U.S. Sambenedettese

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U.S. Sambenedettese 1923
Calcio
Samb
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali rosso-blu
Dati societari
CittàSan Benedetto del Tronto (AP)
NazioneBandiera dell'Italia Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro Seconda Divisione
Fondazione1923
Rifondazione1994
Rifondazione2006
Rifondazione2009
PresidenteBandiera dell'Italia Roberto Pignotti
AllenatoreBandiera dell'Italia Ottavio Palladini
StadioRiviera delle Palme
(14.022 posti)
Sito webwww.sambenedettesecalcio.it
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro
Trofei nazionali1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
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La U.S. Sambenedettese, oppure, abbreviato per i media Samb o familiarmente la "Samba", è un club calcistico italiano di San Benedetto del Tronto.

Venne fondata nel 1923, in seguito alla fusione di 3 squadre locali (Fortitudo, Serenissima, Forza e Coraggio). Ha disputato 21 campionati di Serie B e numerosi di Serie C e Serie C1, nei quali ha ottenuto 3 promozioni in Serie B. I suoi colori sociali sono il rosso e il blu. Attualmente milita nel campionato italiano di Serie D.

Storia

Gli inizi

Il 4 aprile 1923 dalla fusione di Fortitudo, Serenissima, Forza e Coraggio, tre squadre calcistiche di San Benedetto del Tronto, nasce la U.S. Sambenedettese, con i colori verde e bianco. La squadra però non partecipa a nessun campionato FIGC non disponendo di un campo di gioco; nel 1926 viene inaugurato il campo di piazza San Giovanni Battista, detto "la trappoletta", e la Samb si iscrive al campionato di Terza Divisione Marche. Il presidente è Ludovico Giovannetti; dopo pochi mesi c’è una scissione per liti interne e alcuni calciatori si trasferiscono a un’altra società, il Torrione. Nel 1928 compaiono i colori attuali, rosso e blu, che sono anche i colori dello stemma cittadino; tra i calciatori spicca il bomber Tommaso Marchegiani, detto Massì e il portiere Pietro Cosignani. Tre anni dopo viene inaugurato il campo polisportivo “Littorio”, l’attuale “F.lli Ballarin”, che nel 1944 viene intitolato a "Massì" Marchegiani, morto in un bombardamento durante la guerra, e infine nel 1949 ai fratelli Ballarin, calciatori del grande Torino, vittime della tragedia di Superga.

Nella stagione 1946-47 la Samb sfiora le fasi finali per andare in serie B, ma perde il proprio girone finendo a un solo punto dalla Maceratese. La stagione 1947-48 vede una riforma dei campionati che porta molte squadre a retrocedere in Promozione Interregionale, tra cui anche l'Ascoli, retrocesso in Prima Divisione Regionale ma in seguito ripescato; la Sambenedettese del nuovo allenatore-giocatore Alfredo Notti si piazza ancora una volta al secondo posto dietro alla Maceratese e viene iscritta alla serie C di lusso dell'anno successivo.

La Samb milita ininterrottamente tra la Serie B e Terza Serie, dal 1945-46 fino al 1993-94, fatta eccezione per la stagione 1990-91.

Il dopoguerra e la Serie B (I fase)

Il campionato di Serie C a girone unico 1955-56 vede la promozione in Serie B della Samb, che totalizza 44 punti a pari merito col Venezia; la Samb come al solito mantiene il campo imbattuto, e con 61 reti segnate risulterà anche il miglior attacco del torneo. Il presidente è Domenico Roncarolo (sua l’idea di chiedere aiuto finanziario ai pescatori locali), l’allenatore Bruno Biagini, il capitano Alberto Astraceli.

Nei sette campionati cadetti del primo ciclo (1956/1963) la Sambenedettese affronta squadre blasonate come Torino, Napoli, Lazio, Bari, Alessandria, Triestina, Genoa e Palermo.

L’esordio della Samb in Serie B 1956-57, il 16 settembre del 1956 a Bari vede una sconfitta: 2-0 il risultato di quella prima partita storica di una squadra sempre più simbolo di un'intera comunità.

Il primo successo di rilievo la Samb lo ottiene nel campionato di Serie B 1958-59, quando riesce a battere per 2-1 l'Atalanta, che alla fine vincerà il campionato, piazzandosi al 1º posto in classifica, tornando così in Serie A, dove aveva sempre militato dopo la guerra, per i bergamaschi un solo anno tra i cadetti.

Nel campionato di Serie B 1959-60, c'è il grande Torino dei 4 scudetti consecutivi vinti nel dopoguerra, per il quale la Serie B è una novità assoluta. La Samb pareggia 0-0 in casa contro i granata ed esce indenne nella storica partita di ritorno, strappando l'1-1; il Torino a fine stagione conquista la promozione in Serie A.

In Coppa Italia il 25 gennaio del 1961, la Samb gioca anche contro la Juventus neo Campione d’Italia della stagione 1959-1960, un evento storico per tutta la regione e il vicino Abruzzo. L’incontro è valido per l’accesso ai quarti di finale, il "Ballarin" è tutto esaurito. Scendono in campo fuoriclasse come l’asso argentino Omar Sívori, che appare in gran forma pur abusando delle sue doti di giocoliere, e l’inglese John Charles.

Nel campionato cadetto del 1960-61, la Samb fa sognare i suoi tifosi lottando per la Serie A. La sorprendente Sambenedettese staziona tra le prime posizioni di classifica, chiudendo il girone di andata al 6º posto, a soli quattro punti dalla vetta occupata dal Mantova e a soli due punti dalle seconde, Monza e Palermo. Ma alla fine la Samb si piazzerà al 7º posto.

Diversi calciatori messisi in evidenza con la Samb approdano in serie A: Sattolo al Torino, Menichelli alla Juventus, Garbuglia alla Lazio, Lorenzini al Bologna, Matteucci all’Inter.

Nel tratto di fascia costiera, da Venezia a Bari, è difficile trovare una cittadina che, come San Benedetto del Tronto, sia legata a tradizioni sportive che si tramandano da lunga data e che hanno permesso di raggiungere mete sempre più elevate.

Sin dall’anno della fondazione, nel lontano 1923, la Sambenedettese è stata sempre seguita come una comune creatura, con passione e spesso con orgoglio da tutti i concittadini, e non solo ma anche da moltissimi tifosi marchigiani e abruzzesi.

È stata fin dai primi albori una Società dove ha sempre spirato aria salubre, densa di concordia costruttiva, con una saggia amministrazione, guidata da uomini esperti e capaci. In 37 anni i sostenitori della Sambenedettese hanno ammirato la loro squadra passare da promozione in promozione, fino a raggiungere il più ambito traguardo della Serie B, senza mai vederla ritornare in un girone inferiore. Nessuna retrocessione è venuta ad intralciare il progressivo cammino della Sambenedettese, e questo è un particolare poco comune che inorgoglisce.

Nella stagione di Serie B 1961-62 la Samb, che contro squadre di rango riesce sempre a dare il meglio, sbalordisce tutti. Dopo aver battuto Lazio, Napoli, Verona e Brescia, aggiunge all'invidiabile collana di successi il Genoa, primo in classifica, battuto per 2-1.

Tra il 1963 e il 1974 la Sambenedettese milita ininterrottamente in Serie C nei gironi B e C. In questi anni rimane sempre nelle prime posizioni, tendendo a risalire in Serie B, dove per tanti anni aveva difeso i colori sociali gareggiando nelle principali città, come unica rappresentante dell'Italia centrale.

Nel 1965, nel corso di un derby con l’Ascoli, l’attaccante della Samb Alfiero Caposciutti (che curiosamente era stato acquistato dalla Fiorentina come portiere) è protagonista di un involontario scontro di gioco che costa la vita al portiere dell’Ascoli Roberto Strulli. Nel torneo 1965-66 tra le file della Samb c’è un giovanissimo Franco Causio, che poco dopo approderà alla Juventus di cui sarà una bandiera e che vincerà i mondiali del 1982. In questi anni inizia la tradizione dei grandi portieri della Samb: approdano in Serie A: Roberto Tancredi (alla Juventus), Sulfaro (alla Lazio), Migliorini (alla Ternana).

La Serie B (II fase)

Nel campionato 1973-74 la Samb è promossa per la seconda volta in Serie B, ottenendo 22 vittorie e con 9 punti di distacco dal Rimini secondo classificato. Il presidente della promozione Nicola D’Isidori è affiancato dagli storici vice presidenti Alberto Ciabattoni, Giuseppe Valeri e Floriano Bollettini (questi concluderanno il ciclo nell'1988-89, ancora in serie B), dopo poche giornate di campionato D'Isidori sarà sostituito da Arduino Caioni che resterà presidente per tutto il periodo della Serie B (II fase), fino alla successiva retrocessione in C1 nella stagione 1979-80. Quella stagione si concluderà tra mille polemiche tra la Sambenedettese e la F.I.G.C. per presunti torti arbitrali. L’allenatore della promozione è Marino Bergamasco, già collaboratore di Nereo Rocco al Milan e nel Torino. Quelli con Bergamasco in panchina sono gli anni più belli: in totale guiderà la Samb per sei campionati (in periodi diversi). Il secondo ciclo in Serie B dura fino al 1980: i giocatori più importanti sono il bomber pugliese Francesco Chimenti e tutto il reparto offensivo, il tridente formato da Chimenti, Simonato e Basilico e il centrocampo stile Olanda composto da Ripa, Castronaro e Valà.

Nel primo campionato di Serie B 1974-75 la Samb coglie una storica vittoria a Genova contro il Genoa per 3-2 con gol di Simonato, Castronaro e Chimenti. In questo campionato, la Samb batte anche il Verona per 1 a 0, la rete vincente è di Chimenti; gli scaligeri a fine stagione approdano in Serie A, dopo aver vinto gli spareggi con il Catanzaro.

Nel 1975 in Coppa Italia al "Ballarin" è di scena la Juventus, neo campione d'Italia, storico il pareggio della Samb 2-2, doppietta di Fabio Capello, per i rossoblu vanno a segno Chimenti e Simonato. La squadra adriatica, nel campionato di Serie B 1975-76 batte il Genoa, che a fine stagione conquisterà la promozione in Serie A; l'arbitro Gonnella assegna un eccepibile calcio di rigore alla Samb, si incarica della battuta il bomber Chimenti, che realizza il penalty e il "Ballarin" è vera una bolgia. Tra le file della Samb, negli anni successivi, militano Franco Colomba e Francesco Guidolin.

Nel campionato 1977-78 la Samb sfiora la promozione in Serie A, sfumata nello 0-0 interno contro la Sampdoria: allenatore è Marino Bergamasco, appena ritornato in rossoblu.

In Coppa Italia nel 1977, i rosso-blu espugnano il "Bentegodi" di Verona, con un clamoroso 3-5 (la squadra scaligera militava in Serie A 1977-78). L’anno dopo l’allenatore è Nicola Tribuiani, sostituito da Lauro Toneatto. Nel campionato 1979-80 torna in panchina Marino Bergamasco per sostituire Pietro Maroso, ma la Samb retrocede in Serie C1: in rosa ci sono Stefano Tacconi (poi alla Juventus) e Antonio Sabato.

La Serie B (III fase)

Durante il campionato 1980-81 il presidente Arduino Caioni passa il testimone a Ferruccio Zoboletti, reggiano di nascita ma sambenedettese d’adozione. L’allenatore è l’emergente Nedo Sonetti che conquista l’immediata promozione in serie B: tra i protagonisti, il giovane portiere Walter Zenga in prestito dall’Inter e Luigi Cagni. Con Zenga si apre di fatto la scuola dei portieri di Piero Persico, già numero uno rossoblu negli anni 50’. La Samb conquista 44 punti, a pari merito con la Cavese; l’ultima partita di campionato contro il Matera vede però una tragedia allo stadio Ballarin: scoppia un incendio in curva sud, la curva dei tifosi di casa, che provoca decine di feriti e in cui perdono la vita Maria Teresa Napoleoni e Carla Bisirri; la partita però si gioca lo stesso, e termina 0-0. Si decide così di progettare un nuovo stadio, più adatto alle moderne norme di sicurezza e con una capienza adeguata all’imminente serie B e a una futuribile serie A (ancora non arrivata).

Il campionato di Serie B 1981-82 si chiude all’8º posto, sempre sotto la guida di Nedo Sonetti. I rosso-blu in questa stagione, conquistano una prestigiosa vittoria 0-1 a Genova, in quel di "Marassi" contro la Sampdoria promossa in Serie A, goal di Gigi Cagni; al ritorno invece la squadra blucerchiata riesce a pareggiare per 2-2, Samb in doppio vantaggio con Garbuglia, poi la Sampdoria riesce a raddrizzare l'incontro, grazie alle reti di Scanziani e Guerrini.

Il campionato 1982-83 si apre con il 2-2 a Milano contro il Milan, che l'anno prima era stato per la seconda volta retrocesso in serie B; anche la partita di ritorno finirà con un pareggio. La Samb pareggia anche in casa della Lazio, che insieme al Milan e al Catania sarà promosso in Serie A.

Nel 1983-84 Nedo Sonetti abbandona la Samb che è allenata da Roberto Clagluna: da segnalare la vittoria in Coppa Italia contro l’Inter. Dopo un campionato difficile la salvezza giunge alla penultima giornata, con il pareggio casalingo contro la Pistoiese, viceversa con quel risultato condannata alla Serie C1. Alcune immagini di quell'incontro, compresa la festa dei tifosi rossoblu per la salvezza, furono poi riutilizzate per il film cult L'allenatore nel pallone. Il campionato 1984-85 è l’ultimo disputato al "Ballarin": tra le file dei rossoblu Stefano Borgonovo, Tiziano Manfrin, Maccoppi, Turrini, Di Fabio; il capitano è sempre Gigi Cagni.

Il 13 agosto 1985 vede l'inaugurazione del nuovo Stadio Riviera delle Palme, realizzato per 20.000 spettatori ma progettato per un futuro ampliamento. Nel campionato 1985-86 c’è l’ultimo derby con l’Ascoli, una sfida sempre segnata da grande rivalità.

Nel campionato 1986-1987 la Samb si salva all’ultima giornata vincendo a Bari per 4-3: allenatore è ancora Clagluna, in rosa c'è Franco Selvaggi, proveniente dall'Inter. È l'ultima stagione alla Samb per Gigi Cagni, che detiene il record di presenze in Serie B, 496. Nel 1987-88 l’allenatore è Angelo Domenghini, che conquista l’ennesima salvezza; nel 1988-89 lascia dopo 4 giornate a Enzo Riccomini, che non riesce ad evitare la retrocessione in Serie C1: in rosa ci sono Marcato, Valoti e il portiere Bonaiuti.

1989-1994: caduta, risalita e fine

Il campionato 1989-90 vede la seconda retrocessione consecutiva della Samb, stavolta in Serie C2, categoria mai affrontata prima. Nel 1990-91 la presidenza passa all’imprenditore trevigiano Antonio Venturato; l’allenatore è Giorgio Rumignani. La Samb arriva seconda dietro il Chieti e ottiene così il ritorno in Serie C1. Seguono tre stagioni di C1 tra alti e bassi: tra i giocatori ci sono Moreno Solfrini, Pasqualino Minuti, Gennaro Grillo, Ottavio Palladini, Giuseppe Manari, Tiziano De Patre, i portieri Stefano Visi e Antonio Chimenti.

Nel 1991-92 la Samb vince la Coppa Italia di serie C battendo in finale il Siena. La stagione 1992-93 (in cui per la prima volta la Samb è inserita nel girone A), vede l’alternarsi in panchina di Claudio Tobia, Zibì Boniek e l’esordiente Ivo Iaconi che centra la salvezza.

Le difficoltà economiche della società emergono in tutta la loro drammaticità e l'iscrizione al Campionato di serie C 1993-94 avviene a pochi minuti dalla scadenza grazie alla fideiussione prestata dall'allora neo Sindaco Paolo Perazzoli e dagli imprenditori locali Giancarlo Amante, Nazzareno Torquati e Francesco Ascolani. L'allenatore è Diego Di Feliciantonio, coadiuvato da Ivo Iaconi, e la squadra, nonostante non percepisca lo stipendio, si batte per i primi posti in classifica. Grazie al Sindaco Perazzoli ed al gruppo di imprenditori che hanno con lui firmato la fideiussione vengono garantiti alcuni stipendi ma inopinatamente il Presidente Venturato rompe con gli stessi ogni rapporto ed il campionato partito bene finisce comunque con la salvezza della squadra. Al momento di iscrivere la squadra al Campionato 1994/95 la Lega Calcio, in forza della situazione di bilancio disastrata, decide la non iscrizione e la retrocessione nel Campionato di Eccellenza Marche. Il Presidente Venturato dapprima iscrive la squadra al Campionato di Eccellenza, poi scompare[muore o si rende irreperibile?] mettendo in serio pericolo anche lo svolgimento di questo torneo.

1994-2001: tra i dilettanti

Un gruppo di imprenditori locali, dietro l'impulso del Sindaco di San Benedetto del Tronto Paolo Perazzoli, dà vita alla Sportinvest SpA con presidente Nazzareno Torquati e riesce a vincere il Campionato di Eccellenza Marche 1994-95; il commissario della squadra è Raniero Iacoponi, l’allenatore è Francesco Chimenti, che dispone di una buona squadra capitanata da Stefano Colantuono.

A seguito della dichiarazione di fallimento della Sambenedettese SpA si forma l'A.S. Sambenedettese Calcio, con presidente Raniero Iacoponi, che a pochi giorni dall'inizio del campionato, grazie all'impegno di Nazzareno Torquati, Giancarlo Amante ed Emilio Scartozzi, che si accollano debiti pregressi della vecchia società, ne acquisisce il titolo sportivo. Questo ritardo non consente una preparazione ottimale e il campionato 1995-96, il primo nel CND (campionato nazionale dilettanti), vede una faticosa salvezza della Samb ottenuta anche grazie agli sforzi del neopresidente Rocco Sannicandro e dell'allenatore Bruno Piccioni.

Il campionato 1996/97 inizia con i migliori auspici e viene condotto sempre al vertice della classifica, ma nel finale del campionato la Samb viene raggiunta e superata dall'Astrea; nel novembre 1996 l'AS Sambenedettese Calcio si trasforma in Sambenedettese Calcio srl con presidente Giancarlo Amante e vice Nazzareno Torquati ed Emilio Scartozzi. La società nell'agosto 1997 organizza un grande evento sportivo internazionale, ospitando presso il Riviera delle Palme la partita amichevole precampionato Juventus-Bayern Monaco, con oltre ventitremila spettatori paganti. L'anno seguente altre amichevoli estive di lusso: Milan-Celta Vigo ed ancora Juventus, stavolta contro l'Espanyol.

Nelle annate 1997-98, 1998-99 e 1999-00 la Samb, sotto la presidenza di Giancarlo Amante prima e dei fratelli Caucci poi, disputa campionati in cui non riesce mai ad aggiudicarsi la prima posizione, l'unica utile per la promozione in Serie C2. Tra gli allenatori, Aldo Ammazzalorso, Massimo Silva, Ruggero Cannito.

Nell'estate 2000 la svolta: la Sambenedettese viene acquistata da Luciano Gaucci, già proprietario di Perugia e Viterbese (appena ceduta) e neoacquirente anche del Catania. Dopo un’iniziale crisi di risultati la squadra è affidata all'allenatore Giovanni Mei e vince il campionato di serie D 2000-01 con grande vantaggio; tra i giocatori il bomber Fabrizio Fermanelli, lo stopper Stefano Colantuono, il portiere Stefano Visi (questi ultimi due ritorni).

2001-2009

Il campionato di Serie C2 girone B 2001-2002 non è facile per la Samb: si alternano in panchina Mei, Paolo Beruatto, Enrico Nicolini e infine Stefano Colantuono, che smette di giocare accomodandosi in panchina. Quando accetta l’incarico la Samb è in bassa classifica a 9 giornate dal termine, ma con una serie di 9 vittorie consecutive riesce ad agguantare il 5º posto, l’ultimo utile per i playoff. La Samb passa la semifinale col Rimini e poi la finale col Brescello (il ritorno, che si gioca sul campo neutro di Parma, vede l'"esodo" di 8.000 "affezionados" della Samba), conquistando la promozione in Serie C1. Tra i protagonisti della promozione l’attaccante Andrea Soncin, il fantasista Antonio “Totò” Criniti, il centrocampista Gennaro Delvecchio.

Colantuono (che non ha ancora il patentino di seconda categoria ed è affiancato da Gabriele Matricciani) rimane alla guida della Samb nel campionato di Serie C1 girone B 2002-03: la squadra viene rinforzata dal direttore sportivo Guido Angelozzi e dopo alcuni alti e bassi raggiunge il 5º posto utile per il playoff. In semifinale la Samb incontra il favorito Pescara: i rossoblu vincono in casa per 1-0 con gol di Teodorani ma sono sconfitti in Abruzzo per 2-0 (doppietta di Cecchini).

Il campionato di Serie C1 girone B 2003-04 vede il progressivo defilarsi di Luciano Gaucci: la gestione della società è affidata al figlio Alessandro, impegnato però anche nel Perugia. Il nuovo allenatore è Sauro Trillini, alla prima esperienza tra i professionisti, che ottiene risultati altalenanti. A gennaio vengono ceduti alle altre squadre “di famiglia” gli attaccanti Francesco Zerbini (al Perugia) e Gabriele Scandurra (al Catania), autori di 10 gol a testa in metà campionato; arriva però il bomber Costantino Borneo dalla Vis Pesaro, anche lui autore di 10 gol, che si laureerà poi capocannoniere. La Samb (con Trillini sostituito nel frattempo da Salvatore Vullo) si piazza al 7º posto mancando i playoff e Gaucci, contestato dai tifosi, decide di passare la mano (inoltre si è visto rifiutare dal Comune di San Benedetto del Tronto il progetto per la gestione dello Stadio Riviera delle Palme).

Le trattative si protraggono per tutta l’estate senza esito fino al 29 agosto 2004: la società passa alla cordata capeggiata dall’abruzzese Umberto Mastellarini e dal procuratore Vincenzo D’Ippolito. La rosa, che era composta da appena 5 giocatori dopo le cessioni estive, viene fatta in sole 24 ore (il 31 agosto è l’ultimo giorno della sessione estiva di mercato). L’allenatore del campionato di Serie C1 girone B 2004-05 è l’esordiente Davide Ballardini, proveniente dalle giovanili del Parma; tra i giocatori i giovani sudamericani Nicolas Amodio e Mariano Bogliacino, il difensore Michele Canini e il centrocampista Luca Cigarini, protagonisti di un ottimo campionato, così come l’attaccante Marco Martini trasformato da ala a punta. A gennaio arrivano poi l’esperto portiere Francesco Mancini e il trequartista Julio Cesar Leon (ex Reggina e Fiorentina). La Samb si classifica inaspettatamente al 4º posto centrando così i playoff. La semifinale la vede opposta al favorito Napoli: in casa è 1-1 con pareggio napoletano negli istanti finali, al "San Paolo" la Samb perde 2-0.

L’estate 2005 è ancora travagliata: esce dalla società D’Ippolito, Mastellarini cerca nuovi acquirenti senza successo; il nuovo allenatore Ortega, scelto da D’Ippolito, si dimette e viene ingaggiato Giuseppe “Nanu” Galderisi con Giuseppe Dossena direttore sportivo. La società è in difficoltà economiche e la rosa viene indebolita rispetto all’anno passato; la squadra inizia bene il campionato di Serie C1 girone A 2005-06 ma poi entra in crisi e Galderisi viene sostituito da Luciano Zecchini, ex allenatore del Teramo che non migliora le cose. A dicembre Mastellarini e il socio Paterna (proprietario anche del Pescara) raggiungono l’accordo per la cessione della società con il romano Alberto Soldini, in cui è compresa la cessione del bomber Martini al Pescara. A gennaio Soldini cambia lo staff: nuovo allenatore è Giuseppe Giannini, il suo vice è Roberto Pruzzo, il direttore sportivo è Carlo Colacioppo; il mercato vede la partenza di 13 giocatori e l’arrivo di altri 15. Ma la Samb infila una serie negativa senza vittorie da ottobre a febbraio precipitando al penultimo posto. Esonerati anche Giannini, Pruzzo e Colacioppo, la squadra viene affidata alla bandiera rossoblu Francesco Chimenti (quinto allenatore della stagione). Ma non c'è pace nemmeno per lui: infatti, a seguito delle promesse non mantenute dal presidente Soldini, l'allenatore Chimenti, il direttore tecnico Remo Croci, l'allenatore in seconda Luigi Voltattorni e altri dipendenti della società si dimettono dopo una settimana. La Samb si ritrova senza allenatore e senza stipendi; ciononostante, con la guida prima dei giocatori Colonnello e Zanetti e poi degli allenatori delle giovanili Voltattorni e Zaini la squadra ottiene buoni risultati (bella in particolare la vittoria con il Genoa per 2-1), con il sostegno anche economico di molti tifosi rossoblu e dell'imprenditore Sergio Spina. Alla fine della regular season viene però decretato il prevedibile fallimento e in seguito a numerosi deferimenti la Samb subisce 4 punti di penalizzazione che la condannano ai playout contro il Lumezzane. In panchina torna, a furor di popolo, Francesco Chimenti: all'andata i lombardi vincono in casa 3-1, ma al ritorno una grande prestazione dei giocatori della Samb, sospinti dai tifosi rossoblu, ribalta il risultato con un sonante 4-0 (magnifica la prestazione di Macaluso). La Samb è salva. E a giugno arriva anche la salvezza fuori dal campo: l'asta fallimentare assegna la società ai fratelli Tormenti, titolari della Navigo.it, che ripianano i debiti sportivi e iscrivono la Samb al campionato di C1 2006/07.

La stagione 2006-07 vede in panchina Alessandro Calori e nello staff il ritorno di Claudio Molinari e l'arrivo di Giuseppe Pavone come direttore sportivo. Calori viene però sollevato dall'incarico dopo 5 giornate (un solo punto per lui e Samb all'ultimo posto solitario). La società affida al "bomber" Francesco Chimenti, idolo della tifoseria, il compito di guidare la squadra nella vittoriosa partita contro il San Marino, in attesa del nuovo allenatore Guido Ugolotti, a cui viene affidato l'incarico di risalire la china in classifica. La "scommessa" è vincente e sotto la gestione Ugolotti la Samb mostra un ottimo gioco, tanto da risalire rapidamente la china della classifica cogliendo belle vittorie anche contro le prime della classe (Ravenna, Avellino, Juve Stabia). Il campionato viene chiuso all'ottavo posto, raggiungendo largamente l'obiettivo stagionale della salvezza. Tra i giocatori che si mettono in mostra spiccano Morante (18 gol), Desideri ("pescato" in serie D e acquistato dal Bari al termine della stagione), e i tanti giovani scelti da Pavone: gli attaccanti Olivieri e Carlini, i centrocampisti Loviso e Iovine, il difensore Zammuto e il portiere Consigli.

Già nel ritiro di luglio-agosto la squadra è definita. Molinari e Pavone lasciano la Samb, il nuovo ds è Maurizio Natali. A fine agosto viene ceduto il bomber Daniele Morante al Verona; tornano dopo anni i "sambenedettesi" Stefano Visi e Ottavio Palladini. Della squadra dell'anno passato rimangono solo Fabio Tinazzi, Michele Santoni, Davide Giorgino e Nikola Olivieri oltre ai giovani Tulli e Forò; confermato anche l'allenatore Guido Ugolotti. Tra le nuove "scommesse" spiccano Davis Curiale, Michael Cia e Danilo Soddimo. Anche il campionato 2007-08, però, inizia negativamente: la squadra segna poco, gioca male e ottiene solo 8 punti in 12 giornate. Il 4-0 contro il Gallipoli è fatale a Guido Ugolotti che viene esonerato e sostituito da Enrico Piccioni; viene nominato come nuovo ds Enzo Nucifora, con il compito di rinforzare la squadra a gennaio (cede Olivieri al Pescara e acquista tra gli altri Leandro Vitiello e Luis Maria Alfageme). Pochi giorni prima di Natale, alla vigilia di Samb-Taranto, Piccioni viene arrestato dalla Guardia di Finanza e tradotto nel carcere ascolano di Marino del Tronto, con l'accusa di bancarotta documentale relativa al fallimento della Vis Pesaro, di cui era stato dirigente due anni prima; viene scarcerato dopo Capodanno dal Tribunale del Riesame di Ancona e torna subito ad allenare la Sambenedettese. La Samb sembra migliorare nel gioco sotto la gestione Piccioni e in particolare in casa il rendimento è ottimo, ma in trasferta continua a ottenere sconfitte; in seguito all'ennesimo risultato negativo, il 17 marzo, Piccioni viene esonerato e torna in panchina Guido Ugolotti. Il ritorno è positivo e con tre vittorie consecutive la Samb esce dalla zona play-out per la prima volta dall'inizio del campionato. I rossoblu conquistano poi la salvezza diretta grazie alla penalizzazione inflitta al Lanciano, intanto fallito, che finisce ai play-out e poi retrocede.

Per la stagione 2008-09 l'allenatore Ugolotti e il ds Nucifora non vengono riconfermati e tornano al lavoro Piccioni e Natali. Viene costruita una rosa piena di giovani, anche a causa delle limitazioni (non obbligatorie ma richieste per ottenere contributi economici) previste dalla neonata Lega Pro (ex Lega di Serie C); tra i giocatori principali e più amati dalla tifoseria, Ottavio Palladini, Francesco Ferrini e Davide Moi, riconfermati dopo la stagione precedente. Dopo un avvio di campionato ancora una volta stentato, la Samb riesce a uscire dalla zona play-out, prima di incappare in una serie negativa di 6 sconfitte consecutive, a cavallo della sosta invernale, che costa la panchina a Enrico Piccioni e fa ripiombare la società rossoblu al penultimo posto, tra le contestazioni dei tifosi. Il nuovo ds Luca Evangelisti (che sostituisce Natali, che rimane in società ma con altro incarico) affida a Fulvio D'Adderio il compito di salvare la Samb. Il calciomercato di gennaio vede la Samb attiva, con rinforzi costosi e d'esperienza come i bomber Cammarata e Califano, il difensore Caccavale e il portiere Marconato. Ma i risultati non cambiano più di tanto, e D'Adderio viene sostituito da Giorgio Rumignani, che torna alla Sambenedettese dopo molti anni. Dopo aver toccato anche l'ultimo posto, la regular season si chiude al 16º posto, che significa play-out contro il Lecco. In casa la Sambenedettese non va oltre lo 0-0. Alla vigilia della gara di ritorno, e di un passaggio di quote della società dai fratelli Tormenti (che da qualche mese, con la società in difficoltà economica, non pagavano più gli stipendi) all'imprenditore Sergio Spina (che da un mese aveva preso in gestione la società sostenendo in prima persona le spese correnti), la Guardia di Finanza di Pescara arresta i vertici societari. Gianni, Franco e Marcello Tormenti finiscono in manette, con l'accusa di una truffa all'erario per 77 milioni di euro e fatturazioni false per oltre 500 milioni di euro, compiuta attraverso la loro azienda di famiglia, la Navigo.it, specializzata in trading di telefonia ed elettronica di consumo.[senza fonte] Sul campo arriva anche la retrocessione: a Lecco i rossoblu perdono per 1-0. La Sambenedettese è così retrocessa in Seconda Divisione per la seconda volta nella sua storia. Dopo la retrocessione si avvicinano alla Sambenedettese diversi acquirenti, tra cui lo stesso Spina, ma tutti rinunciano all'acquisto per via della massa debitoria intorno ai 3 milioni di euro e comunque non certificata. L'11 luglio 2009 la Sambenedettese è cancellata da tutti i campionati professionistici, insieme a Pisa, Avellino, Treviso, Venezia, Pistoiese, Biellese e Ivrea.[senza fonte]

La rifondazione del 2009 e i campionati dilettantistici

Il sindaco di San Benedetto, Giovanni Gaspari, e una cordata capeggiata da Sergio Spina si attivano per ottenere, in forza dell'art. 52 delle Noif[non chiaro], l'iscrizione alla serie D, ma nonostante l'accordo con il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Tavecchio, il presidente della FIGC Abete decreta l'inserimento della nuova U.S. Sambenedettese nel campionato marchigiano di Eccellenza, facendo salvo il principio delle "due categorie inferiori" per le nuove società[non chiaro].[1] Il campionato, eccezionalmente a 20 squadre, alcune delle quali con una solida tradizione sportiva, si rivela subito competitivo e la Samb, vittima di numerosi avvicendamenti nella rosa, ha un inizio di stagione problematico, culminato nell'esonero dell'allenatore Minuti, che viene sostituito dal giocatore-allenatore Ottavio Palladini. Solo l'ottimo girone di ritorno porta la squadra alla promozione in Serie D.

Dopo un campionato di media classifica, contraddistinto da vicissitudini finanziarie e dall'avvicendamento di numerosi allenatori, nella stagione 2011/2012 la Samb conquista il secondo posto in campionato e viene poi eliminata dal Legnago Salus nei playoff nazionali. La promozione arriva nella stagione 2012/2013, quando la squadra conquista il primo posto e consegue così il diritto a tornare tra i professionisti.

Tifoseria

La formazione locale viene presentata al pubblico di casa sulle note della canzone Go West dei Pet Shop Boys. La tifoseria della Sambenedettese è stata definita una delle migliori tifoserie d'Italia per numero di spettatori in rapporto al numero di abitanti.[senza fonte]

Gemellaggi

Amicizie

Rivalità maggiori

Stadio

Lo stadio che ospita le partite interne dei rossoblù è lo Stadio Riviera delle Palme. Lo stadio fu costruito a metà degli anni '80 e premiato come miglior opera sportiva. Venne inaugurato il 10 agosto 1985 con una partita amichevole fra la Lazio e la Sambenedettese, anche se molti considerano l'inaugurazione ufficiosa quella del 13 agosto 1985 con una partita amichevole fra il Milan e la Sambenedettese, squadra che vi disputa le gare interne e vi ha la sede sociale.

Cronistoria

Cronistoria dell'Unione Sportiva Sambenedettese 1923
  • 4 aprile 1923 - Fondazione dell'Unione Sportiva Sambenedettese in seguito alla fusione di tre squadre locali: la Fortitudo, la Serenissima e la Forza e Coraggio.
  • 1923-26: Attività a carattere episodico.
  • 1926-27 - girone Marche della Terza Divisione.
  • 1927-28 - 2ª nel girone B della Terza Divisione Marchigiana.
  • 1928-29 - 1ª nel girone Marche della Terza Divisione. Vince lo spareggio promozione ad Ancona (2-0) con l’Alma Juventus Fano, è promossa in Seconda Divisione, ma rinuncia. Vince il titolo di campione delle Marche di Terza Divisione.
  • 1929-30 - Non attiva.
  • 1930-31 - 3ª nel girone B della Terza Divisione Marchigiana. 1ª nel girone finale. Vince il titolo di campione delle Marche di Terza Divisione. Promossa in Seconda Divisione.
  • 1931-32 - 2ª nel girone Marche-Dalmazia della Seconda Divisione.
  • 1932-33 - 9ª nel girone G della Prima Divisione.
  • 1933-34 - 14ª nel girone G della Prima Divisione. Retrocessa in Seconda Divisione.
  • 1934-35 - girone Marche della Seconda Divisione.
  • 1935-36 - Non attiva.
  • 1936-37 - girone Marche della Prima Divisione.
  • 1937-38 - 7ª nel girone Marche-Abruzzi-Dalmazia della Prima Divisione.
  • 1938-39 - 10ª nel girone F della Serie C.
  • 1939-40 - 7ª nel girone F della Serie C.
  • 1940-41 - 15ª nel girone F della Serie C. Ritirata nel corso del torneo.
  • 1941-42 - 6ª nel girone Marche della Prima Divisione.
  • 1942-43 - 3ª nel girone B Marche della Prima Divisione.
  • 1943-45 - Attività sospesa per cause belliche. Ammissione in Serie C alla ripresa agonistica.
  • 1945-46 - 9ª nel girone B della Serie C del Centro-Sud.
  • 1946-47 - 2ª nel girone F della Lega Centro di Serie C.
  • 1947-48 - 2ª nel girone Q della Lega Centro di Serie C, 1ª nel girone B di qualificazione. Ammessa nella Lega Calcio.
  • 1948-49 - 8ª nel girone C della Serie C.
  • 1949-50 - 3ª nel girone C della Serie C.
  • 1950-51 - 4ª nel girone C della Serie C.
  • 1951-52 - 3ª nel girone C della Serie C.
  • 1952-53 - 13ª in Serie C.
  • 1953-54 - 11ª in Serie C.
  • 1954-55 - 10ª in Serie C.
  • 1955-56 - 1ª in Serie C. Promossa in Serie B.
  • 1956-57 - 14ª in Serie B.
  • 1957-58 - 15ª in Serie B.
  • 1958-59 - 16ª in Serie B.
  • 1959-60 - 14ª in Serie B.
  • 1960-61 - 7ª in Serie B.
  • 1961-62 - 12ª in Serie B.
  • 1962-63 - 19ª in Serie B. Retrocessa in Serie C.
  • 1963-64 - 3ª nel girone C della Serie C.
  • 1964-65 - 8ª nel girone C della Serie C.
  • 1965-66 - 3ª nel girone C della Serie C.
  • 1966-67 - 9ª nel girone B della Serie C.
  • 1967-68 - 4ª nel girone B della Serie C.
  • 1968-69 - 9ª nel girone B della Serie C.
  • 1969-70 - 3ª nel girone B della Serie C.
  • 1970-71 - 3ª nel girone B della Serie C.
  • 1971-72 - 3ª nel girone B della Serie C.
  • 1972-73 - 4ª nel girone B della Serie C.
  • 1973-74 - 1ª nel girone B della Serie C. Promossa in Serie B.
  • 1974-75 - 10ª in Serie B.
  • 1975-76 - 9ª in Serie B.
  • 1976-77 - 9ª in Serie B.
  • 1977-78 - 8ª in Serie B.
  • 1978-79 - 9ª in Serie B.
  • 1979-80 - 17ª in Serie B. Retrocessa in Serie C1.
  • 1980-81 - 1ª nel girone B della Serie C1. Promossa in Serie B.
  • 1981-82 - 8ª in Serie B.
  • 1982-83 - 8ª in Serie B.
  • 1983-84 - 13ª in Serie B.
  • 1984-85 - 9ª in Serie B.
  • 1985-86 - 14ª in Serie B.
  • 1986-87 - 14ª in Serie B.
  • 1987-88 - 14ª in Serie B.
  • 1988-89 - 18ª in Serie B. Retrocessa in Serie C1.
  • 1989-90 - 16ª nel girone B della Serie C1. Retrocessa in Serie C2.
  • 1990-91 - 2ª nel girone C della Serie C2. Promossa in Serie C1.
  • 1991-92 - 9ª nel girona B della Serie C1. Vince la Coppa Italia di Serie C.
  • 1992-93 - 9ª nel girone A della Serie C1.
  • 1993-94 - 8ª nel girone B della Serie C1. A fine campionato fallisce ripartendo dal campionato di Eccellenza Marche.
  • 1994 - A seguito del fallimento, cambia la denominazione in Sambenedettese Calcio 1923.
  • 1994-95 - 1ª nel campionato dell'Eccellenza Marche. Promossa nel C.N.D.
  • 1995-96 - 12ª nel girone F del C.N.D.
  • 1996-97 - 3ª nel girone F del C.N.D.
  • 1997-98 - 3ª nel girone F del C.N.D.
  • 1998-99 - 4ª nel girone D del C.N.D.
  • 1999-00 - 8ª nel girone F del C.N.D.
  • 2000-01 - 1ª nel girone F della Serie D. Promossa in Serie C2.
  • 2001-02 - 5ª nel girone B della Serie C2. Vince la semifinale playoff con il Rimini e la finale playoff col Brescello. Promossa in Serie C1.
  • 2002-03 - 5ª nel girone B della Serie C1. Perde la semifinale playoff col Pescara.
  • 2003-04 - 7ª nel girone B della Serie C1.
  • 2004-05 - 4ª nel girone B della Serie C1. Perde la semifinale playoff col Napoli.
  • 2005-06 - 15ª nel girone A della Serie C1. Vince lo spareggio play-out con il Lumezzane.
  • 2006 - A fine campionato la Sambenedettese Calcio 1923 fallisce ma riesce a mantenere la categoria cambiando denominazione in Società Sportiva Sambenedettese Calcio.
  • 2006-07 - 8ª nel girone B della Serie C1.
  • 2007-08 - 11ª nel girone B della Serie C1.
  • 2008-09 - 16ª nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Perde lo spareggio play-out col Lecco. Retrocessa e finanziariamente fallita.
  • 2009 - A fine campionato la Società Sportiva Sambenedettese Calcio fallisce e riparte dall'Eccellenza marchigiana col nome di Unione Sportiva Sambenedettese 1923.
  • 2009-10 - 1ª nel campionato dell'Eccellenza Marche. Promossa in Serie D.
  • 2010-11 - 11ª nel girone F della Serie D.
  • 2011-12 - 2ª nel girone F della Serie D. Perde la Quarta Fase dei Playoff Nazionali contro il Legnago.
  • 2012-13 - 1ª nel girone F della Serie D. Promossa in Lega Pro Seconda Divisione.

Campionati nazionali

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione

B

21 1956-1957 1988-1989

C

41 1932-1933 2008-2009

D

9 1995-1996 2012-2013

In 71 stagioni sportive disputate a livello nazionale a partire dall'esordio in Serie C, escludendo le partecipazioni ai campionati regionali prima della seconda guerra mondiale. La Samb non fu ufficialmente attiva nel 1929-30 e 1935-36. Sono anche escluse le annate successive al fallimento del 1994 e del 2009, in cui la Samb partecipò ai massimi tornei del Comitato Regionale Marchigiano, cui afferiva anche anteriormente al 1932.

Palmarès

Vittorie

Trofei

Titoli Giovanili

Giocatori

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Allenatori

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Note

  1. ^ Ufficiale: Samb in Eccellenza, http://www.rivieraoggi.it, 10 agosto 2009.

Collegamenti esterni

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