Vallepietra

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Vallepietra
comune
Vallepietra – Stemma
Vallepietra – Bandiera
Vallepietra – Veduta
Vallepietra – Veduta
Panorama del paese e della valle
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lazio
Città metropolitana Roma
Amministrazione
SindacoFlavio De Santis (lista civica Viviamo insieme Vallepietra) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate41°56′N 13°14′E / 41.933333°N 13.233333°E41.933333; 13.233333 (Vallepietra)
Altitudine825 m s.l.m.
Superficie52,94 km²
Abitanti236[1] (31-05-2023)
Densità4,46 ab./km²
Comuni confinantiCamerata Nuova, Cappadocia (AQ), Filettino (FR), Jenne, Subiaco, Trevi nel Lazio (FR)
Altre informazioni
Cod. postale00020
Prefisso0774
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT058108
Cod. catastaleL611
TargaRM
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 705 GG[3]
Nome abitantivallepietrani
Patronosan Cristoforo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vallepietra
Vallepietra
Vallepietra – Mappa
Vallepietra – Mappa
Posizione del comune di Vallepietra nella città metropolitana di Roma Capitale
Sito istituzionale

Vallepietra è un comune italiano di 236 abitanti[1] della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. È un paese medievale situato in prossimità del confine con l'Abruzzo (provincia dell'Aquila) e ai limiti della provincia di Frosinone a sud.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Le vacche di Gigi al Pascolo sui monti Simbruini

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Sorge al centro dell'Appennino centrale ad un'altitudine di 825 metri sul livello del mare, arroccato su uno sperone del monte Faito. A meno di 100 metri dal fondo della profonda valle del Simbrivio, è incorniciata dal versante sud-occidentale dei monti Simbruini con montagne alte fino a 2000 metri, come i monti Tarino, Tarinello, Autore e Tagliata. A sud oltre la linea di cresta spartiacque è posta la valle di Trevi nel Lazio, Filettino e Campo Staffi, nella provincia di Frosinone. Le estreme propaggini del centro abitato vanno da un'altitudine di 772 metri sino agli 880, tutti concentrati tra viuzze e piazzette con il municipio, posto nella piazza principale (piazza Italia), a 825 m s.l.m.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comprende 4 cime più alte della provincia di Roma, e tra le più alte del Lazio, tra cui Monte Autore (1853 m s.l.m.), Monte Tarino (cima condivisa con Filettino (FR) (1959), Monte Tarinello (1844), Colle della Tagliata (gruppo del Monte Autore) (1670) sede del santuario della Santissima Trinità (1240).

Il paese è posto sul versante settentrionale del Monte Faito (1442), propaggine settentrionale di Monte Tarino ed è esposto al versante meridionale del Monte Autore, oltre il quale si trova la nota località sciistica appenninica di Monte Livata (1370), verso occidente, e ad est, ben più in alto, i campi della Monna dell'orso (1700); il paese è esposto anche al versante occidentale del Monte Trinello (1742) e del colle della Tagliata (1670) oltre i quali si estende il "Campo della Pietra" (1400/1550), set del celebre film "Lo chiamavano Trinità" assieme a "Camposecco".

Tra il versante nord-orientale del monte Tarino e la vetta del monte Tarinello, si apre una conca a una quota di circa 1800 metri ricca di numerosissimi nevai; proprio a ridosso del versante nord-orientale del Tarino si trova il "pozzo della neve", un punto in cui la neve si conserva durante tutto l'arco dell'anno. I versanti delle montagne che fanno da pendici della valle del Simbrivio, sono costituiti da un dislivello che va dai 600 ai 1000 metri ed estremamente ripidi, in alcuni punti quasi a strapiombo.

Gli amanti della montagna non possono fare a meno di visitare tali luoghi, che specialmente in serene giornate di inverno offrono spazi incontaminati brulicanti di boschi e distese erbose, che coperti di neve e immobilizzati dal gelo offrono panorami nordici, tra i sentieri battuti, ricoperti di neve abbondante quasi quattro mesi l'anno, incorniciati dalle fronde ghiacciate degli alberi stanchi, carichi di neve, ci si imbatte in scenari suggestivi, incontrando animali selvaggi quali volpi, lupi e orsi.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Dall'arco montuoso della valle nascono e scorrono sette torrenti che forniscono acqua a moltissimi comuni, tanto da essere il bacino di sorgenti d'acqua più esteso d'Europa; il Simbrivio sorge 1100 metri di altitudine circa, ricevendo affluenti da tutta la valle e affluisce all'Aniene, che a sua volta solca l'omonima valle, attraversando i comuni di Subiaco, Tivoli e Roma. Una volta la diga Acea navigabile a fondo valle raccoglieva le acque del torrente.

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

Dal fondo valle a 750 metri, interamente coltivato negli 11 secoli dell'esistenza del paese, si sale agli 800 metri, arricchiti dal verde dei fitti boschi di latifoglie e conifere, oltre i 1300 metri i fitti boschi lasciano il posto ai radi pascoli erbosi e alle rocce nude rivestite di muschi e licheni.

Negli ultimi anni le specie animali stanno nuovamente aumentando grazie allo spopolamento del paese, e all'abbandono delle attività agricole e pastorizie a causa della migrazione nelle città come Roma, e le città dell'agro pontino. Sono presenti mammiferi erbivori come la Marmotta montana ad alte quote, onnivori come il cinghiale e l'orso Marsicano e carnivori come il tasso a fondo valle e il lupo appenninico, sono presenti rapaci come il falco pellegrino, l'aquila reale (esemplari presenti solo nel comune di Vallepietra, ormai scomparsi dalle zone appenniniche) e la Quagliana dalla coda rossa.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Essendo situato ad un'altitudine montana ed essendo accerchiato da montagne molto elevate (che comportano un irradiamento solare, nel periodo invernale non superiore alle tre ore giornaliere), il paese presenta un clima ben più freddo da quello di zone alla sua stessa latitudine.

La temperatura minima media nel mese più freddo (gennaio) è di −4 °C, mentre quella media massima non va oltre i 5 °C. Punte massime di freddo si possono verificare due o tre volte a inverno, in queste giornate la temperatura può scendere anche a −15 °C.

Come nella notte del 6 gennaio 1985 quando la temperatura scese sotto i −20 °C, oppure nelle prime ore mattutine di venerdì 17 dicembre 2010, quando la temperatura scese oltre i −15 °C. Le precipitazioni nevose sono molto comuni nei mesi freddi, sono da citare le nevicate del gennaio del 1985, le quali isolarono il paese privandolo di acqua, corrente elettrica, riscaldamenti e comunicazioni per più di 15 giorni, alla fine i viveri giunsero agli abitanti del paese attraverso rifornimenti aerei dell'esercito, e una nevicata del gennaio 2005 che portò oltre 150 cm. di neve. Nel mese più caldo (luglio) la temperatura media massima è di 24 °C, mentre quella minima di 16 °C, durante picchi di calore la temperatura può superare i 30 °C.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

La blasonatura ufficiale dello stemma di Vallepietra è la seguente:[4]

«D’azzurro alla figurazione della SS. Trinità, cioè Dio Padre con sul petto la colomba, bianca figurante lo Spirito Santo, e sostenente sulle ginocchia il Gesù Crocifisso, il tutto al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

La descrizione del gonfalone è la seguente[4]:

«Drappo di verde…»

Lo stemma è stato riconosciuto ufficialmente con decreto del Capo del Governo del 7 novembre 1941 e prevedeva, come da legislazione vigente al tempo, il Capo del Littorio[4][5].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Quadro raffigurante la Santissima Trinità di Vallepietra
Interno del Santuario
Interno del Santuario
Rappresentazione della Santissima Trinità
Santuario della Santissima Trinità
L'edificio di culto più rilevante di Vallepietra è il santuario della Santissima Trinità (diocesi di Anagni-Alatri), probabile insediamento rupestre neolitico, luogo di antico culto popolare collegato agli insediamenti benedettini di Subiaco, ancor oggi meta di pellegrinaggi di intere comunità - spesso condotti a piedi. La sua collocazione ne fa il punto di convergenza di antichi percorsi di transumanza che collegavano i territori e le comunità montane di una parte rilevante delle odierne province di Roma e Frosinone, il che spiega la sua perdurante popolarità nonostante l'apparente isolamento del sito. Ancora oggi il santuario, che è parte di un eremo, è aperto solo dal 1º maggio al 31 ottobre. Il centro del culto popolare è un affresco della Trinità (detta popolarmente "la Santissima") databile attorno al XII secolo, che, come gli altri del santuario e delle sue catacombe, denota forti connotazioni bizantine. La festa della Santissima è mobile, cadendo la domenica dopo la Pentecoste, cioè circa 2 mesi (8 settimane) dopo Pasqua.
Chiesa di San Giovanni Evangelista
L'edificio sacro del XII secolo fu completamente rinnovato nel XVIII secolo con successivi restauri nel XIX, sopra il portale principale si può ammirare un affresco a lunetta che raffigura San Giovanni Evangelista. L'interno conserva la struttura settecentesca ad una navata e tre campate, coperte da volte a crociera affrescate, con un cielo azzurro stellato, probabilmente ottocentesco. La chiesa è stata ristrutturata nel 2010.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[7] al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 9 persone.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il sostentamento principale della popolazione nei lunghi secoli della storia, consisteva nell'agricoltura praticata a fondo valle, basata principalmente su fagioli, patate (negli ultimi decenni), farina di polenta, farina bianca, cavolfiori.

I mestieri tradizionali del paese erano quello del cerchiaio (produzione dei cerchi per le botti) e del carbonaro (fabbricazione di carbone vegetale). Un altro lavoro tradizionale dei valligiani era costituito dal costruire canestri di corteccia, da vendere poi sul mercato romano. A tal fine gli abitanti avevano l'uso civico sui boschi in origine compresi nel feudo. Tale uso civico, con le relative vertenze giudiziarie, rimase anche nel secondo dopoguerra.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Vallepietra, su Araldicacivica. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  5. ^ Vallepietra, su Ufficio araldico - Fascicoli comunali, Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 22 febbraio 2024.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Statistiche demografiche ISTAT

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN130375115
  Portale Lazio: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Lazio