Nicorvo

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Nicorvo
comune
Nicorvo – Stemma
Nicorvo – Bandiera
Nicorvo – Veduta
Nicorvo – Veduta
Santuario della Madonna del Patrocinio o "Madonnina"
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoMichele Ratti dall'11-6-2018
Territorio
Coordinate45°17′N 8°40′E / 45.283333°N 8.666667°E45.283333; 8.666667 (Nicorvo)
Altitudine115 m s.l.m.
Superficie8,08 km²
Abitanti276[1] (31-12-2021)
Densità34,16 ab./km²
Comuni confinantiAlbonese, Borgolavezzaro (NO), Castelnovetto, Ceretto Lomellina, Mortara, Robbio
Altre informazioni
Cod. postale27020
Prefisso0384
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018103
Cod. catastaleF891
TargaPV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 614 GG[3]
Nome abitantinicorvesi
PatronoSan Terenziano
Giorno festivoprima domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Nicorvo
Nicorvo
Nicorvo – Mappa
Nicorvo – Mappa
Posizione del comune di Nicorvo nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Nicorvo (Nicòrav in dialetto lomellino) è un comune italiano di 276 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia.

Si trova nella Lomellina settentrionale, dove si incontrano le province di Pavia e Novara, in prossimità della riva sinistra del torrente Agogna, a breve distanza dalle città di Vigevano, Novara e Vercelli

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo documento che fa riferimento a Nicorvo è un atto del 960 con il quale Berengario II, re d'Italia, ordinava di dare caccia spietata ai lupi che infestavano il territorio. Fece parte del comitato di Lomello, dominio dei conti palatini. Nel 1164 è ricordato tra le località che l'imperatore Federico I pose sotto la giurisdizione di Pavia, continuando comunque la signoria locale dei conti palatini, un ramo dei quali prese il nome di Nicorvo. Nel 1250 il paese è citato come Nicorvium nell'elenco delle terre soggette a Pavia. Giacomo, Tommaso e Manfredo di Nicorvo, conti palatini, erano signori del luogo nel 1311, mentre Filippone verso la fine del secolo. La casata probabilmente si estinse nei decenni seguenti. Nel 1477 fu investito Signore di Nicorvo Pietro Gallarati, già signore di Cozzo e Candia Lomellina, ma la sua signoria non durò a lungo. Nel 1532 Nicorvo fu staccata da Pavia ed entrò a far parte del Contado di Vigevano, o Vigevanasco, allora costituito. Nel secoli seguenti ne furono feudatari i De Colli, poi passò per matrimonio ai Settala e quindi dal 1640 ai Càrcano, a cui rimane nei secoli seguenti. Nel 1743 fu inclusa nei domìni dei Savoia, cui già da trent'anni apparteneva la Lomellina (in questo periodo quindi Nicorvo fu luogo di confine). Durante la parentesi napoleonica fece parte del dipartimento dell'Agogna prima nel distretto di Mortara (1800) e quindi in quello di Vigevano (1801); dal 1814 entrò a far parte della provincia di Lomellina. Nel 1859 fu incluso nella provincia di Pavia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Nicorvo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 luglio 2006.[4]

«Di azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla ghibellina, la cortina di due, le due torri ciascuna di tre, ogni torre finestrata di quattro di nero, due e due, esse torri sostenenti l'aquila di nero, allumata di rosso, rostrata d'oro, il castello chiuso di nero, la grande porta caricata dall'uomo selvatico di carnagione, i fianchi coperti da fronde di verde, impugnante con la mano destra la clava al naturale, pronto a scacciare il leone d'oro, rivoltato, posto in sbarra nel cantone destro della punta, la testa e l'arto anteriore sinistro attraversanti la base del castello. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Terenziano[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di San Terenziano
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Terenziano (Nicorvo).

La chiesa viene ricordata fin dal XIV secolo, ma l'attuale costruzione fu consacrata nel 1620. L'interno, che presenta cinque altari, fu decorato ed affrescato nel 1925 dai pittori Luigi Barni e Giacomo Ricci. Nel coro si può ammirare una bella tela raffigurante la Vergine con Bambino fra i Santi Domenico e Terenziano attribuita alla scuola di Bernardino Lanino (XVI secolo). Pregevole anche un dipinto ad olio raffigurante la Resurrezione di Lazzaro della pittrice Maria Carcano (Intra, 1848 – Lesa, 1928), figlia dello scrittore e senatore Giulio Carcano.

Santuario della Madonna del Patrocinio[modifica | modifica wikitesto]

Comunemente chiamata la Madonnina, la chiesa fu innalzata nel 1764 e, dopo vari rifacimenti, fu restaurata nel 1910: in questa occasione fu rifatta anche la facciata. All'interno è conservato un affresco di buona fattura del XVI secolo raffigurante la Vergine con il Bambino sulle ginocchia.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Scevola[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo di pianta quadrangolare, senza cortile interno, risale al XVI secolo e rientra nella tipologia della casaforte cinquecentesca. L'aspetto attuale si deve a un restauro ottocentesco che gli ha dato forme romantiche come la facciata movimentata dal portico a tre campate, con loggiato superiore ad archi a sesto acuto, e, sotto la gronda, la serie di cinque finestrelle ovali. Potrebbe essere una ricostruzione di un precedente fortilizio medioevale posto a difesa dell'Agogna.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Via Francigena[modifica | modifica wikitesto]

Cartello indicatore all'ingresso del paese

Un percorso storicamente importante è il tratto della Via Francigena in Lomellina che, proveniente da Robbio, attraversa l'intero paese e permette di passare davanti al settecentesco Santuario della “Madonnina” ed alla Chiesa parrocchiale di S. Terenziano (XVII sec). Il percorso è stato segnalato, da volontari, per agevolare il passaggio ai pellegrini. In paese è presente un ospitale ad offerta presso la casa Parrocchiale gestito da volontari. Passando davanti alla “Madonnina” sarà possibile notare alle sue spalle una maestosa e secolare magnolia.
Il percorso si dirige successivamente verso Mortara.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Nelle campagne attorno al paese si sviluppa un reticolo di stradine sterrate. Un percorso di interesse naturalistico è quello che parte dalla strada che porta al Mulino: si può raggiungere il torrente Agogna, costeggiarlo fino al "salto" e proseguire fino al ponte che porta a Robbio. Parte di questa strada è percorribile in auto, ma arrivati al torrente occorre proseguire a piedi. Lungo questa strada, è possibile visitare "Il Laboratorio di ecologia all'aperto Agogna Morta", con specie vegetali autoctone e animali.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia del paese è di tipo strettamente agricolo. Il prodotto che viene maggiormente coltivato è il riso, seguito da mais e pioppeti.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
maggio 2003 maggio 2013 (2 mandati) Valter Ruzzoli lista civica Sindaco
maggio 2013 31 luglio 2017 Alessandro Pistoja Lista Civica la Piazza Sindaco
10 giugno 2018 in carica Michele Ratti lista Fare Comunità a Nicorvo Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Nicorvo (Pavia) D.P.R. 18.07.2006 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 15 settembre 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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