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Mortara

Coordinate: 45°15′N 8°45′E
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Mortara
comune
Città di Mortara
Mortara – Stemma
Mortara – Veduta
Mortara – Veduta
La basilica di San Lorenzo Martire
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoGiorgio Franco Zanzi (Commissario prefettizio)
Territorio
Coordinate45°15′N 8°45′E
Altitudine101 m s.l.m.
Superficie51,97 km²
Abitanti15 811[1] (31-7-2025)
Densità304,23 ab./km²
FrazioniCasoni di Sant'Albino, Cattanea-Casoni dei Peri, Guallina, Madonna Del Campo, Medaglia, Molino Faenza
Comuni confinantiAlbonese, Castello d'Agogna, Ceretto Lomellina, Cergnago, Gambolò, Nicorvo, Olevano di Lomellina, Parona, Tromello, Vigevano
Altre informazioni
Cod. postale27036
Prefisso0384
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018102
Cod. catastaleF754
TargaPV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 641 GG[3]
Nome abitantimortaresi
Patronosan Lorenzo Martire, santa Veneranda
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mortara
Mortara
Mortara – Mappa
Mortara – Mappa
Posizione del comune di Mortara nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Mortara (Murtära in dialetto lomellino) è un comune italiano di 15 739 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. È nota per la produzione del salame d'oca a Indicazione geografica protetta (IGP). È il quarto comune della provincia di Pavia per numero di abitanti dopo Pavia, Vigevano e Voghera.

Geografia fisica

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Mortara si trova nella Lomellina centro-settentrionale, nella pianura tra l'Agogna e il Terdoppio.
È attraversata completamente dal torrente Arbogna-Erbognone e dal Cavo Panizzina.

Dista circa 41,5 km da Milano, 41 km da Pavia, 30 km da Vercelli, 25 km da Novara (6 km dal confine con la provincia di Novara e il Piemonte) e 14 km da Vigevano.

Mortara presenta un clima temperato caldo, stabilmente umido, con estate molto calda (classificazione Köppen-Geiger Cfa[4]) tipico della pianura Padana.

«Quivi cader de' Longobardi tanti,
e tanta fu quivi la strage loro,
che 'l loco de la pugna gli abitanti
Mortara dapoi sempre nominoro
Piazza Martiri della Libertà: il municipio

Secondo la tradizione, la città fu fondata attorno al VII sec. a.C. da popolazioni celtiche su un luogo più asciutto e salubre delle paludi circostanti. Alcuni storici locali, tra i quali il Pezza, fanno risalire il reticolo di stradine ortogonali intorno all'attuale via Roma, a un abitato di epoca romana sviluppato sulla pianta di un antico castrum. Tuttavia l'unico elemento storicamente certo sulle vicende antiche del luogo, è dato dalla pietra miliare attualmente conservata presso l'ingresso laterale della chiesa di San Lorenzo.

Nel Medioevo la città apparteneva alla contea di Lomello. Il 12 ottobre 773 fu teatro di un cruento scontro tra l'esercito di Carlo Magno e i longobardi di Desiderio e, da leggenda, ne derivò probabilmente il toponimo Mortara (da Mortis Ara, "altare dei morti")[5]. Altre fonti attribuiscono il toponimo all'esistenza di un altare, dedicato al dio Marte.

Nel 1164 Federico I la sottopose al dominio di Pavia, e Mortara divenne sede di podesteria. Passò in seguito sotto il dominio milanese, prima dei Visconti e poi degli Sforza e divenne luogo di caccia e di svago per la corte ducale. Gian Galeazzo Visconti concesse al borgo l'autorizzazione per cambiare il proprio nome in Beldiporto, denominazione che mantenne fino al 1402. Sotto gli Sforza fu feudo personale di Ludovico il Moro. Appartenne per qualche tempo alla duchessa Beatrice d'Este, per donazione del marito Ludovico.[6]

Caduti gli Sforza nel 1499, divenne signoria di Gian Giacomo Trivulzio e poi di Obicino Caccia; al ritorno degli Sforza, venne infeudata a Matteo Beccaria di San Gaudenzio, che non lasciò discendenza maschile; la signoria fu dunque concessa a Cristina di Danimarca. Dopo essere ritornata libera tra il 1580 e il 1613, sotto il governo spagnolo (1535-1706) Mortara divenne marchesato, attribuito al governatore spagnolo di Alessandria Rodrigo de Orozco y Ribera e rimase in possesso dei suoi discendenti fino al 1706, anno del definitivo affrancamento. In quest'epoca Mortara divenne un'importante piazzaforte a difesa dei confini occidentali del ducato milanese.

Nel 1707 Vittorio Amedeo II di Savoia conquistò Mortara, elevandola al rango di città regia (affrancata dunque dal feudalesimo) e di capoluogo della provincia di Lomellina. Questi importanti cambiamenti vennero ratificati con il trattato di Utrecht nel 1713. La città mantenne questo ruolo fino al 1860, arricchendosi di palazzi e costruzioni ottocentesche quali il Palazzo comunale (1857) e il Teatro dedicato a Vittorio Emanuele II (1845).

Nel 1849 vi si svolse la battaglia di Mortara. Con l'Unità d'Italia (Decreto Rattazzi del 1859) fu assegnata alla provincia di Pavia come capoluogo del circondario della Lomellina.

La città possedeva un castello, edificato probabilmente prima del dominio longobardo, cinto da mura e circondato da un fossato. La fortezza sorgeva nella zona dell'attuale santuario di Sant'Antonio, dove si trovava la chiesa dedicata a Santa Maria di Castello e si estendeva per una vasta porzione, fino a toccare piazza Silvabella. Nel XV secolo il castello versava in precarie condizioni e fu via via demolito; il materiale venne recuperato per ampliare i bastioni della città. Una lunga via sotterranea metteva in comunicazione la rocca con alcuni avamposti, situati in posizioni strategiche della cinta muraria. Probabili resti del castello, inglobati in cortili e case private, sono tutt'oggi esistenti.

Un primo stemma in cui appare solamente un mortaio – in assonanza con il toponimo.[7] – è documentato in una lettera del 17 giugno 1462 inviata alla duchessa Sforza. Un'altra rappresentazione si trovava su un sigillo presente sulla cassa dell'organo della basilica di San Lorenzo realizzato nel 1592 dall'intagliatore milanese Virgilio Del Conte[8]: «uno scudo troncato semipartito, con l'aquila spiegata in alto, un mortaio nel primo riquadro in basso e un cervo saliente nel secondo (…)».[9] Lo stemma attuale venne approvato con delibera del consiglio comunale del 30 giugno del 1967 dove il capo dell'Impero era in realtà un capo di Svevia, nel quale il fondo su cui è caricata l'aquila era d'argento e non d'oro, e timbrato dalla corona patriziale utilizzata sin dal 1848 negli stampati e nei sigilli comunali. Stemma e gonfalone sono stati poi concessi ufficialmente con decreto del presidente della Repubblica del 26 novembre 1969.[10]

«D'azzurro, al cervo passante su campagna di verde, addestrato da un mortaio di nero e da un albero al naturale; il tutto abbassato al capo dell'Impero. Lo stemma è circondato da due rami di quercia e di alloro legati in decusse da un nastrino e sormontato da corona patriziale.»

Albero e cervo farebbero riferimento alla grande foresta, la silva pulcra, attraverso la quale passò la regina Teodolinda quando, sposato Agilulfo, da Lomello andò a Monza.[11]

Il gonfalone è un drappo rettangolare di azzurro riccamente ornato di ricami d'oro.

Menzione onorevole di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Al Comune di Mortara»
— Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Piazza Monsignor Dughera
Chiesa di Santa Maria del Campo

Architetture civili

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Facciata Teatro Vittorio Emanuele II
  • Il palazzo municipale fu edificato nel 1857 su progetto di Pietro Troncone; doveva completarsi nel 1862 con un progetto di Alessandro Antonelli, ma furono poste solo alcune colonne di granito. Fino al 1850 il comune aveva sede nel Palazzo Pretorio posto in piazza Silvabella.
  • Il teatro comunale Vittorio Emanuele II, edificato nel 1846 a opera dell'architetto Celestino Braccio
  • Palazzo del Moro, residenza di caccia di Ludovico il Moro, opera quattrocentesca di Gualtieri di Candia, collaboratore lombardo di Leonardo da Vinci
  • Palazzo Cambieri, storico edificio oggi sede di numerosi servizi al cittadino
  • Palazzo Lateranense, un tempo convento, fu sede del Regio Ginnasio e poi delle due scuole medie statali "Luigi Travelli" e "Giovanni Josti". La struttura conserva la sua forma originaria, con il cortile interno a pianta quadrata e ad arcate, anche se ha subito pesanti manomissioni durante il XX secolo. Il 17 marzo 1849 ospitò il re Carlo Alberto, proprio tre giorni prima della battaglia di Mortara. Versa in precario stato di conservazione
  • Il cimitero urbano, progettato nel 1886 da Angelo Colla in stile lombardo a grandi chiostri, ospita sculture e affreschi di artisti locali.
  • La scuola primaria Teresio Olivelli, interessante esempio di stile razionalista Italiano, inaugurata nel 1941, presenta all'interno una scala elicoidale in marmo
  • L'ospedale Sant'Ambrogio, oggi in disuso, fu costruito nel 1856 e le sue prime beneficenze risalgono al 1437. Il nuovo ospedale "Asilo Vittoria" è ubicato alla periferia della città, sulla strada che porta a Pavia.

Il tracciato classico della Via Francigena, proveniente da Robbio e Nicorvo, passa nella frazione di Madonna del Campo e arriva in città, percorrendo tutto corso Garibaldi sino all'abbazia di Sant'Albino, importante tappa storica del percorso, che successivamente si dirige verso Tromello.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[13]

Etnie e minoranze straniere

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Gli stranieri residenti nel comune sono 2 115, ovvero il 13,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[14]:

  1. Romania, 941
  2. Marocco, 315
  3. Albania, 121
  4. Tunisia, 118
  5. Costa d'Avorio, 111
  6. Cina, 109
  7. Ucraina, 99
  8. Egitto, 80
  9. Moldavia, 73
  10. Ecuador, 71

Tradizioni e folclore

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Il Palio di Mortara si svolge l'ultima domenica di settembre.[15]

Il Civico17 è il centro culturale della città, inaugurato nel 2011, al suo interno riunisce la biblioteca Francesco Pezza, il fondo storico del Comune di Mortara e altre aree.[senza fonte]

Oltre alla già citata scuola primaria Teresio Olivelli, nel comune è presente una scuola secondaria di primo grado, l'istituto d'Istruzione superiore Angelo Omodeo e l'istituto professionale Ciro Pollini.[senza fonte]

Sagra del salame d'oca

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A Mortara l'ultima domenica di settembre si tiene la Sagra del salame d'oca di Mortara (dalla popolazione chiamata anche "Sagra dell'Oca"). Durante la sagra è possibile mangiare prodotti d'oca, tutti rigorosamente locali.[16]

Palio Città di Mortara

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Ogni ultima Domenica di Settembre a Mortara viene proposta la corte di Ludovico il Moro dove le sei Contrade della città: San Cassiano, Le Braide, La Torre, San Dionigi, Il Moro e Sant'Albino dopo avere sfilato in abiti storici per le vie del centro si contendono il Palio sfidandosi al Gioco dell'oca in Piazza Silvabella dove a sostituire i dadi sono presenti arcieri che tirando la propria freccia nel bersaglio fanno avanzare nel percorso la propria Contrada.[4][5]

Oggi la città è un moderno centro agricolo: nelle campagne circostanti si coltiva prevalentemente riso e mais. Per l'allevamento, particolare rilevanza ha quello delle oche, la cui carne è utilizzata per il salame d'oca di Mortara I.G.P e per prosciutti e pâté di fegato, realizzati da un consorzio che riunisce i salumai cittadini.

Nel settore industriale sono presenti stabilimenti che operano nel settore chimico, dei truciolati (in particolar modo si distingue l'impianto del Gruppo Mauro Saviola) e meccanico.

Per quanto riguarda il settore commerciale, sono presenti con i loro punti vendita molte catene di grande distribuzione, tra cui Bennet. La Sala contrattazione merci di Mortara, inoltre, è una delle più importanti d'Italia per quanto riguarda la compravendita del riso.

Il turismo è favorito dal fatto che Mortara si trovi sulla via Francigena e dalle specialità culinarie a base d'oca, note fin dall'epoca sforzesca. Guido da Cozzo, poeta trecentesco, dopo una sua visita in città, si espresse così:

«Evvi in Mortara in ripa del Molino

una locanda che si noma Becco
che lo palato sazia al contadino
con grasse oche e schietto vino secco
e pur sallama d'oca in mostra trovi
che dar di gola fa chiunque provi»

Geografia antropica

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  • Casoni di Sant'Albino: in questa frazione è situata la chiesa della Beata Vergine del Rosario. Inoltre fino al 1177 ci fu una chiesetta campestre dedicata a Santa Maria delle Barze, anno in cui si discusse per la sua autonomia.
  • Gualina: in questa piccola frazione di Mortara (circa un centinaio di abitanti), è presente una piccola chiesetta del 1900, dedicata alla Beata Vergine della Bozzola.
  • Molino Faenza: il nome di questa frazione è legato al mulino che la contiene, edificato attorno al 1930. A oggi in vendita, questo edificio è rimasto completamente abbandonato dal momento in cui venne chiuso. Sebbene le macchine per macinare e l'edificio che le contiene sono dei primi anni '30, un camino su un altro edificio al centro della struttura, riporta la scritta 1856. Si presume quindi che la struttura sia più antica.
  • Madonna del Campo: la frazione trae il nome dal piccolo santuario situato all'interno di essa. La chiesa è molto antica ed esisteva già nel 1145 con il nome di Santa Maria della Pertica (dalla tradizione degli antichi longobardi di issare dei pali sormontati da colombi di legno in ricordo dei loro morti). Di quell’epoca rimangono, però, pochissime tracce.
  • Medaglia, confina con Parona

Infrastrutture e trasporti

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La porzione di rete ferroviaria nei pressi di Mortara

Nella sua storia Mortara è sempre stata un importante nodo stradale e ferroviario.[senza fonte]

Il comune è attraversato da tre strade statali: la strada statale 494 Vigevanese, la strada statale 211 della Lomellina e la strada statale 596 dei Cairoli.

Il centro è servito dalla stazione di Mortara, collegata a Milano, Alessandria e Novara mediante le linee ferroviarie Milano-Mortara e Novara-Alessandria, a Casale Monferrato e Asti attraverso la Mortara-Asti, a Pavia e Vercelli mediante la ferrovia Pavia-Vercelli.

Fra il 1884 e il 1933 Mortara ospitò inoltre il capolinea occidentale della tranvia Mortara-Ottobiano-Pieve del Cairo.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1993 1993 Andrea Olivelli Lega Nord Sindaco
1994 2002 Roberto Robecchi Forza Italia Sindaco
2002 2007 Giorgio Spadini Cen. des. Contr. Uff. "Per Mortara - Casa delle Libertà" - FI, AN, UDC, LN Sindaco
2007 2012 Roberto Robecchi Lista civica "Robecchi Sindaco" - Lega Nord Sindaco
2012 2017 Marco Facchinotti Lista "Facchinotti Sindaco" - Lega Nord Padania Sindaco
2017 2022 Marco Facchinotti Lista civica: “Viviamo Mortara” - Lega Nord Sindaco
2022 2025 Ettore Gerosa Sindaco Deceduto l'11 luglio 2025.[17]

Tra gli anni novanta e l'inizio degli anni 2000 era presente una squadra di pallamano femminile. Nella stagione 2002-2003 vinse campionato di A2 e la coppa Italia, ma fallì e cessò la propria attività nella stagione successiva appena approdata nella massima serie.

Tra gli anni settanta e ottanta, la squadra Basket Club Mortara, che ha cessato l'attività, ha disputato il campionato di serie B2.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b Updated world map of the Köppen-Geiger climate classification (PDF), p. 1641.
  5. ^ a b La Lomellina (PV), su infolomellina.net. URL consultato il 17 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2009).
  6. ^ Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913, p. 381.
  7. ^ Mario Zucchi, Mortara, in Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia, vol. 10, Torino, Fratelli Bocca Editori, 1934, p. 336.
  8. ^ L'antico stemma di Mortara omaggia Visconti e Savoia, su la Provincia Pavese, 13 maggio 2021. URL consultato il 6 maggio 2024.
  9. ^ La storia centenaria dello stemma cittadino, su La Lomellina, 23 maggio 2021. URL consultato il 6 maggio 2024.
  10. ^ Mortara, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 maggio 2024.
  11. ^ Città di Mortara – (PV), su araldicacivica.it. URL consultato il 6 maggio 2024.
  12. ^ Parrocchia della Beata Vergine del Rosario 1948 - [1989], su LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 2 dicembre 2020.
  13. ^ Dati tratti da:
  14. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 15 novembre 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).
  15. ^ Il Palio - Palio Città di Mortara, su www.paliodimortara.it. URL consultato il 14 settembre 2025.
  16. ^ Sagra del salame d'oca, su sagradelsalamedoca.it. URL consultato il 14 settembre 2025.
  17. ^ Incidente in moto, muore il sindaco di Mortara, in La Provincia pavese, 11 luglio 2025. URL consultato l'11 luglio 2025.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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