Campionato mondiale di calcio 1970: differenze tra le versioni
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⚫ | *Fu il primo mondiale ad avere un pallone ufficiale: l'[[Adidas Telstar]] (il classico pallone con 12 pentagoni neri e 20 esagoni bianchi) utilizzato con successo negli europei del 1968, fu usato per ragioni semplici: il suo disegno e i suoi colori erano adatti per facilitare la visibilità nelle TV in bianco e nero. Il design di questo pallone divenne lo stereotipo per un pallone da calcio nell'immaginario comune. |
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⚫ | *Fu il primo |
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*Per la prima volta nella fase finale di un Mondiale si disputò una partita fra due squadre nessuna delle quali era europea o sudamericana: Messico-El Salvador. |
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*Curiosamente, il Telstar ebbe varie edizioni con colori diversi utilizzate nei match. Nei match Germania-Bulgaria e Messico-El Salvador, entrambe nel primo turno e Germania-Inghilterr nei quarti di finale, il colore del pallone era un marrone chiaro. E nella semifinale Italia-Germania, il pallone utilizzato nel primo tempo del match era bianco. Fu solo dopo che il pallone originale fu utilizzato nel resto della partita. |
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⚫ | *Fu il primo mondiale |
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*Ocorse il primo match dove nessuna delle due squadre sono europee o sudamericane. Il match vedette il Messico giocare contro El Salvador. |
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*Nel match del primo turno del mondiale Messico-El Salvador, sucedette un fatto bizarro nei 45 minuti del primo tempo: L'arbitro egiziano [[Ali Khandil]] segnalò un fallo a favore della squadra salvadoregna. Furbamente, [[Aarón Padilla Gutiérrez|Padilla]] toccò il pallone, l'arbitro permise che la giocata continuasse e il centravanti [[Javier Valdivia|Valdivia]] marca il primo gol per il Messico nel match. Incredibilmente, l'arbitro validò il gol. La squadra salvadoregna chiude il tempo e si rifiuta di ricominciare la partita. Khandil inizia ad avvertire i giocatori dell'El Salvador. Fino a che i giocatori salvadoregni calciano il pallone fuori campo. Per evitare problemi, Khandil risolve di finire il primo tempo. L'El Salvador tornò per giocare il secondo tempo, ma, chiaramente giù di morale, persero il match per 4-0. Khandil non fu più chiamato per fischiare i match per un Mondiale. |
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*Anche nel primo turno, il match tra Svezia e Israele, il pestaggio tra i giocatori si fece più grande, con la conformità dell'arbitro etiope [[Seyoum Tarekegn]]. La violenza fu così enorme che, in un momento della partita in cui la Svezia vinceva per 1-0, l'attaccante israeliano [[Mordechai Spiegler|Spiegler]] colpì il portiere svedese [[Sven-Gunnar Larsson]] dopo che quest'ultimo fece la difesa. Spiegler non fu espulso, e peggio ancora: 3 minuti dopo egli pareggiò la partita a favore dello stato ebraico. |
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*Ancora nella prima fase: Nel match tra Brasile e Cecoslovacchia, il centravanti [[Ladislav Petráš|Petráš]] fece il primo gol per la sua nazioanle, ed esultò inginocchiandosi vicino alla linea laterale, e facendo il segno della croce (gesto comune del cattolicesimo). Nella finale Brasile-Italia, il centravanti brasiliano [[Jairzinho]], dopo aver segnato il terzo gol del Brasile, fece la stessa cosa. |
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*Nel giorno seguente, per l'esultanza del gol, sia Petráš che tutto il resto della nazionale cecoslovacca finirono per essere avvertiti dalla delegazione del loro paese perché potessero essere più moderati nelle loro esultanze. Secondo le regole del governo comunista, vigente nell'Est Europa, erano vietate le manifestazioni di stampo religioso, in quanto il regime comunista, in tutta la sua essenza, é ateo. |
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*A quanto pare, l'avvertimento della delegazione cecoslovacca non é bastata tanto, visto che nel match seguente, contro la Romania, lo stesso Petráš segnò il primo gol, e ripetette il gesto, con i compagni di squadra che lo abbracciavano e lo sostenevano. Ma la Romania reagì segnando 2 gol e cambiando la sorte del match. |
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*Ancora nel primo turno: Nel match più atteso di questo turno, Brasile-Inghilterra, disputato al "sole di mezzogiorno" (orario messicano), dopo che l'undici inglese torò in campo per il secondo tempo, la squadra brasiliana non apparve. La nazionale brasiliana solo tornerebbe in campo 5 minuti dopo il tempo marcato per l'inizio del secondo tempo. I giocatori inglesi stettero esposti al caldo sole, mentre le telecamere riprendevano il portiere [[Gordon Banks|Banks]] dormendo nell'ombra della porta. |
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*Il centravanti svedese [[Ove Kindvall]] passò alla storia per avere 2 dei suoi gol anullati: uno nel match contro l'Italia e l'altro nel match contro l'Uruguay. |
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*Nel match dei quarti di finale Uruguay-Unione Sovietica, un fatto controverso diede la vittoria ai sudamericani. Nel 12' del secondo tempo dei supplementari, con il match 0-0, c'era un fallo a favore della Celeste al centro. [[Luis Ubiña|Ubiña]] alzò in area, [[Atilio Ancheta|Ancheta]] e [[Al'bert Šesternëv|Šesternëv]] si divisero il pallone, che finì per stare sopra la linea di porta. Dopo aver recuperato il pallone di [[Murtaz Khurtsilava|Khurtsilava]], che fece la marcatura ad uomo, in modo che il pallone uscisse per la linea di porta, [[Luis Cubilla]] fece un cross per il gol di testa di [[Victor Espárrago]]. I sovietici si lamentarono del fatto che il pallone recuperato da Cubilla fosse uscito completamente verso la linea di porta. Il replay della giocata, sia nel film ufficiale, che nelle immagini televisive non mostrano con precisione se il pallone fosse uscito completamente nella giocata. L'arbitro olandese [[Laurens van Ravens]] finì per validare il gol, visto che il suo assistente tedesco dell'est [[Rudolf Gloeckner]] non segnalò l'uscita del pallone, e finì correndo verso il centrocampo dopo che il gol é stato segnato. |
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*Nel match dei quarti di finale Germania-Inghilterra, Gordon Banks non poté giocare dovuto ad un'intossicazione alimentare causata dal "Male di Montezuma" un tipo di disordine alimentare che l'acqua del rubinetto causa agli stranieri in alcune aree del Messico. Il peggio é che anche il portiere riserva di Banks, [[Peter Bonetti]], soffriva dello stesso male, e non informò ai medici della delegazione albionica sul suo stato di salute, e che ebbe bevuto la stessa acqua bevuta da Banks. Le telecamere della TV mostravano le espressioni facciali di Bonetti durante il match, mostrando che era dilapidato dalla disidratazione (uno dei sintomi della malattia) e dal calore. Davanti a questo, i tedeschi reagirono di una forma spettacolare per vincere il match per 3-2, in un match in cui perdevano per 2-0. |
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*Quattro nazionali fanno il loro ritorno dopo una lunga pausa: |
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**il Peru, dopo 40 anni (ultima presenza nel 1930); |
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**la Romania, dopo 32 anni (ultima presenza nel 1938); |
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**il Belgio, dopo 16 anni (ultima presenza nel 1954); |
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**la Svezia, dopo 12 anni (ultima presenza nel 1958). |
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==Note== |
==Note== |
Versione delle 02:49, 16 gen 2015
Campionato mondiale di calcio 1970 Copa Mundial de Fútbol de 1970 | |
---|---|
Competizione | Campionato mondiale di calcio |
Sport | ![]() |
Edizione | 9ª |
Date | 31 maggio - 21 giugno 1970 |
Luogo | ![]() (5 città) |
Partecipanti | 16 (71 alle qualificazioni) |
Impianto/i | 5 stadi |
Risultati | |
Vincitore | ![]() (3° titolo) |
Secondo | ![]() |
Terzo | ![]() |
Quarto | ![]() |
Statistiche | |
Miglior marcatore | ![]() |
Incontri disputati | 32 |
Gol segnati | 95 (2,97 per incontro) |
Pubblico | 1 673 975 (52 312 per incontro) |
Cronologia della competizione | |
Il campionato mondiale di calcio 1970 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1970 (noto anche come Mexico '70) è stata la nona edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA ogni quattro anni.
Si tenne in Messico dal 31 maggio al 21 giugno 1970 e fu l'ultima edizione del campionato del mondo a chiamarsi con il nome di "Coppa del mondo Jules Rimet". Infatti, fu vinta dal Brasile, che se la aggiudicò definitivamente avendola vinta per 3 volte, battendo in finale l'Italia. Dall'edizione successiva (1974) il campionato del mondo prese il nome di "Coppa del mondo FIFA".
Qualificazioni
Squadre partecipanti
Convocazioni
Formula
Quattro gruppi eliminatori di quattro squadre ciascuno, numerati da 1 a 4. Al termine della prima fase si qualificano le prime due di ogni gruppo. Ai fini della precedenza nel gruppo vale la differenza reti. A parità di differenza reti ha la precedenza la squadra che ha segnato più goal. In caso di ulteriore parità si procederà a sorteggio.
Da questo punto si procede a incontri a eliminazione diretta. Si giocano quattro quarti di finale, A, B, C, e D. Il quarto A vede accoppiate la prima classificata del gruppo 1 con la seconda del gruppo 2; il quarto B la seconda del gruppo 1 con la prima del gruppo 2; il quarto C la prima del gruppo 3 con la seconda del gruppo 4 e il quarto D la seconda del gruppo 3 con la prima del gruppo 4.
La prima semifinale si disputa tra le vincenti dei quarti A e C, la seconda tra le vincenti dei quarti B e D.
Le perdenti delle semifinali disputano la finale per il terzo posto, le vincenti quella per il primo posto.
Presentazione
Introduzione
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3b/Juanito_mexico70.jpg/170px-Juanito_mexico70.jpg)
Il nono campionato del mondo di calcio, in programma in Messico dal 31 maggio al 21 giugno del 1970, presentava alcune singolarità: innanzitutto per la prima volta vi erano presenti tutte le squadre che avessero vinto almeno una volta il campionato del mondo (ciò era già accaduto nel campionato mondiale del 1950 giocato in Brasile e in quello del 1954 giocato in Svizzera, dove erano presenti Uruguay e Italia, fino ad allora uniche vincitrici; ma qui il numero delle nazionali che si erano già fregiate del titolo di Campione salì a cinque). Anzi, tre su cinque delle Nazionali fino ad allora campioni (Brasile, Italia e Uruguay) avevano già vinto la coppa Rimet per due volte. Ad esse si aggiungeva l'Inghilterra, campione uscente, che aveva vinto quattro anni prima la Coppa in casa propria, di fronte alla Regina Elisabetta, battendo la Germania Ovest (già campione in Svizzera nel 1954) con un goal dubbio.
Comunque sia, in semifinale arrivarono proprio tutte e tre le squadre bicampioni del mondo, per cui vi era un'alta probabilità che la Coppa Rimet potesse trovare un padrone definitivo proprio a México '70, essendo tale coppa appannaggio della Nazionale che la vincesse per tre volte anche non consecutive.
Una seconda novità fu l'introduzione dei cartellini colorati per segnalare le ammonizioni ed espulsioni, volute dall'arbitro della "Battaglia di Santiago", Aston. Una terza fu l'introduzione delle sostituzioni dei "giocatori di movimento" (per un massimo di due), che fino al 1966 non erano ammesse, essendo possibile la sola sostituzione del portiere in caso d'infortunio.
Il cammino verso il campionato del mondo
Come avrebbe ricordato Gigi Riva molti anni dopo, quell'edizione del campionato del mondo non si distinse per particolari novità tattiche, essendo come il confronto tra quattro scuole la cui tradizione si era cristallizzata nel tempo: quella sudamericana di tipo più difensivistico, incarnata dall'Uruguay, quella brasiliana, ritmo, fantasia e tecnica, che vedeva in Pelé il migliore interprete; quella europea, nella versione più atletica impersonata dagli inglesi, campioni uscenti, e dai tedeschi, che ancora non avevano digerito la sconfitta del 1966 a Wembley, e quella più tattica del gioco all'italiana, che si basava su una difesa attenta e veloci contropiede. Outsider di lusso l'Unione Sovietica, che già si era ben comportata all'ultimo mondiale e ben figurava nelle manifestazioni continentali (aveva già vinto un titolo di Campione d'Europa ed era stata eliminata dall'Italia in semifinale all'Europeo 1968 solo per sorteggio), ma vi erano pochi dubbi sul fatto che a disputarsi il titolo sarebbero state, alla fine, le "solite note".
In particolare l'Italia guardava a tale edizione del campionato del mondo con rinnovate speranze, dal momento che mai nel dopoguerra aveva passato il primo turno di qualificazione.[1] Anzi, quattro anni prima era stata eliminata dalla Corea del Nord a Middlesbrough. Nel 1958 gli azzurri furono esclusi dal campionato in Svezia perché battuti nella fase di qualificazione a Belfast dall'Irlanda del Nord, sconfitta decisiva che significò la mancata qualificazione.
A dar fiducia alle speranze azzurre vi era la recente conquista del campionato europeo del 1968, e una generazione di giovani calciatori che già stavano emergendo in campo continentale e mondiale anche con i loro club: su tutti Gianni Rivera, campione d'Europa e del mondo 1969 con il Milan e Pallone d'oro 1969, ma anche Sandro Mazzola, due volte campione d'Europa con l'Inter e altrettante volte vincitore della Coppa Intercontinentale, e soprattutto il citato Gigi Riva, cannoniere principe del campionato italiano che da solo con i suoi gol aveva trascinato il Cagliari all'incredibile impresa di vincere lo scudetto 1969/70. Completamente mancino (tant'è vero che il suo allenatore al Cagliari Manlio Scopigno sosteneva il piede destro essergli utile solo per salire sul tram), per la sua potenza di tiro Gianni Brera coniò per lui il soprannome di Rombo di Tuono.[1]
Il torneo
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8c/1970_world_cup.png/310px-1970_world_cup.png)
Fase a gruppi
Poche sorprese nella prima fase, nella quale tutte le squadre rispettarono più o meno il pronostico. L'Italia, capitata con Uruguay, Svezia e Israele in un girone sorteggiato quando ancora non esistevano le cosiddette "teste di serie", passò il turno con il minimo sforzo, avendo sconfitto la Svezia con un gol di Domenghini nella partita inaugurale degli azzurri e poi pareggiando per 0-0 sia con l'Uruguay che con Israele. Alla fine il girone italiano si sarebbe dimostrato – nonostante la scarsa efficacia offensiva, sei gol segnati in tutto – quello più difficile, avendo espresso due semifinaliste su quattro. Bene il Brasile, otto gol nel suo gruppo, mentre Germania, Inghilterra e URSS avrebbero svolto il loro compito passando il turno.
Quarti di finale
Nella norma anche i quarti di finale: la Germania Ovest si prese la rivincita per 3-2 sugli inglesi ribaltando ai supplementari lo 0-2 col quale i campioni uscenti conducevano fino a circa venti minuti dalla fine; il Brasile, dopo aver faticato un po' contro il Perù, si impose per 4-2; l'URSS mise in difficoltà l'Uruguay, che dovette aspettare fino alla fine del secondo tempo supplementare per segnare e passare alla semifinale; infine l'Italia pescò la squadra di casa, e andò a Toluca per conquistare la semifinale con un 4-1.
Semifinali
Furono le semifinali a costituire il vero clou della manifestazione; anzi, addirittura Italia-Germania Ovest allo stadio "Azteca" di Città del Messico è ancora oggi considerata la partita del secolo. Il match si chiuse sul 4-3 per l'Italia dopo i tempi supplementari (dopo che i tempi regolamentari erano terminati sull'1-1) e rimane tuttora sicuramente uno dei più alti momenti di trance agonistica e fonte di emozioni per gli spettatori; tuttavia sul piano tecnico e tattico è stata considerata una delle più grandi scelleratezze mai perpetrate su un campo di calcio in occasione di una partita di alto livello al campionato del mondo. Gianni Brera, sul Giorno del 18 giugno 1970 scrisse:
«I tedeschi sono battuti. Beckenbauer con braccio al collo fa tenerezza ai sentimenti . Ben sette gol sono stati segnati. Tre soli su azione degna di questo nome: Schnellinger, Riva, Rivera. Tutti gli altri, rimediati. Due autogol italiani. Un autogol tedesco (Burgnich). Una saetta di Boninsegna ispirata da un rimpallo fortunato.
Come dico, la gente si è tanto commossa e divertita. Noi abbiamo rischiato l'infarto, non per scherzo, non per posa. Il calcio giocato è stato quasi tutto confuso e scadente, se dobbiamo giudicarlo sotto l'aspetto tecnico-tattico. Sotto l'aspetto agonistico, quindi anche sentimentale, una vera squisitezza, tanto è vero che i messicani non la finiscono di laudare (in quanto di calcio poco ne san masticare, pori nan).
I tedeschi meritano l'onore delle armi. Hanno sbagliato meno di noi ma il loro prolungato errore tattico è stato fondamentale. Noi ne abbiamo commesse più di Ravetta, famoso scavezzacollo lombardo. Ci è andata bene. Siamo stati anche bravi a tentare sempre, dopo il grazioso regalo fatto a Burgnich (2-2). L'idea di impiegare i dioscuri Mazzola e Rivera è stata un po' meno allegra che nell'amichevole con il Messico. Effettivamente Rivera va tolto dalla difesa. Io non ce l'ho affatto con il biondo e gentile Rivera, maledetti: io non posso vedere il calcio a rovescio: sono pagato per fare questo mestiere. Vi siete accorti o no del disastro che Rivera ha propiziato nel secondo tempo?»
Nell'altra semifinale, Brasile-Uruguay, il Brasile vinse in rimonta 3-1 e, grazie al fatto che l'Italia la appaiava per numero di mondiali vinti, la Coppa Rimet sarebbe stata definitivamente assegnata il 21 giugno 1970 alla vincente della finale.
Finali
Nella finale del 3º e 4º posto, la Germania Ovest vince sull'Uruguay grazie a un gol di Overath al 26'. Nella partita che assegnava il titolo, gli azzurri non partivano come favoriti, a causa della stanchezza accumulata nella semifinale aggravata dal grande caldo tropicale, con l'inizio della partita fissato a mezzogiorno.[2] L'avversario poi era considerato la più forte squadra di tutti i tempi: il Brasile di Pelé che, oltre all'asso del Santos, schierava campioni come Jairzinho, Carlos Alberto e Tostao. Il tifo messicano si schierò con i brasiliani, poiché l'Italia aveva eliminato i padroni di casa ai quarti con un sonoro 4-1.
Nel primo tempo, al gol iniziale di Pelé (con uno stacco di testa su Burgnich) l'Italia rispose trovando il pareggio al trentasettesimo con Boninsegna che, sfruttando una indecisione della difesa carioca, rimise in gioco le sorti dell'incontro con un gol segnato anticipando con decisione anche il suo stesso compagno di reparto Gigi Riva.
Il secondo tempo, però, premiò i brasiliani; l'altitudine, il caldo e la stanchezza accumulata bloccarono gli azzurri, incapaci di reagire alle iniziative dei sudamericani che passarono per altre tre volte con Gérson, Jairzinho e Carlos Alberto. L'ingresso in campo di Rivera a tempo quasi scaduto (i sei minuti di Rivera) servì solo a riaccendere le polemiche, e non a riequilibrare una gara ormai dominata dai brasiliani.
La Coppa Rimet andò al Brasile e la Nazionale azzurra volò in Italia: a Fiumicino i ragazzi furono accolti bene, mentre per Valcareggi e l'accompagnatore Walter Mandelli vi furono solo pomodori e insulti.
Le partite
Fase a gruppi
Gruppo 1
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | ![]() |
5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 6 | 1 | +5 |
2. | ![]() |
5 | 3 | 2 | 1 | 0 | 5 | 0 | +5 |
3. | ![]() |
2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 5 | -1 |
4. | ![]() |
0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 0 | 9 | -9 |
Risultati
Città del Messico 31 maggio 1970, ore 12:00 | Messico ![]() | 0 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (107.000 spett.)
|
Città del Messico 3 giugno 1970, ore 16:00 | Belgio ![]() | 3 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (92.000 spett.)
| ||||||
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Città del Messico 6 giugno 1970, ore 16:00 | Unione Sovietica ![]() | 4 – 1 referto | ![]() | Estadio Azteca (59.000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 7 giugno 1970, ore 12:00 | Messico ![]() | 4 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (103.000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 10 giugno 1970, ore 16:00 | Unione Sovietica ![]() | 2 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (89.000 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 11 giugno 1970, ore 16:00 | Messico ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (105.000 spett.)
| ||||||
|
Gruppo 2
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | ![]() |
4 | 3 | 1 | 2 | 0 | 1 | 0 | +1 |
2. | ![]() |
3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 1 | +1 |
3. | ![]() |
3 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | 2 | 0 |
4. | ![]() |
2 | 3 | 0 | 2 | 1 | 1 | 3 | -2 |
Risultati
Puebla 2 giugno 1970, ore 16:00 | Uruguay ![]() | 2 – 0 referto | ![]() | Estadio Cuauhtémoc (20.000 spett.)
| ||||||
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Toluca 3 giugno 1970, ore 16:00 | Italia ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Luis Dosal (14.000 spett.)
| ||||||
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Puebla 6 giugno 1970, ore 16:00 | Uruguay ![]() | 0 – 0 referto | ![]() | Estadio Cuauhtémoc (30.000 spett.)
|
Toluca 7 giugno 1970, ore 12:00 | Israele ![]() | 1 – 1 referto | ![]() | Estadio Luis Dosal (10.000 spett.)
| ||||||
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Puebla 10 giugno 1970, ore 16:00 | Svezia ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Cuauhtémoc (18.000 spett.)
| ||||||
|
Toluca 11 giugno 1970, ore 16:00 | Italia ![]() | 0 – 0 referto | ![]() | Estadio Luis Dosal (10.000 spett.)
|
Gruppo 3
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | ![]() |
6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 8 | 3 | +5 |
2. | ![]() |
4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | +1 |
3. | ![]() |
2 | 3 | 1 | 0 | 2 | 4 | 5 | -1 |
4. | ![]() |
0 | 3 | 0 | 0 | 3 | 2 | 7 | -5 |
Risultati
Guadalajara 2 giugno 1970, ore 16:00 | Inghilterra ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Jalisco (50.560 spett.)
| ||||||
|
Guadalajara 3 giugno 1970, ore 16:00 | Brasile ![]() | 4 – 1 referto | ![]() | Estadio Jalisco (52.897 spett.)
| ||||||
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Guadalajara 6 giugno 1970, ore 16:00 | Romania ![]() | 2 – 1 referto | ![]() | Estadio Jalisco (56.818 spett.)
| ||||||
|
Guadalajara 7 giugno 1970, ore 12:00 | Brasile ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Jalisco (66.834 spett.)
| ||||||
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Guadalajara 10 giugno 1970, ore 16:00 | Brasile ![]() | 3 – 2 referto | ![]() | Estadio Jalisco (50.804 spett.)
| ||||||
|
Guadalajara 11 giugno 1970, ore 16:00 | Inghilterra ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Jalisco (49.262 spett.)
| ||||||
|
Gruppo 4
Classifica
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | DR |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | ![]() |
6 | 3 | 3 | 0 | 0 | 10 | 4 | +6 |
2. | ![]() |
4 | 3 | 2 | 0 | 1 | 7 | 5 | +2 |
3. | ![]() |
1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 5 | 9 | -4 |
4. | ![]() |
1 | 3 | 0 | 1 | 2 | 2 | 6 | -4 |
Risultati
León 2 giugno 1970, ore 16:00 | Perù ![]() | 3 – 2 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (13.765 spett.)
| ||||||
|
León 3 giugno 1970, ore 16:00 | Germania Ovest ![]() | 2 – 1 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (12.942 spett.)
| ||||||
|
León 6 giugno 1970, ore 16:00 | Perù ![]() | 3 – 0 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (13.537 spett.)
| ||||||
|
León 7 giugno 1970, ore 12:00 | Germania Ovest ![]() | 5 – 2 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (12.710 spett.)
| ||||||
|
León 10 giugno 1970, ore 16:00 | Germania Ovest ![]() | 3 – 1 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (17.875 spett.)
| ||||||
|
León 11 giugno 1970, ore 16:00 | Bulgaria ![]() | 1 – 1 referto | ![]() | Estadio Nou Camp (12.299 spett.)
| ||||||
|
Fase ad eliminazione diretta
Albero della fase ad eliminazione diretta
Template:Torneo-quarti-con-terzo
Quarti di finale
León 14 giugno 1970, ore 12:00 | Germania Ovest ![]() | 3 – 2 (d.t.s.) referto | ![]() | Estadio Nou Camp (23.357 spett.)
| ||||||
|
Guadalajara 14 giugno 1970, ore 12:00 | Brasile ![]() | 4 – 2 referto | ![]() | Stadio Jalisco (54.270 spett.)
| ||||||
|
Toluca 14 giugno 1970, ore 12:00 | Italia ![]() | 4 – 1 referto | ![]() | Stadio Luis Dosal (26.851 spett.)
| ||||||
|
Città del Messico 14 giugno 1970, ore 12:00 | Uruguay ![]() | 1 – 0 (d.t.s.) referto | ![]() | Estadio Azteca (24.550 spett.)
| ||||||
|
Semifinali
Guadalajara 17 giugno 1970, ore 16:00 | Brasile ![]() | 3 – 1 referto | ![]() | Stadio Jalisco (51.261 spett.)
| ||||||
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Città del Messico 17 giugno 1970, ore 16:00 | Italia ![]() | 4 – 3 (d.t.s.) referto | ![]() | Estadio Azteca (102.444 spett.)
| ||||||
|
Finale 3º posto
Città del Messico 20 giugno 1970, ore 16:00 | Germania Ovest ![]() | 1 – 0 referto | ![]() | Estadio Azteca (104.403 spett.)
| ||||||
|
Finale
Città del Messico 21 giugno 1970, ore 12:00 (UTC -6) | Brasile ![]() | 4 – 1 referto | ![]() | Estadio Azteca (107,412 spett.)
| ||||||
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|
|
Assistenti arbitrali
Vincitore
Campione del mondo 1970![]() Brasile 3º titolo |
Classifica marcatori
10 reti
7 reti
5 reti
4 reti
3 reti
2 reti
Raoul Lambert
Wilfried Van Moer
Tostão
Ladislav Petráš
Roberto Boninsegna
Gianni Rivera
Javier Valdivia
Alberto Gallardo
Florea Dumitrache
1 rete
Carlos Alberto
Clodoaldo
Gérson
Hristo Bonev
Dinko Dermendzhiev
Todor Kolev (calciatore 1942)
Asparuh Nikodimov
Dobromir Žečev
Franz Beckenbauer
Reinhard Libuda
Wolfgang Overath
Karl-Heinz Schnellinger
Allan Clarke
Geoff Hurst
Alan Mullery
Martin Peters
Mordechai Spiegler
Tarcisio Burgnich
Angelo Domenghini
Autoreti
Gustavo Peña (1)
Curiosità
- Fu il primo mondiale ad essere stato trasmesso a colori in TV in tutto il mondo, grazie alla diffusione del satellite. In totale, 50 paesi potettero assistere all'evento.
- Fu anche il primo mondiale in cui gli arbitri utilizzarono i cartellini giallo e rosso rispettivamente per l'ammonizione e l'espulsione degli atleti.
- Fu il primo mondiale ad avere un pallone ufficiale: l'Adidas Telstar (il classico pallone con 12 pentagoni neri e 20 esagoni bianchi) utilizzato con successo negli europei del 1968, fu usato per ragioni semplici: il suo disegno e i suoi colori erano adatti per facilitare la visibilità nelle TV in bianco e nero. Il design di questo pallone divenne lo stereotipo per un pallone da calcio nell'immaginario comune.
- Fu il primo mondiale in cui furono ammesse le sostituzioni durante le partite (due per squadra). La prima nazionale a farne uso fu L'URSS, che, nel match inaugurale contro il Messico, fece entrare Anatoly Puzach al posto di Viktor Serebrjanykov dopo l'intervallo.
- Per la prima volta nella fase finale di un Mondiale si disputò una partita fra due squadre nessuna delle quali era europea o sudamericana: Messico-El Salvador.
Note
- ^ a b Bortolotti, p. 169.
- ^ (EN) Kraba, Milile: The Story Has Been Told, p.82. Xlibris Corporation, 2010. ISBN 1453566104
Bibliografia
- Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.
Voci correlate
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