Società Sportiva Maceratese 1922: differenze tra le versioni
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Da ricordare la vittoria della Coppa Regionale-Nazionale, competizione facente parte del [[Campionato Allievi Nazionali]], in cui partecipavano le società di [[Serie C]] ed alcune di [[serie A]] e [[serie B]], avvenuta nella stagione 1998-99, un grande successo per il settore giovanile. |
Da ricordare la vittoria della Coppa Regionale-Nazionale, competizione facente parte del [[Campionato Allievi Nazionali]], in cui partecipavano le società di [[Serie C]] ed alcune di [[serie A]] e [[serie B]], avvenuta nella stagione 1998-99, un grande successo per il settore giovanile. |
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Il nuovo millennio parte male per i colori biancorossi: infatti la Maceratese, che in rosa ha [[Francesco Valiani|Valiani]], [[Giampaolo Di Magno|Di Magno]], Di Toro e Luciani, nella stagione [[Serie C2 2000-2001|2000-01]] retrocede in [[serie D]] dopo aver perso per 4-0 i play-out a Faenza. |
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La società è allo sbaraglio nelle stagioni successive arrivano a [[Macerata]] molti presidenti ed altrettante dirigenze, che non portano continuità all'ambiente calcistico. Nella stagione 2002-03 la Maceratese retrocede in Eccellenza dopo l'ennesimo spareggio finito male: questa volta a punire i biancorossi sono i laziali del Guidonia. Il club viene ripescato per la prima volta nella sua storia ma è tutto vano perché a fine stagione [[Serie D 2003-2004|2003-04]] la squadra retrocede di nuovo dopo uno spareggio play-out a [[Ladispoli]], in cui la Maceratese perde per 0-1. L'unica gioia in questi anni viene come sempre dal derby: [[27 gennaio]] [[2002]] Civitanovese-Maceratese 0-3. <br> |
La società è allo sbaraglio: nelle stagioni successive arrivano a [[Macerata]] molti presidenti ed altrettante dirigenze, che non portano continuità all'ambiente calcistico. Nella stagione 2002-03 la Maceratese retrocede in Eccellenza dopo l'ennesimo spareggio finito male: questa volta a punire i biancorossi sono i laziali del Guidonia. Il club viene ripescato per la prima volta nella sua storia ma è tutto vano perché a fine stagione [[Serie D 2003-2004|2003-04]] la squadra retrocede di nuovo dopo uno spareggio play-out a [[Ladispoli]], in cui la Maceratese perde per 0-1. L'unica gioia in questi anni viene come sempre dal derby: [[27 gennaio]] [[2002]] Civitanovese-Maceratese 0-3. <br> |
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Ormai sembra la fine. In città si mormora di un imminente fallimento per i grandi debiti accumulati negli anni della C2. I tifosi si mobilitano e scendono in piazza per difendere i colori, per chiedere alle istituzioni di tutelare questa società che negli anni ha dato molto alla città di [[Macerata]] e per chiedere un nuovo presidente. L'appello viene raccolto da un imprenditore della provincia di Ascoli: Gaetano Malavolta che rifonda completamente la squadra mettendo a disposizione dell'allenatore-giocatore [[Francesco Nocera]] giocatori di valore per la categoria come: Giuseppe Castiglione (ex [[Avellino Calcio|Avellino]], [[Palermo Calcio|Palermo]] ed altre squadre di [[serie B|B]] e di [[serie C|C]]), Ante Pesic e il mediano-bomber Roberto Vagnoni che concluse la stagione con 18 goal di cui 17 su punizione. In una [[Campionato Eccellenza Marche 2004/05|sola stagione]] il nuovo presidente riporta la squadra dall'Eccellenza alla [[serie D]], la partita decisiva è ancora una volta il derby con i cugini vinto davanti ad oltre 3.000 spettatori per 1-0, con rete di Guido Crocetti.<br> |
Ormai sembra la fine. In città si mormora di un imminente fallimento per i grandi debiti accumulati negli anni della C2. I tifosi si mobilitano e scendono in piazza per difendere i colori, per chiedere alle istituzioni di tutelare questa società che negli anni ha dato molto alla città di [[Macerata]] e per chiedere un nuovo presidente. L'appello viene raccolto da un imprenditore della provincia di Ascoli: Gaetano Malavolta che rifonda completamente la squadra mettendo a disposizione dell'allenatore-giocatore [[Francesco Nocera]] giocatori di valore per la categoria come: Giuseppe Castiglione (ex [[Avellino Calcio|Avellino]], [[Palermo Calcio|Palermo]] ed altre squadre di [[serie B|B]] e di [[serie C|C]]), Ante Pesic e il mediano-bomber Roberto Vagnoni che concluse la stagione con 18 goal di cui 17 su punizione. In una [[Campionato Eccellenza Marche 2004/05|sola stagione]] il nuovo presidente riporta la squadra dall'Eccellenza alla [[serie D]], la partita decisiva è ancora una volta il derby con i cugini vinto davanti ad oltre 3.000 spettatori per 1-0, con rete di Guido Crocetti.<br> |
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A fine stagione Malavolta sembra voler subito cambiar aria, si affermava che volesse comprare l'[[Ancona Calcio|Ancona]], si crea così una piccola frattura tra la dirigenza e la città.<br> Nonostante le tante voci rimane a [[Macerata]] e crea, insieme al socio di minoranza Andrea Barcaglioni, una buona squadra che conclude 3ª in campionato |
A fine stagione Malavolta sembra voler subito cambiar aria, si affermava che volesse comprare l'[[Ancona Calcio|Ancona]], si crea così una piccola frattura tra la dirigenza e la città.<br> Nonostante le tante voci rimane a [[Macerata]] e crea, insieme al socio di minoranza Andrea Barcaglioni, una buona squadra che conclude 3ª in campionato uscendo al primo turno dei play-off contro il Tolentino.<br> |
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In estate la società torna in mano ad un maceratese; infatti Andrea Barcaglioni compra le quote di Malavolta.<br> |
In estate la società torna in mano ad un maceratese; infatti Andrea Barcaglioni compra le quote di Malavolta.<br> |
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Le stagioni [[Serie D 2006-2007|2006-07]] e [[Serie D 2007-2008|2007-08]] sono la fotocopia di due anonimi campionati con il club che si salva solo nelle battute finali grazie a uomini di carattere e grinta come Salvatore Fusco e Giovanni Fenucci e grazie ai gol di Alessandro Smerilli e Giorgio Galli |
Le stagioni [[Serie D 2006-2007|2006-07]] e [[Serie D 2007-2008|2007-08]] sono la fotocopia di due anonimi campionati con il club che si salva solo nelle battute finali grazie a uomini di carattere e grinta come Salvatore Fusco e Giovanni Fenucci e grazie ai gol di Alessandro Smerilli e Giorgio Galli.<br> |
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Al termine della stagione arriva l'ennesimo cambio di dirigenza; infatti il [[27 maggio]] [[2008]] viene |
Al termine della stagione arriva l'ennesimo cambio di dirigenza; infatti il [[27 maggio]] [[2008]] viene reso noto che il 98% delle quote in possesso di Andrea Barcaglioni sono cedute in blocco al nuovo proprietario della Maceratese, Umberto Ulissi, imprenditore edile. A metà giugno vengono presi Giorgio Carrer come D.S. e [[Pasquale Minuti]] come nuovo trainer. Ad ottobre cominciano a girare insistenti voci su una nuova crisi societaria e addirittura sul reale rischio di fallimento. Per ciò che riguarda il campo, nella stagione [[Serie D 2008-2009|2008-09]], la squadra parte malissimo e conclude penultima retrocendo in Eccellenza.<br> |
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A maggio 2009 arriva l'ufficializzazione del fallimento della società. |
A maggio 2009 arriva l'ufficializzazione del fallimento della società. |
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Ma grazie alla [[FIGC]],la Fulgor Maceratese eredita la rosa della società fallita. |
Ma grazie alla [[FIGC]], la Fulgor Maceratese eredita la rosa della società fallita. |
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==Cronistoria== |
==Cronistoria== |
Versione delle 17:12, 30 nov 2009
Fulgor Maceratese 1922 S.r.l. Calcio | |
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Rata , Pistacoppi | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco-Rosso |
Inno | Vai Maceratese Guerino |
Dati societari | |
Città | Macerata (MC) |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Eccellenza |
Fondazione | 1922 |
Rifondazione | 2009 |
Presidente | Massimo Paci |
Allenatore | Alessandro Porro |
Stadio | Helvia Recina (9.000 (ridotti a 5.850) posti) |
Sito web | www.maceratese.com |
Palmarès | |
Si invita a seguire il modello di voce |
La Fulgor Maceratese 1922 s.r.l. è una società calcistica di Macerata.
Venne fondata nel 1922 dopo la fusione di quattro società cittadine. Il primo colore della squadra fu l'azzurro cambiato dopo pochi anni con l'attuale bianco-rosso in omaggio al vessillo comunale.
Nella stagione 2009-2010 la Maceratese milita nel campionato di Eccellenza Marche.
Storia
Gli albori, gli anni '20 e la nascita della Maceratese
Il calcio a Macerata arriva nel 1905 grazie alla società Robur Macerata. Negli anni '10 nascono altre società sportive come la Virtus (dedita soprattutto alla ginnastica), l'Helvia Recina e il Club Football Universitario. Le prime gare sono solo delle esibizioni tra le squadre citate, che rappresentavano diversi quartieri cittadini.
Ai primi del novecento il "football" veniva giocato all'interno dello Sferisterio questo causò alcuni problemi e le autorità decisero che le manifestazioni sportive si sarebbero tenute a Piazza dell'Armi situata alla fine di Corso Cavour (in quegli anni era una zona quasi periferica, oggi praticamente centro città). Successivamente fu costruito in quella zona il Campo Sportivo della Vittoria che i maceratesi chiamano oggi Campo dei Pini.
Negli anni '20 la città conta poco più di 24.000 abitanti e si pensa bene di fondere le quattro squadre cittadine e dar vita all' Unione Calcistica Maceratese per poter essere meglio rappresentati nello sport che viene dall'Inghilterra.
Il 7 gennaio 1923 la squadra gioca un'amichevole contro la Libertas Rimini e vince, per la gioia dei propri sostenitori, con un rotondo 4-0; tale gara è la prima giocata dal sodalizio marchigiano.
Il primo campionato a cui prende parte la vede subito vincitrice anche se è solo un girone formato da tre relatà regionali. L'anno successivo prende parte al campionato di Seconda Divisione cioè quella che dal 1929 sarebbe divenuta l'odierna Serie B. Nel 1924-25 non gioca in nessun campionato federale ma viene iscritta al posto della Vigor Senigallia in Prima divisione.
Nel 1925-26 prende parte alla massima serie nazionale, chiaramente non era ancora a girone unico, dove essendo l'unica squadra marchigiana, insieme all'Anconitana, a prendervi parte viene ammessa al girone di semifinale della Lega del Sud per diritto. Inserita con l'Alba Roma (tale squadra sarà la finalista dello scudetto, e perderà, contro la Juventus), Bagnolese, Taranto e Palermo. In questo minigirone la squadra arriva ultima, e retrocede in Seconda Divisione, togliendosi però la soddisfazione di battere i siciliani. Questa annata si fece sentire pesantemente sulle piccole casse societarie a tal punto che il club rischiò di fallire.
In questo anno viene fatta una provvisoria riforma delle massime serie grazie alla Carta di Viareggio e la squadra, vista anche la sua retrocessione, viene iscritta ai campionati regionali inferiori dove gareggerà per alcuni anni.
Così nel 1927 l'Helvia Recina, la Virtus, la Robur Macerata (che sarà successivamente rifondata) e la U.C. Maceratese danno vita alla Società Sportiva Macerata. Il colore che viene scelto è quello azzurro poi successivamente si decide di giocare con la maglia bianco-rossa in omaggio ai colori del vessillo comunale; la stagione successiva viene reiscritta ai campionati della FIGC partendo dalla Terza Divisione marchigiana.
Il Macerata degli anni '30 e '40
Nel 1929-1930 il Macerata prende parte di nuovo al campionato di Prima Divisione, che nel frattempo era diventato il terzo livello nazionale, categoria in cui la compagine non sfigura affatto nonostante venga messa in un girone difficilissimo con Palermo (che stravince il girone), Messina, Salernitana, Foggia, Vomero Napoli, Taranto ed altra squadre del centro-sud Italia; i primi anni '30 sono gli anni dei derby infuocati con l'Anconitana-Bianchi, in amichevole, e con altre squadre delle Marche, sono anche anni di alti e bassi sia a livello sportivo che a livello finanziario e per alcuni anni la squadra disputa i campionati regionali.
Nel 1935-36 viene istituito il primo campionato di serie C ma il club non viene invitato a parteciparvi e viene iscritto nel campionato regionali inferiore. In questa stagione conquista la serie C sul campo dopo essersi sbarazzata senza problemi di alcune realtà regionali tra cui la Vigor Senigallia ed il Tolentino.
In questa categoria Il Macerata si salva senza problemi per alcune annate. Dalla stagione 1938-39 si inizia a parlare del "grande Macerata" infatti la squadra fatta dal presidente Filippo Antonelli Incalzi è un vero rullo compressore che domina il proprio girone, senza alcun problema, con 7 punti di vantaggio nei confronti della diretta inseguitrice la Civitavecchiese. I problemi per la squadra bincorossa sorgono nelle fasi finali quando viene inserita in un minigirone con M.A.T.E.R. di Roma, Catania e Molinella, proprio da quest'ultima arriva la sconfitta decisiva, al "Littoriale" di Bologna, e la serie B per il popolo "pistacoppo" (soprannome dei maceratesi) svanisce.
Il sogno diventa realtà l'anno successivo. Infatti nel 1939-40 il Macerata vince ancora una volta il girone di serie C con 4 punti di vantaggio sul Rimini. Nelle fasi finali la squadra non è tra le favorite a fare il salto di categoria; perde contro il Vicenza ma batte il Varese e la M.A.T.E.R. di Roma dell'allenatore-giocatore Fulvio Bernardini.
Il Macerata è promosso in Serie B
Nello stesso anno gli uomini di mister Rossetti arrivano fino agli ottavi della Coppa Italia dove dopo aver sconfitto la Sambenedettese 3-0, l'Alma Juventus di Fano 1-0, il Pescara 6-0, il Pisa 1-0 e il Vicenza , il 3 febbraio vengono battuti dalla Lazio di Silvio Piola per 2-0. Per la cronaca quella Coppa Italia fu vinta dalla Fiorentina.
Nel 1940-41 Il Macerata partecipa alla serie B con una squadra quasi interamente formata da giocatori locali, ed inevitabilmente retrocede. La rosa allenata sempre da Rossetti era composta da: Baldoni, Belelli, Bruscantini, Cartoni, Del Fava, Giacomozzi, Milli, Palmieri, Morlupi, Pierluigi, Piscopello, Sfrappini, Tombesi, Traù, Trillini, Valli, Vecchietti e Volpi. Nonostante la retrocessione il Macerata riesce in alcuni risultati degni di nota, come la vittoria al Campo dei Pini sull'Hellas Verona e sul Liguria, squadra che vince il campionato.
Nelle due stagioni successive i bianco-rossi partecipano alla serie C senza grandi ambizioni e si classificano a metà classifica. Il calcio come molte altre cose viene travolto dalla guerra e dall'infamante occupazione nazi-fascista.
Il dopo-guerra
Alla fine della guerra ricomincia la vita e ricominciano anche i campionati e la serie C viene divisa in due leghe: l'Alta Italia ed il Centro-Sud con 18 gironi in totale. La società viene iscritta alla Serie C gestita dalla Lega Centro-Sud con la nuova denominazione Società Sportiva Maceratese. È un'annata di sofferenza che si conclude con la salvezza.
La stagione del riscatto è quella del 1946-47 dove si registrano i primi goal nel derby con la Civitanovese, che viene vinto dai biancorossi con un netto 3-0; la squadra dell'allenatore friuliano Dal Pont vince il girone con un punto di vantaggio sulla Sambenedettese e va alle fasi finali. Qui è inserita in un mini girone composto dalla Centese, dal Gubbio (entrambe saliranno in serie B), dal Grosseto, dalla Massese e dal Civitacastellana. I biancorossi arrivano a giocarsi tutto contro il Grosseto in una partita dove ai marchigiani basta il pareggio per essere promossi ma la squadra inciampa clamorosamente in un 0-10 (la sconfitta più pesante dell'intera storia della società).
La stagione successiva c'è una prima riforma dei campionati che porta la serie C ad essere composta da 4 gironi. Praticamente solo le prime tre o quattro dei gironi vengono iscritte in serie C per l'annata successiva mentre tutte le altre retrocedono in quarta serie. La Maceratese vince il girone ancora una volta davanti alla Sambenedettese ed entrambe vengono iscritte alla serie C di "lusso". Nelle stagioni successive, cioè 1948-49 e 1949-50 la squadra si piazza entrambe le volte 5ª in campionati che vedono vincitori prima il Prato e poi l'Ancona.
Gli anni '50 e la nascita della sportiva
Nella stagione 1950-51 la Maceratese partecipa, ancora una volta, alla così detta serie C di "lusso" che la vede inserita nel girone centrale insieme ad alcune squadre di grande valore come il Cagliari, il Siena, l'Arezzo, il Perugia ed altre importanti società calcistiche del centro Italia; i biancorossi terminano sesti a più di dieci punti dalla capolista Piombino.
La stagione 1951-52 è quella di un'altra riforma dei campionati (che porterà la serie C a girone unico); in un girone da 18 squadre ne retrocedono in IV Serie ben 14 tra cui i bianco-rossi che in quella stagione scesero in campo con una squadra non all'altezza della categoria e infatti terminarono ultimi con appena 11 punti. Nel giro di pochi anni la Maceratese, colpita anche da una crisi finanziaria, retrocede ben tre volte andando a finire in Prima Divisione nel 1955-56. Dopo oltre 20 anni la Maceratese torna a giocare contro squadre "rionali" o poco più, squadre che il club di "Palazzo de Vico" non aveva mai incontrato se non agli albori della sua storia.
Nelle stagioni successive la squadra del neo presidente, il Senatore Elio Ballesi vince i campionati fino a ritrovarsi in Quarta Serie nella stagione 1958-59 dove gareggia contro squadre del suo calibro come l'Ascoli, il Teramo, la tanto odiata Civitanovese e molte squadre pugliesi, abruzzesi, molisane e addirittura lucane; la squadra biancorossa da "matricola terribile" vince il campionato per un punto di vantaggio e, dopo anni di assenza, ritorna a disputare la serie C. In questa stagione risultò fondamentale il bottino di punti realizzato al Della Vittoria un vero catino, sempre traboccante di spettatori (l'impianto ne poteva contenere circa 5000) e infatti in questi anni si comincia a pensare ad un nuovo impianto, che verrà realizzato nel decennio successivo nella zona dell'ex mattatoio comunale.
Da ricordare l'importante iniziativa presa dalla nuova dirigenza di creare, nei locali sottostanti Palazzo De Vico (in pieno centro), la "Sportiva" cioè un circolo che legava a livello sociale la Maceratese alla popolazione cittadina. I soci della Sportiva partecipavano con delle quote ad una piccola parte del capitale sociale della società; in pratica era una specie di azionariato popolare.
Anni '60 e la svolta di Perugia
Nel 1959-60 i bianco-rossi neopromossi retrocendono subito nonostante tra le sue file ci sia Pino Brizi un giocatore che nella sua carriera ha indossato la maglia dei viola e quella Azzurra. I "pistacoppi" tornano nella Serie C unica nel 1963-64 (dopo che nella stagione precedente avevano vinto il girone E di serie D battendo per un punto i concorrenti (Brindisi e Barletta) dove disputano un campionato da metà classifica in un girone per loro inusuale come quello del Sud dove ci sono squadre come la Salernitana, il Lecce, il Pescara Calcio, il Siracusa e la Reggina.
Dopo anni di sofferenze finalmente la squadra di Macerata è saldamente nella categoria che le compete e dopo due stagioni giocate a buoni livelli la dirigenza di "Palazzo De Vico" prova il colpaccio. Da segnalare la bella vittoria a metà anni '60 del Campionato De Martino per squadre di Serie C.
In questi anni l'amministrazione comunale costruisce il nuovo stadio che prenderà il nome di Helvia Recina e che viene inaugurato contro la Ternana; il nome viene ripreso da Helvia Recina cioè l'antica colonia romana che sorgeva nell'odierna Villa Potenza, frazione di Macerata.
Nella stagione 1966-67 la Maceratese forma una squadra che possa lottare per la serie B; nella rosa i marchigiani hanno Dugini e Turchetto due veri assi per la categoria, attorno a loro ci sono Alessandrini, Prenna, Rega, Ferretti, Capponi, Morbidoni, Feresin, Del Negro, Berti, Mazzanti ed altri ancora. In città c'è grande aspettativa per un possibile ritorno nella tanto sognata serie B. La squadra allenata da Antonio Gianmarinaro vince gare su gare e a metà stagione è Campione d'Inverno con tre punti di vantaggio sul Perugia. Il girone di ritorno parte un pochino male e la squadra comincia a perdere qualche colpo ma rimane sempre saldamente prima.
Il giorno "infausto" è il 5 marzo 1967, al Santa Giuliana di Perugia si gioca lo scontro diretto davanti ad oltre 12.000 spettatori con più di 4.000 maceratesi giunti nella città umbra con ogni mezzo. La squadra perde 3-1 e viene sorpassata proprio dal grifo che da lì in poi non lascerà più la prima piazza e vinceranno il campionato con un punto di vantaggio sulla Maceratese. Questa la squadra scesa in campo:
Gennari, Attili, Feresin, Prenna, Rega, Marchi, Berti, Vicino, Turchetto, Mazzanti, Dugini - All. Gianmarinaro.
La sconfitta segna una svolta in senso negativo. La dirigenza a fine stagione smobilita tutto: Dugini e Turchetto vengono venduti proprio al Perugia facendo così sorgere dubbi sulla regolarità della partita e grossi malumori tra la tifoseria biancorossa; fino a questo momento la società Maceratese era una delle quattro società calcistiche marchigiane più gloriose insieme all'Ascoli, all'Ancona e alla Sambenedettese. Da qui in poi le alre tre prenderanno strade e categorie ben differenti dalla Maceratese.
Nella stagione 1968-69 c'è da segnalare una cocente squalifica del campo che porta i bianco-rossi a giocare le partite casalinghe lontano da Macerata e questo non è di aiuto ai giocatori che non riescono a centrare la salvezza, un'obbiettivo ben lontano dai sogni della città. La squalifica fu determinata da un'invasione di campo da parte dei tifosi bianco-rossi nella partita giocata contro la Massese e terminata con una sconfitta; ne fecero le spese il Presidente Ballesi duramente contestato, il dirigente Tomassini ferito alla bocca, l'arbitro picchiato dentro gli spogliatoi e un agente dei carabinieri colpito da una mattonata al volto. Le cronache di allora parlano di oltre due ore di assedio terminato con il direttore di gara che fugge dallo stadio travestito da carabiniere.
La stagione successiva la squadra torna a giocare all'Helvia Recina e domina il proprio girone di serie D con 9 punti di vantaggio sulla seconda, il Forlì, a testimoniare che la squalifica della stagione precedente era stata fondamentale per la retrocessione.
Anni '70
Nonostante la cocente delusione di Perugia ,ferita ancora viva, la Maceratese rimane in serie C fino al 1972-1973 quando retrocede dal girone B dove ci sono SPAL, Livorno, Pisa ed altri squadroni del centro-nord Italia. Delle stagioni dei primi anni '70 c'è da ricordarne una in particolare: quella del '70-'71 quando nel girone B della serie C fu inserito anche il glorioso Genoa. Il "grifone" allenato da Arturo Silvestri vinse il campionato grazie a giovani promettenti, Turone su tutti, e uomini di esperienza come Luigi Simoni , ma si dovette chinare all'Helvia Recina per 2-0 contro i bianco-rossi in un incontro disputato davanti 10.000 persone di cui oltre 1.000 giunti da Genova.
La Maceratese terminò quella stagione a metà classifica centrando in pieno le aspettative.
Dal '73 in poi iniziano anni di oblio che vedono i bianco-rossi continuamente in serie D a metà classifica e addirittura in tre stagioni consecutive dal '75 al '78 il club si salva dalla retrocessione in Promozione con un punto di vantaggio. Nonostante ciò la società in questi anni sforna Dino Pagliari, che verrà ceduto alla Fiorentina, e Nello Malizia. Le uniche soddisfazioni in questi anni arrivarono dai derby vinti o pareggiati all'Helvia Recina contro una Civitanovese che cercava invano una vittoria nel capoluogo che non aveva mai assaporato e che tutt'ora non sà quello che vuol dire.
Alla fine degli anni '70 la Maceratese inizia a valorizzare i giovani del vivaio come Giovanni Pagliari (fratello di Dino) e Moreno Morbiducci. I risultati si cominciano a vedere nella stagione 1978-79 dove la squadra arrivò a metà classifica gettando le basi per la stagione successiva dove in panchina viene chiamato Pino Brizi che riuscirà a riportare il club in serie C. In città aumenta l'entusiasmo e in questa stagione si forma il primo gruppo organizzato di tifosi: i Boys.
Anni '80
Gli anni '80 incominciano nel migliore dei modi per la società infatti nella stagione 1979-80 la Maceratese con una squadra piena di giovani maceratesi vince il girone C e vola in Serie C2 (categoria appena nata) battendo la concorrenza della Fermana, della Jesina, del Cattolica e di un allora sconosciuta squadra veneta: il Chievo.
Dopo anni neri la S.S.Maceratese 1922 ritorna nel calcio che conta. Nella stagione successiva il presidente Senator Tambroni e l'Avv. Nascimbeni formano un'ottima squadra che lotta fino all'ultimo per la promozione in serie C1; alla fine la tanto sperata promozione non arriva infatti i bianco-rossi arrivano terzi dietro il Padova e dietro gli odiati "cugini" della Civitanovese. Ancora una volta la Maceratese si deve arrendere in uno scontro diretto giocato all'Appiani di Padova e finito 3-2 per i padroni di casa che salgono di categoria.
Nonostante questo la stagione è ricordata in città come quella dei "gemelli del goal" cioè Pagliari-Morbiducci e poi questa è l'annata del record di spettatori:
5 aprile 1981 all'Helvia Recina arriva la Civitanovese fino a quel momento imbattuta; due ore prima della gara allo stadio ci sono circa 7.000 spettatori al fischio d'inizio le persone sono 12.900. La partita per la cronaca finisce 1-0 per i bianco-rossi con gol di Moreno Morbiducci.
Nella memoria restano 11 indimenticabili nomi: Gabban, Santini, Marini, Smeraldi, Bigotto, Daleno,Pagliari, Rufo, Sabbatini, Faustinella, Morbiducci - All.Brizi.
Nella seconda metà degli anni '80 la squadra si stabilisce regolarmente in serie C2 con la politica di valorizzare i giovani del territorio come Alessandro Porro, Carlo Troscè e Paolo Siroti.
Nella stagione 1985-86 la Maceratese ci riprova. Viene inserita nel girone C. Il campionato è stranissimo perché è composto dalle emiliane-romagnole (tra cui Sassuolo, Ravenna), dalle abruzzesi, dalle pugliesi ( Galatina, Fidelis Andria), dalle lucane (Potenza e Matera) e dalle rivali umbro-marchigiane Jesina, Civitanovese e Foligno.
La città risponde benissimmo con una media di 3.000 spettatori a partita e negli scontri diretti l'Helvia Recina supera le 6.000 unità, ma nonostante il grande apporto del pubblico, nonostante tra le sue fila ci sia il capocannoniere del campionato (Zappasodi con 15 reti) e malgrado il ritorno di Dino Pagliari la squadra arriva terza dietro al Teramo e al Martina Franca. Da ricordare che nel corso della stagione si mette particolarmente in luce l'aitante difensore Paolo Agabitini che a fine stagione passerà all'Ascoli in Serie A.
Finita la stagione la società entra in una gravissima crisi finanziaria che la porta in tre anni a passare dalla serie C2 alla Promozione. Nell'estate del 1989 la gloriosa "Società Sportiva Maceratese 1922" non si iscrive al campionato perché oberata dai debiti e quindi esclusa dalla F.I.G.C.
La squadra viene iscritta con il nome Maceratese '89 in Terza Categoria; praticamente alla società non venne riconosciuto nessun diritto sportivo nonostante la sua storia.
Anni '90
Nei primi anni '90 succede l'impensabile. La Maceratese è nel più basso gradino del calcio nazionale mentre un'altra società cittadina, il Macerata Calcio, è in Promozione. La società Maceratese '89 torna a giocare al Campo dei Pini contro squadre rionali della stessa città come la Robur (Corso Cairoli) e l'Helvia Recina (Villa Potenza), un vero smacco per la sua pluridecennale storia.
Nel 1991, su pressione dei tifosi e delle autorità comunali, le due società cittadine più importanti si fondono formando l'"A.C. Nuova Maceratese 1922" che viene iscritta all'Eccellenza Regionale (categoria appena istituita). Campionato vinto, dopo una lunga contesa con l'Osimana, all'ultima giornata a Cerreto d'Esi dove più di 2.000 maceratesi seguono la squadra di mister Massimo Silva. La stagione successiva vede la Maceratese in serie D con un obiettivo da raggiungere a tutti i costi: tornare in serie C2. La società presieduta da Maurizio Mosca rinforza la squadra in ogni reparto con acquisti mirati come Francesco Musarra, Valerio Alesi (ex Ascoli), Stefano Strappa e il bomber Roberto Chiodi. Il Presidente però non si ferma qui e regala alla piazza un giocatore di ben altre categorie: Borislav Cvetkovic ex Stella Rossa con cui era diventato capocannoniere della Coppa dei Campioni nella stagione 1986-87 con sette reti, ed ex Ascoli Calcio. Un giocatore che aveva collezionato 14 presenze e realizzato due reti con la maglia della sua nazionale. Il giorno del suo esordio, in curva, i Boys attaccano uno striscione: " Una punta di diamante per una squadra di gioielli".
La squadra parte con 7 pareggi consecutivi, poi però viaggia come un treno e da vita ad un testa a testa con il Forlì. Il 23 marzo 1993 c'è lo scontro diretto all'Helvia Recina davanti ad oltre 6.000 spettatori. La "Rata" (nome con cui viene chiamata dai tifosi la Maceratese) perde 1-0. Sembra finita. Ancora una volta una partita decisiva sembra essere letale ma questa volta non è così; i biancorossi infilano 6 vittore consecutive e conquistano l'atteso ritono in serie C2.
Con la C2 torna il derby e, come negli anni passati, il derby casalingo è sinonimo di vittoria. Il derby d'andata della stagione 1993-94 si gioca a Macerata di sabato con il campo imbiancato dalla neve. La partita finisce 1-0 con gol di Alessandro Cocchi. In questa stagione la Maceratese raggiunge la salvezza; obiettivo che sfugge ai cugini "pesciaroli" che salutano la serie C2 per l'ultima volta.
L'anno successivo viene creata una buona squadra con Marcello Campolonghi come punta e con tanti altri giocatori validi per la categoria (almeno sulla carta) ed in panchina viene chiamato Valdinoci (ex allenatore dell'Atalanta in serie A); clamorosamente la squadra retrocede dopo i play-out contro il Cecina.
Mosca rifonda la squadra portando a Macerata Stefano Colantuono, Giuseppe De Amicis, Giuseppe Carillo, Sergio Spuri (secondo di Garella nella scudettata Hellas Verona) ed in panchina promuove Giovanni Pagliari, che valorizza due giocatori del vivaio: Danilo Stefani (che passerà alla Fiorentina) e Marco Cento (ceduto nel 1997 al Venezia). In questa stagione i biancorossi vincono il campionato e come consuetudine anche il derby contro la Civitanovese, sia in casa che sul neutro di Senigallia. La serie C2 è di nuovo realtà grazie all'ultima giornata dove la Maceratese batte il Camerino sul neutro di San Severino Marche, raggiunto per l'occasione da oltre 2.000 tifosi maceratesi.
La stagione 1996-97 potrebbe essere quella della svolta, ma come è successo spesso nella storia del club maceratese la fortuna volta le spalle ai biancorossi proprio nel momento decisivo. La società passa da Maurizio Mosca a Stefano Monachesi, che punta senza mezzi termini alla serie B in tre anni. Il girone B è uno dei più duri che si sia mai visto in serie C2, visto che era composto, tra le altre, da: Arezzo, Pisa, Livorno, Triestina, Rimini, Ternana. Si comincia subito con un big match all'Helvia Recina dove la quotata Triestina si deve accontentare di un pareggio; la domenica successiva i biancorossi sbancano Rimini e cominciano un buon cammino che li vede a metà stagione secondi dietro alle fere. All'ultima giornata di andata arriva la sconfitta contro l'Iperzola e il conseguente incredibile esonero di Pagliari sostituito da Bruno Nobili anch'egli ex giocatore biancorosso. Il girone di ritorno è pieno di soddisfazioni: la Maceratese batte il Livorno all'Ardenza per 2-1 e si ripete anche contro la Ternana in casa per 3-2 con un incredibile gol del terzino Naccarella ma la squadra alterna ottimi risultati a cadute incomprensibili che comunque le fanno concludere il campionato terza dietro la Ternana e dietro il Livorno.
In semifinale play-off la Maceratese pareggia in trasferta e batte l'Arezzo in casa per 1-0 aiutata anche da più di 8.000 spettatori (circa mille gli ospiti).
Nel giugno del 1997 la Maceratese con al seguito circa 3.000 tifosi perde con un secco 3-0 e lascia andare il Livorno in serie C1; ancora una volta uno spareggio è stato letale.
Nella stagione successiva il presidente Monachesi investe molto ed acquista giocatori considerati "di categoria", come D'Isidoro e Zanin e riesce a trattenere il capitano Stefano Colantuono, Carlo Valentini e Giuseppe Carillo. Sul campo, però, la squadra non risponde alle attese ed arriva a metà classifica. Seguono anni altalenanti dove vengono allestite buone squadre ma che non riescono mai a fare il tanto atteso salto di qualità.
Clamorosa è la stagione 1999-00 dove la squadra, che in rosa aveva Gabriele Graziani misteriosamente ceduto a metà annata, parte bene ed a gennaio è in zona play-off; successivamente alla durissima sconfitta 4-0 subita a Rimini i biancorossi abbandonano il sogno della serie C1 e concludono il campionato con una mediocre classifica che li porta alla salvezza.
Da ricordare la vittoria della Coppa Regionale-Nazionale, competizione facente parte del Campionato Allievi Nazionali, in cui partecipavano le società di Serie C ed alcune di serie A e serie B, avvenuta nella stagione 1998-99, un grande successo per il settore giovanile.
Nuovo millennio
Il nuovo millennio parte male per i colori biancorossi: infatti la Maceratese, che in rosa ha Valiani, Di Magno, Di Toro e Luciani, nella stagione 2000-01 retrocede in serie D dopo aver perso per 4-0 i play-out a Faenza.
La società è allo sbaraglio: nelle stagioni successive arrivano a Macerata molti presidenti ed altrettante dirigenze, che non portano continuità all'ambiente calcistico. Nella stagione 2002-03 la Maceratese retrocede in Eccellenza dopo l'ennesimo spareggio finito male: questa volta a punire i biancorossi sono i laziali del Guidonia. Il club viene ripescato per la prima volta nella sua storia ma è tutto vano perché a fine stagione 2003-04 la squadra retrocede di nuovo dopo uno spareggio play-out a Ladispoli, in cui la Maceratese perde per 0-1. L'unica gioia in questi anni viene come sempre dal derby: 27 gennaio 2002 Civitanovese-Maceratese 0-3.
Ormai sembra la fine. In città si mormora di un imminente fallimento per i grandi debiti accumulati negli anni della C2. I tifosi si mobilitano e scendono in piazza per difendere i colori, per chiedere alle istituzioni di tutelare questa società che negli anni ha dato molto alla città di Macerata e per chiedere un nuovo presidente. L'appello viene raccolto da un imprenditore della provincia di Ascoli: Gaetano Malavolta che rifonda completamente la squadra mettendo a disposizione dell'allenatore-giocatore Francesco Nocera giocatori di valore per la categoria come: Giuseppe Castiglione (ex Avellino, Palermo ed altre squadre di B e di C), Ante Pesic e il mediano-bomber Roberto Vagnoni che concluse la stagione con 18 goal di cui 17 su punizione. In una sola stagione il nuovo presidente riporta la squadra dall'Eccellenza alla serie D, la partita decisiva è ancora una volta il derby con i cugini vinto davanti ad oltre 3.000 spettatori per 1-0, con rete di Guido Crocetti.
A fine stagione Malavolta sembra voler subito cambiar aria, si affermava che volesse comprare l'Ancona, si crea così una piccola frattura tra la dirigenza e la città.
Nonostante le tante voci rimane a Macerata e crea, insieme al socio di minoranza Andrea Barcaglioni, una buona squadra che conclude 3ª in campionato uscendo al primo turno dei play-off contro il Tolentino.
In estate la società torna in mano ad un maceratese; infatti Andrea Barcaglioni compra le quote di Malavolta.
Le stagioni 2006-07 e 2007-08 sono la fotocopia di due anonimi campionati con il club che si salva solo nelle battute finali grazie a uomini di carattere e grinta come Salvatore Fusco e Giovanni Fenucci e grazie ai gol di Alessandro Smerilli e Giorgio Galli.
Al termine della stagione arriva l'ennesimo cambio di dirigenza; infatti il 27 maggio 2008 viene reso noto che il 98% delle quote in possesso di Andrea Barcaglioni sono cedute in blocco al nuovo proprietario della Maceratese, Umberto Ulissi, imprenditore edile. A metà giugno vengono presi Giorgio Carrer come D.S. e Pasquale Minuti come nuovo trainer. Ad ottobre cominciano a girare insistenti voci su una nuova crisi societaria e addirittura sul reale rischio di fallimento. Per ciò che riguarda il campo, nella stagione 2008-09, la squadra parte malissimo e conclude penultima retrocendo in Eccellenza.
A maggio 2009 arriva l'ufficializzazione del fallimento della società.
Ma grazie alla FIGC, la Fulgor Maceratese eredita la rosa della società fallita.
Cronistoria
Cronistoria della Società Sportiva Maceratese 1922 | ||
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Presidenti ed Allenatori
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Campo di gara
La squadra gioca le partite casalinghe allo Stadio Helvia Recina, la cui capienza è stata ridotta negli ultimi anni da circa 10.000 a 5.850 posti per i recenti decreti sulla sicurezza. Il record di spettatori in una singola partita è di 12.900 presenze registrate il 5 aprile 1981 per Maceratese-Civitanovese, valevole per il campionato di C2 girone B della stagione 1980-1981. La partita terminò 1-0 con gol di Moreno Morbiducci.
Rivalità
Campionati nazionali
Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
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B |
1 | 1940-1941 | 1940-1941 |
C |
41 | 1928-1929 | 2000-2001 |
D |
23 | 1952-1953 | 2008-2009 |
In 65 stagioni sportive dall'esordio a livello nazionale nel Campionato Meridionale (C), compresi 14 tornei di Serie C2. Sono escluse le annate dal 1932 al 1936, dal 1943 al 1945, dal 1953 al 1958, dal 1988 al 1992, e la stagione 2004/05, nelle quali la Maceratese ha partecipato ai tornei del Comitato Regionale Marchigiano o fu inattiva.
Date da ricordare
- 7-1-1923 Maceratese-Libertas Rimini 4-0 prima partita ufficiale del club
- 7-4-1940 S.S.Lazio-Maceratese 2-0 ottavi Coppa Italia
- 6-10-1940 Maceratese-Hellas Verona 2-1 esordio in serie B
- 5-10-1942 Civitanovese-Maceratese 1-2 serie C prima storica vittoria a Civitanova
- 14-4-1971 Maceratese-Genoa 2-0 serie C storica vittoria contro il "grifone"
- 11-5-1980 Maceratese-Chievo 2-1 promozione in serie C2
- 29-5-1980 Maceratese-Torino 1-1 amichevole
- 5-4-1981 Maceratese-Civitanovese 1-0 serie C2 record di presenze
- 20-9-1992 Maceratese-Fermana 2-2 serie D esordio di Borislav Cvetkovic
- 9-5-1993 Maceratese-Gubbio 3-1 serie D ritorno in serie C2
- 15-3-1997 Maceratese-Ternana 3-2 serie C2
- 27-1-2002 Civitanovese-Maceratese 0-3 serie D rotonda vittoria nel derby
Voci correlate
Note
- ^ La Carta di Viareggio sancì l'ammissione ai gironi Nord solo per l'Anconitana ed è forse questo (l'alto costo delle trasferte nell'Italia del Sud) il motivo per cui non rinnovò affiliazione ed iscrizione ai campionati per la stagione 1926-27.
Collegamenti esterni