Castelnuovo di Porto

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Castelnuovo di Porto
comune
Castelnuovo di Porto – Stemma
Castelnuovo di Porto – Bandiera
Castelnuovo di Porto – Veduta
Castelnuovo di Porto – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoRiccardo Travaglini (lista civica Castelnuovo Rinasce) dall'11-6-2017
Territorio
Coordinate42°07′40″N 12°30′00″E / 42.127778°N 12.5°E42.127778; 12.5 (Castelnuovo di Porto)
Altitudine250 m s.l.m.
Superficie30,57 km²
Abitanti8 615[1] (31-10-2023)
Densità281,81 ab./km²
FrazioniCapanelle, Pontestorto, Montelungo, Tre Pontoni, Valle Ioro, Vallelinda
Comuni confinantiCapena, Magliano Romano, Monterotondo, Morlupo, Riano, Sacrofano
Altre informazioni
Cod. postale00060
Prefisso06
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058024
Cod. catastaleC237
TargaRM
Cl. sismicazona 3A (sismicità bassa)[2]
Nome abitanticastelnovesi
Patronosant'Antonino
Giorno festivo2 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelnuovo di Porto
Castelnuovo di Porto
Castelnuovo di Porto – Mappa
Castelnuovo di Porto – Mappa
Posizione del comune di Castelnuovo di Porto nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Castelnuovo di Porto è un comune italiano di 8 615 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Ad ovest il territorio comunale è nella maggior parte collinare, con altitudini che giungono fino a 200 m s.l.m., con una morfologia caratterizzata da rilievi per lo più tufacei, separati da strette forre, mentre ad est è tipico delle pianure alluvionali, della Valle del Tevere.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'epoca Capenate[modifica | modifica wikitesto]

Le origini di Castelnuovo di Porto sono riconducibili alla storia dell'antica città stato di Capena che sorgeva sul colle della Civitucola, capitale dei Capenati, fiorente popolazione italica che prosperava a nord-ovest del Tevere, prima dell'avvento dell'impero Romano. Cultura autoctona subì con il tempo contaminazioni esterne,soprattutto dagli Etruschi, dai Latini e dai Sabini. Parlavano una lingua affine al falisco. Il territorio Capenate (Ager Capenas) si estendeva lungo la riva destra del Tevere, confinando a nord con i Falisci, ad est con il Tevere e i Sabini, mentre a sud ovest con gli etruschi di Veio. L'area comprendeva gli attuali comuni di Capena, Civitella San Paolo, Morlupo, Fiano, Nazzano, Ponzano Romano, Filacciano, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Sant'Oreste, Castelnuovo di Porto e Riano.

L'epoca romana[modifica | modifica wikitesto]

Dell'epoca romana si conosce poco. Si ignorano anche le origini, forse la città venne costruita sulle rovine di un oppido, il cui significato è "città fortificata", dei dintorni di Capena o inerenti alle colonie di Pentapolis.

Le alterne vicende del castello[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie storiche documentate risalgono al 1074 grazie ad una bolla di papa Gregorio VII, nella quale la località viene menzionata con il nome di, Castrum Novum, e definita, per metà, come feudo dell'abbazia di San Paolo fuori le mura.

Il nome, poi divenuto "Castello Nuovo", probabilmente è da attribuire alla costruzione di un nuovo castello a detrimento di uno più antico.

In seguito fu occupata da Stefano di Teobaldo ma, nel 1139, papa Innocenzo II restituisce il castello ai legittimi proprietari.

Nel 1208 papa Innocenzo III, favorendo suo fratello Riccardo Conti, non fece i conti con Onorio III che riconfermò di nuovo il castello agli originari proprietari.

Nel 1252 il castello risultava proprietà dei Colonna, indi dopo vari passaggi di proprietà pervenne a Stefano Colonna che migliorò la sua struttura difensiva.

Papa Bonifacio VIII Caetani, acerrimo nemico della famiglia, tolse il castello ai Colonna, ma, nel 1306, Clemente V, lo riassegnò ai legittimi proprietari.

Lo stesso accadde con papa Eugenio IV, ma Niccolò V Parentucelli, nel 1477, lo restituì di nuovo ai Colonna.

Nel 1501 papa Alessandro VI Borgia confiscò il castello e lo dotò di difese armate, per poi nuovamente restituirlo ai Colonna, il quale cercò poi di porre fine alle scaramucce con la vicina Civitella San Paolo.

Nel 1518 divenne di proprietà dei Di Francesco. La famiglia successivamente entrò in lotta con i Zagarolo ed altre famiglie per via della gestione sui castelli.

La bagarre fu sedata da papa Paolo III con una bolla datata 11 gennaio 1539.

Nel 1581 venne preso in gestione dallo Stato Pontificio. A nulla servirono le lamentele da parte della precedente famiglia per la restituzione del castello. Il 12 giugno 1627 Scipione Degli Effetti divenne concessionario delle entrate del castello. Una lapide sul muro esterno menziona il restauro della Via Flaminia del 1580 da parte di Clarice Colonna Anguillara.

Un'altra lapide ricorda quando Carlo III di Borbone alloggiò in questo castello mentre si apprestava ad espugnare il Regno di Napoli. Simboli araldici sui portali, invece, evidenziano le famiglie che si sono succedute nella proprietà del castello.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 3 maggio 1940.[3]

«Di azzurro, al monte di tre all'italiana di verde, fondato su campagna diminuita dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Rocca Colonna
  • Rocca Colonna[5]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Spell (Dolce mattatoio), un film del 1977 diretto da Alberto Cavallone, è stato girato a Castelnuovo di Porto, così come il film Un gatto nel cervello, diretto da Lucio Fulci e uscito nel 1990.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

L'uscita per Castelnuovo di Porto si trova lungo la diramazione Roma Nord dell’A1 Milano Napoli.

Poco fuori dal centro del paese, il territorio comunale è attraversato dalla consolare Flaminia.

La SP 6/c collega Castelnuovo di Porto alla Stazione ferroviaria di Castelnuovo di Porto e a Quadroni.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Castelnuovo di Porto si trova sulla ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, gestita da ASTRAL. Il servizio ferroviario è operato da Cotral.

Fra il 1906 e il 1932 Castelnuovo di Porto era servita da una fermata della tranvia Roma-Civita Castellana, antesignana dell'attuale ferrovia, gestita dalla Società Romana per le Ferrovie del Nord (SRFN).

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1975 1995 Giampiero Salè lista civica sindaco
1995 1999 Alessandra Paradisi lista civica sindaco
1999 2009 Massimo Lucchese lista civica sindaco
2009 2017 Fabio Stefoni lista civica sindaco
2017 in carica Riccardo Travaglini lista civica sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2015 Castelnuovo di Porto fa parte del Consorzio intercomunale dei servizi e interventi sociali Valle del Tevere[7] insieme ad altri 16 comuni ricandenti nel distretto socio-sanitario 4 della ASL Roma 4.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Atletica leggera[modifica | modifica wikitesto]

  • ASD Podistica Veio.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Castelnuovo di Porto, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 13 settembre 2023.
  4. ^ Comune di Castelnuovo di Porto – (RM), su araldicacivica.it. URL consultato il 13 settembre 2023.
  5. ^ La Rocca sul sito della Provincia di Roma, su provincia.roma.it. URL consultato il 30 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ I Soci, su Consorzio Valle del Tevere. URL consultato il 29 marzo 2022.
  8. ^ La società sul sito della Fidal (funzione cerca sulla mappa)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN242650978 · SBN MUSL000664
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