Utente:Triple 8/Carlos Valderrama

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{{{Nome}}}
Nazionalità
Carriera
Squadre di club
1981-1983Unión Magdalena? (?)
1984Millonarios? (?)
1985-1987Deportivo Cali? (?)
1988-1990Montpellier77 (4)
1990-1991Real Valladolid17 (1)
1992Independiente Medellín? (?)
1993-1995Atlético Junior82 (5)
1996-1997Tampa Bay Mutiny43 (7)
1998-1999Miami Fusion22 (3)
1999-2001Tampa Bay Mutiny71 (5)
2001-2002Colorado Rapids39 (1)
 

Carlos Alberto Valderrama Palacio (ˈkarlos alˈbɛrto βalderˈrama palˈaθjo; Santa Marta, 2 settembre 1961) è un ex calciatore colombiano, di ruolo centrocampista offensivo. Considerato uno dei migliori calciatori della storia del calcio colombiano[1][2] e, più in generale, di quello sudamericano,[3] nella sua carriera ha vinto per due volte il Pallone d'Oro sudamericano (1987 e 1993). Con la sua Nazionale ha partecipato a tre edizioni dei Mondiali, Italia 1990, Stati Uniti 1994 e Francia 1998, capitanandola in tutte e tre le manifestazioni, per un periodo totale di undici anni (dal 1987 al 1998), assommando il numero record di 111 presenze, che lo rendono il giocatore con più partite giocate con la selezione colombiana.[4] Divenne noto a livello internazionale tra la fine degli anni 1980 e gli inizi degli anni 1990, sia per le abilità in campo che per il suo particolare look, che comprendeva vari accessori (collanine, braccialetti), appariscenti baffi neri[5] e soprattutto una folta e riccioluta chioma bionda, che lo rendeva chiaramente riconoscibile nelle fasi di gioco.[6] Nel marzo del 2004 è stato inserito da Pelé all'interno del FIFA 100, una lista compilata dall'ex giocatore brasiliano che include i più grandi calciatori viventi; occupa inoltre la trentanovesima posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori sudamericani del XX secolo pubblicata dall'IFFHS, sempre nel 2004.[7]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Santa Marta, capoluogo del dipartimento di Magdalena, da Carlos Valderrama e Juana Palacio, trascorse i primi anni di vita nel quartiere Pescaíto, come anche i suoi fratelli e altri membri della famiglia, tra cui il cugino Didí, calciatore professionista e membro della Nazionale. Suo padre Carlos Jaricho Valderrama, anch'egli giocatore a livello professionistico nell'Unión Magdalena, ove giocava come difensore centrale, giocò un ruolo fondamentale nella sua vita, grazie alla sua costante presenza e al suo amore per il calcio, che trasmise anche al figlio.[8][9] Fu proprio il padre a coniare il soprannome Pibe, ragazzino, poiché l'allenatore dell'Unión Magdalena, Rubén Deibe, usava riferirsi a lui con tale appellativo.[9] Una volta diplomatosi, nel 1979, fece del calcio la sua professione, fino a debuttare nel 1981 nel campionato colombiano di calcio con la maglia della squadra dove aveva giocato suo padre, l'Unión Magdalena. Si sposò con Claribeth Albán ed ebbe due figli, Alan e Kenny.[9] La sua caratteristica capigliatura, ispirata allo stile afro, venne da lui ideata all'età di diciotto anni quando, raggiunta la maggiore età, si considerò un "uomo libero" e decise pertanto di farsi crescere i capelli come più desiderava.[9] Ancora ventenne, ebbe anche problemi con la giustizia, quando nel 1981 venne fermato dalla polizia e dovette rimanere per quattro giorni in una cella della prigione di Santa Marta, per aver aggredito un agente di polizia.[8] Nel 1995 un esame del DNA confermò che aveva avuto un figlio dalla giornalista colombiana Emelina Ruge Tapias, in seguito a un incontro amoroso extraconiugale avvenuto tre anni prima, quando Valderrama giocava nell'Independiente Medellín.[10]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il suo stile di gioco comprendeva un ampio repertorio di passaggi smarcanti, tocchi di prima e lanci lunghi,[11][8] nonché abili dribbling (di lui Eduardo Galeano scrisse che aveva i piedi storti, che gli servivano però per "nascondere" il pallone agli avversari).[12][13] In seguito alla vittoria contro l'Argentina durante la Copa América 1987 fu definito un classico numero dieci, in grado di gestire il pallone con grande precisione.[8] Il suo difetto principale era la lentezza nell'incedere, che però riusciva a controbilanciare grazie alle doti tecniche;[14] in campo raramente si dimostrava egoista, fornendo spesso assist decisivi per i compagni.[15] Solitamente si posizionava nel ruolo di trequartista, e, data la sua visione di gioco, svolgeva la funzione di regista, dettando i tempi della squadra;[3] interpretò il calcio in controcorrente, distaccandosi dalla fisicità e dall'atletismo che acquisivano sempre più importanza, correndo poco ma manovrando e facendo circolare il pallone con velocità e intelligenza.[16][17]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi all'Unión Magdalena[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver passato l'infanzia assistendo agli allenamenti del padre nell'Unión Magdalena[8] ed aver giocato nel settore giovanile nella stessa società dal 1978 al 1980,[18] debuttò in Categoría Primera A il 15 marzo 1981 entrando nel secondo tempo contro l'Independiente Santa Fe, partita poi terminata 1-1. Quell'anno l'allenatore era l'argentino Perfecto Rodríguez, ex giocatore dell'Independiente Medellín, con la cui maglia aveva vinto la classifica cannonieri del campionato colombiano nel 1965.[18] Il primo campionato di Valderrama con l'Unión Magdalena vide la squadra arrivare fino al gruppo semifinale (all'epoca il torneo era strutturato in diverse fasi a gironi), classificandosi però all'ultimo posto, restando dunque fuori dalla competizione per il titolo.[19] I primi periodi nel club non furono esaltanti per Valderrama, che però, insieme a suo cugino Didí, godeva della fiducia del tecnico Rodríguez.[18] L'annata successiva i risultati peggiorarono, e l'Unión raggiunse a malapena il secondo turno, racimolando diciotto punti nelle ventuno partite del girone.[20] Nel 1983 la formula della competizione cambiò ma l'andamento della squadra non migliorò:[21] Valderrama venne dunque ceduto al Millonarios di Bogotá, all'epoca la compagine più titolata della Colombia.[8]

La parentesi al Millonarios[modifica | modifica wikitesto]

Giunto al club di Bogotá, molte cose a cui era abituato Valderrama cambiarono: il clima era più freddo, la città più grande e la responsabilità era aumentata.[8][18] L'allenatore Jorge Luis Pinto gli offrì svariate opportunità di giocare, sebbene spesso lo facesse partire dalla panchina, ma il ventitreenne centrocampista non riuscì ad esprimersi al meglio e pertanto il club decise di metterlo in vendita: fu il Deportivo Cali ad acquistare il giovane regista, pagandolo la stessa cifra con cui il Millonarios l'aveva prelevato dall'Unión Magdalena, ovvero dieci milioni di pesos.[8]

L'affermazione al Deportivo Cali[modifica | modifica wikitesto]

Reduce da una non felice esperienza nella società della capitale, Valderrama riuscì a dare una svolta alla sua carriera con il Deportivo Cali, squadra con la quale gettò le basi della sua futura fortuna europea e internazionale.[8] Nel 1985 sulla panchina del club sedeva Vladimir Popović, ex centrocampista jugoslavo, che già da diversi anni allenava in Sudamerica, e che aveva ricoperto diversi incarichi in Colombia. La prima stagione di Valderrama lo vide creare una forte intesa con Bernardo Redín, anch'egli centrocampista: i due interpretavano il calcio in maniera simile e in campo riuscivano a trovarsi istintivamente, con costanza e perizia, formando un duo dalla grande creatività.[8][22] In campionato, la squadra mantenne un ottimo rendimento, tanto che al termine del campionato si classificò al secondo posto, superata solo dall'América de Cali e portando due suoi giocatori in cima alla classifica cannonieri, Sergio Angulo con 25 reti e Miguel González con 34.[23] L'annata successiva vide la società tornare a disputare la Coppa Libertadores dopo cinque anni di assenza e presentarsi come una delle principali pretendenti al titolo.[24] Guidata dalla coppia Redín-Valderrama, nel proprio miglior momento di forma,[24] la formazione di Cali arrivò al quarto posto sia nella prima fase che nella seconda (il campionato aveva adottato la formula di Apertura e Clausura), e riuscì pertanto nell'impresa di qualificarsi al torneo finale, un girone a otto squadre. Ancora una volta, però, si classificò seconda dietro all'América di Gabriel Ochoa Uribe.[25] Nel 1987, dunque, il club iniziò il campionato con diversi rinforzi, tra cui il portiere argentino Basigalup ed il paraguaiano Alfredo Mendoza, entrambi acquisti che però non ripagarono in campo quanto economicamente speso per averli.[26] La squadra risentì delle non eccelse prestazioni del gruppo, che si rifaceva prevalentemente a Valderrama, Redín (peraltro entrambi approdati in pianta stabile in Nazionale quello stesso anno) e al cileno Jorge Aravena, vincitore della classifica cannonieri con ventitré reti: alla fine della stagione il Deportivo Cali terminò sesto, ben lontano dalla lotta per il titolo che nelle due annate precedenti lo aveva visto protagonista.[27] L'avventura in Libertadores ebbe fine con uno spareggio con l'América de Cali per definire il passaggio del turno, dato che le compagini avevano realizzato lo stesso numero di punti: a vincere fu nuovamente l'América, che superò il Deportivo per 4-2 dopo i tiri di rigore. Al termine del campionato, diversi elementi importanti della squadra se ne andarono, come ad esempio Angulo, Estrada e lo stesso Valderrama.[26]


L'approdo in Europa: Montpellier e Real Valladolid[modifica | modifica wikitesto]

Fu dunque nel 1988 che il centrocampista colombiano arrivò in Europa, nel pieno della sua carriera: a ventisette anni, infatti, contava diverse presenze a livello internazionale, ed era reduce da una prestazione estremamente positiva, in occasione della partita pareggiata per 1-1 il 24 maggio 1988 contro l'Inghilterra a Wembley, tanto che i giornali inglesi, all'indomani del match, scrissero che il Montpellier era «fortunato» ad essersi assicurato un giocatore come Valderrama.[5] Gli inizi in Ligue 1 non furono però dei migliori: arrivò in Francia fuori forma, e l'allora tecnico del Montpellier Pierre Mosca lo lasciò fuori dai titolari, facendolo sedere sulla panchina. Laurent Blanc, allora suo compagno di squadra, ascrisse le difficoltà incontrate dal colombiano alla differenza tra calcio sudamericano e calcio europeo, soprattutto sul piano tattico e fisico.[5] Con l'arrivo, nel 1989, del nuovo allenatore Henryk Kasperczak, Valderrama ottenne un posto fisso nell'undici di partenza, riuscendo a risultare decisivo per la squadra, come successe in occasione della Coppa di Francia 1989-1990 (sebbene non fosse presente in campo nella finale), specialmente nella semifinale contro il Saint-Étienne.[5] Nel 1990, però, venne ceduto alla società spagnola del Real Valladolid – per circa quaranta milioni di pesetas[28] – dove giocavano due suoi compagni di Nazionale, René Higuita e Leonel Álvarez, e allenata dal suo ex CT Francisco Maturana, reduce dalla buona partecipazione al Mondiale di Italia 1990. Poiché il tecnico colombiano non riuscì ad ottenere buoni risultati venne esonerato, e con lui se ne andarono anche gli altri tre connazionali: Valderrama venne acquistato dall'Independiente Medellín per quarantacinque milioni di pesetas.[29]

Di nuovo in Colombia[modifica | modifica wikitesto]

Arrivato a Medellín, prese parte alla stagione 1992, che terminò con il tredicesimo posto complessivo,[30] con il campionato ancora dominato dall'América di Cali.[31] Chiusa dunque l'annata con un esito non entusiasmante, Valderrama si accasò per 1.200.000 dollari all'Atlético Junior,[32] che aveva chiuso il quadrangolare finale del campionato 1992 con sei sconfitte su sei; nonostante il poco incoraggiante risultato, il tecnico Julio Comesaña aveva comunque ricevuto la fiducia della dirigenza.[33] La squadra era stata ampiamente rinforzata, specialmente con l'arrivo dell'attaccante Miguel Ángel Guerrero dai campioni in carica dell'América, raggiunto nella seconda parte della stagione da Iván Valenciano, reduce dall'esperienza italiana, terminata con cinque presenze in Serie A.[33] La prima fase del torneo termina con la vittoria del Junior nel gruppo B, guadagnandosi così l'accesso alla successiva tornata; il girone semifinale vide il Junior qualificarsi, dietro all'Atlético Nacional, per l'ultima fase. Il 19 dicembre 1993 un gol all'89o minuto di Mackenzie contro l'Atlético Nacional diede il titolo alla squadra dopo tredici anni di digiuno,[33][34] con Valderrama decisivo sia per le sue cinque reti che, soprattutto, per il suo apporto lucido e creativo a centrocampo.[32] L'annata successiva, quella 1994, cominciava senza Valderrama: dopo l'assassinio di Andrés Escobar, infatti, il Pibe aveva annunciato il suo ritiro dal calcio, salvo poi ritornare sulla propria decisione due mesi dopo, anche grazie all'influenza del tecnico del Junior Comesaña.[35] La situazione però si presentava poco amichevole: in seguito all'eliminazione al primo turno della Nazionale nel corso del campionato del mondo 1994, infatti, l'ex idolo era malvisto dalle tifoserie di varie squadre, che lo incolpavano in parte del fallimento avvenuto negli USA.[35] Con il passare del tempo, però, riuscì a ricucire i rapporti con i colombiani e anche a tornare a giocare a livello internazionale. Il campionato 1994 si concluse con l'esclusione dell'Atlético Junior dal girone finale, a causa degli scarsi risultati ottenuti soprattutto durante la prima fase del campionato (decimo posto su sedici squadre), disputata senza Valderrama.[36] Nel 1995 la Dimayor modificò la formula del campionato, eliminando le varie fasi a gironi adottando un unico girone all'italiana, della durata di trenta partite.[37] L'Atlético Junior mantenne la maggior parte dei giocatori nella propria rosa, con il solo arrivo degno di nota di Márcio Cruz.[33] All'ultima giornata di campionato, nonostante la sconfitta contro il Santa Fe, il club vinse il quarto titolo della sua storia.[33] Valderrama concluse la sua ultima stagione in Colombia con un bilancio di ventinove partite giocate su trenta, senza però reti segnate.

L'esperienza statunitense[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996, in vista della creazione di un campionato di calcio nazionale, la United States Soccer Federation decise, per bilanciare i valori delle squadre così da garantire un torneo quanto più possibile equilibrato, di assegnare ad ognuna alle varie compagini quattro giocatori, selezionati tra i migliori elementi che avevano scelto di giocare nella nuova lega.[38] Conseguentemente, Valderrama venne assegnato al Tampa Bay Mutiny, con la cui maglia debuttò il 13 aprile 1996 contro il New England Revolution.[39] La prima stagione del colombiano negli Stati Uniti fu caratterizzata da un ottimo rendimento: giocò ventitré partite nella regular season, mettendo a segno quattro reti e, soprattutto, diciassette assist vincenti, nonostante i trentacinque anni di età.[38] L'avventura nei playoff, però, si interruppe alle semifinali, allorché il salvadoregno Raúl Díaz Arce, dopo aver segnato una tripletta nella gara d'andata, suggellò il passaggio del turno del D.C. United con il gol del 2-1 nella partita di ritorno, giocatasi a Tampa. Al termine del campionato Valderrama ricevette il premio MVP della Major League Soccer quale miglior giocatore stagionale, mentre il suo compagno Roy Lassiter primeggiò nella classifica dei marcatori con ventisette reti. L'annata seguente si aprì il 6 aprile 1997; il Tampa Bay Mutiny si classificò secondo nella Eastern Conference, dietro ai campioni in carica, e il regista colombiano tenne una media di 0,95 assist a partita (diciannove infatti furono i passaggi vincenti, su un totale di venti match disputati) nella stagione regolare, mentre la fase ad eliminazione diretta si concluse al primo turno in seguito alla doppia sconfitta contro il Columbus Crew. Ancora una volta, comunque, Valderrama si mise in evidenza come uno dei migliori del campionato, ricevendo di nuovo l'inclusione nella lista per il premio di MVP (che però andò allo statunitense Preki) e venendo nominato miglior giocatore dell'MLS All-Star Game.[38] Quando lasciò Tampa, decise, in occasione della Major League Soccer 1998, di trasferirsi al Miami Fusion, squadra alla sua prima partecipazione al massimo campionato in seguito alla sua fondazione, avvenuta l'anno precedente. Le diciotto presenze del centrocampista, condite da dodici assist, aiutarono il club a raggiungere i playoff in quanto quarta qualificata della Eastern Conference, ultimo posto disponibile, perdipiù con un solo punto di vantaggio sulla ex squadra di Valderrama. Ancora una volta, però, a frapporsi tra il sodalizio del sudamericano e le fasi successive della post season fu il D.C. United, che eliminò il Fusion grazie anche agli shootout. L'esperienza del colombiano in Florida terminò nel 1999, dopo quattro partite di regular season (in cui mise a segno una rete ed effettuò due assist); giocò poi le due poco fortunate partite di playoff del Tampa Bay Mutiny contro il Columbus Crew. La stagione 2000, la prima disputata dall'inizio dopo il ritorno al Mutiny, vide Valderrama stabilire un record, ventisei assist in trentadue partite,[40] contribuendo così alla qualificazione della compagine ai playoff; ancora una volta, però, la post season si fermò dopo solo due gare: i Los Angeles Galaxy infatti sconfissero la squadra di Tampa sia all'andata che al ritorno, concludendo così l'ultima stagione di Valderrama in Florida. Il 2001 fu un anno di svolta per il centrocampista che, passato dalla calda Florida ai Rapids dell'arido Colorado, si apprestava a compiere quarant'anni, che lo rendenvano il giocatore più anziano della MLS (il più giovane, il diciassettenne Santino Quaranta, aveva ventitré anni in meno di lui).[41] Nonostante il peso dell'età, riuscì comunque a giocare dodici partite in campionato, senza tuttavia qualificarsi ai playoff; anche il numero degli assist diminuì, attestandosi a tre. Quella del 2002 fu l'ultima annata della carriera di Valderrama, nonché una delle migliori in campionato: la formazione del Colorado raggiunse infatti le semifinali, e si dovette arrendere solo ai futuri campioni del Los Angeles Galaxy (decisive nella doppia sfida le tre reti complessive del guatemalteco Carlos Ruiz). Anche a livello personale il regista sudamericano raggiunse discrete cifre (sedici gli assist nelle ventisette partite di regular season). Chiuse dunque la carriera nel calcio professionistico a quarantuno anni, venendo ricordato come uno dei migliori giocatori del campionato statunitense,[38][40] detenendo il record per il maggior numero di assist (114).[42] Il 1º febbraio 2004 ha dato ufficialmente l'addio al calcio con una partita a cui hanno preso parte varie altre personalità del calcio sudamericano.[43]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Il debutto e i primi tempi[modifica | modifica wikitesto]

Debuttò in Nazionale il 27 ottobre 1985 contro il Paraguay ad Asunción, in una partita valevole per le qualificazioni al campionato del mondo 1986.[44] L'allora commissario tecnico Gabriel Ochoa Uribe (che ricopriva un doppio incarico, sedendo sulla panchina dell'América de Cali in campionato e facendo contemporaneamente il selezionatore) lo fece entrare al settantesimo minuto in luogo di José Hernández.[45] Già nella partita di ritorno, Valderrama venne schierato come titolare, ma la Colombia non ottenne comunque la qualificazione al Mondiale.[45] Da quel doppio scontro con il Paraguay, tornò a vestire la maglia dei Cafeteros nel 1987, in occasione della Copa América, sua prima competizione ufficiale;[44] al debutto il 1º luglio contro la Bolivia segnò la prima delle due reti della vittoria della sua formazione (l'altra la mise a segno Arnoldo Iguarán). Dopo la seconda vittoria contro il Paraguay, la Colombia aveva dunque ottenuto il passaggio alle semifinali, che la videro contrapposta al Cile; furono necessari i tempi supplementari, che alla fine decretarono i cileni vincitori, grazie ai gol in rapida successione di Astengo e Vera che resero inutile il vantaggio colombiano, peraltro marcato pochi minuti prima da Redín su calcio di rigore. A Colombia e Argentina, quindi, restava da disputarsi il terzo posto, mentre Cile e Uruguay (futuro vincitore) si contendevano il trofeo. Fu proprio durante la partita contro gli argentini che Valderrama si impose all'attenzione internazionale: la sua prestazione venne lodata anche da giornalisti esteri[8] e fu determinante per la vittoria per due a zero della sua Nazionale, firmata dai gol di Gabriel Gómez e Juan Galeano.[45] Il risultato della Colombia, giunto a sorpresa,[8][16] mise in evidenza le tattiche del CT Maturana e le doti del centrocampista, che vinse il premio di miglior calciatore del continente, assegnato dal quotidiano uruguaiano El País.[8] Il 1988 venne caratterizzato principalmente da amichevoli e dalla partecipazione alla Coppa Stanley Rous.[44] L'anno seguente era quello della Copa América in Brasile, a cui la Colombia si presentava forte della positiva partecipazione all'edizione precedente, esordendo con una vittoria sul Venezuela per 4-2 a Salvador (città in cui si svolgevano tutti gli incontri del Gruppo A). Nonostante l'avvio convincente, però, la selezione di Valderrama venne sconfitta per 1-0 dal Paraguay e non andò oltre il pareggio con il Perù: la contemporanea vittoria del Brasile sul Paraguay permise a queste due formazioni di qualificarsi con sei punti ciascuna, mentre la Colombia si classificò terza con quattro e non riuscì ad accedere al girone finale. Sebbene la formazione andina non avesse ottenuto un buon risultato in Copa América, riuscì comunque a centrare un importante risultato: la qualificazione a Italia 1990, che segnava il suo ritorno ai Mondiali dopo ventotto anni (l'ultima partecipazione era datata Cile 1962).[3]

L'apogeo (1990-1994)[modifica | modifica wikitesto]

L'ultima decade del ventesimo secolo iniziava dunque positivamente per Valderrama e per la sua Nazionale: dopo l'amichevole contro l'Ungheria a Budapest, la Colombia esordì nel Campionato mondiale il 9 giugno allo stadio Renato Dall'Ara di Bologna contro gli Emirati Arabi Uniti.[44] La partita si rivelò piuttosto agevole per la compagine sudamericana, che vinse per due reti a zero con gol di Bernardo Redín e dello stesso Valderrama, che segnò da fuori area a cinque minuti dal novantesimo.[3] Sempre la città emiliana era il teatro della seconda sfida del gruppo D, quella contro la Jugoslavia; stavolta, però, la formazione di Maturana non riuscì ad avere la meglio sui più quotati avversari europei, subendo la rete dell'uno a zero al minuto numero settantacinque, segnata da Davor Jozić. L'ultimo incontro in programma era datato 19 giugno e prevedeva lo scontro tra la Colombia e la Germania Ovest.[44] Il pronostico della partita era a favore dei teutonici che, reduci dalla finale dell'ultima edizione, persa contro l'Argentina, avevano vinto le altre due sfide del girone segnando in tutto nove reti. La rete segnata da Pierre Littbarski a un minuto dalla fischio finale pareva ridurre al minimo le possibilità di qualificazione della Colombia come miglior terza, ma Valderrama fu decisivo: preso il pallone a centrocampo, evitò elegantemente alcuni avversari e servì Freddy Rincón, che proprio al novantesimo segnò il gol del pareggio.[3] L'inaspettato[3] esito dell'incontro permise alla Nazionale sudamericana di ottenere la qualificazione al turno successivo come seconda miglior terza dietro all'Argentina. Gli ottavi di finale misero così davanti Colombia e Camerun, due delle sorprese del torneo: entrambe si affacciavano nell'élite del calcio mondiale dopo un'assenza di diversi anni (otto per gli africani, quasi trenta per i colombiani) dalla massima competizione calcistica internazionale. Allo stadio San Paolo di Napoli la partita fu in stallo durante i tempi regolamentari, in quanto nessuna delle due formazioni riusciva a segnare, e si resero necessari i trenta minuti addizionali.[3] Due reti di Roger Milla segnarono l'eliminazione dei sudamericani, con responsabilità evidenti sulla seconda marcatura del portiere René Higuita che, avventuratosi troppo fuori dalla propria area di competenza, si fece sottrarre il pallone dall'attaccante africano; inutile la rete di Redín al minuto numero centoquindici.[3] Il Camerun così diventò la prima selezione del suo continente a qualificarsi ai quarti di finale.[46] Nonostante l'eliminazione, la Colombia aveva suscitato una buona impressione al Mondiale, e lo stesso Valderrama era divenuto famoso al grande pubblico grazie alle sue prestazioni italiane.[3] Passò quasi un anno prima che la selezione sudamericana tornasse a calcare i campi internazionali (il 5 giugno 1991 contro la Svezia a Stoccolma), in vista della Copa América 1991.[44] In tale torneo, disputatosi in Cile, la Nazionale esordì il 7 luglio a Valparaíso contro l'Ecuador, vincendo per una rete a zero, e continuò con un pareggio a reti bianche con la Bolivia; ma il risultato più importante fu la vittoria contro i campioni in carica del Brasile per 2-0, con gol di Antony de Ávila e Arnoldo Iguarán,[47] che permise alla Colombia di classificarsi al primo posto nel gruppo B. Una volta giunta al girone finale, però, non riuscì a mantenere l'andamento della fase precedente e assommò un solo punto in tre partite (contro il Cile), terminando dunque in ultima posizione nel gruppo (la quarta assoluta).[47] Nel 1992 solo due partite videro Valderrama giocare con la maglia della sua Nazionale, entrambe valevoli per la Coppa dell'Amicizia tenutasi a Los Angeles.[44] Il 1993 invece si aprì nel segno di varie amichevoli, in preparazione sia alla Copa América sia alle qualificazioni per il campionato del mondo 1994.[44] Nella competizione continentale, Valderrama guidò i suoi, da capitano, al terzo posto, superando dapprima un girone comprendente Bolivia, Messico e Argentina, e successivamente i quarti di finale contro l'Uruguay (finiti 5-3 dopo i tiri di rigore); fu l'Argentina (futura vincitrice) a tagliare fuori i colombiani dalla finalissima, vincendo ai rigori per 6-5. Per la Colombia rimaneva dunque da disputare la finale per il terzo posto con l'Ecuador di Dušan Drašković, che Adolfo Valencia risolse in favore degli andini a cinque minuti dal termine;[48] la Colombia, comunque, fu riconosciuta (anche dai tecnici Capello e Sacchi) come la squadra che aveva espresso il miglior calcio durante la manifestazione.[49] Appena un mese dopo il termine della Copa América iniziò il girone sudamericano da cui sarebbero uscite le partecipanti a Stati Uniti 1994, che includeva Paraguay, Perù e Argentina. Il pareggio contro il Paraguay e la vittoria contro il Perù fecero da preludio a un'importante vittoria della selezione cafetera contro l'Argentina a Barranquilla: l'abilità a centrocampo di Valderrama permise alla sua formazione di vincere per 2-1, interrompendo così la serie di trentatré risultati utili consecutivi dei contendenti, guidati in panchina da Alfio Basile.[50] Storica per il calcio colombiano fu, però, la gara di ritorno, giocata il 5 settembre 1993 al Monumental di Buenos Aires.[50] Contro i quotati avversari, infatti, la Nazionale fu guidata dall'estro di Valderrama, regista elegante e preciso, a una clamorosa vittoria per 5-0, la prima sconfitta nelle qualificazioni mondiali degli argentini in una partita giocata in casa.[50] In seguito a tale esito, la Colombia si presentò al Mondiale statunitense come una delle favorite alla vittoria del titolo,[50] e Valderrama (che tempo dopo definì quella vittoria uno dei punti più alti da lui raggiunti in carriera[51]), ricevette, per la seconda volta, il premio di miglior calciatore del Sudamerica. Il Mondiale americano prospettava dunque per lui e per la sua Nazionale un ruolo da protagonista: in molti (tra cui Dino Baggio,[52] Roberto Baggio[53] e Telê Santana[54]), infatti, avevano indicato la Colombia come la possibile sorpresa della manifestazione, mentre altri la davano come candidata alla vittoria finale (ad esempio Johan Cruijff[55] e Pelé[56]). Il 18 febbraio 1994, però, durante la gara contro la Svezia giocata a Miami,[57] Valderrama subì un infortunio al ginocchio destro, in cui si verificarono uno strappo ad un legamento e una lesione alla cartilagine.[58][59] In Colombia ci fu grande preoccupazione per la possibile defezione del capitano della Nazionale, anche perché appariva difficile trovare un sostituto, a causa delle peculiari caratteristiche, tecniche e caratteriali, del numero dieci.[60][61] In seguito a un'operazione chirurgica, effettuata con successo,[59] l'infortunio guarì e il centrocampista potè viaggiare negli Stati Uniti per disputare la competizione.[62] Valderrama si presentò dunque al Mondiale come leader e fulcro della squadra[63] grazie ai suoi passaggi, che ne scandivano il gioco.[64] L'avventura americana ebbe inizio il 18 giugno al Rose Bowl di Pasadena contro la Romania, davanti a oltre novantamila persone. La partita terminò con la vittoria degli europei per 3-1, con il regista sudamericano ammonito al cinquantatreesimo minuto.[65] Il successivo incontro, che vedeva contrapposti ai colombiani i padroni di casa degli USA, terminò nuovamente con una sconfitta, e le possibilità di passare il turno si ridussero ulteriormente;[66] ininfluente fu la vittoria per due reti a zero contro la Svizzera. La prestazione della Nazionale fu condizionata dalle minacce rivolte al CT Maturana e al centrocampista Gómez,[67][68] situazione che poi sfocerà nell'assassinio di Andrés Escobar.[69][70]

1995-1998 e il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Terminato il Mondiale, dunque, Valderrama aveva seriamente considerato l'ipotesi di ritirarsi,[35] soprattutto in seguito all'omicidio dell'amico Escobar, che il regista aveva considerato il peggior momento della carriera.[51] Anche in seguito alla decisione di proseguire a giocare, vi fu un breve periodo di impasse, in quanto giornalisti[71] e tifosi lo ritenevano in parte responsabile del fallimento della selezione negli USA.[35] Riconciliatosi con gli appassionati di calcio del suo paese, tornò in Nazionale il 20 giugno 1995 contro la Nigeria, quasi un anno dopo l'ultima partita del Mondiale.[44] Il 7 luglio iniziò la Copa América 1995, la seconda per Valderrama senza Francisco Maturana come commissario tecnico; il nuovo CT era l'ex vice di Maturana, Hernán Darío Gómez.[72] La Nazionale colombiana fece bene, superando il girone iniziale (comprendente Perù, Brasile ed Ecuador) e superò ai quarti il Paraguay, ai calci di rigore.[72] La semifinale contro i padroni di casa dell'Uruguay, però, vide gli andini perdere per due reti a zero: la finale per il terzo posto li vide contrapposti agli Stati Uniti. Stavolta, contrariamente a quanto successo al Mondiale, fu la Colombia a vincere (per 4-1), con Valderrama che mise a segno il secondo gol al trentottesimo minuto.[72] Questa edizione della competizione fu l'ultima a cui partecipò il centrocampista, che infatti non giocò la Copa América 1997, manifestazione durante la quale l'abitualmente sua maglia numero dieci fu indossata da Edison Mafla.[73] Il 1996 e il 1997 furono caratterizzati da amichevoli e dalle qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1998; fu l'unico membro della sua Nazionale a giocare tutte e sedici le gare di qualificazione, nonostante l'avanzata età,[74] e vestendo la fascia di capitano fu il leader[75] e uno dei migliori della squadra durante il girone eliminatorio.[8] Il 15 giugno 1998 la Colombia esordì al quarto Mondiale della sua storia nuovamente contro la Romania, e di nuovo fu una sconfitta; l'unico gol della partita lo segnò Adrian Ilie. La partita successiva, con l'abbordabile Tunisia, fu vinta dai sudamericani, con Valderrama che servì l'assist a Léider Preciado per la rete della vittoria.[8] Per qualificarsi agli ottavi, dunque, serviva una vittoria contro l'Inghilterra,[8] che però non arrivò. Con la fine dell'avventura al Mondiale della Colombia, finì anche la carriera internazionale di Valderrama, che il 26 giugno 1998, giorno della partita contro la Nazionale inglese, giocò per l'ultima volta con la sua selezione.[3][44][76]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Una volta ritiratosi, si è occupato dell'apertura di un'accademia a Barranquilla e ha svolto l'incarico di testimonial per la Major League Soccer,[76] e nel maggio 2007[77] era diventato il manager dell'Atlético Junior. Il 1º novembre 2007, durante una partita tra Atlético e América de Cali, Valderrama ha accusato un arbitro di corruzione sventolando dei soldi in faccia a Oscar Julián Ruiz dopo che era stato concesso un calcio di rigore alla squadra avversaria, ricevendo poi una multa e dieci giornate di squalifica.[78] L'Atlético ha poi perso il match 4-1, sconfitta che mise fine alle speranze di qualificazione del club.[79] Nel 2008 ha ricevuto una laurea honoris causa dall'Università di Magdalena.[80]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1981 Bandiera della Colombia Unión Magdalena FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
1982 FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
1983 FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
Totale Unión Magdalena ? ? ? ? - - - - ? ?
1984 Bandiera della Colombia Millonarios FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
Totale Millonarios ? ? ? ? - - - - ? ?
1985 Bandiera della Colombia Deportivo Cali FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
1986 FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
1987 FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
Totale Deportivo Cali ? ? ? ? - - - - ? ?
1988-1989 Bandiera della Francia Montpellier L1 24 1 - - - - - - - - - ? ?
1989-1990 L1 18 1 CdF ? ? - - - - - - ? ?
1990-1991 L1 35 2 CdF ? ? CdC 5 0 - - - ? ?
Totale Montpellier 77 3 9 1 5 0 - - 91 4
1991-1992 Bandiera della Spagna Real Valladolid Liga 17 1 CdR ? ? - - - - - - ? ?
Totale Real Valladolid 17 1 ? ? - - - - ? ?
1992 Bandiera della Colombia Independiente Medellín FPC ? ? - - - - - - - - - ? ?
Totale Independiente Medellín ? ? - - - - - - ? ?
1993 Bandiera della Colombia Atlético Junior FPC 35 4 - - - - - - - - - ? ?
1994 FPC 18 1 - - - CL ? ? - - - ? ?
1995 FPC 29 0 - - - - - - - - - ? ?
Totale Atlético Junior 82 5 ? ? - - - - ? ?
1996 Bandiera degli Stati Uniti Tampa Bay Mutiny MLS 23+4 4+0 - - - - - - - - - 27 4
1997 MLS 20+2 3+0 - - - - - - - - - 22 3
1998 Bandiera degli Stati Uniti Miami Fusion MLS 18+2 2+0 - - - - - - - - - 20 2
1999 MLS 4 1 - - - - - - - - - 4 1
Totale Miami Fusion 22 3 - - - - - - 22 3
1999 Bandiera degli Stati Uniti Tampa Bay Mutiny MLS 0+2 0+0 - - - - - - - - - 2 0
2000 MLS 32+2 1+0 - - - - - - - - - 34 1
Totale Tampa Bay Mutiny 83 8 - - - - - - 83 8
2001 Bandiera degli Stati Uniti Colorado Rapids MLS 12+0 0+0 - - - - - - - - - 12 0
2002 MLS 27+5 5+1 - - - - - - - - - 32 6
Totale Colorado Rapids 44 6 - - - - - - 83 8
Totale carriera ? ? ? ? - - - - ? ?

Cronologia presenze e reti in Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Colombia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
27-10-1985 Asunción Paraguay Bandiera del Paraguay 3 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1986 -
3-11-1985 Cali Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Qual. Mondiali 1986 -
1-7-1987 Rosario Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera della Bolivia Bolivia Coppa America 1987 1
5-7-1987 Rosario Colombia Bandiera della Colombia 3 – 0 Bandiera del Paraguay Paraguay Coppa America 1987 -
8-7-1987 Córdoba Cile Bandiera del Cile 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1987 - Quarti di finale -
11-7-1987 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1987 - Finale 3°-4° posto -
30-3-1988 Armenia Colombia Bandiera della Colombia 3 – 0 Bandiera del Canada Canada Amichevole 1
14-5-1988 Miami Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
17-5-1988 Glasgow Scozia Bandiera della Scozia 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa Stanley Rous -
19-5-1988 Helsinki Finlandia Bandiera della Finlandia 1 – 3 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
24-5-1988 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa Stanley Rous -
9-3-1988 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole -
24-6-1989 Miami Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole 1
27-6-1989 Miami Colombia Bandiera della Colombia 4 – 0 Bandiera di Haiti Haiti Amichevole 1
3-7-1989 Salvador Colombia Bandiera della Colombia 4 – 2 Bandiera del Venezuela Venezuela Coppa America 1989 -
5-7-1989 Salvador Paraguay Bandiera del Paraguay 1 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1989 -
7-7-1989 Salvador Brasile Bandiera del Brasile 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1989 -
9-7-1989 Recife Perù Bandiera del Perù 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1989 -
6-8-1989 Montevideo Uruguay Bandiera dell'Uruguay 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
20-8-1989 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera dell'Ecuador Ecuador Qual. Mondiali 1990 -
27-8-1989 Asunción Paraguay Bandiera del Paraguay 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1990 -
3-9-1989 Guayaquil Ecuador Bandiera dell'Ecuador 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1990 -
17-9-1989 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Qual. Mondiali 1990 -
15-10-1989 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera d'Israele Israele Qual. Mondiali 1990 -
30-10-1989 Tel Aviv Israele Bandiera d'Israele 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1990 -
2-6-1990 Budapest Ungheria Bandiera dell'Ungheria 3 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
9-6-1990 Bologna Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Mondiali 1990 1
14-6-1990 Bologna Jugoslavia Bandiera della Jugoslavia 1 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Mondiali 1990 -
19-6-1990 Milano Germania Ovest Bandiera della Germania Ovest 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Mondiali 1990 -
22-6-1990 Napoli Camerun Bandiera del Camerun 2 – 1 dts Bandiera della Colombia Colombia Mondiali 1990 - Ottavi di finale -
5-6-1991 Stoccolma Svezia Bandiera della Svezia 2 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
15-6-1991 San José Costa Rica Bandiera della Costa Rica 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
7-7-1991 Valparaíso Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera dell'Ecuador Ecuador Coppa America 1991 -
11-7-1991 Viña del Mar Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera della Bolivia Bolivia Coppa America 1991 -
13-7-1991 Viña del Mar Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera del Brasile Brasile Coppa America 1991 -
15-7-1991 Viña del Mar Uruguay Bandiera dell'Uruguay 1 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1991 -
17-7-1991 Santiago Cile Bandiera del Cile 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1991 - Girone finale -
19-7-1991 Santiago Brasile Bandiera del Brasile 2 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1991 - Girone finale -
21-7-1991 Santiago Argentina Bandiera dell'Argentina 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1991 - Girone finale -
31-7-1992 Los Angeles Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa dell'Amicizia -
2-8-1992 Los Angeles Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera del Messico Messico Coppa dell'Amicizia -
25-2-1993 San Cristóbal Venezuela Bandiera del Venezuela 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
8-5-1993 Miami Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 1 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
21-5-1993 Bogotá Colombia Bandiera della Colombia 1 – 1 Bandiera del Venezuela Venezuela Amichevole -
6-6-1993 Bogotá Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera del Cile Cile Amichevole -
16-6-1993 Machala Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera del Messico Messico Coppa America 1993 -
20-6-1993 Machala Colombia Bandiera della Colombia 1 – 1 Bandiera della Bolivia Bolivia Coppa America 1993 -
23-6-1993 Guayaquil Colombia Bandiera della Colombia 1 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Coppa America 1993 -
26-6-1993 Guayaquil Colombia Bandiera della Colombia 5 – 3 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Coppa America 1993 - Quarti di finale -
1-7-1993 Guayaquil Argentina Bandiera dell'Argentina 6 – 5 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1993 - Semifinale -
3-7-1993 Portoviejo Ecuador Bandiera dell'Ecuador 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1993 - Finale 3°-4° posto -
1-8-1993 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera del Paraguay Paraguay Qual. Mondiali 1994 -
8-8-1993 Lima Perù Bandiera del Perù 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1994 -
15-8-1993 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Qual. Mondiali 1994 -
22-8-1993 Asunción Paraguay Bandiera del Paraguay 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1994 -
29-8-1993 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 4 – 0 Bandiera del Perù Perù Qual. Mondiali 1994 -
5-9-1993 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 0 – 5 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1994 -
28-1-1994 Barinas Venezuela Bandiera del Venezuela 1 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
6-2-1994 Gedda Arabia Saudita Bandiera dell'Arabia Saudita 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
9-2-1994 Gedda Arabia Saudita Bandiera dell'Arabia Saudita 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
18-2-1994 Miami Svezia Bandiera della Svezia 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Joe Robbie Cup -
3-5-1994 Miami Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera del Perù Perù Miami Cup -
5-5-1994 Miami Colombia Bandiera della Colombia 3 – 0 Bandiera di El Salvador El Salvador Miami Cup -
3-6-1994 Boston Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera dell'Irlanda del Nord Irlanda del Nord Amichevole -
5-6-1994 East Rutherford Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera della Grecia Grecia Amichevole -
18-6-1994 Pasadena Romania Bandiera della Romania 3 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Mondiali 1994 -
22-6-1994 Pasadena Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Mondiali 1994 -
26-6-1994 San Francisco Colombia Bandiera della Colombia 2 – 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Mondiali 1994 -
20-6-1995 East Rutherford Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera della Nigeria Nigeria Amichevole -
22-6-1995 Washington Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera del Messico Messico US Cup -
25-6-1995 Piscataway Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia US Cup -
7-7-1995 Rivera Perù Bandiera del Perù 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1995 -
10-7-1995 Rivera Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera dell'Ecuador Ecuador Coppa America 1995 -
13-7-1995 Rivera Brasile Bandiera del Brasile 3 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1995 -
16-7-1995 Montevideo Colombia Bandiera della Colombia 5 – 4 Bandiera del Paraguay Paraguay Coppa America 1995 - Quarti di finale -
19-7-1995 Montevideo Uruguay Bandiera dell'Uruguay 2 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Coppa America 1995 - Semifinale -
22-7-1995 Montevideo Colombia Bandiera della Colombia 4 – 1 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Coppa America 1995 - Finale 3°-4° posto 1
6-9-1995 Londra Inghilterra Bandiera dell'Inghilterra 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
11-10-1995 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 0 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
26-10-1995 Pechino Cina Bandiera della Cina 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
29-11-1995 Los Angeles Messico Bandiera del Messico 2 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
6-3-1996 Miami Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera dell'Honduras Honduras Amichevole -
28-3-1996 Medellín|Medellín (Colombia)|Medellín Colombia Bandiera della Colombia 4 – 1 Bandiera della Bolivia Bolivia Amichevole -
24-4-1996 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera del Paraguay Paraguay Qual. Mondiali 1998 -
29-5-1996 Miami Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera della Scozia Scozia Amichevole -
2-6-1996 Lima Perù Bandiera del Perù 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
7-7-1996 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 3 – 1 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Qual. Mondiali 1998 1
1-9-1996 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 4 – 1 Bandiera del Cile Cile Qual. Mondiali 1998 -
9-10-1996 Quito Ecuador Bandiera dell'Ecuador 0 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
1-11-1996 New York Colombia Bandiera della Colombia 2 – 1 Bandiera dell'Honduras Honduras Amichevole -
10-11-1996 La Paz Bolivia Bandiera della Bolivia 2 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
15-12-1996 San Cristóbal Venezuela Bandiera del Venezuela 2 – 2 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
8-2-1997 Pereira Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera della Slovacchia Slovacchia Amichevole -
12-2-1997 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 0 – 1 Bandiera dell'Argentina Argentina Qual. Mondiali 1998 -
2-4-1997 Asunción Paraguay Bandiera del Paraguay 2 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
30-4-1997 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 0 – 1 Bandiera del Perù Perù Qual. Mondiali 1998 -
8-6-1997 Montevideo Uruguay Bandiera dell'Uruguay 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
5-7-1997 Santiago Cile Bandiera del Cile 4 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 -
20-7-1997 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera dell'Ecuador Ecuador Qual. Mondiali 1998 -
6-8-1997 Kingston Giamaica Bandiera della Giamaica 1 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
20-8-1997 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 3 – 0 Bandiera della Bolivia Bolivia Qual. Mondiali 1998 1
10-9-1997 Barranquilla Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera del Venezuela Venezuela Qual. Mondiali 1998 -
16-11-1997 Buenos Aires Argentina Bandiera dell'Argentina 1 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Qual. Mondiali 1998 1
25-3-1998 Bogotá Colombia Bandiera della Colombia 0 – 0 Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia Amichevole -
29-3-1998 Connecticut Colombia Bandiera della Colombia 1 – 1 Bandiera del Paraguay Paraguay Amichevole -
23-5-1998 East Rutherford Colombia Bandiera della Colombia 2 – 2 Bandiera della Scozia Scozia Amichevole 1
31-5-1998 Francoforte Germania Bandiera della Germania 3 – 1 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole 1
3-6-1998 Bruxelles Belgio Bandiera del Belgio 2 – 0 Bandiera della Colombia Colombia Amichevole -
15-6-1998 Lione Colombia Bandiera della Colombia 0 – 1 Bandiera della Romania Romania Mondiali 1998 -
22-6-1998 Montpellier Colombia Bandiera della Colombia 1 – 0 Bandiera della Tunisia Tunisia Mondiali 1998 -
26-6-1998 Lens Colombia Bandiera della Colombia 0 – 2 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Mondiali 1998 -
Totale Presenze 111 Reti 11

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

File:Statue of Carlos Valderrama (by Amilkar Ariza).jpg
Statua dedicata a Valderrama all'Estadio Eduardo Santos di Santa Marta

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Montpellier: 1989-1990
Atlético Junior: 1993, 1995

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1987, 1993
1996
2004
2005

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) César Muñoz, El más querido, el inolvidable..., su colombia.com. URL consultato il 3 maggio 2010.
  2. ^ (ES) Elegidos los cinco mejores jugadores de la historia de Colombia en los 60 años de fútbol profesional, El Tiempo, 4 dicembre 2008. URL consultato il 4 maggio 2010.
  3. ^ a b c d e f g h i j (EN) Jon Carter, Carlos Valderrama: Colombian king, su soccernet.espn.go.com, ESPN soccernet. URL consultato il 6 maggio 2010.
  4. ^ (EN) Colombia - Record International Players, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 28 maggio 2010.
  5. ^ a b c d (EN) Valderrama: an artist’s short spell in Montpellier, FIFA, 25 maggio 2003. URL consultato il 6 maggio 2010.
  6. ^ (EN) Carlos Valderrama, su planetworldcup.com, Planet World Cup. URL consultato il 4 maggio 2010.
  7. ^ Miglior Giocatore Sudamericano del Secolo, su iffhs.de. URL consultato il 30 novembre 2009.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p (ES) Carlos 'El Pibe' Valderrama (Futbolista), su colombia.com. URL consultato il 2 maggio 2010.
  9. ^ a b c d (ES) Carlos Valderrama, El Tiempo, 18 giugno 1994. URL consultato il 2 maggio 2010.
  10. ^ (ES) valderrama Valderrama debe reconocer como suyo al hijo de una periodista, La Vanguardia, 29 novembre 1995. URL consultato il 1º giugno 2010.
  11. ^ (EN) Ashley Jude Collie, World of Soccer: A Complete Guide to the World's Most Popular Sport, Sports Illustrated, pp. 63-64.
  12. ^ (ES) Eduardo Galeano, El futbol a sol y sombra, IVª ed., Madrid, Siglo ventiuno editores, 2000, p. 185, ISBN 968-23-1971-4.
  13. ^ (ES) Informe Especial del *Pibe* Valderrama, su colombia.com. URL consultato il 2 maggio 2010.
  14. ^ Autori vari, Enciclopedia dello Sport - Calcio, Treccani, 2002, p. 868.
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  16. ^ a b (ES) Jaime Bernal, Diez veces gracias, su colombia.com. URL consultato il 6 maggio 2010.
  17. ^ (EN) Carlos Valderrama: I'd do it all again, su fifa.com, FIFA. URL consultato il 12 maggio 2010.
  18. ^ a b c d (ES) Todo Bien, Todo Bien, Pibe, El Tiempo, 20 agosto 1997. URL consultato il 5 maggio 2010.
  19. ^ (ES) Colombia 1981, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 5 maggio 2010.
  20. ^ (ES) Colombia 1982, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 5 maggio 2010.
  21. ^ (ES) Colombia 1983, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 5 maggio 2010.
  22. ^ (ES) Carlos 'El Pibe' Valderrama, su deporcali.com. URL consultato il 6 maggio 2010.
  23. ^ (EN) Colombia 1985, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 6 maggio 2010.
  24. ^ a b (ES) 1986: la llave Redín-Valderrama, su deporcali.com. URL consultato il 6 maggio 2010.
  25. ^ (EN) Colombia 1986, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 6 maggio 2010.
  26. ^ a b (ES) 1987: El Botín de Oro de Aravena, su deporcali.com. URL consultato il 6 maggio 2010.
  27. ^ (EN) Colombia 1987, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 6 maggio 2010.
  28. ^ (ES) valderrama El Valladolid presenta a Valderrama como un jugador barato, La Vaguardia, 30 giugno 1991. URL consultato il 1º giugno 2010.
  29. ^ (ES) valderrama Carlos Valderrama, traspasado al Medellín, La Vanguardia, 19 gennaio 1992. URL consultato il 1º giugno 2010.
  30. ^ Il campionato consisteva di due fasi: una di Apertura, con le squadre divise in due gruppi, e una di Finalización, con un girone all'italiana comprendente tutte le squadre. In virtù del posizionamento nelle due fasi, venivano poi determinate le compagini che accedevano alla fase successiva.
  31. ^ (EN) Colombia 1992, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 9 maggio 2010.
  32. ^ a b (ES) "Junior, tu Papá", su colombia.com. URL consultato il 9 maggio 2010.
  33. ^ a b c d e (ES) Titulos junioristas, su juniorbarranquilla.com. URL consultato il 9 maggio 2010.
  34. ^ (ES) 16 AÑOS DEL TERCER TÍTULO Y 5 AÑOS DEL QUINTO TÍTULO DE JUNIOR, su juniorbarranquilla.com. URL consultato il 9 maggio 2010.
  35. ^ a b c d (ES) La noche de los insultos, su colombia.com. URL consultato il 10 maggio 2010.
  36. ^ (EN) Colombia 1994, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 9 maggio 2010.
  37. ^ (EN) Colombia 1995, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 9 maggio 2010.
  38. ^ a b c d (EN) El Pibe in the USA, su fifa.com, FIFA. URL consultato il 12 maggio 2010.
  39. ^ (ES) All right, all right, su colombia.com. URL consultato il 12 maggio 2010.
  40. ^ a b (EN) 10 of the best...MLS players, su soccernet.espn.go.com, ESPN soccernet. URL consultato il 24 maggio 2010.
  41. ^ (EN) The Lion's Mane turns 40, su fifa.com, FIFA. URL consultato l'11 maggio 2010.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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