Villa Biscossi

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Villa Biscossi
comune
Villa Biscossi – Stemma
Villa Biscossi – Bandiera
Villa Biscossi – Veduta
Villa Biscossi – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoRino Viganò dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate45°05′N 8°47′E / 45.083333°N 8.783333°E45.083333; 8.783333 (Villa Biscossi)
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie4,88 km²
Abitanti63[1] (30-11-2023)
Densità12,91 ab./km²
Comuni confinantiGalliavola, Lomello, Mede, Pieve del Cairo
Altre informazioni
Cod. postale27035
Prefisso0384
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018178
Cod. catastaleL917
TargaPV
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 619 GG[3]
Nome abitantivillabiscossesi
PatronoSanti Nazario e Celso
Giorno festivoultima domenica di luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Villa Biscossi
Villa Biscossi
Villa Biscossi – Mappa
Villa Biscossi – Mappa
Posizione del comune di Villa Biscossi nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Villa Biscossi (La Vìla in dialetto lomellino[4]) è un comune italiano di 63 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina meridionale, nella pianura alla destra dell'Agogna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nota fin dal XIII secolo come Villa Piperatorum, fece parte della contea di Mede, derivata dall'antica contea di Lomello. I Biscossi o Biscossa, che facevano parte della vasta consorteria dei Conti di Mede, ne furono signori particolari.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Casale[modifica | modifica wikitesto]

La storia del Palazzo e del feudo affondano le loro radici nel XIII secolo, quando il territorio dell'attuale Villa Biscossi era noto come Villa Piperis o Piperatorum. Si trattava di un piccolo comune che prese il nome, come di consueto, dalla più numerosa famiglia proprietaria anticamente residente in questi luoghi, i Biscossi, che si insediarono nella zona verso la fine del XIII secolo. Nella Pinacoteca Malaspina di Pavia è conservata la celebre pala Bottigella di Vincenzo Foppa dedicata a Sibillina Biscossi (1287-1367) monaca di clausura dotata di capacità profetiche il cui culto fu istituito da Pio IX.

Il Palazzo oggi denominato Casale dagli ultimi proprietari , in realtà fu inizialmente edificato dai Provera nella seconda metà del XVIII sec. Nel piazzale di fronte alla chiesa cinquecentesca, domina il centro abitato, con il suo elegante porticato a colonne di granito e la terrazza. Le grandi finestre del primo piano sembrano rifarsi alle costruzioni pavesi dell'architetto Giovanni Antonio Veneroni, attivo nel pavese nel XVIII secolo, al quale potrebbe ricondursi la realizzazione dell'intero edificio. Alle spalle del Palazzo un vasto giardino conserva numerose specie di piante e un piccolo lago, collegato ai canali di irrigazione dell'antica tenuta agricola.

Quando la proprietà del Palazzo passò dai Provera ai Pallestrini nei primi dell'Ottocento questi ne completarono l'edificazione e la decorazione ad affresco e vi ricevettero Vittorio Emanuele II e Cavour nel periodo delle guerre risorgimentali e durante il Congresso Agricolo del 1846 nel cui programma sono indicate la visita a Villa Biscossi e la visita alla Sforzesca.

È di questo periodo e ad opera dei Pallestrini anche una ristrutturazione del paese con il restauro della Chiesa, l'acquisizione di importanti paramenti sacri, e la sistemazione dell'area sepolcrale del paese intorno alla neoclassica grande tomba della famiglia Pallestrini.

L'Azienda agricola era allora molto nota per la modernizzazione dei processi agricoli e delle condizioni di vita e di istruzione dei lavoratori.

Vi sono evidenze della esposizione da parte dei Pallestrini dei prodotti agricoli di Villa Biscossi nella Grande Esposizione di Londra del 1851 e nella Esposizione Universale di Parigi del 1856. Nel marzo 1885 nel palazzo si celebrarono le nozze tra Antonio Giuseppe Ernesto Nomis di Pollone ed Elisa Pallestrini.

Alienate per suddivisioni ereditarie Azienda e Palazzo pervennero poi ai Casale all'inizio del secolo successivo.

Mentre il piccolo comune di Villa Biscossi si mantenne vivo e vitale con le sue attività agricole ed artigianali collegate, il Palazzo subì un periodo di grande decadenza verso gli anni '30 del Novecento, a causa dell'abbandono da parte dei proprietari. Oggi il Palazzo Casale[5], dopo essere stato restaurato dalla nuova proprietà, è aperto al pubblico e messo a disposizione per cerimonie ed eventi privati.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1884 e il 1933 la località era servita da una fermata della tranvia Mortara-Ottobiano-Pieve del Cairo.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 giugno 1985 24 aprile 1995 Giuseppe Fassardi Democrazia Cristiana Sindaco
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giuseppe Fassardi Centro Sindaco
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giuseppe Fassardi Lista civica Sindaco
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Rino Viganó Lista civica Sindaco
8 giugno 2009 27 maggio 2019 Giuseppe Fassardi Lista civica Sindaco
27 maggio 2019 in carica Rino Viganó Lista civica Sindaco

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 827.
  5. ^ Palazzo Casale
  6. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

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