Sacrofano
Sacrofano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Città metropolitana | Roma |
Amministrazione | |
Sindaco | Patrizia Nicolini (lista civica Uniti per Sacrofano) dal 10-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 42°06′N 12°27′E |
Altitudine | 260 m s.l.m. |
Superficie | 28,43 km² |
Abitanti | 7 760[1] (31-8-2020) |
Densità | 272,95 ab./km² |
Frazioni | Borgo Pineto, Guado Tufo, Monte Caminetto, Monte del Casale, Petruscheto, Pineto, Santa Maria, Strada Romana Dritta. |
Comuni confinanti | Campagnano di Roma, Castelnuovo di Porto, Formello, Magliano Romano, Riano, Roma |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 00060 |
Prefisso | 06 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 058093 |
Cod. catastale | H658 |
Targa | RM |
Cl. sismica | zona 3A (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 751 GG[3] |
Nome abitanti | scrofanesi |
Patrono | santi Biagio e Geminiano |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sacrofano nella città metropolitana di Roma Capitale | |
Sito istituzionale | |
Sacrofano (Scrofano fino al 1928)[4] è un comune italiano di 7 760 abitanti situato a nord della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, tra la strada statale 3 Via Flaminia e la strada statale 2 Via Cassia.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Sacrofano sorge sulle pendici del Monte Musino sulla cinta della caldera di un antico vulcano, il vulcano di Sacrofano, uno dei più importanti centri esplosivi del distretto vulcanico sabatino appartenente ad una vasta area vulcanica, che si estende più o meno dal mar Tirreno al monte Soratte, attiva da ca. 600.000 a ca. 40.000 anni fa[5].
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio del comune di Sacrofano si estende per un'area di 2 852 ettari (28,52 km²) di cui ca. il 97% ricade in territori protetti appartenenti ai Enti locali regionali (in dettaglio: 2 373 ettari al Parco Regionale di Veio, 197 ettari all'Università dei Possidenti di Bestiame di Sacrofano e 190 ettari all'Università Agraria di Sacrofano); per la presenza di tali aree verdi, la densità abitativa non è elevata (269,36 ab./km² versus una media regionale di 340,6 ab./km²) e pertanto il territorio comunale, nonostante confini con il Comune di Roma, è privo del fenomeno della conurbazione tipico di altri comuni limitrofi alla Capitale.
Orografia
[modifica | modifica wikitesto]Il vulcano di Sacrofano, attivo circa 330 000 anni fa, ha emesso nel territorio circostante i seguenti prodotti interessantissimi da un punto di vista geologico:
- rocce magmatiche quale il tufo, ivi geologicamente classificato come tufo stratificato varicolore di Sacrofano, più o meno semilitoide (peperino), e tufo giallo di Sacrofano;
- solfatare, il cui caratteristico odore è ancora presente in alcune zone a nord al paese;
- minerali rari per la prima volta rinvenuti al mondo proprio in Sacrofano: la Sacrofanite (scoperta nel 1980 a Valle Biachella), la Giuseppettite (scoperta nel 1981 a Valle Biachella) e la Peprossiite-(Ce) (scoperta nel 1986 a Monte Cavalluccio, sul bordo interno della caldera di Sacrofano).
Idrografia
[modifica | modifica wikitesto]Gran parte del territorio comunale è costituito da un bacino drenato dal fosso della Torraccia, corso d'acqua che si versa nel fiume Tevere, in corrispondenza dell'abitato di Prima Porta, ad una quota di ca. 17 metri s.l.m.[6]
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Classificazione climatica: zona D, 1751 GR/G
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome originario del borgo era Scrofano[7]; sulla sua origine esistono diverse leggende, legate alla presenza di una scrofa, che compare nello stemma comunale.
Altra interpretazione è che il nome derivi da Sacrum Fanum, ovvero edificio di culto sacro, riferito al santuario edificato sul Monte Musino (v. paragrafo seguente, "Siti Archeologici")[8].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La zona fu inizialmente parte del territorio della città etrusca di Veio (ager Veientanus), alla sua estremità settentrionale. Esisteva una rete di strade di origine etrusca, riutilizzate anche in periodo romano e vi si trovavano numerosi piccoli insediamenti etruschi, soprattutto lungo la viabilità esistente, in parte sostituiti dopo la conquista romana da numerose ville, prevalentemente sui pendii.
Situato tra la via Cassia e la via Flaminia, il principale asse stradale del territorio fu costituito da una via che collegava la Flaminia e la strada tra la valle del Tevere e Capena, a servizio dei numerosi insediamenti agricoli. Gran parte delle ville furono abbandonate nel V e VI secolo.
Nel 780, sotto papa Adriano I, venne fondata nell'ager Veientanus la domusculta Capracorum, nella quale erano ricompresi fundi, massae et casales ("fondi agricoli, masserie e casali"), e in quest'epoca è citato anche un fundus Scrofanum[senza fonte]. Il fondo dal 775 fece parte dei possessi della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
Il fenomeno dell'incastellamento, con la costruzione di fortificazioni a difesa degli insediamenti, sembra essersi verificato nella zona a partire dal X e XI secolo: nel territorio dell'attuale comune esistono tracce di piccoli siti fortificati (in località Pian di Lalla e sul Monte Musino, in origine all'incrocio della strada per Capena). Nel 1027 il centro fortificato di Sacrofano, sorto sul percorso secondario tra Cassia e Flaminia, apparteneva alla diocesi di Selva Candida e sono menzionate per quest'epoca diverse chiese poste in Scrofano.[senza fonte]
Nella seconda metà del XIII secolo il castello fu in possesso dei prefetti di Vico, da cui passò quindi ai Savelli e ai Nardoni. Gli Orsini presero possesso del feudo di Sacrofano sotto il pontificato di Gregorio XI (1370-1377) e lo mantennero per quasi tre secoli, ad eccezione di una breve parentesi sotto i Borgia (1503-1516). Nel 1560 fu compreso nel ducato di Bracciano. Nel 1662 il possedimento venne ceduto da Flavio Orsini alla famiglia Chigi.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 17 aprile 1990.[9]
Il gonfalone è un drappo partito di giallo e di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]L'originaria rocca, situata nella parte alta dell'attuale paese, ebbe un impianto trapezoidale, con cortile interno che in origine doveva essere dotato di un torrione, con fossato difensivo verso monte, dove sorgeva il borgo, ugualmente fortificato. Alla fine del XIV secolo appartiene un torrione adiacente alla chiesa di San Giovanni, residenza degli Orsini al momento della presa di possesso del feudo dove nel suo interno è presente un rilievo raffigurante lo stemma della nobile famiglia.
Nella prima metà del XV secolo vennero sistemate le strutture difensive, rivolte questa volta verso Roma e la via Flaminia: due torri rotonde furono costruite a difesa della "Porta Romana" e venne aggiunta una scarpata contro le mura preesistenti con un antistante fossato.
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al XII secolo e rimaneggiata nel XV secolo, ma il titolo di "San Giovanni in Scrofano" è citato a partire dal 1027. L'edificio conserva un campanile in blocchi di tufo con cornici in mattoni, risalente al XIV secolo. La chiesa presenta una pianta irregolare, con navata unica preceduta da un vestibolo e con ambulacro a destra; l'altare del 1515, in marmi colorati, conserva reliquie di san Giustino. Nella chiesa si conserva una campana, fusa nel 1357 e rotta e rimossa nel 1799.
- Chiesa di San Biagio, risalente alla seconda metà del XV secolo, venne rimaneggiata nel XVIII secolo, è la attuale parrocchia del paese.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo Placidi-Serraggi, fu costruito nel 1707 in stile tardo-barocco.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio comunale si trova il sito archeologico del Monte Musino[10], sulla sommità del colle; esso conserva resti della fortificazione medioevale e tracce di un precedente luogo di culto, forse identificabile con il santuario delle Arae Mutiae citato da Plinio e dedicato presumibilmente al culto di Giove Tonante e di Ercole (148 d.C.)[11].
Nella sala rotonda del museo Pio-Clementino, il complesso più grande dei Musei Vaticani, il pavimento è costituito da un mirabile assemblaggio settecentesco di mosaici dei primi decenni del III secolo d.C., rinvenuti a Otricoli e a Sacrofano.
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Il comune fa parte del Parco Regionale di Veio. Nel territorio confinante con il Comune di Formello e il Comune di Roma si estende un'ampia area a bosco vergine, chiamata "Macchia di Sacrofano", che include la collina di Monte Musino, dalla quale si dipartono acquedotti in cunicolo etruschi che alimentavano l'antica città di Veio presso Isola Farnese. La zona è delimitata da varchi; vi è interdetto il traffico di veicoli ed è possibile visitarla a piedi, a cavallo e su mountain bike.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Religione
[modifica | modifica wikitesto]- La comunità ebraica di Sacrofano
Sacrofano fu sede nel medioevo di una piccola comunità ebraica.[13] A ricordo rimane oggi solo nell'odonomastica del centro storico il nome di una via: via del Ghetto.
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]- Manifestazione patronale Santa Maria Assunta, a settembre
- Palio della Stella, II domenica di settembre
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Film e telefilm girati a Sacrofano
[modifica | modifica wikitesto]Per il particolare aspetto scenografico dei suoi scorci, specie nel suo centro storico, a Sacrofano sono state girate scene di diversi film, con famosi attori e registi.
- Il brigante di Tacca del Lupo, diretto da Pietro Germi (1952)
- La nonna Sabella, diretto da Dino Risi (1957)
- È arrivata la parigina, diretto da Camillo Mastrocinque (1958)
- Un maledetto imbroglio, diretto da Pietro Germi (1959)
- Totò, Peppino e… la dolce vita, diretto da Sergio Corbucci (1961)
- Gli onorevoli, diretto da Sergio Corbucci (1963)
- Non mi dire mai goodbye, diretto da Gianfranco Baldanello (1967)
- 5 per l'inferno, diretto da Gianfranco Parolini (1969)
- Meo Patacca, diretto da Marcello Circiolini (1972)
- Sette note in nero, diretto da Lucio Fulci (1977)
- Emanuelle - Perché violenza alle donne?, diretto da Joe D'Amato (1977)
- Dove vai in vacanza?, diretto da Mauro Bolognini (1978)
- Zucchero, miele e peperoncino, diretto da Sergio Martino (1980)
- Antropophagus, diretto da Joe D'Amato (1980)
- La messa è finita, diretto da Nanni Moretti (1985)
- Le comiche, diretto da Neri Parenti (1990)
- Al di là del lago, diretto da Stefano Reali (2009)
- Indovina chi viene a Natale?, diretto da Fausto Brizzi (2013)
- L'esigenza di unirmi ogni volta con te, diretto da Tonino Zangardi (2015)
- Bent - Polizia criminale, diretto da Robert Moresco (2018)
- Occhiali neri, diretto da Dario Argento (2022)
- Brado, diretto da Kim Rossi Stuart (2022)
- Rido perché ti amo, diretto da Paolo Ruffini (2023)
Curiosità cinematografiche e televisive
[modifica | modifica wikitesto]- In Nestore, l'ultima corsa, di e con Alberto Sordi (1994), il cavallo Nestore fu scelto personalmente da Alberto Sordi che lo selezionò tra una decina di cavalli in un maneggio di Sacrofano[14].
- In Un'estate ai Caraibi, diretto da Carlo Vanzina, con Gigi Proietti, Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Enrico Bertolino, Alena Seredova, Martina Stella, Maurizio Mattioli (2009) Enrico Brignano interpreta il personaggio Angelo Cerioni di Sacrofano.
- Caterina Guzzanti, nella sua interpretazione di una generica miss Italia, ringrazia sempre la sua città natale: Sacrofano.
Romanzi con riferimenti a Sacrofano
[modifica | modifica wikitesto]- Arrivano i Pagliacci (2003) di Chiara Gamberale: il padre della protagonista del romanzo è insegnante nella scuola media di Sacrofano[15].
- Amori fuoricorso (2010) di Stefania Montorsi: «pedalò e pedalò sulla via Flaminia, ma solo quando arrivò a Sacrofano…»[16]
- Sindrome da cuore in sospeso (2012) di Alessia Gazzola: la protagonista Alice si trova in vacanza nel paese dei genitori, Sacrofano[17].
- Terre rare (2014) di Sandro Veronesi: il protagonista Pietro Paladini si trova ad attraversare una «serena malinconia sentimentale legata ai ricordi di famiglia, i week end a Sacrofano…»[18][19]
- Tutta la serie di libri de L'allieva di Alessia Gazzola.
- La gioia del popolo (2021) di Alberto Fuschi: romanzo ispirato alla storia vera del calciatore Garrincha a Sacrofano[20]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1932 la località era servita da una fermata della tranvia Roma-Civita Castellana, gestita dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord (SRFN). Dopo tale data la tranvia fu sostituita da una linea ferroviaria denominata Roma Nord, ovvero la ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, che collega Roma a Viterbo passando per Civita Castellana. La linea ha avuto diversi gestori e dal 2022 è in carico ad ASTRAL e COTRAL. La stazione di Sacrofano posta su questa linea, nonostante la sua denominazione, rientra (seppur di poco) all'interno del territorio comunale di Roma e non di Sacrofano; costituisce il limite della tariffa urbana del comune di Roma (anche se nella stazione fermano solo i treni provenienti da Roma diretti a Civita Castellana e a Viterbo e viceversa).
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1928 il nome venne modificato da Scrofano nell'attuale "Sacrofano".
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 2003 | Geminiano Tomassetti | Lista civica | Sindaco | [21][22] |
25 maggio 2003 | 26 maggio 2013 | Valter Casagrande | Lista civica Alleanza Civica per Sacrofano | Sindaco | [23][24] |
27 maggio 2013 | 24 maggio 2018 | Tommaso Luzzi | Lista civica Alleanza Civica - PDL | Sindaco | [25] |
25 giugno 2018 | in carica | Patrizia Nicolini | Lista civica Uniti per Sacrofano | Sindaco |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]- Dal 2013 ha aderito alla Conferenza dei sindaci dell'area Tiberina/Flaminia/Cassia.
- Dal 2015 fa parte del Consorzio intercomunale dei servizi e interventi sociali Valle del Tevere[26] insieme ad altri 16 comuni ricandenti nel distretto socio-sanitario 4 della ASL Roma 4.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]C'è una squadra di calcio appartenente alla categoria di livello regionale, l'A.S. Sacrofano (Prima Categoria girone C). Il Sacrofano nella stagione 2007/2008 riuscì a raggiungere una finale storica in coppa Lazio (Prima categoria) contro l'Atletico Vescovio, ma perse la finale. Dopo la fusione con il Vic Formello e la conseguente cessione del titolo di prima categoria, alcuni ex membri della società hanno deciso di fondare il Nuovo Sacrofano (3ª categoria).
In passato il Sacrofano calcio fu allenato tra il 1970 ed il 1975 nei campionati di Prima Categoria e Promozione da Dino da Costa che portò come giocatore Garrincha.[27][28]
Equitazione
[modifica | modifica wikitesto]Da sempre Sacrofano è considerata terra di cavalli: ad oggi nel territorio comunale sono presenti circa 20 maneggi di proprietà di privati.
Rugby
[modifica | modifica wikitesto]Nasce nell'autunno del 2007 la prima società di rugby del paese, la Rugby Sacrofano A.S.D., con lo scopo di disputare il campionato ufficiale di Serie C. I colori sociali sono il verde e il bianco. La squadra si allena presso l'impianto sportivo comunale di Monte Sarapollo.
Pallavolo
[modifica | modifica wikitesto]Dal 2008 è presente la ASD Prati 2000, società con venticinque anni di storia sportiva, che nel 2016 ha ottenuto la promozione nel campionato di Serie D femminile. A conclusione del campionato nazionale 2016-17 è stata costretta a cedere il titolo sportivo di serie D a causa della mancanza di un impianto sportivo idoneo a ospitare le gare casalinghe.[senza fonte]
Ginnastica Ritmica
Nel 1985 iniziano i primi corsi di Ginnastica Ritmica a Sacrofano organizzati da Nicoletta Massimi, allieva della Prof.ssa Renata Pantanelli, nella sede dell'Associazione Sportiva International Academy Kung Fu To'a del maestro Esy Moniri. Nel 1996 l'attività prosegue con la nascita dell'ASD ACSI Sacrofano che promuove l’attività sportiva, ed in particolar modo la Ginnastica Ritmica, attraverso corsi, manifestazioni, partecipazioni a gare regionali e nazionali e saggi ginnici.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
La "via di Mezzo", asse centrale del borgo fortificato, con il campanile della chiesa di San Giovanni Battista
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Stemma sopra la porta di accesso al borgo
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Una finestra del palazzo Placidi-Serraggi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ COMUNI Variazioni Amministrative dall'Unità d'Italia, su elesh.it. URL consultato il 16 novembre 2024.
- ^ Donatella de Rita, Il Vulcano di Sacrofano, IRECO, 1999.
- ^ CIRCOLAZIONE DELLE ACQUE SUPERFICIALI DESCRIZIONE DEI BACINI NEL COMUNE DI ROMA (PDF), su provincia.rm.it.
- ^ Antonio Nibby: Delle vie degli antichi, pag. 69.
- ^ sito internet Provincia di Roma - descrizione di Sacrofano, su provincia.roma.it (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Sacrofano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 13 settembre 2023.
- ^ [PRUSST Patrimonio di S. Pietro in Tuscia, codice: Pubbl 233, ID PR: SE3, Tipo: istituzione parco, ente proponente: Comune di Sacrofano. Schema del Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve (D.G.R. 8098/92 e s m.i.) Aree Perimetrate non istituite di interesse Regionale e Provinciale (PP e PR)[collegamento interrotto]
- ^ sito internet Provincia di Roma, descrizione di Sacrofano, su provincia.roma.it (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Annie Sacerdoti, Guida all'Italia ebraica, Marietti, Genova 1986.
- ^ AA.VV., Alberto Sordi e la sua Roma, Roma, Gangemi, 2013, p. 70.
- ^ Chiara Gamberale, Arrivano i Pagliacci, Milano, Mondadori, 2014, p. 11.
- ^ Stefania Montorsi, Amori fuoricorso, Venezia, Sonzogno, 2010, p. 126.
- ^ Alessia Gazzola, Sindrome da cuore in sospeso, Longanesi, 2012, p. 143, ISBN 978-88-304-3410-3.
- ^ Veronesi torna al suo Pietro Paladini - Cultura, su ansa.it. URL consultato il 14 agosto 2015.
- ^ Sandro Veronesi, Terre Rare, Milano, Bompiani, 2014, p. 407.
- ^ "L’allegria del popolo", il libro di Alberto Fuschi sulla storia di Garrincha, su IlPescara. URL consultato il 23 settembre 2021.
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 23 aprile 1995, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 13 giugno 1999, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 25 maggio 2003, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 13 aprile 2008, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ Risultato delle elezioni amministrative del 26 maggio 2013, Archivio storico delle Elezioni del Ministero dell'Interno
- ^ I Soci, su Consorzio Valle del Tevere. URL consultato il 29 marzo 2022.
- ^ Garrincha, ala destra del Sacrofano, su martinelli.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 13 agosto 2015 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015).
- ^ Il più grande calciatore che abbia giocato a Roma, vestì solo la maglia del Sacrofano. Garrincha era il calcio | Gli italiani, su italianioggi.com. URL consultato il 14 agosto 2015.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sacrofano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sacrofano.rm.it.
- Sacrofano, su sapere.it, De Agostini.
- Scheda sul comune di Sacrofano sul sito della Provincia di Roma, su provincia.roma.it (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2007).
- Scheda sul comune di Sacrofano sul sito del Parco di Veio, su parcodiveio.it. URL consultato il 16 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2007).
- Notizie storiche sul sito Icnet, su lcnet.it. URL consultato il 16 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2007).
- Sito Ufficiale della Parrocchia di Sacrofano, su parrocchia.lap.pl. URL consultato il 14 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2008).
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