Kobe Bryant: differenze tra le versioni

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|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|al miglior cortometraggio d'animazione|2018}}
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Ha giocato prevalentemente nel ruolo di [[guardia tiratrice]] ed è considerato tra i migliori cestisti della storia dell'[[NBA]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/basket/2016/04/14/news/bryant_leggenda_con_italia_nel_cuore-137445691/|titolo=Bryant, la leggenda con l'Italia nel cuore|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=14 aprile 2016|autore=Marco Gaetani|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://sports.yahoo.com/blogs/nba-ball-dont-lie/kevin-durant--kobe-bryant-is--the-greatest-of-all-time---kobe-and-michael-jordan-are--1-and-1a-213142314.html|titolo=Kevin Durant: Kobe Bryant is 'the greatest of all time,' Kobe and Michael Jordan '1 and 1A'|editore=[[Yahoo!|Yahoo Sports]]|lingua=en|autore=Dan Devine|data=14 marzo 2014|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.slamonline.com/nba/slams-top-100-players-time-kobe-bryant-no-5/|titolo=SLAM's Top 100 Players Of All-Time: Kobe Bryant, No. 5|sito=SLAMonline|data=15 aprile 2018|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> Figlio di [[Joe Bryant]] e Pamela Cox, sorella dell'ex cestista [[Chubby Cox]] ritiratosi nel 1983.<ref name=":35">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 13</ref> Ha due sorelle più grandi, Sharia e Shaya,<ref name=":35" /> mentre suo cugino [[John Cox (cestista)|John Cox]] è anch'egli [[cestista]].<ref>{{Cita news|lingua=es|url=http://www.elnuevoherald.com/deportes/nba-es/article28335670.html|titolo=John Cox, el primo venezolano de Kobe Bryant|pubblicazione=elnuevoherald|accesso=5 maggio 2017}}</ref> Bryant è cresciuto cestisticamente in [[Italia]],<ref name="Barocci">{{cita|Barocci}}.</ref> dove ha imparato i fondamentali europei,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 40</ref> e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei [[Los Angeles Lakers]],<ref name=":42" /> squadra con cui ha conquistato 5 titoli.<ref name=":7" /> Bryant è stato il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 anni.<ref name=":42" /> Con la [[Nazionale di pallacanestro degli Stati Uniti d'America|Nazionale statunitense]] ha partecipato ai [[Campionato americano maschile di pallacanestro 2007|FIBA Americas Championship 2007]] e ai [[giochi olimpici]] di [[Pallacanestro ai Giochi della XXIX Olimpiade|Pechino 2008]] e di [[Pallacanestro ai Giochi della XXX Olimpiade|Londra 2012]], vincendo la medaglia d'oro in tutte e tre le manifestazioni.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 141</ref>
Ha giocato prevalentemente nel ruolo di [[guardia tiratrice]] ed è considerato tra i migliori cestisti della storia dell'[[NBA]].<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/basket/2016/04/14/news/bryant_leggenda_con_italia_nel_cuore-137445691/|titolo=Bryant, la leggenda con l'Italia nel cuore|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=14 aprile 2016|autore=Marco Gaetani|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://sports.yahoo.com/blogs/nba-ball-dont-lie/kevin-durant--kobe-bryant-is--the-greatest-of-all-time---kobe-and-michael-jordan-are--1-and-1a-213142314.html|titolo=Kevin Durant: Kobe Bryant is 'the greatest of all time,' Kobe and Michael Jordan '1 and 1A'|editore=[[Yahoo!|Yahoo Sports]]|lingua=en|autore=Dan Devine|data=14 marzo 2014|accesso=5 maggio 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.slamonline.com/nba/slams-top-100-players-time-kobe-bryant-no-5/|titolo=SLAM's Top 100 Players Of All-Time: Kobe Bryant, No. 5|sito=SLAMonline|data=15 aprile 2018|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> Figlio di [[Joe Bryant]] e Pamela Cox, sorella dell'ex cestista [[Chubby Cox]] ritiratosi nel 1983.<ref name=":35">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 13}}.</ref> Ha due sorelle più grandi, Sharia e Shaya,<ref name=":35" /> mentre suo cugino [[John Cox (cestista)|John Cox]] è anch'egli [[cestista]].<ref>{{Cita news|lingua=es|url=http://www.elnuevoherald.com/deportes/nba-es/article28335670.html|titolo=John Cox, el primo venezolano de Kobe Bryant|pubblicazione=elnuevoherald|accesso=5 maggio 2017}}</ref> Bryant è cresciuto cestisticamente in [[Italia]],<ref name="Barocci">{{cita|Barocci}}.</ref> dove ha imparato i fondamentali europei,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 40}}.</ref> e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei [[Los Angeles Lakers]],<ref name=":42" /> squadra con cui ha conquistato 5 titoli.<ref name=":7" /> Bryant è stato il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 anni.<ref name=":42" /> Con la [[Nazionale di pallacanestro degli Stati Uniti d'America|Nazionale statunitense]] ha partecipato ai [[Campionato americano maschile di pallacanestro 2007|FIBA Americas Championship 2007]] e ai [[giochi olimpici]] di [[Pallacanestro ai Giochi della XXIX Olimpiade|Pechino 2008]] e di [[Pallacanestro ai Giochi della XXX Olimpiade|Londra 2012]], vincendo la medaglia d'oro in tutte e tre le manifestazioni.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 141}}.</ref>


Il 4 marzo 2018 ha vinto il [[Premi Oscar 2018|Premio Oscar]] insieme a [[Glen Keane]], nella categoria [[Oscar al miglior cortometraggio d'animazione|miglior cortometraggio d'animazione]] per ''[[Dear Basketball]]'', ispirato alla sua lettera di addio al basket.<ref name=":22">{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Altri-Mondi/05-03-2018/oscar-2018-trionfa-kobe-bryant-miglior-film-la-forma-acqua-250706183717.shtml|titolo=Oscar 2018, trionfa Kobe Bryant. Miglior film "La forma dell'acqua"|autore=Massimo Lopes Pegna|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=5 marzo 2018|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Il 4 marzo 2018 ha vinto il [[Premi Oscar 2018|Premio Oscar]] insieme a [[Glen Keane]], nella categoria [[Oscar al miglior cortometraggio d'animazione|miglior cortometraggio d'animazione]] per ''[[Dear Basketball]]'', ispirato alla sua lettera di addio al basket.<ref name=":22">{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Altri-Mondi/05-03-2018/oscar-2018-trionfa-kobe-bryant-miglior-film-la-forma-acqua-250706183717.shtml|titolo=Oscar 2018, trionfa Kobe Bryant. Miglior film "La forma dell'acqua"|autore=Massimo Lopes Pegna|editore=[[La Gazzetta dello Sport]]|data=5 marzo 2018|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
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Kobe Bryant è terzo tra i [[migliori marcatori NBA|migliori marcatori nella storia dell'NBA]], alle spalle di [[Kareem Abdul-Jabbar]] e [[Karl Malone]], con 33.643 punti.<ref name=bbc>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/sport/basketball/36034323|titolo=Kobe Bryant retires - NBA legend's career in numbers|editore=[[BBC Sport]]|lingua=en|data=14 aprile 2016|accesso=6 maggio 2016}}</ref> È quarto, invece, per quanto riguarda i punti realizzati nei playoff, con 5.640 (dietro a [[LeBron James]], [[Michael Jordan]] e [[Kareem Abdul-Jabbar]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leaders/pts_career_p.html|titolo=NBA & ABA Career Playoff Leaders and Records for Points|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Kobe Bryant è terzo tra i [[migliori marcatori NBA|migliori marcatori nella storia dell'NBA]], alle spalle di [[Kareem Abdul-Jabbar]] e [[Karl Malone]], con 33.643 punti.<ref name=bbc>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/sport/basketball/36034323|titolo=Kobe Bryant retires - NBA legend's career in numbers|editore=[[BBC Sport]]|lingua=en|data=14 aprile 2016|accesso=6 maggio 2016}}</ref> È quarto, invece, per quanto riguarda i punti realizzati nei playoff, con 5.640 (dietro a [[LeBron James]], [[Michael Jordan]] e [[Kareem Abdul-Jabbar]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leaders/pts_career_p.html|titolo=NBA & ABA Career Playoff Leaders and Records for Points|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>


Giocava solitamente come guardia tiratrice, ma all'occorrenza poteva ricoprire i ruoli di [[playmaker]] e [[ala piccola]]<ref>{{cita web|url=http://bleacherreport.com/articles/1452522-will-kobe-bryants-shift-to-small-forward-impact-his-play|titolo=Will Kobe Bryant's Shift to Small Forward Impact His Play?|autore=Ethan Sherwood Strauss|editore=bleacherreport.com|data=21 dicembre 2012|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>. Dal 1999 al 2013 è stato sempre incluso in almeno uno dei tre quintetti dell'[[All-NBA Team]], mentre dal 1998 fino al ritiro ha sempre partecipato all'[[NBA All-Star Game]]. Eccellente difensore – dote talvolta messa in secondo piano dall'altrettanto spiccata abilità offensiva –,<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Nba/05-01-2016/nba-lato-nascosto-ma-fenomenale-kobe-bryant-difesa-140164343817.shtml|titolo=Nba, il lato nascosto (ma fenomenale) di Kobe Bryant: la difesa|sito=gazzetta.it|autore=Dario Vismara|data=5 gennaio 2016|accesso=10 novembre 2016}}</ref> in 12 occasioni ha fatto parte di uno dei due [[NBA All-Defensive Team]],<ref name=":30">{{Cita|Serrano}}</ref><ref name=":19">{{Cita web|url=https://www.landofbasketball.com/awards/all_defensive_teams_player_total.htm|titolo=NBA All-Defensive Teams, Players with the Most Selections.|sito=www.landofbasketball.com|accesso=1º marzo 2019}}</ref> secondo (a pari merito con [[Kevin Garnett]])<ref name=":19" /> per volte in cui è stato negli All-Defensive Team dietro a [[Tim Duncan]].<ref name=":19" />
Giocava solitamente come guardia tiratrice, ma all'occorrenza poteva ricoprire i ruoli di [[playmaker]] e [[ala piccola]]<ref>{{cita web|url=http://bleacherreport.com/articles/1452522-will-kobe-bryants-shift-to-small-forward-impact-his-play|titolo=Will Kobe Bryant's Shift to Small Forward Impact His Play?|autore=Ethan Sherwood Strauss|editore=bleacherreport.com|data=21 dicembre 2012|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>. Dal 1999 al 2013 è stato sempre incluso in almeno uno dei tre quintetti dell'[[All-NBA Team]], mentre dal 1998 fino al ritiro ha sempre partecipato all'[[NBA All-Star Game]]. Eccellente difensore – dote talvolta messa in secondo piano dall'altrettanto spiccata abilità offensiva –,<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Nba/05-01-2016/nba-lato-nascosto-ma-fenomenale-kobe-bryant-difesa-140164343817.shtml|titolo=Nba, il lato nascosto (ma fenomenale) di Kobe Bryant: la difesa|sito=gazzetta.it|autore=Dario Vismara|data=5 gennaio 2016|accesso=10 novembre 2016}}</ref> in 12 occasioni ha fatto parte di uno dei due [[NBA All-Defensive Team]],<ref name=":30">{{Cita|Serrano}}.</ref><ref name=":19">{{Cita web|url=https://www.landofbasketball.com/awards/all_defensive_teams_player_total.htm|titolo=NBA All-Defensive Teams, Players with the Most Selections.|sito=www.landofbasketball.com|accesso=1º marzo 2019}}</ref> secondo (a pari merito con [[Kevin Garnett]])<ref name=":19" /> per volte in cui è stato negli All-Defensive Team dietro a [[Tim Duncan]].<ref name=":19" />


In carriera si è distinto anche per la grande personalità, carisma e mentalità vincente con cui approciava le partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.ultimouomo.com/lista-di-kobe/|titolo=La lista di Kobe|sito=L'Ultimo Uomo|data=15 dicembre 2014|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1076875-ranking-the-nbas-15-most-charismatic-players|titolo=Ranking the NBA's 15 Most Charismatic Players|autore=Eric He|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/495162-kobe-bryant-insight-into-the-character-of-the-hardest-working-man-in-basketball|titolo=Kobe Bryant: Insight Into The Character Of The Hardest Working Man In Basketball|autore=Hayk Jernazian|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref>
In carriera si è distinto anche per la grande personalità, carisma e mentalità vincente con cui approciava le partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.ultimouomo.com/lista-di-kobe/|titolo=La lista di Kobe|sito=L'Ultimo Uomo|data=15 dicembre 2014|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1076875-ranking-the-nbas-15-most-charismatic-players|titolo=Ranking the NBA's 15 Most Charismatic Players|autore=Eric He|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/495162-kobe-bryant-insight-into-the-character-of-the-hardest-working-man-in-basketball|titolo=Kobe Bryant: Insight Into The Character Of The Hardest Working Man In Basketball|autore=Hayk Jernazian|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref>
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Bryant iniziò a giocare a basket sin dai 3 anni e visse in Italia dai 6 fino ai 13 anni di età,<ref name="Barocci" /> spostandosi nelle varie città dei club per i quali giocava il padre.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Basket/19-07-2015/kobe-bryant-barocci-un-italiano-nome-kobe-lakers-120621514813.shtml|titolo=Basket, ?Un italiano di nome Kobe?, tutta l?infanzia di Bryant è svelata|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Tra il 1984 e il 1991 passò da [[Rieti]] a [[Reggio Calabria]], per proseguire a [[Pistoia]] e infine a [[Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]].<ref name="Barocci" />
Bryant iniziò a giocare a basket sin dai 3 anni e visse in Italia dai 6 fino ai 13 anni di età,<ref name="Barocci" /> spostandosi nelle varie città dei club per i quali giocava il padre.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Basket/19-07-2015/kobe-bryant-barocci-un-italiano-nome-kobe-lakers-120621514813.shtml|titolo=Basket, ?Un italiano di nome Kobe?, tutta l?infanzia di Bryant è svelata|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Tra il 1984 e il 1991 passò da [[Rieti]] a [[Reggio Calabria]], per proseguire a [[Pistoia]] e infine a [[Reggio nell'Emilia|Reggio Emilia]].<ref name="Barocci" />


Tornato negli [[Stati Uniti d'America|USA]] si iscrisse alla [[high school]], dove guadagna fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la [[Lower Merion High School]], situata in un sobborgo di [[Filadelfia]],<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 35</ref> infrangendo al contempo il record di punti nel quadriennio liceale per la zona di Philadelphia detenuto da [[Wilt Chamberlain]], mettendo a referto ben 2.883 punti.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 36</ref>
Tornato negli [[Stati Uniti d'America|USA]] si iscrisse alla [[high school]], dove guadagna fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la [[Lower Merion High School]], situata in un sobborgo di [[Filadelfia]],<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 35}}.</ref> infrangendo al contempo il record di punti nel quadriennio liceale per la zona di Philadelphia detenuto da [[Wilt Chamberlain]], mettendo a referto ben 2.883 punti.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 36}}.</ref>


=== Il Draft NBA ===
=== Il Draft NBA ===
Nel 1996, non ancora diciottenne, decise quindi di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiarò eleggibile per il [[Draft NBA 1996|Draft NBA]] senza passare per il [[college]],<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 38</ref> pratica poco diffusa allora e divenuta poi più comune, prima dell'introduzione di un limite di età per l'ingresso nella lega professionistica.<ref>{{Cita web|url=https://3c90sm37lsaecdwtr32v9qof-wpengine.netdna-ssl.com/wp-content/uploads/2016/02/2017-NBA-NBPA-Collective-Bargaining-Agreement.pdf|titolo=Article X, Section 1(b)(i)|autore=National Basketball Players Association|data=19 gennaio 2017|formato=PDF|accesso=16 marzo 2019}}</ref>
Nel 1996, non ancora diciottenne, decise quindi di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiarò eleggibile per il [[Draft NBA 1996|Draft NBA]] senza passare per il [[college]],<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 38}}.</ref> pratica poco diffusa allora e divenuta poi più comune, prima dell'introduzione di un limite di età per l'ingresso nella lega professionistica.<ref>{{Cita web|url=https://3c90sm37lsaecdwtr32v9qof-wpengine.netdna-ssl.com/wp-content/uploads/2016/02/2017-NBA-NBPA-Collective-Bargaining-Agreement.pdf|titolo=Article X, Section 1(b)(i)|autore=National Basketball Players Association|data=19 gennaio 2017|formato=PDF|accesso=16 marzo 2019}}</ref>


Venne scelto dagli [[Charlotte Hornets]] al primo giro come numero 13 assoluto;<ref name=":24" /> subito dopo, però, gli Hornets cedettero ai Los Angeles Lakers i diritti su Bryant in cambio del ventottenne [[centro (pallacanestro)|centro]] [[Vlade Divac]], che dopo sette stagioni lasciò i gialloviola.<ref name=":24">{{Cita web|url=https://www.silverscreenandroll.com/2018/8/19/17752740/lakers-trade-rumors-kobe-bryant-vlade-divac-hornets-nba-draft-charlotte|titolo=If Vlade Divac had followed through on his threat to retire, the Hornets would have kept Kobe Bryant instead of trading him to Lakers|autore=Harrison Faigen|sito=Silver Screen and Roll|data=19 agosto 2018|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I [[California|californiani]] avevano appena messo sotto contratto il centro più forte sul mercato, [[Shaquille O'Neal]], e non aveva dunque più bisogno di Divac.<ref name=":24" /> I Lakers, prima di orchestrare lo [[scambio (economia)|scambio]], allestirono un provino per testare le qualità del giovane Kobe (che tra l'altro sperava di essere scelto proprio dai Lakers) e ne furono conquistati.<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/sports/lakers/la-sp-kobe-draft-day-jerry-west-20160417-story.html|titolo=Jerry West didn't need much time to make up his mind about Kobe Bryant|autore=Broderick Turner|sito=latimes.com|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref name=":34">{{Cita web|url=https://www.foxsports.it/2017/12/20/nba-kobe-bryant-night-non-e-importante-risultato-ma-viaggio/|titolo=NBA, Bryant: Non importa il risultato, ma il viaggio|sito=Fox Sports|data=20 dicembre 2017|accesso=15 marzo 2019}}</ref> Lo scambio fu architettato da [[Jerry West]] che convinse Divac ad andare a [[Charlotte (Carolina del Nord)|Charlotte]] nonostante lui non volesse venire scambiato per un giocatore che veniva dal college.<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2016/1/5/10718140/vlade-divac-kobe-bryant-trade-1996-nba-draft|titolo=How Divac nearly nixed Kobe-to-LA deal|autore=Jason Patt|sito=SBNation.com|data=5 gennaio 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Venne scelto dagli [[Charlotte Hornets]] al primo giro come numero 13 assoluto;<ref name=":24" /> subito dopo, però, gli Hornets cedettero ai Los Angeles Lakers i diritti su Bryant in cambio del ventottenne [[centro (pallacanestro)|centro]] [[Vlade Divac]], che dopo sette stagioni lasciò i gialloviola.<ref name=":24">{{Cita web|url=https://www.silverscreenandroll.com/2018/8/19/17752740/lakers-trade-rumors-kobe-bryant-vlade-divac-hornets-nba-draft-charlotte|titolo=If Vlade Divac had followed through on his threat to retire, the Hornets would have kept Kobe Bryant instead of trading him to Lakers|autore=Harrison Faigen|sito=Silver Screen and Roll|data=19 agosto 2018|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I [[California|californiani]] avevano appena messo sotto contratto il centro più forte sul mercato, [[Shaquille O'Neal]], e non aveva dunque più bisogno di Divac.<ref name=":24" /> I Lakers, prima di orchestrare lo [[scambio (economia)|scambio]], allestirono un provino per testare le qualità del giovane Kobe (che tra l'altro sperava di essere scelto proprio dai Lakers) e ne furono conquistati.<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/sports/lakers/la-sp-kobe-draft-day-jerry-west-20160417-story.html|titolo=Jerry West didn't need much time to make up his mind about Kobe Bryant|autore=Broderick Turner|sito=latimes.com|accesso=15 marzo 2019}}</ref><ref name=":34">{{Cita web|url=https://www.foxsports.it/2017/12/20/nba-kobe-bryant-night-non-e-importante-risultato-ma-viaggio/|titolo=NBA, Bryant: Non importa il risultato, ma il viaggio|sito=Fox Sports|data=20 dicembre 2017|accesso=15 marzo 2019}}</ref> Lo scambio fu architettato da [[Jerry West]] che convinse Divac ad andare a [[Charlotte (Carolina del Nord)|Charlotte]] nonostante lui non volesse venire scambiato per un giocatore che veniva dal college.<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2016/1/5/10718140/vlade-divac-kobe-bryant-trade-1996-nba-draft|titolo=How Divac nearly nixed Kobe-to-LA deal|autore=Jason Patt|sito=SBNation.com|data=5 gennaio 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
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La [[National Basketball Association 1997-1998|stagione successiva]] vide Bryant raddoppiare la sua media punti, che sale a 15,4 punti a partita. Allo stesso tempo cominciò a mostrare le sue qualità: il voto dei tifosi lo inserì nel quintetto base per l'All-Star Game di [[New York]] (record come più giovane titolare nella storia della rassegna),<ref name=":20" /> mentre al termine dell'annata venne eletto come secondo miglior [[NBA Sixth Man of the Year Award|6° uomo dell'anno]] dietro solo a [[Danny Manning]].<ref name=":10">{{Cita web|url=https://hoopshype.com/2017/04/29/10-things-you-may-not-know-about-kobe-bryant/|titolo=10 things you may not know about Kobe Bryant|sito=HoopsHype|data=30 aprile 2017|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I Lakers fecero strada nei playoffs eliminando Portland (4-0) e Seattle (4-1),<ref name=":11">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/1998_games.html|titolo=1997-98 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> arrivando sino alla finale di [[NBA Western Conference|Conference]] dove vennero nuovamente sconfitti da Utah con il punteggio di 4-0.<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/1998-nba-western-conference-finals-lakers-vs-jazz.html|titolo=1998 NBA Western Conference Finals - Los Angeles Lakers vs. Utah Jazz|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
La [[National Basketball Association 1997-1998|stagione successiva]] vide Bryant raddoppiare la sua media punti, che sale a 15,4 punti a partita. Allo stesso tempo cominciò a mostrare le sue qualità: il voto dei tifosi lo inserì nel quintetto base per l'All-Star Game di [[New York]] (record come più giovane titolare nella storia della rassegna),<ref name=":20" /> mentre al termine dell'annata venne eletto come secondo miglior [[NBA Sixth Man of the Year Award|6° uomo dell'anno]] dietro solo a [[Danny Manning]].<ref name=":10">{{Cita web|url=https://hoopshype.com/2017/04/29/10-things-you-may-not-know-about-kobe-bryant/|titolo=10 things you may not know about Kobe Bryant|sito=HoopsHype|data=30 aprile 2017|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I Lakers fecero strada nei playoffs eliminando Portland (4-0) e Seattle (4-1),<ref name=":11">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/1998_games.html|titolo=1997-98 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> arrivando sino alla finale di [[NBA Western Conference|Conference]] dove vennero nuovamente sconfitti da Utah con il punteggio di 4-0.<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/1998-nba-western-conference-finals-lakers-vs-jazz.html|titolo=1998 NBA Western Conference Finals - Los Angeles Lakers vs. Utah Jazz|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>


Per l'anno seguente, a causa delle cessioni di Van Exel e Jones,<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/2366122-ranking-the-five-worst-trades-in-lakers-history|titolo=Los Angeles Lakers: Ranking the Five Worst Trades in Team History|autore=Jeremy Rucker|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> il ventenne Bryant diventò la guardia titolare. [[Kurt Rambis]], ex giocatore NBA con i Lakers, sostituì il licenziato coach [[Del Harris]];<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 48</ref> la squadra, dopo una stagione regolare altalenante, raggiunse le semifinali di Conference, venendo eliminata dai [[San Antonio Spurs]], futuri vincitori del titolo.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 49</ref>
Per l'anno seguente, a causa delle cessioni di Van Exel e Jones,<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/2366122-ranking-the-five-worst-trades-in-lakers-history|titolo=Los Angeles Lakers: Ranking the Five Worst Trades in Team History|autore=Jeremy Rucker|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> il ventenne Bryant diventò la guardia titolare. [[Kurt Rambis]], ex giocatore NBA con i Lakers, sostituì il licenziato coach [[Del Harris]];<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 48}}.</ref> la squadra, dopo una stagione regolare altalenante, raggiunse le semifinali di Conference, venendo eliminata dai [[San Antonio Spurs]], futuri vincitori del titolo.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 49}}.</ref>


=== Gli anni delle Finals (2000-2004) ===
=== Gli anni delle Finals (2000-2004) ===
[[File:Lipofsky Kobe.jpg|sinistra|miniatura|284x284px|Bryant a inizio carriera]]
[[File:Lipofsky Kobe.jpg|sinistra|miniatura|284x284px|Bryant a inizio carriera]]
Nell'estate 1999 Rambis venne degradato a vice-allenatore e come nuovo coach arrivò [[Phil Jackson]], già sei volte campione NBA con i [[Chicago Bulls]].<ref>{{Cita web|url=https://products.kitsapsun.com/archive/1999/06-18/0040_commentary__we_ll_see_how_far_zen.html|titolo=COMMENTARY: We'll see how far Zen takes Jackson in L.A.|sito=products.kitsapsun.com|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Nonostante Jackson avesse pensato di tradarlo a [[Detroit]] in cambio di [[Grant Hill]],<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/blog/new-york/knicks/post/_/id/65118|titolo=Phil Jackson recalls proposed trade to deal young Kobe for Grant Hill|sito=ESPN.com|data=2 settembre 2016|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cbssports.com/nba/news/phil-jackson-says-he-briefly-considered-trading-kobe-bryant-for-grant-hill/|titolo=Phil Jackson says he briefly considered trading Kobe Bryant for Grant Hill|autore=Zach Harper|sito=CBSSports.com|data=2 settembre 2016|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant rimase in squadra e subito i Lakers vinsero il titolo nel [[NBA Playoffs 2000|2000]], dopo avere eliminato in ordine [[Sacramento Kings]], [[Phoenix Suns]] e [[Portland Trail Blazers]],<ref name=":37">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2000_games.html|titolo=1999-00 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> contro gli [[Indiana Pacers]].<ref name=":37" /> Contro i Pacers i gialloviola vinsero in 6 gare, Bryant tenne di media 15,6 punti,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2000-nba-finals-pacers-vs-lakers.html|titolo=2000 NBA Finals - Indiana Pacers vs. Los Angeles Lakers|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e in in gara-2 il nativo di Philadelphia subì un infortunio alla caviglia;<ref name=":38">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 55</ref> ciononostante lui saltò gara-3, ma giocò in gara-4 seppur dolorante e contribuì alla vittoria della squadra per 120-118 con 28 punti.<ref name=":38" /><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1583346-gutsiest-moments-of-kobe-bryants-la-lakers-career|titolo=Gutsiest Moments of Kobe Bryant's LA Lakers Career|autore=Alec Nathan|sito=Bleacher Report|data=29 marzo 2013|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref>
Nell'estate 1999 Rambis venne degradato a vice-allenatore e come nuovo coach arrivò [[Phil Jackson]], già sei volte campione NBA con i [[Chicago Bulls]].<ref>{{Cita web|url=https://products.kitsapsun.com/archive/1999/06-18/0040_commentary__we_ll_see_how_far_zen.html|titolo=COMMENTARY: We'll see how far Zen takes Jackson in L.A.|sito=products.kitsapsun.com|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Nonostante Jackson avesse pensato di tradarlo a [[Detroit]] in cambio di [[Grant Hill]],<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/blog/new-york/knicks/post/_/id/65118|titolo=Phil Jackson recalls proposed trade to deal young Kobe for Grant Hill|sito=ESPN.com|data=2 settembre 2016|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cbssports.com/nba/news/phil-jackson-says-he-briefly-considered-trading-kobe-bryant-for-grant-hill/|titolo=Phil Jackson says he briefly considered trading Kobe Bryant for Grant Hill|autore=Zach Harper|sito=CBSSports.com|data=2 settembre 2016|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant rimase in squadra e subito i Lakers vinsero il titolo nel [[NBA Playoffs 2000|2000]], dopo avere eliminato in ordine [[Sacramento Kings]], [[Phoenix Suns]] e [[Portland Trail Blazers]],<ref name=":37">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2000_games.html|titolo=1999-00 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> contro gli [[Indiana Pacers]].<ref name=":37" /> Contro i Pacers i gialloviola vinsero in 6 gare, Bryant tenne di media 15,6 punti,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2000-nba-finals-pacers-vs-lakers.html|titolo=2000 NBA Finals - Indiana Pacers vs. Los Angeles Lakers|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e in in gara-2 il nativo di Philadelphia subì un infortunio alla caviglia;<ref name=":38">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 55}}.</ref> ciononostante lui saltò gara-3, ma giocò in gara-4 seppur dolorante e contribuì alla vittoria della squadra per 120-118 con 28 punti.<ref name=":38" /><ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/1583346-gutsiest-moments-of-kobe-bryants-la-lakers-career|titolo=Gutsiest Moments of Kobe Bryant's LA Lakers Career|autore=Alec Nathan|sito=Bleacher Report|data=29 marzo 2013|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref>


Nel 2000-2001 Kobe si prese maggiori responsabilità iniziando a superare [[Shaquille O'Neal]] nelle gerarchie della squadra;<ref name=":38" /> O'Neal non gradì e tra dicembre e gennaio si susseguirono voci che accostarono i 2 giocatori ad altre franchigie.<ref name=":39">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 56</ref> Dopo l'All-Star Game (in cui Bryant segnò 19 punti, migliore della [[NBA Western Conference|Western Conference]])<ref>{{Cita web|url=https://www.nba.com/history/allstar/recap_2001.html|titolo=NBA.com: 2001 All-Star Game: East 111, West 110|sito=www.nba.com|data=11 febbraio 2001|accesso=16 marzo 2019}}</ref> i rapporti tra i 2 si riappacificarono,<ref name=":39" /> ma vi fu un altro problema per Bryant: in marzo venne riportato un rumor sul [[Chicago Sun-Times]] da Rick Telander su una presunta frase del suo coach Zen secondo il quale Bryant non si integrasse col suo modo di giocare.<ref>{{Cita web|url=http://a.espncdn.com/nba/news/2001/0322/1159812.html|titolo=ESPN.com - NBA - Bryant still not buying into triangle offense|sito=a.espncdn.com|data=22 marzo 2001|accesso=16 marzo 2019}}</ref><ref name=":40">{{Cita web|url=http://www.espn.com/blog/truehoop/post/_/id/4962/2001-when-the-near-perfect-lakers-almost-imploded|titolo=2001, When the Near-Perfect Lakers Almost Imploded|sito=ESPN.com|data=10 giugno 2008|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> Oltre a questo i Lakers si piazzarono 2° a ovest,<ref>{{Cita web|url=https://www.landofbasketball.com/yearbyyear/2000_2001_standings.htm|titolo=NBA 2000-01 Regular Season Standings|sito=www.landofbasketball.com|accesso=16 marzo 2019}}</ref> arrivando ai playoffs tra le perplessità,<ref name=":40" /> che vennero spazzate in post-season dai lacustri che arrivarono in finale vincendo tutte e 15 le partite (3 contro i Trail Blazers, 4 contro i Kings e gli Spurs, e contro quest'ultimi fu protagonista di una prestazione da 36 punti, 9 assist e 8 rimbalzi in gara-3)<ref name=":41">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2001_games.html|titolo=2000-01 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/2001/20010525/recap/saslal.html|titolo=San Antonio Spurs/LA Lakers Lakers NBA recap on ESPN|sito=www.espn.com|accesso=16 marzo 2019}}</ref> dove incontrarono i [[Philadelphia 76ers]] dell'MVP della regular season [[Allen Iverson]], che vinse il premio nonostante i 28,5 punti e 5 assist di media di Bryant in stagione.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 58</ref> In finale Bryant vinse nuovamente l'anello in 5 gare.<ref name=":41" />
Nel 2000-2001 Kobe si prese maggiori responsabilità iniziando a superare [[Shaquille O'Neal]] nelle gerarchie della squadra;<ref name=":38" /> O'Neal non gradì e tra dicembre e gennaio si susseguirono voci che accostarono i 2 giocatori ad altre franchigie.<ref name=":39">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 56}}.</ref> Dopo l'All-Star Game (in cui Bryant segnò 19 punti, migliore della [[NBA Western Conference|Western Conference]])<ref>{{Cita web|url=https://www.nba.com/history/allstar/recap_2001.html|titolo=NBA.com: 2001 All-Star Game: East 111, West 110|sito=www.nba.com|data=11 febbraio 2001|accesso=16 marzo 2019}}</ref> i rapporti tra i 2 si riappacificarono,<ref name=":39" /> ma vi fu un altro problema per Bryant: in marzo venne riportato un rumor sul [[Chicago Sun-Times]] da Rick Telander su una presunta frase del suo coach Zen secondo il quale Bryant non si integrasse col suo modo di giocare.<ref>{{Cita web|url=http://a.espncdn.com/nba/news/2001/0322/1159812.html|titolo=ESPN.com - NBA - Bryant still not buying into triangle offense|sito=a.espncdn.com|data=22 marzo 2001|accesso=16 marzo 2019}}</ref><ref name=":40">{{Cita web|url=http://www.espn.com/blog/truehoop/post/_/id/4962/2001-when-the-near-perfect-lakers-almost-imploded|titolo=2001, When the Near-Perfect Lakers Almost Imploded|sito=ESPN.com|data=10 giugno 2008|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> Oltre a questo i Lakers si piazzarono 2° a ovest,<ref>{{Cita web|url=https://www.landofbasketball.com/yearbyyear/2000_2001_standings.htm|titolo=NBA 2000-01 Regular Season Standings|sito=www.landofbasketball.com|accesso=16 marzo 2019}}</ref> arrivando ai playoffs tra le perplessità,<ref name=":40" /> che vennero spazzate in post-season dai lacustri che arrivarono in finale vincendo tutte e 15 le partite (3 contro i Trail Blazers, 4 contro i Kings e gli Spurs, e contro quest'ultimi fu protagonista di una prestazione da 36 punti, 9 assist e 8 rimbalzi in gara-3)<ref name=":41">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2001_games.html|titolo=2000-01 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/2001/20010525/recap/saslal.html|titolo=San Antonio Spurs/LA Lakers Lakers NBA recap on ESPN|sito=www.espn.com|accesso=16 marzo 2019}}</ref> dove incontrarono i [[Philadelphia 76ers]] dell'MVP della regular season [[Allen Iverson]], che vinse il premio nonostante i 28,5 punti e 5 assist di media di Bryant in stagione.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 58}}.</ref> In finale Bryant vinse nuovamente l'anello in 5 gare.<ref name=":41" />


L'anno successivo Bryant vinse per la prima volta l'MVP dell'All-Star Game, in cui segnò 31 punti.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 60</ref> I gialloviola nei [[NBA Playoffs 2002|playoffs]], dopo avere eliminato agevolmente i Trail Blazers e gli Spurs (con Bryant che tenne 27 punti di media nelle 5 gare della serie, e che in gara-4 segnò 28 punti di cui 7 con la squadra sotto per 80-81),<ref name=":43">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 62</ref> in finale di Conference riaffrontarono i Sacramento Kings dell'ex [[Vlade Divac]] e [[Chris Webber]].<ref name=":43" /> Questa volta la serie fu combattuta e, dopo un 30ello di Bryant nella vittoriosa gara-1,<ref name=":43" /> in gara-2 Bryant giocò male anche per via di un'intossicazione alimentare e i Kings vinsero;<ref name=":43" /> Sacramento vinse anche gara-3, mentre in gara-4 i Lakers vinsero pareggiando la serie con 25 punti di Bryant<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200205260LAL.html|titolo=Sacramento Kings at Los Angeles Lakers Box Score, May 26, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e un tiro allo scadere di [[Robert Horry]].<ref name=":43" /> la serie si protrase fino a gara-7,<ref name=":43" /> con i Lakers che passarono il turno grazie anche a Bryant che segnò 31 punti in gara-6<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200205310LAL.html|titolo=Sacramento Kings at Los Angeles Lakers Box Score, May 31, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e 30 in gara-7.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200206020SAC.html|titolo=Los Angeles Lakers at Sacramento Kings Box Score, June 2, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> La finale si rivelò facile in quanto i gialloviola sweeparono i [[Brooklyn Nets|New Jersey Nets]] di [[Jason Kidd]],<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.nba.com/history/season-recap-index|titolo=NBA Season Recaps: 1946-2018|autore=NBA com Staff|sito=NBA.com|lingua=en|accesso=2 marzo 2019}}</ref> e questo fu il terzo ''[[three-peat]]'' per Jackson, dopo i due con i [[Chicago Bulls]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/408168-phil-jackson-repeats-will-he-three-peat-for-the-fourth-time|titolo=2010 NBA Champions: Will Phil Jackson "Three-Peat" for the Fourth Time?|autore=Daniel M|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
L'anno successivo Bryant vinse per la prima volta l'MVP dell'All-Star Game, in cui segnò 31 punti.<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 60}}.</ref> I gialloviola nei [[NBA Playoffs 2002|playoffs]], dopo avere eliminato agevolmente i Trail Blazers e gli Spurs (con Bryant che tenne 27 punti di media nelle 5 gare della serie, e che in gara-4 segnò 28 punti di cui 7 con la squadra sotto per 80-81),<ref name=":43">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 62}}.</ref> in finale di Conference riaffrontarono i Sacramento Kings dell'ex [[Vlade Divac]] e [[Chris Webber]].<ref name=":43" /> Questa volta la serie fu combattuta e, dopo un 30ello di Bryant nella vittoriosa gara-1,<ref name=":43" /> in gara-2 Bryant giocò male anche per via di un'intossicazione alimentare e i Kings vinsero;<ref name=":43" /> Sacramento vinse anche gara-3, mentre in gara-4 i Lakers vinsero pareggiando la serie con 25 punti di Bryant<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200205260LAL.html|titolo=Sacramento Kings at Los Angeles Lakers Box Score, May 26, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e un tiro allo scadere di [[Robert Horry]].<ref name=":43" /> la serie si protrase fino a gara-7,<ref name=":43" /> con i Lakers che passarono il turno grazie anche a Bryant che segnò 31 punti in gara-6<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200205310LAL.html|titolo=Sacramento Kings at Los Angeles Lakers Box Score, May 31, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> e 30 in gara-7.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/boxscores/200206020SAC.html|titolo=Los Angeles Lakers at Sacramento Kings Box Score, June 2, 2002|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=16 marzo 2019}}</ref> La finale si rivelò facile in quanto i gialloviola sweeparono i [[Brooklyn Nets|New Jersey Nets]] di [[Jason Kidd]],<ref name=":7">{{Cita web|url=http://www.nba.com/history/season-recap-index|titolo=NBA Season Recaps: 1946-2018|autore=NBA com Staff|sito=NBA.com|lingua=en|accesso=2 marzo 2019}}</ref> e questo fu il terzo ''[[three-peat]]'' per Jackson, dopo i due con i [[Chicago Bulls]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/408168-phil-jackson-repeats-will-he-three-peat-for-the-fourth-time|titolo=2010 NBA Champions: Will Phil Jackson "Three-Peat" for the Fourth Time?|autore=Daniel M|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>


Sconfitti dai [[San Antonio Spurs]] nei playoff del 2003,<ref>{{Cita web|url=https://www.cbsnews.com/news/nba-joyful-spurs-tearful-lakers/|titolo=NBA: Joyful Spurs, Tearful Lakers|sito=www.cbsnews.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> i Lakers arrivarono, tra non poche vicissitudini, alle finali nel 2004, dove persero a sorpresa contro i [[Detroit Pistons]]. L'accesso alla finale avvenne soprattutto grazie all'acquisto<ref>{{Cita web|url=https://www.nbareligion.com/2018/08/14/nba-gary-payton-racconta-i-lakers-del-2004/|titolo=NBA: Gary Payton racconta i Lakers del 2004|autore=Francesco Grisanti|sito=NBARELIGION.COM|data=14 agosto 2018|accesso=1º marzo 2019}}</ref> a inizio anno di due fuoriclasse come [[Karl Malone]] e [[Gary Payton]] (oltre allo storico compagno Derek Fisher nel tiro a 0,4 secondi dalla fine contro San Antonio),<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2018/6/4/17424628/derek-fisher-buzzer-beater-rewinder-lakers-spurs|titolo=Derek Fisher’s 0.4-second playoff buzzer-beater deserves a deep rewind|autore=S. B. N. Studios|sito=SBNation.com|data=4 giugno 2018|accesso=24 febbraio 2019}}</ref> giocatori storici della NBA entrati nella fase calante della loro carriera che si inserirono in un team già costruito per vincere il titolo NBA,<ref>{{Cita web|url=https://www.nba.com/lakers/news/payton_malone_030716.html|titolo=Lakers Sign Free Agents Gary Payton and Karl Malone|sito=Los Angeles Lakers|data=17 luglio 2003|lingua=en|accesso=25 febbraio 2019}}</ref> che non erano ancora riusciti a vincere (Payton vi riuscirà poi con i [[Miami Heat]] nel 2006, Malone no).<ref name=":21" /> I rapporti con O'Neal, da sempre burrascosi, si rovinarono del tutto a seguito dello scandalo che toccherà Bryant circa l'ipotesi di stupro,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alex Wong|data=11 aprile 2016|titolo=In 2003-04, scandal and Shaq drama followed Kobe.|lingua=en|accesso=1º marzo 2019|url=http://www.sportsonearth.com/article/170802656/kobe-bryant-shaq-and-sexual-assault-scandal}}</ref> a causa di frasi dello stesso Bryant che chiamarono in causa O'Neal.<ref name=":30" /><ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 68-69</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=1891629|titolo=Report: Kobe said Shaq paid women hush money|sito=ESPN.com|data=29 settembre 2004|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Ad ogni modo, agli occhi di molti osservatori i rapporti fra i due peggiorarono negli anni anche a causa della crescita di Bryant come giocatore, a cui faceva da contraltare la fine della fase di assoluto dominio di O'Neal.<ref name=":12">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/15-03-2016/nba-kobe-bryant-shaquille-o-neal-scontri-gelosie-vittorie-1401026508664.shtml|titolo=Nba, Kobe Bryant e Shaquille O'Neal tra scontri, gelosie e vittorie|autore=Dario Vismara|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=15 marzo 2016|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Quest'ultimo accettava sempre meno l'ipotesi di dover lasciare la scena e diventare il "secondo" della coppia,<ref name=":12" /> permettendo a Bryant di prendere in mano la squadra nei momenti decisivi e garantendo, probabilmente, il prolungamento di una dinastia vincente a LA.<ref name=":12" /> A seguito della sconfitta nelle finali NBA del 2004 contro Detroit,<ref name=":7" /> Bryant decise di testare il mercato dei ''[[free agent]]'', ma il 15 luglio 2004 siglò un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=1840336|titolo=Kobe stays put, picks Lakers over Clippers|sito=ESPN.com|data=15 luglio 2004|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Contestualmente, venendo a conoscenza del fatto che il proprietario dei lacustri [[Jerry Buss]] era intenzionato a tenere Bryant, O'Neal chiese di essere ceduto, ponendo fine di fatto ad una squadra che aveva dominato l'inizio del millennio.<ref>{{Cita web|url=https://www.foxnews.com/story/shaquille-oneal-traded-to-miami-heat|titolo=Shaquille O'Neal Traded to Miami Heat|sito=Associated Press|data=25 marzo 2015|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Va notato che O'Neal vinse poi un titolo a Miami con gli Heat nel 2006,<ref name=":21">{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/story/_/id/16231005|titolo=Free throws, hotel switches and the 'phantom call': 2006 NBA Finals oral history|sito=ESPN.com|data=18 giugno 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> dove fece coppia con il nuovo astro nascente [[Dwyane Wade]],<ref name=":21" /> a cui O'Neal non fece nessuna fatica a cedere la leadership del team, e fu proprio Wade ad essere meritatamente nominato MVP di quelle finali.<ref name=":21" /> All'addio di Shaq, si accompagnò quello di coach Jackson e di alcuni giocatori del nucleo storico dei Lakers ([[Derek Fisher]], [[Rick Fox]]) facendo ripartire tutto da Bryant,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 72-73</ref> che rimase nonostante vi fosse la possibilità per lui di trasferirsi ai [[Los Angeles Clippers|Clippers]] e ai [[Chicago Bulls|Bulls]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Corey Hansford|data=6 aprile 2016|titolo=Kobe Bryant Says He Was 'Very Close' To Signing With Clippers In 2004 - Lakers Nation|lingua=en|accesso=1º marzo 2019|url=https://www.lakersnation.com/kobe-bryant-says-he-was-very-close-to-signing-with-clippers-in-2004/2016/04/06/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://247sports.com/nba/chicago-bulls/Bolt/Kobe-Bryant-nearly-requested-a-trade-to-the-Chicago-Bulls-in-2004-115344332/|titolo=Kobe Bryant nearly requested a trade to the Bulls in 2004|sito=Chicago Bulls|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref>
Sconfitti dai [[San Antonio Spurs]] nei playoff del 2003,<ref>{{Cita web|url=https://www.cbsnews.com/news/nba-joyful-spurs-tearful-lakers/|titolo=NBA: Joyful Spurs, Tearful Lakers|sito=www.cbsnews.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> i Lakers arrivarono, tra non poche vicissitudini, alle finali nel 2004, dove persero a sorpresa contro i [[Detroit Pistons]]. L'accesso alla finale avvenne soprattutto grazie all'acquisto<ref>{{Cita web|url=https://www.nbareligion.com/2018/08/14/nba-gary-payton-racconta-i-lakers-del-2004/|titolo=NBA: Gary Payton racconta i Lakers del 2004|autore=Francesco Grisanti|sito=NBARELIGION.COM|data=14 agosto 2018|accesso=1º marzo 2019}}</ref> a inizio anno di due fuoriclasse come [[Karl Malone]] e [[Gary Payton]] (oltre allo storico compagno Derek Fisher nel tiro a 0,4 secondi dalla fine contro San Antonio),<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2018/6/4/17424628/derek-fisher-buzzer-beater-rewinder-lakers-spurs|titolo=Derek Fisher’s 0.4-second playoff buzzer-beater deserves a deep rewind|autore=S. B. N. Studios|sito=SBNation.com|data=4 giugno 2018|accesso=24 febbraio 2019}}</ref> giocatori storici della NBA entrati nella fase calante della loro carriera che si inserirono in un team già costruito per vincere il titolo NBA,<ref>{{Cita web|url=https://www.nba.com/lakers/news/payton_malone_030716.html|titolo=Lakers Sign Free Agents Gary Payton and Karl Malone|sito=Los Angeles Lakers|data=17 luglio 2003|lingua=en|accesso=25 febbraio 2019}}</ref> che non erano ancora riusciti a vincere (Payton vi riuscirà poi con i [[Miami Heat]] nel 2006, Malone no).<ref name=":21" /> I rapporti con O'Neal, da sempre burrascosi, si rovinarono del tutto a seguito dello scandalo che toccherà Bryant circa l'ipotesi di stupro,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Alex Wong|data=11 aprile 2016|titolo=In 2003-04, scandal and Shaq drama followed Kobe.|lingua=en|accesso=1º marzo 2019|url=http://www.sportsonearth.com/article/170802656/kobe-bryant-shaq-and-sexual-assault-scandal}}</ref> a causa di frasi dello stesso Bryant che chiamarono in causa O'Neal.<ref name=":30" /><ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 68-69}}.</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=1891629|titolo=Report: Kobe said Shaq paid women hush money|sito=ESPN.com|data=29 settembre 2004|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Ad ogni modo, agli occhi di molti osservatori i rapporti fra i due peggiorarono negli anni anche a causa della crescita di Bryant come giocatore, a cui faceva da contraltare la fine della fase di assoluto dominio di O'Neal.<ref name=":12">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/15-03-2016/nba-kobe-bryant-shaquille-o-neal-scontri-gelosie-vittorie-1401026508664.shtml|titolo=Nba, Kobe Bryant e Shaquille O'Neal tra scontri, gelosie e vittorie|autore=Dario Vismara|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=15 marzo 2016|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Quest'ultimo accettava sempre meno l'ipotesi di dover lasciare la scena e diventare il "secondo" della coppia,<ref name=":12" /> permettendo a Bryant di prendere in mano la squadra nei momenti decisivi e garantendo, probabilmente, il prolungamento di una dinastia vincente a LA.<ref name=":12" /> A seguito della sconfitta nelle finali NBA del 2004 contro Detroit,<ref name=":7" /> Bryant decise di testare il mercato dei ''[[free agent]]'', ma il 15 luglio 2004 siglò un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=1840336|titolo=Kobe stays put, picks Lakers over Clippers|sito=ESPN.com|data=15 luglio 2004|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Contestualmente, venendo a conoscenza del fatto che il proprietario dei lacustri [[Jerry Buss]] era intenzionato a tenere Bryant, O'Neal chiese di essere ceduto, ponendo fine di fatto ad una squadra che aveva dominato l'inizio del millennio.<ref>{{Cita web|url=https://www.foxnews.com/story/shaquille-oneal-traded-to-miami-heat|titolo=Shaquille O'Neal Traded to Miami Heat|sito=Associated Press|data=25 marzo 2015|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Va notato che O'Neal vinse poi un titolo a Miami con gli Heat nel 2006,<ref name=":21">{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/story/_/id/16231005|titolo=Free throws, hotel switches and the 'phantom call': 2006 NBA Finals oral history|sito=ESPN.com|data=18 giugno 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> dove fece coppia con il nuovo astro nascente [[Dwyane Wade]],<ref name=":21" /> a cui O'Neal non fece nessuna fatica a cedere la leadership del team, e fu proprio Wade ad essere meritatamente nominato MVP di quelle finali.<ref name=":21" /> All'addio di Shaq, si accompagnò quello di coach Jackson e di alcuni giocatori del nucleo storico dei Lakers ([[Derek Fisher]], [[Rick Fox]]) facendo ripartire tutto da Bryant,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 72-73}}.</ref> che rimase nonostante vi fosse la possibilità per lui di trasferirsi ai [[Los Angeles Clippers|Clippers]] e ai [[Chicago Bulls|Bulls]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Corey Hansford|data=6 aprile 2016|titolo=Kobe Bryant Says He Was 'Very Close' To Signing With Clippers In 2004 - Lakers Nation|lingua=en|accesso=1º marzo 2019|url=https://www.lakersnation.com/kobe-bryant-says-he-was-very-close-to-signing-with-clippers-in-2004/2016/04/06/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://247sports.com/nba/chicago-bulls/Bolt/Kobe-Bryant-nearly-requested-a-trade-to-the-Chicago-Bulls-in-2004-115344332/|titolo=Kobe Bryant nearly requested a trade to the Bulls in 2004|sito=Chicago Bulls|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref>


=== Gli anni d'attesa (2005-2007) ===
=== Gli anni d'attesa (2005-2007) ===
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Il 20 dicembre 2005, segnò 62 punti in tre quarti di gioco contro i [[Dallas Mavericks]], con 30 punti nel solo terzo quarto.<ref>{{Cita web|url=https://sport.sky.it/nba/2016/12/20/NBA-Kobe-Bryant-segna-62-punti-in-tre-quarti.html|titolo=NBA, Kobe Bryant segna 62 punti in tre quarti|autore=Sky Sport|sito=sport.sky.it|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Al momento di andare in panchina, senza più rientrare per l'ultimo quarto di gioco, Bryant aveva segnato appunto 62 punti contro i 61 dell'intera compagine avversaria, cosa mai accaduto in precedenza dopo tre quarti di gioco.<ref>{{Cita web|url=https://www.lakersnation.com/this-day-lakers-history-kobe-bryant-62-points-outscores-dallas-mavericks-three-quarters/2018/12/20/|titolo=This Day In Lakers History: Kobe Drops 62 Points In Three Quarters, Outscores Dallas Mavericks|autore=Corey Hansford|sito=Lakers Nation|data=20 dicembre 2018|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>[[File:Kobe Washington Warmup.jpg|miniatura|257x257px|Bryant in riscaldamento nel 2007]]Il 22 gennaio 2006 stabilì il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i [[Toronto Raptors]], guidando i Lakers alla vittoria per 122-104.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/19-01-2016/nba-kobe-bryant-quegli-81-punti-contro-toronto-che-notte-pazzesca-140321153003.shtml|titolo=Nba, Kobe Bryant e quegli 81 punti contro Toronto. Che notte pazzesca|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=19 gennaio 2016|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo di 18 punti nel terzo quarto: ciò valorizza ancor di più la prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra; la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti,<ref name=":1" /> 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata.<ref name=":1" /> 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali.<ref name=":1" /> La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da [[Wilt Chamberlain]] il 2 marzo 1962 con i [[Philadelphia Warriors]] contro i [[New York Knicks]].<ref name=":1" /> Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35,4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan, [[Elgin Baylor]] e a Wilt Chamberlain.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leaders/pts_per_g_season.html|titolo=NBA & ABA Single Season Leaders and Records for Points Per Game|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=28 febbraio 2019}}</ref>
Il 20 dicembre 2005, segnò 62 punti in tre quarti di gioco contro i [[Dallas Mavericks]], con 30 punti nel solo terzo quarto.<ref>{{Cita web|url=https://sport.sky.it/nba/2016/12/20/NBA-Kobe-Bryant-segna-62-punti-in-tre-quarti.html|titolo=NBA, Kobe Bryant segna 62 punti in tre quarti|autore=Sky Sport|sito=sport.sky.it|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Al momento di andare in panchina, senza più rientrare per l'ultimo quarto di gioco, Bryant aveva segnato appunto 62 punti contro i 61 dell'intera compagine avversaria, cosa mai accaduto in precedenza dopo tre quarti di gioco.<ref>{{Cita web|url=https://www.lakersnation.com/this-day-lakers-history-kobe-bryant-62-points-outscores-dallas-mavericks-three-quarters/2018/12/20/|titolo=This Day In Lakers History: Kobe Drops 62 Points In Three Quarters, Outscores Dallas Mavericks|autore=Corey Hansford|sito=Lakers Nation|data=20 dicembre 2018|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>[[File:Kobe Washington Warmup.jpg|miniatura|257x257px|Bryant in riscaldamento nel 2007]]Il 22 gennaio 2006 stabilì il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i [[Toronto Raptors]], guidando i Lakers alla vittoria per 122-104.<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/19-01-2016/nba-kobe-bryant-quegli-81-punti-contro-toronto-che-notte-pazzesca-140321153003.shtml|titolo=Nba, Kobe Bryant e quegli 81 punti contro Toronto. Che notte pazzesca|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=19 gennaio 2016|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo di 18 punti nel terzo quarto: ciò valorizza ancor di più la prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra; la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti,<ref name=":1" /> 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata.<ref name=":1" /> 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali.<ref name=":1" /> La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da [[Wilt Chamberlain]] il 2 marzo 1962 con i [[Philadelphia Warriors]] contro i [[New York Knicks]].<ref name=":1" /> Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35,4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan, [[Elgin Baylor]] e a Wilt Chamberlain.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leaders/pts_per_g_season.html|titolo=NBA & ABA Single Season Leaders and Records for Points Per Game|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=28 febbraio 2019}}</ref>


A fine [[National Basketball Association 2005-2006|stagione]], nonostante i gialloviola fossero arrivati settimi a ovest, Bryant arrivò quarto nelle votazioni per l'MVP della stagione regolare, vinto da [[Steve Nash]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/awards/awards_2006.html|titolo=2005-06 NBA Awards Voting|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> E fu proprio contro i Suns di Nash che i gialloviola si scontrarono ai playoffs;<ref name=":44">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2006-nba-western-conference-first-round-lakers-vs-suns.html|titolo=2006 NBA Western Conference First Round - Los Angeles Lakers vs. Phoenix Suns|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant disputò una grande serie segnando il tiro decisivo a 2 centesimi di secondo dalla fine della partita in gara-4,<ref name=":45">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 78</ref> mentre in gara-6 segnò 50 dei 118 punti dei gialloviola.<ref name=":45" /> Tuttavia la sua prestazione fu vanificata in quanto i Suns di punti ne segnarono 126 portando la serie sul 3-3,<ref name=":44" /> e nella decisiva gara-7 non bastarono 24 punti di Bryant in quanto i Suns vinsero con un netto 121-90 eliminando i californiani.<ref name=":44" />
A fine [[National Basketball Association 2005-2006|stagione]], nonostante i gialloviola fossero arrivati settimi a ovest, Bryant arrivò quarto nelle votazioni per l'MVP della stagione regolare, vinto da [[Steve Nash]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/awards/awards_2006.html|titolo=2005-06 NBA Awards Voting|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> E fu proprio contro i Suns di Nash che i gialloviola si scontrarono ai playoffs;<ref name=":44">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2006-nba-western-conference-first-round-lakers-vs-suns.html|titolo=2006 NBA Western Conference First Round - Los Angeles Lakers vs. Phoenix Suns|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant disputò una grande serie segnando il tiro decisivo a 2 centesimi di secondo dalla fine della partita in gara-4,<ref name=":45">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 78}}.</ref> mentre in gara-6 segnò 50 dei 118 punti dei gialloviola.<ref name=":45" /> Tuttavia la sua prestazione fu vanificata in quanto i Suns di punti ne segnarono 126 portando la serie sul 3-3,<ref name=":44" /> e nella decisiva gara-7 non bastarono 24 punti di Bryant in quanto i Suns vinsero con un netto 121-90 eliminando i californiani.<ref name=":44" />


Nel luglio 2006 venne operato a un ginocchio,<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2520373|titolo=Kobe won't play for Team USA after knee surgery|sito=ESPN.com|data=15 luglio 2006|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> pertanto fu costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si tennero in [[Giappone]] tra agosto e settembre.<ref name=":8" /> Il 22 marzo 2007 diventò il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con [[Wilt Chamberlain]], [[Michael Jordan]] ed [[Elgin Baylor]]), il primo a riuscirci dal 1987, quando ci riuscì Jordan.<ref name=":9">{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/2017/3/23/15040906/kobe-bryant-50-points-four-games-streak-anniversary-lakers|titolo=Kobe Bryant's 4-game 50-point streak was a decade ago this week|autore=Kristian Winfield|sito=SBNation.com|data=23 marzo 2017|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Superò anche questo record due giorni dopo, segnando altri 50 punti che lo portarono a essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker ''over 50'' (65-50-60-50, in ordine contro Trail Blazers, Timberwolves, Grizzlies e New Orleans Hornets).<ref name=":9" /><ref>{{Cita|Fabbri, Caianiello}} p. 79</ref> La partita successivò segna 43 punti.<ref name=":9" /> Le sue prestazioni fra l'altro valsero un record vittorie-sconfitte di 4-0 alla squadra (dopo un periodo molto negativo per la squadra, con serie anche di 6 sconfitte consecutive).<ref name=":9" /> Tuttavia in stagione si rese protagonista di brutti episodi che lo portarono a più squalifiche: il 28 gennaio 2007 tirò una gomitata a [[Emanuel Ginóbili|Manu Ginóbili]], reo di averlo stoppato e venne sospeso per una partita.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.reuters.com/article/us-nba-bryant-idUSSPI06668020070130|titolo=Bryant suspended for striking Ginobili|pubblicazione=Reuters|data=30 gennaio 2007|accesso=1º marzo 2019}}</ref> In marzo invece fu protagonista di due episodi simili in cui le vittime furono [[Marko Jarić]] e [[Kyle Korver]], venendo sospeso in entrambi i casi per una partita.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2790534|titolo=Kobe serves suspension vs. Bucks|sito=ESPN.com|data=7 marzo 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2795315|titolo=NBA retroactively tags Bryant with flagrant foul|sito=ESPN.com|data=13 marzo 2007|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref>
Nel luglio 2006 venne operato a un ginocchio,<ref name=":8">{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2520373|titolo=Kobe won't play for Team USA after knee surgery|sito=ESPN.com|data=15 luglio 2006|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> pertanto fu costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si tennero in [[Giappone]] tra agosto e settembre.<ref name=":8" /> Il 22 marzo 2007 diventò il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con [[Wilt Chamberlain]], [[Michael Jordan]] ed [[Elgin Baylor]]), il primo a riuscirci dal 1987, quando ci riuscì Jordan.<ref name=":9">{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/2017/3/23/15040906/kobe-bryant-50-points-four-games-streak-anniversary-lakers|titolo=Kobe Bryant's 4-game 50-point streak was a decade ago this week|autore=Kristian Winfield|sito=SBNation.com|data=23 marzo 2017|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Superò anche questo record due giorni dopo, segnando altri 50 punti che lo portarono a essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker ''over 50'' (65-50-60-50, in ordine contro Trail Blazers, Timberwolves, Grizzlies e New Orleans Hornets).<ref name=":9" /><ref>{{Cita|Fabbri, Caianiello|p. 79}}.</ref> La partita successivò segna 43 punti.<ref name=":9" /> Le sue prestazioni fra l'altro valsero un record vittorie-sconfitte di 4-0 alla squadra (dopo un periodo molto negativo per la squadra, con serie anche di 6 sconfitte consecutive).<ref name=":9" /> Tuttavia in stagione si rese protagonista di brutti episodi che lo portarono a più squalifiche: il 28 gennaio 2007 tirò una gomitata a [[Emanuel Ginóbili|Manu Ginóbili]], reo di averlo stoppato e venne sospeso per una partita.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=|url=https://www.reuters.com/article/us-nba-bryant-idUSSPI06668020070130|titolo=Bryant suspended for striking Ginobili|pubblicazione=Reuters|data=30 gennaio 2007|accesso=1º marzo 2019}}</ref> In marzo invece fu protagonista di due episodi simili in cui le vittime furono [[Marko Jarić]] e [[Kyle Korver]], venendo sospeso in entrambi i casi per una partita.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2790534|titolo=Kobe serves suspension vs. Bucks|sito=ESPN.com|data=7 marzo 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2795315|titolo=NBA retroactively tags Bryant with flagrant foul|sito=ESPN.com|data=13 marzo 2007|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref>


La mancata acquisizione di [[Jason Kidd]] per non privarsi del giovane ma acerbo centro [[Andrew Bynum]] fece montare Bryant su tutte le furie,<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2909549|titolo=Video of Kobe trashing Kupchak, Bynum surfaces|sito=ESPN.com|data=19 giugno 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> tanto che nel marzo 2007 Bryant richiese nuovamente la cessione.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?page=kobetranscript|titolo=Bryant transcript: "I would like to be traded"|sito=ESPN.com|data=30 maggio 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Tra l'altro Bryant non aveva un buon rapporto con Bynum, tanto che lui spinse per mandare via proprio Bynum.<ref name=":30" /> Nei playoffs i Lakers reincontrarono i Suns, e questa volta, nonostante i 32,8 punti di media di Bryant,<ref name=":46">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2007-nba-western-conference-first-round-lakers-vs-suns.html|titolo=2007 NBA Western Conference First Round - Los Angeles Lakers vs. Phoenix Suns|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> uscirono a gara-5.<ref name=":46" /><ref name=":47" />
La mancata acquisizione di [[Jason Kidd]] per non privarsi del giovane ma acerbo centro [[Andrew Bynum]] fece montare Bryant su tutte le furie,<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=2909549|titolo=Video of Kobe trashing Kupchak, Bynum surfaces|sito=ESPN.com|data=19 giugno 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> tanto che nel marzo 2007 Bryant richiese nuovamente la cessione.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?page=kobetranscript|titolo=Bryant transcript: "I would like to be traded"|sito=ESPN.com|data=30 maggio 2007|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Tra l'altro Bryant non aveva un buon rapporto con Bynum, tanto che lui spinse per mandare via proprio Bynum.<ref name=":30" /> Nei playoffs i Lakers reincontrarono i Suns, e questa volta, nonostante i 32,8 punti di media di Bryant,<ref name=":46">{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/playoffs/2007-nba-western-conference-first-round-lakers-vs-suns.html|titolo=2007 NBA Western Conference First Round - Los Angeles Lakers vs. Phoenix Suns|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> uscirono a gara-5.<ref name=":46" /><ref name=":47" />
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=== Il ritorno alle Finals, gli ultimi due titoli e il declino della squadra (2007-2013) ===
=== Il ritorno alle Finals, gli ultimi due titoli e il declino della squadra (2007-2013) ===
[[File:Kobe Lakers W1.jpg|thumb|left|Bryant con il nuovo numero 24]]
[[File:Kobe Lakers W1.jpg|thumb|left|Bryant con il nuovo numero 24]]
Nella stagione 2007-2008, nonostante i suoi malumori e le voci di trade con i [[Minnesota Timberwolves]] (da cui i Lakers avrebbero voluto prendere Kevin Garnett cedendo loro Bryant, ma non si concretizzò in quanto Garnett andò ai [[Boston Celtics]] la notte del [[Draft NBA 2007|Draft 2007]])<ref name=":47">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 80</ref> e i [[Chicago Bulls]] (che avrebbero ceduto [[Luol Deng]] per avere il ''Mamba'' in novembre),<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/sports/lakers/lakersnow/la-sp-ln-kobe-bryant-wanted-trade-2007-chicago-bulls-20150223-story.html|titolo=Kobe Bryant confirms he wanted trade in 2007 to the Chicago Bulls|autore=Eric Pincus|sito=latimes.com|data=23 febbraio 2015|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant rimase e fu tra gli artefici della bella stagione della squadra in cui vinse il premio di [[Most Valuable Player|MVP]] della RS, riuscendoci dopo 12 anni di carriera NBA.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=3384468|titolo=Best of best: Big Lakers season earns Kobe MVP|sito=ESPN.com|data=6 maggio 2008|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I Lakers, grazie anche all'innesto di [[Pau Gasol]] arrivato nel febbraio 2008,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 81</ref> tornarono alle finali per la prima volta dalla sconfitta del 2004,<ref name=":7" /> ma vennero sconfitti dai [[Boston Celtics]] 4-2.<ref name=":7" />
Nella stagione 2007-2008, nonostante i suoi malumori e le voci di trade con i [[Minnesota Timberwolves]] (da cui i Lakers avrebbero voluto prendere Kevin Garnett cedendo loro Bryant, ma non si concretizzò in quanto Garnett andò ai [[Boston Celtics]] la notte del [[Draft NBA 2007|Draft 2007]])<ref name=":47">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 80}}.</ref> e i [[Chicago Bulls]] (che avrebbero ceduto [[Luol Deng]] per avere il ''Mamba'' in novembre),<ref>{{Cita web|url=https://www.latimes.com/sports/lakers/lakersnow/la-sp-ln-kobe-bryant-wanted-trade-2007-chicago-bulls-20150223-story.html|titolo=Kobe Bryant confirms he wanted trade in 2007 to the Chicago Bulls|autore=Eric Pincus|sito=latimes.com|data=23 febbraio 2015|lingua=en|accesso=17 marzo 2019}}</ref> Bryant rimase e fu tra gli artefici della bella stagione della squadra in cui vinse il premio di [[Most Valuable Player|MVP]] della RS, riuscendoci dopo 12 anni di carriera NBA.<ref>{{Cita web|url=http://www.espn.com/nba/news/story?id=3384468|titolo=Best of best: Big Lakers season earns Kobe MVP|sito=ESPN.com|data=6 maggio 2008|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> I Lakers, grazie anche all'innesto di [[Pau Gasol]] arrivato nel febbraio 2008,<ref>{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 81}}.</ref> tornarono alle finali per la prima volta dalla sconfitta del 2004,<ref name=":7" /> ma vennero sconfitti dai [[Boston Celtics]] 4-2.<ref name=":7" />


Il 2 febbraio 2009 sempre con i suoi [[Los Angeles Lakers]] realizzò una prestazione da incorniciare al [[Madison Square Garden]] contro i [[New York Knicks]] mettendo a referto 61 punti che rappresentarono il record nella lunga storia dello stadio della [[Grande mela|Grande Mela]],<ref name=":14">{{Cita web|url=https://insidetheloudhouse.com/2018/01/24/carmelo-anthony-62-point-madison-square-garden/|titolo=Revisiting Carmelo Anthony and his 62-point night at Madison Square Garden|sito=Inside the Loud House|data=24 gennaio 2018|lingua=en|accesso=24 febbraio 2019}}</ref> prima che [[Carmelo Anthony]] realizzasse 62 punti proprio con i [[New York Knicks]] il 25 gennaio 2014;<ref name=":14" /> il precedente record di punti apparteneva a [[Bernard King]] che il giorno di [[Natale]] dell'84 totalizzò 60 punti.<ref>{{Cita web|url=https://www.si.com/nba/2014/12/23/bernard-king-what-its-like-to-play-on-christmas-nba|titolo=Bernard King recounts his 60-point performance on Christmas Day|autore=Matt Dollinger|sito=SI.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/25-01-2014/carmelo-anthony-record-62-knicks-charlotte-bargnani-new-york-nba-202181906116.shtml|titolo=La magica notte di Anthony|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Diventò anche co-MVP dell'[[NBA All-Star Weekend 2009|All Star Game 2009]] a pari merito con l'ex-compagno di squadra [[Shaquille O'Neal]],<ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.nba.com/history/all-star/2009|titolo=2009 NBA All-Star recap|autore=NBA com Staff|sito=NBA.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> riproponendo per una gara la coppia del ''three-peat'' tra 2000 e 2002.<ref name=":15" />
Il 2 febbraio 2009 sempre con i suoi [[Los Angeles Lakers]] realizzò una prestazione da incorniciare al [[Madison Square Garden]] contro i [[New York Knicks]] mettendo a referto 61 punti che rappresentarono il record nella lunga storia dello stadio della [[Grande mela|Grande Mela]],<ref name=":14">{{Cita web|url=https://insidetheloudhouse.com/2018/01/24/carmelo-anthony-62-point-madison-square-garden/|titolo=Revisiting Carmelo Anthony and his 62-point night at Madison Square Garden|sito=Inside the Loud House|data=24 gennaio 2018|lingua=en|accesso=24 febbraio 2019}}</ref> prima che [[Carmelo Anthony]] realizzasse 62 punti proprio con i [[New York Knicks]] il 25 gennaio 2014;<ref name=":14" /> il precedente record di punti apparteneva a [[Bernard King]] che il giorno di [[Natale]] dell'84 totalizzò 60 punti.<ref>{{Cita web|url=https://www.si.com/nba/2014/12/23/bernard-king-what-its-like-to-play-on-christmas-nba|titolo=Bernard King recounts his 60-point performance on Christmas Day|autore=Matt Dollinger|sito=SI.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/25-01-2014/carmelo-anthony-record-62-knicks-charlotte-bargnani-new-york-nba-202181906116.shtml|titolo=La magica notte di Anthony|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Diventò anche co-MVP dell'[[NBA All-Star Weekend 2009|All Star Game 2009]] a pari merito con l'ex-compagno di squadra [[Shaquille O'Neal]],<ref name=":15">{{Cita web|url=http://www.nba.com/history/all-star/2009|titolo=2009 NBA All-Star recap|autore=NBA com Staff|sito=NBA.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> riproponendo per una gara la coppia del ''three-peat'' tra 2000 e 2002.<ref name=":15" />


La stagione [[National Basketball Association 2008-2009|2008-09]] confermò i Lakers come una delle migliori squadre, e nella [[NBA#Regular season|RS]] ottennero il 2° record assoluto una partita solamente dietro i [[Cleveland Cavaliers]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leagues/NBA_2009_standings.html|titolo=2008-09 NBA Standings|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 14 giugno 2009 vinse per la prima volta il [[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|premio come MVP delle finali]], giocata dai suoi Lakers contro i sorprendenti [[Orlando Magic]] (4-1 il risultato finale della serie), diventando il primo giocatore dai tempi di [[Jerry West]] nel 1969 a mantenere una media di almeno 32,4 punti e 7,4 assist in una serie<ref>{{cita web|url=http://sports.espn.go.com/nba/dailydime?page=dime-090615|titolo=Journey Complete: Kobe Leads Lakers To NBA Championship|autore=J.A. Adande|editore=sports.espn.go.com|data=16 giugno 2009|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.usatoday.com/sports/basketball/nba/2009-06-15-bryant-finals-mvp_N.htm|titolo=Man on a mission: Bryant revels in victory, Finals MVP|editore=www.usatoday.com|data=16 giugno 2009|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> ed il primo dopo [[Michael Jordan]] ad avere una media di almeno 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist per una squadra che abbia vinto il titolo.<ref>{{cita web|url=http://espndb.go.com/nba/research/profile/_/id/110/type/player/kobe-bryant|titolo=Kobe Bryant Bio - NBA Finals - ESPNDB|editore=espndb.go.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110424062800/http://espndb.go.com/nba/research/profile/_/id/110/type/player/kobe-bryant|dataarchivio=24 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref> I suoi 162 punti totali lo videro al 4º posto assoluto della storia per un singolo giocatore in una serie di finale di 5 partite giocate.<ref>{{cita web|url=http://espn.go.com/nba/recap?gameId=290614019|titolo=Los Angeles Lakers vs. Orlando Magic - Recap - June 14, 2009 - ESPN|editore=sports.espn.go.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref>[[File:Kobe Bryant Courtney Lee2.jpg|thumb|Bryant affronta [[Courtney Lee]] degli [[Orlando Magic]]]]La [[National Basketball Association 2009-2010|successiva stagione]] si aprì subito con un Bryant che, anche a causa dell'infortunio di [[Pau Gasol]], si prese più responsabilità offensive sfiorando quota 40 punti in 4 delle prime 11 partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/players/b/bryanko01/gamelog/2010/|titolo=Kobe Bryant 2009-10 Game Log|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=2 marzo 2019}}</ref> Il 17 novembre 2009 contro i [[Detroit Pistons]], allo [[Staples Center]] di [[Los Angeles]], Bryant mise a referto proprio 40 punti: fu la centesima volta nella sua carriera che realizzò almeno 40 punti;<ref>{{cita web|url=http://www.nba.com/games/20091117/DETLAL/gameinfo.html?ls=gt2hp0020900157|titolo=Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers - Recap|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> meglio di lui hanno fatto [[Michael Jordan]], 173 volte sopra i 40, e Wilt Chamberlain, 271 volte. Il 1º febbraio 2010, Bryant diventò il miglior marcatore dei [[Los Angeles Lakers]] con 25208 punti in carriera, sorpassando [[Jerry West]].<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.marca.com/2010/02/02/baloncesto/nba/1265110161.html|titolo=Kobe supera a Jerry West como máximo anotador de la historia 'laker' - MARCA.com|sito=www.marca.com|data=2 febbraio 2010|lingua=es|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> Nei [[NBA Playoffs 2010|playoffs]] i Lakers arrivarono alle [[NBA Finals|finali]] dove riaffrontarono i [[Boston Celtics|Celtics]] dopo aver battuto [[Oklahoma City Thunder|OKC]] per 4-2, [[Utah Jazz|Utah]] per 4-0 e [[Phoenix Suns|Phoenix]] per 4-2;<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2010_games.html|titolo=2009-10 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> la finale, alla fine della quinta gara, vide i Celtics in vantaggio per 3-2, si decise a gara-7, con la squadra losangelina che batté Boston per 83-79.<ref name=":7" /> Bryant vinse così il suo quinto titolo in carriera, insieme al secondo trofeo di [[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|miglior giocatore delle finali]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/409583-kobe-bryant-is-the-2010-finals-mvp-for-a-reason|titolo=Kobe Bryant is the 2010 NBA Finals MVP for a Reason|autore=Jacob Wilson|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Durante l'annata 2010-2011 Bryant entrò nella top-ten dei migliori realizzatori NBA di sempre superando leggende del calibro di [[John Havlicek]], [[Dominique Wilkins]], [[Oscar Robertson]], [[Hakeem Olajuwon]], [[Elvin Hayes]] e [[Moses Malone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2011/3/9/2039510/kobe-bryant-moses-malone-shaquille-oneal|titolo=Kobe Bryant Passes Moses Malone On Points List, And Shaquille O'Neal Is Next|autore=Tom Ziller|sito=SBNation.com|data=9 marzo 2011|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 20 febbraio 2011 durante l'[[NBA All-Star Weekend 2011|All Star Game 2011]] giocato proprio a Los Angeles conquistò il suo quarto titolo di MVP della gara delle stelle, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti di gioco;<ref>{{Cita web|url=https://www.webcitation.org/5wfnxKqXE?url=http://www.latimes.com/sports/basketball/nba/lakers/la-sp-nba-all-stars-20110221,0,6056869.story|titolo=WebCite query result|sito=www.webcitation.org|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref name=":33">{{cita|Fabbri, Caianiello}} p. 120</ref> lo stesso giorno diventò il primo giocatore ancora in attività ad entrare a far parte della ''[[Hollywood Walk of Fame]]'' di [[Los Angeles]] e secondo giocatore di sempre dietro a [[Magic Johnson]].<ref name=":33" /> In quella stagione i Lakers figurarono nuovamente tra i favoriti per la vittoria finale e tutti si aspettavano la finale contro i nuovi Miami Heat di [[LeBron James]], [[Dwyane Wade]] e [[Chris Bosh]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/658201-2011-nba-playoff-predictions-nba-championship-odds-for-all-16-teams|titolo=2011 NBA Playoff Predictions: NBA Championship Odds for All 16 Teams|autore=Andy Bailey|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Chiusa la regular season al 2º posto ad ovest dietro i San Antonio Spurs, i Lakers nei playoff superarono 4-2 i [[New Orleans Hornets]] dopo aver perso gara 1 in casa,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2011_games.html|titolo=2010-11 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> ma in semifinale vennero spazzati via 4-0 dai futuri campioni NBA dei [[Dallas Mavericks]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-09/lakers-dallas-084043.shtml?uuid=AaWTHVVD|titolo=NBA: bye bye Lakers, 4-0 Dallas|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=1º marzo 2019}}</ref>[[File:LeBron James vs. Kobe Bryant (24848589252).jpg|sinistra|miniatura|Bryant mentre difende su [[LeBron James]] nel febbraio 2016]]
La stagione [[National Basketball Association 2008-2009|2008-09]] confermò i Lakers come una delle migliori squadre, e nella [[NBA#Regular season|RS]] ottennero il 2° record assoluto una partita solamente dietro i [[Cleveland Cavaliers]].<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/leagues/NBA_2009_standings.html|titolo=2008-09 NBA Standings|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 14 giugno 2009 vinse per la prima volta il [[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|premio come MVP delle finali]], giocata dai suoi Lakers contro i sorprendenti [[Orlando Magic]] (4-1 il risultato finale della serie), diventando il primo giocatore dai tempi di [[Jerry West]] nel 1969 a mantenere una media di almeno 32,4 punti e 7,4 assist in una serie<ref>{{cita web|url=http://sports.espn.go.com/nba/dailydime?page=dime-090615|titolo=Journey Complete: Kobe Leads Lakers To NBA Championship|autore=J.A. Adande|editore=sports.espn.go.com|data=16 giugno 2009|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.usatoday.com/sports/basketball/nba/2009-06-15-bryant-finals-mvp_N.htm|titolo=Man on a mission: Bryant revels in victory, Finals MVP|editore=www.usatoday.com|data=16 giugno 2009|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> ed il primo dopo [[Michael Jordan]] ad avere una media di almeno 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist per una squadra che abbia vinto il titolo.<ref>{{cita web|url=http://espndb.go.com/nba/research/profile/_/id/110/type/player/kobe-bryant|titolo=Kobe Bryant Bio - NBA Finals - ESPNDB|editore=espndb.go.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110424062800/http://espndb.go.com/nba/research/profile/_/id/110/type/player/kobe-bryant|dataarchivio=24 aprile 2011|urlmorto=sì}}</ref> I suoi 162 punti totali lo videro al 4º posto assoluto della storia per un singolo giocatore in una serie di finale di 5 partite giocate.<ref>{{cita web|url=http://espn.go.com/nba/recap?gameId=290614019|titolo=Los Angeles Lakers vs. Orlando Magic - Recap - June 14, 2009 - ESPN|editore=sports.espn.go.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref>[[File:Kobe Bryant Courtney Lee2.jpg|thumb|Bryant affronta [[Courtney Lee]] degli [[Orlando Magic]]]]La [[National Basketball Association 2009-2010|successiva stagione]] si aprì subito con un Bryant che, anche a causa dell'infortunio di [[Pau Gasol]], si prese più responsabilità offensive sfiorando quota 40 punti in 4 delle prime 11 partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/players/b/bryanko01/gamelog/2010/|titolo=Kobe Bryant 2009-10 Game Log|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=2 marzo 2019}}</ref> Il 17 novembre 2009 contro i [[Detroit Pistons]], allo [[Staples Center]] di [[Los Angeles]], Bryant mise a referto proprio 40 punti: fu la centesima volta nella sua carriera che realizzò almeno 40 punti;<ref>{{cita web|url=http://www.nba.com/games/20091117/DETLAL/gameinfo.html?ls=gt2hp0020900157|titolo=Detroit Pistons vs. Los Angeles Lakers - Recap|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> meglio di lui hanno fatto [[Michael Jordan]], 173 volte sopra i 40, e Wilt Chamberlain, 271 volte. Il 1º febbraio 2010, Bryant diventò il miglior marcatore dei [[Los Angeles Lakers]] con 25208 punti in carriera, sorpassando [[Jerry West]].<ref name=":4">{{Cita web|url=https://www.marca.com/2010/02/02/baloncesto/nba/1265110161.html|titolo=Kobe supera a Jerry West como máximo anotador de la historia 'laker' - MARCA.com|sito=www.marca.com|data=2 febbraio 2010|lingua=es|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> Nei [[NBA Playoffs 2010|playoffs]] i Lakers arrivarono alle [[NBA Finals|finali]] dove riaffrontarono i [[Boston Celtics|Celtics]] dopo aver battuto [[Oklahoma City Thunder|OKC]] per 4-2, [[Utah Jazz|Utah]] per 4-0 e [[Phoenix Suns|Phoenix]] per 4-2;<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2010_games.html|titolo=2009-10 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=26 febbraio 2019}}</ref> la finale, alla fine della quinta gara, vide i Celtics in vantaggio per 3-2, si decise a gara-7, con la squadra losangelina che batté Boston per 83-79.<ref name=":7" /> Bryant vinse così il suo quinto titolo in carriera, insieme al secondo trofeo di [[Bill Russell NBA Finals Most Valuable Player Award|miglior giocatore delle finali]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/409583-kobe-bryant-is-the-2010-finals-mvp-for-a-reason|titolo=Kobe Bryant is the 2010 NBA Finals MVP for a Reason|autore=Jacob Wilson|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Durante l'annata 2010-2011 Bryant entrò nella top-ten dei migliori realizzatori NBA di sempre superando leggende del calibro di [[John Havlicek]], [[Dominique Wilkins]], [[Oscar Robertson]], [[Hakeem Olajuwon]], [[Elvin Hayes]] e [[Moses Malone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2011/3/9/2039510/kobe-bryant-moses-malone-shaquille-oneal|titolo=Kobe Bryant Passes Moses Malone On Points List, And Shaquille O'Neal Is Next|autore=Tom Ziller|sito=SBNation.com|data=9 marzo 2011|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 20 febbraio 2011 durante l'[[NBA All-Star Weekend 2011|All Star Game 2011]] giocato proprio a Los Angeles conquistò il suo quarto titolo di MVP della gara delle stelle, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti di gioco;<ref>{{Cita web|url=https://www.webcitation.org/5wfnxKqXE?url=http://www.latimes.com/sports/basketball/nba/lakers/la-sp-nba-all-stars-20110221,0,6056869.story|titolo=WebCite query result|sito=www.webcitation.org|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref name=":33">{{cita|Fabbri, Caianiello|p. 120}}.</ref> lo stesso giorno diventò il primo giocatore ancora in attività ad entrare a far parte della ''[[Hollywood Walk of Fame]]'' di [[Los Angeles]] e secondo giocatore di sempre dietro a [[Magic Johnson]].<ref name=":33" /> In quella stagione i Lakers figurarono nuovamente tra i favoriti per la vittoria finale e tutti si aspettavano la finale contro i nuovi Miami Heat di [[LeBron James]], [[Dwyane Wade]] e [[Chris Bosh]].<ref>{{Cita web|url=https://bleacherreport.com/articles/658201-2011-nba-playoff-predictions-nba-championship-odds-for-all-16-teams|titolo=2011 NBA Playoff Predictions: NBA Championship Odds for All 16 Teams|autore=Andy Bailey|sito=Bleacher Report|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Chiusa la regular season al 2º posto ad ovest dietro i San Antonio Spurs, i Lakers nei playoff superarono 4-2 i [[New Orleans Hornets]] dopo aver perso gara 1 in casa,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2011_games.html|titolo=2010-11 Los Angeles Lakers Schedule and Results|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref> ma in semifinale vennero spazzati via 4-0 dai futuri campioni NBA dei [[Dallas Mavericks]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-05-09/lakers-dallas-084043.shtml?uuid=AaWTHVVD|titolo=NBA: bye bye Lakers, 4-0 Dallas|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=1º marzo 2019}}</ref>[[File:LeBron James vs. Kobe Bryant (24848589252).jpg|sinistra|miniatura|Bryant mentre difende su [[LeBron James]] nel febbraio 2016]]
Il 6 febbraio 2012 diventò il 5º [[Migliori marcatori NBA|miglior marcatore della storia NBA]], superando in classifica [[Shaquille O'Neal]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/gallinari-crac-kobe-supera-085459.shtml?uuid=AaIxL9nE|titolo=Nba: Gallinari fa crac, Kobe supera Shaq|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Venne inserito nel quintetto base della [[NBA Western Conference]] per l'edizione 2012 dell'[[All-Star Game]]; nella partita delle stelle ad Orlando con i suoi 28 punti, Kobe supera Michael Jordan come miglior realizzatore di sempre all'All-Star Game.<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2012/2/26/2826790/kobe-bryant-nba-all-star-game-scoring-record-michael-jordan|titolo=Kobe Bryant Breaks Michael Jordan Record For Most Points In NBA All-Star Game History|autore=Tom Ziller|sito=SBNation.com|data=26 febbraio 2012|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 10 marzo 2012 Bryant superò contro i [[Minnesota Timberwolves|Minnesota T'Wolves]] quota 29.000 punti in NBA.<ref>{{Cita web|url=https://losangeles.sbnation.com/los-angeles-lakers/2012/3/10/2859743/kobe-bryant-29000-points-los-angeles-lakers|titolo=Kobe Bryant Reaches 29,000-Point Plateau|autore=Eric Stephen|sito=SB Nation Los Angeles|data=10 marzo 2012|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Anche questa stagione però si chiuse con un'altra eliminazione alle semifinali di conference contro gli [[Oklahoma City Thunder]] di [[Kevin Durant]] e [[Russell Westbrook]] e quindi Kobe vide sfumare la possibilità di vincere il 6º titolo suo obiettivo dichiarato così da poter eguagliare [[Michael Jordan]].<ref>{{Cita web|url=https://sport.sky.it/sport-usa/2012/05/22/basket_nba_risultati_notte.html|titolo=Playoff Nba, Lakers abbattuti e Oklahoma in finale a Ovest|autore=Sky Sport|sito=sport.sky.it|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Il 6 febbraio 2012 diventò il 5º [[Migliori marcatori NBA|miglior marcatore della storia NBA]], superando in classifica [[Shaquille O'Neal]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-02-07/gallinari-crac-kobe-supera-085459.shtml?uuid=AaIxL9nE|titolo=Nba: Gallinari fa crac, Kobe supera Shaq|sito=Il Sole 24 ORE|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Venne inserito nel quintetto base della [[NBA Western Conference]] per l'edizione 2012 dell'[[All-Star Game]]; nella partita delle stelle ad Orlando con i suoi 28 punti, Kobe supera Michael Jordan come miglior realizzatore di sempre all'All-Star Game.<ref>{{Cita web|url=https://www.sbnation.com/nba/2012/2/26/2826790/kobe-bryant-nba-all-star-game-scoring-record-michael-jordan|titolo=Kobe Bryant Breaks Michael Jordan Record For Most Points In NBA All-Star Game History|autore=Tom Ziller|sito=SBNation.com|data=26 febbraio 2012|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Il 10 marzo 2012 Bryant superò contro i [[Minnesota Timberwolves|Minnesota T'Wolves]] quota 29.000 punti in NBA.<ref>{{Cita web|url=https://losangeles.sbnation.com/los-angeles-lakers/2012/3/10/2859743/kobe-bryant-29000-points-los-angeles-lakers|titolo=Kobe Bryant Reaches 29,000-Point Plateau|autore=Eric Stephen|sito=SB Nation Los Angeles|data=10 marzo 2012|accesso=1º marzo 2019}}</ref> Anche questa stagione però si chiuse con un'altra eliminazione alle semifinali di conference contro gli [[Oklahoma City Thunder]] di [[Kevin Durant]] e [[Russell Westbrook]] e quindi Kobe vide sfumare la possibilità di vincere il 6º titolo suo obiettivo dichiarato così da poter eguagliare [[Michael Jordan]].<ref>{{Cita web|url=https://sport.sky.it/sport-usa/2012/05/22/basket_nba_risultati_notte.html|titolo=Playoff Nba, Lakers abbattuti e Oklahoma in finale a Ovest|autore=Sky Sport|sito=sport.sky.it|accesso=1º marzo 2019}}</ref>


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=== Ultimi anni (2013-2016) ===
=== Ultimi anni (2013-2016) ===
Il grave infortunio lo condizionò nella stagione 2013-2014 in quanto Bryant giocò solamente 6 partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2014.html|titolo=2013-14 Los Angeles Lakers Roster and Stats|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref> La stagione successiva ne giocò 31,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2015.html|titolo=2014-15 Los Angeles Lakers Roster and Stats|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref> venendo nuovamente condizionato dai problemi fisici giocando la sua ultima partita il 21 gennaio 2015 contro i [[New Orleans Pelicans]],<ref name=":32">{{Cita|Fabbri, Caianiello}} p. 125</ref> in cui Bryant tentò di rimanere in campo nonostante un forte dolore alle cuffie rotatorie.<ref name=":32" /> Questo non gli impedì di superare la soglia dei 32.000 punti segnati in carriera durante la regular season.<ref name="nbastats" /> Il 14 dicembre raggiunse quota 32.293 punti, superando niente meno che [[Michael Jordan]] nella classifica dei [[Migliori marcatori NBA|realizzatori all-time]], piazzandosi al terzo posto dopo [[Kareem Abdul-Jabbar]] e [[Karl Malone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/15-12-2014/nba-kobe-bryant-jordan-lebron-magic-100229997155.shtml|titolo=Kobe Bryant supera Michael Jordan: la Nba ai suoi piedi|autore=Davide Chinellato|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=15 dicembre 2014|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Il grave infortunio lo condizionò nella stagione 2013-2014 in quanto Bryant giocò solamente 6 partite.<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2014.html|titolo=2013-14 Los Angeles Lakers Roster and Stats|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref> La stagione successiva ne giocò 31,<ref>{{Cita web|url=https://www.basketball-reference.com/teams/LAL/2015.html|titolo=2014-15 Los Angeles Lakers Roster and Stats|sito=Basketball-Reference.com|lingua=en|accesso=15 marzo 2019}}</ref> venendo nuovamente condizionato dai problemi fisici giocando la sua ultima partita il 21 gennaio 2015 contro i [[New Orleans Pelicans]],<ref name=":32">{{Cita|Fabbri, Caianiello|p. 125}}.</ref> in cui Bryant tentò di rimanere in campo nonostante un forte dolore alle cuffie rotatorie.<ref name=":32" /> Questo non gli impedì di superare la soglia dei 32.000 punti segnati in carriera durante la regular season.<ref name="nbastats" /> Il 14 dicembre raggiunse quota 32.293 punti, superando niente meno che [[Michael Jordan]] nella classifica dei [[Migliori marcatori NBA|realizzatori all-time]], piazzandosi al terzo posto dopo [[Kareem Abdul-Jabbar]] e [[Karl Malone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Nba/15-12-2014/nba-kobe-bryant-jordan-lebron-magic-100229997155.shtml|titolo=Kobe Bryant supera Michael Jordan: la Nba ai suoi piedi|autore=Davide Chinellato|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=15 dicembre 2014|accesso=1º marzo 2019}}</ref>


Il 29 novembre 2015, tramite una lettera dedicata alla pallacanestro rilasciata a [[The Player's Tribune]], annunciò il suo ritiro dall'attività agonistica al termine della [[National Basketball Association 2015-2016|stagione 2015-2016]].<ref name=":3">{{cita news|url=http://www.theplayerstribune.com/dear-basketball/|titolo=Dear Basketball |accesso=29 novembre 2015|pubblicazione=The Player's Tribune|giorno=29|mese=novembre|anno=2015}}</ref> La lettera recita così<ref name=":3" />:
Il 29 novembre 2015, tramite una lettera dedicata alla pallacanestro rilasciata a [[The Player's Tribune]], annunciò il suo ritiro dall'attività agonistica al termine della [[National Basketball Association 2015-2016|stagione 2015-2016]].<ref name=":3">{{cita news|url=http://www.theplayerstribune.com/dear-basketball/|titolo=Dear Basketball |accesso=29 novembre 2015|pubblicazione=The Player's Tribune|giorno=29|mese=novembre|anno=2015}}</ref> La lettera recita così<ref name=":3" />:
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* Più giovane giocatore ad essere stato scelto nel [[NBA All-Rookie Team]] (1996-97).<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20090308150651/http://www.nba.com/lakers/roster/0607_24bryant.html|titolo=LAKERS: #24 Kobe Bryant|sito=web.archive.org|data=8 marzo 2009|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
* Più giovane giocatore ad essere stato scelto nel [[NBA All-Rookie Team]] (1996-97).<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20090308150651/http://www.nba.com/lakers/roster/0607_24bryant.html|titolo=LAKERS: #24 Kobe Bryant|sito=web.archive.org|data=8 marzo 2009|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
* Più giovane giocatore ad avere vinto lo [[NBA Slam Dunk Contest|Slam Dunk Contest]]: (18 anni e 175 giorni) l'8 febbraio [[1997]].<ref>{{Cita web|url=https://cleveland.cbslocal.com/2016/02/10/flashback-kobe-bryant-wins-the-1997-all-star-slam-dunk-contest-in-cleveland/|titolo=FLASHBACK: Kobe Bryant Wins The 1997 All-Star Slam Dunk Contest In Cleveland|data=10 febbraio 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
* Più giovane giocatore ad avere vinto lo [[NBA Slam Dunk Contest|Slam Dunk Contest]]: (18 anni e 175 giorni) l'8 febbraio [[1997]].<ref>{{Cita web|url=https://cleveland.cbslocal.com/2016/02/10/flashback-kobe-bryant-wins-the-1997-all-star-slam-dunk-contest-in-cleveland/|titolo=FLASHBACK: Kobe Bryant Wins The 1997 All-Star Slam Dunk Contest In Cleveland|data=10 febbraio 2016|lingua=en|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
* Più canestri realizzati negli [[NBA All-Star Game|All Star Game]]: '''115'''.<ref name=":31">{{Cita|Fabbri, Caianiello}} p. 142-146</ref>
* Più canestri realizzati negli [[NBA All-Star Game|All Star Game]]: '''115'''.<ref name=":31">{{Cita|Fabbri, Caianiello|p. 142-146}}.</ref>
* Maggior numero di rimbalzi offensivi: '''10''' in una gara dell'[[NBA All-Star Game|All Star Game]], nel [[NBA All-Star Game 2011|2011]].<ref name=":31" />
* Maggior numero di rimbalzi offensivi: '''10''' in una gara dell'[[NBA All-Star Game|All Star Game]], nel [[NBA All-Star Game 2011|2011]].<ref name=":31" />
* Maggior numero di recuperi negli [[NBA All-Star Game|All Star Game]]: '''37''' (a pari merito con [[Michael Jordan]]).<ref name=":31" />
* Maggior numero di recuperi negli [[NBA All-Star Game|All Star Game]]: '''37''' (a pari merito con [[Michael Jordan]]).<ref name=":31" />

Versione delle 19:09, 17 mar 2019

Kobe Bryant
Kobe Bryant con il numero 8 indossato nella prima parte della sua carriera.
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 198 cm
Peso 96 kg
Pallacanestro
Ruolo Guardia
Termine carriera 1º luglio 2016
Carriera
Giovanili
1994-1996Lower Merion High School
Squadre di club
1996-2016L.A. Lakers1346 (33.643)
Nazionale
2007-2012Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti37 (504)
Palmarès
 Olimpiadi
Oro Pechino 2008
Oro Londra 2012
 Campionati Americani
Oro Stati Uniti 2007
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Kobe Bean Bryant (Filadelfia, 23 agosto 1978) è un ex cestista statunitense.

Ha giocato prevalentemente nel ruolo di guardia tiratrice ed è considerato tra i migliori cestisti della storia dell'NBA.[1][2][3] Figlio di Joe Bryant e Pamela Cox, sorella dell'ex cestista Chubby Cox ritiratosi nel 1983.[4] Ha due sorelle più grandi, Sharia e Shaya,[4] mentre suo cugino John Cox è anch'egli cestista.[5] Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia,[6] dove ha imparato i fondamentali europei,[7] e ha militato per tutta la sua carriera NBA nei Los Angeles Lakers,[8] squadra con cui ha conquistato 5 titoli.[9] Bryant è stato il primo giocatore NBA a militare nella stessa squadra per 20 anni.[8] Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai FIBA Americas Championship 2007 e ai giochi olimpici di Pechino 2008 e di Londra 2012, vincendo la medaglia d'oro in tutte e tre le manifestazioni.[10]

Il 4 marzo 2018 ha vinto il Premio Oscar insieme a Glen Keane, nella categoria miglior cortometraggio d'animazione per Dear Basketball, ispirato alla sua lettera di addio al basket.[11]

Biografia

Secondo quanto riportato dalla rivista Forbes, è stato il 10º sportivo più pagato del mondo nel 2014, con un guadagno di 49,5 milioni di dollari.[12] È appassionato di calcio e tifa per il Milan,[13][14][15] oltre a simpatizzare per il Barcellona.[15][16]

Caratteristiche tecniche

Kobe Bryant è terzo tra i migliori marcatori nella storia dell'NBA, alle spalle di Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone, con 33.643 punti.[17] È quarto, invece, per quanto riguarda i punti realizzati nei playoff, con 5.640 (dietro a LeBron James, Michael Jordan e Kareem Abdul-Jabbar).[18]

Giocava solitamente come guardia tiratrice, ma all'occorrenza poteva ricoprire i ruoli di playmaker e ala piccola[19]. Dal 1999 al 2013 è stato sempre incluso in almeno uno dei tre quintetti dell'All-NBA Team, mentre dal 1998 fino al ritiro ha sempre partecipato all'NBA All-Star Game. Eccellente difensore – dote talvolta messa in secondo piano dall'altrettanto spiccata abilità offensiva –,[20] in 12 occasioni ha fatto parte di uno dei due NBA All-Defensive Team,[21][22] secondo (a pari merito con Kevin Garnett)[22] per volte in cui è stato negli All-Defensive Team dietro a Tim Duncan.[22]

In carriera si è distinto anche per la grande personalità, carisma e mentalità vincente con cui approciava le partite.[23][24][25]

Al suo attivo una media di circa 25 punti a partita, da aggiungere ad uno score medio di 4,7 assist, 5,3 rimbalzi ed un totale di oltre 1.800 palle rubate.[26] È stato anche un abile tiratore da tre punti: ha detenuto per anni il record NBA di triple realizzate in una sola partita, 12, prima solo, poi a pari merito con Donyell Marshall e infine con Stephen Curry,[27] che lo ha poi superato il 7 novembre 2016, realizzandone 13.[28] Il record verrà poi battuto da Klay Thompson il 29 ottobre 2018, con 14 triple.[29]

Carriera

Dall'Italia alla high school

La maglia di Kobe della sua High School (Lower Merion) che è stata ritirata

Bryant iniziò a giocare a basket sin dai 3 anni e visse in Italia dai 6 fino ai 13 anni di età,[6] spostandosi nelle varie città dei club per i quali giocava il padre.[30] Tra il 1984 e il 1991 passò da Rieti a Reggio Calabria, per proseguire a Pistoia e infine a Reggio Emilia.[6]

Tornato negli USA si iscrisse alla high school, dove guadagna fama a livello nazionale vincendo il titolo statale con la Lower Merion High School, situata in un sobborgo di Filadelfia,[31] infrangendo al contempo il record di punti nel quadriennio liceale per la zona di Philadelphia detenuto da Wilt Chamberlain, mettendo a referto ben 2.883 punti.[32]

Il Draft NBA

Nel 1996, non ancora diciottenne, decise quindi di fare il grande salto tra i professionisti e si dichiarò eleggibile per il Draft NBA senza passare per il college,[33] pratica poco diffusa allora e divenuta poi più comune, prima dell'introduzione di un limite di età per l'ingresso nella lega professionistica.[34]

Venne scelto dagli Charlotte Hornets al primo giro come numero 13 assoluto;[35] subito dopo, però, gli Hornets cedettero ai Los Angeles Lakers i diritti su Bryant in cambio del ventottenne centro Vlade Divac, che dopo sette stagioni lasciò i gialloviola.[35] I californiani avevano appena messo sotto contratto il centro più forte sul mercato, Shaquille O'Neal, e non aveva dunque più bisogno di Divac.[35] I Lakers, prima di orchestrare lo scambio, allestirono un provino per testare le qualità del giovane Kobe (che tra l'altro sperava di essere scelto proprio dai Lakers) e ne furono conquistati.[36][37] Lo scambio fu architettato da Jerry West che convinse Divac ad andare a Charlotte nonostante lui non volesse venire scambiato per un giocatore che veniva dal college.[38]

Le prime stagioni (1996-2000)

Debuttò tra i professionisti il 13 novembre 1996 in una sfida contro i Minnesota Timberwolves,[39] senza segnare punti.[40] All'epoca era il debuttante più giovane nella storia dell'NBA a 18 anni e 72 giorni.[41] Durante la prima stagione a Los Angeles Bryant, riserva di Eddie Jones e di Nick Van Exel, totalizzò 7,6 punti di media a partita.[42] Sempre nell'anno da rookie vinse lo Slam Dunk Contest precedendo Chris Carr e Michael Finley. Nei playoff Bryant mostrò di essere ancora acerbo: nella partita decisiva della serie contro gli Utah Jazz (persa 4-1) tirando corto per tre volte,[42] e il compagno di squdra Nick Van Exel criticò la scelta del coach Del Harris di aver fatto gestire all'inesperto Bryant i possessi palla decisivi.[42]

La stagione successiva vide Bryant raddoppiare la sua media punti, che sale a 15,4 punti a partita. Allo stesso tempo cominciò a mostrare le sue qualità: il voto dei tifosi lo inserì nel quintetto base per l'All-Star Game di New York (record come più giovane titolare nella storia della rassegna),[43] mentre al termine dell'annata venne eletto come secondo miglior 6° uomo dell'anno dietro solo a Danny Manning.[44] I Lakers fecero strada nei playoffs eliminando Portland (4-0) e Seattle (4-1),[45] arrivando sino alla finale di Conference dove vennero nuovamente sconfitti da Utah con il punteggio di 4-0.[45][46]

Per l'anno seguente, a causa delle cessioni di Van Exel e Jones,[47] il ventenne Bryant diventò la guardia titolare. Kurt Rambis, ex giocatore NBA con i Lakers, sostituì il licenziato coach Del Harris;[48] la squadra, dopo una stagione regolare altalenante, raggiunse le semifinali di Conference, venendo eliminata dai San Antonio Spurs, futuri vincitori del titolo.[49]

Gli anni delle Finals (2000-2004)

Bryant a inizio carriera

Nell'estate 1999 Rambis venne degradato a vice-allenatore e come nuovo coach arrivò Phil Jackson, già sei volte campione NBA con i Chicago Bulls.[50] Nonostante Jackson avesse pensato di tradarlo a Detroit in cambio di Grant Hill,[51][52] Bryant rimase in squadra e subito i Lakers vinsero il titolo nel 2000, dopo avere eliminato in ordine Sacramento Kings, Phoenix Suns e Portland Trail Blazers,[53] contro gli Indiana Pacers.[53] Contro i Pacers i gialloviola vinsero in 6 gare, Bryant tenne di media 15,6 punti,[54] e in in gara-2 il nativo di Philadelphia subì un infortunio alla caviglia;[55] ciononostante lui saltò gara-3, ma giocò in gara-4 seppur dolorante e contribuì alla vittoria della squadra per 120-118 con 28 punti.[55][56]

Nel 2000-2001 Kobe si prese maggiori responsabilità iniziando a superare Shaquille O'Neal nelle gerarchie della squadra;[55] O'Neal non gradì e tra dicembre e gennaio si susseguirono voci che accostarono i 2 giocatori ad altre franchigie.[57] Dopo l'All-Star Game (in cui Bryant segnò 19 punti, migliore della Western Conference)[58] i rapporti tra i 2 si riappacificarono,[57] ma vi fu un altro problema per Bryant: in marzo venne riportato un rumor sul Chicago Sun-Times da Rick Telander su una presunta frase del suo coach Zen secondo il quale Bryant non si integrasse col suo modo di giocare.[59][60] Oltre a questo i Lakers si piazzarono 2° a ovest,[61] arrivando ai playoffs tra le perplessità,[60] che vennero spazzate in post-season dai lacustri che arrivarono in finale vincendo tutte e 15 le partite (3 contro i Trail Blazers, 4 contro i Kings e gli Spurs, e contro quest'ultimi fu protagonista di una prestazione da 36 punti, 9 assist e 8 rimbalzi in gara-3)[62][63] dove incontrarono i Philadelphia 76ers dell'MVP della regular season Allen Iverson, che vinse il premio nonostante i 28,5 punti e 5 assist di media di Bryant in stagione.[64] In finale Bryant vinse nuovamente l'anello in 5 gare.[62]

L'anno successivo Bryant vinse per la prima volta l'MVP dell'All-Star Game, in cui segnò 31 punti.[65] I gialloviola nei playoffs, dopo avere eliminato agevolmente i Trail Blazers e gli Spurs (con Bryant che tenne 27 punti di media nelle 5 gare della serie, e che in gara-4 segnò 28 punti di cui 7 con la squadra sotto per 80-81),[66] in finale di Conference riaffrontarono i Sacramento Kings dell'ex Vlade Divac e Chris Webber.[66] Questa volta la serie fu combattuta e, dopo un 30ello di Bryant nella vittoriosa gara-1,[66] in gara-2 Bryant giocò male anche per via di un'intossicazione alimentare e i Kings vinsero;[66] Sacramento vinse anche gara-3, mentre in gara-4 i Lakers vinsero pareggiando la serie con 25 punti di Bryant[67] e un tiro allo scadere di Robert Horry.[66] la serie si protrase fino a gara-7,[66] con i Lakers che passarono il turno grazie anche a Bryant che segnò 31 punti in gara-6[68] e 30 in gara-7.[69] La finale si rivelò facile in quanto i gialloviola sweeparono i New Jersey Nets di Jason Kidd,[9] e questo fu il terzo three-peat per Jackson, dopo i due con i Chicago Bulls.[70]

Sconfitti dai San Antonio Spurs nei playoff del 2003,[71] i Lakers arrivarono, tra non poche vicissitudini, alle finali nel 2004, dove persero a sorpresa contro i Detroit Pistons. L'accesso alla finale avvenne soprattutto grazie all'acquisto[72] a inizio anno di due fuoriclasse come Karl Malone e Gary Payton (oltre allo storico compagno Derek Fisher nel tiro a 0,4 secondi dalla fine contro San Antonio),[73] giocatori storici della NBA entrati nella fase calante della loro carriera che si inserirono in un team già costruito per vincere il titolo NBA,[74] che non erano ancora riusciti a vincere (Payton vi riuscirà poi con i Miami Heat nel 2006, Malone no).[75] I rapporti con O'Neal, da sempre burrascosi, si rovinarono del tutto a seguito dello scandalo che toccherà Bryant circa l'ipotesi di stupro,[76] a causa di frasi dello stesso Bryant che chiamarono in causa O'Neal.[21][77][78] Ad ogni modo, agli occhi di molti osservatori i rapporti fra i due peggiorarono negli anni anche a causa della crescita di Bryant come giocatore, a cui faceva da contraltare la fine della fase di assoluto dominio di O'Neal.[79] Quest'ultimo accettava sempre meno l'ipotesi di dover lasciare la scena e diventare il "secondo" della coppia,[79] permettendo a Bryant di prendere in mano la squadra nei momenti decisivi e garantendo, probabilmente, il prolungamento di una dinastia vincente a LA.[79] A seguito della sconfitta nelle finali NBA del 2004 contro Detroit,[9] Bryant decise di testare il mercato dei free agent, ma il 15 luglio 2004 siglò un rinnovo con i Lakers per sette anni, per la cifra di 136,6 milioni di dollari.[80] Contestualmente, venendo a conoscenza del fatto che il proprietario dei lacustri Jerry Buss era intenzionato a tenere Bryant, O'Neal chiese di essere ceduto, ponendo fine di fatto ad una squadra che aveva dominato l'inizio del millennio.[81] Va notato che O'Neal vinse poi un titolo a Miami con gli Heat nel 2006,[75] dove fece coppia con il nuovo astro nascente Dwyane Wade,[75] a cui O'Neal non fece nessuna fatica a cedere la leadership del team, e fu proprio Wade ad essere meritatamente nominato MVP di quelle finali.[75] All'addio di Shaq, si accompagnò quello di coach Jackson e di alcuni giocatori del nucleo storico dei Lakers (Derek Fisher, Rick Fox) facendo ripartire tutto da Bryant,[82] che rimase nonostante vi fosse la possibilità per lui di trasferirsi ai Clippers e ai Bulls.[83][84]

Gli anni d'attesa (2005-2007)

Dopo una dura stagione 2004-2005 sotto coach Rudy Tomjanovich e Frank Hamblen in cui i Lakers non arrivarono ai playoffs (nonostante Bryant avesse tenuto di media 27,6 punti),[85] Phil Jackson tornò ad allenare i losangelini[86] che oltre a Bryant hanno poche sicurezze nel roster (sostanzialmente, quel che rimane della contropartita per la cessione di O'Neal, ovvero Lamar Odom).[86]

Il 20 dicembre 2005, segnò 62 punti in tre quarti di gioco contro i Dallas Mavericks, con 30 punti nel solo terzo quarto.[87] Al momento di andare in panchina, senza più rientrare per l'ultimo quarto di gioco, Bryant aveva segnato appunto 62 punti contro i 61 dell'intera compagine avversaria, cosa mai accaduto in precedenza dopo tre quarti di gioco.[88]

Bryant in riscaldamento nel 2007

Il 22 gennaio 2006 stabilì il secondo miglior punteggio di tutti i tempi in una singola partita nella storia NBA, segnando 81 punti contro i Toronto Raptors, guidando i Lakers alla vittoria per 122-104.[89] Significativo il fatto che i Lakers stessero perdendo di 18 punti nel terzo quarto: ciò valorizza ancor di più la prestazione di Bryant, ottenuta per far vincere la propria squadra; la prestazione di Bryant ha visto segnare 21/33 da due punti,[89] 7/13 da tre punti e 18/20 ai tiri liberi, ai quali vanno aggiunti 6 rimbalzi, 2 assist, 3 palle recuperate ed 1 stoppata.[89] 14 punti nel primo quarto, 12 nel secondo e due spaventose realizzazioni di 27 e 28 punti nei due quarti finali.[89] La sua prestazione è seconda solo ai 100 punti messi a segno da Wilt Chamberlain il 2 marzo 1962 con i Philadelphia Warriors contro i New York Knicks.[89] Inoltre ha chiuso la stagione segnando 35,4 punti a partita, il che lo proietta nella top 10 per punti a partita segnati in una stagione, secondo solo a Michael Jordan, Elgin Baylor e a Wilt Chamberlain.[90]

A fine stagione, nonostante i gialloviola fossero arrivati settimi a ovest, Bryant arrivò quarto nelle votazioni per l'MVP della stagione regolare, vinto da Steve Nash.[91] E fu proprio contro i Suns di Nash che i gialloviola si scontrarono ai playoffs;[92] Bryant disputò una grande serie segnando il tiro decisivo a 2 centesimi di secondo dalla fine della partita in gara-4,[93] mentre in gara-6 segnò 50 dei 118 punti dei gialloviola.[93] Tuttavia la sua prestazione fu vanificata in quanto i Suns di punti ne segnarono 126 portando la serie sul 3-3,[92] e nella decisiva gara-7 non bastarono 24 punti di Bryant in quanto i Suns vinsero con un netto 121-90 eliminando i californiani.[92]

Nel luglio 2006 venne operato a un ginocchio,[94] pertanto fu costretto a saltare i mondiali di pallacanestro che si tennero in Giappone tra agosto e settembre.[94] Il 22 marzo 2007 diventò il quarto giocatore nella storia a segnare almeno 50 punti in 3 partite consecutive (con Wilt Chamberlain, Michael Jordan ed Elgin Baylor), il primo a riuscirci dal 1987, quando ci riuscì Jordan.[95] Superò anche questo record due giorni dopo, segnando altri 50 punti che lo portarono a essere il secondo giocatore NBA dopo Wilt a fare un poker over 50 (65-50-60-50, in ordine contro Trail Blazers, Timberwolves, Grizzlies e New Orleans Hornets).[95][96] La partita successivò segna 43 punti.[95] Le sue prestazioni fra l'altro valsero un record vittorie-sconfitte di 4-0 alla squadra (dopo un periodo molto negativo per la squadra, con serie anche di 6 sconfitte consecutive).[95] Tuttavia in stagione si rese protagonista di brutti episodi che lo portarono a più squalifiche: il 28 gennaio 2007 tirò una gomitata a Manu Ginóbili, reo di averlo stoppato e venne sospeso per una partita.[97] In marzo invece fu protagonista di due episodi simili in cui le vittime furono Marko Jarić e Kyle Korver, venendo sospeso in entrambi i casi per una partita.[98][99]

La mancata acquisizione di Jason Kidd per non privarsi del giovane ma acerbo centro Andrew Bynum fece montare Bryant su tutte le furie,[100] tanto che nel marzo 2007 Bryant richiese nuovamente la cessione.[101] Tra l'altro Bryant non aveva un buon rapporto con Bynum, tanto che lui spinse per mandare via proprio Bynum.[21] Nei playoffs i Lakers reincontrarono i Suns, e questa volta, nonostante i 32,8 punti di media di Bryant,[102] uscirono a gara-5.[102][103]

Il ritorno alle Finals, gli ultimi due titoli e il declino della squadra (2007-2013)

Bryant con il nuovo numero 24

Nella stagione 2007-2008, nonostante i suoi malumori e le voci di trade con i Minnesota Timberwolves (da cui i Lakers avrebbero voluto prendere Kevin Garnett cedendo loro Bryant, ma non si concretizzò in quanto Garnett andò ai Boston Celtics la notte del Draft 2007)[103] e i Chicago Bulls (che avrebbero ceduto Luol Deng per avere il Mamba in novembre),[104] Bryant rimase e fu tra gli artefici della bella stagione della squadra in cui vinse il premio di MVP della RS, riuscendoci dopo 12 anni di carriera NBA.[105] I Lakers, grazie anche all'innesto di Pau Gasol arrivato nel febbraio 2008,[106] tornarono alle finali per la prima volta dalla sconfitta del 2004,[9] ma vennero sconfitti dai Boston Celtics 4-2.[9]

Il 2 febbraio 2009 sempre con i suoi Los Angeles Lakers realizzò una prestazione da incorniciare al Madison Square Garden contro i New York Knicks mettendo a referto 61 punti che rappresentarono il record nella lunga storia dello stadio della Grande Mela,[107] prima che Carmelo Anthony realizzasse 62 punti proprio con i New York Knicks il 25 gennaio 2014;[107] il precedente record di punti apparteneva a Bernard King che il giorno di Natale dell'84 totalizzò 60 punti.[108][109] Diventò anche co-MVP dell'All Star Game 2009 a pari merito con l'ex-compagno di squadra Shaquille O'Neal,[110] riproponendo per una gara la coppia del three-peat tra 2000 e 2002.[110]

La stagione 2008-09 confermò i Lakers come una delle migliori squadre, e nella RS ottennero il 2° record assoluto una partita solamente dietro i Cleveland Cavaliers.[111] Il 14 giugno 2009 vinse per la prima volta il premio come MVP delle finali, giocata dai suoi Lakers contro i sorprendenti Orlando Magic (4-1 il risultato finale della serie), diventando il primo giocatore dai tempi di Jerry West nel 1969 a mantenere una media di almeno 32,4 punti e 7,4 assist in una serie[112][113] ed il primo dopo Michael Jordan ad avere una media di almeno 30 punti, 5 rimbalzi e 5 assist per una squadra che abbia vinto il titolo.[114] I suoi 162 punti totali lo videro al 4º posto assoluto della storia per un singolo giocatore in una serie di finale di 5 partite giocate.[115]

Bryant affronta Courtney Lee degli Orlando Magic

La successiva stagione si aprì subito con un Bryant che, anche a causa dell'infortunio di Pau Gasol, si prese più responsabilità offensive sfiorando quota 40 punti in 4 delle prime 11 partite.[116] Il 17 novembre 2009 contro i Detroit Pistons, allo Staples Center di Los Angeles, Bryant mise a referto proprio 40 punti: fu la centesima volta nella sua carriera che realizzò almeno 40 punti;[117] meglio di lui hanno fatto Michael Jordan, 173 volte sopra i 40, e Wilt Chamberlain, 271 volte. Il 1º febbraio 2010, Bryant diventò il miglior marcatore dei Los Angeles Lakers con 25208 punti in carriera, sorpassando Jerry West.[118] Nei playoffs i Lakers arrivarono alle finali dove riaffrontarono i Celtics dopo aver battuto OKC per 4-2, Utah per 4-0 e Phoenix per 4-2;[119] la finale, alla fine della quinta gara, vide i Celtics in vantaggio per 3-2, si decise a gara-7, con la squadra losangelina che batté Boston per 83-79.[9] Bryant vinse così il suo quinto titolo in carriera, insieme al secondo trofeo di miglior giocatore delle finali.[120] Durante l'annata 2010-2011 Bryant entrò nella top-ten dei migliori realizzatori NBA di sempre superando leggende del calibro di John Havlicek, Dominique Wilkins, Oscar Robertson, Hakeem Olajuwon, Elvin Hayes e Moses Malone.[121] Il 20 febbraio 2011 durante l'All Star Game 2011 giocato proprio a Los Angeles conquistò il suo quarto titolo di MVP della gara delle stelle, grazie ad una prestazione da 37 punti e 14 rimbalzi in 29 minuti di gioco;[122][123] lo stesso giorno diventò il primo giocatore ancora in attività ad entrare a far parte della Hollywood Walk of Fame di Los Angeles e secondo giocatore di sempre dietro a Magic Johnson.[123] In quella stagione i Lakers figurarono nuovamente tra i favoriti per la vittoria finale e tutti si aspettavano la finale contro i nuovi Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh.[124] Chiusa la regular season al 2º posto ad ovest dietro i San Antonio Spurs, i Lakers nei playoff superarono 4-2 i New Orleans Hornets dopo aver perso gara 1 in casa,[125] ma in semifinale vennero spazzati via 4-0 dai futuri campioni NBA dei Dallas Mavericks.[126]

Bryant mentre difende su LeBron James nel febbraio 2016

Il 6 febbraio 2012 diventò il 5º miglior marcatore della storia NBA, superando in classifica Shaquille O'Neal.[127] Venne inserito nel quintetto base della NBA Western Conference per l'edizione 2012 dell'All-Star Game; nella partita delle stelle ad Orlando con i suoi 28 punti, Kobe supera Michael Jordan come miglior realizzatore di sempre all'All-Star Game.[128] Il 10 marzo 2012 Bryant superò contro i Minnesota T'Wolves quota 29.000 punti in NBA.[129] Anche questa stagione però si chiuse con un'altra eliminazione alle semifinali di conference contro gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant e Russell Westbrook e quindi Kobe vide sfumare la possibilità di vincere il 6º titolo suo obiettivo dichiarato così da poter eguagliare Michael Jordan.[130]

La stagione 2012-2013 si aprì con grandi aspettative per i lacustri: arrivarono a Los Angeles le stelle Dwight Howard e Steve Nash per aiutare Kobe a vincere il 6° anello.[131] Tuttavia le cose non procedettero come previsto e la squadra non girò[131] tanto che dopo 5 partite Mike Brown venne esonerato per fare spazio a Mike D'Antoni,[132] con cui Bryant non ebbe un bel rapporto.[133][134]

Il 5 dicembre 2012 raggiunse i 30.000 punti nella gara vinta contro i New Orleans Hornets, segnando il suo 14º punto nella partita a un minuto dalla fine del terzo quarto;[135] fu il quinto giocatore a raggiungere tale record, e il più giovane della storia a farlo.[135] Il 30 marzo 2013 raggiunse i 31.423 punti, superando Wilt Chamberlain.[136]

Il 12 aprile 2013 contro Golden State subì un grave infortunio al tendine d'achille che lo costrinse a chiudere anticipatamente la stagione e che mise a rischio la sua carriera.[137] Nei playoffs, col Black Mamba assente, la squadra venne eliminata per 4-0 al primo turno dai San Antonio Spurs futuri finalisti.[131]

Ultimi anni (2013-2016)

Il grave infortunio lo condizionò nella stagione 2013-2014 in quanto Bryant giocò solamente 6 partite.[138] La stagione successiva ne giocò 31,[139] venendo nuovamente condizionato dai problemi fisici giocando la sua ultima partita il 21 gennaio 2015 contro i New Orleans Pelicans,[140] in cui Bryant tentò di rimanere in campo nonostante un forte dolore alle cuffie rotatorie.[140] Questo non gli impedì di superare la soglia dei 32.000 punti segnati in carriera durante la regular season.[26] Il 14 dicembre raggiunse quota 32.293 punti, superando niente meno che Michael Jordan nella classifica dei realizzatori all-time, piazzandosi al terzo posto dopo Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone.[141]

Il 29 novembre 2015, tramite una lettera dedicata alla pallacanestro rilasciata a The Player's Tribune, annunciò il suo ritiro dall'attività agonistica al termine della stagione 2015-2016.[142] La lettera recita così[142]:

«Dear Basketball,

From the moment I started rolling my dad's tube socks And shooting imaginary Game-winning shots In the Great Western Forum I knew one thing was real:

I fell in love with you.

A love so deep I gave you my all — From my mind & body To my spirit & soul.

As a six-year-old boy Deeply in love with you I never saw the end of the tunnel. I only saw myself Running out of one.

And so I ran. I ran up and down every court After every loose ball for you. You asked for my hustle I gave you my heart Because it came with so much more.

I played through the sweat and hurt Not because challenge called me But because YOU called me. I did everything for YOU Because that's what you do When someone makes you feel as Alive as you've made me feel.

You gave a six-year-old boy his Laker dream And I'll always love you for it. But I can't love you obsessively for much longer. This season is all I have left to give. My heart can take the pounding My mind can handle the grind But my body knows it's time to say goodbye.

And that's OK. I'm ready to let you go. I want you to know now So we both can savor every moment we have left together. The good and the bad. We have given each other All that we have.

And we both know, no matter what I do next I'll always be that kid With the rolled up socks Garbage can in the corner

05 seconds on the clock

Ball in my hands. 5 … 4 … 3 … 2 … 1

Love you always, Kobe»

Il 7 gennaio 2016, nella partita contro i Sacramento Kings persa per 118-115, mise a referto 28 punti superando così la soglia dei 33.000 punti in carriera, terzo giocatore della storia a raggiungere questo traguardo (oltre a essere stato il più giovane a raggiungere il traguardo dei 33.000 punti).[143] Il 13 aprile 2016 giocò la sua ultima partita in NBA concludendo con 60 punti (miglior prestazione realizzativa per un singolo giocatore nell'anno 2015-2016) nella vittoria contro gli Utah Jazz, tirando con il 44% dal campo e stabilendo un nuovo record per punti segnati nell'ultima partita in carriera.[144][145]

Il 18 dicembre 2017 i Lakers, in suo onore, hanno ritirato sia la maglia n°8 che la n°24 con una cerimonia allo Staples Center presieduta da Magic Johnson.[8][37][146] In questo modo è diventato il primo giocatore nella storia dell'NBA a vedere 2 numeri di maglia ritirati dalla stessa squadra.[147][148]

Nazionale

Kobe Bryant con la Nazionale statunitense a Pechino 2008.

Rifiuti, infortuni e FIBAS Americas Championship 2007

Dopo avere rifiutato le convocazioni alle Olimpiadi 2000[149] e 2004 (la seconda per problemi giudiziari)[150] e ai Mondiali 2002,[151] e ad avere saltato il Mondiale 2006 per infortunio,[94] la carriera in nazionale di Bryant ebbe inizio nel 2007 in un'amichevole tra i giocatori della Nazionale statunitense[152][153] in preparazione ai FIBA Americas Championship 2007 di Las Vegas.[152][154] Durante la competizione Bryant andò più volte in doppia cifra (segnando 3 ventelli) e segnò anche il suo massimo di punti con il Team USA in occasione della sfida con l'Argentina vinta per 91-76 mettendone a segno 27.[155] Contro gli stessi argentini gli USA vinsero la finale per 118-81,[156] con Kobe che realizzò solo 5 punti (unica volta non in doppia cifra nella competizione, insieme alla sfida contro le Isole Vergini Britanniche vinta 123-59 con 9 punti suoi),[157] e Kobe che vinse la sua prima medaglia.[156]

Olimpiadi 2008

Nel 2008, sotto la guida dell'allenatore di Duke Mike Krzyzewski, disputò i Giochi Olimpici 2008;[158] anche in quell'occasione vinse la medaglia d'oro, segnando 20 punti (di cui 13 nel secondo tempo) nella combattuta finale contro la Spagna.[159] Nel torneo si rivelò importante ai quarti di finale in cui segnò 25 punti nella schiacciante vittoria per 116-85 degli statunitensi.[160]

Olimpiadi 2012 e ritiro

Successivamente disputò anche i Giochi Olimpici 2012,[161] in cui vinse nuovamente la medaglia d'oro contro la Spagna, questa volta per 107-100.[162] Dopo la manifestazione annunciò il proprio ritiro dalla nazionale.[163] Nel 2016 si era intravista la possibilità di concludere per lui la carriera con un terzo oro olimpico;[163] tuttavia lui declinò l'invito.[163]

Con la nazionale disputò complessivamente 37 incontri, di cui 16 alle Olimpiadi e 10 ai FIBA Americas Championship, mettendo a referto in totale 504 punti (con una media di 13,6 punti a partita).

Dopo il ritiro

La lettera con cui annunciò il proprio ritiro al basket nel 2015 fu convertita in un cortometraggio animato intitolato Dear Basketball (che era l'incipit della lettera originale) nel 2017 diretto da Glen Keane.[164] Nel gennaio 2018 venne annunciato che la lettera sarebbe stata candidata all'Oscar come miglior cortometraggio d'animazione;[165] il 4 marzo 2018 la pellicola vinse la statuetta,[11] rendendo Kobe il primo sportivo in assoluto a vincere tale premio.[166]

Durante i playoffs 2018 condusse il programma Detail in cui analizzava le partite della post-season.[167] Il 17 ottobre dello stesso anno venne annunciata la seconda edizione del programma a cui si aggiunse l'ex giocatore NFL Peyton Manning.[168]

Il 12 novembre 2018 pubblicò un libro intitolato The Mamba Mentality - Il mio basket,[169] in cui parla della sua carriera oltre che di avversari da lui affrontati.[169] Collaborarono alla stesura del libro il suo ex allenatore Phil Jackson, che scrisse l'introduzione, oltre che l'ex compagno di squadra Pau Gasol che ha scritto la prefazione.[169][170]

Vita privata

Famiglia

Kobe durante un intervento a Manila nel 2009

Il suo primo nome, Kobe, fa riferimento alla pregiata qualità di carne bovina, quella che i suoi genitori mangiarono in un ristorante poco prima della sua nascita.[4]

Parla fluentemente l'italiano,[171] avendo vissuto in Italia tra i 6 e i 13 anni, al seguito del padre[6] che aveva lasciato l'NBA per trasferirsi prima a Rieti poi alla Viola Reggio Calabria, all'Olimpia Basket Pistoia e alla Pallacanestro Reggiana.[6] Inoltre parla bene anche lo spagnolo.[44][172]

A 22 anni, il 18 aprile 2001, si sposò con Vanessa Laine.[173] Il rapporto tra i coniugi non è sempre stato dei migliori, oltre che per l'accusa di stupro del 2003 per il fatto che nel dicembre 2011 la moglie chiese il divorzio stanca dei tradimenti del cestista;[174] tuttavia il 12 gennaio 2013 la procedura venne annullata e i due si riconciliarono.[175] Bryant e Vanessa hanno tre figlie: Natalia Diamante, nata il 19 gennaio 2003, Gianna Maria-Onore, nata il 1º maggio 2006, e Bianka Bella, nata il 5 dicembre 2016.[176] Nel gennaio 2019 viene annunciato che è in arrivo la quarta figlia.[176]

Pubblicità e merchandising

Soprannominato Black Mamba,[177] nel 2009 firmò un accordo con Nubeo per la commercializzazione di orologi di lusso siglati "Black Mamba da collezione".[178] Con lo sponsor della Nike, creò una linea di scarpe da basket: le Nike Kobe.

Kobe Bryant a Taiwan per l'inaugurazione di un Nike store.

Protagonista di diversi spot pubblicitari per Nike, apparì inoltre in un commercial per il videogioco Call of Duty: Black Ops.[179]

L'accusa di stupro

Il 4 luglio 2003 Bryant venne arrestato: una diciannovenne allora dipendente[180] dell'Hotel Cordillera di Edwards, in Colorado, lo accusò di averla violentata.[181] Bryant confessò di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza, ma negò la violenza affermando che il rapporto fu consensuale.[182] Al fatto, avvenuto il 30 giugno, e all'arresto, seguì l'immediato rilascio del cestista dopo il pagamento di una cauzione di 25.000 dollari.[181] Il 6 agosto 2003 cominciò una serie di udienze[181] conclusasi il 27 agosto 2004[183] con un processo che vide il ritiro delle accuse da parte dei legali della ragazza, i quali decisero comunque di mandare avanti una causa civile.[182] Tra l'altro lo stesso anno, per via dello stress derivante dalla vicenda, sua moglie Vanessa abortì.[184]

In quel periodo Bryant perse alcuni dei suoi contratti, fra cui quello con la Nutella.[183] Contemporaneamente il suo sponsor tecnico personale, la Adidas, non gli rinnovò l'accordo[185] e Bryant fu messo sotto contratto per 8 milioni di dollari da parte della Nike.[185]

Controversia con Karl Malone

Nel dicembre 2004 Karl Malone si rivolse alla moglie di Bryant Vanessa dicendole: <<Sono a caccia di una bella messicana>>.[186] Bryant, dopo avere saputo dalla moglie quanto accaduto, ruppe la propria amicizia con Malone.[186][187] Negli anni il rapporto tra i due è rimasto teso, tanto che Malone nel 2015 invitò pubblicamente Bryant a sfidarlo;[188] tuttavia da parte di Bryant non è mai arrivata alcuna risposta.

Carriera cinematografica

Oltre ad avere vinto l'Oscar per Dear Basketball è stato protagonista di alcune apparizioni sia cinematografiche che televisive: la prima fu nel 1996 nella serie TV Moesha.[189] Nel 2009 Spike Lee realizzò un film-documentario dedicato a lui intitolato Kobe Doin' Work.[190] Nel 2010 apparse in un episodio della serie Modern Family.[191] Nel 2012 apparse nel film Io sono Bruce Lee sull'omonimo ex attore cinese.[192]

Statistiche

Aggiornato al 13 aprile 2016.

Regular season

Stagione Squadra Competizione Partite Statistiche tiro Altre statistiche
Pres. Titol. Minuti Tiri da 2 Tiri da 3 Liberi Rimb. Assist Rubate Stopp. Punti
1996-1997 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 71 6 1103 176/422 51/136 136/166 132 91 49 23 539
1997-1998 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 79 1 2056 391/913 75/220 363/457 242 199 74 40 1220
1998-1999 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 50 50 1896 362/779 27/101 245/292 264 190 72 50 996
1999-2000 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 66 62 2524 554/1183 46/144 331/403 416 323 106 62 1485
2000-2001 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 68 68 2791 701/1510 61/200 475/557 399 338 114 43 1938
2001-2002 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 80 80 3065 749/1597 33/132 488/589 441 438 118 35 2019
2002-2003 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 82 82 3403 868/1924 124/324 601/713 564 481 181 67 2461
2003-2004 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 65 64 2542 516/1178 71/217 454/533 359 330 112 28 1557
2004-2005 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 66 66 2688 573/1324 131/387 542/664 392 398 86 53 1819
2005-2006 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 80 80 3277 978/2173 180/518 696/819 425 360 147 30 2832
2006-2007 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 77 77 3139 813/1757 137/398 667/768 439 413 111 36 2430
2007-2008 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 82 82 3192 775/1690 150/415 623/742 517 441 151 40 2323
2008-2009 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 82 82 2961 800/1712 118/336 483/564 429 399 120 37 2201
2009-2010 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 73 73 2835 716/1569 99/301 439/541 391 365 113 20 1970
2010-2011 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 82 82 2778 740/1639 115/356 483/583 419 388 99 12 2078
2011-2012 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 58 58 2232 574/1336 87/287 381/451 313 264 69 18 1616
2012-2013 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 78 78 3013 738/1595 132/407 525/626 433 469 106 25 2133
2013-2014 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 6 6 177 31/73 3/16 18/21 26 38 7 1 83
2014-2015 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 31 31 1087 248/654 48/161 189/233 172 164 46 6 733
2015-2016 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 66 66 1863 398/1113 133/467 232/281 247 184 62 13 1161
Totale carriera 1346 1198 48655 11719/26200 44,7% 1827/5546 32,9% 8378/10011 83,7% 7047 6306 1944 640 33643
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3).

Playoffs

Stagione Squadra Competizione Partite Statistiche tiro Altre statistiche
Pres. Titol. Minuti Tiri da 2 Tiri da 3 Liberi Rimb. Assist Rubate Stopp. Punti
1997 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 9 0 133 21/55 6/23 26/30 11 11 3 2 74
1998 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 11 0 220 31/76 3/14 31/45 21 16 3 8 96
1999 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 8 8 315 61/142 8/23 28/35 55 37 15 10 158
2000 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 22 22 857 174/394 22/64 95/126 98 97 32 32 465
2001 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 16 16 694 168/358 11/34 124/151 116 97 25 12 471
2002 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 19 19 833 187/431 22/58 110/145 111 87 27 17 506
2003 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 12 12 531 137/317 25/62 86/104 61 62 14 1 385
2004 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 22 22 973 190/460 24/97 135/166 104 121 42 7 539
2006 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 7 7 314 72/145 14/35 37/48 44 36 8 3 195
2007 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 5 5 215 60/130 10/28 34/37 26 22 5 2 164
2008 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 21 21 863 222/463 32/106 157/194 119 117 35 8 633
2009 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 23 23 940 242/530 37/106 174/197 123 126 38 21 695
2010 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 23 23 922 234/511 49/131 154/183 138 126 31 16 671
2011 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 10 10 354 83/186 12/41 50/61 34 33 16 3 228
2012 Bandiera degli Stati Uniti Los Angeles Lakers NBA 12 12 476 132/301 17/60 79/95 58 52 16 2 360
Totale carriera 220 200 8640 2014/4499 44,6% 292/882 33,1% 1320/1617 81,6% 1119 1040 310 144 5640
Nota: per la NBA, la WNBA e la NCAA, la colonna "Tiri da 2" comprende la somma dei tiri dal campo (tiri da 2 + tiri da 3).

Cronologia presenze e punti in Nazionale

Cronologia completa delle presenze e dei punti in Nazionale - Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Punti Note
22-7-2007 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 104 - 105 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Amichevole 26 referto
22-8-2007 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 112 - 69 Bandiera del Venezuela Venezuela Americas Ch'ship 2007 - Gironi di qual. 14 referto
23-8-2007 Las Vegas Isole Vergini Americane Bandiera delle Isole Vergini Americane 59 - 123 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - Gironi di qual. 9 referto
25-8-2007 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 113 - 63 Bandiera del Canada Canada Americas Ch'ship 2007 - Gironi di qual. 15 referto
26-8-2007 Las Vegas Brasile Bandiera del Brasile 76 - 113 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - 2ª fase a gironi 20 referto
27-8-2007 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 127 - 100 Bandiera del Messico Messico Americas Ch'ship 2007 - 2ª fase a gironi 21 referto
28-8-2007 Las Vegas Porto Rico Bandiera di Porto Rico 78 - 117 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - 2ª fase a gironi 14 referto
29-8-2007 Las Vegas Uruguay Bandiera dell'Uruguay 79 - 118 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - 2ª fase a gironi 13 referto
30-8-2007 Las Vegas Argentina Bandiera dell'Argentina 76 - 91 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - 2ª fase a gironi 27 referto
1-9-2007 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 135 - 91 Bandiera di Porto Rico Porto Rico Americas Ch'ship 2007 - Semifinale 15 referto
2-9-2007 Las Vegas Argentina Bandiera dell'Argentina 81 - 118 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Americas Ch'ship 2007 - Finale 5 referto
25-7-2008 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 120 - 65 Bandiera del Canada Canada Amichevole 15 referto
31-7-2008 Macao Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 114 - 82 Bandiera della Turchia Turchia Amichevole 7 referto
1-8-2008 Macao Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 120 - 84 Bandiera della Lituania Lituania Amichevole 13 referto
3-8-2008 Shanghai Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 89 - 68 Bandiera della Russia Russia Amichevole 19 referto
5-8-2008 Shanghai Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 87 - 76 Bandiera dell'Australia Australia Amichevole 13 referto
10-8-2008 Pechino Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 101 - 70 Bandiera della Cina Cina Olimpiadi 2008 - Fase a gironi 13 referto
12-8-2008 Pechino Angola Bandiera dell'Angola 76 - 97 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2008 - Fase a gironi 8 referto
14-8-2008 Pechino Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 92 - 69 Bandiera della Grecia Grecia Olimpiadi 2008 - Fase a gironi 18 referto
16-8-2008 Pechino Spagna Bandiera della Spagna 82 - 119 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2008 - Fase a gironi 11 referto
18-8-2008 Pechino Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 106 - 57 Bandiera della Germania Germania Olimpiadi 2008 - Fase a gironi 13 referto
20-8-2008 Pechino Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 116 - 85 Bandiera dell'Australia Australia Olimpiadi 2008 - Quarti di finale 25 referto
22-8-2008 Pechino Argentina Bandiera dell'Argentina 81 - 101 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2008 - Semifinale 12 referto
24-8-2008 Pechino Spagna Bandiera della Spagna 107 - 118 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2008 - Finale 20 referto
12-7-2012 Las Vegas Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 113 - 59 Bandiera della Rep. Dominicana Rep. Dominicana Amichevole 4 referto
16-7-2012 Washington Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 80 - 69 Bandiera del Brasile Brasile Amichevole 8 referto
19-7-2012 Manchester Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 118 - 78 Bandiera del Regno Unito Regno Unito Amichevole 5 referto
22-7-2012 Barcellona Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 86 - 80 Bandiera dell'Argentina Argentina Amichevole 18 referto
24-7-2012 Barcellona Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 100 - 78 Bandiera della Spagna Spagna Amichevole 6 referto
29-7-2012 Londra Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 98 - 71 Bandiera della Francia Francia Olimpiadi 2012 - Fase a gironi 10 referto
31-7-2012 Londra Tunisia Bandiera della Tunisia 63 - 110 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2012 - Fase a gironi 4 referto
2-8-2012 Londra Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 156 - 73 Bandiera della Nigeria Nigeria Olimpiadi 2012 - Fase a gironi 16 referto
4-8-2012 Londra Lituania Bandiera della Lituania 94 - 99 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2012 - Fase a gironi 6 referto
6-8-2012 Londra Argentina Bandiera dell'Argentina 97 - 126 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2012 - Fase a gironi 11 referto
8-8-2012 Londra Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 119 - 86 Bandiera dell'Australia Australia Olimpiadi 2012 - Quarti di finale 20 referto
10-8-2012 Londra Argentina Bandiera dell'Argentina 83 - 109 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Olimpiadi 2012 - Semifinale 13 referto
12-8-2012 Londra Stati Uniti Bandiera degli Stati Uniti 107 - 100 Bandiera della Spagna Spagna Olimpiadi 2012 - Finale 17 referto
Totale Presenze 37 Punti 504

Palmarès

Club

Los Angeles Lakers: 2000, 2001, 2002, 2009, 2010

Nazionale

Stati Uniti: 2008, 2012
Stati Uniti: 2007

Individuale

2007-2008
2009, 2010
2005-2006, 2006-2007
2001-2002, 2002-2003, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013
1999-2000, 2000-2001
1998-1999, 2004-2005
1999-2000, 2002-2003, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007, 2007-2008, 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011
2000-2001, 2001-2002, 2011-2012
2002, 2007, 2009 (a pari merito con Shaquille O'Neal), 2011
1998, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016
1997

Record

Kobe Bryant al tiro contro Caron Butler

Record assoluti

  • Più giovane giocatore dell'All Star Game (19 anni e 175 giorni) l'8 febbraio 1998.[43]
  • Più giovane giocatore ad essere stato scelto nel NBA All-Rookie Team (1996-97).[198]
  • Più giovane giocatore ad avere vinto lo Slam Dunk Contest: (18 anni e 175 giorni) l'8 febbraio 1997.[199]
  • Più canestri realizzati negli All Star Game: 115.[200]
  • Maggior numero di rimbalzi offensivi: 10 in una gara dell'All Star Game, nel 2011.[200]
  • Maggior numero di recuperi negli All Star Game: 37 (a pari merito con Michael Jordan).[200]
  • Uno dei due giocatori della storia ad aver segnato 50 o più punti in 4 gare consecutive (l'altro è Wilt Chamberlain che è il primo essendo arrivato a 7 gare consecutive).[95]
  • Più tiri da 3 segnati in un tempo: 8 (28 marzo 2003 vs. Washington Wizards).[200]
  • Più tiri liberi segnati in un quarto: 14 (20 dicembre 2005 vs. Dallas Mavericks).[200]
  • Più tiri da 3 segnati negli All-Star Game: 17.[200]
  • Unico giocatore nella storia NBA a segnare almeno 600 punti nella postseason per tre anni consecutivi (2008, 2009, 2010).[197]
  • Unico giocatore nella storia NBA ad aver segnato 60 punti nella sua ultima partita da professionista (13 aprile 2016 vs. Utah Jazz).[145]

Record nei Los Angeles Lakers

  • Punti
  • Miglior realizzatore di sempre dei Los Angeles Lakers avendo superato Jerry West (2 febbraio 2010 vs. Memphis Grizzlies)[118]
  • Miglior record di punti segnati nei playoff con la franchigia californiana che era di 4.457 e apparteneva a Jerry West (22 aprile 2010 vs. Oklahoma City Thunder)[200]
  • Più punti segnati in una stagione: 2832 (2005-06)[201]
  • Più punti in una partita: 81 (22 gennaio 2006 vs. Toronto Raptors, seconda prestazione NBA di sempre dopo i 100 di Wilt Chamberlain)[89]
  • Più punti segnati in un tempo: 55 (22 gennaio 2006 vs. Toronto Raptors)[89]
  • Più punti segnati in un quarto: 30 (in due occasioni)[200]
  • Più punti segnati in un overtime di play-off: 12 (4 maggio 2006 vs. Phoenix Suns)
  • Più alta media punti in un mese: 43,4 (gennaio 2006)
  • Più partite consecutive oltre i 50 punti: 4 (2006-07)
  • Più partite con 60 o più punti in carriera: 6
  • Più partite con 50 o più punti segnati in una stagione: 10 (2006-07)
  • Più partite con 40 o più punti in carriera: 121 (terzo all time dopo Wilt Chamberlain con 271 e Michael Jordan con 173)
  • Più partite con 40 o più punti segnati in una stagione: 27 (2005-06)
  • Più partite consecutive con 40 o più punti segnati: 9 (febbraio 2003)
  • Più partite consecutive con 35 o più punti segnati: 13 (febbraio 2003, secondo assoluto dopo le serie di Wilt Chamberlain)[202]
  • Più partite consecutive con 20 o più punti segnati: 62 (dicembre 2005 - aprile 2006)
  • Canestri realizzati
  • Tiri liberi realizzati
  • Più tiri liberi realizzati in una partita: 23 (due volte)[200]
  • Più tiri liberi realizzati in un tempo: 17 (30 gennaio 2001 vs. Cleveland Cavaliers)
  • Più tiri liberi realizzati in un quarto: 14 (20 dicembre 2005 vs. Dallas Mavericks)
  • Più tiri liberi realizzati in un quarto in una partita di play-off: 11 (8 maggio 1997 vs. Utah Jazz)
  • Più tiri liberi realizzati consecutivamente: 62 (gennaio 2006)
  • Tiri da 3 realizzati
  • Palle rubate
  • Più palle rubate in un tempo: 6[200]
  • Più palle rubate in un quarto in una partita di play-off: 3 (17 maggio 1999 vs. San Antonio Spurs)

Filmografia

Cinema

Televisione

Cortometraggi

Programmi televisivi

Riconoscimenti

Premio Oscar

Opere

Note

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  12. ^ Simona Marchetti, Forbes, Paperone Mayweather: prende quattro volte Messi e CR7, su gazzetta.it, 11 giugno 2015. URL consultato il 28 febbraio 2019.
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  • Shea Serrano, Basket (e altre storie), traduzione di S. Lombardi, illustrazioni di A. Torres, Mondadori Electa, 2018, ISBN 978-88-918-1790-7.

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