Carpineto Romano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carpineto Romano
comune
Carpineto Romano – Stemma
Carpineto Romano – Bandiera
Carpineto Romano – Veduta
Carpineto Romano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoStefano Cacciotti (lista civica Progetto Carpineto) dal 23-6-2019
Territorio
Coordinate41°36′N 13°05′E / 41.6°N 13.083333°E41.6; 13.083333 (Carpineto Romano)
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie86,29 km²
Abitanti4 218[1] (31-8-2020)
Densità48,88 ab./km²
Comuni confinantiBassiano (LT), Gorga, Maenza (LT), Montelanico, Norma (LT), Roccagorga (LT), Sezze (LT), Supino (FR)
Altre informazioni
Cod. postale00032
Prefisso06-97
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058020
Cod. catastaleB828
TargaRM
Cl. sismicazona 3A (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 2 063 GG[3]
Nome abitanticarpinetani
PatronoSant'Agostino
Giorno festivo28 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Carpineto Romano
Carpineto Romano
Carpineto Romano – Mappa
Carpineto Romano – Mappa
Posizione del comune di Carpineto Romano nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Carpineto Romano è un comune italiano di 4 218 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Veduta panoramica di Carpineto Romano

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Monti Lepini vista dagli Ernici, al centro la Valle Latina

Il paese è situato nel cuore dei Monti Lepini, ai confini con le province di Latina e Frosinone. Il territorio di Carpineto Romano è prevalentemente composto da catene montuose che hanno nei 1536 metri del Monte Semprevisa la loro cima più elevata. Nel territorio comunale si elevano anche il Monte Capreo, il Monte Gemma, il Monte Erdigheta, il Monte Perentile, il Monte Malaina, Cima Mandrini, Colle la Costa, Colle Riai, Costa Pecci e Monte Pizzone.

Il centro abitato si snoda su due colline alle pendici di Monte Capreo (1421 m s.l.m.), sulla cui sommità papa Leone XIII (al secolo Vincenzo Gioacchino Pecci), nativo della cittadina lepina, fece porre una croce commemorativa nel 1901.

Come tutto il resto del comprensorio lepino, il territorio è interessato da fenomeni carsici di notevole interesse speleologico. Tra i boschi di faggio non è raro imbattersi in doline (che nel dialetto locale vengono chiamate "ousi") e grotte tra le più profonde di tutta l'Italia Centrale. Il comune di Carpineto Romano con le sue 264 grotte (14%) è il comune del Lazio con il maggior numero di cavità. A maggio 2011 sono inserite a catasto 1858 grotte.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Monti Lepini

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Carpineto Romano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Carpineto Romano fu abitato in epoca preromana dai Volsci, popolazione italica stanziata nella zona compresa tra i Colli Albani e i Monti Aurunci.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Il centro abitato odierno affonda le sue origini nell'alto Medioevo, le prime tracce scritte dell'esistenza di Carpineto risalgono al 1077, anno in cui i Canonici Lateranensi concedettero in affitto il feudo carpinetano alla potente famiglia dei De Ceccano. A questi ultimi si avvicendarono nel 1299 i Caetani, famiglia del pontefice anagnino Bonifacio VIII.


Altre famiglie della nobiltà laziale possedettero il feudo di Carpineto, fino a quando alla fine del XVI secolo fu acquistato dal cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII. Donna Olimpia Aldobrandini, sorella del cardinal Pietro, ne fece il suo "bello stato", accorpando i territori dei vicini comuni di Montelanico, Gorga, Gavignano e Maenza.

Durante quel periodo Carpineto diventò un ducato e conobbe il suo periodo di maggior fioritura artistica e culturale, con artisti come Caravaggio che contribuirono ad abbellire la cittadina lepina con chiese e opere di pregio, come il San Francesco in meditazione per secoli custodito nella sacrestia della chiesa di San Pietro Apostolo.

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel Cinquecento un ramo delle senese famiglia Pecci, che vantava vari ecclesiastici, commercianti e notabili, s'installò a Carpineto nel Castello che fu dei de Ceccano, ampliandolo durante i secoli e nel quale nascerà il futuro Leone XIII.

Carpineto Romano nel 1878

Agli inizi del XIX secolo conobbe l'avanzata delle truppe di Napoleone ed entrò con il resto del Lazio nel Primo Impero francese. In quel tempo nacque Gioacchino Pecci, destinato a diventare papa Leone XIII qualche decennio più tardi. Durante l'invasione napoleonica e negli anni successivi, Carpineto vide il nascere il triste fenomeno del brigantaggio. L'ascesa al soglio pontificio di Leone XIII cambiò il volto della cittadina lepina, che ebbe una nuova fioritura artistica e si arricchì di chiese, statue e fontane pubbliche.

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Durante la seconda guerra mondiale fu bombardata e occupata dalle truppe tedesche, arrecando gravi danni alla popolazione. Tra gli episodi più vivi nella memoria collettiva di quel periodo ci sono sicuramente i soprusi delle truppe coloniali francesi, le cosiddette marocchinate, a danno della cittadinanza carpinetana[4].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose
Collegiata de Sacro Cuore
Chiesa di San Pietro
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa SS.ma Annunziata
Chiesa di San Michele Arcangelo
  • Chiesa Collegiata del Sacro Cuore
  • Chiesa di S.Pietro Apostolo con convento
  • Chiesa di S.Agostino con convento
  • Chiesa di San Leone Magno
  • Chiesa di Santa Maria del Popolo
  • Chiesa di San Sebastiano Martire
  • Chiesa di San Michele Arcangelo
  • Chiesa di San Giacomo Maggiore
  • Chiesa di San Giovanni
  • Chiesa SS.ma Annunziata
  • Chiesa di San Nicola (Sconsacrata, adesso Museo Cimeli di Leone XIII)

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Fontane[modifica | modifica wikitesto]

Fontana del Tripisciano

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Monumento ai Caduti
  • Parco Martiri del '44

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e rinomate vi sono quelle artigianali, come l'arte della ceramica e della terracotta.[6]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1872 Carpineto cambia denominazione in Carpineto Romano.

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
23 aprile 1995 13 giugno 1999 Quirino Briganti PDS Sindaco
13 giugno 1999 12 giugno 2004 Quirino Briganti lista civica Sindaco
13 giugno 2004 6 giugno 2009 Emilio Cacciotti lista civica Sindaco
7 giugno 2009 25 maggio 2014 Quirino Briganti lista civica Sindaco
25 maggio 2014 23 giugno 2019 Matteo Battisti lista civica Democratici per Carpineto Sindaco
23 giugno 2019 in carica Stefano Cacciotti lista civica Progetto Carpineto Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede a Carpineto Romano la società di calcio SSD Semprevisa, nata nel 1931, militante nel campionato laziale di Serie D.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Jean Vaugien, Jean Albouy, Carnets et lettres de guerre. Campagnes d'Italie, de Provence et des Vosges (janvier-novembre 1944), édités par Gauthier Langlois, Lavauzelle, Panazol, 2015, 234 p.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 2, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN168181360 · GND (DE4216233-6 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90016405
  Portale Lazio: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Lazio