San Cipriano d'Aversa: differenze tra le versioni

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==Cultura==
==Cultura==
Sul Territorio di San Cipriano d'Aversa, Casapesenna e Casal di Principe sono state molte le attive svolte negli anni, infatti, le associazioni culturali attraverso le iniziative sociali hanno dato un serio e vero messaggio contro tutte le mafie, spronando i giovani a vivere nella legalità e nel rispetto del prossimo; le associazioni presenti sul territorio insieme alle Parrocchie, hanno dato luogo ad una serie di iniziative nel tempo, tra cui manifestazioni sociali, feste, teatro, sfilate di moda, Presepi Viventi, Processioni Storiche, dando la possibilità ai giovani ed agli abitanti del luogo ad impegnarsi in attività benefiche , anche se queste iniziative, molte volte sono state ostacolate da un punto di vista politico, hanno resistito nel tempo, anche se molti di questi promotori di iniziative sociali, sono stato ostacolati, cercando di frenarli, questi con la loro convinzione, caparbietà, ma maggiormente con l'Amore verso le proprie famiglie, per il loro popolo, per la la loro terra, hanno realizzato tantissimo.
Sul Territorio di San Cipriano d'Aversa, Casapesenna e Casal di Principe sono state molte le attive svolte negli anni, maggiormente dal 1995 sino al 2015, infatti, le associazioni culturali attraverso le iniziative sociali hanno dato un serio e vero messaggio contro tutte le mafie, spronando i giovani a vivere nella legalità e nel rispetto del prossimo; le associazioni presenti sul territorio insieme alle Parrocchie, hanno dato luogo ad una serie di iniziative nel tempo, tra cui manifestazioni sociali, feste, teatro, sfilate di moda, Presepi Viventi, Processioni Storiche, dando la possibilità ai giovani ed agli abitanti del luogo ad impegnarsi in attività benefiche , anche se queste iniziative, molte volte sono state ostacolate da un punto di vista politico, hanno resistito nel tempo, anche se molti dei promotori di tali sentite iniziative sociali, sono stato ostacolati, con l'opportunità dei rappresentanti politici di appropriarsi di tali iniziative dopo che queste venivano realizzate, questi (i veri promotori delle iniziative sociali) con la loro convinzione, caparbietà, ma maggiormente con l'Amore verso le proprie famiglie, per il loro popolo, per la la loro terra, hanno realizzato tantissimo, nonostante i rappresentanti politici del momento hanno cercato di annebbiarli, questi (i veri promotori restati anonimi) hanno sempre contribuito al miglioramento del proprio paese.


=== Istruzione ===
=== Istruzione ===

Versione delle 23:36, 19 ott 2018

San Cipriano d'Aversa
comune
San Cipriano d'Aversa – Stemma
San Cipriano d'Aversa – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoVincenzo Caterino (San Cipriano che vorrei) dal 27-10-2014
Territorio
Coordinate41°00′03.76″N 14°07′54.25″E / 41.001045°N 14.131735°E41.001045; 14.131735 (San Cipriano d'Aversa)
Altitudine68 m s.l.m.
Superficie6,22 km²
Abitanti13 668[1] (31-12-2017)
Densità2 197,43 ab./km²
Comuni confinantiCasal di Principe, Casapesenna, Giugliano in Campania (NA), Villa di Briano, Villa Literno
Altre informazioni
Cod. postale81036
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061074
Cod. catastaleH798
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisanciprianesi
PatronoSanti Cipriano e Giustina d'Antiochia
Giorno festivo26 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
Posizione del comune di San Cipriano d'Aversa nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

San Cipriano d'Aversa è un comune italiano di 13 655 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Facente parte in passato del comune di Albanova che raggruppava oltre alla stessa San Cipriano, anche il comune di Casal di Principe e quello di Casapesenna (che all’epoca era un quartiere di San Cipriano). San Cipriano d'Aversa sorge nei campi Leporini, nella bassa valle del Volturno, alla sinistra dei Regi Lagni.

Il Comune di San Cipriano d'Aversa sorge sul territorio che anticamente faceva parte del confine nord della Magna Grecia che va a confinare con l'area d'influenza Etrusca; Facente parte della Campania antica (spesso identificata anche come Campania Felix o anche ager Campanus) indicava originariamente il territorio intorno la città di Capua antica nel periodo romano, e in seguito anche le pianure dei diversi municipi confinanti sino a Cuma. Fu un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.Si estendeva dalle pendici del monte Massico (a nord) fino a lambire a sud i Campi Flegrei di Cuma e l'area vesuviana. Inizialmente includeva anche l'ager Falernus,

I principali centri abitati di questa regione storica furono (da nord a sud) Capua, Atella, Liternum, Cumae, Baia, Puteoli, Acerrae, Nola, Neapolis, Caprae, Oplontis, Pompei, Sorrentum, Stabiae, Nuceria Alfaterna e Salernum.

Grazie alla fertilità del terreno dovuto anche alla presenza del fiume Volturno si meritò il nome di Campania Felix.

Con Ottaviano Augusto in epoca Romana diviene la prima Regione d'Italia denominata : Regio I Latium et Campania, o semplicemente Regio I Campania, perché non è attestato nell'uso amministrativo il termine Latium; era una delle undici regioni dell'Italia augustea

Storia

Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei Di Capua (in antiquo Archieopiscopis Altavilla, chiamati De Capoa in quanto tale famiglia erano i Principi di Capua, Di Capoa o De Capua, nobile famiglia napoletana, nota sin dall'XI secolo con Adimaro di Capua (XI secolo), creato cardinale da papa Alessandro II. Ha lasciato tracce importanti durante il regno di Napoli, grazie alla sua cultura umanistica e al prestigio dei suoi uomini d'arme. La Famiglia Di Capoa Fu prestigiosa tra i Nobili del Regno di Napoli anche per la figura di BARTOLOMEO di Capua (Capua, 1248 † Napoli, 1328), Gran Conte di Altavilla, dottore in legge, insegnò diritto civile a Napoli; fu familiare e consigliere di Carlo I d'Angiò e fu Protonotario del Regno. Nel 1295 accompagnò da Napoli ad Anagni il pontefice Bonifacio VIII, questi fu amico di San Tommaso d'Aquino nel 1319 testimoniò nel processo di canonizzazione. Era legato ai monaci di Montevergine, infatti nel quadro della Madonna di Montevergine vi è la suo ritratto con una chiesa nelle mani. tra i personaggi di questa nobile famiglia vi fu anche MATTEO, conte di Palena e valente capitano, morì ad Otranto nel 1480 per liberare la cittadina occupata dai Turchi con Giulio Acquaviva, conte di conversano, Diego Cavaniglia, conte di Montella, e Marino Caracciolo. Tra i De Capoa è importante ricordare anche ANDREA di Capua (†1512), duca di Termoli, conte di Campobasso e Montagano, fu comandante di 400 lance al servizio di re Ferdinando il Cattolico; sposò Maria d'Ayerba del sangue reale del re d'Aragona, che diedi un grande aiuto a Donna Maria Longo per la costruzione dell'Ospedale degli Incurabili. Andrea nel 1503 cedette il feudo di Montagano (Collerotondo) a Galieno d’Anna.Tale principato andava dalla provincia di Napoli, passando per l'Agro Aversano, sino ad arrivare all'agro pontino, comprendendo tutta la zona denominata "Terra di Lavoro" ed un ramo di tale famiglia erano i Duchi di San Cipriano; poi da un matrimonio tra l'erede dei Duca De Capoa con una donna membro della Famiglia nobile Luongo ( o Longo) di Napoli, furono denominati Capoluongo) . Il periodo in cui vi fu la presenza della Famiglia Nobile dei De Capoa la Cittadina di San Cipriano ebbe grande importanze in quanto questo Casato ricoprì le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastiche; godette di nobiltà in molte città tra cui Capua, Benevento, Reggio Calabria, S Pietro in Galatina e Napoli ove fu ascritta ai Seggi di Capuana, di Montagna,Nido e Portanova oltre ai ruoli avuti in altre città del Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa[3]. Nel 1928 il comune venne fuso con Casal di Principe, formando Albanova[4].

Nel 1946 Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia, tuttora è suddiviso in Zona Est e Zona Ovest dalla Via Provinciale Roma. Nel 1973 la superficie del comune si ridusse, in quanto la frazione Casapesenna si staccò da San Cipriano, divenendo un comune autonomo.

tra i personaggi illustri di San Cipriano vi fu:

Francesco Serao (San Cipriano d'Aversa, 20 settembre 1702Napoli, 5 agosto 1783) è stato un medico, fisico, geologo nonché filosofo e letterato italiano. Questi Grazie allo zio materno, don Antonio Forno, studiò dai gesuiti a Napoli. Si formò seguendo il pensiero di Cartesio. A diciotto anni si laureò in medicina e a 26 anni vinse il concorso per la cattedra di medicina teoretica che ebbe nel 1727. Nel 1732 fu professore di anatomia, poi di medicina.

Fu membro dell'Accademia Reale o Accademia delle Scienze di Napoli con il suo maestro Niccolò Cirillo e fece parte dell'Accademia delle scienze di Parigi, dell'Accademia di Londra, di quella benedettina di Bologna e di altri importanti consessi scientifici e letterari d'Europa.

Tradusse in italiano le opere mediche di John Pringle. Serao fu protomedico del Regno di Napoli e medico del re Ferdinando IV di Borbone. Serao morì nel 1783 e fu seppellito nella chiesa di Monteverginella a Napoli. Michele Arcangelo scrisse un Commentariolus de vita, et scriptis Francisci Serai .

Il Servo di Dio fu Padre Cirillo Caterino, nato a San Cipriano d’Aversa nel 1878, fu brillante oratore e scrittore, e mori nel 1934, questo Sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori (il ramo dei Riformati si fuse con gli altri rami francescani), scrisse: “Storia della Minoritica Provincia Napoletana di S.Pietro ad Aram“. Il testo, edito nel 1926, è diviso in tre volumi, di cui il secondo tratta “Figli della Provincia illustri per santità, apostolato, cariche e cultura”. Questo lavoro riprende e traduce in italiano il lavoro del Padre Antonio da S.Lorenzo, che fino ad allora restava un manoscritto.

Etimologia

Il nome è ispirato e riflette il culto del Santo patrono del paese: San Cipriano. La specifica "d'Aversa" lo distingue dagli omonimi.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Chiesa Di Santissima Annunziata (XVII secolo) : Accoglie un ipogeo e ciò dimostra la sua antichità (pare risalga, infatti, al 1600). Nel 1792 fu restaurato l’altare maggiore  e nel 1877 fu intronizzata la statua lignea raffigurante il mistero dell’Annunciazione. In seguito ha subito ulteriori e vari restauri. Di vago stile barocco, sorge sopraelevata rispetto alla strada; ha forma rettangolare. La facciata, semplice e lineare, è affiancata dal campanile.
  • Chiesa di Santa Croce (chiesa madre) : Costruzione cinquecentesca, a cui si accede con una doppia gradinata, è a tre navate, con l’altare maggiore dedicato alla S. Croce. Nella navata destra si trova un altare dedicato a S. Cipriano, mentre altre cappelle sono dedicate alla Madonna, al S. Cuore di Gesù ed a S. Antonio.In una delle cappelle laterali si ammira un pregevole affresco del 500, raffigurante la Madonna del Carmine, ed un delicato ciborio d’argento. Anche il Battistero risale al 1550, anche se il soffitto ha perduto il suo originale valore artistico per i vari lavori di restauro compiuti attraverso i secoli, che hanno prodotto anche una sovrapposizione di stili. Il campanile fu eretto successivamente e con l’orologio funge anche da torre civica. Nell’ordine inferiore della facciata sono incastrati due portali rinascimentali, mentre in quello superiore trovano posto le statue di S. Pietro e S. Paolo.
  • Parrocchiale di San Giuseppe : Costruita nel 1983, è di stile lineare e moderno. Sulla parte alta della facciata sono poggiate quattro colonnine che reggono una simbolica piccola campana.
  • Santuario Mia Madonna Mia Salvezza : "Si è acceso un faro di luce evangelica ed è sgorgata una fonte di Grazia, affinché gli uomini, sotto la protezione della Madonna, vivano nella Fede, nella santità della vita e nella Pace portata da Gesù". Con queste significative parole, il card. Luigi Dadaglio, la domenica 7 agosto 1988 iniziò l'albo d'oro del Tempio mariano "Mia Madonna e mia Salvezza", progettato dal sacerdote missionario de "La Piccola Casetta di Nazareth": ing. Lino Barbero, che ampliò la prima impostazione dei disegni del geometra Antonio Cirillo. Il fondatore de "La Piccola Casetta di Nazareth", il servo di Dio don Salvatore Vitale, nel suo testamento pubblico aveva espresso le sue ultime volontà: nominava eredi della sua Opera i sacerdoti e le suore che lo avevano seguito, con l'impegno di continuare l'opera di carità cristiana e di beneficenza sociale in favore dei bambini orfani, abbandonati, figli di carcerati. Inoltre chiedeva la costruzione di un Santuario in onore della Vergine Santa, da invocare "Mia Madonna e mia Salvezza".Come patrimonio liquido lasciava ai suoi figli la somma di lire quindicimila. "I motivi esposti nel presentare il progetto sono più che convincenti per chi vive in prospettive di Fede e di Fiducia nella Divina Provvidenza". Così si esprimeva mons. Giovanni Gazza, compianto Vescovo della Diocesi di Aversa, nel fa pervenire, l'11 febbraio 1986, la sua entusiastica adesione. L'autorizzazione per iniziare i lavori pervenne il 27 marzo 1985, grazie all'amministrazione comunale di San Cipriano d'Aversa . La prima pietra, fatta pervenire dalla Basilica dell'Annunziata in Nazareth, per l'interessamento di padre Raimondo Oliva, missionario francescano in Terra Santa, fu toccata e benedetta personalmente da SS. San Giovanni Paolo II, mercoledì 23 Aprile 1986. In quell'occasione si osò chiedere al santo Padre di venire a Casapesenna, a lavori ultimati per inaugurare il Santuario. Il Papa sorrise! La prima pietra con la pergamena firmata dalle autorità presenti, tra cui l'Abate generale dei Padri Premostratensi: mons. Marcel Von de Ven, fu cementata da mons. Gazza, al termine di una solenne concelebrazione eucaristica. Da quel giorno si assistette ad una commovente gara di generosità. Si accettò tutto con gratitudine, sia "l'obolo della vedova" come l'offerta di chi vendette la proprietà per donarne il ricavato. Non si può dimenticare la generosità delle varie ditte che parteciparono ai lavori, offrendo prezzi di favore e dilazione nei pagamenti, come pure la serietà e l'impegno degli operai. S. S. san Giovanni Paolo II, nel discorso del 1° Gennaio 1987, manifestò l'intento di dedicare alla Madonna un anno mariano, che iniziando dalla successiva festa di Pentecoste si sarebbe chiuso l'anno successivo nella festa dell'Assunzione. Quest'annunzio riempì di gioia ed accese il desiderio di completare il Santuario per la data di chiusura dell'Anno mariano. Un'altra "pazzia", considerando che c'era di tempo non più di un anno e mezzo e che del Santuario esistevano appena le mura perimetrali e le colonne di cemento armato della cripta. Tuttavia non venne mai meno la volontà e la speranza di riuscire nell'intento, anzi iniziò a brillare un altre grande sogno: avere il Papa a Casapesenna nel giorno dell'inaugurazione del Santuario. "Un giorno il Papa verrà a Casapesenna" aveva predetto tanti anni prima il servo di Dio don Salvatore. Ovviamente fu considerato "pazzo" dai suoi parrocchiani. I sogni divennero realtà: il 7 Agosto del 1988, il Cardinale Luigi Dadaglio, nel territorio di San Cipriano - Casapesenna inaugura il Santuario e il 13 Novembre 1990 il Papa san Giovanni Paolo II incontra una folla immensa che lo aspetta al Santuario.
  • Cappella di San Nicola (XV secolo)
  • Cappella di San Giuda
  • Cappella di San Filippo Neri (XVII secolo)
  • Cappella dell'Incoronata

Ville e palazzi

  • Palazzo Capoluongo (De Capoa Luongo ) - Diana ( XV Secolo con cappella di San Taddeo apostolo)
  • Palazzo Bevilacqua (XVIII secolo)
  • Palazzo Ducale ( De Capoa XIII-XIV secolo e rimaneggiato nel Seicento)
  • Palazzo Serao (XVII secolo)

Piazze

  • Piazza Marconi
  • Piazza Caduti sul lavoro
  • Piazza Angelo Riccardo
  • Piazza dei Normanni (piazza Montecorvino)
  • Piazza Falcone e Borsellino
  • Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa
  • Piazza San Giuseppe
  • Parcheggio Starza (Parcheggio & Piazza)

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Lingua e Dialetti

La lingua parlata nel comune è l'italiano ma è piuttosto diffuso anche il dialetto casalese, una versione del napolitano parlato da circa 42.000 persone (anche nei comuni di Casal di Principe e Casapesenna) e che risulta essere diretta filiazione del latino. Il dialetto casalese presenta delle particolarità fonetiche, morfologiche e sintattiche diverse dal napoletano. Una delle particolarità più evidenti è sicuramente quella di sostituire la lettera “A“ con la lettera “E“.

Camorra

San Cipriano d'Aversa è, insieme a Casal di Principe, il paese d'origine di molti esponenti del clan camorristico dei casalesi, le cui attività illegali si diramano in ampi settori dell'economia locale e regionale, con ramificazioni persino internazionali.

Del paese ha scritto Roberto Saviano nel suo romanzo Gomorra, individuandolo come il centro indiscusso della camorra casertana.

L'amministrazione del comune è stata sciolta due volte per infiltrazioni camorristiche.

La camorra agraria nei Mazzoni

Nell'agro aversano era storicamente presente la camorra legata al controllo del mondo agricolo, in particolare nella zona dei Mazzoni, ossia una zona della provincia di Caserta situata tra i bacini del Volturno e dei Regi Lagni. La camorra agraria nasce per imporre la sorveglianza alle aziende agricole, con la cosiddetta, "guardianìa", con le mediazioni nelle transazioni agricole e con le estorsioni sui mercati agricoli. Inizialmente erano i guardiani sui terreni dei vecchi "Nobili" i De Capoa (Capoluongo), I Marchesi Diana e i Cavalier Bevilacqua e lavoravano per questi, ma in seguito, dopo l'unità d'Italia, con con l'avvento del brigantaggio ed il venir meno delle vecchie famiglie nobiliari, tranne i Primi (Capoluongo) che rimasero dei grossi proprietari terrieri, questi (i Guardiani) si organizzarono per continuare ad avere le "guardianerie" sui terreni, ma con il tempo, poi gradualmente si interesseranno anche dell'attività edilizia.

I suoi storici esponenti erano:

  • La famiglia Pagano , con il capostipite Antonio, detto "Tatonno", di San Cipriano d'Aversa, guardiano terriero e mediatore, a cavallo della seconda guerra mondiale, venne ricordato come guappo, ossia come mediatore di contrasti nei paesi della zona e nelle campagne.

Verso la metà degli anni settanta del XX secolo, l'attività dei vecchi clan entrò in contrasto col gruppo emergente capeggiato da Antonio Bardellino e Mario Iovine. Antonio Bardellino, di San Cipriano d'Aversa, nel 1974 faceva ancora il carrozziere , per poi dedicarsi alle rapine, in particolare a quelle dei TIR e ai furti sui treni merci. Entrato in contatto con il clan Nuvoletta di Marano di Napoli, di cui costituisce nel 1977 il braccio armato, venne affiliato a Cosa Nostra dal mafioso siciliano Rosario Riccobono presso la masseria dei fratelli Lorenzo e Ciro Nuvoletta a Marano di Napoli; Carmine Schiavone dichiarò:

«[...] Benché in quell'epoca Lorenzo Nuvoletta fosse il rappresentante regionale di Cosa Nostra, Bardellino era stato autorizzato da detta organizzazione ad affiliare nuovi adepti, con la facoltà di non poter comunicare i nomi al Nuvoletta. Delle nuove affiliazioni doveva, comunque, informare Saro Riccobono

Già a partire dalla fine degli anni settanta, Bardellino intuì che il futuro dei traffici illegali sarebbe stato rappresentato dalla cocaina, capace di alimentare a lungo termine un affare molto più redditizio rispetto a quello dell' eroina. Per questo motivo, il capoclan, organizzando un'attività di copertura di import-export di farina di pesce, organizzò un imponente traffico di cocaina, che, partendo dall'America latina, giungeva nell'agro aversano passando attraverso Alberto Beneduce, uno dei vertici indiscussi del clan e fraterno amico di Michele Zagaria. Cionondimeno, il clan Bardellino contrabbandò anche l'eroina, le cui spedizioni dirette alla Famiglia Gambino erano nascoste all'interno dei filtri di caffè espresso. I collaboratori di giustizia riferirono che, quando una di queste spedizioni venne intercettata dalle autorità antidroga, Bardellino telefonò a John Gotti affermando che il business non si sarebbe di certo fermato e che avrebbe mandato una quantità di stupefacente pari al doppio di quella sequestrata.

Bardellino ottenne un potere enorme, dal casertano fino al basso Lazio

A partire dagli anni 2000 gli arresti, le condanne e il regime penitenziario del 41 bis indebolirono molto le figure di Schiavone e Bidognetti consentendo l'ascesa di due boss già condannati all'ergastolo ma latitanti: Michele Zagaria e Antonio Iovine. Il primo controllava gli affari dei casalesi nel nord Italia e nell'Europa dell'est, il secondo si occupava delle coperture politiche a Roma.L'arresto di Antonio Iovine avvenuto il 17 novembre 2010, fino ad allora uno dei più importanti boss del clan, rese Michele Zagaria l'unica figura di spicco del clan. Tuttavia il 7 dicembre 2011, durante una massiccia operazione della Polizia di Stato  scattata all'alba, anch'egli venne catturato: il boss, latitante da ben 16 anni, si nascondeva in un bunker sotterraneo di un appartamento di Casapesenna, in via Mascagni.

Le attività dell'organizzazione camorristica sono molto diversificate, nelle quali il racket delle estorsioni è tuttavia molto rilevante per l'economia del clan, soprattutto nell'agro aversano. Secondo una stima della Direzione nazionale antimafia il fatturato risultante delle aziende controllate dal clan e dei traffici illeciti si aggirerebbe attorno ai 30 miliardi di euro. Inoltre dal 1985 al 2004 sarebbero stati compiuti dal clan 646 omicidi. L'attività dell'organizzazione risulta attiva anche sotto l'aspetto imprenditoriale, tanto che nel 2008 tentò addirittura di acquisire quote societarie della Società Sportiva Lazio, tramite l'ex calciatore Giorgio Chinaglia.

Durante la crisi dei rifiuti in Campania nel 2008 venne scoperto un grande traffico e smaltimento illegale di rifiuti da parte del clan. Il clan è inoltre attivo anche nel traffico di eroinae cocaina, essendo stato accertato la presenza di contatti di vari esponenti del clan con diversi boss di cosa nostra statunitense della famiglia Gambino di New York, John Gotti, soprattutto nell'ambito della fornitura di stupefacenti.

Diffusione internazionale

Secondo lo scrittore Roberto Saviano, minacciato di morte dalla stessa organizzazione,  i casalesi condussero all'estero, già dagli anni '90, attività illecite in Polonia, Ungheria, Bulgaria, Germania, Regno Unito, Romania, Santo Domingo, Venezuela e Kenya, mentre in Spagna sono molto impegnati ad investire in immobili, aziende agricole, alberghi, ville, negozi di lusso e traffico di droga. Sono inoltre da anni presenti nel traffico e nello smaltimento internazionale dei rifiuti tossici e nocivi delle industrie italiane e straniere.

A New York, sempre secondo ricostruzioni riconducibili allo stesso autore, sono implicati in attività illecite correlate alla ricostruzione del World Trade Center di New York dopo il 2001, in Svizzera ove riciclano capitale e nell'acquisto di banche, così come in Scozia, Cina e a Francoforte; puntano in borsa in Portogallo, Brasile, Francia, Ungheria.

Cultura

Sul Territorio di San Cipriano d'Aversa, Casapesenna e Casal di Principe sono state molte le attive svolte negli anni, maggiormente dal 1995 sino al 2015, infatti, le associazioni culturali attraverso le iniziative sociali hanno dato un serio e vero messaggio contro tutte le mafie, spronando i giovani a vivere nella legalità e nel rispetto del prossimo; le associazioni presenti sul territorio insieme alle Parrocchie, hanno dato luogo ad una serie di iniziative nel tempo, tra cui manifestazioni sociali, feste, teatro, sfilate di moda, Presepi Viventi, Processioni Storiche, dando la possibilità ai giovani ed agli abitanti del luogo ad impegnarsi in attività benefiche , anche se queste iniziative, molte volte sono state ostacolate da un punto di vista politico, hanno resistito nel tempo, anche se molti dei promotori di tali sentite iniziative sociali, sono stato ostacolati, con l'opportunità dei rappresentanti politici di appropriarsi di tali iniziative dopo che queste venivano realizzate, questi (i veri promotori delle iniziative sociali) con la loro convinzione, caparbietà, ma maggiormente con l'Amore verso le proprie famiglie, per il loro popolo, per la la loro terra, hanno realizzato tantissimo, nonostante i rappresentanti politici del momento hanno cercato di annebbiarli, questi (i veri promotori restati anonimi) hanno sempre contribuito al miglioramento del proprio paese.

Istruzione

Biblioteca

La biblioteca comunale è situata in via Francesco Serao.

Scuole

Scuole superiori: Liceo Scientifico statale "E. G. Segrè"

Prodotti tipici

Vino Asprinio

Il vino Asprinio è un prodotto tipico della zona aversana. In epoca angioina Louis Pierrefeu, cantiniere di Roberto d'Angiò, individuò nell'agro aversano il suolo per piantare le viti che assicurassero alla corte una riserva di spumanti. I tralci di vite,appoggiati ai pioppi, crescevano in altezza ed a festoni generando grappoli dai chicchi piccoli e verdognoli che, per il loro sapore leggermente acidulo, fu chiamata uva Asprinia. Questo tipo di coltivazione permette tra l'altro una maggiore utilizzazione del suolo, sul quale possono essere impiantate coltivazioni di bassa e media altezza. L'Asprinio è un marchio DOC: ha una gradazione di 11,50%, un sapore asciutto, un colore paglierino con riflessi verdognoli. È un vino da pasto e va bevuto fresco (10-12 °C). La versione spumante, nelle varianti brut e demi-sec, ha un profumo tipico ed un perlage sottile: si accompagna ad antipasti, piatti di pesce, di crostacei e di molluschi.

Mozzarella di bufala

Antichissimo è il consumo della mozzarella che risale al XII secolo. Si tratta di un formaggio fresco fatto con latte di bufala, di forma quasi sferica, di colore bianco lucente e con superficie liscia ed elastica. Numerosi sono i caseifici nell'agro aversano che esportano la mozzarella in tutto il mondo e che nel 1993 hanno avuto riconosciuto il marchio D.O.P. che assicura al consumatore l'alta qualità del prodotto. La presenza delle bufale nei territori del Basso Volturno risale a circa 1000 anni fa. Questi grossi animali pascolavano nelle zone paludose allo stato brado. I contadini dell'epoca cominciarono ad utilizzare il latte delle bufale (la mungitura avveniva in presenza del vitello della bufala): il latte raccolto veniva riscaldato e poi lavorato. La mozzarella va mangiata fresca e a temperatura ambiente, anzi si consiglia, prima di consumarla, di tenerla qualche minuto in acqua tiepida.

Cucina locale

Carciofi alla brace

Localmente chiamati "carcioffole arrustut", I carciofi alla brace sono un classico piatto dei sanciprianesi, tradizionalmente preparato durante il periodo pasquale, anche se è un piatto per tutte le stagioni (materia prima permettendo). I carciofi arrostiti sono tipici dell'agro aversano ed in genere della provincia di Caserta. Attualmente a San Cipriano e dintorni essi sono preparati e venduti da ambulanti, soprattutto nei giorni di festa. Vengono conditi a crudo con olio, sale, aglio, prezzemolo e molto pepe e poi cotti sulla brace, ricoperti da un cartone leggero inumidito. 

Infrastrutture e trasporti

Stazione ferroviaria

Il paese è servito dalla Stazione di Albanova, una fermata ferroviaria posta sul tronco comune alle linee Roma-Formia-Napoli e Villa Literno-Cancello. È posta nel centro abitato di San Cipriano d'Aversa, ma prende il nome dal comune di Albanova, che in passato raggruppava, oltre alla stessa San Cipriano, anche Casal di Principe. La fermata è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.

La stazione è dotata di:

  • n.2 binari
  • sottopassaggio
  • parcheggio esterno non custodito
  • cavalcavia

Mobilità urbana

Il paese è attraversato da bus pubblici della compagnia CTP (compagnia trasporti pubblici Napoli). Attualmente sono 3 le linee bus collegate con San Cipriano:

  • T51 Aversa - Pinetamare
  • T49N Aversa - Casapesenna (via Casale)
  • M2B Mondragone - Villa Literno - Aversa

Fra il 1912 e il 1960 il comune era collegato con Napoli mediante la tranvia Aversa-Albanova, costruita per iniziativa della società belga Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).

Geografia antropica

Zone

I quartieri o "rioni" di San Cipriano d'Aversa più conosciuti sono:

  • Rione Tonachelle detto "e tonachell" nel dialetto sanciprianese.
  • Rione Starza.
  • Rione Giglio.
  • Zona Montecorvino detto "ngimm o canciell" nel dialetto.
  • Giù dei Monti detto "abbesc e munt" nel dialetto sanciprianese.
  • Zona Trivio detta "Ngopp o trivc" nel dialetto sanciprianese.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862
  4. ^ Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 108 dell'8 maggio 1928
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

  • Lucia Di Bello, San Cipriano d’Aversa: storia di un popolo devoto, ISBN 978-88-6828-008-6.
  • Sigismondo Cavaliere, Tradizioni di fede e di pieta nel popolo di San Cipriano d'Aversa, Roma, 1963.
  • Antonio Lotierzo, Tempo e valori a S. Cipriano d'Aversa, Napoli, 1990.
  • Roberto Saviano, Gomorra, Napoli.

Voci correlate

Altri progetti