Euricom

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Euricom – European Rice Company
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1970 a Cassolnovo
Fondata daFrancesco Sempio
ControllateCurti, Riseria Pigino, CO.RI.SO., Molini Certosa, Pasta Combattenti, Corticella, Flora, Arcesa (Spagna), Riz de Choix (Francia), Sear (Portogallo), Euricom Hellas, Eurimac (Grecia)
Persone chiaveRenato Sempio presidente
Mario Francese amministratore delegato
SettoreAlimentare
Prodottiriso, pasta, farina
Fatturato660 milioni di € (2020)
Sito webwww.euricom.it

Euricom è un gruppo alimentare italiano, attivo prevalentemente nella lavorazione e distribuzione del riso, settore nel quale è leader in Europa. Pur essendo presente sul mercato con i propri marchi, opera soprattutto nella produzione e commercializzazione su larga scala, come fornitore di prodotti a marchio privato per le catene della grande distribuzione (Carrefour, Auchan, Lidl, Rewe ed altri) e di riso come materia prima per l'industria alimentare. Si occupa anche dell'invio di aiuti alimentari deliberati dallo Stato italiano o dall'Unione Europea.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1970 a Valle Lomellina con il nome di Eurico dal pavese Francesco Sempio, si è affermata come grande esportatore di riso nei paesi del Nord Europa e del Medio Oriente[1][2]

Nel 1994 ha rilevato dalla Nestlé il marchio Curtiriso. Questa acquisizione ha segnato l'ingresso di Euricom sul mercato italiano con un marchio proprio: fino ad allora infatti l'azienda esportava il proprio riso all'estero o produceva per la grande distribuzione.

Nel 1998 la controllata Euricom Hellas ha inaugurato ad Halastra, in Grecia, il più grande stabilimento europeo per la lavorazione del riso, destinato per il 90% all'esportazione. Nel dicembre del 2006 l'azienda ha firmato un accordo con il gruppo svizzero Tmt per la creazione di una joint venture con la società svizzera Tmt[3], già proprietaria del pastificio Pezzullo di Eboli (SA) e del pastificio Guacci di Campobasso; l'accordo prevede il conferimento alla joint venture di tutte le attività dei due gruppi nella produzione di pasta, costituendo così il maggior produttore europeo per conto terzi. Farà parte della joint venture anche Coop Adriatica con il 15%.

Nell'ottobre 2021 la controllata Curtiriso ha rilevato dal gruppo Colussi lo storico marchio riso Flora.[4] Poco tempo prima Euricom aveva ottenuto un finanziamento di 95 milioni da un pool bancario garantito dalla Sace.[4]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Euricom S.p.A. è una holding che controlla 10 stabilimenti di produzione del riso in Italia (nella zona tra le province di Pavia e di Vercelli), Grecia, Francia, Spagna e Portogallo ed in altri paesi europei, ma anche quattro pastifici; le principali aziende del gruppo sono:

  • la Curti s.r.l. di Valle Lomellina (PV), proprietaria dei marchi “Curtiriso” e "Riso Flora";
  • Molini Certosa S.p.A. di Certosa di Pavia (PV), industria molitoria;
  • la Arcesa di Oliva (Valencia, Spagna), una delle aziende leader sul mercato spagnolo del riso;
  • Pasta Combattenti di Cremona, produttore di pasta di semola specialmente per conto terzi;
  • Corticella Molini e Pastifici S.p.A. di Bologna, attiva nella produzione di pasta secca e fresca.

L'azienda gestisce anche una centrale elettrica che produce energia dalla combustione dagli scarti di lavorazione di riso[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nino Sunseri, Sempio ha riso di nascosto, su la Repubblica.it, 29 aprile 1994. URL consultato il 10 gennaio 2019.
  2. ^ Gianfranco Quaglia, L'impero lomellino del riso alla conquista dei mercati mondiali, su LaStampa.it, 23 luglio 2012. URL consultato il 10 gennaio 2019.
  3. ^ Umberto De Agostino, Tra le risaie nasce una holding della pasta - la Provincia Pavese, su Archivio - la Provincia Pavese, 5 dicembre 2006. URL consultato il 10 gennaio 2019.
  4. ^ a b Micaela Cappellini, Curtiriso compra lo storico marchio riso Flora, su ilsole24ore.com, 4 ottobre 2021. URL consultato il 9 ottobre 2021.
  5. ^ Maria Teresa Manuelli, L'ecologia paga: Curtiriso con gli scarti produce elettricità. Poi vende la cenere ai cementifici, su Il Sole 24 ORE, 18 febbraio 2014. URL consultato il 10 gennaio 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]