Rocchetta e Croce
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Rocchetta e Croce comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Regione | ![]() | ||
Provincia | ![]() | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Salvatore Geremia (Costruire insieme) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019) | ||
Territorio | |||
Coordinate | 41°14′13.78″N 14°09′27.54″E / 41.23716°N 14.15765°E | ||
Altitudine | 459 m s.l.m. | ||
Superficie | 13,01 km² | ||
Abitanti | 452[1] (31-3-2022) | ||
Densità | 34,74 ab./km² | ||
Frazioni | Croce, Rocchetta (sede comunale), Valdassano | ||
Comuni confinanti | Calvi Risorta, Formicola, Giano Vetusto, Pietramelara, Riardo, Teano | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 81042 | ||
Prefisso | 0823 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 061072 | ||
Cod. catastale | H459 | ||
Targa | CE | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 972 GG[3] | ||
Nome abitanti | Rocchettani | ||
Patrono | san Vito | ||
Giorno festivo | 1º settembre | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Rocchetta e Croce nella provincia di Caserta | |||
Sito istituzionale | |||
Rocchetta e Croce è un comune italiano sparso di 452 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Sede comunale è la frazione di Rocchetta.
Geografia fisica e antropica[modifica | modifica wikitesto]
Rocchetta e Croce è tra i comuni meno popolosi della Campania e conta tre frazioni: Rocchetta, Croce e Val d'Assano.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Il toponimo è di origine medioevale: Rocchetta è un diminutivo di rocca, mentre Croce si riconduce ad un elemento legato a tradizioni religiose.
Le notizie storiche fanno risalire l'esistenza di Rocchetta all'epoca dello splendore della Cales Romanica. Deve il suo nome all'antica Rocca sede della baronia dei Vescovi di Calvi. Difatti, attualmente il Vescovo titolare della Diocesi di Teano-Calvi conserva il titolo di Barone di Rocchetta. I due borghi di Rocchetta e Croce ebbero vita in seguito all'abbandono dell'antica Cales, più volte saccheggiata e poi distrutta dai Saraceni nel 879.
La popolazione che aveva cercato scampo sulle alture circostanti, si aggregò a poco a poco in un abitato fortificato che già godeva di una protezione naturale. Il toponimo è di origine medioevale: Rocchetta è un diminutivo di rocca, mentre Croce si rifà ad un elemento legato a tradizioni religiose. Si dice che nella Rocca, costruita intorno all'VIII secolo, si mantenessero annidati i Saraceni che la tennero saldamente per molti anni.
Era una Rocca praticamente imprendibile, tanto che i primi Normanni non tentarono neppure di occuparla dato che da tre lati vi era uno strapiombo ed il quarto un'erta.
I Saraceni ne fecero un luogo sicuro per la raccolta di schiave che, poi vendevano sui mercati arabi. Dopo i Saraceni, Rocchetta e Croce fu feudo dei Vescovi di Calvi. Data la posizione del luogo, i Vescovi trasformarono il Castello in una specie di Eremo, luogo di ritiro e di preghiere.
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Centro storico[modifica | modifica wikitesto]
Il centro storico occupa completamente la cresta della collina che la ospita, con una forma urbana tipica delle città medievali, con il castello che domina la valle e l’edificato. Essa presenta una caratteristica planimetria che associa in maniera singolare due distinte porzioni: la prima, più antica, di epoca alto medioevale influenzata da modelli orientali a forma concentrico radiale, la seconda, sviluppatasi successivamente, a forma di fuso lineare.
Le due parti di città si fronteggiano una sulla parte sud e l’altra sulla parte nord del pianoro posto al vertice dell’altura e tutto l’edificato si adatta all’ andamento irregolare del suolo, non seguendo uno schema fisso. Uno schema focalizzato e avvolgente, dove la viabilità principale composta da due strade concentriche intorno al punto sommitale, mostra un andamento a spirale e si collega ai vari livelli tramite ripidi e stretti vicoli o scalinate.
Castello medievale a Rocchetta[modifica | modifica wikitesto]
Prima della trasformazione, il castello risalente all’epoca delle incursioni saracene intorno al IX secolo, realizzato sulla “Rocchetta”, costituì rifugio obbligato anche per i contadini di Giano come per quelli insediati nelle masserie della valle di Assano. Queste rocche erano organismi a carattere difensivo, ubicati in punti strategici, in posizione collinare o di crinale, a difesa del feudo. Esse erano costituite da tre elementi essenziali: un recinto fortificato di forma irregolare, una torre disposta in genere in prossimità della porta di accesso ed un edificio con funzione di ricovero e magazzino.
Chiesa patronale della S.S. Annunziata a Rocchetta[modifica | modifica wikitesto]
Edificata nel XV secolo, la facciata, disposta su due ordini, presenta un portale riquadrato da lesene con semicolonne, sormontato da cornice con affresco dell'Annunciazione.
L'interno, costituito da un'aula con volta a botte lunettata, conserva nell'altare maggiore un'Annunciazione datata 1800.
L'interno è un susseguirsi di affreschi raffiguranti la Madonna dell'Annunziata ed altre figure sacre.
La chiesa ha un'ampiezza di circa 250 m²; è costituita dall'altare maggiore, alle cui spalle è posta la sacrestia, il presbiterio e la navata centrale per la raccolta dei fedeli. Dietro l'altare si può notare un affresco settecentesco dell'Annunziata che ha dato il nome alla chiesa stessa.
Sotto il cornicione interno si legge una scritta in latino "Ecce tabernaculum dei cum hominibus".
Percorsi storici a Rocchetta[modifica | modifica wikitesto]
Trebula Balliensis, antica via lastricata sorretta da mura pseudo poligonali, che rasentando l’attuale cimitero giunge al valico di Santella e a Croce. Nei pressi è conservata una vasca di trachite probabilmente proveniente da un impianto produttivo di età romana, la via prosegue in direzione di Formicola e di Tregua. Era questo il percorso più breve ed agevole tra le città di Trebula e Teanum. scendendo da Rocchetta ad Assano. La strada è larga da 1,5 a 2 m, sostenuta a valle e protette a monte da mura pseudo poligonali, alte un paio di metri, lastricate con scaglioni di calcare, munite in qualche caso di cunette, anch’esse lastricate, per lo sgrondo delle acque.
Lungo il passo di Rocchetta è ben visibile una strada lastricata, che arriva, a sud, fino a Calvi Vecchia, lambendo le mura poligonali di una villa rustica in località Castelluecio, tra località Ciataniti e Loreto.
Un'altra via antica da Rocchetta conduceva a Giano, come è testimoniato dalla presenza della villa romana detta Castelluccio delle Morelle, in ottima posizione panoramica, sopra località Ciataniti. Oltre le mura restano i lati ovest e sud della basis vilIae in opera quadrata. Affiorano tegoloni, resti di mattoncini per opus spicatum, frammenti di impasto, di coppe a vernice nera e di ceramica aretina.
Eremo di San Salvatore a Croce[modifica | modifica wikitesto]
Quasi inaccessibile, a quota 857 m s.l.m. sorge il monastero maschile di San Salvatore de monte Caprario, dipendenza dell'abbazia di San Salvatore Telesino. Nella relazione ad limina del Vescovo di Calvi del 1593, il monastero viene nominato come abbazia benedettina sita in Croce. Tuttora la Chiesa del S.Salvatore non solo esiste, ma è anche meta di pellegrinaggi e oggetto di particolare devozione da parte delle popolazioni dei paesi del Monte Maggiore.
La facciata subì delle modifiche: la porta fu spostata dal centro verso destra, e ciò forse a causa di un terremoto devastante che avvenne in età aragonese. Ciò avrebbe portato dunque al crollo della facciata originale ed al crollo del monastero vero e proprio situato al piano superiore, di cui sopravvive il vano Sud ora sottotetto.
Il monastero è sospeso per tre lati sul vuoto e l'unico varco è un passaggio ad Ovest guardato da un muro di cinta robusto qualche metro: ciò fa di san Salvatore un monastero-fortezza, ovvero munito di sistemi di difesa per proteggere la comunità monastica ed i suoi beni dagli assalti durante tempi difficili.
Da una decina di anni, il sito, opportunamente attrezzato, ospita arrampicatori attirati dalla pulizia e solidità della roccia.
Ponte romano a Val d'Assano[modifica | modifica wikitesto]
Il monumento conservato in buona parte di in epoca preromana, il ponte consentiva di superare una piccola valle erosiva che raccoglie le acque che scaturiscono dal versante occidentale del Monte Maggiore, il Savone che in passato possedeva una portata molto maggiore di quella attuale, nella cartografia storica viene indicato come fiume, mentre oggi viene considerato solo un torrente.
La costruzione del ponte riconducibile ad un periodo successivo alla terza guerra sannitica (298-290 a.C.) quando il potere e l’egemonia romana in Campania settentrionale furono definitivamente consolidati e fu quindi, possibile stabilire con sicurezza una via di collegamento con l’entroterra a N/E. Il ponte composto da quattro arcate a tutto sesto di ampiezza ed altezza diseguale, con uno spessore dei piedritti di sostegno delle arcate è anch’esso variabile. Le dimensioni del monumento oscillano tra m. 8.50 e 8.70 di larghezza, dimensioni davvero sovrabbondanti per un ponte realizzato a servizio di un asse stradale di media importanza nel mondo romano. Durante il Medioevo tale asse stradale aveva probabilmente permesso lo svilupparsi dei centri fortificati di Riardo, Pietramelara e Roccaromana. Il ponte rimane a testimonianza dell’antico percorso stradale in un’area ricca di rinomate sorgenti termali, rappresentando senza dubbio uno degli esempi meglio conservati di ponti romani in Campania. I piloni e i quattro archivolti in pietra sono sostanzialmente integri tranne alcuni conci in dissesto a causa degli apparati radicali della folta vegetazione spontanea. Sia nei setti andatori delle spalle del ponte sia nelle murature ai fianchi delle quattro arcate ricorrono i caratteristici fori d’andito, necessari per la realizzazione delle incastellature lignee predisposte nella fase costruttiva.
Gli otto archivolti estradossati che collegano i tre piloni tra loro e con le due spalle del ponte sono realizzati mediante conci di travertino. In lastre di travertino sono realizzati i risvolti angolari delle due spallette e dei tre piloni sorreggenti le quattro arcate, dei quali non è possibile leggere la configurazione delle facce esterne in quanto completamente interrati. La pavimentazione stradale, probabilmente diversa da quella originaria è realizzata con elementi calcarei di medie dimensioni come si evince dal rinvenimento di un piccolo tratto superstite.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]
Secondo i dati ISTAT[5] al 1º Gennaio 2021 la popolazione straniera residente era di 35 persone e rappresentava il 7.8% della popolazione residente nel territorio del comune. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1985 | 1990 | Alfonso Maccariello | Partito Socialista Italiano | Sindaco | |
1990 | 1999 | Giovanni Michele Mercone | Democrazia Cristiana-PPI | Sindaco | |
1999 | 2009 | Salvatore Geremia | Lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Vincenzo Laurenza | Lista civica | Sindaco | |
2014 | in carica | Salvatore Geremia | Lista civica | Sindaco |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Bilancio demografico anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Statistiche demografiche ISTAT, su tuttitalia.it.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.rocchettaecroce.ce.it.