Villanterio

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Villanterio
comune
Villanterio – Stemma
Villanterio – Bandiera
Villanterio – Veduta
Villanterio – Veduta
La sede del comune
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoSilvio Corbellini (Condividere Villanterio) dal 26-5-2019 (2º mandato)
Territorio
Coordinate45°13′N 9°22′E / 45.216667°N 9.366667°E45.216667; 9.366667 (Villanterio)
Altitudine75 m s.l.m.
Superficie14,77 km²
Abitanti3 300[1] (31-12-2021)
Densità223,43 ab./km²
FrazioniMonte Bolognola
Comuni confinantiGerenzago, Inverno e Monteleone, Magherno, Marudo (LO), Sant'Angelo Lodigiano (LO), Torre d'Arese, Valera Fratta (LO)
Altre informazioni
Cod. postale27019
Prefisso0382
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018180
Cod. catastaleL994
TargaPV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 628 GG[3]
Nome abitantivillanteresi
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villanterio
Villanterio
Villanterio – Mappa
Villanterio – Mappa
Posizione del comune di Villanterio nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Villanterio (Vilantè in dialetto pavese[4][5]) è un comune italiano di 3 300 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nel Pavese orientale, esteso sulle due rive del Lambro meridionale, ai confini con la provincia di Lodi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La casa degli affreschi a Villanterio

Appartenne probabilmente prima dell'Anno Mille a un certo Lanterio, e nel XII secolo era detto Villa Lanteri. Nel 1164 è citato nel diploma con cui Federico I assegnò a Pavia la giurisdizione sull'Oltrepò, la Lomellina e quelle parti del Pavese orientale come Villanterio che forse non erano ancora stabilmente sotto il suo controllo. La signoria sul paese apparteneva, forse già da molto tempo, al monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia, che nel 1260 subinfeudò la località a una famiglia che ne prese il nome di Capitani di Villanterio; da questi il feudo passò agli Schiaffinati, ai nobili Rizzi (1538), per eredità nel XVIII secolo ai nobili Vitali-Rizzi di Pavia e infine, sempre per eredità, ai nobili Meriggi di Villanterio. Nel 1872 fu unito a Villanterio il comune di Monte Bolognola. Nel 1396 Gian Galeazzo Visconti donò molti fondi agricoli a Villanterio alla Certosa di Pavia[6].

Un'ulteriore raccolta di scritti su Villanterio la fornisce Giacomo Bascapè nella sua Storia di Villanterio edita nel 1926 a cura del podestà di Villanterio cavalier Silvio Meriggi.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1884 e il 1934 la località ospitò una fermata della tranvia Pavia-Sant'Angelo Lodigiano[8].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Union Calcio Basso Pavese nata dalla fusione delle società di Villanterio, Magherno e Atletica del Po, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.

Dal 2016 ogni anno durante la prima domenica di novembre viene organizzata dal gruppo podistico A.S.D. Tripè di Villanterio la "Marcia del Cigno" che si snoda tra le campagne del paese e la Tenuta Relais Il Cigno. La corsa richiama ogni anno centinaia di podisti da tutte le province.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 832.
  5. ^ Rubrica delle Rarità (PDF) [collegamento interrotto], in Fasoulin, 9 novembre 1912, p. 3. URL consultato il 19 luglio 2011.
  6. ^ Monastero di Santa Maria delle Grazie, 1396 - 1782 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 28 settembre 2021.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le Tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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