Nazionale di calcio della Colombia: differenze tra le versioni

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Uniformi di gara
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Pantaloncini
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Trasferta
Sport Calcio
Federazione
Confederazione CONMEBOL
Selezionatore {{{Selezionatore}}}
Ranking FIFA 14° (16 agosto 2018) [1]
Esordio internazionale
{{{Prima partita}}}
Migliore vittoria
{{{Maggiore vittoria}}}
Peggiore sconfitta
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La nazionale di calcio della Colombia (in spagnolo Selección de fútbol de Colombia) è la rappresentativa calcistica dell'omonimo paese sudamericano. È controllata dalla Federación Colombiana de Fútbol (FCF), affiliata alla CONMEBOL.

Dopo il secondo posto nella Coppa America del 1975, la nazionale colombiana conobbe il periodo di splendore negli anni '90, quando, guidata da talenti quali René Higuita, Carlos Valderrama e Faustino Asprilla, si impose all'attenzione internazionale, qualificandosi per tre edizioni consecutive della Coppa del mondo. Nel 1993, in una partita di qualificazione al campionato del mondo 1994, la Colombia ottenne una larga vittoria per 5-0 contro l'Argentina vice-campione del mondo in carica.

Ha vinto la Coppa America nel 2001 disputata in casa, senza subire gol e vincendo tutte le partite. Conta sei presenze alla fase finale del campionato del mondo, fra le quali quella del 2014, quando è riuscita a raggiungere i quarti di finale per la prima volta nella sua storia e ha piazzato il proprio giocatore James Rodríguez al primo posto della classifica dei marcatori (6 gol). In sette Coppe America ha ottenuto un piazzamento nei primi quattro posti.

Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, la Colombia ha ottenuto quale miglior piazzamento il 3º posto nel luglio e nell'agosto 2013, nel settembre 2014, nel marzo 2015 e nel giugno e nell'agosto 2016, mentre il peggiore piazzamento è il 54º posto del giugno 2011. Occupa attualmente il 14º posto della graduatoria[1].

I suoi giocatori sono soprannominati Cafeteros, essendo la Colombia una delle maggiori produttrici di tale pianta.

Storia

Gli inizi

La nazionale colombiana nacque verso la fine degli anni trenta: in seguito alla fondazione di una federazione calcistica unica (che aveva posto fine alle divisioni degli anni Dieci e Venti), avvenuta nel 1924, i dirigenti si concentrarono in primo luogo su una competizione che riunisse le varie selezioni locali colombiane, ciascuna rappresentante un dipartimento.[2] Anni dopo, nel luglio 1937, per partecipare a un torneo calcistico internazionale organizzato in occasione del 400º anniversario della fondazione della città di Cali, la Federazione formò una selezione che riuniva in sé i giocatori della varie rappresentative locali.[2] Benché la stampa definisse questa squadra Selección (cioè Nazionale),[3] il torneo di Cali non è considerato una competizione ufficiale tra Nazionali maggiori, poiché a rappresentare Cuba vi era la squadra di club del Centro Gallego[2] e in generale non parteciparono le Nazionali "A" dei vari paesi.

Il debutto ufficiale della Colombia avvenne quindi il 10 febbraio 1938, durante la quarta edizione dei Giochi centramericani e caraibici tenutasi a Panama.[4] Guidata dal tenente Alfonso Novoa,[5] la Colombia scese in campo alle 9:45 di mattina nella città di Panama contro la Nazionale messicana, in una partita arbitrata dall'uruguaiano José Mirabal, che diresse tutte le gare di quel torneo; la prima formazione della Colombia fu: Escorcia; Lugo, Lara; Joliani, Herrera, Yepes; Marcos Mejía, Torres, Pastor, Meléndez, Rafael Mejía.[6] A realizzare il primo gol della storia della Nazionale fu Rafael Mejía, che andò a segno al terzo minuto; la prima divisa era blu con una striscia centrale bianca, pantaloni e calzettoni bianchi.[6] La prima vittoria assoluta giunse il 14 febbraio 1938 contro la nazionale di casa.[4]

Fernando Paternoster è stato il primo allenatore straniero nella storia della "selezione colombiana" e anche il secondo assoluto; inoltre è stato il primo a condurre un incontro internazionale

Al termine del torneo la Colombia chiuse al terzo posto, dietro a Messico e Costa Rica;[7] proprio contro la Costa Rica si verificò un avvenimento insolito: dopo l'assegnazione di un calcio di rigore in favore della Costa Rica, il secondo della gara, i colombiani protestarono vivacemente, tanto che la polizia dovette intervenire, portando via due calciatori colombiani. I compagni proseguirono nelle rimostranze, e dovettero tutti lasciare il campo; con la Colombia fuori dal terreno di gioco, i costaricani tirarono il rigore, segnando: la partita poi terminò, venti minuti prima del tempo regolamentare. In seguito a questi fatti venne avanzata una protesta ufficiale al Comitato organizzatore dei Giochi da parte della delegazione colombiana, cui però non venne dato séguito.[8]

La Nazionale colombiana tornò poi in campo nell'agosto del 1938, in occasione della prima edizione dei Giochi bolivariani, in programma a Bogotà: esordì con una sconfitta per 4-2 con il Perù, cui ne seguì un'altra contro l'Ecuador, Nazionale debuttante in una competizione ufficiale. La vittoria contro il Venezuela fu l'unica del torneo, che per la Colombia si concluse con un 4º posto su 5 squadre, in virtù dei due punti conquistati.[9] All'ultima gara, tenutasi il 16 agosto 1938 con la Bolivia e finita 2-1 per i boliviani, seguì una pausa di circa 6 anni e mezzo in cui la Nazionale colombiana non giocò alcun incontro internazionale.[4]

Le prime partecipazioni al Campionato Sudamericano (1945-1949)

Benché avesse aderito alla CSF, la confederazione sudamericana, già nel 1936,[10] la Colombia non debuttò in una competizione organizzata dalla CSF fino al 1945,[11] anno della sua prima partecipazione al Campeonato Sudamericano de Football.[4] In occasione del Campeonato Sudamericano 1945 la Colombia decise di rispondere all'invito della CSF, inviando una propria rappresentativa nazionale: l'esordio avvenne il 21 gennaio 1945, con la sconfitta per 3-0 contro il Brasile, campione in carica.[12] Seguirono poi altre sconfitte, tra cui quella con l'Argentina per 9-1, una delle più pesanti della storia della Nazionale colombiana e della storia della Coppa America.[13] La selezione colombiana, totalmente composta da giocatori dilettanti (il professionismo fu introdotto nel 1948), registrò 4 sconfitte, un pareggio (con la Bolivia, 3-3) e una vittoria, sull'Ecuador per 3-1.[12] Nel 1946 la Colombia decise di non partecipare al Sudamericano, concentrandosi sui Giochi centramericani e caraibici che si tenevano in quell'anno a Barranquilla.[14]

La Nazionale vinse la medaglia d'oro in tale competizione, vincendo tutte le 6 gare in programma.[14] Nel 1947 tornò, dopo 12 mesi d'inattività, a disputare un torneo, accettando questa volta di prendere parte al Sudamericano organizzato dall'Ecuador.[4] In uno dei tornei più lunghi di quegli anni (per la prima volta partecipavano 8 squadre), la Colombia giunse all'ultimo posto, registrando due pareggi (contro Ecuador e Bolivia) e perdendo le restanti 5 sfide.[15] Nell'aprile del 1949 la Colombia prese parte al Sudamericano in Brasile: anziché inviare una rappresentativa composta da giocatori di vari club, per il torneo la Federazione decise d'inviare una sola squadra di club, l'Atlético Junior, che gareggiò come "Nazionale colombiana".[16] La squadra giunse nuovamente all'ultimo posto, con gli stessi risultati dell'edizione precedente: 0 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte.[16]

L'El Dorado e l'esclusione dalla FIFA (1949-1954)

Nel 1949 si verificò uno scisma interno al calcio colombiano che vide la DIMAYOR separarsi dalla Federazione vera e propria: pertanto, la FIFA decise di sospendere la Colombia dall'attività internazionale.[10] Questo portò al periodo dell'El Dorado, ovvero un'epoca di particolare ricchezza del calcio colombiano che, non dovendo più sottostare alle norme FIFA, poté alzare considerevolmente gli stipendi, attirando numerosi giocatori di rilievo.[10] Tale situazione di libertà interna perdurò fino al 1954, anno entro il quale il "Patto di Lima" tra FIFA e DIMAYOR stipulato nel 1951 prevedeva il rientro dei giocatori stranieri ai rispettivi paesi di appartenenza.[17] La Nazionale colombiana visse un periodo di circa 8 anni d'inattività, che iniziò il 7 maggio 1949 e si concluse il 13 marzo 1957 con il ritorno in campo della selezione in occasione del Campeonato Sudamericano 1957.[4]

Il ritorno all'attività (1957)

Dopo la lunga parentesi d'assenza dai campi da gioco, la Nazionale colombiana guidata dal nuovo CT Pedro Ricardo López riprese la sua partecipazione al Sudamericano, e viaggiò verso Lima per disputare il torneo del 1957.[18] L'esordio vide una sconfitta per 8-2 contro l'Argentina; il 17 marzo la Colombia riuscì però, per la prima volta, a battere l'Uruguay, grazie al gol di Carlos Arango che fissò il risultato sull'1-0.[18] Il 24 marzo la Colombia venne battuta dal Brasile per 9-0, subendo la più pesante sconfitta della sua storia.[4] A concludere la competizione fu la vittoria per 4-1 sull'Ecuador, grazie alla quale la Colombia evitò gli ultimi due posti della classifica, terminando 5ª su 7 Nazionali.[18] Nel giugno 1957 la Colombia affrontò il suo primo torneo di qualificazione ai Mondiali, le eliminatorie per Svezia 1958: debuttò con un pareggio per 1-1 con l'Uruguay a Bogotà.[4] Quel pareggio si rivelò essere l'unica gara in cui la Colombia ottenne dei punti: seguirono infatti tre sconfitte[4] che classificarono la Nazionale andina all'ultimo posto, dietro a Paraguay e Uruguay. Il 23 giugno 1957 la Colombia disputò la prima amichevole della sua storia, contro il Paraguay, perdendo per 2-1: prima d'allora, la Nazionale aveva giocato solo all'interno di competizioni ufficiali.[4]

Il primo Mondiale (1961-1962)

Dopo l'ultima gara degli anni Cinquanta (7 luglio 1957 contro il Paraguay), la Nazionale colombiana tornò a giocare il 5 febbraio 1961, in un'amichevole contro gli Stati Uniti, vinta per 2-0.[4] Per il torneo di qualificazione al campionato del mondo 1962 era stato nominato CT Adolfo Pedernera,[5] argentino già calciatore di spicco del Millonarios durante l'El Dorado ed ex allenatore dell'América de Cali nel biennio 1960-1961. La formula delle qualificazioni viene cambiata e vengono formati tre gruppi, ciascuno comprendente due squadre: la vincente dei due confronti avrebbe guadagnato l'accesso al Mondiale cileno.[19] Con la vittoria per 1-0 sul Perù a Bogotá, la Colombia era riuscita a ottenere un vantaggio, che conservò nella gara di ritorno: a Lima, il gol del Perù segnato su rigore al 3º minuto fu pareggiato al 67º.[19]

La Colombia si qualificò per la prima volta al Mondiale: fu un esito inatteso, vista la lunga inattività degli anni Cinquanta e i non eccelsi risultati raggiunti fino a quel momento.[10] La Nazionale si presentò al Mondiale con una squadra che univa giocatori d'esperienza come il portiere Efraín Sánchez e il difensore Francisco Zuluaga, che avevano superato i trent'anni, con giovani già entrati in pianta stabile nella rosa della Nazionale come Héctor Echeverri, Carlos Aponte e Rolando Serrano.[20] Il 30 maggio Uruguay-Colombia aprì la manifestazione: andò in vantaggio la Colombia con un rigore del capitano Zuluaga, il più vecchio marcatore di quel Mondiale; l'Uruguay vinse poi per 2-1 con gol di Luis Cubilla e José Sacía.[21] Il pareggio per 4-4 con l'Unione Sovietica fu la gara con il maggior numero di reti segnate nel corso del Mondiale; la sconfitta per 5-0 con la Jugoslavia fece sì che la Colombia finisse all'ultimo posto nel proprio girone, con 1 punto in 3 partite, 5 reti segnate e 11 subìte.[21]

Gli anni 1960

Dopo'ultima gara al Mondiale l'attività della Nazionale venne nuovamente sospesa per circa nove mesi. La Colombia tornò a partecipare a un Sudamericano nel 1963: l'ultima edizione cui aveva preso parte era stata quella del 1957.[4] Presentando una formazione rimaneggiata solo in parte rispetto al Mondiale (la linea d'attacco era sostanzialmente la stessa), la Colombia perse la prima gara con l'Argentina per 4-2.[22] La competizione si concluse con 5 sconfitte e un pareggio (ottenuto con il Perù il 24 marzo, 1-1), e l'ultimo posto in classifica.[22] Nel settembre 1963 la nazionale disputò due amichevoli contro la Costa Rica, perdendo la prima e vincendo la seconda: questi due incontri chiusero il 1963 della Colombia, che ancora una volta rimase lontana dai campi per diverso tempo, fino al luglio 1965.[4]

Tornò a giocare per le qualificazioni al campionato del mondo 1966. Inclusa nel girone con Cile ed Ecuador, la Nazionale colombiana debuttò con una sconfitta per 1-0 in casa contro l'Ecuador: le successive gare videro una vittoria (contro il Cile a Barranquilla) e altre due sconfitte. Avendo totalizzato due punti, i colombiani chiusero all'ultimo posto nel girone, dovendo rinunciare al campionato mondiale.[23] Il 1965 si era concluso con la vittoria per 2-0 sul Cile: il 1966 fu aperto da un'altra partita con il Cile, valida per le qualificazioni al Campeonato Sudamericano de Football 1967 (che fu l'unica edizione della Coppa America a prevedere un turno eliminatorio preliminare).[4] I cileni superarono la Colombia per 5-2 all'andata a Santiago, qualificandosi alla fase finale del Sudamericano in virtù dello 0-0 ottenuto a Bogotà.[24]

Nel biennio 1968-1969 la Federazione decise di aumentare sensibilmente il numero di partite della Nazionale: dopo l'amichevole con il Messico del 16 ottobre 1968, nel 1969 la Colombia iniziò una lunga serie di amichevoli che la portarono in campo 7 volte prima dell'inizio delle qualificazioni a Messico 1970: scopo di questa serie di amichevoli era appunto preparare la squadra, migliorarne le condizioni e selezionare i giocatori da utilizzare durante le qualificazioni mondiali.[25] Il 20 febbraio 1969, per la prima volta, la Nazionale andina affrontò in amichevole una selezione europea: si trattava dell'Unione Sovietica, che a Bogotá vinse per 3-1.[4] Il bilancio delle gare di preparazione fu di 2 pareggi e 6 sconfitte su 8 gare totali.[4] Le eliminatorie mondiali si aprirono il 27 luglio con la vittoria per 3-0 sul Venezuela: dopo il pareggio per 1-1 con lo stesso Venezuela, il 2 agosto, arrivarono 4 sconfitte su 4 partite contro Brasile e Paraguay, che estromisero la Colombia dal Mondiale 1970.[26]

Gli anni 1970: il secondo posto in Coppa America

Il 20 maggio 1970 la Colombia affrontò la Nazionale inglese, inaugurando così il nuovo decennio: all'Estadio Nemesio Camacho di Bogotá la nazionale di casa fu sconfitta per 4-0.[4] Nel 1972 la selezione colombiana giocò cinque gare: due di esse furono valide per la Coppa d'Indipendenza Brasiliana, mentre le rimanenti furono amichevoli con Perù e Venezuela.[4] Il 27 maggio 1973, con il successo su Haiti per 2-1, ottenuto grazie ai gol di Jaime Morón ed José Ernesto Díaz,[27] la Colombia tornò a vincere una partita dopo quasi quattro anni (l'ultima era stata Colombia-Venezuela 3-0 del 27 luglio 1969).[4] Iniziarono poi le qualificazioni al campionato del mondo 1974: messa nel girone con Ecuador e Uruguay, la Nazionale colombiana pareggiò i primi tre incontri e vinse l'ultimo con l'Uruguay a Montevideo: arrivata a quota 5 punti, al pari degli uruguaiani, la Colombia fu eliminata per via della differenza reti sfavorevole (+1 contro il +4 dell'Uruguay).[28]

Lo stadio Olímpico di Caracas, teatro dello spareggio della Coppa America 1975

Il 1975 fu interamente dedicato alla Coppa America (che per la prima volta assumeva questo nome): l'esordio fu Colombia-Paraguay, gara vinta per 1-0 con rete di José Ernesto Díaz.[29] Seguirono altri tre successi che portarono la Colombia al primo posto del gruppo C, a punteggio pieno, con un solo gol subìto.[29] Con la vittoria per 3-0 sull'Uruguay in semifinale, a Bogotá, la Colombia riuscì a ottenere un vantaggio per la gara di ritorno: limitando gli uruguaiani alla vittoria per 1-0, la Colombia si qualificò, per la prima volta in assoluto, alla finale della Coppa America, grazie al complessivo 3-1 sull'Uruguay.[29] Giunta all'atto conclusivo della manifestazione, fu contrapposta al Perù: benché avesse vinto la prima gara per 1-0, perse la seconda a Lima per 2-0, e per definire il vincitore della Coppa si rese necessario lo spareggio, che premiò i peruviani (gol di Hugo Sotil che garantì la vittoria per 1-0).[29] Tuttavia, nonostante la sconfitta, la Nazionale fu poi ben accolta al ritorno in patria dal campo neutro di Caracas, dove si era disputata la finale: per la Colombia, il secondo posto fu un piazzamento di prestigio, visti i risultati delle edizioni precedenti.[30]

Nel 1976 la selezione giocò una sola partita, contro l'Uruguay a Bogotá, perdendo per 2-1.[4] Dopo una serie di gare di preparazione, affrontò il torneo di qualificazione per campionato del mondo 1978: al debutto pareggiò 0-0 in casa con il Brasile.[4] I risultati successivi, un pareggio e una sconfitta, impedirono l'avanzamento al turno finale delle eliminatorie (che si giocò a Cali tra il 10 e il 17 luglio).[31] Sospesa l'attività per tutto il 1978, la Colombia riprese a giocare a luglio 1979, dapprima con due gare contro una Nazionale spagnola sperimentale, e poi con altre due contro il Perù.[4] Esauriti gli incontri preparatorî per la Coppa America, la Nazionale colombiana affrontò la manifestazione vera e propria, esordendo con un pareggio a San Cristóbal con il Venezuela.[32] Le vittorie con Cile e Venezuela misero la Colombia in condizione di qualificarsi alle semifinali, ma la sconfitta all'ultima partita, quella di ritorno con i cileni, esclusero la Nazionale cafetera dalla Coppa.[32] Si chiusero così gli anni Settanta della Colombia, che non tornò più in campo fino al luglio 1980.[4]

Gli anni 1980: transizione

Nel 1983 sulla panchina della nazionale arrivò Gabriel Ochoa Uribe, pluridecorato allenatore di Millonarios, Independiente Santa Fe e América de Cali.

Nelle qualificazioni al campionato del mondo 1986 la Colombia abbandonò la divisa color salmone e iniziò ad usare i colori della bandiera nazionale: maglietta gialla, calzoncini azzurri e calzettoni rossi.

Il 1º novembre 1985 la Colombia, che avrebbe dovuto ospitare i mondiali dell'anno successivo ma non poté adempiere ai requisiti della FIFA, mancò l'accesso alla rassegna perdendo contro il Paraguay. Costretta dall'aritmetica a vincere per 3-0, vinse per 2-1.

Nel 1986 León Londoño Tamayo, presidente della FCF, decise di affidare la panchina della nazionale a Francisco Maturana, che fondò l'ossatura della squadra sui giocatori dell'Atlético Nacional.

Gli anni 1990: la generazione d'oro

La Colombia che a Italia '90 raggiunse gli ottavi di finale, suo miglior risultato nel torneo iridato fino al 2014.

La Colombia visse il suo miglior periodo negli anni novanta, nei quali fu la terza forza calcistica del Sudamerica dopo Brasile e Argentina. Quella colombiana fu una generazione di talenti impersonata da un giocatore di classe mondiale come Carlos Valderrama e da altri di grande valore come il portiere René Higuita, Freddy Rincón, Faustino Asprilla, Adolfo Valencia.

La Colombia si qualificò per il campionato del mondo 1990 battendo l'Israele nello spareggio intercontinentale: per i Cafeteros fu la seconda partecipazione ai mondiali. Nella fase finale, in Italia, vinse per 2-0 contro gli Emirati Arabi Uniti, perse per 1-0 contro la Jugoslavia ed infine pareggiò per 1-1 contro i futuri campioni del mondo della Germania Ovest. Il cammino dei colombiani terminò agli ottavi di finale, per mano del Camerun che nei tempi supplementari batté per 2-1 i colombiani.

Si qualificò poi per il mondiale statunitense del 1994, piazzandosi prima nel proprio girone: decisiva fu la vittoria ottenuta contro l'Argentina (seconda e costretta dunque allo spareggio inter-zona contro l'Australia) per 5-0, il 5 settembre 1993 a Buenos Aires nell'ultima giornata. Negli USA la squadra allenata da Francisco Maturana fu però subito eliminata, a causa di due sconfitte nella fase a gironi contro Romania (3-1) e Stati Uniti (2-1): inutile fu la vittoria per 2-0 sulla Svizzera nell'ultimo incontro. Al ritorno in patria la nazionale fu funestata dalla morte di Andrés Escobar: il giocatore, che nella partita contro gli Stati Uniti aveva realizzato un'autorete contribuendo alla sconfitta, fu ucciso a colpi di pistola fuori da un ristorante il 2 luglio 1994 da un gruppo di narcotrafficanti: la causa del gesto fu l'ingente perdita di denaro provocata dalla sua autorete a un giro di scommesse clandestine[33].

Sotto la gestione di Hernán Gómez la Colombia riuscì ad accedere al campionato del mondo 1998, non andando però oltre la fase a gironi, in cui perse due partite.

Il successo in Coppa America (2001)

Nel 2001 arrivò l'unico successo nella storia dei Cafeteros, la Coppa America, di cui la Colombia fu paese organizzatore.

Battuto per 2-0 all'esordio il Venezuela, la squadra di Maturana vinse anche contro l'Ecuador (1-0) e il Cile (2-0). Nei quarti di finale batté per 3-0 il Perù e in semifinale sconfisse per 2-0 il sorprendente Honduras, che era stato chiamato a partecipare all'ultimo istante in sostituzione dell'Argentina (che aveva rinunciato al torneo per motivi di sicurezza) e nel turno precedente aveva eliminato il quotato Brasile. In finale contro il Messico fu il capitano Iván Córdoba a realizzare il gol decisivo per la vittoria (1-0). La nazionale colombiana chiudeva così un torneo perfetto, con sei partite vinte su sei, nessun gol subito e tre sole ammonizioni. Per i Cafeteros fu il primo titolo continentale: la Colombia diventava la settima nazionale a vincere la Copa América.

Crisi (2002-2010)

Il trionfo del 2001 segnò, tuttavia, la chiusura di un'epoca: nel periodo successivo la squadra non trovò ricambi all'altezza e mancò la qualificazione ai mondiali del 2002, del 2006 e del 2010.

Il sesto posto nel girone di qualificazione sudamericano al mondiale 2002 non bastò neanche a garantire l'accesso al play-off interzona, che andò all'Uruguay per differenza reti. La Colombia si classificò sesta anche nel girone CONMEBOL di qualificazione al mondiale 2006 e settima nel girone CONMEBOL di qualificazione al mondiale 2010.

Nella Confederations Cup 2003 in Francia la Colombia arrivò seconda nel girone della prima fase, dopo aver perso all'esordio contro la Francia (1-0) e vinto contro Nuova Zelanda (3-1) e Giappone (1-0). In semifinale fu sconfitta dal Camerun (1-0) e perse anche la finale per il terzo posto contro la Turchia (2-1).

Nella Coppa America 2007 la Colombia uscì già nella prima fase. Giunta terza nel girone con Argentina, Paraguay e Stati Uniti, dopo le sconfitte contro paraguaiani (5-0) e argentini (4-2) e la vittoria contro gli statunitensi (1-0), fu la peggiore delle tre terze classificate nei tre gironi e non poté accedere ai quarti di finale.

Nuovi talenti (dal 2011)

James Rodríguez, miglior marcatore del campionato del mondo 2014

Eliminata ai quarti di finale della Coppa America 2011, si qualificò per il campionato del mondo 2014.

Grazie a una nuova generazione di talenti, nonostante la mancanza della principale stella Radamel Falcao per infortunio, i colombiani, che giocavano una fase finale del mondiale dopo 16 anni, brillarono nella fase a gironi, ottenendo tre vittorie su tre nel proprio raggruppamento, contro Grecia (3-0), Costa d'Avorio (2-1) e Giappone (4-1), confermando dunque le aspettative della vigilia come possibile sorpresa del torneo. La Colombia eguagliò così il risultato del 1990, ma questa volta superando il girone a punteggio pieno. Nel successivo ottavo di finale la nazionale colombiana si impone per 2-0 sull'Uruguay con una doppietta di James Rodríguez, divenuto inoltre il capocannoniere della manifestazione, giungendo per la prima volta della sua storia ai quarti di finale della coppa del mondo, dove fu eliminata dai padroni di casa del Brasile, vittoriosi con il risultato di 2-1.

Nella Coppa America 2015 la squadra deluse. Sconfitta dal Venezuela (1-0), batté il Brasile (1-0) e pareggiò a reti bianche contro il Perù, qualificandosi al turno seguente come una delle due migliori terze classificate nei tre gironi. Ai quarti di finale pareggiò senza reti contro l'Argentina, che la eliminò dopo i tiri di rigore (5-4). Jeison Murillo, autore del gol della vittoria contro il Brasile, fu nominato miglior giovane del torneo e inserito nell'undici ideale della Coppa America.

Nella Coppa America Centenario del 2016 esordì battendo per 2-0 i padroni di casa degli Stati Uniti, poi batté anche il Paraguay (2-1) e si qualificò così alla fase successiva, ma come seconda classificata nel proprio raggruppamento, dato che, profondamente stravolta nell'undici titolare, perse l'ultimo incontro del girone contro la Costa Rica (3-2). Al MetLife Stadium pareggiò a reti bianche contro il Perù e lo sconfisse per 4-2 ai rigori. In semifinale fu sconfitta per 2-0 ed eliminata dalla nazionale futura vincitrice del torneo, il Cile. La Colombia guadagnò il terzo posto battendo nella finale di consolazione gli Stati Uniti per 1-0, conseguendo il proprio migliore risultato in Coppa America dal 2001, quando aveva vinto il torneo.

Ottenuta la qualificazione al campionato del mondo 2018, la Colombia fu inserita in un girone con Giappone, Polonia e Senegal. Malgrado i favori del pronostico, fu battuta per 2-1 dal Giappone, giocando per 87 minuti su 90 in dieci uomini a causa dell'espulsione in avvio di gara di Carlos Sánchez. Risollevatasi grazie alla vittoria per 3-0 contro la Polonia, la squadra sudamericana ottenne la qualificazione agli ottavi battendo per 1-0 ed eliminando il Senegal, cui sarebbe bastato un pari per superare il turno. Agli ottavi di finale la Colombia si arrese solamente ai tiri di rigore contro l'Inghilterra, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sul punteggio di 1-1, con un insperato gol del pareggio segnato dai sudamericani al 93º minuto.[34]

Palmarès

Colombia 2001

Commissari tecnici

Colori e simboli

Evoluzione della maglia

La divisa colombiana ha avuto continue modifiche nell'arco della storia della selezione ed è forse una di quelle più stravolte e travagliate in ambito internazionale.

La prima divisa di cui si hanno tracce è del 1937, indossata in occasione dell'inaugurazione dell'Estadio Olímpico Pascual Guerrero di Cali e del quarto centenario della fondazione di Cali, per il quale si tenne un torneo internazionale con Messico, Argentina, Cuba e la prima, ufficiosa, Colombia della storia.[39] In quella prima uscita, la Colombia vinse 3–1 contro il Messico.[40]. Non si hanno tuttavia informazioni sulle divise indossate, né sono rimaste fotografie a testimoniarne l'aspetto.

Successivamente nel 1938 la Colombia partecipò ufficialmente ai Giochi Centro Americani e Caraibici che si tenevano a Panama, nonché ai Giochi Boliviani dello stesso anno. La squadra per questi due tornei indossò una maglia color cielo con pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi. L'ispirazione era fornita dalle squadre più forti del momento, l'Uruguay pluricampione olimpico e primo campione del mondo della storia, l'Italia pluricampione del mondo e l'Argentina[41].

Tuttavia nel 1945, a seguito dell'affiliazione della Adefútbol a FIFA e CONMEBOL e di conseguenza alla prima partecipazione alla Copa América (allora Campionato Sudamericano) che si tenne in Cile, la squadra indossò una tenuta marrone perché non si trattava di una vera e propria selezione colombiana quanto del club Junior Barranquilla. Anche nell'edizione successiva del 1949 in Brasile la Colombia venne rappresentata dal Junior Barranquilla.[39]

All'edizione del 1957[42] e alla prima apparizione in Coppa del Mondo nel 1962 la Colombia passò ad un completo composta da maglia blu scuro, pantaloncini bianchi e calzettoni blu o bianchi a seconda dell'occasione.[41][43] Stesso kit per le qualificazioni ai mondiali del 1966.[44]

Il 15 giugno 1971, dopo una lotta intestina tra le due federazioni calcistiche del Paese, sorse l'attuale Federazione calcistica della Colombia[39] che scelse, per testimoniare l'inizio di una nuova era calcistica, una divisa arancione che richiamava quella dell'Olanda che stava cambiando il gioco del calcio nel mondo:[41] maglia arancione con bandiera colombiana che attraversava il petto, pantaloncini bianchi e calzettoni arancioni; per le partite in trasferta il completo era invertito.[45]. La bandiera fu rimossa nella Copa América 75 mentre i pantaloncini divennero neri.[46] Nei primi anni 80 nonostante l'assetto cromatico rimase invariato, la produzione passò ai francesi della Le Coq Sportif.[47] Nell'amichevole del 24 agosto 1984 vinta per 1-0 contro l'Argentina, comparse di nuovo il tricolore sulle maglie.[48][49]

Nel 1985 iniziò l'era tricolore per le uniformi della Colombia: a partire dalle qualificazioni ai Mondiali di calcio 1986 la Colombia scese in campo con maglia rossa con dettagli richiamanti la bandiera nazionale, pantaloncini azzurri e calzettoni gialli. La divisa non aveva fornitore ed era stata disegnata da María Elvira Pardo. La tenuta da trasferta aveva maglia gialla e calzettoni rossi.[50][51] Dopo soli due anni la fornitura tecnica passò all'Adidas che utilizzò i propri layout con il medesimo schema.[52]

Dopo una breve parentesi nella Copa América 1987 con Puma,[53], la fornitura tornò ad Adidas e la scelta cromatica rimase invariata[54][55][56][57] La scelta dei colori non cambiò nemmeno con Kelme ed inizialmente Comba[58][59]

Colombia tricolore nel 2011 allo stadio Stadio Vicente Calderón

Il cambio più significativo avvenne nel 1992, quando sotto la fornitura di Comba la Colombia cominciò a giocare in giallo anche in casa[60]. Il passaggio divenne ufficiale con la fornitura di Umbro dal 1993[61][62]. La tenuta tricolore richiamante la bandiera non cambiò più anche col cambio dei fornitori (prima Reebok poi Lotto ed infine adidas).[63][64][65].

Nel novembre 2013 Adidas presenta le nuove divise per Brasile 2014, interrompendo la ventennale divisa tricolore: una maglia giallo brillante con un inserto blu notte è accompagnata da pantaloncini e calzettoni bianchi (i richiami alla bandiera rimangono ma molto sottili). La divisa non è stata apprezzata dai supporter colombiani se non per l'introduzione nella divisa di un motivo richiamante il Sombrero Vueltiao[66][67][68] Al contrario è stata molto apprezzata la divisa da trasferta, nuovamente rossa dopo molti anni e non più blu come le più recenti creazioni.[68][69]. È da notare tuttavia che la maglia gialla è perfettamente combinabile con i pantaloncini e i calzettoni della divisa da trasferta in modo da ottenere la tradizionale divisa tricolore.
Ha destato scandalo l'utilizzo della divisa della nazionale colombiana da parte del club iracheno del Duhok per alcune partite del campionato iracheno. L'Adidas ha smentito la partnership con il club gialloblu, e si è in seguito scoperto che i kit erano contraffatti e che il font della numerazione era il Puma Graffer, esclusività dell'omonima marca sportiva.[70]

Evoluzione della divisa

[71]

(1938)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1947)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1957–1960)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1960–1961)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore


(1962–1965)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1971–1974)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1975–1979)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1980–1981)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Le Coq Sportif


(1982–1984)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Nessun fornitore
(1985)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Nessun fornitore
(1985–1986)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(1987)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
File:Puma AG.svg Puma


(1988–1989)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(1990)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(1991)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Kelme
(1992)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Comba


(1993–1997)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Umbro
(1998–2000)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Reebok
(2001–2002)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Reebok
(2003–2004)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Lotto


(2004–2007)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Lotto
(2007–2009)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Lotto
(2009–2010)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Lotto
(2011)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas (Temporaneo)


(2011–2012)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(2013)
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(2014)[72][73]
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas
(2015)[72][73]
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Adidas

Fornitori tecnici

Fornitore Periodo
Bandiera della Francia Le Coq Sportif[74] 1980–1981
Bandiera della Germania Adidas[75] 1985–1986
Bandiera della Germania Puma[76] 1987
Bandiera della Germania Adidas[77][78][79][80] 1988–1990
Bandiera della Spagna Kelme[81][82] 1991
Bandiera della Colombia Comba[83] 1992
Bandiera dell'Inghilterra Umbro[84][85] 1993–1997
Bandiera dell'Inghilterra Reebok[86] 1998–2002
Bandiera dell'Italia Lotto[87] 2003–2010
Bandiera della Germania Adidas[88][89][90] 2011–present

Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Mondiali

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non presente - - - -
1934 Bandiera dell'Italia Italia Non presente - - - -
1938 Bandiera della Francia Francia Ritirata - - - -
1950 Bandiera del Brasile Brasile Non presente - - - -
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Non presente - - - -
1958 Bandiera della Svezia Svezia Non qualificata - - - -
1962 Bandiera del Cile Cile Primo turno 0 1 2 5:11
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Non qualificata - - - -
1970 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
1974 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Non qualificata - - - -
1982 Bandiera della Spagna Spagna Non qualificata - - - -
1986 Bandiera del Messico Messico Non qualificata - - - -
1990 Bandiera dell'Italia Italia Ottavi di finale 1 1 2 4:5
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Primo turno 1 0 2 4:5
1998 Bandiera della Francia Francia Primo turno 1 0 2 1:3
2002 Bandiera del Giappone Giappone / Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud Non qualificata - - - -
2006 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Non qualificata - - - -
2014 Bandiera del Brasile Brasile Quarti di finale 4 0 1 12:4
2018 Bandiera della Russia Russia Ottavi di finale 2 1 1 6:3

Copa América

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1916 Bandiera dell'Argentina Argentina Non presente - - - -
1917 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non presente - - - -
1919 Bandiera del Brasile Brasile Non presente - - - -
1920 Bandiera del Cile Cile Non presente - - - -
1921 Bandiera dell'Argentina Argentina Non presente - - - -
1922 Bandiera del Brasile Brasile Non presente - - - -
1923 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non presente - - - -
1924 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non presente - - - -
1925 Bandiera dell'Argentina Argentina Non presente - - - -
1926 Bandiera del Cile Cile Non presente - - - -
1927 Bandiera del Perù Perù Non presente - - - -
1929 Bandiera dell'Argentina Argentina Non presente - - - -
1935 Bandiera del Perù Perù Non presente - - - -
1937 Bandiera dell'Argentina Argentina Non presente - - - -
1939 Bandiera del Perù Perù Non presente - - - -
1941 Bandiera del Cile Cile Non presente - - - -
1942 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non presente - - - -
1945 Bandiera del Cile Cile 5º posto 1 1 4 7:25
1946 Bandiera dell'Argentina Argentina Rinuncia - - - -
1947 Bandiera dell'Ecuador Ecuador 8º posto 0 2 5 2:19
1949 Bandiera del Brasile Brasile 8º posto 0 2 5 4:23
1953 Bandiera del Perù Perù Rinuncia - - - -
1955 Bandiera del Cile Cile Rinuncia - - - -
1956 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Rinuncia - - - -
1957 Bandiera del Perù Perù 5º posto 2 0 4 10:25
1959 I Bandiera dell'Argentina Argentina Rinuncia - - - -
1959 II Bandiera dell'Ecuador Ecuador Rinuncia - - - -
1963 Bandiera della Bolivia Bolivia 7º posto 0 1 5 10:19
1967 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non qualificata - - - -
1975 Itinerante 2º posto 6 0 3 11:5
1979 Itinerante 1º turno 2 1 1 5:2
1983 Itinerante 1º turno 0 2 2 4:10
1987 Bandiera dell'Argentina Argentina 3º posto 3 0 1 8:3
1989 Bandiera del Brasile Brasile 1º turno 1 2 1 5:4
1991 Bandiera del Cile Cile 4º posto 2 2 3 5:6
1993 Bandiera dell'Ecuador Ecuador 3º posto 3 2 1 6:4
1995 Bandiera dell'Uruguay Uruguay 3º posto 3 1 2 7:8
1997 Bandiera della Bolivia Bolivia Quarti di finale 1 0 3 6:7
1999 Bandiera del Paraguay Paraguay Quarti di finale 3 0 1 8:4
2001 Bandiera della Colombia Colombia Vincitrice 6 0 0 11:0
2004 Bandiera del Perù Perù 4º posto 3 1 2 7:7
2007 Bandiera del Venezuela Venezuela 1º turno 1 0 2 3:9
2011 Bandiera dell'Argentina Argentina Quarti di finale 2 1 1 3:2
2015 Bandiera del Cile Cile Quarti di finale 1 2 1 1:1
2016 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 3º posto 3 1 2 7:6

Tutte le rose

Mondiali

Template:Nazionale colombiana mondiali 1962 Template:Nazionale colombiana mondiali 1990 Template:Nazionale colombiana mondiali 1994 Template:Nazionale colombiana mondiali 1998 Template:Nazionale colombiana mondiali 2014 Template:Nazionale colombiana mondiali 2018

Campeonato Sudamericano de Football/Copa América

Template:Nazionale colombiana campeonato sudamericano 1947 Template:Nazionale colombiana campeonato sudamericano 1949 Template:Nazionale colombiana campeonato sudamericano 1957 Template:Nazionale colombiana campeonato sudamericano 1963 Template:Nazionale colombiana copa america 1975 Template:Nazionale colombiana copa america 1979 Template:Nazionale colombiana copa america 1983 Template:Nazionale colombiana copa america 1987 Template:Nazionale colombiana copa america 1989 Template:Nazionale colombiana copa america 1991 Template:Nazionale colombiana copa america 1993 Template:Nazionale colombiana copa america 1995 Template:Nazionale colombiana copa america 1997 Template:Nazionale colombiana copa america 1999 Template:Nazionale colombiana copa america 2001 Template:Nazionale colombiana copa america 2004 Template:Nazionale colombiana copa america 2007 Template:Nazionale colombiana copa america 2011 Template:Nazionale colombiana copa america 2015 Template:Nazionale colombiana copa america centenario

Gold Cup

Template:Nazionale colombiana concacaf gold cup 2000 Template:Nazionale colombiana concacaf gold cup 2003 Template:Nazionale colombiana concacaf gold cup 2005

Confederations Cup

Template:Nazionale colombiana confederations cup 2003

Giochi olimpici

NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.

Rosa

Lista dei convocati per la Coppa del Mondo FIFA 2018.

Presenze e reti aggiornate al 1º giugno 2018.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P David Ospina 31 agosto 1988 (35 anni) 86 0
2 D Cristián Zapata 30 settembre 1986 (37 anni) 55 2
3 D Oscar Murillo 18 aprile 1988 (36 anni) 13 0
4 D Santiago Arias 13 gennaio 1992 (32 anni) 41 0
5 C Wílmar Barrios 24 ottobre 1993 (30 anni) 10 0
6 C Carlos Sánchez 6 febbraio 1986 (38 anni) 85 0
7 A Carlos Bacca 8 settembre 1986 (37 anni) 45 14
8 C Abel Aguilar 6 gennaio 1985 (39 anni) 70 7
9 A Radamel Falcao 10 febbraio 1986 (38 anni) 73 29
10 C James Rodríguez 12 luglio 1991 (32 anni) 63 21
11 C Juan Cuadrado 26 maggio 1988 (35 anni) 70 7
12 P Camilo Vargas 1º settembre 1989 (34 anni) 5 0
13 D Yerry Mina 23 settembre 1994 (29 anni) 12 3
14 A Luis Muriel 18 aprile 1991 (33 anni) 18 2
15 C Mateus Uribe 21 marzo 1991 (33 anni) 8 0
16 C Jefferson Lerma 25 ottobre 1994 (29 anni) 5 0
17 C Johan Mojica 21 ottobre 1992 (31 anni) 4 1
18 D Farid Díaz[91] 20 luglio 1983 (40 anni) 13 0
19 A Miguel Borja 26 gennaio 1993 (31 anni) 7 2
20 C Juan Fernando Quintero 18 gennaio 1993 (31 anni) 15 2
21 A José Izquierdo 7 luglio 1992 (31 anni) 5 1
22 P José Fernando Cuadrado 1º giugno 1985 (38 anni) 1 0
23 D Davinson Sánchez 12 giugno 1996 (27 anni) 9 0

Record individuali

Record di presenze

Statistiche aggiornate al 19 giugno 2018

Pos. Nome Periodo Presenze (Reti)
1 Carlos Valderrama 1985-1998 111 (11)
2 Mario Yepes 1999-2014 102 (6)
3 Leonel Álvarez 1985-1997 101 (1)
4 David Ospina 2007-oggi 87 (0)
5 Carlos Sanchez 2007-oggi 86 (0)
6 Freddy Rincón 1990-2001 84 (17)
7 Luis Carlos Perea 1987-1994 78 (2)
8 Radamel Falcao 2007-oggi 74 (29)
9 Iván Córdoba 1997-2009 73 (5)
9 Óscar Córdoba 1993-2006 73 (0)

Record di reti

Statistiche aggiornate al 19 giugno 2018

Pos. Nome Periodo Reti (Presenze)
1 Radamel Falcao 2007-oggi 29 (74)
2 Arnoldo Iguarán 1979-1993 25 (68)
3 James Rodríguez 2011-oggi 21 (64)
4 Faustino Asprilla 1993-2001 20 (57)
5 Freddy Rincón 1990-2001 17 (84)
6 Teófilo Gutiérrez 2009-oggi 15 (51)
6 Víctor Aristizábal 1993-2003 15 (66)
8 Adolfo Valencia 1992-1998 14 (37)
8 Carlos Bacca 2009-oggi 14 (46)
10 Iván Valenciano 1991-2000 13 (29)

Note

  1. ^ a b (EN) FIFA/Coca-Cola World Ranking - Colombia, su fifa.com.
  2. ^ a b c (ES) Historia de la Federación Colombiana de Fútbol, su colfutbol.org. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2010).
  3. ^ (ES) La selección local hizo un brillante partido ante Cuba, in El Tiempo, 2 agosto 1937, p. 1.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w (EN) Colombia - International Results, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  5. ^ a b (EN) Colombia National Team Coaches, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  6. ^ a b (ES) En los últimos quince minutos nuestro equipo perdió el partido contra Méjico, in El Tiempo, 11 febbraio 1938, p. 15.
  7. ^ (EN) Central American and Caribbean Games Games 1938 (Panama), su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2012.
  8. ^ (ES) En un partido accidentado Costa Rica vence a Colombia, in El Tiempo, 19 febbraio 1938, p. 15.
  9. ^ (EN) Bolivarian Games: Soccer Tournaments, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  10. ^ a b c d D'Orsi, p. 353.
  11. ^ I Giochi bolivariani del 1938 erano stati organizzati dal Comitato Olimpico Colombiano.
  12. ^ a b (EN) Southamerican Championship 1945, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  13. ^ (EN) The Copa América Archive - Trivia, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  14. ^ a b (EN) Central American and Caribbean Games 1946 (Barranquilla, Colombia), su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  15. ^ (EN) Southamerican Championship 1947, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
  16. ^ a b (EN) Southamerican Championship 1949, su rsssf.com, RSSSF. URL consultato il 16 gennaio 2013.
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Bibliografia

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