Bellona (Italia)

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Bellona
comune
Bellona – Stemma
Bellona – Bandiera
Bellona – Veduta
Bellona – Veduta
Veduta aerea
Localizzazione
StatoItalia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoGiovanni Sarcinella (Progetto Bellona) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate41°10′N 14°14′E / 41.166667°N 14.233333°E41.166667; 14.233333 (Bellona)
Altitudine63 m s.l.m.
Superficie11,78 km²
Abitanti5 952[1] (31-1-2022)
Densità505,26 ab./km²
FrazioniTriflisco
Comuni confinantiCamigliano, Capua, Pontelatone, Vitulazio
Altre informazioni
Cod. postale81041
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061007
Cod. catastaleA755
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 190 GG[3]
Nome abitantibellonesi
Patronosan Secondino Vescovo e Confessore
Giorno festivoMartedì in Albis, ricorrenza di Maria Santissima di Gerusalemme
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bellona
Bellona
Bellona – Mappa
Bellona – Mappa
Posizione del comune di Bellona nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

Bellona (AFI: /bel'lona/, Vellòna in dialetto locale, pronuncia /vəl'lɔːnə/) è un comune italiano di 5 952 abitanti della provincia di Caserta in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Situato in Terra di Lavoro, l'abitato di Bellona si sviluppa a nord-ovest del Monte Rageto in una valle circondata da colline a nord e nord-est. La frazione di Triflisco è attraversata dal fiume Volturno e presenta varie fonti naturali.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il comune deriverebbe il suo nome da un antico tempio dedicato alla dea Bellona che sorgeva sul territorio in epoca romana. Il ritrovamento durante dei lavori agricoli di diversi tasselli di un mosaico farebbe presupporre anche l'esistenza di un ulteriore tempio di epoca romana, dedicato a Mercurio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la seconda guerra punica le truppe di Annibale, prima di raggiungere Capua, si fermarono sul suolo bellonese per costruire un ponte che consentisse loro di attraversare il fiume Volturno. Tale ponte (detto appunto "ponte di Annibale" o "ponte Annibale") è stato raso al suolo durante la seconda guerra mondiale e i ruderi sono ancora visibili nelle acque del fiume. Un nuovo ponte è stato quindi dopo la guerra edificato sullo stesso luogo e attualmente collega Bellona con Sant'Angelo in Formis, Capua e Santa Maria Capua Vetere.

Durante il medioevo, i saraceni rasero al suolo l'antica Capua nell'841. I capuani allora si rifugiarono sulla collina di Palombara, odierna Triflisco, fondando la città di Sicopoli. Questo abitato non ebbe vita lunga: fu raso al suolo dai saraceni nell'856 e i suoi abitanti fondarono la moderna Capua sulle rive del Volturno.

Bellona sino all'epoca napoleonica continuò ad essere un casale di Capua fin quando, nel 1806, le fu conferito il titolo di comune indipendente a tutti gli effetti.

Durante il fascismo, Bellona e il comune limitrofo di Vitulazio furono riuniti in un'unica municipalità, denominata Villa Volturno, assegnata alla Provincia di Napoli, data la contemporanea soppressione della provincia di Terra di Lavoro.

Nell'ottobre del 1943, in piena seconda guerra mondiale, i tedeschi, per ostacolare l'avanzata degli alleati, fecero saltare diverse case. In quel periodo un giovane bellonese, accorso alla difesa della sorella, uccise un soldato tedesco e ne ferì un altro. Per rappresaglia, il 7 ottobre 1943 i tedeschi fucilarono 54 uomini inermi nei pressi di una cava di tufo dismessa. Giorni dopo, durante il riconoscimento delle vittime, i familiari di quei Martiri diedero vita ad un'associazione (oggi denominata A.N.F.I.M. Campania[4]) che ancora oggi continua la sua opera di tutela della memoria storica e trasmissione dei valori civili. Oggi in quel luogo sorge un imponente monumento per ricordare i 54 Martiri.

Nel 1997, in riconoscimento del sacrificio di Martiri durante la Resistenza, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro promise e conferì motu proprio il 23 aprile 1998 la Medaglia d'oro al valor militare al Comune di Bellona, consegnata al Palazzo del Quirinale (Roma) con una solenne cerimonia il 19 marzo 1999.

Il 21 settembre 2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, concesse il titolo di Città.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Bellona è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignita della medaglia d'oro al valor militare il 23 aprile 1998, per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale[5]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare
«Bellona, protagonista di un primo tentativo di resistenza armato subì il 7 ottobre 1943, la reazione indiscriminata e feroce dell'oppressore nazista. Cinquantaquattro inermi cittadini, gente di ogni età, cultura, professione e ceto sociale, furono vittime di quella barbara rappresaglia che già mostrava il suo sanguinario e vile volto. L'eroica testimonianza dei suoi cittadini valse a additare agli italiani tutti il cammino, che, attraverso la resistenza e la lotta armata avrebbe condotto alla libertà ed indicato alle generazioni future la via della pace e della democrazia.»
— Roma, 23 aprile 1998[6]
Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria Titolo di Città
«Decreto del Presidente della Repubblica»
— 21 settembre 2001

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Convento di Bellona, eretto sul Monte Rageto.
  • Chiesa di San Secondino
  • Chiesa di San Salvatore
  • Borgo di Triflisco
  • Resti del nucleo urbano di Sicopoli
  • Monte Palombaro
  • Ponte rotto, che congiungeva la vecchia Capua alla via Latina[senza fonte]
  • Resti di una villa romana abbandonata denominata "cammarelle delle fate"[7]
  • La strada principale, detta comunemente corso, intitolata alla Regina Elena.[8]

Mausoleo dei 54 martiri[modifica | modifica wikitesto]

Monumento-ossario edificato per ricordare l'uccisione di 54 persone avvenuta il 7 ottobre 1943. In quel giorno i nazisti, per rappresaglia contro l'uccisione di un loro soldato, fucilarono 54 persone presso l'allora cava di tufo. Oggi presso quella cava sorge il monumento per onorare l'eccidio di quei martiri di Bellona. Una stele riporta un'epigrafe di Benedetto Croce in loro memoria.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[10] al 1º Gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 287 persone e rappresentava il 4,8% della popolazione residente nel territorio del comune. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Bellona è servita dalla Stazione di Triflisco, situata nella sua frazione comunale Triflisco, ubicata sulla linea Napoli - Piedimonte Matese sulla cui tratta operano i treni gestiti dall'Ente Autonomo Volturno. I treni sebbene passino con una certa regolarità non effettuano ad ogni loro passaggio la fermata alla stazione di Triflisco. La stazione dispone anche di un parcheggio per le auto al suo esterno.

Trasporto pubblico locale[modifica | modifica wikitesto]

Bellona è attraversata dalla linea 6 della ex CLP che la collega con i comuni limitrofi di Capua, Vitulazio, Camigliano, Pastorano, Giano Vetusto. Non è presente nessun collegamento diretto con il capoluogo provinciale, Caserta.

Le fermate della linea autobus sul territorio comunale non sono segnalate, né con segnaletica verticaleorizzontale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Bellona è rinomata nel casertano per la presenza di numerose e qualificate pizzerie specializzate nella preparazione della "pizza gigante di Bellona", notevolmente economica e di grande qualità. Sul territorio bellonese è diffusa la coltivazione dell'olivo e della vite comune dalla quale si producono in particolare il vino pallagrello (sia rosso che bianco) e il vino casavecchia. Entrambi i vini sono ad indicazione geografica tipica.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 giugno 1988 18 giugno 1991 Pietro Di Monaco Partito Comunista Italiano Sindaco [11]
18 giugno 1991 9 settembre 1993 Osvaldo Carluccio Indipendente Sindaco [12]
14 settembre 1993 22 novembre 1993 Giovanni D'Onofrio Commissario straordinario [13]
22 novembre 1993 17 novembre 1997 Osvaldo Carluccio Lista civica Sindaco [12]
17 novembre 1997 28 maggio 2002 Giuseppe Pezzulo Liste civiche di centro-destra Sindaco [14]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Giancarlo Della Cioppa Lista civica Sindaco [15]
29 maggio 2007 6 maggio 2012 Giancarlo Della Cioppa Lista civica Sindaco [15]
8 maggio 2012 12 giugno 2017 Filippo Abbate Lista civica: Futuro e Sviluppo Sindaco [16]
12 giugno 2017 in carica Filippo Abbate Lista civica: Bellona Futuro e Sviluppo Sindaco [16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ A.N.F.I.M. Campania - Bellona - 54 Martiri, su anfim.campania.it. URL consultato il 20 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ Bellona, su quirinale.it.
  6. ^ Conferimento sul sito del Quirinale
  7. ^ Antica villa romana a Bellona, su tess.beniculturali.unipd.it.
  8. ^ Via Regina Elena, Bellona, su tuttocitta.it.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  10. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su tuttitalia.it. URL consultato il 2 Febbraio 2022.
  11. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - DI MONACO PIETRO, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  12. ^ a b Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - CARLUCCIO OSVALDO, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  13. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - D'ONOFRIO GIOVANNI, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  14. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - PEZZULO GIUSEPPE, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  15. ^ a b Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - DELLA CIOPPA GIANCARLO, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  16. ^ a b Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali - DOTT. ABBATE FILIPPO, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 2 gennaio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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