San Cipriano d'Aversa

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San Cipriano d'Aversa
comune
San Cipriano d'Aversa – Stemma
San Cipriano d'Aversa – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoVincenzo Caterino (lista civica) dal 27-10-2014 (2º mandato dal 22-9-2020)
Territorio
Coordinate41°00′03.76″N 14°07′54.25″E / 41.001045°N 14.131735°E41.001045; 14.131735 (San Cipriano d'Aversa)
Altitudine20 m s.l.m.
Superficie6,22 km²
Abitanti13 018[1] (31-12-2022)
Densità2 092,93 ab./km²
Frazioni31-3-2022
Comuni confinantiCasal di Principe, Casapesenna, Giugliano in Campania (NA), Villa di Briano, Villa Literno
Altre informazioni
Cod. postale81036
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061074
Cod. catastaleH798
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 333 GG[3]
Nome abitantisanciprianesi
Patronosanti Cipriano e Giustina d'Antiochia
Giorno festivo26 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
Posizione del comune di San Cipriano d'Aversa nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

San Cipriano d'Aversa (Sanciuprièn in casalese[4]) è un comune italiano di 13 018 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Sorge nei campi Leporini, nella bassa valle del Volturno, alla sinistra dei Regi Lagni. Ha fatto parte dal 1928 al 1946 del comune di Albanova che raggruppava oltre alla stessa San Cipriano anche il comune di Casal di Principe e quello di Casapesenna (che fino al 1973 era una frazione di San Cipriano d'Aversa).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei Di Capua, nobile famiglia napoletana.

I principi Di Capua (in antiquo Archieposcopis Altavillae) governarono sul Principato di Capua, che comprendeva un'area a nord di Napoli, che passava per l'Agro aversano sino al basso Lazio e l'Agro Pontino, comprendendo Capua, Cassino e Gaeta. Il secondogenito della famiglia Di Capua (o De Capoa) fu nominato Duca di San Cipriano e successivamente, per matrimonio ed in linea femminile, questo andò alla famiglia Del Tufo, per poi ritornare per matrimonio ai De Capoa. Successivamente il duca De Capoa con un matrimonio con la famiglia Luongo di Napoli acquisì il secondo cognome divenendo Capoa Luongo (oggi Capoluongo).

Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa[5]. Nel 1928 il comune venne fuso con Casal di Principe, formando Albanova[6].

Nel 1946 Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia. Nel 1973 la superficie del comune si ridusse, in quanto la frazione Casapesenna si staccò da San Cipriano, divenendo un comune autonomo.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome è ispirato e riflette il culto del Santo patrono del paese: San Cipriano. La specifica "d'Aversa" lo distingue dagli omonimi.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa della Santissima Annunziata (XVII secolo), accoglie un ipogeo, risalente probabilmente al 1600. Nel 1792 fu restaurato l’altare maggiore e nel 1877 fu intronizzata la statua lignea raffigurante il mistero dell’Annunciazione. In seguito ha subito ulteriori e vari restauri. Di vago stile barocco, sorge sopraelevata rispetto alla strada, ha forma rettangolare. La facciata, semplice e lineare, è affiancata dal campanile.
  • Chiesa di Santa Croce (chiesa madre), del XVI secolo. Si accede con una doppia gradinata, è a tre navate, con l’altare maggiore dedicato alla S. Croce. Nella navata destra si trova un altare dedicato a S. Cipriano, mentre altre cappelle sono dedicate alla Madonna, al S. Cuore di Gesù ed a S. Antonio. In una delle cappelle laterali si ammira un affresco del '500, raffigurante la Madonna del Carmine, ed un delicato ciborio d’argento. Anche il Battistero risale al 1550. Il campanile fu eretto successivamente e con l’orologio funge anche da torre civica. Nell’ordine inferiore della facciata sono incastrati due portali rinascimentali, mentre in quello superiore trovano posto le statue di S. Pietro e S. Paolo.
  • Parrocchiale di San Giuseppe, costruita nel 1983, è di stile lineare e moderno. Sulla parte alta della facciata sono poggiate quattro colonnine che reggono una simbolica piccola campana.
  • Santuario Mia Madonna Mia Salvezza detto anche "il Tempio". Costruito per volontà di Don Salvatore Vitale[7]. La prima pietra fu fatta pervenire dalla Basilica dell'Annunziata in Nazareth. Il santuario venne inaugurato il 7 agosto del 1988 e il 13 novembre 1990 il Papa San Giovanni Paolo II incontra una folla immensa che lo aspetta al Santuario.
  • Cappella di San Nicola (XV secolo).
  • Cappella di San Giuda
  • Cappella di San Filippo Neri (XVII secolo).
  • Cappella dell'Incoronata.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo Capoluongo (De Capoa Luongo)- Diana (XV secolo con cappella di San Taddeo apostolo)
  • Palazzo Bevilacqua (XVIII secolo)
  • Palazzo Ducale (De Capoa XIII-XIV secolo e rimaneggiato nel Seicento)
  • Palazzo della Gatta (XVIII secolo)
  • Palazzo Serao (XVII secolo)

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazza Marconi
  • Piazza Caduti sul lavoro
  • Piazza Angelo Riccardo
  • Piazza dei Normanni (piazza Montecorvino)
  • Piazza Falcone e Borsellino
  • Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa
  • Piazza San Giuseppe

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Lingue e dialetto[modifica | modifica wikitesto]

Accanto all'italiano è diffuso il dialetto casalese, una versione del napoletano parlato anche a Casal di Principe e Casapesenna (ed, in misura minore, a Villa Literno, Villa di Briano e San Marcellino), diretta filiazione del latino. Presenta delle particolarità fonetiche, morfologiche e sintattiche diverse dal napoletano. Una delle peculiarità è di sostituire la lettera A con la lettera E. Un comune esempio è quello di modificare l'espressione idiomatica "staj accis" (utilizzata per indicare persone miserevoli) in "stej accis".

Camorra[modifica | modifica wikitesto]

San Cipriano d'Aversa è, insieme a Casal di Principe, il paese d'origine di molti esponenti del clan camorristico dei casalesi, le cui attività illegali si diramano in ampi settori dell'economia locale e regionale, con ramificazioni persino internazionali.

Del paese ha scritto Roberto Saviano nel suo romanzo Gomorra, individuandolo come il centro indiscusso della camorra casertana.

L'amministrazione del comune è stata sciolta due volte per infiltrazioni camorristiche.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca[modifica | modifica wikitesto]

Nel Settembre 2020, è stato completato il centro polifunzionale presso un bene confiscato nel Comune di San Cipriano d'Aversa, in VII Traversa Luigi Caterino. Oltre alle altre opportunità che offre, il centro ospita anche la Biblioteca Comunale.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Nel Comune di San Cipriano d'Aversa si trova l'Istituto Autonomo Comprensivo "Mattia De Mare", diviso in vari plessi: Infanzia Plesso Leopardi e Plesso Serao; Elementari Plesso Starza; Medie Plesso Schipa.

Sul territorio è presente inoltre una scuola superiore, il Liceo Scientifico Statale "Emilio Gino Segrè".

Prodotti tipici[modifica | modifica wikitesto]

Vino Asprinio[modifica | modifica wikitesto]

Il vino Asprinio è un prodotto tipico della zona aversana. In epoca angioina Louis Pierrefeu, cantiniere di Roberto d'Angiò, individuò nell'agro aversano il suolo per piantare le viti che assicurassero alla corte una riserva di spumanti. I tralci di vite, appoggiati ai pioppi, crescevano in altezza ed a festoni generando grappoli dai chicchi piccoli e verdognoli che, per il loro sapore leggermente acidulo, fu chiamata uva Asprinia. Questo tipo di coltivazione permette tra l'altro una maggiore utilizzazione del suolo, sul quale possono essere impiantate coltivazioni di bassa e media altezza. L'Asprinio è un marchio DOC: ha una gradazione di 11,50%, un sapore asciutto, un colore paglierino con riflessi verdognoli. È un vino da pasto e va bevuto fresco (10-12 °C). La versione spumante, nelle varianti brut e demi-sec, ha un profumo tipico ed un perlage sottile: si accompagna ad antipasti, piatti di pesce, di crostacei e di molluschi.

Mozzarella di bufala[modifica | modifica wikitesto]

Antichissimo è il consumo della mozzarella che risale al XII secolo. Si tratta di un formaggio fresco fatto con latte di bufala, di forma quasi sferica, di colore bianco lucente e con superficie liscia ed elastica. Numerosi sono i caseifici nell'agro aversano che esportano la mozzarella in tutto il mondo e che nel 1993 hanno avuto riconosciuto il marchio D.O.P. che assicura al consumatore l'alta qualità del prodotto. La presenza delle bufale nei territori del Basso Volturno risale a circa 1000 anni fa. Questi grossi animali pascolavano nelle zone paludose allo stato brado. I contadini dell'epoca cominciarono ad utilizzare il latte delle bufale (la mungitura avveniva in presenza del vitello della bufala): il latte raccolto veniva riscaldato e poi lavorato. La mozzarella va mangiata fresca e a temperatura ambiente, anzi si consiglia, prima di consumarla, di tenerla qualche minuto in acqua tiepida.

Cucina locale[modifica | modifica wikitesto]

Carciofi alla brace[modifica | modifica wikitesto]

Localmente chiamati "carcioffole arrustut", I carciofi alla brace sono un classico piatto dei sanciprianesi, tradizionalmente preparato durante il periodo pasquale, anche se è un piatto per tutte le stagioni (materia prima permettendo). I carciofi arrostiti sono tipici dell'agro aversano ed in genere della provincia di Caserta. Attualmente a San Cipriano e dintorni essi sono preparati e venduti da ambulanti, soprattutto nei giorni di festa. Vengono conditi a crudo con olio, sale, aglio, prezzemolo e molto pepe e poi cotti sulla brace, ricoperti da un cartone leggero inumidito.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Stazione ferroviaria[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è servito dalla stazione di Albanova, una  fermata ferroviaria posta sul tronco comune alle linee Roma-Formia-Napoli e  Villa Literno-Cancello. È posta nel centro abitato di San Cipriano d'Aversa, ma prende il nome dal comune di Albanova, che in passato raggruppava, oltre alla stessa San Cipriano d'Aversa, anche Casal di Principe. La fermata è servita da treni regionali svolti da  Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.[9]

La stazione è dotata di: 2 binari,[10] sottopassaggio, parcheggio esterno non custodito e cavalcavia.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il paese è attraversato da bus pubblici A.IR Campania (che esercita alcune linee ex CTP).

Fra il 1912 e il 1960 il comune era collegato con Napoli mediante la tranvia Aversa-Albanova, costruita per iniziativa della società belga Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).

Strade[modifica | modifica wikitesto]

San Cipriano d'Aversa confina con il comune di Casal di Principe, che possiede uno svincolo sulla SS 7 bis var Asse di supporto Nola-Villa Literno.

Le strade provinciali presenti sul territorio comunale sono:

  • SP 323 Strada Provinciale 323 via Acquaro.
  • SP 15 Strada Provinciale 15 Corso Umberto I.
  • SP 200 Strada Provinciale 200 San Marcellino-Casapesenna.
  • SP 340 Strada Provinciale 340 Variante di Casapesenna.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1994 24 maggio 1998 Angelo Raffaele Reccia Partito Democratico della Sinistra Sindaco
25 maggio 1998 7 maggio 2002 Angelo Raffaele Reccia Lista civica di centrosinistra Sindaco
27 maggio 2002 19 ottobre 2003 Lorenzo Cristiano Sindaco
20 ottobre 2003 13 giugno 2004 ??? Assessore facente funzioni
13 giugno 2004 19 marzo 2008 Enrico Martinelli Sindaco
20 marzo 2008 29 marzo 2010 ??? Commissario prefettizio
30 marzo 2010 14 agosto 2012 Enrico Martinelli Sindaco
15 agosto 2012 26 ottobre 2014 Michele Campanaro Commissario prefettizio
27 ottobre 2014 21 ottobre 2020 Vincenzo Caterino Lista civica Sindaco
22 ottobre 2020 in carica Vincenzo Caterino Lista civica Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 150, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862
  6. ^ Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 108 dell'8 maggio 1928
  7. ^ http://www.reginamundi.info/rassegna-stampa-cattolica/rassegna-stampa.asp?codice=509
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Albanova, su www.rfi.it. URL consultato il 13 novembre 2023.
  10. ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Albanova (CE), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 13 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucia Di Bello, San Cipriano d’Aversa: storia di un popolo devoto, ISBN 978-88-6828-008-6.
  • Sigismondo Cavaliere, Tradizioni di fede e di pieta nel popolo di San Cipriano d'Aversa, Roma, 1963.
  • Antonio Lotierzo, Tempo e valori a S. Cipriano d'Aversa, Napoli, 1990.
  • Roberto Saviano, Gomorra, Napoli, 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]