Francesco III d'Este
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Francesco III d'Este | |
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Francesco III d'Este. | |
Duca di Modena e Reggio | |
In carica | 1737 – 1780 |
Predecessore | Rinaldo d'Este |
Successore | Ercole III d'Este |
Signore di Varese | |
In carica | 1765 – 1780 |
Predecessore | Carica creata |
Successore | Carica cessata |
Nome completo | Francesco Maria d'Este |
Nascita | Modena, Ducato di Modena e Reggio, 2 luglio 1698 |
Morte | Varese, Ducato di Milano, 22 febbraio 1780 |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Giubiano, Varese |
Casa reale | ![]() |
Padre | Rinaldo d'Este |
Madre | Carlotta Felicita di Brunswick e Lüneburg |
Consorte | Carlotta Aglaia di Borbone-Orléans |
Religione | Cattolicesimo |
Francesco III d'Este (Modena, 2 luglio 1698 – Varese, 22 febbraio 1780) fu duca di Modena e Reggio dal 1737 al 1780, e signore di Varese dal 1765 al 1780.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Figlio del duca Rinaldo d'Este e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg, sposò Carlotta Aglaia di Borbone-Orléans (1700 – 1761); rimasto vedovo, sposò con matrimonio morganatico, dapprima Teresa di Castelbarco, vedova Simonetta, poi Renata Teresa d'Harrach, vedova Melzi.
Nel 1741 Francesco III concluse il matrimonio del figlio Ercole con Maria Teresa Cybo-Malaspina, erede del Ducato di Massa e Carrara, e così il Ducato di Modena e Reggio, acquistò l'ambìto sbocco al mare.
Il governo del ducato[modifica | modifica wikitesto]
Il matrimonio con Carlotta Aglaia d’Orléans fu effettuato per procura alle Tuileries il 12 febbraio 1720, ma la principessa giunse a Modena solo nel giugno successivo. A Modena la principessa entrò quasi subito in contrasto col suocero ed anche col marito, tanto che Carlotta tentò di far annullare il matrimonio[1].
Nel 1734 Francesco, per evitare la cattura da parte delle truppe austro-sarde si rifugiò a Genova e successivamente in Francia e Inghilterra[1]. Il Duca Francesco infine si arruolò sotto le bandiere imperiali, combatté contro i turchi in Ungheria, fu nominato generale d’artiglieria e rientrò a Modena il 4 dicembre 1737, dopo la morte del padre[1]. La moglie, che era a Parigi, lo raggiunse a Modena solo alla fine del giugno 1739. Dopo questa riunione, cercò di barcamenarsi fra Borbone e Asburgo, ma il gioco non gli riuscì, e l'ultimatum austro-sardo lo costrinse a spostarsi a Padova[1]. Infine nella guerra per la successione d’Austria si arruolò nell'esercito spagnolo, dove servì fino al 1747, ma il Ducato di Modena e Reggio, toltogli all’inizio della guerra, gli fu restituito solo nel 1748 con la pace di Aquisgrana[1].
Per risanare le esauste finanze del Ducato dopo le guerre di successione polacca e austriaca, vendette per 100 000 zecchini i più pregiati quadri della Galleria Estense ad Augusto III Re di Polonia e principe elettore di Sassonia, che li trasferì a Dresda. Tale episodio, noto nella storia dell'arte come vendita di Dresda, fu una delle più importanti alienazioni del patrimonio pittorico italiano.
A quel punto il ducato non aveva più amici in Europa, considerando che i rapporti con Spagna, Francia ed Austria erano fortemente deteriorati, pertanto il Duca decise a questo punto di appoggiarsi agli Asburgo[1]. Quindi si avvicinò sempre più all'Austria, e su suggerimento inglese, nel 1753 combinò il matrimonio della nipote Maria Beatrice Ricciarda (unica discendente del figlio Ercole e di Maria Teresa Cybo-Malaspina) con l'Arciduca Ferdinando d'Asburgo-Lorena, terzogenito di Maria Teresa d'Austria, in cambio della garanzia imperiale sulla sopravvivenza del ducato come entità separata dai domini asburgici. In più, egli ottenne la nomina ad "Amministratore e capitano generale della Lombardia austriaca" fino alla maggiore età dell'arciduca, che avrebbe allora assunto le funzioni di governatore.
Uomo accorto ed abile amministratore, il duca si rese conto che la carica che gli era stata conferita aveva solo funzioni onorifiche, sicché si adattò a lasciare le leve effettive del potere a Beltrame Cristiani, plenipotenziario imperiale e, dopo la morte di questo a Carlo Firmian. Egli cercò comunque nei primi anni di svolgere una politica estera autonoma rispetto a quella viennese, ma il rovesciamento delle alleanze operato nel 1756 gli tolse ogni spazio di manovra. Cercò allora di cogliere il massimo dei vantaggi economici offertigli dalla carica, entrando al tempo stesso in ottimi rapporti con l'aristocrazia lombarda, grazie anche al matrimonio contratto con Teresa di Castelbarco, vedova del conte Antonio Simonetta.
Signore di Varese[modifica | modifica wikitesto]
Il 23 giugno 1765 l'imperatrice Maria Teresa d'Austria decise di trasformare la città di Varese in feudo non trasmissibile, e la concesse a Francesco III, che vi fece l'ingresso ufficiale il 2 luglio 1766, accolto da una grande festa. Il duca si stabilì presso Villa Orrigoni, in pieno centro, che fece via via sistemare ed ampliare, trasformandola nell'odierno Palazzo Estense. Fece altresì costruire un vasto giardino, modellato a somiglianza del palazzo imperiale di Schönbrunn, a Vienna. Dal punto di vista del governo, introdusse nuove e più stringenti regole igieniche per la macellazione degli animali, riordinò il sistema scolastico cittadino, fissò visite mediche gratuite per i più poveri e favorì con atti di mecenatismo lo sviluppo della cultura (spettacoli teatrali, balli pubblici e sale da gioco).
Le opere[modifica | modifica wikitesto]
Fu sovrano illuminato, anche se libertino nei costumi: regolò l'urbanistica di Modena e vi introdusse la numerazione delle case; istituì l'ospedale, l'Albergo dei Poveri, oggi Palazzo dei Musei, l'Orto Botanico; fece costruire la Via Vandelli che collegava Modena alla Toscana e al Tirreno e fece redigere, primo sovrano in Italia, un Codice di leggi, il famoso «Codice Estense» del 1771 che fu il progenitore di tutte le codificazioni dell'Ottocento.
Pur con tutte le difficoltà causate dalle tensioni in Europa fra le grandi potenze, egli si dimostrò un duca assai migliore di quanto fosse lecito sperare dal suo comportamento da principe ereditario. Aderì agli ideali illuministici e questo si riverberò positivamente sulla situazione economica perché l'incameramento dei beni ecclesiastici, il «rinnovo» urbanistico della capitale, l'introduzione delle prime macchine, crearono sviluppo ed occupazione.
Morte[modifica | modifica wikitesto]
Il duca morì al Palazzo Estense di Varese il 22 febbraio 1780, rassegnato all'estinzione del casato, data la mancanza di eredi maschi del figlio Ercole III, anche se nel contratto di matrimonio della nipote con l'arciduca d'Austria era previsto che i figli ereditassero il nome d'Este e quindi i duchi successivi vengono indicati come Austria-Este.
Fu sepolto presso il convento dei frati Cappuccini di Casbeno (poi soppresso sotto la Repubblica Cisalpina, le cui strutture sono state inglobate dal liceo classico Ernesto Cairoli). Le sue spoglie sono state poi traslate al cimitero monumentale di Giubiano.
Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Francesco III ebbe complessivamente dodici figli, ma solo i primi nove dalla moglie legittima:
Figli legittimi:
- Alfonso (1723-1725);
- Francesco Costantino (1724-1725);
- Maria Teresa (1726-1754) sposò Luigi Giovanni Maria di Borbone, Duca di Penthièvre;
- Ercole III d'Este (1727-1803) Duca dal 1780 al 1797, continuatore della dinastia. Sposò nel 1741 Maria Teresa Cybo-Malaspina;
- Matilde (1729-1803);
- Maria Fortunata (1731-1803) sposò Luigi Francesco Giuseppe di Borbone-Conti, Principe di Conti;
- Beatrice (1734-1736);
- Benedetto Filippo (1736-1751) Abate, Proposto di Santa Maria della Pomposa, Arciprete di Bondeno
- Maria Elisabetta (1741-1774).
Figli illegittimi:
- Francesco Maria «Tesdè» (1743-1821), Conte di S. Andrea, Abate di Nonantola, Vescovo di Anastasiopoli e Vescovo di Reggio Emilia, avuto da mademoiselle de Mouton, damigella della duchessa Carlotta[2];
- Federico Benedetto «Tesdè» (1745-1820), Conte di S. Romano, trattò l'armistizio con Napoleone;
- Bernardino «Tesdè» (?-1750), morto infante.
Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]
Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Alfonso III d'Este | Cesare d'Este | ||||||||||||
Virginia de' Medici | |||||||||||||
Francesco I d'Este | |||||||||||||
Isabella di Savoia | Carlo Emanuele I di Savoia | ||||||||||||
Caterina Michela d'Asburgo | |||||||||||||
Rinaldo d'Este | |||||||||||||
Taddeo Barberini | Carlo Barberini | ||||||||||||
Costanza Magalotti | |||||||||||||
Lucrezia Barberini | |||||||||||||
Anna Colonna | Filippo I Colonna | ||||||||||||
Lucrezia Tomacelli | |||||||||||||
Francesco III d'Este | |||||||||||||
Giorgio di Brunswick-Lüneburg | Guglielmo di Brunswick-Lüneburg | ||||||||||||
Dorothea di Danimarca | |||||||||||||
Giovanni di Brunswick-Lüneburg | |||||||||||||
Anna Eleonora di Assia-Darmstadt | Luigi V d'Assia-Darmstadt | ||||||||||||
Maddalena di Brandeburgo | |||||||||||||
Carlotta di Brunswick-Lüneburg | |||||||||||||
Edoardo del Palatinato-Simmern | Federico V Elettore Palatino | ||||||||||||
Elisabetta Stuart | |||||||||||||
Benedetta Enrichetta del Palatinato | |||||||||||||
Anna Maria di Gonzaga-Nevers | Carlo I di Gonzaga-Nevers | ||||||||||||
Caterina di Lorena | |||||||||||||
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Carlotta Aglae di Orléans, duchessa di Modena e Reggio e moglie di Francesco III, nelle vesti di Ebe.
Ritratto di Francesco III del pittore Bernardo Bonini, conservato presso il Salone Estense di Varese.
Stemma di Francesco III affrescato sulla volta del Salone Estense di Varese.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
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Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (austriaco) |
![]() |
Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo |
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Luciano Chiappini, Gli Estensi, Varese, 1988. ISBN non esistente
- Marina Romanello, Francesco III d'Este Duca di Modena e Reggio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1997.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco III d'Este
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Francesco III d'Este, su sapere.it, De Agostini.
- Francesco III d'Este, in Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Opere di Francesco III d'Este, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Francesco III d'Este, su Open Library, Internet Archive.
- Le collezioni della Corte Estense, su ECA - Este Court Archives: il patrimonio artistico della Corte Estense, Provincia di Ferrara. URL consultato il 6 giugno 2018.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 120784081 · ISNI (EN) 0000 0000 8013 1318 · SBN IT\ICCU\MUSV\027350 · LCCN (EN) nr90009392 · GND (DE) 118863525 · BNF (FR) cb12203778c (data) · CERL cnp00540647 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr90009392 |
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