Quinto di Treviso

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Quinto di Treviso
comune
Quinto di Treviso – Stemma
Quinto di Treviso – Bandiera
Quinto di Treviso – Veduta
Quinto di Treviso – Veduta
La chiesa parrocchiale di San Giorgio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Treviso
Amministrazione
SindacoStefania Sartori (Lega Salvini Premier) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°39′N 12°10′E / 45.65°N 12.166667°E45.65; 12.166667 (Quinto di Treviso)
Altitudine17 m s.l.m.
Superficie19,04 km²
Abitanti10 029[2] (30-6-2023)
Densità526,73 ab./km²
FrazioniSanta Cristina
Comuni confinantiMorgano, Paese, Treviso, Zero Branco
Altre informazioni
Cod. postale31055
Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT026064
Cod. catastaleH131
TargaTV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 409 GG[4]
Nome abitantiquintini
Patronosan Valentino[1]
Giorno festivo14 febbraio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Quinto di Treviso
Quinto di Treviso
Quinto di Treviso – Mappa
Quinto di Treviso – Mappa
Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
Sito istituzionale

Quinto di Treviso (IPA: /'kwinto di tre'vizo/; Quinto de Treviso o, più semplicemente, Quinto in veneto, IPA: /'kwinto de tre'vizo/) è un comune italiano di 10 029 abitanti[2] della provincia di Treviso in Veneto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi reperti, oggi in gran parte custoditi presso i Musei civici di Treviso, testimoniano che la presenza umana si era radicata nella zona almeno dall'età del bronzo.

Anche durante il periodo romano la civiltà era fiorente, vista anche la vicinanza al municipium di Treviso. Lo stesso toponimo ne denota le antiche origini: indicava una mansio, ovvero una stazione di cambio posta a cinque miglia dalla città, probabilmente lungo la strada che conduceva a Padova attraverso Levada, Loreggia e la via Aurelia (da notare che in comune di Morgano si trova la località Settimo)[5].

Quinto rimase legata a Treviso anche nelle epoche successive. Un documento del 992 ricorda che i vescovi avevano alcune proprietà della zona e forse anche un fortilizio; poco dopo, le località vicine sono ricordate nell'atto di fondazione dell'abbazia di Mogliano a cui furono assegnate. Tuttavia bisognerà aspettare il 1152 per vedere citato il toponimo Quinto per la prima volta: il 3 maggio di quell'anno, una bolla papa Eugenio III confermava la dipendenza della locale pieve di San Cassiano alla diocesi di Treviso. Era inoltre sede di uno dei quattro arcipretati della diocesi, al quale erano sottoposte varie altre pievi, da Istrana a San Biagio di Callalta.

La pieve rimase isolata e perse d'importanza quando il centro vitale del paese si spostò più a sud, lungo le rive del Sile. L'economia del paese si basò per secoli proprio su questo fiume, soprattutto tramite l'attività molitoria. Nel XIV secolo l'antica pieve fu sostituita da una nuova chiesa intitolata a San Giorgio ed edificata vicino al centro.

La Serenissima potenziò ulteriormente l'economia agricola di Quinto e qui si stabilirono numerosi proprietari terrieri ergendovi le loro ville.

Dal 1941 al 1947 Quinto di Treviso fu interessata dal passaggio della ferrovia Treviso-Ostiglia e dotata di una propria stazione.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 21 giugno 1934.

«Troncato: il PRIMO, di azzurro, al cippo miliare d'argento, con infisso il numero romano “V” di rosso; il SECONDO, di verde, alla fascia ondata di argento. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giorgio Martire (Quinto di Treviso).

L'attuale parrocchiale, intitolata a San Giorgio martire, fu quasi completamente ricostruita su progetto di Antonio Beni nel secondo dopoguerra. Del vecchio edificio, originario del XIV secolo, fanno parte due affreschi del XV secolo e due dipinti del Pozzoserrato; questi ultimi facevano parte di un trittico che si completava con un'opera oggi conservata nella cappelletta di villa Giordani-Valeri.

Chiesa di San Cassiano[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di San Cassiano martire, nei pressi del cimitero, era l'antica pieve di Quinto. Di origini molto antiche, conserva alcuni pregevoli opere: l'altare ligneo, con un polittico di un maestro veneziano XVI secolo; il soffitto è di Jacopo Guarana (1758), e da ricordare sono pure le tele di Lattanzio Querena e Ascanio Spineda. Degno di nota è pure il fonte battesimale in pietra d'Istria (datato 1317) e l'ottocentesco organo "fonocromico" di Giovan Battista De Lorenzi. Il campanile, che è di origini medievali, conserva tre campane.

Ville Venete[modifica | modifica wikitesto]

L'esempio più pregevole di villa veneta della zona era palazzo Lollin, affrescato dal Pozzoserrato, che tuttavia andò distrutto nell'Ottocento. Per quanto riguarda villa Giordani e villa Ciardi, esse furono quasi completamente rifatte nel secolo scorso. Alcune ville venete furono messe a disposizione, appena terminata la guerra, alle famiglie povere del paese. Tra queste ci fu villa Borghesan dove nacque il futuro bassista dei Pooh, Red Canzian. La villa venne abbattuta dopo una piccola tromba d'aria a metà degli anni 50 del '900. In questa villa dimorarono quasi tutti gli aviatori della 91ª Squadriglia (La Squadriglia degli Assi) compreso Francesco Baracca che vi alloggiò fino alla data della morte.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 1 095, ovvero l'11,0% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[7]:

  1. Kosovo 154
  2. Romania 149
  3. Albania 125
  4. Cina 98
  5. Nigeria 68
  6. Moldavia 62
  7. Marocco 52
  8. Burkina Faso 49
  9. Costa d'Avorio 39
  10. Ucraina 38

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Autobus Linea 6 per Miani Park - Aeroporto - Quinto.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Quinto è servita da due linee urbane degli autobus di MOM (ex ACTT).

La Linea 6 effettua capolinea presso la Chiesa, il quartiere San Cassiano e via Ciardi, e collega la città con l'Aeroporto Canova di Treviso, il parcheggio Miani Park, la Stazione FS ed il centro storico di Treviso, transitando per via Noalese; alcune corse, in orari di punta, sono prolungate verso San Cassiano. Inoltre, la 6 è l'unica Linea urbana di MOM che effettua servizio serale, verso l'Aeroporto.

La Linea 55 (dalla fusione delle Linee 5 e 51 ex ACTT) mette in collegamento Quinto, da via Zecchina, e Merlengo, nel comune di Ponzano, transitando per la Stazione FS ed il centro storico di Treviso, transitando per Canizzano e Sant'Angelo di Treviso. Durante la giornata, la Linea è talvolta estesa verso Santa Cristina di Quinto di Treviso o via Talponera di Merlengo, oltre ad effettuare fermate presso la Località San Vitale di Canizzano di Treviso.

Le Linee Extraurbane MOM numero 101, 102 e 103 fermano, inoltre, nel centro di Quinto, collegando Treviso con Padova, Scorzè, Noale, Zero Branco, Badoere, Scandolara, Trebaseleghe e Piombino Dese.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 luglio 1985 21 giugno 1990 Luigi Favaro DC Sindaco [8]
21 giugno 1990 24 aprile 1995 Carla Puppinato Tonion DC Sindaco [9]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Luciano Favrin lista civica Sindaco [10]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Dino Brunello lista civica Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Dino Brunello lista civica Sindaco [12]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Mauro Dal Zilio Lega Nord-civiche Sindaco [13]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Mauro Dal Zilio Lega Nord-civiche Sindaco [14]
27 maggio 2019 in carica Stefania Sartori Liga Veneta-civiche Sindaco [15]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

La denominazione del comune fino al 1868 era semplicemente Quinto[16]. L'appellativo "di Treviso" servì per distinguerlo da alcuni comuni omonimi.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La città è stata rappresentata in ambito calcistico dalla Union Quinto fino al giugno del 2016, e poi dalla Treviso Academy, che gioca presso lo stadio "Omobono Tenni" (da non confondere con l'omonimo impianto di Treviso). Altre organizzazioni sportive presenti sul territorio sono l'Atletica Quinto Mastella (che vanta 40 anni di attività), il G.S. OLYMPO (squadra di volley) e la Polisportiva San Giorgio (basket), oltre ad alcune compagini di karate, nuoto e ginnastica artistica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vivi la città - comune di Quinto di Treviso, 2002 Archiviato il 15 maggio 2006 in Internet Archive..
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Marina De Franceschini, Le ville romane della X Regio, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1998, p. 282.
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  7. ^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 31 luglio 2018.
  8. ^ Eletto il 12 maggio 1985.
  9. ^ Eletto il 6 maggio 1990.
  10. ^ Eletto il 23 aprile 1995.
  11. ^ Eletto il 13 giugno 1999.
  12. ^ Eletto il 13 giugno 2004.
  13. ^ Eletto il 7 giugno 2009.
  14. ^ Eletto il 25 maggio 2014.
  15. ^ Eletta il 26 maggio 2019.
  16. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN138568220 · WorldCat Identities (ENlccn-n2002047009
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