Falciano del Massico
Falciano del Massico comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Erasmo Fava (lista civica Falciano bene comune) dal 12-6-2017 |
Territorio | |
Coordinate | 41°10′N 13°57′E / 41.166667°N 13.95°E |
Altitudine | 70 m s.l.m. |
Superficie | 46,72 km² |
Abitanti | 3 370[1] (30-4-2023) |
Densità | 72,13 ab./km² |
Comuni confinanti | Cancello ed Arnone, Carinola, Mondragone, Sessa Aurunca |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81030 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061101 |
Cod. catastale | D471 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona C, 1 182 GG[3] |
Nome abitanti | falcianesi (seuciaiuoli e capaiuoli) |
Patrono | san Rocco san Martino di Tours e san Pietro Apostolo |
Giorno festivo | 16 agosto, 11 novembre e 29 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Falciano del Massico (Fauciano nel dialetto locale[4]), noto in precedenza come Falciano di Carinola, è un comune italiano di 3 370 abitanti[1] della provincia di Caserta in Campania, sino al 1964 frazione di Carinola.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
Il centro abitato di Falciano del Massico sorge su una zona pedemontana, alle cui spalle si erge il Monte Massico. Nella pianura si localizza il lago di Falciano, noto in passato come lago di Carinola.
Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]
Sono state formulate varie ipotesi sull'origine del toponimo Falciano. Per primo il Pratili, nel 1745[senza fonte] lo mette in relazione con il nome del vino Faustiano prodotto in zona. Secondo lo storico ottocentesco locale Luca Menna[5] esso deriverebbe da falcibus, in riferimento alle differenti falci impiegate «per segar le biade e per potar le viti»[6]. Più recente è la congettura secondo la quale Falciano deriverebbe dal prediale Faustianum, Falcidianum o Felicianum.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La presenza umana nel territorio può essere fatta risalire al Paleolitico medio (75.000-35.000 anni fa), al quale datano i reperti trovati nelle campagne che circondano il centro abitato di Falciano. L'area dell'Ager Falernus, racchiusa dal monte Massico (a Nord, Nord-Ovest), dal fiume Savone (a Sud-Ovest) e dalle pendici del vulcano di Roccamonfina (a Est), fu poi abitata dagli Ausoni-Aurunci, sino alla conquista romana avvenuta nel IV secolo a.C. La romanizzazione del territorio si accompagnò alla realizzazione della via Appia e della viabilità minore, a carattere locale, della quale restano ampie tracce. Diverse furono le villae di età romana edificate sulle colline prospicienti l'attuale centro abitato. Per lo più si trattava dei nuclei attorno ai quali si organizzavano le attività agricole di un territorio particolarmente fertile, che in età antica era noto principalmente per la produzione del vino Falerno, decantato da Virgilio, Orazio, Catullo, Cicerone e Marziale, ed esportato in tutto il Mediterraneo.
Le prime attestazioni del toponimo Fauciano risalgono al IX secolo e solo nel XVII si stabilizzò la forma Falciano, sebbene Fauciano sia usato sino ad oggi nel dialetto locale. Nella carta IGM del 1956 la frazione di Falciano di Carinola era riportata con il doppio appellativo di Falciano Capo e Selice, in riferimento a due distinti nuclei abitati.
Il catasto onciario del 1753 attesta la vocazione agricola del territorio, dato che la metà dei 120 fuochi censiti a Falciano vedeva il capofamiglia registrato come "bracciale". La tipica tipologia edilizia prevedeva abitazioni a piano terra con un cortile interno. A partire dal XVII secolo nell'agro di Falciano iniziarono a trovare diffusione le masserie, grandi edifici rurali sostanzialmente autosufficienti, sorti a volte su ruderi di età romana.
Nel 1964, al termine di un lungo e controverso iter burocratico, Falciano, che fino ad allora era frazione del contiguo comune di Carinola, ottenne l'autonomia comunale.
La cittadina di Falciano del Massico, che molto ha in comune con Carinola per essere stata, fino all’anno 1964, la sua frazione più importante dal punto di vista demografico. Ancora oggi essa è simbolicamente presente nello stemma del Comune di Carinola con uno di quattro rombi perimetrali, legati per un vertice a un rombo centrale che simbolicamente rappresenta il Capoluogo, e che ricordavano le quattro frazioni principali del Comune: Falciano, Casanova, Casale e Nocelleto.
Dal distacco dal contiguo comune di Carinola, Falciano ha vissuto un lento declino demografico e socioculturale. Evidenze di questo fenomeno sono l’utilizzo diffuso nella stessa provincia di appartenenza del vecchio nominativo Falciano di Carinola fino ad arrivare addirittura alla poca conoscenza dell’esistenza del comune di Falciano all’interno della stessa provincia.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]
- Chiesa vecchia di San Rocco e Martino
- Chiesa di San Rocco e Martino
- Chiesa di San Pietro Apostolo (XVII secolo)
Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
al 1 gennaio 2023 vi erano presenti 181 residenti stranieri, pari al 5,21% della popolazione.[8]
Cultura[modifica | modifica wikitesto]
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
L'Istituto comprensivo statale di Carinola raggruppa la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado.
È in via di allestimento il museo civico, destinato a ospitare i reperti archeologici ritrovati nel territorio comunale e databili dalla preistoria all'età romana. Si tratta principalmente di reperti preistorici in selce e inoltre di ceramiche a vernice nera, sigillata italica e sigillata africana, epigrafi, anfore impiegate per il trasporto del vino e la ricostruzione di un torchio di età romana.[9]
Economia[modifica | modifica wikitesto]
L'economia di Falciano del Massico è erede dell'antica tradizione agricola del territorio. I prodotti tipici sono il vino Falerno, l'olio d'oliva e la mozzarella. In passato l'ager Falernus era noto anche per una varietà di grano tenero autoctono denominato appunto "Grano Falerno".
Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Il centro abitato è collegato a Casanova dalla SP 43 e a Mondragone dalla SP 56. Il comune si trova inoltre a breve distanza dalla strada statale 7 quater Via Domitiana e dalla strada statale 7 Via Appia.
La stazione di Falciano-Mondragone-Carinola, lungo la linea ferroviaria Roma-Formia-Napoli, si trova in una zona scarsamente abitata, distante dai centri cittadini, ed è servita dai treni del trasporto regionale. La stazione venne inaugurata il 28 ottobre 1927.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1965 | 1975 | Antonio Di Gregorio | lista civica Grappolo d'uva - DC | Sindaco | |
1975 | 1990 | Luigi Osvaldo Verrengia | lista civica Bilancia | Sindaco | |
1990 | 1997 | Raffaele Papa | DC - lista civica Orologio | Sindaco | |
1997 | 2002 | Carlo Zannini | lista civica Torre | Sindaco | |
2001 | 2002 | Vittoria Ciaramella | Commissario prefettizio | ||
2002 | 2017 | Carlo Zannini | lista civica Torre | Sindaco | |
2007 | 2012 | Giulio Cesare Fava | lista civica La svolta | Sindaco | |
2012 | 2017 | Giosuè Santoro | lista civica Insieme per Falciano - Gabbiano | Sindaco | |
2017 | in carica | Giovanni Erasmo Fava | lista civica Falciano bene comune | Sindaco |
Curiosità amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
Il 5 marzo 2012, quale azione dimostrativa per denunciare la mancanza del cimitero comunale, il sindaco Giulio Cesare Fava ha emesso una storica e provocatoria ordinanza comunale in cui si vieta di morire a chiunque si trovi, anche se di passaggio, sul territorio comunale.[10][11]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 265, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Luca Menna, Saggio istorico, ossia piccola raccolta dell'istoria antica e moderna della città e diocesi di Carinola, 1848.
- ^ Fino alla metà del XX secolo i contadini falcianesi erano noti come esperti falciatori di grano.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Popolazione residente straniera, su demo.istat.it.
- ^ http://www.comune.falcianodelmassico.ce.it/.htm[collegamento interrotto]
- ^ Antonio Salvati, L’ordine del sindaco: Vietato morire, in La Stampa, 12 marzo 2012.
- ^ Ordinanza n. 9 del 05.03.2012 (PDF), in Corriere del mezzogiorno. URL consultato il 19 dicembre 2018.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Guadagno (curatore), Storia economia ed architettura nell'ager falernus, Minturno, 1987.
- U. Zannini, Indagini storico-archeologiche in Campania settentrionale. Il territorio di Falciano del Massico, Napoli, 2001.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Falciano del Massico
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito istituzionale del Comune di Falciano del Massico, su comune.falcianodelmassico.ce.it.
- Portale Internet di Falciano del Massico - Luoghi, cultura, eventi, su falcianonline.com. URL consultato il 30 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2009).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 150566183 |
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