Signoria di Ferrara
Signoria di Ferrara | |
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Dati amministrativi | |
Nome completo | Domini estensi |
Lingue ufficiali | Latino |
Lingue parlate | Volgare lombardo, dialetto ferrarese |
Capitale | Ferrara |
Dipendente da | ![]() |
Politica | |
Forma di governo | Signoria cittadina |
Signori di Ferrara | Este |
Nascita | 1208, con Azzo VI d'Este |
Causa | Presa del potere da parte di Azzo VI d'Este |
Fine | 1471, con Borso d'Este |
Causa | Investitura di Borso d'Este come Duca di Ferrara |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Ferrarese, Emilia centrale, Romagna d'Este, Transpadana Ferrarese, Garfagnana |
Territorio originale | Comune di Ferrara |
Economia | |
Commerci con | Stati italiani |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Religione di Stato | Cattolicesimo |
Religioni minoritarie | Ebraismo |
Classi sociali | aristocrazia, clero, borghesia, popolo |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Libero comune di Ferrara |
Succeduto da | ![]() |
Signoria di Ferrara fu il dominio sottoposto alla famiglia Este dal 1209 al 1471. Il territorio controllato, oltre a Ferrara, comprese progressivamente altre città come Modena e Reggio Emilia. Gli Estensi, marchesi dell'omonima località veneta, sono anche noti come marchesi di Ferrara e duchi di Ferrara[1], e il loro dominio viene anche chiamato Marchesato di Ferrara e Ducato di Ferrara.[2]
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Con la morte della contessa Matilde di Canossa, nel 1115, a Ferrara nacque e si consolidò il libero comune che sopravvisse per circa 150 anni.
L'ascesa della casata nella città di Ferrara avvenne grazie ad Obizzo I d'Este, che salì al potere con il fondamentale supporto politico ed economico dei principi Giocoli.[3]
Signoria[modifica | modifica wikitesto]
La signoria Este, di parte guelfa, si instaurò a Ferrara dal 1208 con Azzo VI d'Este. L'ascesa della casata nella città di Ferrara avvenne grazie ad Obizzo I d'Este anche con il supporto politico ed economico dei guelfi Giocoli[4]. Giocolo Giocoli, con il suo cospicuo patrimonio[5] e il suo appoggio contribuì al rafforzamento della posizione degli Este a Ferrara[6][7], favorendo la promessa di matrimonio della nipote Marchesella Adelardi, figlia di Adelardo Adelardi dei Marchesella, signore di Ferrara, e di Dalmiana I Giocoli, con Azzo VI d'Este, figlio di Azzo V e nipote di Obizzo I[8]. Sebbene il matrimonio non venisse mai celebrato a causa della prematura morte della promessa sposa nel 1186, gli Este grazie ai Giocoli ereditarono in questo modo i considerevoli possedimenti allodiali della famiglia Adelardi, che si era estinta nei Giocoli trasferendo nel loro casato il titolo di Principe di Ferrara e tutte le prerogative e dignità[9][10]. Questa scelta di campo si rivelò determinante per la fortuna degli Este, che da questo momento iniziarono ad assumere un sempre maggiore peso negli equilibri di potere locali[11]. Il Muratori afferma nelle Antichità Estensi: "che i Giocoli, a' quali deveniva l'eredità, permisero, ut eam Marchiones haberent, ut adjutores, et Capitanei suae partis essent Ferraria." I Giocoli benché eredi dei Marchesella Adelardi, pur mantenedone i titoli non vollero rivendicare la cospicua eredità, ma volentieri la concessero ai marchesi d'Este affinché fossero i capi del loro partito di Ferrara[12][13][14].
Da quel momento gli Estensi estesero il loro dominio anche sui territori di Modena e Reggio Emilia. Ferrara e il suo territorio continuarono ad appartenere allo Stato della Chiesa e gli estensi, per quanto riguarda queste terre, erano feudatari dello Stato Pontificio, mentre Modena e Reggio Emilia rientravano nei domini del Sacro Romano Impero. I marchesi d'Este quindi erano feudatari del papa per il territorio di Ferrara, e dell'imperatore per i territori di Modena e Reggio.
Nel 1471 il marchese Borso d'Este, che dal 1452 era già duca di Modena e Reggio, ottenne da papa Paolo II il titolo ducale anche per Ferrara, poco prima della morte.
Ducato[modifica | modifica wikitesto]
La signoria estense su Ferrara, ormai trasformatasi in ducato, ebbe termine nel 1598, quando l'ultimo duca Alfonso II d'Este non ebbe discendenza legittima. La dinastia venne considerata estinta dal papa e Ferrara, con la devoluzione ritornò allo Stato Pontificio.
Gli Este lasciarono Ferrara ma rimasero signori del Ducato di Modena e Reggio fino alle soglie dell'Ottocento.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Vedi, ad esempio, Leonello d'Este marchese di Ferrara, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 gennaio 2015.
- ^ Ferrara non era un marchesato, e gli estensi governavano ufficialmente come marchesi d'Este e signori di Ferrara, Modena, etc.: vedi Modena. Titles of European hereditary rulers, su eurulers.altervista.org. URL consultato il 19 gennaio 2015.
- ^ Andrea Castagnetti, La società ferrarese (secoli XI-XIII), Libreria universitaria editrice, Verona 1991 (testo on line Archiviato il 28 luglio 2014 in Internet Archive.), pp.18-19 e 25-27.
- ^ Andrea Castagnetti, La società ferrarese (secoli XI-XIII), Libreria universitaria editrice, Verona 1991 (testo on line Archiviato il 28 luglio 2014 in Internet Archive.), pp.18-19 e 25-27.
- ^ Lodovico Antonio Muratori, Delle antichità estensi ed italiane, Modena, Stamperie Ducali, Parte Prima, Capitolo XXXVI, p. 355
- ^ Riccobaldo da Ferrara, Chronica parva Ferrariensis, p. 156; Maresti, 1678, citato in bibliografia, volume 1, p. 8.
- ^ Frizzi. 1796 Vol. 3, citato in bibliografia p. 3
- ^ Castagnetti 1991, citato in bibliografia, pp.18-19
- ^ Castagnetti, 1991, citato in bibliografia, p. 19
- ^ G. Corbo, Storia di Ferrara: Il basso Medioevo XII-XIV Ferrara 1987, p. 165 (testo online)
- ^ voce: Este, in Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, XIV ENO-FEO, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1949, p. 396.
- ^ come ricorda ancora Riccobaldo da Ferrara, Compilatio chronologica, p. 170 a cura di A.T. Hankey, Roma 2000, il quale sottolinea come i Giocoli, benché eredi di Marchesella, non vollero rivendicare la cospicua eredità perché "contenti" che i marchesi la detenessero e "capitanei suae partis essent Ferrariae".
- ^ Delle antichità Estensi ed Italiane trattato di Lodovico Muratori, Antonio Editore: Modena, nella Stamperia Ducale, 1717
- ^ voceMarcheselli(Adelardi),Guglielmo in Dizionario Biografico degli Italiani, Ed. Treccani, su treccani.it. URL consultato il 23 novembre 2022.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giovanni Battista Pigna, Historia de principi di Este cominciando dalle cose principali della rivolutione del Romano imperio infino al 1476, Venezia, Valgrisi, 1572 (testo on line su Google eBook).
- Alfonso Maresti, Teatro genealogico, et istorico dell'antiche, & illustri famiglie di Ferrara, Ferrara, 1678.
- Alfonso Maresti, Cronologia et istoria de capi, e giudici de savii della città di Ferrara, Ferrara, 1683 (testo on line).
- Antonio Frizzi, Memorie per la storia di Ferrara, volume 1, Ferrara, F. Pomatelli, 1791; volume 2, Ferrara, F. Pomatelli, 1791; volume 3, Ferrara, F. Pomatelli, 1793, volume 4, Ferrara, F. Pomatelli, 1796; volume 5, Ferrara, Giuseppe Rinaldi (eredi),1809.
- Luigi Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, volume II, Ferrara, 1804, pp. 14–15 (testo on line).
- Ferruccio Pasini Frassoni, Dizionario storico-araldico dell'antico Ducato di Ferrara, Roma, 1914.
- Andrea Castagnetti, La società ferrarese (secoli XI-XIII), Verona, Libreria universitaria editrice, 1991 (testo on line Archiviato il 28 luglio 2014 in Internet Archive.).
- Guarini, M. (1621). Compendio historico dell'origine, accrescimento, e prerogatiue delle chiese, e luoghi pij della città e diocesi di Ferrara e delle memorie di que' personaggi di pregio che in esse son sepelliti.... A Ferrara: Presso gli heredi di Vittorio Baldini.