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LA Galaxy

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LA Galaxy
Calcio
Galaxy; the G's; the Green and Gold
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, blu marino, oro
Dati societari
Città Los Angeles
Nazione Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Confederazione CONCACAF
Federazione USSF
Campionato Major League Soccer
Fondazione 1994
Proprietario Bandiera degli Stati Uniti Philip Anschutz
Presidente Bandiera degli Stati Uniti Dan Beckerman
Allenatore Bandiera degli Stati Uniti Greg Vanney
Stadio Dignity Health Sports Park
(27 000 posti)
Sito web www.lagalaxy.com
Palmarès
Major LeagueMajor LeagueMajor LeagueMajor LeagueMajor League
Titoli MLS 5
U.S. Open Cup 2
Trofei nazionali 4 Supporters' Shield
Trofei internazionali 1 CONCACAF Champions' Cup/Champions League
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il LA Galaxy, conosciuto anche come Los Angeles Galaxy, è un club calcistico statunitense con sede nella città di Los Angeles (California), militante nella Major League Soccer (MLS), vertice della piramide calcistica statunitense. Fondato nel 1994, ha come colori sociali il blu marino, il bianco e l'oro.[1] Includendo la stagione corrente, ha partecipato a tutti i 28 campionati nazionali della MLS.[2]

I Galaxy hanno vinto cinque MLS, quattro Supporters' Shield e due U.S. Open Cup. In ambito internazionale ha vinto la CONCACAF Champions' Cup 2000.[3] Il club figura al secondo posto della classifica di Forbes delle franchigie più ricche della Major League Soccer.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La nascita dei Galaxy e l'esordio in MLS[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1996 Los Angeles Galaxy fu una delle dieci franchigie fondatrici della Major League Soccer[5] e giocò la sua prima partita al Rose Bowl di Pasadena, terminando al secondo posto la stagione regolare. Qualificatasi ai play-off, giunse sino in finale ma perse la prima lotta al titolo.[6] Nella stagione successiva la squadra californiana ebbe un inizio di stagione negativo perdendo sette delle prime otto partite,[7] riuscendo poi a invertire la tendenza negativa e a raggiungere per il secondo anno di fila la qualificazione alla fase finale in cui terminarono il proprio percorso ai quarti di finale. Il 1997 fu l'anno, grazie al secondo posto della stagione passata, dell'esordio in Champions' Cup: superati quarti e semifinali, persero in finale contro i messicani del Cruz Azul.[8] Nella stagione 1998 la continua crescita del livello della squadra fu testimoniata dalla vittoria del Supporters' Shield, titolo destinato alla prima classificata al termine della stagione regolare; ai play-off si fermò alle semifinali battuta dal Chicago Fire.[9]

Tra il 1999 e il 2000 consolidò la sua posizione tra le più prestigiose squadre della lega, perdendo per la seconda volta la MLS Cup ma fregiandosi del primo titolo internazionale, secondo club statunitense a riuscirci dopo il D.C. United vincitore due anni prima: il 21 gennaio 2001 conquistò la Champions' Cup battendo per 3-2 l'Olimpia.[10][11] Tale vittoria la qualificò di diritto alla Coppa del mondo per club, manifestazione che però venne annullata a causa dei problemi economici di alcuni paesi partecipanti alla competizione, in aggiunta ai problemi finanziari di ISL Worldwide, partner commerciale della FIFA.[12][13] La stagione seguente fu segnata dai tragici attentati dell'11 settembre, causando la cancellazione, tra le altre, di due partite dei californiani da disputare tra il 12 ed il 16 settembre.[14] Il mese successivo i Galaxy vinsero la loro prima coppa nazionale.[15] Nel 2002 arrivò la consacrazione come miglior squadra, vincendo per la prima volta l'MLS.[16] Nel 2005 realizzarono il double, ovvero la doppietta MLS Cup e coppa nazionale.[17][18]

Il 16 marzo 2006 il club fu funestato da una tragica vicenda: l'allora direttore sportivo Doug Hamilton venne colto da un infarto mentre era con la squadra sull'aereo di ritorno dalla Costa Rica dove si era giocato pochi giorni prima il match di Champions' Cup contro il Saprissa.[19] Per onorare la sua memoria, la MLS gli intitolò il premio assegnato annualmente al miglior dirigente sportivo.[20]

Gli anni della risalita[modifica | modifica wikitesto]

David Beckham nel 2007

L'11 luglio 2007 la società annunciò un cambio di identità visiva presentando il nuovo logo e, contemporaneamente, il nuovo calciatore David Beckham; fu la prima franchigia della massima serie statunitense a utilizzare la regola del giocatore designato, adottata dalla lega a partire dal 2007 e con la quale si concede ad ogni franchigia della MLS di ingaggiare fino a tre calciatori in deroga dal tetto salariale stabilito, perché remunerati con uno stipendio maggiore; tale regola venne ribattezzata in seguito proprio "regola Beckham".[21][22][23] Nonostante l'importante popolarità acquisita con l'arrivo del centrocampista britannico, le successive due stagioni furono deludenti: nello stesso 2007 uscì anzitempo dalla coppa nazionale e al termine della stagione regolare la squadra si piazzò al decimo posto, mancando la qualificazione ai play-off.[24]

La stagione seguente fu invece tormentata dagli addii dell'allenatore Ruud Gullit e del direttore sportivo Alexi Lalas durante l'estate. Il 19 agosto fu annunciato come nuovo allenatore Bruce Arena, ex CT della nazionale statunitense e per due volte vincitore della Gold Cup.[25] La stagione terminò con il tredicesimo posto in campionato.[26]

Il 2009 costituì la svolta sportiva di LA Galaxy: Arena ridisegnò completamente la squadra riportandola ai fasti dei primi anni duemila. Seppure l'inizio di stagione non fu esaltante, la franchigia ebbe un grande ritorno nella seconda parte di campionato e si piazzò seconda, conquistando la qualificazione per la fase finale del campionato a distanza di due anni. Arrivata in finale, venne battuta ai tiri di rigore dal Real Salt Lake.[27]. La stagione 2010 confermò quanto di buono visto nell'annata precedente; la squadra inanellò dodici partite senza subire sconfitte riuscendo così a consolidare il primato in classifica e a conquistare il terzo Supporters' Shield della propria storia. Giunta fino alla finale di conference, venne sconfitta da FC Dallas. Nelle altre competizioni terminò prematuramente il proprio cammino: venne eliminata ai quarti di finale in coppa nazionale e non riuscì a superare il primo turno preliminare in Champions League.[28]

La formazione del LA Galaxy nel 2011

Grazie comunque alla sua posizione in cima al campionato, i californiani si qualificarono direttamente alla fase a gironi della Champions League.[29] Nella stagione 2011 rimasero imbattuti per quattordici partite tra maggio e luglio, mentre nel mese di agosto conquistarono la qualificazione ai quarti di Champions League, dove vennero poi sconfitti nel doppio confronto con il Toronto FC. Terminata anche la corsa in coppa, la squadra continuò il suo percorso vincente in campionato assicurandosi, per il secondo anno di fila, il primato in classifica, conseguendo il quarto titolo della stagione regolare; a conclusione, conquistò la terza MLS Cup, battendo in finale lo Houston Dynamo.[30]

La stagione 2012 rinnovò le soddisfazioni degli anni precedenti: conquistati i play-off con l'ottavo piazzamento in campionato, LA Galaxy conquistò la quarta MLS Cup, secondo titolo consecutivo, vincendo nuovamente Houston nella finale. Il percorso nella coppa nazionale e in Champions League fu similare e infatti il team si fermò ai quarti di finale nel primo ed in semifinale nel secondo torneo.[31]

Nella stagione successiva i giocatori ottennero la qualificazione ai play-off, nonostante risultati altalenanti durante la stagione regolare, fermandosi alle semifinali di conference.[32] Nel 2014 si qualificarono alla fase finale ma la sconfitta contro il Seattle Sounders nell'ultima partita di campionato pregiudicò la prima posizione nella classifica generale. Giunti ai play-off come seconda testa di serie, eliminarono prima il Real Salt Lake e poi al turno successivo proprio i Sounders, vendicando così la sconfitta di poche settimane prima. In finale ebbe la meglio sul N.E. Revolution in finale, aggiudicandosi la vittoria del quinto anello.[33][34]

Il 7 gennaio 2015 LA Galaxy annunciò l'ingaggio di Steven Gerrard con un contratto di un anno e mezzo.[35] Le stagioni 2015 e 2016 furono le ultime con Arena in panchina e prive di vittorie; la squadra si qualificò entrambi gli anni ai play-off non arrivando mai in finale e nel 2016 raggiunse la semifinale di U.S. Open Cup ma venne battuta da Dallas.[36][37]

Nel biennio successivo il team visse un secondo periodo di crisi: nel 2017 fallì, per la prima volta dal 2008, l'accesso alla fase finale, chiudendo la stagione regolare all'ultimo posto in classifica; questa stagione fu ribattezzata da diversi addetti ai lavori come la fine dell'era galattica dei Galaxy;[38] nel 2018, nonostante l'arrivo di Zlatan Ibrahimović,[39] il club californiano mancò ancora una volta l'accesso ai play-off e anche in coppa nazionale si fermò al terzo turno.[40] Nella stagione seguente i giocatori tornarono a qualificarsi per i play-off, non andando al di là della semifinale di conference per mano dei cugini del Los Angeles FC. Dopo diversi anni tornarono a disputare un torneo continentale, la Leagues Cup, alla prima edizione, dove subirono la battuta d'arresto in semifinale.[41] La stagione 2020, segnata da una lunga interruzione dovuta alla pandemia di COVID-19, terminò con un ventesimo posto in classifica generale.[42][43]

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la cronistoria del Los Angeles Galaxy:[44]

Cronistoria del Los Angeles Galaxy
  • 1994 - 15 giugno. Viene fondato il Los Angeles Galaxy.
  • 1996 - 1º in Western Conference della MLS e 2º complessivo. Finale dei play-off.
  • 1997 - 2º in Western Conference della MLS e 3º complessivo. Quarti di finale dei play-off.
    Finale della CONCACAF Champions' Cup.
  • 1998 - 1º in Western Conference della MLS. Vince il Supporters' Shield della MLS.
  • 1999 - 1º in Western Conference della MLS e 2º complessivo. Finale dei play-off.
    Quarti di finale della U.S. Open Cup.
    Turno preliminare della CONCACAF Champions' Cup.
  • 2000 - 2º in Western Conference della MLS e 5º complessivo. Semifinale dei play-off.
    Semifinali della U.S. Open Cup.
    Vince la CONCACAF Champions' Cup.



  • 2021 - 8º in Western Conference della MLS e 15º complessivo.
  • 2022 - 4º in Western Conference della MLS e 8º complessivo. Quarti di finale dei play-off.
    Quarti di finale in U.S. Open Cup.
  • 2023 - 13 º in Western Conference dellaMLS e 26° complessivo.
    Quarti di finale della U.S. Open Cup.
    Fase a gironi della Leagues Cup.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

I colori del club sono il blu marino, l'oro e il bianco.[1] Dal 1996 al 2007 erano utilizzati il verde, il nero e l'oro.[45] Nel corso della storia anche la prima divisa attraversò tre distinte fasi cromatiche: la prima nelle stagioni iniziali fu nera e verde acqua (dal 1996 al 2002); in seguito si passò a una tonalità oro con una banda verde acqua obliqua (dal 2003 al 2006); a partire dal 2007, la divisa primaria si presentò infine totalmente bianca con inserti oro e blu marino.[46]

I pantaloncini e i calzettoni, originariamente neri, furono sostituiti da una controparte verde acqua a partire dal 2000 fino al 2006, per poi cambiare colorazione e passare al bianco.[46]

Nelle stagioni 2013 e 2014 il Galaxy adottò una terza divisa nera con dettagli gialli e verdi sulle le spalle.[47] Nella stagione 2021 adottò una variazione cromatica per la seconda divisa, tornando ad utilizzare il verde e l'oro per rendere omaggio alla storia del club ai tempi delle partite giocate al Rose Bowl.[48]

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Logo usato dai Galaxy dal 1996 al 2007

Lo stemma del club è uno scudo dal bordo dorato: al suo interno è presente una quasar brillante su sfondo blu che rappresenta il cielo della California. Al centro ci sono le iniziali "LA", usate globalmente per riferirsi a Los Angeles. Il colore oro onora l'orgogliosa storia e tradizione del club nello stato del prezioso metallo.[49] Alla presentazione del nuovo logo, l'allora direttore sportivo Alexi Lalas motivò così il rebrand:

«Volevamo un look classico e pulito che resistesse alla prova del tempo, qualcosa che generazioni di giocatori e fan avrebbero indossato con orgoglio dentro e fuori dal campo»

Lo stemma utilizzato dal 1996 al 2007 aveva la forma di un vortice con un bordo nero stilizzato, pensato come rappresentazione simbolica del rumore della metropoli e l'intensità dello sport; all’interno era presente una galassia a spirale, in cui al centro era rappresentato il sole, in riferimento al soleggiato stato in cui si trova la città. Il font rifletteva lo stile Art déco, strettamente associato al periodo d'oro di Hollywood.[50] Il nome Galaxy venne ideato dalla Nike, primo fornitore tecnico del club, agli albori della nuova lega statunitense.[51]

Cozmo saluta il pubblico allo StubHub Center

Nel 2016 l'emittente Foxsports inserì il logo dei Galaxy tra i migliori dieci dei ventidue stemmi dei club della MLS.[52]

Inno[modifica | modifica wikitesto]

L'inno ufficiale dei Galaxy è We are the Galaxy realizzato dalla band messicana Kinky.[53]

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

La mascotte ufficiale della società è Cozmo, un pupazzo con le sembianze di un extraterrestre.[54][55] Ha rimpiazzato la prima mascotte della squadra, Twizzle, un pupazzo dalle sembianze umane con indosso un elmo spaziale ed un mantello.[56]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dignity Health Sports Park.
Lo Stadio Dignity Health Sport Park nel 2009

Il Los Angeles Galaxy gioca le partite casalinghe al Dignity Health Sports Park,[57] precedentemente conosciuto come Home Depot Center e poi StubHub Center.[58] Inaugurato nel giugno 2003 e situato all'interno del campus del California State University Dominguez Hills, ha una capienza di 27 000 spettatori.[59] Dall'anno di fondazione del club fino al 2002, la franchigia giocò al Rose Bowl situato a Pasadena con una capienza di 92 542 posti a sedere.[60][61] Durante questo periodo, tra il 1999 e il 2001, disputò dieci partite di coppa nazionale al Titan Stadium di Fullerton e con 10 000 posti a sedere, compresa la finale vinta dell'edizione 2001.[62][63]

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Il Los Angeles Galaxy si allena sempre all'interno del Dignity Health Sports Park, in cui trova la propria casa la squadra riserve, il Galaxy II, che gioca le partite casalinghe al Track & Field Facility, stadio con 2 000 posti a sedere fissi, espandibile fino a 10 000.[64]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'organigramma del Los Angeles Galaxy.[65]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera degli Stati Uniti Philip Anschutz - Proprietario
  • Bandiera degli Stati Uniti Dan Beckerman - Presidente
  • Bandiera degli Stati Uniti Will Kuntz- General Manager
  • Bandiera degli Stati Uniti Thomas Braun - Vicepresidente operazioni commerciali

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Di seguito la cronologia degli sponsor tecnici del Los Angeles Galaxy.[66][67]

Cronologia degli sponsor tecnici

Impegno nel sociale[modifica | modifica wikitesto]

Un'organizzazione sociale legata al club statunitense è la "The LA Galaxy Foundation" (LAGF), avente come scopo quello di rendersi socialmente utile all'interno della comunità cittadina con programmi educativi in grado di includere tutti i giovani atleti e garantendo loro opportunità educative e infondendo spirito volontaristico attraverso svariate attività sociali.[68][69]

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: LA Galaxy II.

Nel 2014 la società californiana, vista l'esigenza di far giocare con regolarità i giovani calciatori in modo da garantire loro un processo di crescita, creò una squadra riserve, il LA Galaxy II, cui seguì la prima affiliazione storica di una squadra satellite della MLS alla USL Pro.[70] L'anno seguente venne fondata l'Academy del club, cioè il corrispettivo di un settore giovanile.[71] L'Under-12, l'Under-13, l'Under-14 e l'Under-15 giocano nei rispettivi campionati di categoria organizzati dalla Southern California Developmental Soccer Leagues (SCDSL);[72] l'Under-16 e l'Under-18 parteciparono ai campionati di categoria organizzati dall'USSDA, l'United States Soccer Development Academy, fino al 2019, ultimo anno di attività dell'accademia.[73]

Diffusione nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Cinema e televisione[modifica | modifica wikitesto]

In una scena del film di John Hamburg I Love You, Man (2009), il protagonista Peter Klaven (Paul Rudd) sta assistendo ad una partita del LA Galaxy allo stadio e vicino gli siede un tifoso della squadra californiana, con cui finisce per scatenare una rissa a causa del suo tifo vivace.[74] In ambito televisivo, la franchigia viene citata in Sports Night (1998-2000), quando Dan Rydell (Josh Charles) chiede ai suoi amici di citargli almeno cinque squadre della lega in modo tale da non fare una brutta figura con la ragazza con cui deve uscire, dato che lei stessa gioca a calcio. Inoltre è capitato diverse volte che fossero presenti dei cameo dei calciatori: nel 1994, prima ancora che la stessa MLS iniziasse, il futuro membro dei Galaxy Cobi Jones appare sullo sfondo in una sequenza del secondo episodio della quinta stagione della serie 90210 durante una festa universitaria, mentre viene fotografato insieme ad altri sportivi.[74] Nel 2003 appare anche nel lungometraggio di Sydney J. Bartholomew I gemelli del goal (2003).[75]

Diversi calciatori dei Galaxy, quali Todd Dunivant, Dan Gargan, Alan Gordon e AJ DeLaGarza, furono i doppiatori in inglese di alcuni personaggi del film d'animazione messicano del 2015 diretto da Carlos Pimentel e Nathan Sifuentes K9 World Tour.[76]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019 venne inaugurata una statua in onore di David Beckham, la prima per un giocatore della MLS, per omaggiare l'ex centrocampista inglese, primo grande calciatore europeo ad approdare negli Stati Uniti.[77] Nel 2020, un murale fu dipinto in ricordo della numerosa colonia di calciatori messicani che fecero parte del club losangelino; in seguito fu ripreso e riportato sui social dall'account ufficiale della franchigia.[78] Nello stesso anno, in tributo a Cobi Jones, capitano della prima MLS Cup dei Galaxy, nell'EastSide di Los Angeles fu realizzato un altro murale che lo ritrae durante un'azione di gioco.[79] Nel 2021 venne annunciata una seconda statua nei pressi dello stadio in onore di Landon Donovan, storico giocatore del club in cui militò dal 2005 al 2014 e nel 2016.[80]

Personaggi dello spettacolo[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del primo campionato, ogni squadra fondatrice della MLS fu autorizzata a disporre di quattro calciatori per promuovere il nuovo campionato ed, in via eccezionale, ai Galaxy fu concesso di disporne di un quinto; il quinto calciatore di cui si avvalse il club fu Andrew Shue, ben più noto attore televisivo, il quale venne schierato nella formazione iniziale della partita inaugurale tra Galaxy e MetroStars e giocò complessivamente cinque partite, fornendo un assist, nell'arco della stagione.[81][82]

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del LA Galaxy.

La proprietà della squadra è sempre stata in mano ad Anschutz, che fu anche presidente dal 1995 al 2013.[83]

Presidenti

Di seguito l'elenco cronologico degli allenatori dei Los Angeles Galaxy.

Allenatori

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del LA Galaxy.

Ring of Honor[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 marzo 2016 LA Galaxy istituì "The Ring of Honor", con lo scopo di premiare chiunque si sia distinto all'interno del club. Gli atleti, in particolare, sono selezionati secondo il criterio per cui ognuno di loro deve essersi ritirato da almeno tre anni. A partire dalla sua fondazione, viene introdotto almeno un giocatore per anno. Di seguito gli eletti:[20][95]

Atleti[modifica | modifica wikitesto]

Dirigenti e staff[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera degli Stati Uniti Doug Hamilton (2002-2005)

Capitani[modifica | modifica wikitesto]

In totale sono dieci i capitani del LA Galaxy. Landon Donovan ha guidato la squadra per più stagioni (sette tra il 2006 ed il 2013), diventando anche il capitano più vincente della storia dei californiani con quattro MLS Cup, due Supporters' Shield ed una US Open Cup.[96][97]

Contributo alle Nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale statunitense[modifica | modifica wikitesto]

Landon Donovan

Sin dalla sua fondazione, il club vide vari giocatori vestire la maglia degli Stati Uniti e prendere parte alle diverse rassegne mondiali e continentali. Tra il 1996 ed il 2007, Cobi Jones partecipò a due edizioni dei mondiali (1998 e 2002), quattro della Gold Cup (1996, 1998, 2000 e 2002) vincendo l'ultima insieme al compagno di club Danny Califf, e una della FIFA Confederations Cup (1999);[98][99] Greg Vanney e Robin Fraser (il quale venne convocato anche per la Confederations Cup del '99) presero parte alla spedizione statunitense per la Gold Cup del 2000 insieme a Jones.[100][101] Nella Gold Cup 2003 l'allora difensore statunitense Califf fu alla rassegna continentale giocando tre partite.[99]

Javier Hernández

Nella vittoriosa spedizione del 2005 venne convocato Landon Donovan, il quale in seguito si laureò nuovamente campione continentale nel 2007 e nel 2013, in quest'ultima occasione con il compagno Omar Gonzalez. Partecipò anche a due edizioni dei mondiali (2006 e 2010).[102] Nella rassegna del 2015 gli unici calciatori convocati da Los Angeles furono Donovan e Gyasi Zardes, chiamato anche per la Copa América dell'anno seguente.[103] Per le edizioni del 2017 e del 2019, egli fu l'unico calciatore, in forza al club losangelino, ad esser convocatole occasioni.[103] Il centrocampista Sebastian Lletget prese parte alla vittoria della prima edizione della Nations League giocando da titolare in semifinale e subentrando a partita in corso in finale.[104]

Altre nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni diversi calciatori vestirono contemporaneamente la maglia del club e della propria nazionale. Tra i più rappresentativi: Mauricio Cienfuegos con l'El Salvador,[105] Eduardo Hurtado con l'Ecuador,[106] David Beckham con l'Inghilterra e Robbie Keane con l'Irlanda.[107][108] Ci sono diversi calciatori messicani che militarono nella propria nazionale, El Tricolor: Jorge Campos, Carlos Hermosillo, Jonathan dos Santos, Giovani dos Santos, Uriel Antuna, Javier Hernández e Julián Araujo;[109][110][111][112][113][114] tra questi, dos Santos, il quale realizzò la rete della vittoria, e Antuna si fregiarono dell'oro continentale nel 2019.[115]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

  • California Clasico: 10
1996, 1998, 1999, 2000, 2002, 2003, 2004, 2008, 2009, 2011
  • Honda SuperClasico: 7
2005, 2006, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012
  • Puerto Rico MLS-USL Challenge: 1
2007
  • Desert Diamond Cup: 1
2012
  • Hyundai Club Challenge: 1
2012
Il Presidente USA Barack Obama ospita il Los Angeles Galaxy con la MLS Cup vinta nell'edizione 2014

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1998, 2002, 2010, 2011
2001, 2005
2002, 2005, 2011, 2012, 2014

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

2000

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1996, 1999, 2001, 2009
Finalista: 1997
Finalista: 2002, 2006
Finalista: 2007
Finalista: 2008

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la partecipazione del Los Angeles Galaxy ai campionati:[116]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
MLS 29 1996 2024 29

Negli Stati Uniti non esiste un sistema di promozioni e retrocessioni fra le leghe, quindi la distinzione in livelli delle leghe va intesa in base all'importanza commerciale del campionato e alla ratifica da parte della federazione.

Partecipazione alle coppe[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la partecipazione del Los Angeles Galaxy alle coppe:[8][117]

Competizione Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Lamar Hunt U.S. Open Cup 24 1999 2024 24
CONCACAF Champions League 10 1997 2013-14 10
Leagues Cup 3 2019 2024 3

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Landon Donovan

Includendo la stagione 2023, il club ha partecipato a 28 campionati nazionali, giocati tutti in MLS, e alla US Open Cup a partire dall'edizione 1999.[44] Per quanto riguarda le competizioni continentali, ha disputato in dieci occasioni la CONCACAF Champions League, arrivando in finale per due volte nel 1997 e nel 2000, vincendo quest'ultima. Dalla sua fondazione, ha raggiunto per 18 volte i play-off, trionfando nella competizione per cinque volte.[44]

La vittorie casalinghe con il maggior numero di reti di scarto avvennero nel 1998 (Los Angeles Galaxy-FC Dallas 8-1) e nel 2019 (Los Angeles Galaxy-Sporting K.C. 7-2);[118][119] quella in trasferta nel 1997, (Tampa Bay Mutiny-Los Angeles Galaxy 1-6);[120] la peggiore sconfitta interna arrivò nel 2017 (Los Angeles Galaxy-Real Salt Lake 2-6),[121] quella in trasferta nel 2018 (Real Salt Lake-Los Angeles Galaxy 6-2).[122]

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Cobi Jones

Il giocatore che detiene il maggior numero di presenze con la maglia del Galaxy è Cobi Jones, con 392 apparizioni. Landon Donovan è il miglior marcatore della storia dei californiani (140 reti). Lo svedese Zlatan Ibrahimović è invece il miglior marcatore stagionale con 30 reti segnate nella stagione 2019.[123]

Di seguito i record di presenze e reti dei giocatori del LA Galaxy:[124][125]

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Supporters dei Galaxy

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primo gruppo di tifoseria organizzata furono i Galaxians: nato nel 1996, il loro motto è Loyalty-Pride-Tradition. Coerentemente con esso, supportano la squadra in ogni match casalingo attraverso dei cori accompagnati da strumenti a percussione e la seguono durante le trasferte.[126] Esistono altri gruppi ultras riconosciuti il cui scopo è di sostenere i giocatori in campo per tutta la partita: gli Angeles City Brigade, i LA Riot Squad e i Galaxy Outlawz.[127] A partire dalla stagione 2020, il club annunciò l'intenzione di assegnare un'area, all'interno dello stadio, per far sì che la tifoseria organizzata più calda di stare in piedi ed in totale sicurezza; venne chiamata Victoria Block.[128]

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: California Clásico.

Una delle principali rivalità è giocata contro il San Jose Earthquakes: simbolo del divario tra Nord e Sud della California, venne definita come la più storica ed intensa rivalità nella lega.[129][130] L'apice di questo scontro sportivo si raggiunse nei prima anni duemila; tra il 2001 ed il 2005, le due compagini californiane vinsero complessivamente quattro campionati (due a testa) e si contesero la vittoria nella finale dell'edizione 2001, che vide il trionfo di San Jose per la prima volta.[131]

Lo stesso argomento in dettaglio: SuperClasico.

Il primo derby cittadino si disputò nel 2008 contro il Chivas USA, società con la quale i losangelini condivisero lo stadio fino allo scioglimento dei RojiBlancos.[132] I confronti tra le due compagini californiane videro una netta predominanza dei Galaxy, con ben 22 partite vinte su 34 incontri disputati e solo quattro vittorie per Chivas.

Lo stesso argomento in dettaglio: El Tráfico.

A partire dal 2018, la città di Los Angeles poté contare anche sul derby cittadino tra i Galaxy e la nuova franchigia, i Los Angeles FC. La stracittadina fu fin da subito sentita anche in virtù della nuova linfa vitale per gli ex tifosi del Chivas, i quali poterono tornare a sostenere una squadra della città che non fosse il LA Galaxy.[133] L'origine del nome attribuito a questa rivalità sportiva è da individuare nell'intenzionale storpiatura del termine clásico, unito a tráfico che notoriamente congestiona le vie cittadine della metropoli californiana.[134]

Un'altra rivalità storica vede interessato il D.C. United; rivalità risalente agli esordi della MLS, nei primi quattro anni di vita della lega, la squadra di Washington vinse tre delle prime quattro edizioni del campionato battendo in finale per ben due volte (1996 e 1999) proprio i californiani.[135]

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: LA Galaxy 2024.

Di seguito la rosa del Los Angeles Galaxy aggiornata al 16 marzo 2024.[136]

N. Ruolo Calciatore
2 Bandiera del Giappone D Miki Yamane
3 Bandiera dell'Argentina D Julián Aude
4 Bandiera del Giappone D Maya Yoshida
5 Bandiera dell'Uruguay C Gastón Brugman
7 Bandiera dell'Uruguay C Diego Fagúndez
8 Bandiera degli Stati Uniti C Marco Delgado
9 Bandiera della Serbia A Dejan Joveljić
10 Bandiera della Spagna C Riqui Puig
11 Bandiera del Brasile C Gabriel Pec
14 Bandiera degli Stati Uniti D John Nelson
15 Bandiera di El Salvador D Eriq Zavaleta
18 Bandiera del Messico C Jonathan Perez
N. Ruolo Calciatore
19 Bandiera del Messico D Mauricio Cuevas
20 Bandiera degli Stati Uniti C Edwin Cerrillo
22 Bandiera dell'Uruguay D Martín Cáceres
24 Bandiera degli Stati Uniti D Jalen Neal
27 Bandiera degli Stati Uniti A Miguel Berry
28 Bandiera del Ghana A Joseph Paintsil
29 Bandiera del Camerun A Aaron Bibout
30 Bandiera degli Stati Uniti A Gino Vivi
35 Bandiera della Serbia P Novak Mićović
37 Bandiera degli Stati Uniti C Daniel Aguirre
74 Bandiera degli Stati Uniti D Marcus Ferkranus
77 Bandiera degli Stati Uniti P John McCarthy


Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito lo staff tecnico del Los Angeles Galaxy aggiornato al 21 dicembre 2021.[137][138]

Staff dell'area tecnica
  • Bandiera degli Stati Uniti Greg Vanney - Allenatore
  • Bandiera degli Stati Uniti Dan Calichman - Allenatore in seconda
  • Bandiera degli Stati Uniti Nick Theslof - Allenatore in seconda
  • Bandiera degli Stati Uniti Jason Bent - Allenatore in seconda
  • Bandiera degli Stati Uniti Kevin Hartman - Allenatore dei portieri
  • Bandiera degli Stati Uniti Cesar Roldan - Preparatore atletico

Note[modifica | modifica wikitesto]

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