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Trevi nel Lazio

Coordinate: 41°51′44″N 13°14′49″E
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Trevi nel Lazio
comune
Trevi nel Lazio – Stemma
Trevi nel Lazio – Bandiera
Trevi nel Lazio – Veduta
Trevi nel Lazio – Veduta
Veduta di Trevi nel Lazio
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Provincia Frosinone
Amministrazione
SindacoSilvio Grazioli (lista civica) dal 1-6-2015
Territorio
Coordinate41°51′44″N 13°14′49″E
Altitudine821 m s.l.m.
Superficie54,32 km²
Abitanti1 701[1] (30-6-2022)
Densità31,31 ab./km²
FrazioniAltipiani di Arcinazzo
Comuni confinantiArcinazzo Romano (RM), Filettino, Fiuggi, Guarcino, Jenne (RM), Piglio, Vallepietra (RM)
Altre informazioni
Cod. postale03010
Prefisso0775
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT060080
Cod. catastaleL398
TargaFR
Cl. sismicazona 2B (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 604 GG[3]
Nome abitantitrebani
Patronosan Pietro Eremita
Giorno festivo30 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Trevi nel Lazio
Trevi nel Lazio
Trevi nel Lazio – Mappa
Trevi nel Lazio – Mappa
Posizione del comune di Trevi nel Lazio nella provincia di Frosinone
Sito istituzionale

Trevi nel Lazio è un comune italiano di 1 701 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Geografia fisica

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Il territorio comunale di Trevi nel Lazio si trova a cavallo tra i monti Simbruini a nord ed i monti Ernici a sud.

Capitello ionico-italico da un tempio romano del III-II secolo a.C., attualmente reimpiegato come base del fonte battesimale nella chiesa di Santa Maria Assunta
Castello Caetani a Trevi nel Lazio

La zona apparteneva al territorio meridionale degli Equi e alla conquista da parte dei Romani entrò a far parte della tribù Aniensis (dell'Aniene), istituita nel 299 a.C.[4].

All'occupazione romana si collegò probabilmente lo sviluppo di un possibile precedente oppidum equo[5], con la costruzione di diversi edifici monumentali nel III e II secolo a.C.: un santuario extra-urbano di cui restano i depositi votivi[6], le mura in opera quadrata che racchiudevano un perimetro ristretto, relativo all'acropoli cittadina, con funzioni anche di terrazzamento monumentale[7] e un tempio di cui restano alcuni capitelli ionico-italici, uno dei quali è reimpiegato nella chiesa di Santa Maria Assunta come fonte battesimale; il tempio era probabilmente eretto su un terrazzamento artificiale con muri di contenimento in opera poligonale che sorge subito fuori dalla "Porta maggiore"[8].

In epoca tardo repubblicana fu un municipio, come attesta un'iscrizione[9], con il nome di Treba e poi Treba Augusta. In epoca successiva sulle pendici rivolte alla valle dell'Aniene si impiantarono ville su terrazze in opera quadrata.

Appartenne alla prima delle regioni dell'Italia augustea[10]. Nel suo territorio aveva origine l'acquedotto dell'Acqua Marcia[11]. Fu sede di una diocesi (diocesi di Trevi nel Lazio), che venne incorporata nel 1088 in quella di Anagni[12].

Nel 1151 il castrum Trevi fu oggetto di scambio tra papa Eugenio III che la cedette ai fratelli Oddone e Carsidonio de Columna che in cambio cedevano la metà loro spettante di Tuscolo insieme a Monte Porzio e Montefortino[13].

Il feudo venne concesso da papa Alessandro IV al nipote, Rinaldo de Rubeis, nel 1257[14] e passò quindi nel 1262, sotto papa Urbano IV, all'abbazia di Subiaco. Tornò a Rinaldo de Rubeis nel 1264 sotto papa Clemente IV. Nel 1302 fu acquistato da Pietro Caetani, fratello del papa Bonifacio VIII e rimase in possesso della famiglia Caetani fino alla loro cacciata nel 1471 ad opera della popolazione locale.

Papa Sisto IV nel 1473 assegnò nuovamente Trevi al monastero di Subiaco, sotto la cui giurisdizione temporale rimase fino al 1753, sotto papa Benedetto XIV e fu in seguito sottoposta direttamente al governo pontificio. La storia locale iniziò ad essere indagata a cavallo tra Seicento e Settecento[15].

Durante l'occupazione napoleonica fece prima parte del dipartimento del Circeo della Repubblica Romana (1798-1799), con capoluogo Anagni, e poi del dipartimento del Tevere (1809-1810) o dipartimento di Roma (1810-1814) annesso all'Impero francese, dal 1812 nell'arrondissement di Frosinone.

Nel riordino amministrativo di papa Pio VII nel 1816, entrò a far parte della delegazione di Frosinone e all'interno di questa fu sottoposto al governatore di Guarcino. Dopo la scomparsa dello Stato Pontificio nel 1870 entrò a far parte del Regno d'Italia, nel circondario di Frosinone della provincia di Roma. Nel 1872 il consiglio comunale decise per la denominazione di Trevi nel Lazio. Nel 1927 entrò a far parte della allora istituita provincia di Frosinone.

La città fu colpita nel 1915 dal terremoto della Marsica. Durante la seconda guerra mondiale subì un grande rastrellamento tedesco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Facciata della chiesa collegiata di Santa Maria Assunta

Architetture militari

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Il castello Caetani sorge nella parte più alta del paese, al centro della parte più antica, detta "Civita". Un'installazione militare potrebbe essere attestata a partire da documenti dell'XI secolo che menzionano l'esistenza di soldati (milites), ma forse è di origine più antica, data anche la collocazione strategica a dominio dell'alta valle dell'Aniene. Nel XIII secolo subì un incendio e venne probabilmente ricostruito poi nelle forme attuali. Sorse al di sopra delle mura in opera quadrata che delimitavano l'antica acropoli e fu collegato ad una cinta muraria più ampia che recingeva la parte più alta dell'abitato[19]. Nella parte nord sono gli ambienti destinati a residenza del signore, mentre nella parte sud sono quelli destinati alle funzioni militari. Al centro è un maschio a base quadrata. Danneggiato dal terremoto della Marsica del 1915 è stato restaurato nel 1984.

Architetture civili

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Arco di Trevi
  • Arco di Trevi: si tratta di uno sbarramento in blocchi di opera quadrata con un'ampia apertura ad arco, attribuibile al III-II secolo a.C., al confine con il comune di Guarcino che costituiva probabilmente un passaggio controllato al confine tra il territorio degli Equi e degli Ernici[20]

Aree naturali

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[21]

Tradizioni e folclore

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La festa del santo patrono, San Pietro l'eremita (ricordato il 30 agosto), si svolge tra il 28 e il 31 agosto. Il 29 agosto si tiene una processione a partire dalla chiesa collegiata di Santa Maria Assunta e le vie cittadine sono occupate dal mercato. Le celebrazioni si svolgono con la partecipazione dei cittadini di Rocca di Botte, luogo natale del santo, che vengono in pellegrinaggio a venerarne i resti.

Il 31 agosto si svolge una fiera di merci e bestiame e la festa si chiude con intrattenimenti musicali e con l'arrivo della "Signora", un pupazzo di carta che viene bruciato.

Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero di addetti delle imprese locali attive (valori medi annui).[22]

2015 2014 2013
Numero imprese attive % Provinciale Imprese attive % Regionale Imprese attive Numero addetti % Provinciale Addetti % Regionale Addetti Numero imprese attive Numero addetti Numero imprese attive Numero addetti
Trevi nel Lazio 90 0,27% 0,02% 159 0,15% 0,01% 93 162 96 167
Frosinone 33.605 7,38% 106.578 6,92% 34.015 107.546 35.081 111.529
Lazio 455.591 1.539.359 457.686 1.510.459 464.094 1.525.471

Nel 2015 le 90 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano lo 0,27% del totale provinciale (33.605 imprese attive), hanno occupato 159 addetti, lo 0,15% del dato provinciale; in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato poco meno di due addetti (1,77).

Trevi nel Lazio ha ricevuto la Bandiera Arancione[23], il certificato di eccellenza turistico-ambientale che il Touring Club Italiano assegna alle piccole località dell'entroterra italiano.

Amministrazione

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Nel 1872 Trevi cambiò denominazione in Trevi nel Lazio.

Nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Frosinone, Trevi nel Lazio passò dalla provincia di Roma a quella di Frosinone.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 giugno 1993 27 aprile 1997 Paolo D'Ottavi Liste civiche eterogenee Sindaco
28 aprile 1997 13 maggio 2001 Bruno Barbona Lista civica Sindaco I mandato
14 maggio 2001 28 maggio 2006 Bruno Barbona Lista civica Sindaco II mandato
29 maggio 2006 28 marzo 2010 Silvio Grazioli Lista civica Sindaco I mandato
29 marzo 2010 31 maggio 2015 Pierfilippo Schina Lista civica Progetto comune Sindaco I mandato
1º giugno 2015 in carica Silvio Grazioli Lista civica Trevi nel futuro Sindaco II mandato

Altre informazioni amministrative

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Trevi ha una lunga tradizione calcistica, che vanta numerose squadre durate più o meno tempo. La società più longeva è sicuramente la Polisportiva Trevi, fondata nel 1983 da un gruppo di ragazzi trebani, che ha raggiunto nel periodo di maggior successo la Promozione. La Pol.Trevi è cessata nel 2013 dopo aver raggiunto una storica salvezza . La più recente è la ASD Gioventù Trebana, fallita nel 2017.

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, p.132.
  5. ^ Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, p.145.
  6. ^ Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, pp.132-133.
  7. ^ Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, p.136.
  8. ^ Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, p.141.
  9. ^ CIL XIV, 3451
  10. ^ Plinio, Naturalis historia, III,65.
  11. ^ Frontino, De aquis urbis Romae, 11,93.
  12. ^ Bolla pontificia Potestatem auctore Deo, di papa Urbano II
  13. ^ Valeria Beolchini, Tusculum II: Tuscolo, una roccaforte dinastica a controllo della Valle Latina, 2006, pp.91-92
  14. ^ In tale anno la cosiddetta Terra Trebana che oltre a Trevi comprendeva anche Filettino e Vallepietra, era in condominio tra la chiesa di Anagni e Rinaldo Rubeus di Mattia Papa, v. Sandro Carocci, Baroni di Roma. Dominazioni signorili e lignaggi aristocratici nel duecento e nel primo trecento, Publications de l'École française de Rome, A. 1993, Vol, 181, pp.114 e 279.
  15. ^ Domenico Antonio Pierantoni ha lasciato dei manoscritti sulle Memorie del Lazio, conservati nell'archivio comunale: Quilici Gigli 1987, citato in bibliografia, p.129 e nota 1; vedi pagina Archiviato il 22 ottobre 2012 in Internet Archive. sul sito Comune.TreviNelLazio.fr.it
  16. ^ a b c d Pagina con notizie sulle chiese Archiviato il 22 ottobre 2012 in Internet Archive. sul sito del comune.
  17. ^ Pagina sull'organo Bonifazi Archiviato il 22 ottobre 2012 in Internet Archive. sul sito del comune.
  18. ^ Oratorio di San Pietro Eremita, su italiavirtualtour.it, ItaliaVirtualTour.
  19. ^ Luigi Centra, pagine sul castello Caetani[collegamento interrotto] da Castelli nella provincia di Frosinone sul sito CiociariaDaVivere.com.
  20. ^ Franco Ricci, Trevi nel Lazio, antica Treba Augusta. Notizie storico artistiche (on line ( (PDF)) sul sito dell'associazione di volontariato ADOP di Trevi nel Lazio).
  21. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  22. ^ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat, su asc.istat.it. URL consultato il 29 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
  23. ^ Trevi nel Lazio: cosa vedere, dove dormire, dove mangiare | Touring Club, su Touring Club Italiano. URL consultato il 2 maggio 2024.
  24. ^ gemellaggio tra Rocca di Botte e Trevi nel Lazio, su confinelive.it, ConfineLive.
  • Stefania Quilici Gigli, in Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, 99, 1987, 129-169.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Sito ufficiale, su comune.trevinellazio.fr.it. Modifica su Wikidata
  • Stefania Quilici Gigli, voce "Trevi nel Lazio", in Enciclopedia dell'arte antica, Treccani, 1997.
Controllo di autoritàVIAF (EN123185474 · LCCN (ENn82220845 · J9U (ENHE987007555249205171