Cenate Sotto

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Cenate Sotto
comune
Cenate Sotto – Stemma
Cenate Sotto – Bandiera
Cenate Sotto – Veduta
Cenate Sotto – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoThomas Algeri (lista civica Uniamo Cenate) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate45°42′N 9°49′E / 45.7°N 9.816667°E45.7; 9.816667 (Cenate Sotto)
Altitudine267 m s.l.m.
Superficie4,62 km²
Abitanti3 904[2] (31-5-2021)
Densità845,02 ab./km²
FrazioniSan Rocco[1]
Comuni confinantiCenate Sopra, San Paolo d'Argon, Scanzorosciate, Torre de' Roveri, Trescore Balneario
Altre informazioni
Cod. postale24069
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016069
Cod. catastaleC457
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 559 GG[4]
Nome abitanticenatesi
Patronosan Martino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cenate Sotto
Cenate Sotto
Cenate Sotto – Mappa
Cenate Sotto – Mappa
Posizione del comune di Cenate Sotto nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Cenate Sotto (AFI: /ʧeˈnate ˈsotto/[5] Senàt Sota [sɛˈnat ˈsota , sɛnaˈsːota] in dialetto bergamasco[6], [hɛˈnat ˈhota , hɛnaˈsːota] nel dialetto locale) è un comune italiano di 3 904 abitanti[2] della provincia di Bergamo in Lombardia. Situato all'imbocco della Val Cavallina, dista circa 14 chilometri ad est dal capoluogo orobico.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La località di Cenate Sotto è posta ai piedi del monte Misma verso la pianura, all'imbocco della Val Cavallina verso Trescore Balneario. Il territorio è collinare in parte boschivo e in parte dedicato alla coltivazione. Vi sono infatti vigneti, frutteti, ortaggi, cereali, e maggengo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anche se molti storici hanno descritto il paese come un borgo di antiche origini, il primo documento che ne attesta l'esistenza risale all'anno 774, quando, nel Codex Diplomaticus del gasindio Taidone viene nominato il borgo di Casco (Re-gente per Orsone et Sabotino massarii in Cascas).[7]

Il nome definitivo di Cenate appare qualche decennio più tardi, precisamente il 1º agosto dell'830, quando un documento di eredità recita: Casa sua de Cenate, nel marzo del 867 cenate mentre nel febbraio del 996 vi è la citazione di vicus cenate.[8] Questo indica che vi era già dal IX secolo un villaggio abitato a cui vi fu unita una parte fortificata, il castello. Vi è infatti fino alla fine del XVI secolo l'indicazione di Cenate Sotto castello, o Cenate Sotto villa.[9] Il nome precedente di Casco venne utilizzato per identificare una piccola contrada, poi in territorio di Cenate Sopra.

L'epoca medievale vide il paese di Cenate Sotto in una collocazione strategica, che gli permetteva di essere in una posizione difensiva e di controllo sulla strada che dalla pianura porta in val Cavallina e a Trescore Balneario.

A tal riguardo sorsero numerose fortificazioni, la più importante delle quali è il Castello dei Lupi. Posto in una posizione predominante sull'intero paese, venne edificato per conto della famiglia Suardi, che ne subì l'esproprio da parte della Repubblica di Venezia nel 1483, perché il condottiero Guglielmo Suardi appoggiava i Visconti. Il castello fu quindi assegnato a Detesalvo Lupi, schierato con la Serenissima.[10]

In epoca medievale furono numerose le diatribe tra i due borghi del paese (allora chiamato Cenate San Martino) divisi tra loro dal torrente Tadone. Questi sfociarono in ripetuti scontri dopo che san Carlo Borromeo decise di istituire, nel 1575, una seconda parrocchia, nel territorio di Cenate Sopra, dividendo di fatto il paese.

La scissione amministrativa venne ratificata nel 1611.

Nel 1927 il paese fu accorpato in un'unica entità amministrativa con i comuni di Cenate Sopra e San Paolo d'Argon, prendendo il nome di Cenate d'Argon. Il tutto durò fino al 1948, quando le tre entità vennero nuovamente scisse in singoli comuni.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati approvati dal consiglio comunale il 5 maggio 1982 e concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1983.

«Troncato semipartito: il primo di rosso, al leone troncato d'oro e d'argento; il secondo d'oro, al giglio di giardino gambuto e fogliato di due al naturale, in palo; il terzo d'oro, alla vite al naturale, pampinosa di quattro di verde, fruttata e accollata ad un palo di nero, il tutto su campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il leone e il giglio sono elementi che si riferiscono rispettivamente alle famiglie Suardi (di rosso, al leone d'oro) e Lupi (inquartato: nel 1° e 4° palato di quattro pezzi, ogni palo fasciato-centrato di cinque pezzi, di rosso, d'argento, di verde, d'argento e di rosso; nel 2° e 3° d'azzurro, al giglio di giardino d'argento, gambuto e fogliato di verde) a cui venne concesso il feudo nel 1442 da parte della Repubblica di Venezia.[11] La pianta di vite rappresenta il principale prodotto agricolo locale.

Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il paese permette itinerari artistici e naturalistici di discreto interesse. In primo luogo si trova la chiesa parrocchiale, dedicata a san Martino di Tours, edificata nel XVI secolo e riedificata nel XVII conserva il quadro di Giovan Battista Moroni raffigurante il santo protettore.[12]

Di notevole importanza è il santuario della Madonna di Loreto, situato sul colle che sovrasta il paese. Da questa si ha una stupenda visuale di tutto il paese e parte della pianura bergamasca. Edificato nel 1617, custodisce opere scultoree di notevole pregio. Il santuario conservava la tela di Enea Talpino detto il Salmeggia, raffigurante la Traslazione della casa di Loreto, poi collocato nella parrocchiale.[13] Tra le più antiche va nominata la Chiesa dei Santi Nazario e Celso risalente al XII secolo.

Poco distante, salendo tramite la strada che porta verso la frazione San Rocco, da cui poi è possibile raggiungere Scanzorosciate, si trovano le chiese di San Bernardo e la parrocchiale dedicata al santo della frazione stessa, entrambe edificate nel XVII secolo. Presso la frazione di San Rocco nelle calde sere estive si tiene un evento che prende il nome di "arrocco a San Rocco". Del Seicento è la chiesa della Beata Vergine Immacolata.[14]

A livello civile, la principale costruzione è indubbiamente il castello Lupi. Edificato dalla famiglia Suardi, alla quale fu espropriato dalla Serenissima in favore della famiglia Lupi, è dotato di saloni con affreschi settecenteschi e della piccola chiesetta di San Francesco Saverio, databile attorno al 1740.

Inoltre il territorio comunale offre numerose possibilità per chi volesse stare a contatto con la natura. Negli ultimi anni infatti si sono moltiplicate le iniziative per rivalorizzare gli spazi verdi presenti, che hanno permesso alla popolazione di ritornare a scoprire angoli suggestivi. Tra questi vi è la zona a ridosso del colle d'Argon, che è stato inserito in un Parco locale di interesse sovracomunale denominato Parco delle valli d'Argon.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Le celebrazioni per la "Madonna di Loreto" durante la settimana dell'Immacolata sono l'evento principale del calendario di Cenate Sotto. Il culmine di tali eventi sfocia nella tradizionale fiaccolata che accompagna la Madonna Nera dalla chiesa San Martino di Cenate Sotto al santuario della Madonna di Loreto posto sul colle che sovrasta il paese.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Music for Emergency[modifica | modifica wikitesto]

La manifestazione più famosa effettuata negli ultimi anni è "Music for Emergency": una serie di concerti di beneficenza (accompagnati da una festa della birra) volti a raccogliere fondi per Emergency (l'associazione umanitaria di Gino Strada). La manifestazione nacque nel 2005 ed è diventata uno degli eventi live più importanti della bergamasca.[16] Organizzata da "Associazione SenzaTempo" è un punto (oltre che di raccolta di fondi per beneficenza) di diffusione di una cultura di pace e solidarietà.[17]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Cenate Sotto, che milita nel campionato di Promozione, grazie al primato ottenuto nel campionato di prima categoria della stagione 2022/2023; la massima categoria raggiunta dalla squadra è la Serie D, giocata in un'unica stagione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Cenate Sotto - Statuto
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luciano Canepari, cenate, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  6. ^ Carmelo Francia e Emanuele Gambarini, Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  7. ^ Ego Taido gasindius domno regi, su bibliotecamai.org, Biblioteca Civica Angelo Mai. URL consultato il 30 agosto 2020..
  8. ^ Lupi I, Pergamene dell'archivio capitolare di Bergamo, Archivio di Bergamo, p. 667-680.
  9. ^ Medolago & Macario 2003, p 15.
  10. ^ Castello di Cente Sotto [collegamento interrotto], su servizi.ct2.it, EFL Società Storica Lombarda. URL consultato il 30 agosto 2020..
  11. ^ Comuni e famiglie della Valle Brembana: Lupi, su Stemmi e Gonfaloni della Valle Brembana. URL consultato il 12 marzo 2023.
  12. ^ Chiesa di San Martino, su invalcavallina.it, In Valcavallina. URL consultato il 30 agosto 2020..
  13. ^ Santuario della Madonna di Loreto, su invalcavallina.it, In Valcavallina. URL consultato il 30 agosto 2020..
  14. ^ Chiesa della Beata Vergine Immacolata, su chieseitaliane.chiesacattolica.it, BeWeB. URL consultato il 10 ottobre 2023.
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ MUSIC FOR EMERGENCY, su berghinfest.it. URL consultato il 30 agosto 2020..
  17. ^ Associazione Senza Tempo, su comune.cenatesotto.bg.it, Comune di Cenate Sotto. URL consultato il 30 agosto 2020..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Medolago e Francesco Macario, Il castello di Cenato Sotto e la famiglia Lupi, Amministrazione comunale di cenate Sotto, 2003.
  • Gabriele Medolago e Giovanna Capoferri Mosconi, Gli edifici sacri di Cenate Sotto, vol. 1, 2010.
  • Gabriele Medolago e Giovanna Capoferri Mosconi, Gli edifici sacri di Cenate Sotto, vol. II, 2011.
  • Mario Sigismondi, San Martino, San Leone, San Rocco. Vita Religiosa a Cenate dai verbali delle Visite Pastorali secoli XVI-XX, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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