Cergnago

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Cergnago
comune
Cergnago – Veduta
Cergnago – Veduta
Chiesa parrocchiale dedicata a sant'Elena Imperatrice
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoMarco Bagnoli (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°12′N 8°46′E / 45.2°N 8.766667°E45.2; 8.766667 (Cergnago)
Altitudine100 m s.l.m.
Superficie13,56 km²
Abitanti680[1] (31-12-2021)
Densità50,15 ab./km²
FrazioniAbbazia Erbamara
Comuni confinantiMortara, Olevano di Lomellina, San Giorgio di Lomellina, Tromello, Velezzo Lomellina
Altre informazioni
Cod. postale27020
Prefisso0384
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018045
Cod. catastaleC509
TargaPV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 619 GG[3]
Nome abitanticergnaghesi (sargnaghin nel dialetto locale)
Patronosant'Elena Imperatrice
Giorno festivo18 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cergnago
Cergnago
Cergnago – Mappa
Cergnago – Mappa
Posizione del comune di Cergnago nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Cergnago (Sargnàgh o Sargnàch in dialetto lomellino[4]) è un comune italiano di 680 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova al centro della Lomellina. Il nucleo più antico del paese sorge su un modesto colle, presso il torrente Arbogna, affluente dell'Agogna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cergnago appare fin dal X secolo come Cirniaco. Apparteneva allora alla Contea di Lomello, che nel XII secolo fu annessa al territorio pavese (come ufficializzato nel 1164 con diploma di Federico I). Nel 1250 è citato come Cergnagum nell'elenco delle terre pavesi. Appartenne alla squadra (podesteria) di Mortara, di cui seguì le sorti, essendo unito nei secoli successivi al Marchesato di Mortara nei suoi vari passaggi; i Lonati, erroneamente citati da alcuni come feudatari, vi avevano dei redditi ma non la signoria. Nel XVIII secolo ne furono invece infeudati i Lomellini di Carmagnola. Cergnago passò nel 1743 sotto i Savoia. All'inizio del XIX secolo venne aggregato il piccolo comune di Abbazia di Erbamara.

Abbazia Erbamara si sviluppò attorno al monastero di San Pietro di Erbamara o Erbamala, fondato nel 1170 da una donazione del feudatario Uberto de' Olevano e appartenente all'ordine di Vallombrosa. Godette di ampie immunità, costituendo quindi una signoria e un comune autonomo, che sopravvisse alla decadenza del monastero, ridotto a commenda e soppresso forse nel XVII secolo. Il piccolo comune di Erbamara fu aggregato a Cergnago all'inizio del XIX secolo, probabilmente nel 1818. L'attuale cascinale cui annessa una piccola chiesetta fu edificato alla fine del XIX secolo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Cergnago non ha ancora adottato uno stemma né un gonfalone.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • In centro al paese è interessante il Palazzo Plezza, imponente costruzione ubicata su un piccolo rilievo il cui nucleo originario riconduce a quello che ancora oggi viene chiamato "castello".
  • Nelle vicinanze del palazzo sorge la chiesa parrocchiale di Sant'Elena costruita verso la metà del XVII secolo dopo che la precedente chiesa romanica venne incendiata da truppe francesi (1658). Di stile barocco conserva all'interno l'altare maggiore e sei cappelle un tempo di patronato dei nobili locali. Il campanile cadde nel 1966 e fu subito ricostruito.
  • Nella via principale si trova la chiesa dei SS. Francesco e Giovanni Battista risalente al XIV secolo.
  • Sulla statale per Mortara sorge la chiesa della Madonna di Santo Stefano, molto antica (XII secolo) e un tempo di patronato della famiglia Olevano. Rovinata dal tempo e dall'incuria, fu restaurata e restituita al culto agli inizi del XIX secolo. All'interno, di forma rettangolare, presenta due altari laterali dedicati a san Rocco e sant'Anna e un altare maggiore con un dipinto della Madonna con Bambino che la tradizione vuole staccato dalla chiesa di Santa Maria di Melegnano, distrutta nel 1595, che sorgeva presso la vicina cascina Melegnana, in territorio di Olevano di Lomellina.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1884 e il 1933 la località era servita da una fermata della tranvia Mortara-Ottobiano-Pieve del Cairo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 225.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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