Curcuris
Curcuris comune | ||
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(IT) Curcuris (SC) Crucuris | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Raffaele Salvatore Pilloni (lista civica) dal 26-10-2020 | |
Territorio | ||
Coordinate | 39°44′47.98″N 8°49′50.95″E / 39.746662°N 8.830819°E | |
Altitudine | 159 m s.l.m. | |
Superficie | 7,18 km² | |
Abitanti | 299[1] (30-6-2019) | |
Densità | 41,64 ab./km² | |
Comuni confinanti | Ales, Gonnosnò, Morgongiori, Pompu, Simala | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 09090 | |
Prefisso | 0783 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 095077 | |
Cod. catastale | D214 | |
Targa | OR | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | |
Nome abitanti | (IT) curcuresi (SC) crucuresus | |
Cartografia | ||
Posizione del comune di Curcuris all'interno della provincia di Oristano | ||
Sito istituzionale | ||
Curcuris (Crucuris in sardo[3]) è un comune italiano di 299 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella antica regione della Marmilla.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Area abitata in epoca nuragica e romana, il centro attuale sorse in epoca medievale. Appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Parte Usellus. Alla caduta del giudicato (1420) entrò a far parte del Marchesato di Oristano. Nel 1478, con la sconfitta del marchesato ad opera degli aragonesi, divenne un feudo in possesso dei Carroz conti di Quirra. Nel 1511 passò per via ereditaria ai Centelles, marchesi di Quirra, che nel 1603 lo incorporarono nel marchesato di Quirra. La signoria passò poi successivamente ai Borgia, ai Català e infine agli Osorio, a cui fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Nel 1927, per Regio Decreto, divenne frazione di Ales, per poi recuperare la propria autonomia nel 1979.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma del Comune di Curcuris è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 15 luglio 2004.[4]
«Semipartito troncato: il primo, di rosso, alla lettera maiuscola C, d'oro; il secondo, di verde, alle sette spighe di grano, impugnate, d'oro, legate di rosso; il terzo, di azzurro, alla chiesa della Beata Vergine Assunta, vista in prospettiva, di argento, la facciata volta a destra e chiusa di nero, la chiesa ugualmente chiusa sul fianco destro, la porta in facciata sormontata dalla finestrella tonda, dello stesso; la chiesa munita di campaniletto a vela di due luci, con due campane d'oro, cimato dalla crocetta di nero; la chiesa fondata e attraversante sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.P.R. 15.07.2004) |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]
Nel territorio di Curcuris sono presenti due nuraghi:
- il nuraghe Perda 'e Mogoru
- il nuraghe Soru
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
La variante del sardo parlata a Curcuris è il campidanese occidentale.
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Massimo Pilloni | Lista civica "Uniti si può" | Sindaco | |
26 ottobre 2020 | in carica | Raffaele Salvatore Pilloni | Lista civica "Curcuris comunidadi" | Sindaco |
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 243.
- ^ Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, Emblema del Comune di Curcuris, su presidenza.governo.it. URL consultato il 9 febbraio 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Vittorio Angius, Luciano Carta (a cura di), Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento. Abbasanta-Guspini, Nuoro, Ilisso Edizioni, 2006, pp. 391-392, ISBN 978-88-89188-88-0.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su comune.curcuris.or.it.
- Curcuris, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.