Certosa di Pavia (comune)

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Certosa di Pavia
comune
Certosa di Pavia – Stemma
Certosa di Pavia – Bandiera
Certosa di Pavia – Veduta
Certosa di Pavia – Veduta
La facciata del monastero che dà il nome al comune
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoMarcello Emanuele Infurna (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°15′15.68″N 9°07′40.4″E / 45.254355°N 9.127888°E45.254355; 9.127888 (Certosa di Pavia)
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie10,86 km²
Abitanti5 516[1] (31-11-2023)
Densità507,92 ab./km²
FrazioniBoschetto, Cascina Fiamberta, Cascina Tirogno, Cascine Calderari, Samperone, Torre del Mangano (sede comunale), Torriano
Comuni confinantiBorgarello, Giussago, Marcignago, Pavia, Vellezzo Bellini
Altre informazioni
Cod. postale27012
Prefisso0382
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018046
Cod. catastaleC541
TargaPV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 619 GG[3]
Nome abitanticertosini
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Certosa di Pavia
Certosa di Pavia
Certosa di Pavia – Mappa
Certosa di Pavia – Mappa
Posizione del comune di Certosa di Pavia nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Certosa di Pavia (Certusa dè Pavia o La Certùsa in dialetto pavese) è un comune italiano di 5 516 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. È situato nel Pavese, a circa 6 km a nord del capoluogo, presso il Naviglio Pavese.
Il paese prende il nome dal monastero certosino, la Certosa di Pavia ovvero il Monastero Santa Maria delle Grazie GRA-CAR (Gratiarum Carthusia), situato nel territorio del comune. Il monastero fu fondato nel 1396, al margine settentrionale del Parco Visconteo[4] a nord del castello di Pavia, per volere di Gian Galeazzo Visconti.
Nello stemma comunale è riportata l'abbreviazione "GRA-CAR" di Gratiarum Chartusiae, Certosa delle Grazie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le prime tribù che s'insediarono nella Pianura padana furono i Liguri e gli Umbri, che si limitarono alla coltivazione delle poche zone fertili. Con l'avvento degli Etruschi, furono attuate opere di canalizzazione e di drenaggio mirate all'arginamento del fiume Po.
In epoca romana i terreni furono divisi secondo il metodo della centuriazione, in modo che ogni fondo avesse una superficie costante e regolare pari a circa cinquanta ettari. Tale suddivisione diede origine ad una rete di strade che correvano parallele a quella che ancora oggi collega Milano a Pavia; ne esiste ancora una che passa in adiacenza al muraglione della Certosa e giunge fino al cimitero di Borgarello.
Questi territori passarono poi sotto il dominio dei Goti, dei Longobardi (dei quali la città di Pavia fu capitale) e dei Franchi, senza perdere la loro forte identità agricola.
Successivamente i terreni vennero anche suddivisi nei primi latifondi. Intorno al 1100 il Comune di Borgarello, uno dei più potenti della zona, fece costruire un castello a pianta quadrata proprio nella comunità “in Burgari”, che corrisponde all'originario nucleo abitativo di Torre del Mangano. L'espressione “in Burgari” deriva probabilmente dal sostantivo “burgaria”, che significa brughiera e descrive la condizione del territorio a quell'epoca. Il nome di Torre del Mangano trae origine quasi certamente dalla nobile famiglia del Mangano che, in epoca comunale, possedeva il castello. Tale fortezza fu venduta nel 1397 ai monaci Certosini.

Nel 1359 Gian Galeazzo II Visconti conquistò Pavia; egli diede inizio alla costruzione del castello e del parco annesso e, con il secondo ampliamento, fece includere anche Torre del Mangano nei terreni circondati dalle mura di recinzione. Una delle porte si trovava in corrispondenza a quella che oggi è la cascina di Porta d'Agosto. Proprio a questo periodo risale anche la costruzione del canale Navigliaccio, tra Binasco e Pavia, e del monumento della Certosa, fondato nel 1396 e consacrato nel 1497. La Certosa rappresentò per il territorio una ricchezza non solo dal punto di vista religioso e culturale, ma anche economico. I monaci Certosini determinarono infatti il miglioramento della produttività agricola mediante l'uso delle marcite, che consentivano di ottenere più di un taglio d'erba l'anno, e delle “conserve”, luoghi interrati e riempiti di ghiaccio dove conservare gli alimenti.

Nei secoli si susseguirono le dominazioni straniere: Spagnoli prima, Francesi ed Austriaci poi, spadroneggiarono in questi territori fino all'unità d'Italia.
L'assetto di Torre del Mangano, dal periodo visconteo, rimase pressoché invariato fino all'ultimo dopoguerra. Era un piccolo paese: gli edifici sorgevano nelle odierne vie Case Nuove, Fratelli Cairoli, Partigiani, in Vicolo San Michele e ai lati del Viale Certosa. Le campagne circostanti davano il lavoro ad alcune famiglie, mentre coloro che non facevano i contadini erano assunti presso i Molini Certosa, la Galbani o in fonderie a Pavia.

Nel 1859 furono costruite le prime case sul viale, ma l'area adiacente al monumento rimase fortunatamente inalterata. Dietro alle mura della Certosa e vicino allo stabilimento Galbani ad est, come anche alla fine di Via Marconi ad ovest, sorgevano due fornaci che producevano mattoni.

Dal 1871 il Comune di Cascine Calderari fu soppresso e unito a quello di Torre del Mangano, che — in seguito al Regio Decreto Legge del 31 gennaio 1929 — assunse la denominazione di Certosa di Pavia e riunì anche il Comune di Torriano e il Comune di Borgarello. La nascita d'importanti industrie nelle città vicine, assieme alla strada statale che attraversa il paese unendo comodamente Milano a Pavia, determinarono un notevole accrescimento urbano; nel 1946 sorsero in Via Repubblica le prime villette e la Cademartori.

Nel 1958 Borgarello tornò ad essere comune autonomo e attualmente le frazioni di Certosa sono: Cascine Calderari, Samperone e Torriano.

  • Torre del Mangano, situata in una zona dipendente da Pavia fin da epoca remota, risalente al secolo XIV e indicato come appartenente al Barco Novo, la riserva di caccia estesa tra il Castello di Pavia e la Certosa conosciuta poi come Parco Visconteo. La porta che tuttora si trova nel paese sulla exSS35 vicino alla chiesa di San Michele Arcangelo si apriva nel muro di cinta del parco. Anche dopo la decadenza di tale parco, continuò fino al XVIII secolo a esistere la circoscrizione amministrativa del Parco Nuovo, di cui Torre del Mangano faceva parte. Era feudo del monastero della Certosa. Nel 1872 vennero uniti a Torre del Mangano i soppressi comuni di Cassine Sirigari, Cassine Calderari e Villalunga. Nel 1929 andò a formare il comune di Certosa di Pavia (ma Villalunga e Cassine Sirigari — o Cassinino — furono uniti a Pavia).
  • Cascine Calderari è noto fin dal XV secolo come Cassina de Caldraris apparteneva alla Campagna Soprana pavese; nel XVIII secolo gli furono uniti gli ex comuni di Cassina Trebigliana (sec. XIV - 1757 ora Cascina Colombara) e di Uomini del Trono (sec. XIV - 1757). Nel 1872 fu aggregato a Torre del Mangano.
  • Torriano apparteneva alla Campagna Soprana pavese pavese, e nel XVIII secolo era feudo dei Pietragrassa di Pavia. Nello stesso secolo gli fu aggregato l'ex comune di Tirogno. Nel 1872 venne unito a Torriano il soppresso comune di Samperone. Nel 1929 andò a formare il comune di Certosa di Pavia.
  • Samperone è noto fin dal XII secolo; Il toponimo appare come “Sancto Perrono” della zona inter papiam et Mediolanum nell'elenco di pagamenti di fodro e di giogatico del 1181 (Bollea 1909). Faceva parte della Campagna Soprana pavese, e precisamente della squadra (podesteria) di Marcignago. Nel XVIII secolo era feudo dei Lucini di Milano. Nel 1872 fu aggregato a Torriano.[5]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 dicembre 1953.[6]

«D’azzurro, al biscione visconteo coronato d'oro, accostato dalle abbreviazioni GRA e CAR del secondo, poste l'una a destra l'altra a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma comunale riprende il biscione, simbolo dei Visconti, accompagnato dalle lettere “GRA" e "CAR”, abbreviazioni di Gratiarum Chartusiae, "Certosa delle Grazie".

Il gonfalone è un drappo di azzurro.[6]


Edifici monumentali di Certosa
Facciata della chiesa del monastero della Certosa
Chiostro del monastero
San Rocco a Cascine Calderari
San Brizio a Samperone
San Michele a Torre del Mangano
Sant'Apollinare a Torriano
San Michele a Torre del Mangano - nevicata del 28 novembre 2008


Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Fabbrica dei Molini Certosa (XIX secolo)[13]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune sono presenti tre plessi scolastici statali[15]: una scuola dell'infanzia, una scuola primaria e una secondaria di I grado.

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

  • Biblioteca Comunale, in corso Partigiani, 51

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Amministrazioni[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1946 1948 Anselmo Stoppini Sindaco
1948 1951 Francesco Favini Sindaco
1951 1958 Giovanni Negri Sindaco
1958 1966 Giuseppe Orlandi Sindaco
1966 1970 Giuseppe Cazzani Sindaco
1970 1973 Santo Calza Sindaco
1973 1974 Luigi Caselli Commissario
1974 1980 Giuseppe Cazzani Sindaco
1980 1985 Pierangelo Mantovani Sindaco
1985 1990 Ivano Essio Boiocchi Sindaco
1990 1991 Ivano Essio Boiocchi Sindaco
1991 1995 Corrado Petrini Sindaco
1995 1999 Corrado Petrini Sindaco
1999 2004 Corrado Petrini Sindaco
2004 2009 Bruno Garlaschelli Sindaco
2009 2014 Corrado Petrini Sindaco
2014 2019 Marcello Emanuele Infurna Sindaco
2019 in carica Marcello Emanuele Infurna Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

  • Calcio. La squadra locale è inserita nel girone G della Promozione Lombarda.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Parco visconteo, su Paesaggi pavesi: dalle immagini al territorio, un percorso didattico, 23 aprile 2009. URL consultato il 22 agosto 2021.
  5. ^ Viaggio nella storia recente del nostro paese, Scuola primaria classe 5 dell'I.C. di Certosa di Pavia, anno scolastico 2006/07, Comune di Certosa di Pavia.
  6. ^ a b Certosa di Pavia, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 24 dicembre 2022.
  7. ^ monastero di Santa Maria delle Grazie 1396 - 1782], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  8. ^ monastero di Santa Maria delle Grazie 1784 - 1798, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  9. ^ parrocchia di San Michele arcangelo sec. XV - 1989, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  10. ^ parrocchia di San Brizio vescovo sec. XVI - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  11. ^ parrocchia di San Rocco confessore sec. XVI - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  12. ^ parrocchia di Sant'Apollinare vescovo e martire sec. XV - [1989], su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
  13. ^ Pifferi, foto 90, disascalia.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ Scuole nel Comune di Certosa di Pavia, su www.comuni-italiani.it. URL consultato il 16 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enzo Pifferi, Laura Tettamanzi e Emilio Magni, da milano lungo i navigli, Como, Editrice E.P.I., 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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