Riese Pio X

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Riese Pio X
comune
Riese Pio X – Stemma
Riese Pio X – Bandiera
Riese Pio X – Veduta
Riese Pio X – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoMatteo Guidolin (lista civica Scelgo Riese) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°43′47.64″N 11°55′12″E / 45.7299°N 11.92°E45.7299; 11.92 (Riese Pio X)
Altitudine65 m s.l.m.
Superficie30,64 km²
Abitanti10 891[1] (30-6-2023)
Densità355,45 ab./km²
FrazioniPoggiana, Spineda, Vallà
Località: Cendrole
Comuni confinantiAltivole, Asolo, Castelfranco Veneto, Castello di Godego, Fonte, Loria, San Zenone degli Ezzelini, Vedelago
Altre informazioni
Cod. postale31039;

31030 (Vallà)

Prefisso0423
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026068
Cod. catastaleH280
TargaTV
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 468 GG[3]
Nome abitantiriesini
Patronosan Matteo
Giorno festivo21 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Riese Pio X
Riese Pio X
Riese Pio X – Mappa
Riese Pio X – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Riese Pio X (Rieze in veneto[4]) è un comune italiano di 10 891 abitanti[1] della provincia di Treviso in Veneto.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si trova a metà strada fra Castelfranco Veneto ed Asolo nella parte alta della pianura veneta. Dominato dal massiccio del Monte Grappa. Il territorio, interamente pianeggiante, è morfologicamente diviso in due parti: quella ad est è costituita da terreni rossastri, tendenzialmente aridi, quella a ovest è invece caratterizzata dal sovrapporsi dei depositi alluvionali del torrente Muson.

Origine del nome[modifica | modifica wikitesto]

La specificazione "Pio X" fu aggiunta alla denominazione ufficiale del comune nel 1952[5], in onore del papa san Pio X, che qui nacque nel 1835.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini ed età romana[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista geologico il territorio di Riese si divide in due parti: a est predominano terreni permeabili e quindi aridi, resi adatti all'agricoltura solo in seguito allo scavo della Brentella di Pederobba nel 1436; a ovest, invece, i depositi alluvionali portati dal torrente Muson hanno creato un'area fertile e ricca di risorse idriche. Proprio in quest'ultima è affiorato il maggior numero di reperti archeologici (i più antichi sono dell'età del bronzo), come dei tumuli e i resti di un villaggio nei pressi di Vallà.

Bisognerà tuttavia attendere l'età romana per avere uno sviluppo demografico più evidente. Compresa nel municipio di Acelum (Asolo), l'area di Riese era stata centuriata (come dimostra tuttora la disposizione di strade e fossati) e poteva godere del transito della via Aurelia che collegava Patavium a Feltria. È stato ipotizzato che il santuario mariano delle Cendrole sia derivato da un antico luogo di culto dedicato a Diana o Giunone; presso lo stesso si conserva una lapide che cita Lucio Vilonio, forse governatore di Asolo.

Nel medesimo periodo si colloca l'origine dei toponimi Riese (prediale riferito a un Resius), Poggiana (da un Paulus o da un Popilius) e Vallà (dalla presenza di un Vallum, un campo trincerato)[6].

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Con la decadenza dell'Impero Romano, molti insediamenti rurali si fortificarono trasformandosi in veri e propri castelli. Si ipotizza un'evoluzione simile anche per Riese: compare infatti come castrum Resii in un atto del 972, con cui Ottone I del Sacro Romano Impero donava al vescovo di Treviso Rotzo questo e altri beni. Il castello passò in seguito a una famiglia di feudatari detta, non a caso, da Resio che ebbe un ruolo di rilievo nella politica del comune di Treviso.

L'abitato più importante era però alle Cendrole, località vicina al corso del torrente Avenale; qui si trovava la pieve di Santa Maria, matrice di tutte le altre chiese dei dintorni. Con la fondazione di Castelfranco, avamposto trevigiano al confine con Padova, il territorio entrò a far parte del suo distretto: Riese, più facilmente collegata alla cittadina, assunse un ruolo di predominanza, tant'è che nel 1280 la chiesa di San Matteo accolse il fonte battesimale della pieve delle Cendrole, sostituendola nel ruolo di chiesa madre[6].

Periodo veneziano[modifica | modifica wikitesto]

Riese seguì le sorti del Trevigiano sino al 1339, quando entrò a far parte della Repubblica di Venezia alla quale rimase quasi ininterrottamente sino alla sua caduta nel 1797.

In questo periodo si assiste all'acquisizione da parte di alcune famiglie del patriziato lagunare di proprietà terriere presso le quali sorsero diverse ville venete. Lo stesso castello, passato ai Gradenigo e ai Venier, venne convertito in residenza signorile. Villeggiante degno di nota fu Tuzio Costanzo, uomo d'armi frequentatore della celebre Caterina Cornaro, che fece commissionare la nota pala di Castelfranco al Giorgione[6].

Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la fine della Serenissima, Riese attraversò il convulso periodo che alternò l'amministrazione francese a quella austriaca e viceversa, per poi divenire definitivamente austriaca con la nascita del regno Lombardo-Veneto. Come il resto del Veneto, divenne parte del Regno d'italia nel 1866. Queste vicende non influirono sulle condizioni economiche del territorio, che rimase povero e a vocazione contadina.

Nello stesso XIX secolo si distinsero le due personalità più insigni del paese: Jacopo Monico (1778 - 1851), patriarca di Venezia dal 1827 alla morte, e soprattutto Giuseppe Sarto (1835 - 1914), divenuto papa con il nome di Pio X nel 1903.

Nel 1917, dopo la rotta di Caporetto, Riese si ritrovò in prossimità del fronte, localizzato sul monte Grappa e lungo il Piave, e vennero scavate trincee lungo il Musone e a nord del capoluogo comunale.

Nella seconda guerra mondiale fu molto attiva nella zona la resistenza partigiana, rappresentata dalla brigata "Martiri del Grappa" comandata da Primo Visentin di Poggiana, noto con il nome di battaglia di "Masaccio" e insignito della medaglia d'oro al valor militare[6]. Nella zona di Riese risiedeva in incognito anche Piero Monico, pronipote veneziano del Patriarca di Venezia e responsabile politico del CLN del Veneto. Condannato a morte da Mussolini viveva nascosto tra Riese e Castello di Godego coordinando la resistenza locale.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma comunale, adottato con regio decreto-legge 23 febbraio 1928[7], è così descritto:

«Partito: al primo d'azzurro, al castello d'argento, sormontato da due stelle dello stesso; al secondo d'azzurro, all'ancora di nero, uscente da un mare ondato d'argento, sormontata da una stella di sei raggi d'oro; col capo d'argento, al leone di San Marco. Lo scudo fregiato di ornamenti da Città.»


Stemma di papa Pio X

L'arma è chiaramente ispirata a quella di Pio X con il leone di San Marco nel capo, tradizionalmente usato dai patriarchi di Venezia, e l'ancora nel mare in tempesta, simbolo della speranza cristiana. Unica differenza è l'aggiunta del partito sinistro con il castello, richiamo all'antico fortilizio che sorgeva sul luogo dove oggi si trova il municipio.

L'ancora, l'azzurro e il color argento derivano a riconoscimento dal pontefice dallo stessa del cardinale patriarca di Venezia Jacopo Monico blasonato d'azzurro, all'ancora a tre braccia d'argento, cordata dello stesso; col capo d'azzurro, alla stella d'argento.

Con decreto del presidente della Repubblica 11 marzo 1953 il comune dispone anche di un gonfalone, costituito da:

«un drappo bianco al palo di bianco riccamente ornato di ricami d'argento intestato COMUNE DI RIESE PIO X e riportante lo stemma come sopra descritto.»

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Con decreto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, datato 22 gennaio 2022, Riese Pio X si può fregiare del titolo di città in virtù della sua importanza storica e civica.[9]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Tomba del maestro e comandante partigiano Primo Visentin "Masaccio", presso il cimitero della frazione di Poggiana.
  • La casa natale di San Pio X, donata da Maria Sarto (1846-1930), sorella del pontefice, al comune di Riese nel 1926, conserva suppellettili domestiche della famiglia Sarto.
  • Il Museo di San Pio X, costruito nel 1935, in occasione del centenario della nascita del santo, conserva numerosi suoi cimeli. La casa natale ed il museo, restaurato nel 1985 in occasione della visita a Riese di papa Giovanni Paolo II, è visitato ogni anno da circa 10.000 persone.
Il Santuario della Beata Vergine delle Cendrole

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 gli stranieri residenti nel comune erano 1 083, ovvero il 9,9% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[11][12]

Qualità della vita e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Comune Riciclone 2011: un importante riconoscimento di Legambiente che premia Riese Pio X come primo comune del nord Italia, con popolazione superiore a 10.000 abitanti, per la raccolta differenziata dei rifiuti[13].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Dialetto di Riese[modifica | modifica wikitesto]

Il dialetto di Riese è una variante della lingua veneta, parlato unicamente nel capoluogo del comune, nella località di Cendrole e nella frazione di Spineda. Ridotto ormai a poche centinaia di parlanti, è diffuso essenzialmente tra le generazioni più anziane e rurali. Più che di un dialetto omogeneo in sé, converrebbe parlare di un insieme di congiunture dialettali, essendo il territorio comunale una sorta di spartiacque linguistico fra dialetto pedemontano del Grappa e dialetto veneto centrale. Qualche testimonianza scritta la si può trovare in alcune poesie e testi dialettali pubblicati nel corso degli anni nel periodico Ignis Ardens, giornale bimensile della parrocchia di Riese Pio X. Analizzandolo presenta molte caratteristiche sintattiche, lessicali e fonetiche del dialetto veneto centrale, ma diverge da questo per alcune peculiarità:

  • Caduta della vocale finale dopo "L" nei suffissi: ad esempio fratello diventa fradel anziché frade(l)o, pedale diventa pedal anziché peda(l)e
  • Caduta della vocale finale dei verbi: ad esempio mangiare diventa magnar anziché magnare, venire diventa vegner anziché vegnere; il corrispondente del suffisso italiano -iere nei nomi comuni diviene -ier perdendo dunque la vocale finale anch'esso: ad esempio carabiniere e mestiere diventano rispettivamente carabinier e mestier
  • L'indicativo imperfetto della prima persona singolare termina con -a(v)e, con -e(v)e o con -i(v)e: ad esempio io portavo diventa mi porta(v)e, io battevo diventa mi bate(v)e; l'indicativo imperfetto della prima persona plurale termina con -amo(v)i, con -emo(v)i o con -imo(v)i: ad esempio noi andavamo diventa nuantri 'ndamo(v)i, noi correvamo diventa nuantri coremo(v)i
  • Il congiuntivo presente della prima persona singolare termina con -e: ad esempio che io parli diventa che mi parle, che io patisca diventa che mi patise; il congiuntivo imperfetto della prima persona plurale termina con -asimo(v)i, con -esimo(v)i o con -isimo(v)i: ad esempio se noi guardassimo diventa se nuantri vardasimo(v)i, se noi capissimo diventa se nuantri capisimo(v)i
  • Il condizionale presente della prima persona plurale termina con -arisimo(v)i o con -irisimo(v)i: ad esempio noi porteremmo diventa nuantri portarisimo(v)i, noi finiremmo diventa nuantri finirisimo(v)i

Fiere e manifestazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcia "De Bepi Sarto" dal 1973 l'ultimo sabato di maggio, si tratta di una marcia notturna di circa 10 km attraverso il territorio del comune con un percorso che passa per il Santuario delle Cendrole, luogo in cui il giovane Giuseppe Melchiorre Sarto, poi Pio X, andava a pregare.
  • Fiera degli uccelli a fine luglio presso il parco di Villa Eger
  • Presepio vivente il sabato precedente il Natale.
  • Palio dei Mussi, ogni terza domenica di settembre, consistente in una gara di corsa a dorso d'asino (in dialetto "musso") tra le borgate storiche del paese (La Piazza, Jare, Pasoti, Cendrole, Terre Grosse, Pojana, Spinea, Vallà).
  • Ricostruzione storica degli Antichi Mestieri, il sabato sera e la domenica del palio.
  • Presepio artistico presso la scuola dell'infanzia (asilo) dalla terza domenica di dicembre fino all'ultima domenica di gennaio.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1951 Giovanni Visentin Democrazia Cristiana Sindaco
1951 1956 Gastone Andreazza Democrazia Cristiana Sindaco
1956 1960 Ferdinando Carraro Democrazia Cristiana Sindaco
1960 1965 Settimo Vittorio Massaro Democrazia Cristiana Sindaco
1965 1967 Giovanni Visentin Democrazia Cristiana Sindaco
1967 1970 Gino Garbuio Democrazia Cristiana Sindaco
1970 1976 Carlo Pellizzari Democrazia Cristiana Sindaco
1976 1977 Angelo Stradiotto Democrazia Cristiana Sindaco
1977 1985 Gian Pietro Favaro Democrazia Cristiana Sindaco
1985 1989 Luciano Cirotto Democrazia Cristiana Sindaco
1989 1995 Guido Pellizzari Democrazia Cristiana Sindaco
1995 2004 Luca Baggio Lega Nord Sindaco
2004 2014 Gianluigi Contarin Lega Nord Sindaco
2014 in carica Matteo Guidolin Lista civica "Scelgo Riese" Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Renzo Ambrogio, Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Istituto geografico De Agostini, 2004.
  5. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  6. ^ a b c d Storia del Comune, su comune.riesepiox.tv.it, Comune di Riese Pio X, 23 ottobre 2023.
  7. ^ Nello statuto è riportato il 23 febbraio 1928, mentre sul sito dell'Archivio Centrale dello Stato è indicato l'8 settembre. Cfr. Riese, ora Riese Pio X, decreto 1927-09-08 RD, concessione di stemma, su Archivio Centrale dello Stato.
  8. ^ a b Città di Riese Pio X, Statuto comunale (PDF), art. 6 - Simboli ufficiali e loro utilizzo.
  9. ^ D.P.R. di concessione del 10 gennaio 2022 (PDF).
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2022 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 1º agosto 2023.
  12. ^ cittadini stranieri tuttitalia.it
  13. ^ Dossier comuni ricicloni 2011

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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