San Cipriano d'Aversa: differenze tra le versioni

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'''San Cipriano d'Aversa''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:13655}} abitanti della [[provincia di Caserta]] in [[Campania]]. Facente parte in passato del comune di [[Albanova (comune)|Albanova]] che raggruppava oltre alla stessa San Cipriano, anche il comune di [[Casal di Principe]] e quello di [[Casapesenna]] (che all’epoca era un quartiere di San Cipriano). San Cipriano d'Aversa sorge nei campi Leporini, nella bassa valle del [[Volturno]], alla sinistra dei [[Regi Lagni]].
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Il Comune di '''San Cipriano d'Aversa''' sorge sul territorio che anticamente faceva parte del confine nord della '''Magna Grecia''' che va a confinare con l'area d'influenza Etrusca; Facente parte della '''Campania antica''' (spesso identificata anche come '''Campania Felix''' o anche '''ager Campanus''') indicava originariamente il territorio intorno la città di [[Capua antica]] nel [[Storia romana|periodo romano]], e in seguito anche le pianure dei diversi [[Municipium|municipi]] confinanti sino a Cuma. Fu un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.
Il Comune di '''San Cipriano d'Aversa''' sorge sul territorio che anticamente faceva parte del confine nord della '''Magna Grecia''' che va a confinare con l'area d'influenza Etrusca; Facente parte della '''Campania antica''' (spesso identificata anche come '''Campania Felix''' o anche '''ager Campanus''') indicava originariamente il territorio intorno la città di [[Capua antica]] nel [[Storia romana|periodo romano]], e in seguito anche le pianure dei diversi [[Municipium|municipi]] confinanti sino a Cuma. Fu un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.Si estendeva dalle pendici del [[monte Massico]] (a nord) fino a lambire a sud i [[Campi Flegrei]] di Cuma e l'area vesuviana. Inizialmente includeva anche l'''ager Falernus'',

Si estendeva dalle pendici del [[monte Massico]] (a nord) fino a lambire a sud i [[Campi Flegrei]] di Cuma e l'area vesuviana. Inizialmente includeva anche l'''ager Falernus'',


I principali centri abitati di questa regione storica furono (da [[nord]] a [[sud]]) [[Capua]], [[Atella (città antica)|Atella]], [[Liternum]], [[Cuma|Cumae]], [[Baia (Bacoli)|Baia]], [[Puteoli]], [[Acerra|Acerrae]], [[Nola]], [[Napoli|Neapolis]], [[Capri (Italia)|Caprae]], [[Oplontis]], [[Pompei]], [[Sorrento|Sorrentum]], [[Stabiae]], [[Nuceria Alfaterna]] e [[Salerno|Salernum]].
I principali centri abitati di questa regione storica furono (da [[nord]] a [[sud]]) [[Capua]], [[Atella (città antica)|Atella]], [[Liternum]], [[Cuma|Cumae]], [[Baia (Bacoli)|Baia]], [[Puteoli]], [[Acerra|Acerrae]], [[Nola]], [[Napoli|Neapolis]], [[Capri (Italia)|Caprae]], [[Oplontis]], [[Pompei]], [[Sorrento|Sorrentum]], [[Stabiae]], [[Nuceria Alfaterna]] e [[Salerno|Salernum]].

Versione delle 23:02, 19 ott 2018

San Cipriano d'Aversa
comune
San Cipriano d'Aversa – Stemma
San Cipriano d'Aversa – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoVincenzo Caterino (San Cipriano che vorrei) dal 27-10-2014
Territorio
Coordinate41°00′03.76″N 14°07′54.25″E / 41.001045°N 14.131735°E41.001045; 14.131735 (San Cipriano d'Aversa)
Altitudine68 m s.l.m.
Superficie6,22 km²
Abitanti13 668[1] (31-12-2017)
Densità2 197,43 ab./km²
Comuni confinantiCasal di Principe, Casapesenna, Giugliano in Campania (NA), Villa di Briano, Villa Literno
Altre informazioni
Cod. postale81036
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061074
Cod. catastaleH798
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisanciprianesi
PatronoSanti Cipriano e Giustina d'Antiochia
Giorno festivo26 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
San Cipriano d'Aversa – Mappa
Posizione del comune di San Cipriano d'Aversa nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

San Cipriano d'Aversa è un comune italiano di 13 655 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Facente parte in passato del comune di Albanova che raggruppava oltre alla stessa San Cipriano, anche il comune di Casal di Principe e quello di Casapesenna (che all’epoca era un quartiere di San Cipriano). San Cipriano d'Aversa sorge nei campi Leporini, nella bassa valle del Volturno, alla sinistra dei Regi Lagni.

Il Comune di San Cipriano d'Aversa sorge sul territorio che anticamente faceva parte del confine nord della Magna Grecia che va a confinare con l'area d'influenza Etrusca; Facente parte della Campania antica (spesso identificata anche come Campania Felix o anche ager Campanus) indicava originariamente il territorio intorno la città di Capua antica nel periodo romano, e in seguito anche le pianure dei diversi municipi confinanti sino a Cuma. Fu un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.Si estendeva dalle pendici del monte Massico (a nord) fino a lambire a sud i Campi Flegrei di Cuma e l'area vesuviana. Inizialmente includeva anche l'ager Falernus,

I principali centri abitati di questa regione storica furono (da nord a sud) Capua, Atella, Liternum, Cumae, Baia, Puteoli, Acerrae, Nola, Neapolis, Caprae, Oplontis, Pompei, Sorrentum, Stabiae, Nuceria Alfaterna e Salernum.

Grazie alla fertilità del terreno dovuto anche alla presenza del fiume Volturno si meritò il nome di Campania Felix.

Storia

Menzionato per la prima volta nel XII secolo, fu casale di Aversa. Nel Settecento divenne feudo dei Di Capua (in antiquo Archieopiscopis Altavilla, chiamati De Capoa in quanto tale famiglia erano i Principi di Capua, Di Capoa o De Capua, nobile famiglia napoletana, nota sin dall'XI secolo con Adimaro di Capua (XI secolo), creato cardinale da papa Alessandro II. Ha lasciato tracce importanti durante il regno di Napoli, grazie alla sua cultura umanistica e al prestigio dei suoi uomini d'arme. La Famiglia Di Capoa Fu prestigiosa tra i Nobili del Regno di Napoli anche per la figura di BARTOLOMEO di Capua (Capua, 1248 † Napoli, 1328), Gran Conte di Altavilla, dottore in legge, insegnò diritto civile a Napoli; fu familiare e consigliere di Carlo I d'Angiò e fu Protonotario del Regno. Nel 1295 accompagnò da Napoli ad Anagni il pontefice Bonifacio VIII, questi fu amico di San Tommaso d'Aquino nel 1319 testimoniò nel processo di canonizzazione. Era legato ai monaci di Montevergine, infatti nel quadro della Madonna di Montevergine vi è la suo ritratto con una chiesa nelle mani. tra i personaggi di questa nobile famiglia vi fu anche MATTEO, conte di Palena e valente capitano, morì ad Otranto nel 1480 per liberare la cittadina occupata dai Turchi con Giulio Acquaviva, conte di conversano, Diego Cavaniglia, conte di Montella, e Marino Caracciolo. Tra i De Capoa è importante ricordare anche ANDREA di Capua (†1512), duca di Termoli, conte di Campobasso e Montagano, fu comandante di 400 lance al servizio di re Ferdinando il Cattolico; sposò Maria d'Ayerba del sangue reale del re d'Aragona, che diedi un grande aiuto a Donna Maria Longo per la costruzione dell'Ospedale degli Incurabili. Andrea nel 1503 cedette il feudo di Montagano (Collerotondo) a Galieno d’Anna.Tale principato andava dalla provincia di Napoli, passando per l'Agro Aversano, sino ad arrivare all'agro pontino, comprendendo tutta la zona denominata "Terra di Lavoro" ed un ramo di tale famiglia erano i Duchi di San Cipriano; poi da un matrimonio tra l'erede dei Duca De Capoa con una donna membro della Famiglia nobile Luongo ( o Longo) di Napoli, furono denominati Capoluongo) . Il periodo in cui vi fu la presenza della Famiglia Nobile dei De Capoa la Cittadina di San Cipriano ebbe grande importanze in quanto questo Casato ricoprì le più alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastiche; godette di nobiltà in molte città tra cui Capua, Benevento, Reggio Calabria, S Pietro in Galatina e Napoli ove fu ascritta ai Seggi di Capuana, di Montagna,Nido e Portanova oltre ai ruoli avuti in altre città del Regno di Napoli. Dopo l'unità d'Italia San Cipriano assunse l'attuale denominazione di San Cipriano d'Aversa[3]. Nel 1928 il comune venne fuso con Casal di Principe, formando Albanova[4].

Nel 1946 Albanova venne disciolto, e San Cipriano recuperò la propria autonomia, tuttora è suddiviso in Zona Est e Zona Ovest dalla Via Provinciale Roma. Nel 1973 la superficie del comune si ridusse, in quanto la frazione Casapesenna si staccò da San Cipriano, divenendo un comune autonomo.

tra i personaggi illustri di San Cipriano vi fu:

Francesco Serao (San Cipriano d'Aversa, 20 settembre 1702Napoli, 5 agosto 1783) è stato un medico, fisico, geologo nonché filosofo e letterato italiano. Questi Grazie allo zio materno, don Antonio Forno, studiò dai gesuiti a Napoli. Si formò seguendo il pensiero di Cartesio. A diciotto anni si laureò in medicina e a 26 anni vinse il concorso per la cattedra di medicina teoretica che ebbe nel 1727. Nel 1732 fu professore di anatomia, poi di medicina.

Fu membro dell'Accademia Reale o Accademia delle Scienze di Napoli con il suo maestro Niccolò Cirillo e fece parte dell'Accademia delle scienze di Parigi, dell'Accademia di Londra, di quella benedettina di Bologna e di altri importanti consessi scientifici e letterari d'Europa.

Tradusse in italiano le opere mediche di John Pringle. Serao fu protomedico del Regno di Napoli e medico del re Ferdinando IV di Borbone. Serao morì nel 1783 e fu seppellito nella chiesa di Monteverginella a Napoli. Michele Arcangelo scrisse un Commentariolus de vita, et scriptis Francisci Serai .

Il Servo di Dio fu Padre Cirillo Caterino, nato a San Cipriano d’Aversa nel 1878, fu brillante oratore e scrittore, e mori nel 1934, questo Sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori (il ramo dei Riformati si fuse con gli altri rami francescani), scrisse: “Storia della Minoritica Provincia Napoletana di S.Pietro ad Aram“. Il testo, edito nel 1926, è diviso in tre volumi, di cui il secondo tratta “Figli della Provincia illustri per santità, apostolato, cariche e cultura”. Questo lavoro riprende e traduce in italiano il lavoro del Padre Antonio da S.Lorenzo, che fino ad allora restava un manoscritto.

Etimologia

Il nome è ispirato e riflette il culto del Santo patrono del paese: San Cipriano. La specifica "d'Aversa" lo distingue dagli omonimi.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Chiesa Di Santissima Annunziata (XVII secolo)
  • Chiesa di Santa Croce (chiesa madre)
  • Parrocchiale di San Giuseppe
  • Santuario Mia Madonna Mia Salvezza
  • Cappella di San Nicola (XV secolo)
  • Cappella di San Giuda
  • Cappella di San Filippo Neri (XVII secolo)
  • Cappella dell'Incoronata

Ville e palazzi

  • Palazzo Capoluongo (De Capoa Luongo ) - Diana ( XV Secolo con cappella di San Taddeo apostolo)
  • Palazzo Bevilacqua (XVIII secolo)
  • Palazzo Ducale ( De Capoa XIII-XIV secolo e rimaneggiato nel Seicento)
  • Palazzo Serao (XVII secolo)

Piazze

  • Piazza Marconi
  • Piazza Caduti sul lavoro
  • Piazza Angelo Riccardo
  • Piazza dei Normanni (piazza Montecorvino)
  • Piazza Falcone e Borsellino
  • Piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa
  • Piazza San Giuseppe
  • Parcheggio Starza (Parcheggio & Piazza)

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Lingua e Dialetti

La lingua parlata nel comune è l'italiano ma è piuttosto diffuso anche il dialetto casalese, una versione del napolitano parlato da circa 42.000 persone (anche nei comuni di Casal di Principe e Casapesenna) e che risulta essere diretta filiazione del latino. Il dialetto casalese presenta delle particolarità fonetiche, morfologiche e sintattiche diverse dal napoletano. Una delle particolarità più evidenti è sicuramente quella di sostituire la lettera “A“ con la lettera “E“.

Camorra

San Cipriano d'Aversa è, insieme a Casal di Principe, il paese d'origine di molti esponenti del clan camorristico dei casalesi, le cui attività illegali si diramano in ampi settori dell'economia locale e regionale, con ramificazioni persino internazionali.

Del paese ha scritto Roberto Saviano nel suo romanzo Gomorra, individuandolo come il centro indiscusso della camorra casertana.

L'amministrazione del comune è stata sciolta due volte per infiltrazioni camorristiche.

La camorra agraria nei Mazzoni

Nell'agro aversano era storicamente presente la camorra legata al controllo del mondo agricolo, in particolare nella zona dei Mazzoni, ossia una zona della provincia di Caserta situata tra i bacini del Volturno e dei Regi Lagni. La camorra agraria nasce per imporre la sorveglianza alle aziende agricole, con la cosiddetta, "guardianìa", con le mediazioni nelle transazioni agricole e con le estorsioni sui mercati agricoli. Inizialmente erano i guardiani sui terreni dei vecchi "Nobili" i De Capoa (Capoluongo), I Marchesi Diana e i Cavalier Bevilacqua e lavoravano per questi, ma in seguito, dopo l'unità d'Italia, con con l'avvento del brigantaggio ed il venir meno delle vecchie famiglie nobiliari, tranne i Primi (Capoluongo) che rimasero dei grossi proprietari terrieri, questi (i Guardiani) si organizzarono per continuare ad avere le "guardianerie" sui terreni, ma con il tempo, poi gradualmente si interesseranno anche dell'attività edilizia.

I suoi storici esponenti erano:

  • La famiglia Pagano , con il capostipite Antonio, detto "Tatonno", di San Cipriano d'Aversa, guardiano terriero e mediatore, a cavallo della seconda guerra mondiale, venne ricordato come guappo, ossia come mediatore di contrasti nei paesi della zona e nelle campagne.

Verso la metà degli anni settanta del XX secolo, l'attività dei vecchi clan entrò in contrasto col gruppo emergente capeggiato da Antonio Bardellino e Mario Iovine. Antonio Bardellino, di San Cipriano d'Aversa, nel 1974 faceva ancora il carrozziere , per poi dedicarsi alle rapine, in particolare a quelle dei TIR e ai furti sui treni merci. Entrato in contatto con il clan Nuvoletta di Marano di Napoli, di cui costituisce nel 1977 il braccio armato, venne affiliato a Cosa Nostra dal mafioso siciliano Rosario Riccobono presso la masseria dei fratelli Lorenzo e Ciro Nuvoletta a Marano di Napoli; Carmine Schiavone dichiarò:

«[...] Benché in quell'epoca Lorenzo Nuvoletta fosse il rappresentante regionale di Cosa Nostra, Bardellino era stato autorizzato da detta organizzazione ad affiliare nuovi adepti, con la facoltà di non poter comunicare i nomi al Nuvoletta. Delle nuove affiliazioni doveva, comunque, informare Saro Riccobono

Già a partire dalla fine degli anni settanta, Bardellino intuì che il futuro dei traffici illegali sarebbe stato rappresentato dalla cocaina, capace di alimentare a lungo termine un affare molto più redditizio rispetto a quello dell' eroina. Per questo motivo, il capoclan, organizzando un'attività di copertura di import-export di farina di pesce, organizzò un imponente traffico di cocaina, che, partendo dall'America latina, giungeva nell'agro aversano passando attraverso Alberto Beneduce, uno dei vertici indiscussi del clan e fraterno amico di Michele Zagaria. Cionondimeno, il clan Bardellino contrabbandò anche l'eroina, le cui spedizioni dirette alla Famiglia Gambino erano nascoste all'interno dei filtri di caffè espresso. I collaboratori di giustizia riferirono che, quando una di queste spedizioni venne intercettata dalle autorità antidroga, Bardellino telefonò a John Gotti affermando che il business non si sarebbe di certo fermato e che avrebbe mandato una quantità di stupefacente pari al doppio di quella sequestrata.

Bardellino ottenne un potere enorme, dal casertano fino al basso Lazio

A partire dagli anni 2000 gli arresti, le condanne e il regime penitenziario del 41 bis indebolirono molto le figure di Schiavone e Bidognetti consentendo l'ascesa di due boss già condannati all'ergastolo ma latitanti: Michele Zagaria e Antonio Iovine. Il primo controllava gli affari dei casalesi nel nord Italia e nell'Europa dell'est, il secondo si occupava delle coperture politiche a Roma.L'arresto di Antonio Iovine avvenuto il 17 novembre 2010, fino ad allora uno dei più importanti boss del clan, rese Michele Zagaria l'unica figura di spicco del clan. Tuttavia il 7 dicembre 2011, durante una massiccia operazione della Polizia di Stato  scattata all'alba, anch'egli venne catturato: il boss, latitante da ben 16 anni, si nascondeva in un bunker sotterraneo di un appartamento di Casapesenna, in via Mascagni.

Le attività dell'organizzazione camorristica sono molto diversificate, nelle quali il racket delle estorsioni è tuttavia molto rilevante per l'economia del clan, soprattutto nell'agro aversano. Secondo una stima della Direzione nazionale antimafia il fatturato risultante delle aziende controllate dal clan e dei traffici illeciti si aggirerebbe attorno ai 30 miliardi di euro. Inoltre dal 1985 al 2004 sarebbero stati compiuti dal clan 646 omicidi. L'attività dell'organizzazione risulta attiva anche sotto l'aspetto imprenditoriale, tanto che nel 2008 tentò addirittura di acquisire quote societarie della Società Sportiva Lazio, tramite l'ex calciatore Giorgio Chinaglia.

Durante la crisi dei rifiuti in Campania nel 2008 venne scoperto un grande traffico e smaltimento illegale di rifiuti da parte del clan. Il clan è inoltre attivo anche nel traffico di eroinae cocaina, essendo stato accertato la presenza di contatti di vari esponenti del clan con diversi boss di cosa nostra statunitense della famiglia Gambino di New York, John Gotti, soprattutto nell'ambito della fornitura di stupefacenti.

Diffusione internazionale

Secondo lo scrittore Roberto Saviano, minacciato di morte dalla stessa organizzazione,  i casalesi condussero all'estero, già dagli anni '90, attività illecite in Polonia, Ungheria, Bulgaria, Germania, Regno Unito, Romania, Santo Domingo, Venezuela e Kenya, mentre in Spagna sono molto impegnati ad investire in immobili, aziende agricole, alberghi, ville, negozi di lusso e traffico di droga. Sono inoltre da anni presenti nel traffico e nello smaltimento internazionale dei rifiuti tossici e nocivi delle industrie italiane e straniere.

A New York, sempre secondo ricostruzioni riconducibili allo stesso autore, sono implicati in attività illecite correlate alla ricostruzione del World Trade Center di New York dopo il 2001, in Svizzera ove riciclano capitale e nell'acquisto di banche, così come in Scozia, Cina e a Francoforte; puntano in borsa in Portogallo, Brasile, Francia, Ungheria.

Cultura

Sul Territorio di San Cipriano d'Aversa, Casapesenna e Casal di Principe sono state molte le attive svolte negli anni, infatti, le associazioni culturali attraverso le iniziative sociali hanno dato un serio e vero messaggio contro tutte le mafie, spronando i giovani a vivere nella legalità e nel rispetto del prossimo; le associazioni presenti sul territorio insieme alle Parrocchie, hanno dato luogo ad una serie di iniziative nel tempo, tra cui manifestazioni sociali, feste, teatro, sfilate di moda, Presepi Viventi, Processioni Storiche, dando la possibilità ai giovani ed agli abitanti del luogo ad impegnarsi in attività benefiche , anche se queste iniziative, molte volte sono state ostacolate da un punto di vista politico, hanno resistito nel tempo, anche se molti di questi promotori di iniziative sociali, sono stato ostacolati, cercando di frenarli, questi con la loro convinzione, caparbietà, ma maggiormente con l'Amore verso le proprie famiglie, per il loro popolo, per la la loro terra, hanno realizzato tantissimo.

Istruzione

Biblioteca

La biblioteca comunale è situata in via Francesco Serao.

Scuole

Scuole superiori: Liceo Scientifico statale "E. G. Segrè"

Prodotti tipici

Vino Asprinio

Il vino Asprinio è un prodotto tipico della zona aversana. In epoca angioina Louis Pierrefeu, cantiniere di Roberto d'Angiò, individuò nell'agro aversano il suolo per piantare le viti che assicurassero alla corte una riserva di spumanti. I tralci di vite,appoggiati ai pioppi, crescevano in altezza ed a festoni generando grappoli dai chicchi piccoli e verdognoli che, per il loro sapore leggermente acidulo, fu chiamata uva Asprinia. Questo tipo di coltivazione permette tra l'altro una maggiore utilizzazione del suolo, sul quale possono essere impiantate coltivazioni di bassa e media altezza. L'Asprinio è un marchio DOC: ha una gradazione di 11,50%, un sapore asciutto, un colore paglierino con riflessi verdognoli. È un vino da pasto e va bevuto fresco (10-12 °C). La versione spumante, nelle varianti brut e demi-sec, ha un profumo tipico ed un perlage sottile: si accompagna ad antipasti, piatti di pesce, di crostacei e di molluschi.

Mozzarella di bufala

Antichissimo è il consumo della mozzarella che risale al XII secolo. Si tratta di un formaggio fresco fatto con latte di bufala, di forma quasi sferica, di colore bianco lucente e con superficie liscia ed elastica. Numerosi sono i caseifici nell'agro aversano che esportano la mozzarella in tutto il mondo e che nel 1993 hanno avuto riconosciuto il marchio D.O.P. che assicura al consumatore l'alta qualità del prodotto. La presenza delle bufale nei territori del Basso Volturno risale a circa 1000 anni fa. Questi grossi animali pascolavano nelle zone paludose allo stato brado. I contadini dell'epoca cominciarono ad utilizzare il latte delle bufale (la mungitura avveniva in presenza del vitello della bufala): il latte raccolto veniva riscaldato e poi lavorato. La mozzarella va mangiata fresca e a temperatura ambiente, anzi si consiglia, prima di consumarla, di tenerla qualche minuto in acqua tiepida.

Cucina locale

Carciofi alla brace

Localmente chiamati "carcioffole arrustut", I carciofi alla brace sono un classico piatto dei sanciprianesi, tradizionalmente preparato durante il periodo pasquale, anche se è un piatto per tutte le stagioni (materia prima permettendo). I carciofi arrostiti sono tipici dell'agro aversano ed in genere della provincia di Caserta. Attualmente a San Cipriano e dintorni essi sono preparati e venduti da ambulanti, soprattutto nei giorni di festa. Vengono conditi a crudo con olio, sale, aglio, prezzemolo e molto pepe e poi cotti sulla brace, ricoperti da un cartone leggero inumidito. 

Infrastrutture e trasporti

Stazione ferroviaria

Il paese è servito dalla Stazione di Albanova, una fermata ferroviaria posta sul tronco comune alle linee Roma-Formia-Napoli e Villa Literno-Cancello. È posta nel centro abitato di San Cipriano d'Aversa, ma prende il nome dal comune di Albanova, che in passato raggruppava, oltre alla stessa San Cipriano, anche Casal di Principe. La fermata è servita da treni regionali svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Campania.

La stazione è dotata di:

  • n.2 binari
  • sottopassaggio
  • parcheggio esterno non custodito
  • cavalcavia

Mobilità urbana

Il paese è attraversato da bus pubblici della compagnia CTP (compagnia trasporti pubblici Napoli). Attualmente sono 3 le linee bus collegate con San Cipriano:

  • T51 Aversa - Pinetamare
  • T49N Aversa - Casapesenna (via Casale)
  • M2B Mondragone - Villa Literno - Aversa

Fra il 1912 e il 1960 il comune era collegato con Napoli mediante la tranvia Aversa-Albanova, costruita per iniziativa della società belga Société Anonyme des Tramways Provinciaux (SATP).

Geografia antropica

Zone

I quartieri o "rioni" di San Cipriano d'Aversa più conosciuti sono:

  • Rione Tonachelle detto "e tonachell" nel dialetto sanciprianese.
  • Rione Starza.
  • Rione Giglio.
  • Zona Montecorvino detto "ngimm o canciell" nel dialetto.
  • Giù dei Monti detto "abbesc e munt" nel dialetto sanciprianese.
  • Zona Trivio detta "Ngopp o trivc" nel dialetto sanciprianese.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Regio Decreto n° 1078 del 14 dicembre 1862
  4. ^ Regio Decreto n° 910 del 9 aprile 1928, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 108 dell'8 maggio 1928
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

  • Lucia Di Bello, San Cipriano d’Aversa: storia di un popolo devoto, ISBN 978-88-6828-008-6.
  • Sigismondo Cavaliere, Tradizioni di fede e di pieta nel popolo di San Cipriano d'Aversa, Roma, 1963.
  • Antonio Lotierzo, Tempo e valori a S. Cipriano d'Aversa, Napoli, 1990.
  • Roberto Saviano, Gomorra, Napoli.

Voci correlate

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