Coordinate: 41°53′56″N 12°29′05″E

Pontificia Università Gregoriana

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Pontificia Università Gregoriana
Facciata della nuova sede in piazza della Pilotta a Roma.
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàRoma
Dati generali
Nome latinoPontificia Universitas Gregoriana
MottoReligioni et bonis artibus
Fondazione1556
FondatoreIgnazio di Loyola
TipoUniversità pontificia
Facoltà
  • Teologia (1556)
  • Filosofia (1556)
  • Diritto canonico (1874)
  • Missiologia (1932)
  • Storia e beni culturali della Chiesa (1932)
  • Scienze sociali (1951)
RettoreP. Mark A. Lewis, S.J.
Studenti2 844 (2022)[1]
Dipendenti344
Mappa di localizzazione
Map
Sito web
Prima sede: l'edificio del Collegio Romano
Interno: la corte centrale
Interno: l'aula magna
Biblioteca: sala di lettura
Ruderi del tempio di Serapide
Sede centrale in piazza della Pilotta
La cappella universitaria

La Pontificia Università Gregoriana è un ateneo della Chiesa cattolica con sede a Roma. Erede del Collegio Romano, fondato da Ignazio di Loyola, coltiva diverse discipline nell'ambito delle scienze umane e, in modo particolare, quelle filosofiche e teologiche. Costituisce una proprietà non extraterritoriale della Santa Sede in Italia ed è esente da espropriazioni e tributi.[2]

Lo stesso argomento in dettaglio: Collegio Romano.

Il 18 febbraio 1551 Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, con il denaro ricevuto da Francesco Borgia[senza fonte], prese in affitto una casa situata alle pendici del Campidoglio in piazza d'Aracoeli e vi aprì una "Scuola di grammatica, d'umanità e di dottrina cristiana". Fu, questa, la prima scuola dei padri gesuiti: essa aveva una piccola biblioteca annessa, e fu chiamata Collegio Romano. Nel settembre dello stesso anno, visto l'incremento del numero di studenti, Ignazio fu costretto a spostare il Collegio in un'abitazione più ampia; ebbe la possibilità di sistemarlo in un palazzo appartenuto ai Frangipane, sito dietro la chiesa di Santo Stefano del Cacco. Qui, oltre alle cattedre di latino e di greco, si aggiunse anche quella di ebraico. Paolo IV, il 17 gennaio 1556, concesse all'istituto la facoltà di conferire gradi accademici in filosofia e teologia, facendolo assurgere al rango di università.[3] Nel 1557, a causa del sempre maggiore numero di allievi, il Collegio fu trasferito nel palazzo dei Salviati[4] dove rimase fino al 1560, quando i gesuiti ebbero in dono da Vittoria della Tolfa, marchesa della Valle, alcuni fabbricati adiacenti che adattarono per le attività didattiche.

Nel 1581 papa Gregorio XIII volle dare una sede più idonea al Collegio. Fece allora espropriare due isolati nelle vicinanze, commissionando all'architetto Bartolomeo Ammannati la costruzione di un nuovo grande edificio, che venne inaugurato il 28 ottobre 1584. Il pontefice fu, per questo, considerato "fondatore e padre" del Collegio Romano, ente che presto acquisì il titolo di Archiginnasio Gregoriano e Università Gregoriana. Nella nuova sede il numero delle discipline insegnate poté aumentare: si aggiunsero nuove cattedre, tra le quali storia ecclesiastica, liturgia ed eloquenza. In pochi anni il numero degli studenti superò i duemila e la cappella universitaria, divenuta inadeguata, dovette essere demolita per far posto alla chiesa di Sant’Ignazio, realizzata su disegni di Orazio Grassi.

Nel 1773, a causa della soppressione della Compagnia di Gesù, l'ateneo fu affidato al clero secolare romano. Fu poi riconsegnato alla rifondata Compagnia, il 17 maggio 1824, da papa Leone XII. Nel 1873 il palazzo del Collegio Romano fu confiscato dallo Stato italiano con tutte le sue dotazioni: la biblioteca, il museo kircheriano, il gabinetto scientifico e l'osservatorio astronomico. L'ateneo, scevro della sua sede, dovette essere diviso: la sezione universitaria trovò ospitalità nel vicino palazzo Gabrielli-Borromeo, sede del Collegio germanico-ungarico, mentre nel 1879 il ginnasio e il liceo furono sistemati nella villa Peretti a Termini, dando origine all'Istituto Massimiliano Massimo.

Nel frattempo Pio IX, con il rescritto del 4 dicembre 1873, conferì all'università dei gesuiti il titolo di "Pontificia Università Gregoriana del Collegio Romano". L'anno successivo, in seguito alla secolarizzazione dell'Università "La Sapienza", la facoltà di diritto canonico fu trasferita presso la "Gregoriana". Nel 1928, Papa Pio XI associò alla Gregoriana il Pontificio Istituto Biblico e il Pontificio Istituto Orientale, dando vita al Consortium Gregorianum. La nuova sede, sita in piazza della Pilotta, fu inaugurata il 6 novembre 1930, mentre nel 1932 furono istituite le facoltà di missiologia e di storia della Chiesa, alle quali seguì, nel 1951, l'istituto di scienze sociali, il cui diventa facoltà nel 1972. Il Pontificio Istituto Regina Mundi, dedicato alla formazione teologica delle donne, è stato aperto nel 1955 e è stato chiuso nel 2005.

Nel 2005, la facoltà di storia della Chiesa diventa la facoltà di storia e di beni culturali della Chiesa.

Col chirografo del 17 dicembre 2019, papa Francesco decretò che il Pontificio Istituto Biblico e il Pontificio Istituto Orientale, pur conservando i propri nomi e le proprie missioni, fossero congiunti alla Pontificia Università Gregoriana in modo da far parte della stessa persona giuridica.[5] I nuovi statuti della Pontificia Università Gregoriana con l'incorporazione dei due istituti pontifici sono stati ratificati e approvati dal Dicastero per la cultura e l'educazione l'11 febbraio 2024, mentre il 19 maggio 2024 sono entrati in vigore.[5] Dal 19 maggio 2024, dunque, il Pontificio Istituto Biblico non ha un proprio rettore, essendo governato dall'unico rettore della Pontificia Università Gregoriana, bensì è rappresentato da un presidente.[5] Con decreto del Ministro dell'interno del 28 settembre 2024 al provvedimento canonico è stata conferita efficacia civile.[6]

Lo stemma attuale dell'Università Gregoriana è composto da:

In Alto:

  • le lettere «I. H. S.» che sono un cristogramma che rappresenta il Nome di Gesù, formato dalla prima, seconda e ultima lettera del suo nome greco ΙΗΣΟΥΣ
  • le lettere «A. M.» e «D. G.» che abbreviano la frase «Ad maiorem Dei gloriam» (Per la maggiore gloria di Dio), il motto della Compagnia di Gesù

Al centro: la imagine della Vergine Maria con il Bambino Gesù e la iscrizione «Sedes Sapientiae» (Trono della Saggezza), uno dei titoli alla Madonna usato dai padri della Chiesa

In basso: la didascalia «Religioni et bonis artibus» (Religione e Belle Arti), il cui si riferisce agli studi di Teologia e di Cultura Umanistica

A sinistra: gli elementi araldici della famiglia Loyola col anno 1553, quando iniziarono i corsi di Filosofia e Teologia presso il Collegio

A destra: lo stemma del Papa Gregorio XIII col anno 1583, quando fu inaugurata la nuova sede del Collegio Romano.

Lo stemma originale

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Stemma originale

Lo stemma che viene utilizzato oggi aveva una forma precedente da cui deriva, che conteneva tutte queste rappresentazioni, ma in modo diverso. Queste più antico, utilizzato nella sede del Collegio Romano, ha pressoché la stessa forma di quello attuale: la tiara e le chiavi decussate che poggiano sul Anello del pescatore per inquadrare gli elementi specifici dell'istituzione. Ma le differenze, sebbene sottili, sono notevoli e potremmo evidenziare quanto segue:

Esterni:

  • Colpisce innanzitutto che la moneta sia diversa, «Religioni AC bonis artibus» (Religione e anche Belle Arti), ed è posta su una fascia, in stile tradizionale, non all'interno dell'anello del pescatore ma all'esterno.
  • Il centro dello stemma è interrotto dal tradizionale stemma dei Gesuiti, quello utilizzato dallo stesso Sant'Ignazio: le iniziali JHS incorniciate dal sole che diffonde i suoi raggi in tutte le direzioni.

Dentro l'anello del pescatore:

  • La Vergine Maria mantiene la sua posizione centrale, ma questa è di dimensioni maggiori, possedendo una postura più incorporata. Anche il bambino, in atteggiamento di benedizione, volge ora lo sguardo verso destra. Entrambi hanno una rappresentazione frontale davanti alla prospettiva mozzata di quelle attuale.
  • Il trono che fa da seggio alla Vergine Maria è diverso nella sua rappresentazione: non compaiono le iniziali A.M.D.G, ma le stesse armi sì. A destra quelli di Gregorio XIII, testa di leone alato. A sinistra, invece, accanto allo stemma della casa di Loyola, una data diversa: 1555, che si riferisce all'anno in cui potremmo dire che l'Università Gregoriana fu organizzata autonomamente dal Collegio Romano.

Si tratta insomma di un emblema realizzato, com'è logico, con uno stile più tradizionale, ma che dà l'essenza di quegli elementi che sono serviti, e servono tuttora, a definire un'istituzione che mantiene l'essenza delle finalità per le quali è stata creato. era stato creato.

La Pontificia Università Gregoriana è governata da un unico Rettore, coadiuvato dai tre Presidenti che promuovono l’adempimento delle missioni del Pontificio Istituto Biblico, del Pontificio Istituto Orientale e del Collegium Maximum. Quest’ultimo ente rappresenta le unità accademiche precedentemente erette presso la Gregoriana.[7]

Collegium Maximum:

Pontificio Istituto Biblico:

Pontificio Istituto Orientale:

Nel 1919 Benedetto XV stabilì l'acquisto di alcuni fabbricati e terreni in piazza della Pilotta,[8] alle pendici del Quirinale, per realizzare lì la nuova sede dell'Università, in prossimità dell'altro ateneo romano affidato ai gesuiti, il Pontificio Istituto Biblico. Pio XI diede grande impulso all'iniziativa del suo predecessore e il 27 dicembre 1924, nel centenario della ricostituzione della Compagnia di Gesù, fu posta la prima pietra del nuovo complesso. I lavori di demolizione dei vecchi fabbricati, che occupavano l'area, già appartenente alla adiacente villa di palazzo Colonna, hanno consentito di rimettere in luce alcuni resti dell'antico tempio di Serapide. Il progetto, affidato a Giulio Barluzzi[9], prevedeva la realizzazione di un grande edificio prospiciente la piazza, con un'ampia corte interna coperta, dotato di aule, uffici e servizi, con alloggi per i professori, due cappelle e una grande biblioteca.[10] Nell'agosto del 1927 si cominciarono a elevare le strutture murarie, che vennero ultimate in tre anni.[11]

L'edificio in stile neoclassico si ispira alle caratteristiche architettoniche e decorative tipiche del Rinascimento romano. La facciata ricorda volutamente, nell'articolazione dei volumi, quella del Collegio Romano. L'avancorpo centrale, tutto in travertino, è scandito da paraste piane di ordine corinzio e svetta in altezza con un elegante loggione aerostilo, chiuso alle estremità da due attici, sormontati dalle insegne di Gregorio XIII e di Leone XII. Nel timpano del balcone centrale, al piano nobile, vi è lo stemma di Pio XI. Le ali laterali hanno il basamento in travertino, modellato a bugnato rustico, mentre la parte superiore ha il paramento di mattoni a vista con cornici in travertino. L'interno è caratterizzato dalla corte centrale coperta, illuminata da cinque lucernari, sul fondo della quale si staglia la grande statua del Cristo Maestro, opera dello scultore Mastrojanni; la corte è circondata da un ampio quadriportico, su due livelli, scandito da eleganti colonne di granito grigio, intorno al quale si distribuiscono le aule scolastiche, gli uffici e gli altri ambienti di servizio. La sede è stata successivamente ampliata con diversi edifici tra loro comunicanti: la palazzina posta sul retro dell'edificio principale (Traspontina), l'attiguo palazzo dei Lucchesi e il vicino palazzo Frascara.[12] Inoltre, nel 2005, nei sotterranei dell'edificio centrale, è stato allestito un complesso di sale ed aule multifunzionali, il centro convegni Matteo Ricci, su un'area di circa 2000 m².

Archivio storico

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L'archivio storico conserva i manoscritti del Collegio Romano (1551-1870) e i successivi lasciti dei professori dell'ente. Il patrimonio consta di lezioni afferenti a molteplici discipline ed ambiti; inoltre, vi sono custoditi il carteggio di Athanasius Kircher, la corrispondenza di Cristoforo Clavio e i codici che servirono a Pietro Sforza Pallavicino per compilare la Istoria del Concilio di Trento.

La biblioteca è situata sulla sinistra del complesso; essa dispone di sei sale da lettura per un totale di 400 posti e un apposito edificio destinato al deposito dei libri.[13] I volumi del fondo della bibliotheca maior del Collegio Romano costituirono il nucleo iniziale della biblioteca nazionale Vittorio Emanuele di Roma.

Il periodico d'informazione La Gregoriana - Virtus et Scientia è tra le pubblicazioni ufficiali e non scientifiche dell'Università. Dopo un periodo di stasi ha ripreso la sua piena attività nel 2001.

Gregorian & Biblical Press è una casa editrice che offre servizi editoriali alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico.

Gran cancellieri

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Vice gran cancellieri

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  • Jean Pelletier (1551)
  • Bernard Olivier (1551-1553)
  • Quentin Charlat (1553-1554)
  • Sebastiano Romei (1554-1568)
  • Dionigi Vásquez (1568)
  • Hieron Doménech (1568-1571)
  • Vincenzo Bruni (1571-1574)
  • Ludovico Maselli (1574-1583)
  • Benedetto Sardi (1583-1586)
  • Vincenzo Bruni (1586-1589)
  • Augusto Giustiniani (1589-1590)
  • Bernardino Rossignoli (1590-1592)
  • Roberto Bellarmino (1592-1594)
  • Ludovico Mansoni (1594-1597)
  • Pietro Antonio Spinelli (1597-1599)
  • Benedetto Giustiniani (1599-1602)
  • Fabio De Fabi (1602-1604)
  • Bernardino Rossignoli (1604-1606)
  • Giovanni Paolo Risi (1606-1610)
  • Antonio Marchesi (1610-1612)
  • Giacomo Domenici (1612-1615)
  • Carlo De Sangro (1615-1618)
  • Girolamo Tagliavia (1618-1620)
  • Virgilio Cepari (1620-1623)
  • Giovanni Stefano Menochio (1623-1626)
  • Nicola Berzetti (1626-1629)
  • Oliviero Pensa (1629-1632)
  • Francesco Piccolmini (1632-1635)
  • Olieviero Pensa (1635-1638)
  • Nicola Berzetti (1638-1641)
  • Giovanni Stefano Menochio (1641-1642)
  • Francesco Mascambrun (1642-1646)
  • Niccolò Zucchi (1646-1649)
  • Fabio Albergati (1649-1652)
  • Fabrizio Pignatelli (1652-1655)
  • Ludovico Bompiani (1655-1658)
  • Emilio Savignani (1658-1661)
  • Domenico Vanni (1661-1664)
  • Giovanni Antonio Caprini (1664-1667)
  • Domenico Brunacci (1667-1670)
  • Daniello Bartoli (1670-1674)
  • Carlo Paladini (1674-1677)
  • Domenico Brunacci (1677-1680)
  • Curzio Sesti (1680-1683)
  • Giacomo Cellesi (1683-1684)
  • Silvestro Mauro (1684-1687)
  • Giovanni Antonio Caprini (1687-1691)
  • Giovanni Girolamo Gandolfo (1691-1694)
  • Francesco Mazzagalli (1694-1695)
  • Angelo Alamanni (1695-1698)
  • Giovanni Battista Tolomei (1698-1701)
  • Annibale Marchetti (1701-1705)
  • Paolo Sinola (1705-1707)
  • Fabio Mansi (1707-1710)
  • Saverio Filippo Guerrieri (1710-1713)
  • Egidio Domenico Senapa (1713-1718)
  • Girolamo Fabi (1718-1719)
  • Giovanni Giacomo Grezzi (1719-1722)
  • Paolo Vanni (1722-1729)
  • Girolamo Fabi (1729)
  • Vincenzo Annibali (1729-1732)
  • Carlo Storani (1732-1735)
  • Tommaso Silotti (1735-1739)
  • Francesco Piccolomini Volumnio (1739-1740)
  • Orazio Borgondio (1740-1741)
  • Carlo Mansi (1741-1742)
  • Domenico Casotti (1742-1744)
  • Giovanni Antonio Timoni (1744-1748)
  • Domenico Franchini (1748-1751)
  • Girolamo Ridolfi (1751-1758)
  • Asdrubale Mattei (1758-1761)
  • Filippo D'Elei (1761-1765)
  • Santo Guidi (1765-1768)
  • Mariano Pongelli (1768-1772)
  • Paolo Antonio Raffagni (1772-1824)
  • Luigi Taparelli d'Azeglio (1824-1829)
  • Giovanni Battista Dessi (1829-1832)
  • Giuseppe Bellotti (1832-1835)
  • Felice Sprani (1840-1843)
  • Leonardo Fava (1843-1846)
  • Francesco Manera (1846-1847)
  • Bonaventura Benetti (1847-1853)
  • Giovanni Perrone (1853-1856)
  • Pasquale Cambi (1856-1860)
  • Ugo Molza (1860-1864)
  • Giovanni Marcucci (1864-1867)
  • Pietro Ragazzini (1867-1872)
  • Valeriano Cardella (1872-1876)
  • Ugo Molza (1876-1880)
  • Francesco Vannutelli (1880-1884)
  • Massimiliano Anselmi (1884-1886)
  • Lorenzo Lunari (1886-1891)
  • Emilio De Autustini (1891-1895)
  • Francesco Maria Carini (1895-1896)
  • Augusto Ferretti (1896-1900)
  • Emidio Rossi (1900-1904)
  • Franz Xavier Wernz (1904-1906)
  • Ludovico Quercini (1906-1910)
  • Pio De Mandato (1910-1914)
  • Luigi Caterini (1914-1918)
  • Francesco Saverio Calcagno (1918-1922)
  • Carlo Miccinelli (1922-1926)
  • Giuseppe Gianfranceschi (1926-1930)
  • Ferdinand Willaert (1930-1933)
  • Vincent Albert McCormick (1933-1941)
  • Paolo Dezza (1941-1951)
  • Pedro Maria Abellán (1951-1957)
  • Pablo Muñoz Vega (1957-1963)
  • Edoard Dhanis (1963-1966)
  • Hervé Carrier (1966-1978)
  • Carlo Maria Martini (1978-1980)
  • Urbano Navarrete (1980-1986)
  • Gilles Pelland (1986-1992)
  • Giuseppe Pittau (1992-1998)
  • Franco Imoda (1998-2004)
  • Gianfranco Ghirlanda (2004-2010)
  • François-Xavier Dumortier (2010-2016)
  • Nuno da Silva Gonçalves (2016-2022)
  • Mark Lewis (dal 2022)
  1. ^ https://www.pusc.it/sites/default/files/pdf/2023/%40last_Rapporto22_Cruipro_23II23%20opt.pdf
  2. ^ Articolo 16 dei Patti Lateranensi, nonché allegato III
  3. ^ Per un riepilogo dei professori e degli eruditi che hanno insegnato alla Pontificia Università Gregoriana dal 1551 al 1773, si veda: Scholars and Literati at the Gregorian University of Rome (1551-1773), a cura di David de la Croix and Soraya Karioun, (2021). Repertorium Eruditorum Totius Europae/RETE. 3:19–26.
  4. ^ L'edificio, poi demolito, era situato nell'area dell'attuale piazza del Collegio Romano.
  5. ^ a b c La nuova configurazione della Pontificia Università Gregoriana (IT-EN), su press.vatican.va. URL consultato l'11 luglio 2024.
  6. ^ Fusione per incorporazione del Pontificio Istituto Biblico e del Pontificio Istituto Orientale nella Pontificia Università Gregoriana, in Roma. (24A05613) (GU Serie Generale n.251 del 25-10-2024), su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 26 ottobre 2024.
  7. ^ La nuova configurazione della Pontificia Università Gregoriana - https://www.unigre.it/it/eventi-e-comunicazione/comunicazione/notizie-e-comunicati/la-nuova-configurazione-della-pontificia-universita-gregoriana/
  8. ^ Template:Cita ewb
  9. ^ Copia archiviata, su inroma.roma.it. URL consultato il 9 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007). (note sull'attività di Giulio Barluzzi - 1925).
  10. ^ Nella prima versione del progetto (1925) si nota una marcata presenza di elementi decorativi di gusto manierista, che vennero poi attenuati dallo stesso Barluzzi nel progetto esecutivo (1927), in base al principio di "sobrietà" tipico dell'architettura gesuitica. Cfr. G. SALE, «Pauperismo architettonico e architettura gesuitica», in P. GILBERT, ed., Universitas Nostra Gregoriana. La Pontificia Università Gregoriana ieri e oggi, Roma 2006, 159-170; (disegni di progetto - 1926). Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.
  11. ^ Per la realizzazione delle grandi aule ad anfiteatro furono allora sperimentate e impiegate strutture in cemento armato e in acciaio di dimensioni mai realizzate prima. Cfr L'Università Gregoriana del Collegio Romano nel primo secolo dalla restituzione, Roma 1924, 293; PONTIFICIA UNIVERSITÀ GREGORIANA, L'inaugurazione della nuova sede, Roma 1930, 76.
  12. ^ Copia archiviata, su unigre.it. URL consultato il 9 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2007).
  13. ^ L'edificio, realizzato sempre negli anni Trenta, ha un'originale concezione strutturale, in quanto l'ossatura metallica degli scaffali è anche l'elemento portante di tutto l'edificio. I muri perimetrali, infatti, servono solo da rivestimento. Ciò ha consentito l'utilizzo ottimale di tutto lo spazio interno disponibile. Cfr. Pontificia Università Gregoriana, L'inaugurazione …, 79-86.
  • L'Università Gregoriana del Collegio Romano nel primo secolo dalla restituzione, Roma 1924.
  • Pontificia Università Gregoriana, Atti del Solenne atto Accademico in occasione del 450º anniversario della fondazione del Collegio Romano, Roma 1930.
  • Pontificia Università Gregoriana, L'inaugurazione della nuova sede, Roma 1930.
  • Pontificia Università Gregoriana, Statuta Pontificiae Universitatis Gregorianae, Romae 1985.
  • Pontificia Università Gregoriana, Statuta Pontificiae Universitatis Gregorianae et Consociatorum Pontificii Istituti Biblici ac Pontificii Instituti Orientalium Studiorum, Romae 1935.
  • Paul Gilbert (a cura di), Universitas Nostra Gregoriana. La Pontificia Università Gregoriana ieri e oggi, Roma, Edizioni PUG, 2006, ISBN.
  • Rinaldi E., La fondazione del Collegio Romano. Memorie storiche, Arezzo 1914.
  • Villasleda R.G., Storia del Collegio Romano, Roma 1954.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN139058582 · ISNI (EN0000 0001 2168 9431 · BAV 494/12491 · LCCN (ENn50051998 · GND (DE43053-5 · BNE (ESXX93656 (data) · BNF (FRcb11866921t (data) · J9U (ENHE987007266619005171