Bivona: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|la località [[italia]]na frazione di [[Vibo Valentia]]|[[Bivona (Vibo Valentia)]]}}
{{W|comuni|maggio 2008}}
{{vaglio|/2}}
{{Comune
{{Comune
|nomeComune = Bivona
|nomeComune = Bivona
|panorama =Panorama Bivona 5.jpg
|didascalia = Panorama di Bivona, città delle Pesche
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|altitudine = 503
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|frazioni = <!-- elenco delle frazioni, separate da virgola e spazio - senza ritorni a capo -->
|comuniLimitrofi = [[Alessandria della Rocca]], [[Calamonaci]], [[Cammarata]], [[Castronovo di Sicilia]] (PA), [[Cianciana]], [[Lucca Sicula]], [[Palazzo Adriano]] (PA), [[Prizzi]] (PA), [[Ribera]], [[San Biagio Platani]], [[San Giovanni Gemini]], [[Santo Stefano Quisquina]]
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|fiscale = A896
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|patrono = [[Santa Rosalia]]
|patrono = [[Santa Rosalia]]
|festivo = [[4 settembre]]
|festivo = [[4 settembre]]
|zonaSismica = 2
|sito = <!-- http://www.comune.bovezzo.bs.it/ -->
|gradiGiorno = 1268
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
|sito = http://www.comune.bivona.ag.it
[[Immagine:BivonaPlace.jpg|left|thumb|220px|Ecco dove si trova Bivona]]
}}


{{quote|Nella provincia di Agrigento, è noto come paese modello, pulito, con i conti in ordine. Un posto fortunato, pure: clima invidiabile, terra buona, i peschi più belli del Mediterraneo [...]|Da ''[[La Repubblica]]'' del [[12 luglio]] [[2000]]<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/07/12/viaggio-nell-italia-dei-nuovi-emigranti.html|titolo=La Repubblica del 12 luglio 2000|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=01-06-2009|cid=}}</ref>}}

'''Bivona''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[biˈvoːna]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=79682&r=26941|titolo=Dizionario di ortografia e pronunzia su Rai.it|accesso=30-03-2009}}</ref>, ''Vivona'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 4.015 abitanti<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html|titolo=Dato Istat al 31/12/2008|accesso=27-04-2009}}</ref> della [[provincia di Agrigento]] in [[Sicilia]].</br> Circondata dai [[monti Sicani]], dista 66 km dal [[Capoluogo#Capoluogo di Provincia|capoluogo di provincia]] e 88 km da [[Palermo]], [[Capoluogo#Capoluogo di Regione|capoluogo di regione]]. Durante i secoli [[XV secolo|XV]] e [[XVI secolo|XVI]] fu uno dei maggiori centri feudali della Sicilia ed il primo ad essere elevato a [[Ducato (feudo)|ducato]], nel [[1554]]. Vi è attestato il [[Santa Rosalia#Il culto|culto più antico]] di [[santa Rosalia]] di cui si abbia notizia certa<ref name=santarosalia>{{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|anno=1997|editore=Comune di Bivona|città=Bivona|cid=Antonino Marrone, 1997}} pag. 106.</ref>. Oggi Bivona è nota soprattutto per la coltivazione della [[Prunus persica|pesca]] e per la presenza di numerose [[Scuola|scuole]] e [[Scuola secondaria di secondo grado|istituti superiori]], che la rende meta di studi di tantissimi giovani dei paesi circostanti<ref name=schola>{{cita web|url=http://liceobivona.altervista.org/storia1.htm|titolo=La storia del liceo di Bivona|accesso=25-06-2009}}</ref>.

==Geografia fisica==
[[Immagine:Panoramabivona5.jpg|thumb|250px|right|<center>Panoramica di Bivona</center>]]
Bivona è situata alle pendici della catena dei [[monti Sicani]], nell'entroterra [[Provincia di Agrigento|agrigentino]], al confine con la [[provincia di Palermo]]. L'altitudine del paese viene indicata a 503 {{m s.l.m.}}: in realtà a questa quota si trova la residenza dell'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà); il centro abitato infatti si sviluppa tra i 420 {{m s.l.m.}} dei quartieri meridionali ai circa 600 {{m s.l.m.}} dell'ex Tracomatosario a nord<ref>I dati altimetrici specificati sono stati desunti dalla carta aerofotogrammetrica esistente nell'ufficio tecnico del Comune di Bivona.</ref>. Il paese è attraversato da un torrente, oggi intubato, l'Alba, che confluisce nel [[Magazzolo]]: quest'ultimo, a sua volta, scorre a sud del paese. A qualche chilometro dal centro abitato si trova la [[diga Castello]], le cui acque sono irrigue per i pescheti di Bivona e per gli [[Arancia di Ribera|aranceti]] di [[Ribera]]. Ecco cosa scrisse nel [[1553]] il padre [[Compagnia di Gesù|gesuita]] Domenech in una lettera in cui descrisse Bivona e il suo territorio inviata ad [[Ignazio di Loyola]]<ref> {{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Bivona città feudale vol. I|anno=1987 |editore=Salvatore Sciascia Editore |città=Caltanissetta-Roma|cid=Antonino Marrone, 1987 I}} Pag. 206.</ref>:
{{quote|Oltre a ciò sappia V.P. che questa terra si trova in mezzo a molte altre terre e città, che le fanno corona. A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno, da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano, con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento, carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina, si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto che nelle due predette città. È inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno}}

===Territorio===
Il territorio di Bivona ricade nel tratto montano inferiore del complesso orografico dei [[monti Sicani]] e nel tratto medio vallivo del bacino idrografico del fiume [[Magazzolo]]. Ha un'estensione di circa 89 km² e si presenta abbastanza eterogeneo sotto il punto di vista geomorfologico: si passa da una zona pedemontana o collinare (circa i 3/4 dell'intero territorio) ad una zona tipicamente montana, con un'altitudine media di circa 1000-1100 m. Il punto più basso del territorio bivonese si trova nella parte meridionale, nella zona confinante con i territori di [[Ribera]] e [[Cianciana]] (64 m); il punto più alto corrisponde alla cima del [[Monte delle Rose]] (1436 m), al confine con la [[provincia di Palermo]] (territorio di [[Palazzo Adriano]]). Tutto il territorio bivonese, uno dei più estesi del circondario, è costellato di boschi e ampie zone verdi: anch'esso, insieme ai territori di altri tre comuni, ricade all'interno della "[[riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]]".

*Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003<ref>{{cita web|http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischio-sismico/perProvincia.pdf|Classificazione sismica dei comuni italiani|30-03-2009}}</ref>

====Orografia====
[[Immagine:Turcituri1.jpg|thumb|225px|left|Panoramica del Pizzo Mondello]]
Il paesaggio montano di Bivona è composto da rilievi calcareo-dolomitici di epoca [[Mesozoico|mesozoica]], quasi tutti nella parte settentrionale del territorio, molti al di sopra dei 1.000 metri: essi formano un anfiteatro naturale che sovrasta l'abitato di Bivona. Il [[Monte delle Rose]] è sicuramente il rilievo più importante del territorio bivonese. Altre alture presenti nella "Carta Orografica del Territorio del Comune di Bivona" sono:
{|style="width: 50%; align:top"
|-
|valign=top|
*Monte Pernice (1.393 m)
*Pizzo San Filippo (1.352 m)
*Monte Scuro (1.310 m)
*Pizzo Mondello (1.245 m)
|valign=top|
*Pizzo Catera (1.192 m)
*Pizzo Scavarrante (1.072 m)
*Pizzo di Naso (965 m)
*Pizzo San Matteo (751 m)
|}
Il Pizzo Mondello è un affioramento roccioso costituito da [[calcare|calcari]] con [[selce]] ad Halobia che presentano stratificazioni fortemente inclinate, diventate oggetto di studi da parte di un gruppo internazionali di ricercatori e geologi. Il Pizzo Mondello diventerà presto una sezione di riferimento per tutta la comunità scientifica mondiale<ref>{{cita web|url=http://www.guidasentiero.it/pages/standard/StandardPage.aspx?idm=330&idd=321&idp=301|titolo=Pizzo Mondello|accesso=30-03-2009}}</ref>.

====Idrografia====
[[Immagine:Digacastello20.jpg|thumb|225px|right|Panoramica della Diga Castello]]
Il fiume [[Magazzolo]] rappresenta l'asta principale del [[bacino idrografico]]: sono frequenti anche i valloni tributari di destra del Magazzolo e numerosi sono i [[Fiume|corsi d'acqua]] dallo sviluppo tortuoso con forte azione [[erosione|erosiva]] di tipo regressivo, con importante apporto idrico nella stagione delle piogge (ma asciutti durante l'estate). I corsi d'acqua prendono origine dai rilievi presenti nella zona. I principali affluenti del Magazzolo sono il Vallone Lordo, il Vallone Calabrò, il Vallone Acque Bianche, il Vallone Salito e il Vallone Gebbia. Il bacino del fiume Magazzolo è limitato dal Pizzo Mondello, dal Pizzo Scavarrante, dalla Serra Mezzo Canale e dal Cozzo Timpe Rosse. Questa fitta rete idrografica ha favorito la realizzazione della [[diga Castello]] che, con i suoi 20.500.000 mc, risulta uno degli invasi più importanti della zona ed uno dei più grandi dell'intera Sicilia. Numerose sono anche le [[Sorgente (idrologia)|sorgenti]], la cui portata varia da oltre 40 litri/secondo a pochi litri/secondo nei periodi di magra; le acque delle varie sorgenti sgorgano da diverse zone, e convogliano in tre canali naturali principali: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba (oggi fiume sotterraneo che attraversa il paese); il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo convoglia le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo: tutti e tre i canali confluiscono nel Magazzolo. Da notare la presenza di alcuni piccoli [[Lago artificiale|laghi artificiali]], specialmente ad uso aziendale.

====Flora e fauna====
La [[Flora (botanica)|flora]] e la [[fauna]] del territorio di Bivona sono quelle tipiche delle zone pedemontane dell'area mediterranea. In prevalenza sono presenti il [[Pinus halepensis|pino d'Aleppo]], il [[Cupressus|cipresso comune]], il [[Pinus nigra|pino nero]] e l'[[Abies cephalonica|abete greco]]; l'[[Euphorbia|euforbia cespugliosa]], il biancospino e la [[Osyris alba|ginestrella]] si trovano soprattutto presso i corsi d'acqua. Tanti alberi presenti in paese furono piantati negli [[Anni 1930|anni trenta]] in vista della visita del paese da parte di [[Benito Mussolini]]: in quella occasione vennero piantati i [[Platanus|platani]] di via Lorenzo Panepinto, le [[Robinia pseudoacacia|robinie]] nella piazzetta denominata [[28 ottobre|XXVIII ottobre]] (a ricordare appositamente un evento legato al [[fascismo]]) e venne edificata la Villa Comunale. Ugualmente al periodo fascista risale la presenza di numerosi [[Eucalyptus camaldulensis|eucalipti]] introdotti in quel periodo in tutta la Sicilia per interventi di rimboschimento e bonifiche. Per quanto riguarda la fauna, i boschi sono prevalentemente costituiti da piccoli insettivori ([[Cyanistes caeruleus|cinciarelle]], [[Parus major|cinciallegre]], [[Fringilla coelebs|fringuelli]], [[Sylvia atricapilla|capinere]], [[Erithacus rubecula|pettirossi]], [[Troglodytes troglodytes|scriccioli]]) e da [[Turdus merula|merli]], [[Columba palumbus|colombacci]] e [[Garrulus glandarius|ghiandaie]].
[[Immagine:Mappabivona1.jpg|thumb|left|175px|Plastico del territorio bivonese e del circondario all'interno del Palazzo Municipale]]

====Comuni confinanti====
Bivona confina con 8 comuni:<br>
*Alessandria della Rocca, Calamonaci, Castronovo di Sicilia (PA), Cianciana, Lucca Sicula, Palazzo Adriano (PA), Ribera, Santo Stefano Quisquina.

{{Città vicine
| NORDOVEST=[[Palazzo Adriano]]
| DISTANZA_NO=32,1
| NORD=[[Palazzo Adriano]]
| DISTANZA_N=
| NORDEST=[[Castronovo di Sicilia]]
| DISTANZA_NE=33
| OVEST=[[Lucca Sicula]]
| DISTANZA_O=18,7
| IMMAGINEOTESTO=[[Immagine:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
| EST=[[Santo Stefano Quisquina]]
| DISTANZA_E=6,8
| SUDOVEST=[[Calamonaci]], [[Ribera]]
| DISTANZA_SO=25,5 km, 30,1
| SUD=[[Cianciana]]
| DISTANZA_S=18,4
| SUDEST=[[Alessandria della Rocca]]
| DISTANZA_SE=9,8
}}


<div class="NavFrame" style="text-align:left; width:90%; background:#006400; margin-left:auto;margin-right:auto;">
'''Bivona''' è un comune di oltre 4.000 abitanti della [[provincia di Agrigento]], che dista 54 Km dal capoluogo di provincia, e 90 km da [[Palermo]]. Bivona è un piccolo centro montano famoso per la coltivazione della [[Prunus persica|pesca]], la quale costituisce la coltura piu diffusa in tutto il territorio circostante, e il cui periodo di maturazione e raccolta va dalla seconda metà di luglio alla seconda metà di settembre. Circondata dai monti Sicani, questi cittadina dell'alto Agrigentino, rappresenta un punto fermo di riferimento per molti dei paesi limitrofi, specialmente grazie alla presenza di numerosi Istituti per Scuole Superiori diffusi in tutto il territorio Bivonese. Inoltre c'è da sottolineare la presenza massiccia di Chiese Antiche, risalenti sia al periodo medievale, sia all'età moderna.
<div class="NavHead" style="background:#EFEFEF; padding-bottom:0; text-align:center; padding-left:1em">
Distanze in linea d'aria</div>
<div class="NavContent" style="margin-bottom:.5em; padding:.2em; background-color:#FFFFFF">
{|
[[Immagine:Bivonanellaprovinciadiagrigento.jpg|right|thumb|400px|Territorio bivonese nella provincia di Agrigento]]
Calcolando la distanza dei comuni in linea d'aria in base al centro urbano, Bivona dista<ref>Distanze in linea d'aria calcolate con il software [[Google Earth]]. La ricerca è stata effettuata tra le distanze delle coordinate dei comuni
nel raggio approssimativo di 25 km lineari, dei comuni capoluoghi di provincia della Sicilia e del comune di Roma, capitale d'Italia.</ref>:
{|style="width: 100%; align:top"
|-
|valign=top|
*4,51 km da [[Santo Stefano Quisquina]];
*5,76 km da [[Alessandria della Rocca]];
*8,87 km da [[Palazzo Adriano]] (PA);
*10,76 km da [[Cianciana]];
*11,52 km da [[Prizzi]] (PA);
*12,60 km da [[Lucca Sicula]];
*13,33 km da [[Burgio]];
*13,70 km da [[Villafranca Sicula]];
*14,18 km da [[San Biagio Platani]];
*15,97 km da [[Castronovo di Sicilia]] (PA);
*16,35 km da [[Chiusa Sclafani]] (PA);
*16,79 km da [[Calamonaci]];
*16,97 km da [[Cammarata]];
*17,63 km da [[San Giovanni Gemini]];
*18,00 km da [[Sant'Angelo Muxaro]];
*18,47 km da [[Bisacquino]] (PA);
*18,94 km da [[Giuliana]] (PA);
*19,84 km da [[Casteltermini]];
*20,16 km da [[Caltabellotta]];
|valign=top|
*20,29 km da [[Lercara Friddi]] (PA);
*20,34 km da [[Cattolica Eraclea]];
*21,35 km da [[Campofiorito]] (PA);
*22,93 km da [[Santa Elisabetta (AG)|Santa Elisabetta]];
*23,45 km da [[Campofelice di Fitalia]] (PA);
*23,65 km da [[Acquaviva Platani]] (CL);
*24,77 km da [[Corleone]] (PA);
*25,05 km da [[Raffadali]];
*25,24 km da [[Vicari]] (PA);
*25,71 km da [[Contessa Entellina]] (PA);
*36,12 km da [[Agrigento]];
*55,58 km da [[Palermo]];
*56,76 km da [[Caltanissetta]];
*74,22 km da [[Enna]];
*92,42 km da [[Trapani]];
*137,48 km da [[Ragusa]];
*145,96 km da [[Catania]];
*174,28 km da [[Siracusa]];
*196,47 km da [[Messina]];
*481,39 km da [[Roma]].
|}
|}
</div></div>


==Clima==
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Bivona}}
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Bivona}}


L'influenza del [[clima]] si fa risentire sia sulla morfologia del territorio che sulla [[Plantæ|vita vegetale]] ed [[Animalia|animale]] della zona. Il clima del territorio bivonese presenta una relativa variabilità, legata in particolar modo alle differenze di altitudine e morfologiche. Le caratteristiche offerte dalla [[stazione meteorologica di Bivona]] consentono di attribuire il regime del suo territorio ad una clima "temperato caldo" con prolungamento della [[Estate|stagione estiva]] e con [[Inverno|inverni]] miti. Il clima di Bivona viene considerato come "clima di collina": tuttavia il clima generale dei [[Monti Sicani|Sicani]] si pone tra i climi "temperato-caldi" o "mesotermici" (all'interno dei climi "Xerotherici Mediterranei").<br>Per quanto riguarda le temperature<ref>Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui [[Monti Sicani]] da ''ARUTA et al.'' ([[1985]]). Tali elaborazioni si riferiscono ad un periodo di cinquanta anni a partire dal [[1921]].</ref>:
==Evento==
*nell'ambito delle temperature ''massime'', il valore minimo si riscontra in [[gennaio]] (11,2 °C) e quello massimo nel mese di [[luglio]] (33,1 °C);
[[Immagine:Pesche_Bivona.jpg|left|thumb|230px|La Pesca Bianca Di Bivona]]
*nell'ambito delle temperature ''medie'', il valore minimo si riscontra nel mese di [[gennaio]] (8,4 °C) e quello massimo nel mese di [[luglio]] (26,9 °C);
L'evento principale della stagione estiva bivonese è la '''Sagra della pesca''', la quale viene organizzata dall'amministrazione comunale nella seconda metà di agosto, e costituisce la principale attrattiva del piccolo paese montano. La pesca bianca di Bivona, infatti, rappresenta, oltre che una rara prelibatezza, la principale coltura diffusa in tutto il territorio bivonese. Il 20 agosto del 2006 si è festeggiata la 21° edizione, e come ogni anno la presenza di un grande ospite(quasi sempre cantante) ha attribuito spessore all'intero evento. Nel 2006 è stata la volta di Mario Venuti, tuttavia negli anni passati si annoverano le presenze di Silvia Salemi, Anna Oxa, Ivana Spagna, Edoardo Bennato, Edoardo DeCrescenzo, Francesco Baccini e tanti altri Big. Da qualche anno a questa parte, inoltre, la manifestazione non si concentra solamente in un unico giorno, ma si articola in tre giornate consecutive, venerdi, sabato, e domenica (la giornata finale nonché quella principale). Peculiarità fondamentale di tutta la manifestazione è rappresentata anche dagli stands(area espositiva) che il comune mette a disposizione nelle vie del centro di Bivona per la mostra dell'artigianto locale e non, e per i commercianti di prodotti agro-alimentari tipici locali e non. Durante la giornata finale della Sagra, dalle prime ore del mattino fino al tardo pomeriggio, è possibile assaggiare gratuitamente le prelibatezze locali, esclusivamente a base di Pesche, tra cui le Pesche con il vino rosso e bianco, le crostate di marmellata di pesche, e il gelato alla pesca.
*nell'ambito delle temperature ''minime'', il valore minimo si riscontra nel mese di [[gennaio]] (5,3 °C) e quello massimo nei mesi di [[luglio]] e [[agosto]] (20,6 °C). Pochi i giorni di [[gelo]].<br>Per quanto riguarda le precipitazioni, il numero di giorni [[Pioggia|piovosi]] medi mensili è più alto nei mesi di [[dicembre]] e [[gennaio]], e via via minore fino a tendere a zero nel mese di [[luglio]]. Le [[Neve|precipitazioni nevose]] si riscontrano soprattutto nel mese di [[gennaio]] (ma raramente avvengono anche nei mesi di [[dicembre]], [[febbraio]] e [[marzo]]).
Questi assaggi gratuti sono dislocati in tutte le vie del centro cittadino, all'interno di particolari stands, adibiti unicamente alla distribuzione gratutita di prodotti alla pesca.


{{ClimaAnnuale
==Estate Bivonese==
| nome = [[Stazione meteorologica di Bivona|BIVONA]]<ref>{{cita web|http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/671%20%5BBivona%5D%20capoluogo.Txt|I dati della tabella si riferiscono invece al periodo trentennale 1961-1990|30-03-2009}}</ref>
[[Immagine:Bivona Estate 2006 CalcettoDay.jpg|left|thumb|220px|Piazza San Giovanni ospita il torneo di Calcetto tutti i mesi di Luglio]]
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 11.6
| tempmax02 = 13.1
| tempmax03 = 15.3
| tempmax04 = 18.7
| tempmax05 = 24.6
| tempmax06 = 30.0
| tempmax07 = 33.0
| tempmax08 = 32.8
| tempmax09 = 28.3
| tempmax10 = 22.0
| tempmax11 = 16.7
| tempmax12 = 13.1
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 4.8
| tempmin02 = 5.1
| tempmin03 = 6.4
| tempmin04 = 8.5
| tempmin05 = 12.3
| tempmin06 = 17.2
| tempmin07 = 20.0
| tempmin08 = 20.4
| tempmin09 = 17.0
| tempmin10 = 12.8
| tempmin11 = 9.4
| tempmin12 = 6.5
}}
*Classificazione climatica: zona C, 1268 GG<ref>{{cita web|http://www.confedilizia.it/clima-SICILIA.htm|Dati Confedilizia|30-03-2009}}</ref>


==Storia==
Con Estate Bivonese si Indica l'insieme di Manifestazioni Culturali, Musicali, e sportive che, con cadenza pressoché giornaliera, caratterizzano tutte le giornate di Agosto.
{{vedi anche|Storia di Bivona}}
Ad anticipare queste manifestazioni, vi è un avvenimento, molto seguito dal popolo Bivonese, che tiene occupati la maggior parte dei giovani del Luogo.
Si sta parlando del seguitissimo ''Torneo di Calcio a 5'' che negli ultimi anni ha preso la denominazione di '''Torneo dei monti Sicani'''. Questa manifestazione, nata nei primi anni ottanta, si svolge nella seconda metà di Luglio, e funge da evento-Traghettatore fino all'inizio della vera e propria Estate Bivonese. [[Immagine:biv.jpg|left|thumb|220px|Piazza San Giovanni ospita il torneo di Calcetto tutti i mesi di Luglio]]La bellezza di questa competizione sta principalmente nella "''location''" scelta per il suo svolgimento, rappresentata dalla Piazza principale del paese, cioè ''Piazza San Giovanni'', la quale per l'occasione viene adeguata alla manifestazione sportiva. La piazza in questione, infatti, muta il suo aspetto trasformandosi in una specie di arena, dato che il numeroso pubblico assiste alle gare, in parte comodamente seduto su due lunghissime panchine di legno(montate ad hoc per l'evento), che costeggiano, a non più di una decina di centimetri, i due lati del campo, e in parte in piedi dietro le suddette pachine. Lo scenario che, quindi, si viene a creare è alquanto suggestivo, anche perché l'alta qualità delle squadre partecipanti a questa manifestazione, per altro totalmente finanziata dal comune di Bivona, ha reso questo torneo uno dei piu competitivi dell'alto agrigentino. Ritornando alla vera e propria "Estate Bivonese", c'è da dire che le tipiche attività, per lo più serali, che vengono organizzate sono riconducibili a ''Rassegne Teatrali'', ''Concerti Musicali'', ''Serate di Cabaret'', ecc....


===Dalle origini alla fine del XIII secolo===
[[Immagine:Santa_Rosalia.jpg|right|thumb|220px|Statua di Santa Rosalia portata in processione il 4 settembre di ogni anno]]
Alcuni reperti archeologici hanno confermato la presenza umana nel territorio di Bivona a partire già dall'[[età del rame]]<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|40}}.</ref>. Si pensa che la città sia stata fondata dal tiranno [[Gelone|Gelone di Siracusa]] (allora avrebbe dovuto chiamarsi Hipponium); alcuni studiosi la identificano con Ippana (città greca rinvenuta nei pressi di [[Prizzi]]), ma è un'ipotesi aspramente criticata da molti<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|33-40}}.</ref>. Il primo documento ufficiale su Bivona risale al [[1160]], al tempo di re [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]] e dei suoi successori [[Guglielmo I di Sicilia|Guglielmo I]] e [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]]<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|49}}.</ref>. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne uno dei maggiori centri del [[Vallo di Mazara|Val di Mazara]].
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = Le origini del nome<small><ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|47-48}}.</ref></small>
|contenuto = Il nome '''Bivona''' è sicuramente un nome di derivazione non araba; esso si trova per la prima volta in un documento del 1171, ma la forma più frequente fino ai primi anni del Cinquecento era ''Bibona''. La forma ''Bisbona'' venne usata molto probabilmente per la prima volta da Federico III, in una lettera del 28/09/1363 spedita a Giovanni Chiaramonte. In una lettera del 1553 viene scritto: «Bisbona quoque vulgo Bivona dicitur»: ciò farebbe pensare ad una colta rielaborazione del nome; così nel 1557 viene affermato: «È questa terra detta Bivona, quasi Bi-bona, cioè bis-bona, per la perfezione dell'aria, essendo posta sopra altissime rupi e per l'abbondanza delle salutifere acque e fruttiferi arbori, de quali sommamente abbonda, luogo veramente più che buono e amenissimo». Esiste anche la forma ''Vivona'', oggi usata nel dialetto locale. Il toponimo Bivona potrebbe derivare da Hipponium (probabile antico nome della città nei secoli avanti Cristo) o da Ippana (città greca nei pressi dell'attuale Prizzi), con la seguente trasformazione nel corso dei secoli: Hipponium>Ippona>Ippana>Vibo(na)>Bibona>Bisbona>Bivona. Quindi il nome, probabilmente, si dovrebbe ricondurre al greco ἴππος.
}}


===Dal XIV al XVIII secolo===
Divenuta signoria alla fine del [[XII secolo]], fu messa al sacco dalle truppe regie comandate da [[Ventimiglia (famiglia)|Francesco Ventimiglia]] ([[1359]]), che lasciò poi il [[castello di Bivona]] in custodia a Corrado Doria, futuro signore del paese<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|59}}.</ref>. Bivona si sviluppò maggiormente sotto la signoria dei [[Chiaramonte]] ([[1363]]-[[1392]]) ma soprattutto sotto quella dei [[De Luna d'Aragona|De Luna]]. Alcuni esponenti di questa famiglia furono protagonisti dei due famosi [[Caso di Sciacca|Casi di Sciacca]]. <br/>
Il [[XVI secolo]] fu il secolo d'oro della storia di Bivona: nel [[1554]] [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] elevò il paese a città ducale e Pietro De Luna fu il primo nobile siciliano ad acquistare il maggiore titolo feudale dell'epoca, cioè il titolo di duca<ref name=duca>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|152}}.</ref>. I due secoli successivi furono caratterizzati prima dal ducato della famiglia dei [[Moncada (famiglia)|Moncada]] (i principi di [[Paternò (famiglia)|Paternò]]), poi da quello di nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali e favorirono il declino della città di Bivona.


===Dal XIX secolo ai giorni nostri===
{{vedi anche|Circondario di Bivona}}
{{quote|L'anno 1812 venne pertanto a rappresentare per Bivona, molto più che per tanti altri centri dell'Isola, un effettivo spartiacque storico: esso concludeva infatti per la nostra cittadina quel lungo e travagliato ciclo storico che le aveva procurato dignità e benessere, ma anche delusioni e miseria, e ne apriva un altro carico di speranze che le infondeva la fiducia di recuperare quella dignità che nel passato le aveva fatto occupare uno dei posti preminenti fra i centri abitati della Sicilia Occidentale|Antonino Marrone, ''Bivona Città feudale'', [[1987]]<ref> {{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Bivona città feudale vol. II|anno=1987 |editore=Salvatore Sciascia Editore |città=Caltanissetta-Roma|cid=Antonino Marrone, 1987 II}} Pag. 645.</ref>}}
Nel [[1812]] in Sicilia venne abolita la [[Feudalesimo|feudalità]] e ciò favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: infatti la cittadina agrigentina fu designata a capoluogo di uno dei ventitré [[Circondario#Circondari italiani storici|distretti]] in cui fu divisa l'intera isola<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 II|643}}.</ref>. Il [[Circondario di Bivona|distretto]] comprendeva Bivona e altri dodici comuni limitrofi.<br/> Nel [[XX secolo|Novecento]] Bivona si affermò soprattutto come importante centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino: infatti Bivona è sede di tanti uffici (sanitari e amministrativi), di numerose scuole (soprattutto istituti superiori) e rappresenta un punto di riferimento per i comuni nelle vicinanze delle province di [[Provincia di Agrigento|Agrigento]] e di [[Provincia di Palermo|Palermo]].


===Simboli===
{{vedi anche|Stemma di Bivona}}
[[Immagine:Bivona-Stemma.png|left|130px|Stemma del Comune]]
[[Immagine:Bivona-Gonfalone.png|right|100px|Gonfalone del Comune]]
Ecco la descrizione dello [[Stemma di Bivona|stemma del comune di Bivona]]: «Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio.»<ref name=stat>Tratto dallo statuto comunale.</ref></br>


La mezza luna rappresenta la famiglia nobile [[De Luna d'Aragona]], la famiglia del primo ducato sotto la quale Bivona conobbe il periodo di maggiore splendore, mentre il granchio si riferisce alla città di [[Agrigento]], capoluogo di Provincia: l'animale ne era il simbolo, ed era rappresentato anche sulle [[Monetazione della Sicilia antica|monete]] della città di Akragas.
== Tradizioni Religiose ==


Il [[gonfalone]] del comune di Bivona ''riproduce lo Stemma su fondo azzurro arricchito di decori floreali''.<ref name=stat>Tratto dallo statuto comunale.</ref> Il gonfalone deve essere sempre accompagnato dal sindaco o da un assessore delegato e deve essere scortato dai vigili urbani del comune di Bivona.
Bivona è sempre stato un paese molto legato alle proprie tradizioni, specialmente quelle religiose. Ad onor del vero, basta prendere in considerazioni le numerose chiese sparse in tutto il territorio bivonese, le quali, considerando gli abitanti medi del paese, e la ristretta estensione della cittadina, sono come numererosità di gran lunga superiori alla media. Durante tutto un anno solare, gli eventi religiosi che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:


[[Immagine:Palazzoducalebivona4.jpg|thumb|right|250px|Il Palazzo Ducale di Bivona in una foto di inizio Novecento]]
* [[Santa Rosalia]], [[4 settembre]]
===Onorificenze===
* [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], [[4 ottobre]]
La più importante onorificenza della storia di Bivona risale all'epoca del [[Regno di Sicilia]]: nel [[1554]], [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]], con privilegio del [[22 maggio]], esecutoriato a [[Palermo]] il [[16 giugno]], elevò la baronia di Bivona alla dignità di [[Ducato (feudo)|ducato]]. Così Bivona acquisì il diritto ad assumere il titolo di [[città]]<ref name=duca>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|152}}.</ref>. Il titolo di ducato decadde nel [[1812]] quando la feudalità fu abolita con la nuova Costituzione del [[Regno delle Due Sicilie]].
* [[San Giuseppe (padre putativo di Gesù)|San Giuseppe]], [[18 marzo]]
* Madonna "di l'Oglio", [[Pasquetta]]
* Madonna "di la Sprescia", [[30 maggio]]
* [[Corpus Domini]], penultima domenica di giugno


Tre cittadini del distretto di Bivona (il sorvegliante Francesco Bonomo<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4040&iddecorato=3619|titolo=Onorificenze|accesso=30-03-2009}}</ref>, l'operaio Carmelo De Marco<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4374&iddecorato=3953|titolo=Onorificenze|accesso=30-03-2009}}</ref> e il capomastro Giovanni Todaro<ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=4375&iddecorato=3954|titolo=Onorificenze|accesso=30-03-2009}}</ref>) ricevettero la medaglia d'oro al valor civile alla memoria per aver perso la vita il [[4 luglio]] [[1916]] nel tentativo di soccorrere i compagni intrappolati nelle miniere Cozzo Disi e Serralonga di [[Casteltermini]], in un incidente minerario che fece 89 vittime.
[[Immagine:TerritorioBivona.jpg|right|thumb|250px|Territorio Bivonese nella Provincia di Agrigento]]


===Ricorrenze===
*[[1160]]: in un documento viene scritto ''usque ad viam que vadit ad Bibonam'': è questo il primo dato certo sull'esistenza di Bivona.
*[[11 ottobre]] [[1299]]: in un diploma si attesta la cessione del castello di Bivona da parte del re di Napoli [[Roberto d'Angiò]]: è questo il primo dato certo sulla signoria di Bivona.
*[[luglio]] [[1359]]: Bivona viene messa al sacco da [[Ventimiglia (famiglia)|Francesco Ventimiglia]].
*[[13 agosto]] [[1529]]: gli uomini della famiglia Perollo saccheggiarono Bivona e distrussero il castello durante il "Secondo Caso di Sciacca".
*[[16 giugno]] [[1554]]: Pietro de Luna, primo fra i nobili siciliani, acquista il titolo di duca; Bivona viene elevata a ducato.
*[[4 settembre]] [[1624]]: Santa Rosalia viene proclamata Patrona di Bivona.
*[[19 luglio]] [[1812]]: in Sicilia viene soppresso l'antico sistema feudale; Bivona diviene capoluogo del XII Distretto in Provincia di Girgenti.
*[[11 novembre]] [[1817]]: con regio decreto, Bivona viene elevata a Sottintendenza della Provincia di Girgenti; nel [[1862]] diviene Sottoprefettura.
*[[6 agosto]] [[1860]]: scontro tra i garibaldini e i soldati dell'esercito inviati dalla sottoprefettura di Bivona a Santo Stefano di Bivona.
*[[26 agosto]] [[1860]]: con decreto prodittatoriale, il Distretto di Bivona diventa Circondario di Bivona.


==Monumenti e luoghi d'interesse==
{{vedi anche|Monumenti e luoghi d'interesse di Bivona}}
[[Immagine:Cielobivona.jpg|thumb|right|270px|Panoramica del territorio di Bivona]]
{{quote|Alle falde di una lunga catena di monti, contornata di magnifici giardini, siede operosa e silente la graziosa e ridente cittadina di Bivona, che rassomiglia a prima vista a un delizioso luogo di villeggiatura della frontiera svizzera|Ingegnere Luigi La Russa di Agrigento<ref>Ingegnere Luigi La Russa di Agrigento: Relazione su Bivona, 1928.</ref>}}
Nonostante le piccole dimensioni del centro abitato, Bivona possiede numerosi monumenti, luoghi d'interesse e opere d'arte: è un paese ricco soprattutto di edifici religiosi (circa quaranta in tutta la sua storia); a partire dal [[XVII secolo|Seicento]] vennero costruiti numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne. Sono numerosi anche i punti panoramici presenti in paese e in tutto il territorio e le aree verdi. I molteplici giardini presenti nel territorio comunale negli scorsi secoli sono stati sostituiti da zone di verde pubblico e dall'istituzione di diverse aree protette. Il territorio di Bivona, inoltre, è stato oggetto di diversi preziosi ritrovamenti archeologici, e tuttora corrisponde all'area della Sicilia in cui sono stati trovati i più antichi reperti fossili<ref>{{cita web|url=http://www.parks.it/riserva.monti.palazzo.adriano|titolo=Il Portale dei Parchi italiani|accesso=30-03-2009}}</ref>.
===Architetture religiose===
{{vedi anche|Chiese di Bivona}}


[[Immagine:Portalebivona1.jpg|thumb|200px|right|Portale della Chiesa Madre Chiaramontana, simbolo di Bivona]]
*[[Chiesa Madre Chiaramontana (Bivona)|Chiesa Madre Chiaramontana]] ([[XIII secolo]])
*Chiesa di San Bartolomeo ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]])
*Chiesa di Santa Rosalia ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]])
*Chiesa dell'Annunziata ([[XIV secolo]])
*Chiesa di San Sebastiano ([[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]])
*Chiesa di San Paolo ([[XV secolo]])
*Chiesa di Santa Maria di Loreto ([[XV secolo]])
*Chiesa di Santa Maria di Gesù ([[XVI secolo]])
*Chiesa di San Giacomo Maggiore ([[XVI secolo]])
*Chiesa Madre ''Mater Salvatoris'' ([[XVI secolo]])
*Chiesa di Sant'Isidoro Agricola ([[XVII secolo]])
*Chiesa dell'Immacolata Concezione ([[XVII secolo]])


{{cassetto
==Evoluzione demografica==
|larghezza=80%
|colore=navajowhite
|allineamento=centrato
|titolo=<span style="color:darkslateblue">Altre architetture religiose di Bivona</span>
|testo=
'''Chiese del passato'''
[[Immagine:Madonna Olio.jpg|thumb|right|250px|Santuario della ''Madonna di l'Ogliu''<ref>Il nome deriva dall'affioramento spontaneo di olio minerale nella zona in cui sorse il Santuario. L'olio veniva utilizzato per accendere le lucerne e, come medicamento, per guarire alcune malattie, specialmente quelle degli animali.</ref>]]
[[Immagine:Conventocappuccinibivona.jpg|thumb|right|250px|Convento dei Cappuccini]]
[[Immagine:Madonnadilasprescia1.jpg|thumb|right|250px|Cappella della Madonna ''di la Sprescia'']]
[[Immagine:Chiesa Madre Bivona.jpg|thumb|250px|right|La nuova Chiesa Madre]]
[[Immagine:Orologiosolarebivona1.jpg|thumb|250px|right|Orologio solare di Via Fondachello; accanto, sopra il balcone, un'edicola sacra]]
*Chiesa di Sant'Andrea
*Chiesa di Sant'Antonio Abate
*Chiesa di Sant'Agata
*Chiesa di San Giovanni Battista
*Chiesa di Santa Maria Maddalena
*Chiesa di San Pietro, detta poi di ''Santa Maria del Soccorso''
*Chiesa di Santa Caterina
*Chiesa di San Giacomo
*Chiesa di Santa Chiara
*Chiesa di Santa Lucia
*Chiesa di San Rocco
*Chiesa del Purgatorio
*Chiesa di San Michele Arcangelo (o di San Francesco)

'''Chiese rurali'''
*Chiesa di Santa Maria dell'Olio
*Chiesa di San Leonardo
*Chiesa di San Vito
*Chiesa di San Matteo
*Chiesa di San Giovanni Evangelista
*Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
*Chiesa di Santa Maria del Bosco
*Chiesa della Madonna del Ponte
*Chiesa di Santa Maria della Scala
*Chiesa nella casa rurale del Barone Guggino
*Chiesa della Millaca
*Chiesa di Pollicia Sottana
*Chiesa di Pollicia Soprana
*Chiesa della Casina del Barone don Giovanni Guggino

'''Conventi, monasteri e collegi'''
*Convento dei Carmelitani
*Convento dei Minori Conventuali
*Monastero delle Benedettine
*Convento dei Domenicani
*Convento di Santa Maria di Gesù
*Convento dei Cappuccini
*Monastero delle Clarisse
*Collegio dei Gesuiti

'''Cappelle'''
*Cappella di San Michele Arcangelo
*Cappella dell'Ospedale (Santa Maria delle Catene)
*Cappella della Madonna di Montemaggiore
*Cappella della Madonna delle Grazie
*Cappella nella casina del rev. don Pasquale Bellone
*Cappella nella casina del rev. don Antonio Russo
*Cappella della Madonna della Sprescia
*Cappella del Carcere
*Cappella del Camposanto
*Cappella di Santa Filomena

'''Oratori'''
*Oratorio Urbano della Compagnia della Madonna dell'Olio
*Oratorio del Marchese Greco
*Oratorio presso la casa rurale del rev. don Giuseppe Guggino
*Oratorio dei baroni Guggino
*Oratorio del sac. don Melchiorre Fiano
*Oratori dei sacerdoti Antonino Russo e Pasquale Bellone
*Oratorio dei baroni De Michele
*Oratorio di don Alfonso Puccio
*Oratorio della famiglia De Bono

'''Moschee e sinagoghe'''
Essendo stato praticato l'Islam dai primi abitanti di Bivona, si pensa che tale comunità dovesse possedere un proprio luogo di culto, probabilmente una moschea: per mancanza di fonti e di documenti, non si è a conoscenza dell'ubicazione di tale edificio<ref>{{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|anno=1997|editore=Comune di Bivona|città=Bivona|cid=Antonino Marrone, 1997}} pag. 403.</ref>. Ma Bivona è stata anche una ''Judaica'' (o Giudecca): gli Ebrei occuparono un quartiere abbastanza centrale nella cittadina, ovvero quello circostante la chiesa e il convento di San Domenico. Molto probabilmente in questa zona sorgevano sia la ''meschita'' (la sinagoga o moschea), sia il locale adibito alla purificazione delle donne, sia la sede locale dove si riuniva la ''aliama'' (la comunità giudaica del paese).
}}

===Architetture civili===
====Palazzi====
[[Immagine:Palazzodemichele5.jpg|thumb|200px|right|Portale del Palazzo De Michele]]
[[Immagine:Villa Bivona 2.jpg|thumb|200px|right|La Villa Comunale e la fontana circolare]]
*Palazzo Ducale ([[XVI secolo]])
*Palazzo Municipale ([[XVII secolo]])
*Palazzo del Marchese Greco ([[XVIII secolo]])
*Palazzo De Michele
*Palazzo dei Baroni Guggino
*Antica Casa Comunale

====Fontane====
Numerose sono le fontane e le sorgenti sparse nel territorio bivonese. Il primo impianto di fontane pubbliche risale al [[1887]], molte furono costruite nel [[1894]]. Oggi a Bivona sono presenti circa una ventina di fontane; le più importanti sono:
*Fontana ''Mezzaranciu'' o ''Cannulicchi'' ([[XIX secolo]])
*Fontanella ''di lu Roggiu'' ([[XIX secolo]])
*Fontana ''di li Ferri'' ([[XVIII secolo]])
*Fontana ''di lu Savucu'' ([[XIV secolo]])
*Fontana ex abbeveratorio di Piazza Guglielmo Marconi ([[XIX secolo]])
*Fontanella di Via Amato ([[XX secolo]])
*Fontana Pazza

====Altre architetture civili====
*Villa Comunale ([[XX secolo]])
*Magazzino del Duca ([[XVI secolo]])
*Torre dell'Orologio ([[XVIII secolo]])
*Case Cirriè
*Teatro ([[XIX secolo]])
*Antico condotto di irrigazione ([[XIX secolo]])
*Casa del Duca di Bivona ([[XVIII secolo]]), sita a Ribera

===Architetture militari===
[[Immagine:Castello Bivona 12.jpg|thumb|200px|right|Ruderi del Castello di Bivona]]
Le principali architetture militari di Bivona sono:
*I resti del bastione e le rovine del [[Castello di Bivona|castello]] ([[XIV secolo]])
*Il ''Casino'' ([[XVII secolo]]), sito in prossimità del Monte Il Casino, da cui prende nome
*I ruderi del castello "Petra d'Amico" ([[IX secolo]]), sito in prossimità della Diga (che da esso prende il nome), al confine con il territorio di Alessandria della Rocca
*La torre di guardia, o ''Turris Bibonae'', era la costruzione militare che venne poi inglobata dal castello; viene citata in un diploma dell'[[11 ottobre]] [[1299]] in cui si attesta la concessione dei castelli di Bivona e di Calatamauro a Giacomo di Catania
*La torre difensiva, sita nelle vicinanze del "Ponte Pisciato", i cui ruderi erano visibili fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo]]. Il bastione era stato costruito ad oggetto di difesa e sicurezza molto probabilmente durante la costruzione della cinta muraria cittadina
*Le mura cittadine, costruite nel [[XIV secolo|Trecento]], il cui circuito è ricavabile dalla posizione dei vari edifici sacri che esistevano all'epoca e da alcuni documenti e toponimi del tempo
*Il castello di Poggiodiana ([[XIV secolo]]), sito nel territorio di Ribera: ha attinenza con Bivona in quanto è stato costruito da [[Guglielmo Peralta]], padre di Niccolò, signore di Bivona, e per secoli è stato dominio dei nobili signori bivonesi

===Altro===
====Strade e Piazze====
[[Immagine:Piazza Guglielmo Marconi Bivona.jpg|thumb|200px|right|Piazza Guglielmo Marconi]]
[[Immagine:Xaneabivona5.jpg|thumb|200px|right|''Xanèa'' di Via Arco Marchese Greco]]
[[Immagine:Riservanaturalebivona1.jpg|thumb|200px|right|Territorio bivonese che ricade all'interno della Riserva naturale]]
Principali strade e piazze di Bivona:
*Via Roma
*Via Porta Palermo
*Via Lorenzo Panepinto
*Piazza Castello
*Piazza Damaso Pio De Bono
*Piazza Giovanni Cinà
*Piazza Guglielmo Marconi
*Piazza San Giovanni
*Piazza XXVIII Ottobre

====Xanèe====
Una xanèa (o hanìa, hanèia, khanèa) è una volta ad arco, tipicamente araba, che si trova ad un crocicchio di vie dentro il paese.
*Xanèa Piazza Guggino
*Xanèa Piazza San Paolo (Ex Via Arco Trizzino)
*Xanèa Via Arco Marciante
*Xanèa Via Arco Marchese Greco

====Statue ed altri monumenti====
*Monumento dei caduti
*Monumento a Cesare Sermenghi
*Monumento al movimento operaio e contadino
*Monumento dei donatori

===Siti archeologici===
{{vedi anche|Storia di Bivona#Testimonianze archeologiche}}
Nel territorio di Bivona non esistono veri e propri siti archeologici; tuttavia a Bivona e in tutto il suo territorio sono stati ritrovati tantissimi reperti archeologici, che confermano la presenza di insediamenti umani nel luogo a partire già dall'[[età del rame]].

===Aree naturali===
*[[Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio]]
*Area Attrezzata demaniale Canfuto
*[[Parco dei Monti Sicani]], di cui ospita la sede

==Società==
===Evoluzione demografica===
{| class="wikitable" style="float:right;"
| colspan="2" align="center" | '''Evoluzione storica della<br> popolazione'''
|-
| [[1593]]
| 7.315
|-
| [[1628]]
| 10.000<ref> Tale dato, fornito nel 1628 dai Giurati di Bivona, risulta inattendibile: infatti loro dichiararono un numero di abitanti così elevato perché volevano ottenere dal TRP (Tribunale del Real Patrimonio) l'autorizzazione a macellare quattro giovenchi la settimana (all'epoca la macellazione era ostacolata).</ref>
|-
| [[1659]]
| 4.000
|-
| [[1697]]
| 3.600
|-
| [[1722]]
| 4.023
|-
| [[1762]]
| 3.381
|-
| [[1772]]
| 3.417
|-
| [[1802]]
| 2.660
|-
| [[1805]]
| 2.050
|-
| [[1814]]
| 2.565
|-
| [[1861]]
| 3.475
|-
| [[1901]]
| 4.850
|-
| [[1931]]
| 5.146
|-
| [[1951]]
| 5.667
|-
| [[1981]]
| 5.030
|-
| [[1991]]
| 5.076
|-
| [[2001]]
| 4.225
|-
| [[2002]]
| 4.179<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2002/index.html|titolo=Dato Istat fine 2002|accesso=30-03-2009}}</ref>
|-
| [[2003]]
| 4.160<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2003/index.html|titolo=Dato Istat fine 2003|accesso=30-03-2009}}</ref>
|-
| [[2004]]
| 4.116<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2004/index.html|titolo=Dato Istat fine 2004|accesso=30-03-2009}}</ref>
|-
| [[2005]]
| 4.086<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2005/index.html|titolo=Dato Istat fine 2005|accesso=30-03-2009}}</ref>
|-
| [[2006]]
| 4.091<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2006/index.html|titolo=Dato Istat fine 2006|accesso=30-03-2009}}</ref>
|-
| [[2007]]
| 4.041<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bil2007/index.html|titolo=Dato Istat fine 2007|accesso=30-03-2009}}</ref>
|}
{{Demografia/Bivona}}
{{Demografia/Bivona}}


Bivona è oggi il 28° comune più popoloso della [[provincia di Agrigento]] e il 217° dell'intera [[Comuni siciliani|Sicilia]].<br> I dati certi più antichi sulla popolazione di Bivona sono quelli del Rivelo<ref> Censimento di anime e di beni.</ref> del [[1548]]; la dinamica demografica del periodo precedente a tale anno fu senza dubbio positiva: secondo calcoli approssimativi<ref name=cens>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|96}}.</ref>, nel [[1375]] il paese contava 2.076 abitanti, negli anni intorno al [[1530]] 5.222, nel [[1548]] 6.666. Nella seconda metà del [[XV secolo|Quattrocento]] Bivona ebbe una crescita sia demografica che economica: ciò fu dovuto soprattutto alla presenza della comunità ebraica e ai numerosi ordini religiosi che si stabilirono nella cittadina (in particolar modo nel [[XVI secolo]], subito dopo l'elevazione a ducato)<ref name=cens>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|96}}.</ref>.<br> Nel rivelo demografico del [[1548]] Bivona risultò formata da 1.515 famiglie (circa 7.300 abitanti)<ref name=cens>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|96}}.</ref>. A causa della fondazione di nuovi Comuni feudali nella zona di Bivona, nel [[XVII secolo|Seicento]] cominciò per il paese il declino demografico: contava circa 6.000 abitanti nella prima metà del [[XVII secolo]]; ne contava poco più di 4.000 nella prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]]. Alla fine del [[XVIII secolo]] la popolazione era di circa 3.300 abitanti<ref name=cens>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|96}}.</ref>. Il minimo storico è stato raggiunto nel [[1806]]: allora Bivona contava appena 2.006 abitanti; in seguito la popolazione ricominciò ad aumentare: nel [[1812]] gli abitanti erano 2.383, due anni dopo diventarono 2.565<ref name=cens>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|96}}.</ref>. A partire dallo stesso anno ([[1814]]) e fino al [[1859]] fece parte del comune di Bivona il borgo San Ferdinando, che dopo l'[[Risorgimento|Unità d'Italia]] venne chiamato [[Filaga]] (e oggi è frazione del comune di Prizzi in provincia di Palermo). La borgata contava circa una cinquantina di abitanti, annoverati nei rilevi insieme agli abitanti di Bivona. Col passare degli anni la popolazione bivonese aumentò nuovamente, e raggiunse i 3.475 abitanti nel [[1861]].<br> Nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]] Bivona superò di gran lunga la soglia dei 4.000 abitanti, nel [[Periodo interbellico|primo dopoguerra]] quella dei 5.000 abitanti; nel [[Guerra fredda|secondo dopoguerra]] la cittadina raggiunse la soglia massima del [[XX secolo]]: più di 5.600 abitanti. In seguito, a causa delle emigrazioni (in un primo momento nelle [[Americhe]] e nel [[Europa settentrionale|Nord Europa]], più recentemente nel [[Italia settentrionale|Nord Italia]]) la popolazione diminuì ancora una volta e oggi conta solamente poco più di 4.000 persone.<br> Tuttavia il paese si rianima nei mesi caldi dell'anno, in quanto tanta gente del posto fa ritorno a casa per trascorrere il [[Estate|periodo estivo]]; il resto dell'anno, nonostante la tranquillità del posto, il paese è sempre pieno di gente grazie alla numerosa presenza di studenti provenienti dai paesi del circondario.
==Cognome==
In Italia (circa) 450 persone hanno il cognome Bivona che risulterebbe come il 7.261° più diffuso in Italia.


===Etnie===
==Amministrazione comunale==
La presenza straniera a Bivona è piuttosto esigua: al [[31 dicembre]] [[2007]] sono residenti 27 stranieri, pari allo 0.7% della popolazione, dato di gran lunga inferiore alla media nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.demo.istat.it/str2007/index.html|titolo=Dati Istat 2007|accesso=30-03-2009}}</ref>.<br>Nel corso dei secoli la popolazione di Bivona è stata composta da diverse etnie: fu un ''pagus Saracenorum'' (villaggio di [[Saraceni]], come lo definì lo storico Fazello), quindi abitato da [[Arabi|gente araba]], che lasciò notevoli tracce sia nella toponomastica bivonese sia nel dialetto. Successivamente la popolazione del paese crebbe con la venuta dei [[Normanni]]. Il paese subì l'influenza sia delle popolazioni che dominarono in Sicilia ([[Angioini]], [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]), sia, soprattutto, dai signori (e successivamente dai duchi) che esercitarono il potere nella cittadina, quasi tutti di origini spagnole.<br> Alla fine del [[XIV secolo]] si stanziò nella cittadina una comunità ebraica, che diede vita alla [[Giudecca di Bivona]].
<!-- per inserire i dati amministrativi del Comune bisogna modificare i parametri di questa tabella -->

<!--questa tabella memorizza solo i parametri - la struttura/layout è nel template ComuniAmministrazione-->
===Lingue e dialetti===
<!--se non si sa cosa scrivere in una riga, mettere lo spazio vuoto ( )-->
{{vedi anche|Dialetto di Bivona}}
<!--NON inserire ritorni a capo e NON modificare il numero delle righe-->
L'idioma più diffuso è, ovviamente, la [[lingua italiana]], ma il dialetto tipico di Bivona è il bivonese, facente parte della famiglia dei dialetti centro-occidentali del [[Lingua siciliana|siciliano]]. Il subdialetto bivonese presenta alcune caratteristiche che lo rendono simile al tipico siciliano occidentale, altre che lo accostano al dialetto ennese<ref> {{cita libro|Paolo| Trizzino | La parlata di Bivona nella dialettologia siciliana | 1996| Ciuffa Editore | Roma}}</ref>.
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Giovanni Panepinto <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->

|DataElezione= 14/05/2007 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
===Religione===
|TelefonoComune= 0922 983711 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
{{vedi anche|Aspetti religiosi di Bivona}}
|EmailComune= non disponibile <!--E-MAIL del comune-->
La religione maggiormente praticata a Bivona è la religione cattolica. Bivona appartiene all'[[Arcidiocesi di Agrigento]] ed è stato considerato per secoli uno dei posti più religiosi dell'intera Sicilia<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/html/guida_turistica/guida_turistica.htm|titolo=Guida turistica di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>: a testimoniare ciò sono le numerose chiese presenti nel territorio (nel corso dei secoli furono costruiti più di 40 edifici sacri, evento insolito per un paese che al massimo arrivò a contare poco più di 7.000 abitanti) e le molteplici comunità religiose che si stanziarono in paese. Bivona è un paese ancora legato alle proprie tradizioni e devozioni religiose: su tutte quella di [[Santa Rosalia]], la vergine palermitana che visse gran parte della sua vita sulle montagne di Bivona. A Bivona è attestato il culto più antico di cui si abbia traccia della santa<ref name=santarosalia>{{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|anno=1997|editore=Comune di Bivona|città=Bivona|cid=Antonino Marrone, 1997}} pag. 106.</ref>. L'altro santo patrono del paese è [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], festeggiato il [[4 ottobre]].
{{cassetto
|larghezza=70%
|colore=brown
|allineamento=centrato
|titolo=<span style="color:white">Comunità religiose nella storia di Bivona</span>
|testo=
<center>
'''Comunità e ordini religiosi'''<br>
<small>''in parentesi la data di fondazione della comunità''</small>
*Priorato Benedettino (metà del XII secolo)
*Confraternita di Sant'Antonio Abate (prima del 1250)
*Carmelitani (XIII-XIV secolo)
*Confraternita di S. Bartolomeo (XIII-XIV secolo)
*Confraternita di San Michele Arcangelo (probabilmente in data anteriore al 1394)
*Confraternita di S. Rosalia (fine XIV secolo)
*Minori Conventuali (1394)
*Confraternita di S. Sebastiano (XV secolo)
*Domenicani (XV secolo)
*Opera del SS. Sacramento nella chiesa di S. Agata (XV secolo)
*Suore Benedettine (XV secolo)
*Frati Minori Osservanti (1500)
*Compagnia della Madonna del Rosario (XVI secolo)
*Confraternita di S. Rocco (XVI secolo)
*Compagnia del SS. Sacramento (tra il 1543 e il 1569)
*Gesuiti (1556)
*Cappuccini (seconda metà del XVI secolo)
*Frati Minori Riformati (fine XVI secolo)
*Suore Clarisse (fine XVI secolo)
*Opera delle Anime Sante del Purgatorio (anni dieci del XVII secolo)
*Eremiti Agostiniani (1614)
*Compagnia della Madonna della Pietà (prima metà del XVII secolo)
*Compagnia di S. Maria del Soccorso (1642)
*Compagnia del SS. Crocifisso (1650)
*Opera del SS. Viatico nella chiesa di S. Giovanni (anni di poco anteriori al 1722)
*Congregazione femminile del SS. Rosario (XIX secolo)
*Confraternita dell'Annunziata o del Carmelo (approvata in modo non definitivo nel 1860)
*Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia (1910)
*Congregazione delle Suore Terziarie Agostiniane (1928)
*Compagnia delle Dimesse di S. Orsola (1930)
*Congregazione del "Sacro Cuore" (1937)
*Congregazione delle "Missionarie del S. Cuore di S. F. Cabrini" (1968)
*Congregazione delle Suore Assuntine (2006), unico ordine ancora esistente
}}
}}


Altre religioni professate nel corso dei secoli a Bivona furono l'islam, il giudaismo e il protestantesimo e sono tuttora presenti una comunità evangelica e la congregazione cristiana dei testimoni di Geova.


===Tradizioni e folclore===
== Collegamenti esterni ==
{{vedi anche|Tradizioni e folclore di Bivona}}
* [http://www.comune.bivona.ag.it/ Sito ufficiale del Comune]
[[Immagine:DSCF0207.JPG|right|thumb|300px|Il Fercolo di Santa Rosalia del Seicento]]
* [http://www.bivonaonline.it/ Il sito più visitato su Bivona]
Durante l'anno, gli eventi tradizionali e folcloristici che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:
* [http://www.beniculturalibivona.blogspot.com/ Beniculturali]
*[[Carnevale]], [[febbraio]] o [[marzo]]
<br style="clear:both">
*[[Giuseppe (padre putativo di Gesù)|San Giuseppe]], [[19 marzo]]
*[[Settimana Santa]], a partire dal [[Giovedì Santo]]
*Madonna ''di l'Ogliu'', [[Lunedì dell'Angelo|Pasquetta]]
*''Peregrinatio Mariae'', mese di [[maggio]]
*Madonna ''di la Sprescia'', [[30 maggio]]
*[[Corpus Domini]], [[maggio]] o [[giugno]]
*[[Santa Rosalia]], [[4 settembre]]
* Fiera del Bestiame, [[settembre]] e [[ottobre]]
*[[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]], [[4 ottobre]]
*''[[Commemorazione dei defunti|Li morti]]'', [[2 novembre]]
*[[Immacolata Concezione]], [[8 dicembre]]
*[[Lucia da Siracusa|Santa Lucia]], [[13 dicembre]]
[[Immagine:Palazzomunicipalebivona1.jpg|right|thumb|250px|L'atrio del Palazzo Municipale, già Collegio dei Gesuiti]]
A Bivona, nel [[1996]], è stato formato il gruppo folcloristico “Bivona folk”, che si esibisce, in tipici abiti siculi, in occasione delle feste di paese e in diversi saggi di musica tradizionale siciliana.

===Istituzioni, enti e associazioni===
Per secoli Bivona ha rappresentato il centro amministrativo, culturale, sociale, religioso e sanitario di tutto il circondario, grazie alla presenza di numerosi uffici, servizi, scuole, edifici sacri e di enti e associazioni di rilevanza provinciale e regionale, e tuttora il paese ricopre questo ruolo importante. [[Immagine:Tracomatosariobivona1.jpg|left|thumb|165px|L'ospedale di Bivona, ex Tracomatosario e sede dell'ASL]]
Per quanto riguarda la sanità, fin dal [[XVI secolo]] Bivona è dotata di strutture ospedaliere: nel [[1540]], infatti, con l'aiuto del Senato cittadino è stato fondato l'''Ospedale degli Incurabili'', in prossimità della Chiesa di San Bartolomeo<ref>{{cita web|url=http://www3.unict.it/aos/Province/Agrigento/bivona.htm|titolo=Ospedalità antica in Sicilia|accesso=30-03-2009}}</ref>. Oggi a ricordare quell'edificio rimane solo il nome della via, denominata appunto "Via Ospedale". Nel [[1936]] è stato costruito un ospedale nei quartieri più alti del paese: la struttura divenne presto un Tracomatosario, luogo di cura del [[tracoma]], malattia che imperversò in Sicilia soprattutto nel secondo dopoguerra e colpì maggiormente i bambini. Oggi l'edificio è una sede dell'ASL di Bivona (l'altra è in via Benedettine, in quello che anticamente era il Convento delle Suore Benedettine): la cittadina è infatti sede dell'omonimo Distretto Sanitario (Distretto di Bivona) dell'Azienda Sanitaria Locale N°1 di Agrigento <ref>{{cita web|url=http://www.asl1ag.it/dsbivona.htm|titolo=ASL N°1 di Agrigento|accesso=30-03-2009}}</ref>. Oltre al poliambulatorio e alla guardia medica ad esso connessa, a Bivona è presente l'Ambulatorio Specialistico "Renato Traina", un centro dialisi nato nella primavera del [[2001]] convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.aspertdialisi.it/azienda/chi_siamo.asp?m=1|titolo=Centro Dialisi Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>, e la Casa di Riposo per anziani "Villa Santa Chiara"<ref>{{cita web|url=http://utenti.lycos.it/villasantachiara/|titolo=Villa Santa Chiara|accesso=30-03-2009}}</ref>. A pochi chilometri dal paese, sulla SS 118, in direzione di Santo Stefano Quisquina, si trova la Casa di Salute "Ignazio Attardi", in territorio stefanese<ref>{{cita web|url=http://ospedali.italia-mia.it/sicilia/agrigento/casa-di-salute-ignazio-attardi-di-santo-stefano-quisquina/default.asp|titolo=Casa di cura privata "Ignazio Attardi"|accesso=30-03-2009}}</ref>, clinica privata appartenente all'ASL n°1 di Agrigento.

===Qualità della vita===
{{P|alcune affermazioni non sono suffragate da fonti e sembrano considerazioni o deduzioni personali|geografia|giugno 2009|firma=[[Utente:Crisarco|Crisarco]] ([[Discussioni utente:Crisarco|msg]]) 19:27, 20 giu 2009 (CEST)}}
{{E|molte delle informazioni contenute nella sezione sanno di attualità e sono ben poco enciclopediche|geografia|giugno 2009|[[Utente:Crisarco|Crisarco]]}}
{{cn|Nel comune di Bivona non si riscontrano particolari problematiche ambientali: c'è poco inquinamento, sia per l'assenza di centrali ed industrie, sia per il basso numero di abitanti che comporta anche una moderata presenza di veicoli di vario genere, sia per la presenza di ampie zone verdi e di salutifere acque in tutto il territorio.}} Ma Bivona non è esente da diverse problematiche: una riguarda proprio l'acqua e il tentativo da parte della società "Girgenti Acque" di privatizzarla. Il Comune ha reagito con un referendum cittadino svoltosi il [[15 febbraio]] [[2009]]: al quesito ''"Ritieni che la gestione dell’acqua debba essere affidata ai privati?"'', il 99,43 % dei votanti ha risposto con un plebiscitario "no"<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.agrigentonotizie.it/notizie/leggi/34389/acqua-i-bivonesi-dicono-no-alla-privatizzazione.html|titolo=I bivonesi dicono "no" alla privatizzazione|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>. Per l'accanimento e la determinazione mostrati dalla cittadinanza bivonese nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua, il sindaco di [[Palma di Montechiaro]] Rosario Gallo, durante un Consiglio Comunale svoltosi a Bivona il [[4 febbraio]] [[2009]], affermò che ''Bivona può ritenersi la capitale della Sicilia''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.acquabenecomune.org/spip.php?article5539|titolo=Intervento di Rosario Gallo a Bivona|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>.<br> Un altro problema che grava sui bivonesi è quello che riguarda le infrastrutture e i trasporti: nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, sono pessimi i collegamenti sia con le principali città dell'Isola, sia con i comuni posti nelle vicinanze. La strada che collega Bivona con Lucca Sicula sta per essere ultimata; quella che collega Bivona con Ribera è al limite della percorribilità; ormai impraticabile è la strada montana che collega Bivona con Palazzo Adriano. È ancora in cantiere il progetto della "Mare-Monti", la strada che dovrebbe collegare le aree interne della provincia agrigentina con la fascia costiera, attraversando i comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana e Ribera.<br> Un altro grave problema è la crisi economica che negli ultimi anni ha colpito gran parte della Sicilia: tantissimi giovani, per mancanza di lavoro, sono costretti ad emigrare nel Nord Italia e, talvolta, anche all'estero. Nel [[2008]] la provincia di Agrigento risulta essere al 101° posto (in ''ex-aequo'' con quella di Palermo) nella classifica annuale sulla "Qualità della vita" stilata da ''[[Il Sole 24 ORE|Il Sole 24 Ore]]''<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qv_2008/qv_2008_province/qv_2008_province_settori_classifica_finale.shtml|titolo=Qualità della vita-Il Sole 24 Ore|accesso=30-03-2009}}</ref>.<br> Il problema delle discariche e dei rifiuti urbani è parzialmente risolto in seguito all'adesione del comune alla Sogeir S.p.A.<ref>{{cita web|url=http://www.sogeiratoag1.it/pagemaster.asp?idmenutop=28120081556&setcat=b|titolo=Sogeir S.p.A.|accesso=30-03-2009}}</ref>, società che gestisce l’ATO AG1 e che si occupa dei servizi di nettezza urbana. Anche a Bivona i dipendenti della Sogeir praticano la raccolta differenziata porta a porta.<br> Infine, tra i problemi che colpiscono maggiormente la cittadina è da annoverare la siccità del periodo estivo, che causa il quasi totale prosciugamento delle acque della Diga Castello ed enormi problemi nel settore agricolo.<br> Ciononostante, Bivona è considerato un punto fermo per i comuni limitrofi, rappresentando per essi un centro amministrativo e culturale, e il fatto che in Bivona si alternano pregevoli paesaggi naturalistici (monti, boschi, fiumi, sorgenti, laghi) ad efficienti strutture culturali, amministrative e sociali (scuole, unità sanitarie, uffici, cinema, ristoranti) all'interno del paese, {{cn|rende agiata la qualità della vita del comune}}.

===Criminalità ed intimidazioni mafiose===
{{E|si riportano episodi di cronaca giudiziaria dalla dubbia valenza enciclopedica|geografia|giugno 2009|[[Utente:Crisarco|Crisarco]]}}
In seguito alla nomina a capoluogo di distretto ricevuta nel [[1812]], Bivona venne dotata delle carceri distrettuali e circondariali, ed in paese esercitava un giudice supplente e un giudice istruttore: in quel periodo venne rivoluzionato l'intero ordinamento giudiziario siciliano. Tra i maggiori problemi del Regno delle Due Sicilie, infatti, vi erano la criminalità e il [[brigantaggio]], che si accentuarono ancor di più in seguito all'[[Risorgimento|Unità d'Italia]] (la "[[questione meridionale]]"); il circondario di Bivona era uno dei più difficili a custodirsi a causa della notevole presenza di compagnie di malviventi<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 437.</ref>. Ma è proprio in questo periodo che prendono il sopravvento le prime associazioni mafiose, tra cui [[Cosa nostra|Cosa Nostra]], poi evolutasi in ''[[Stidda]]'' (maggiormente diffusa nell'agrigentino). Negli [[Anni 1990|anni novanta]] del [[XX secolo]], Bivona è stata più volte luogo di episodi legati alla mafia: tra tutti, spicca quello del [[1994]], in cui, nel giro di pochi mesi, vi furono due omicidi<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/ottobre/04/Mafia_vince_paura_co_0_9410042529.shtml|titolo=Mafia a Bivona|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>. Nell'estate del [[2008]] ancora una volta Bivona è stata teatro di un'operazione antimafia<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://cammarata.agrigentonotizie.it/cronaca/mafia-operazione-face-arrestati-imprenditori_27522.php|titolo=Operazione Face-Off|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>: nell'occasione si distinse un imprenditore bivonese, che, nonostante avesse subito l'incendio dei propri mezzi di lavoro ed altri diversi attentati mafiosi, denunciò gli [[estorsione|estorsori]] e contribuì all'indagine che portò al loro arresto<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://bivona.agrigentonotizie.it/cronaca/ignazio-cutro-vende-lazienda-ma-non-abbandona-bivona_35134.php|titolo=L'imprenditore bivonese Ignazio Cutrò si ribella al pizzo|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>. Nel [[maggio]] [[2009]], su iniziativa dello stesso imprenditore, nacque la prima associazione anti-racket della provincia di Agrigento, denominata ''Libere Terre''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.magaze.it/site/modules/news/article.php?storyid=1517|titolo=Libere Terre di Bivona|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=01-06-2009|cid=}}</ref>.

==Cultura==
===Istruzione===
====Biblioteche====
A Bivona è presente la Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" (poeta e scrittore bivonese), con sede provvisoria nei locali del Palazzo Municipale (ex Collegio dei Gesuiti). Dispone di un fondo di 8.359 articoli, così suddivisi: 7.175 libri, 827 videocassette e relativi opuscoli, 357 dischi.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=281&Itemid=175|titolo=Biblioteca Comunale di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref> La Biblioteca Comunale di Bivona ha curato la pubblicazione di molti testi di storia locale.

====Ricerca====
Dedito alla ricerca è il Centro Studi "[[Luigi Pirandello]]". Istituito nel [[1999]], il suo fine è l'attivazione di percorsi culturali, umani e sociali, attraverso iniziative di studio e di ricerca. In questi anni il Centro Studi ha intensificato i rapporti con professionisti, enti pubblici e privati, organizzazioni sindacali ed istituti bancari e ha realizzato progetti formativi concordati con i lavoratori, le imprese e le istituzioni. Tra i progetti, i principali sono il '' Progetto Giovenale'' (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati alla creazione di un "Osservatorio sui Minori a Rischio"), il ''Progetto Idros'' (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati allo sviluppo e alla gestione delle risorse idriche) e il ''Progetto Calceola'' (che intende creare le condizioni che favoriscono l’ingresso, il reingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro nell’area dei comuni del PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell'Agrigentino)<ref>{{cita web|url=http://www.centrostudipirandello.it/|titolo=Centro Studi Pirandello|accesso=30-03-2009}}</ref>.<br> Bivona è sede del [[Rotaract Club]] "Bivona - Montagna delle Rose" del Distretto 2110 Sicilia - Malta<ref>{{cita web|url=http://www.rotaractbivona.org/|titolo=Rotaract Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>. Nel territorio comunale, inoltre, sono presenti un Circolo Culturale (Circolo "Leonardo da Vinci") e l'Istituto Carmelo Cammarata, che si propone come obiettivo quello di valorizzare la vita e le opere dell'artista bivonese, facendo della sede museale a lui intitolata un luogo di incontro sociale e culturale.

====Scuole====
{{vedi anche|Liceo ginnasio statale Luigi Pirandello (Bivona)}}
[[Immagine:Liceo_Pirandello.jpg|thumb|200px|right|Il Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello"]]
[[Immagine:ITCG_Bivona.jpg|thumb|200px|right|L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Lorenzo Panepinto"]]
La presenza della comunità ebraica prima e della Compagnia di Gesù in un secondo momento assicurò a Bivona un continuo processo di crescita culturale già a partire dal [[XVI secolo]]. Nel [[1767]] i Gesuiti vennero espulsi dalla Sicilia e il sistema scolastico, qualche anno dopo, venne gestito direttamente dal governo dei [[Borbone|Borboni]], che dispose ''l'istituzione di una scuola apposita in ciascuno dei conventi dell'Isola'': fu una fortuna per Bivona, sede, all'epoca, di quattro conventi. Sotto il governo dei [[Casa Savoia|Savoia]], a Bivona venne istituito un Ginnasio, con decreto di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], nel [[1860]]<ref name=schola>{{cita web|url=http://liceobivona.altervista.org/storia1.htm|titolo=La storia del liceo di Bivona|accesso=25-06-2009}}</ref>: tuttavia l'apertura si ebbe solo il [[9 febbraio]] [[1863]]. Nel periodo fascista l'istituto fu sostituito da un istituto tecnico (intitolato a [[Francesco Crispi]], originario della zona), in cui veniva insegnato anche il latino. Il Liceo Classico fu attivato alla fine degli [[Anni 1940|anni quaranta]] grazie alla collaborazione tra l'avvocato bivonese Edmondo Trizzino, il Ministro della Pubblica Istruzione [[Guido Gonella]] e l'avvocato bresciano [[Ludovico Montini]], fratello di Giovanni Battista Montini, futuro [[Papa]] [[Papa Paolo VI|Paolo VI]]. Il Liceo-Ginnasio Statale di Bivona ottenne l'autonomia il [[18 marzo]] [[1953]]; alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] fu attivato l'Istituto Tecnico Commerciale; negli [[Anni 1990|anni novanta]] vennero attivati nuovi corsi liceali: il Linguistico, lo Scientifico e il Bio-Socio-Sanitario, unico in Sicilia. È in fase di costruzione un nuovo istituto superiore, con annesso un corso Alberghiero.

====Università====
Bivona è una sede decentrata dell'[[Università degli Studi di Palermo]]. Dal [[1991]], per quasi un decennio, è stata sede del Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali della [[Facoltà di Agraria]] dell'ateneo palermitano e i suoi locali erano siti in Via Roma, all'interno dell'ex convento dei Domenicani; dal [[2001]] è sede del Corso di Laurea in Tecniche erboristiche della Facoltà di Farmacia di Palermo<ref>{{cita web|url=http://www.orientamento.unipa.it/050921andifarma2.html|titolo=Unipa|accesso=30-03-2009}}</ref> e dipende logisticamente dal Consorzio universitario della Provincia di Agrigento (Cupa)<ref>{{cita web|url=http://www.ateneonline-aol.it/041015mateAPfar.html|titolo=Ateneonline|accesso=30-03-2009}}</ref>; i suoi locali sono siti in Via Roma nel contiguo comune di [[Santo Stefano Quisquina]]. Attualmente in questa sede gli iscritti sono solo venticinque, e all'interno dei locali non ci sono mense, pensionati, postazioni Internet, laboratori, biblioteche.<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2008/12/11SII4000.PDF|titolo=Rassegna Stampa del ''Corriere della Sera''|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>

====Musei====
*Casa-Museo Carmelo Cammarata: dedicata allo scultore bivonese [[Carmelo Cammarata]] ([[1924]]-[[1999]]), si tratta della bottega in cui l'artista lavorava. La casa è stata restaurata e contiene alcune opere dello scultore. La specialità del Cammarata (grande amico di artisti e intellettuali del suo tempo, tra cui [[Renato Guttuso]] e [[Cesare Sermenghi]]) era la scultura in legno, alabastro e arenaria, tutte tecniche tipiche della scultura siciliana.

===Media===
Con la chiusura di ''Radio Bivona''<ref>{{cita web|url=http://radiotvsicilia.altervista.org/RadioMemories.html|titolo=Radio scomparse - Radio Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>, il paese non dispone di stazioni radiofoniche. L'informazione locale via etere è coperta dalle radio site nei comuni vicini e dalle emittenti televisive locali. Circa la carta stampata, le uniche testate giornalistiche bivonesi sono i giornali pubblicati dagli istituti scolastici e dai partiti politici.
Ha sede a Bivona, inoltre, la casa editrice ''Cammarata editore''<ref>{{cita web|url=http://www.cammarata.it/|titolo=Casa Editrice Cammarata|accesso=30-03-2009}}</ref> che pubblica testi di narrativa e ha una collana dedicata alla multimedialità.

{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = ''Un addio a Bivona''
|contenuto = ''Salve, o Bivona! Bello è il tuo soggiorno</br>Bello il tuo ciel sì limpido ed azzurro,</br>Belli i campi verdeggiano a te intorno,</br>Bello è delle aure il placido sussurro,</br>Bella si sposa all'armonia dei fiori</br>Quella di tanti aligeri cantori.</br>Bello è il tuo mite ed incantevol clima,</br>Bello è il tramonto in te, bella l'aurora</br>....E sei più bella ancora</br>Per la gentil bontà dei figli tuoi,</br>Di cui ben lieta e altera esser tu puoi.''</br> </br>Mons. Nicola Tafuri (da "Un addio a Bivona"), maggio 1901
}}
;Monografie su Bivona
Alla scuola media "Giovanni Meli", alla Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" e al Circolo "Leonardo da Vinci" si devono la pubblicazione di alcuni saggi storici, quali i lavori del cultore di storia locale Antonino Marrone, autore di ''Bivona Città feudale'', saggio in due volumi sulla storia del paese fino al 1812, e di diverse monografie (''Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880)'', ''Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona'', ''Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547)'', ''Bivona dal 1812 al 1881'', ''Il fascio dei lavoratori di Bivona''); del poeta e saggista [[Cesare Sermenghi]]. Rilevante è il ''Cenno storico - politico - etnografico di Bivona'', pubblicato nel [[1909]] dal bivonese Giovan Battista Sedita e ristampato nel [[1992]]. Di argomento religioso sono i recenti ''Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo'' di Salvatore Tornatore e ''Cristianesimo imperfetto'' di Alessandro De Bono.

Di recente pubblicazione sono alcuni libri ambientati a Bivona: ''Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862'' di Pasquale Marchese, ''Le tribolazioni di un insegnante di ginnasio'' di Placido Cerri (pubblicato nel [[1872]] e ristampato nel [[2005]]), ''Giardino sicano. Bivona come metafora'' di Salvatore Guida e ''I bambini della Croce bianca'' di Carmelo Miduri<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.assoturismo.sr.it/file/132.pdf|titolo="I bambini della Croce bianca", una piccola grande storia siciliana|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>.

===Arte===
[[Immagine:Fercolosantarosalia1.jpg|200px|left|thumb|Fercolo di Santa Rosalia]]
A Bivona sono presenti numerose opere d'arte appartenenti alle correnti artistiche che più influenzarono e caratterizzarono la Sicilia nei secoli scorsi. Nel campo della pittura si mettono in risalto i quadri e le tele che decorano le pareti e le sagrestie delle molteplici chiese bivonesi: esempi illustri sono i quadri dello ''Zoppo di Ganci'' presenti all'interno della Chiesa del Carmine (come ''Maria e Sant'Anna'' del [[XVII secolo]]), la tela settecentesca raffigurante ''Santa Maria degli Angeli'' presente dietro l'altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini (probabilmente opera del pittore fiammingo Ettore Cruzer) o le preziose tele site all'interno della Chiesa Madre e della Chiesa di San Paolo. Nel campo dell'architettura, i portali delle chiese di Bivona sono gli esempi eclatanti delle numerose correnti artistiche che fecero parte della vita culturale della cittadina: dal Portale Gotico Chiaramontano, ritenuto tra i più apprezzabili reperti dell'architettura tardo gotica dell'entroterra siculo<ref>{{cita web|url=http://www.bivona.net/portale.htm|titolo=Portale gotico chiaramontano|accesso=22-06-2009}}</ref>, al portale tardo gotico della Chiesa del Carmine; dal portale barocco della Chiesa di Santa Rosalia a quello di identico stile della Chiesa di San Bartolomeo; dal portale tardo-rinascimentale della Chiesa Madre a quello tipico del barocco autoctono della Chiesa di San Paolo.[[Immagine:Portalebivona5.jpg|200px|right|thumb|Particolari delle chiavi di volta del Portale Gotico Chiaramontano]] Nel campo della scultura, le statue e i crocifissi presenti all'interno degli edifici sacri testimoniano il benessere economico e culturale della Bivona dei secoli passati. Nel [[1601]] il sacerdote bivonese Ruggero Valenti scolpì il Fercolo di Santa Rosalia, ritenuta la più bella statua della vergine presente in Sicilia<ref> {{cita libro|Salvatore|Tornatore |Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo | 2009| Comune di Bivona| Bivona}} Pag. 44.</ref>: si tratta di una ''vara'' in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della ''Santuzza'', dalle fattezze leggiadre e completamente ricoperta d'oro zecchino. A Bivona nacquero e operarono tantissimi artisti famosi a livello regionale<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/html/guida_turistica/guida_turistica.htm|titolo=Guida di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>, tra cui Carmelo Cammarata.<br/> Ogni anno, nel periodo estivo, viene organizzata una Rassegna d'Arte (nel [[2008]] giunta alla seconda edizione) a cui partecipano numerosi artisti, che mettono in mostra i propri lavori che toccano ogni forma d'arte visiva: pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia.
[[Immagine:BoccascenaBivona.jpg|thumb|200px|left|L'Associazione Boccascena di Bivona in ''Dalle Origini all'Inizio'']]

===Teatro===
A Bivona opera l'associazione culturale "Boccascena"<ref>{{cita web|url=http://www.associazioneboccascena.it/index.htm|titolo=Associazione Boccascena|accesso=30-03-2009}}</ref>. Le sue origini risalgono ai primi anni Ottanta, quando l'associazione aveva un'altra denominazione, ARCAS (Associazione Culturale Amici dello Spettacolo), che per anni rappresentò con successo due musical (''La Barunissa di Carini'' e ''Caino e Abele'', quest’ultimo trasmesso dalla [[RAI - Radiotelevisione Italiana|RAI]]). Nel [[2003]] nasce ufficialmente la compagnia ''Boccascena'', con un cast totalmente rinnovato. In questi ultimi anni l'associazione ha messo in scena due musical, ''Dalle Origini all'Inizio'' e la ''Barunissa di Carini''. <br/>
Ogni anno a Bivona si svolge la Rassegna di Teatro Popolare "Città di Bivona", a cui partecipano compagnie teatrali provenienti da tutta la Sicilia: nell'estate del [[2008]] si è disputata la XIII edizione. Tra i più grandi autori bivonesi di opere teatrali si ricordano [[Cesare Sermenghi]], Paolo Trizzino ([[1897]]-[[1955]]), il cui capolavoro è ''Il calvario di Pinocchio'', messo in scena nel [[1926]] al Teatro Morgana di Roma, l'attuale [[Teatro Politeama Brancaccio|teatro Brancaccio]], e Giuseppe Scilì Bellomo (Bivona, [[1951]]), autore di alcune commedie in rima alternata o baciata interamente in dialetto bivonese.
[[Immagine:FlautoContralto.JPG|right|thumb|120px|Il Flauto dolce, strumento con cui Bivona raggiunse il primo posto in concorsi nazionali e regionali <small>(copia da Jan Steenbergen, 1700 circa)</small>]]

===Musica===
A Bivona sono presenti due associazioni musicali:
*A.C.M. "Città di Bivona", diretta dal maestro Salvatore Cutrò;
*Banda musicale A.C.G.M. "G. Rossini", diretta dal maestro Ignazio Lo Pinto.
Nel [[2006]] l'Associazione Culturale Musicale ha indetto il primo Concorso Regionale per Banda "Città di Bivona", riservato ai complessi bandistici amatoriali di tutta la Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.musicainbanda.it/Bando%20Conc%20Bivona.htm|titolo=Concorso musicale Città di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>, in cui ogni banda deve eseguire un brano a scelta libera ed uno d'obbligo per una durata complessiva di 15 minuti. Al concorso, giunto alla terza edizione, hanno preso parte numerose bande musicali siciliane. Per quanto concerne altri concorsi musicali, il gruppo polifonico di [[flauto dolce]] della Scuola Media "Giovanni Meli" di Bivona, diretta dal professore Francesco Lo Porto, vanta diversi successi in competizioni regionali e nazionali: nel [[1995]] il gruppo si è classificato secondo nel concorso regionale "G. Zizolfi" di [[Mirto (ME)|Mirto]]; nel [[1996]] quarto nel concorso nazionale "F. Gullo" di [[Cosenza]]; nel [[1998]] si è classificato al primo posto nel medesimo concorso nella città calabra, mentre l'anno successivo arrivò un terzo posto; nel [[2001]] il gruppo polifonico di Bivona si classificò primo nella Rassegna Regionale "Premio Salvuccio Percacciolo" nuovamente a Mirto; nel [[2002]] si confermò al primo posto; nel [[2003]] arrivò un secondo posto, sempre a Mirto, mentre nel [[2004]] il secondo posto fu conquistato nel primo Concorso Nazionale di Musica "Ruvo di Puglia Città d'Arte", disputatosi nell'omonima [[Ruvo di Puglia|cittadina]] in [[provincia di Bari]]. L'ultimo concorso a cui ha partecipato il gruppo musicale bivonese è stato la Rassegna Scolastica Musicale di [[Capo d'Orlando]] e Mirto, con cui la scuola si confermò ancora una volta al primo posto a livello regionale. Di notevole importanza anche i piazzamenti ottenuti dai solisti, che nel [[1999]] culminarono nel primo posto in occasione del Concorso Nazionale a Cosenza<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/scuolamelibivona/concorsipag.htm|titolo=Concorsi di musica|accesso=30-03-2009}}</ref>.

===Cucina===
[[Immagine:Pesche_Bivona.jpg|left|thumb|200px|La Pesca Bianca Di Bivona, ''si dice in giro che è la più buona''<ref>Slogan lanciato qualche anno fa per promuovere e far conoscere la Pescabivona.</ref>]]
{{quote|Bivona, il mio paese, il paese delle pesche più buone del mondo, terra di confine tra Palermo e Agrigento|Alfonso Sabella, da ''Il Cacciatore di mafiosi'', 2008}}

Bivona vanta un'antica tradizione gastronomica. Il clima mite temperato e i terreni permeabili hanno favorito la coltivazione della pesca di Bivona, chiamata anche "Montagnola", appunto perché prodotta in un'area caratterizzata da una orografia collinare e montana. La Pescabivona si presenta con la polpa bianca e soda, vellutata, di media pezzatura, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte di pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia. Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo di maturazione, si possono distinguere quattro ecotipi di Pescabivona: la ''Primizia'' o ''Murtiddara'', la ''Bianca'', l'''Agostina'' e la ''Settembrina''.<br>
Le principali specialità gastronomiche di Bivona sono a base di pesche: torta alle pesche e di ricotta, biscotti con marmellata di pesche, pasticciotti con marmellata di pesche. Altre specialità sono la ''Pasta Ncasciata'', la ''Froscia'', la ''Pasta alla Milanisa'', la caponata di olive verdi, ''li sfinci'', ''li cannoli'', i ravioli con la ricotta, i biscotti di mandorla, le paste alla frutta, i dessert, i bocconcini con crema e ricotta, la pignolata, la ''cubata'' e, ovviamente, la ''cassata''. Il gelato è artigianale, da gustare in morbidissime brioches.

===Personalità legate a Bivona===
{{vedi anche|Personalità legate a Bivona}}
[[Immagine:Palazzo Reale di Napoli - Carlo V d'Asburgo.jpg|thumb|right|200px|Carlo V, re di Spagna e Imperatore dei Romani, si innamorò delle bellezze naturali di Bivona e decise di elevare la cittadina a ducato, il primo in Sicilia<br> <small>Statua sita nel [[Palazzo Reale di Napoli]]</small>]]
*[[Santa Rosalia]] ([[1130]] - [[1156]]) è la santa patrona di Bivona e di Palermo. Ha vissuto qui gran parte della sua vita.
*[[Jacopo Salviati]] ([[1461]] - [[1533]]) fu suocero di Sigismondo de Luna. Entrò negli affari dei signori di Bivona.
*[[Papa Leone X|Leone X]] ([[1475]] - [[1521]]) fu un papa della [[Chiesa cattolica|Chiesa Cattolica]]. Fu zio acquisito di Sigismondo de Luna ed entrò negli affari dei signori di Bivona.
*[[Papa Clemente VII|Clemente VII]] ([[1478]] - [[1534]]) fu un papa della Chiesa Cattolica. Anch'esso fu zio acquisito di Sigismondo de Luna e partecipò alle vicende dei signori di Bivona.
*[[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo V]] ([[1500]] - [[1558]]) nel [[1554]], dopo una sua visita a Bivona, invaghitosi dell'amenità del luogo e della cittadina decise di elevarla a ducato.
*[[Sigismondo de Luna]] (? - [[1530]]) era figlio di [[Giovanni Vincenzo de Luna|Giovanni-Vincenzo]], signore di Bivona, e Diana Montecateno o Moncada. Fu protagonista del cosiddetto "Secondo Caso di Sciacca".
*[[Pietro de Luna]] ([[1520]] - [[1575]]) fu il primo duca di Bivona e di Sicilia.
*[[Antonio Veneziano]] ([[1543]] - [[1593]]) fu un famoso poeta siciliano. Visse qualche anno a Bivona.
*[[Zoppo di Ganci|Giuseppe Salerno]] ([[1588]] - [[1630]]), noto come ''Lo Zoppo di Ganci'', fu un famoso pittore. Operò molto a Bivona.
*[[Bernardo da Corleone]] ([[1605]] - [[1667]]) fu un frate cappuccino, nel [[2001]] canonizzato da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]; visse due anni a Bivona, dove accaddero importanti avvenimenti della sua vita religiosa.
*[[Damaso Pio De Bono]] ([[1850]] - [[1927]]) fu l'ottavo [[Diocesi di Caltagirone|vescovo di Caltagirone]]. Per un ventennio fu arciprete in Bivona, città in cui nacque e morì.
*[[Cesare Sermenghi]] ([[1918]] - [[1997]]) fu un famoso scrittore, saggista e drammaturgo italiano.
*[[Carmelo Cammarata]] ([[1924]] - [[1999]]) fu un famoso scultore ed artista siciliano.
*[[Gioacchino Carlo Trizzino]] ([[1945]]) è un ambasciatore italiano. Attualmente opera a [[Wellington (Nuova Zelanda)|Wellington]], in [[Nuova Zelanda]]. È nato a Bivona.

'''Altre personalità'''<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/html/guida_turistica/guida_turistica.htm|titolo=Guida turistica di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>:
*Paolo Caggio ([[1521]] - [[1562]]) letterato siciliano. Visse qualche anno a Bivona.
*Suor Maria Roccaforte ([[1597]] - [[1648]]) fu una suora benedettina del monastero bivonese che ebbe visioni della Madonna, di Gesù e soprattutto di Santa Rosalia, che ad essa avrebbe narrato la propria vita. È nata, vissuta e morta a Bivona.
*Giuseppe Romano ([[1613]] - [[1681]]) fu un medico ed un illustre poeta siciliano. È nato e morto a Bivona.

===Eventi===
[[Immagine:Pescabivona.jpg|150px|thumb|left|Locandina della Sagra della Pesca]]
====Sagra della Pesca====
L'evento principale bivonese, noto a livello regionale, è la Sagra della Pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale dal [[1985]]. La sagra si svolge nella seconda metà di agosto e si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica.<br> Durante la giornata conclusiva numerosi sono gli stand per la degustazione gratuita delle specialità locali a base di pesche, tra cui le crostate, la marmellata, il gelato e pesche con il vino rosso e bianco.<br> Altri stand espongono l'artigianato locale e altri prodotti agroalimentari tipici.<br> Nel corso degli anni, in occasione della sagra si sono esibiti a Bivona, tra gli altri, [[Max Gazzé]], [[Paola Turci]], [[Marina Rei]], [[Silvia Salemi]], [[Anna Oxa]], [[Ivana Spagna]], [[Edoardo Bennato]], [[Tony Esposito]], [[Francesco Baccini]], [[Mario Venuti]] e [[Michele Zarrillo]].

====Altri eventi====
*''Maggio Bivonese'': include attività culturali, sportive e musicali per tutto il mese di maggio;
* ''Estate Bivonese'': il cartellone delle manifestazioni organizzate nei mesi estivi comprende rassegne teatrali, concerti, serate di [[Cabaret (spettacolo)|cabaret]], cinema all'aperto, mostre e tornei sportivi amatoriali.
* ''Torneo di calcio a 5'': nato nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]], si svolge nella seconda metà di luglio ed è l'evento più seguito dalla popolazione bivonese, dopo la sagra. Tradizionalmente disputato in piazza San Giovanni, vede la partecipazione di ragazzi e adulti provenienti anche dai comuni del circondario.
*''Notte Bianca'': solitamente si svolge durante la Sagra della Pesca, la notte tra il sabato e la domenica.
*''Festa dei Giovani'': include una serie di attività e manifestazioni dedicate ai giovani che si svolgono ad agosto. Il programma si articola in diverse settimane e offre esibizioni di bande musicali, majorettes, disco-dance in piazza, gruppi folkloristici, torneo di ping-pong, caccia al tesoro, gare di tiro alla fune e il ''Raduno Rock'', in cui partecipano le band di Bivona e dintorni.

==Geografia Antropica==
===Urbanistica===
[[Immagine:PRGbivona.jpg|thumb|left|200px|Piano Regolatore Generale del Comune di Bivona]]
I coloni che fondarono il primo nucleo urbano nel territorio bivonese scelsero una zona in cui l'abbondanza di acque e di sorgenti e la posizione collinare ai piedi della catena montuosa dei Sicani assicurava loro una vita pacifica, dedita all'agricoltura e alla pastorizia ed esente da gravi malattie dell'epoca, ad esempio la malaria. Nel [[XIII secolo]] il casale di Bivona venne infeudato, divenendo così, nel secolo successivo, una ''terra cum turri'': il castello (o torre di guardia) venne infatti costruito all'interno del centro abitato fortificato, a nord-est del nucleo abitato. Inizialmente i quartieri di Bivona erano posti tra le sorgenti del Savuco e dei Ferri, poi il paese si estese verso meridione.<br> Nel [[XIV secolo]], lungo il circuito murario dovevano trovarsi quattro Porte attraverso le quali si entrava e si usciva dalla cittadina. L'impianto della struttura urbana era irregolare, le numerose piazze non avevano alcuna funzione scenografica ed in paese vi erano numerosi giardini. Una consistente [[immigrazione]] nel [[XVI secolo]] fece sì che nascessero nuovi quartieri: in questo modo Bivona raggiunse la configurazione urbanistica che perdurò per diversi secoli. <br/>Gli isolati furono disposti in maniera lineare, la maggior parte "a spina". I quartieri si moltiplicarono, divenendo circa una quarantina alla fine del secolo, e le loro denominazioni servivano da vero e proprio punto di riferimento, poiché non era usanza dare nomi alle singole vie.<br> Nel [[XVIII secolo]], a causa dell'[[emigrazione]] e dell'impoverimento della popolazione, molti edifici e molte strade si deteriorarono, e crollarono molte chiese e molti campanili. A causa della presenza del fiume Alba, che attraversava parte del paese, furono costruiti diversi ponti che univano i due lati del fiume. L'impianto urbanistico medievale, di forma pressappoco romboidale, si mantenne anche nei due secoli successivi, caratterizzati da un notevole incremento demografico. Le numerose aree verdi erano di proprietà delle comunità religiose e delle famiglie più agiate. Gli uffici distrettuali e circondariali di Bivona erano situati nei quartieri posti nelle vicinanze della piazza principale del paese.<br> Negli anni quaranta del [[XIX secolo]] si procedette alla denominazione delle strade del paese e alla numerazione delle case. Negli stessi anni venne realizzata la strada rotabile interna, la Strada Nazionale (attuale Via Roma), che collegava Palermo e Girgenti (Agrigento) via Corleone e Bivona. Venne ampliata Piazza San Giovanni, vennero sistemate varie strade, venne realizzata la Strada Nuova (l'attuale Via Lorenzo Panepinto), che coprì il fiume Alba, e venne aperto il Cimitero. <br/>Nel [[XX secolo]] Bivona cominciò ad espandersi verso est e verso ovest, con la costruzione dei palazzi condominiali di Via Porta Palermo e delle case popolari in prossimità della località Santa Filomena. Inoltre furono edificate numerose ville soprattutto nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina.<br> Il Comune di Bivona è dotato di Piano Regolatore Generale adottato con delibera del commissario ad acta n. 1 del 20 luglio 1999<ref>{{cita web|url=http://fons.pa.cnr.it/GURS/Gazzette/g04-04/g04-04-p16.htm|titolo=Piano Regolatore Generale del Comune di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>. Sul centro abitato gravano i vincoli antisismici e quelli storico-artistico-monumentali. Il Comune è suddiviso in diverse zone territoriali omogenee (ai sensi del decreto interministeriale del 2 aprile 1968, n. 1444) e dispone di ampie zone di verde pubblico, destinate ad aumentare. Inoltre sono previste le realizzazioni di diversi parcheggi (contrada Scaldamosche e Via Porta Palermo), di un parco urbano, di una piccola ricettività alberghiera urbana, di un impianto di tiro al piattello, di un impianto teatrale all'aperto e di una centrale per la produzione di energia alternativa (eolica)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g05-14/g05-14-p17.htm|titolo=Impianto eolico a Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>.

===Suddivisioni storiche===
{{vedi anche|Quartieri di Bivona}}
Bivona è suddivisa in numerosi quartieri e contrade. I quartieri a Bivona non sono riconosciuti amministrativamente, pertanto sono considerati solamente sotto il punto di vista storico; le contrade, in Sicilia, sono strade larghe con delle abitazioni o altri edifici sparsi, provvisti di numeri civici: a Bivona stanno ad indicare anche ampie zone fuori dal centro urbano. I principali quartieri storici di Bivona sono<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|194-205}}.</ref>:
*Quartiere del Savuco, che prende nome dalla sorgente omonima;
*Quartiere di Fontana Pazza, che prende nome dalla fontana omonima;
*Quartiere del Nadaro, il cui nome si ricollega probabilmente al termine arabo ''Nadarà'', posto panoramico, per la sua posizione da cui si scorge gran parte del paese;[[Immagine:Anticaviadibivona.jpg|thumb|250px|right|Antica via di Bivona nei quartieri settentrionali del paese]]
*Quartiere di Santa Rosalia, uno dei più antichi tra quelli costruiti ''extra moenia'';
*Quartiere di Santa Chiara, uno dei quartieri più estesi del paese, nella parte meridionale;
*Quartiere di San Domenico, un quartiere posto nella parte centrale del paese, un tempo sede della Giudecca di Bivona;
*Quartiere dei Garitani, che prende nome da una ''garita'', cioè una torre di guardia che era posta nel lato sud-occidentale delle mura cittadine.
I quartieri prendono nome da caratteristiche fisiche o architettoniche; fino alla prima metà del [[XIX secolo]], non essendoci alcuna denominazione di vie e piazze, i quartieri erano l'unico punto di riferimento in grado di fornire indicazioni topografiche.<br> Per quanto riguarda le contrade, le principali sono:
*Contrada Canfuto, che prende nome dall'arabo ''Kunfud'' (porcospino), sita in prossimità dell'ingresso orientale del paese;
*Contrada Cappuccini, sita nella parte più alta del centro abitato, in cui si trovano il Convento dei Cappuccini, il Calvario e l'ex Tracomatosario;
*Contrada Paratore, nella parte settentrionale del paese, in cui si trova il Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello";
*Contrada Scaldamosche, sita nella parte sud-occidentale del paese, in cui si trova, tra le altre cose, la Caserma dei Carabinieri.

===Suddivisioni amministrative===
Il territorio del Comune di Bivona è suddiviso in zone territoriali omogenee<ref>{{cita web|url=http://fons.pa.cnr.it/GURS/Gazzette/g04-04/g04-04-p16.htm|titolo=PRG del Comune di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>:
*Zona A - Centro storico urbano
*Zona B - Completamento e ristrutturazione urbana
*Zona C - Espansione residenziale
*Zona D - Insediamento artigianale
*Zona E - Comprende il territorio destinato all'attività e alla produzione agricola e zootecnica
*Zona F - Parti del territorio individuate per le attrezzature pubbliche e per gli impianti di interesse generale, distinte in diverse zone omogenee con specifiche destinazioni d'uso.

===Frazioni===
Il comune di Bivona presenta solamente una località abitata ed un'area speciale: [[Santa Filomena (Bivona)|Santa Filomena]] e Bacino di Barico<ref name=santafil>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/sicilia/agrigento_bivona_santafilomena.html|titolo=Santa Filomena|accesso=30-03-2009}}</ref>. Nel [[XIX secolo]] Bivona aveva una frazione, il Borgo San Ferdinando, oggi [[Filaga]] in territorio di [[Prizzi]].

====Santa Filomena====
[[Immagine:Santafilomenabivona1.jpg|thumb|right|250px|L'antica stazione ferroviaria di Bivona nel territorio della località abitata Santa Filomena]]
Santa Filomena è una piccola [[località abitata]] del Comune di Bivona<ref name=santafil>{{cita web|url=http://italia.indettaglio.it/ita/sicilia/agrigento_bivona_santafilomena.html|titolo=Santa Filomena|accesso=30-03-2009}}</ref>, di 178 abitanti. La località è sita nell'omonima contrada del territorio bivonese. Posta a 449 {{m s.l.m.}}, si trova all'ingresso sud-occidentale di Bivona, lungo la SS 118 in direzione di [[Alessandria della Rocca]]. La distanza delle coordinate del Comune di Bivona e della località Santa Filomena misura 0,60 km. In prossimità di Santa Filomena, da molti considerata una semplice contrada di Bivona, non sono presenti molti edifici storici o monumenti del passato, ma sono situate alcune importanti strutture di Bivona, tra cui lo Stadio Comunale, un nuovo [[Scuola secondaria di secondo grado|istituto superiore]] (ancora in fase di costruzione) e alcune case popolari. Nella parte meridionale è situata l'antica stazione di Bivona, oggi ristrutturata e adibita a [[centro commerciale]] (non ancora in funzione).

====Altre località del territorio====
*Bacino di Barico: si tratta di un'area speciale, un bacino artificiale suddiviso con il Comune di Alessandria della Rocca<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=M0I040wI0&a2=mG0Y8048f8&n=1UH70007TM5&v=1UH0DD07TM50000&terr=084004#com084004|titolo=Bacino di Barico|accesso=30-03-2009}}</ref>, in prossimità della Diga Castello.
*Case sparse: con questo termine si indicano ''case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato'' (definizione ISTAT). Secondo il 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001, a Bivona sono presenti 107 case sparse per un totale di 185 abitanti<ref>{{cita web|url=http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0c0I0&a2=mO0Y8048f8&n=1UH90007TM48F&v=1UH0D907TM4000000|titolo=14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni|accesso=30-03-2009}}</ref>.

==Economia==
L'economia di Bivona si basa prevalentemente sull'[[agricoltura]]: in paese ha sede il ''[[Patto territoriale]] Agriqualitas di Monti Sicani'' il cui obiettivo è quello di valorizzare il territorio dei Monti Sicani presentando sul mercato nazionale una vasta gamma di prodotti agroalimentari locali con un "marchio di tipicità" a garanzia della qualità<ref>{{cita web|url=http://www.informacibo.it/zavanone/agriqualitas_000.htm|titolo=Centro Agriqualitas|accesso=30-03-2009}}</ref>. Assume rilevante importanza anche l'[[artigianato]] locale. Alcune iniziative e alcuni progetti, come l'''Itinerarium Rosaliae'' e la realizzazione della Strada ''Mare-Monti'', tendono a promuovere il settore turistico.

===Agricoltura===
[[Immagine:Bivona.jpg|thumb|250px|left|Veduta panoramica di Bivona]]
Il terreno di Bivona, permeabile e argilloso nelle zone basse del territorio, calcareo in quelle alte, ha favorito lo sviluppo e la propagazione del [[Prunus persica|pesco]]. Ogni pianta riesce a produrre, specialmente dal terzo anno di vita in poi, più di quaranta chili di frutto. La coltivazioni delle pesche ricopre circa il 70% dell'agricoltura locale. La peschicoltura ebbe inizio a Bivona a partire dagli [[Anni 1950|anni Cinquanta]] del [[XX secolo|Novecento]], nella contrada di San Matteo. Nel giro di un ventennio lo sfruttamento del terreno si era esteso da pochi ettari a circa 350 ettari; oggi si è esteso a circa 1.200 ettari di terreno, e la coltivazione della ''Pescabivona'' non riguarda solo il territorio bivonese, ma anche quelli di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Palazzo Adriano. Un grande contributo alla peschicoltura di queste zone è dato sicuramente dalle acque della Diga Castello e alle opere di canalizzazione realizzate. Il Comune di Bivona ha già avviato l'iter affinchè la Pescabivona ottenga il marchio IGP ([[Indicazione geografica protetta|Indicazione Geografica Protetta]])<ref>{{cita web|url=http://www.ilretegiornale.it/2008/10/20/agricoltura-cresce-fatturato-pesca-di-bivona/|titolo=Pesca di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>.<br> Alla peschicoltura si aggiunge una vasta produzione di olive, mandorle, e uva (a Bivona durante il [[Storia dell'Italia fascista|periodo fascista]] si celebrava la Festa dell'uva). La produttività del settore agricolo è da attribuire soprattutto alla vicina presenza dell'Invaso Castello ma anche ai moderni sistemi di irrigazione, grazie ai quali si superano, seppur con le dovute difficoltà, le torride estati caratterizzate da tanta siccità.<br>
È sviluppato l'allevamento di bovini, ovini e suini (''Carne dei Monti Sicani''). Per quanto riguarda i prodotti caseari, anche a Bivona vengono ottenuti formaggi e latticini tipicamente siciliani. Specialità locali sono la ''Tuma'', formaggio a pasta dura semicotta, a forma cilindrica con facce piane o leggermente concave, di sapore piccante, che viene prodotto con latte di pecora intero crudo e non richiede stagionatura; il ''fiore sicano'', l'unico formaggio a pasta cruda tipico dell'area sicana; il ''piacentino'', il cui nome non ha niente a che fare con la città di Piacenza ma significa formaggio piacevole (piacentino, cioè che piace), molto simile al ''pecorino'', anch'esso largamente prodotto nel territorio; anche la ricotta ha un'enorme produzione in tutto il circondario.<br> Bivona fa parte del ''Distretto Rurale dei Monti Sicani'': tale istituzione è un ''sistema produttivo locale costituito da imprese agricole e non agricole in grado di interagire tra loro attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica, sociale e di coesione nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali ed in grado di promuovere una qualità totale territoriale, con una forte vivibilità per i residenti, promovendosi a polo d’attrazione per altre imprese ed individui''<ref>{{cita web|url=http://www.lafrecciaverde.it/n87/articolo2/articolo2.htm|titolo=Distretti Rurali|accesso=30-03-2009}}</ref>. II territorio del Distretto Rurale dei Monti Sicani si sviluppa tra le Province di Palermo, di Agrigento e di Caltanissetta, comprendendo numerosi comuni.<br> Bivona è assai nota a livello regionale come la ''Città delle Pesche''<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=6|titolo=Bivona Città delle Pesche|accesso=30-03-2009}}</ref>. [[Immagine:Sediabivona.jpg|thumb|250px|right|Cartello pubblicitario della Sedia di Bivona]]

===Artigianato===
Nel settore dell'artigianato preminente è la produzione di sedie in legno (famosa in tutto il circondario è la cosiddetta Sedia di Bivona)<ref>{{cita web|url=http://www.pleinairbds.it/pagina.asp?tm=vs&pr=Bivona:%20non%20solo%20pesche&tb=sicilia|titolo=La Sedia di Bivona|accesso=02-04-2009}}</ref>, ma è in crescita anche la produzione di ricami, di merletti, di piatti in terracotta dipinti a mano, e ancora di mobili, di divani, di tendaggi, di infissi, di ceste di vimini, di sculture, di oggetti in legno e di manufatti in ferro battuto. Nel mese di [[agosto]], in occasione della Sagra della Pesca, si svolge la Mostra dell'Artigianato, il cui fine è quello di far conoscere i prodotti artigianali locali alle centinaia di persone che durante la festa affollano il paese. Per l'occasione vengono messi in mostra anche antichi mobili restaurati.

===Industria===
L'[[Istituto Nazionale di Statistica|Istat]] ha suddiviso la Regione siciliana in 82 Sistemi Locali del Lavoro (SLL), cioè ''unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili''<ref>{{cita web|url=http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20050721_00/|titolo=SLL - Istat|accesso=30-03-2009}}</ref>. Ciascuna SLL è costituita da un'aggregazione di comuni basata sul principio di funzionalità economica. Bivona costituisce una SLL all'interno della Provincia di Agrigento. Secondo un'analisi della situazione delle SSL siciliane effettuata nel 2003<ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/presidenza/programmazione/Analisi_SES/SLL_Relazione.pdf|titolo=Relazione SSL 1996-2003|accesso=30-03-2009}}</ref>, nel settore industriale, oltre ad avere una notevole rendita nell'industria agricola, incentrata sulla trasformazione dei prodotti, Bivona è specializzata:
*nelle industrie delle pelli, del cuoio e delle calzature;
*nelle industrie chimiche e delle fibre;
*nelle industrie della fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione
*nella fabbricazione degli autoveicoli, anche se quest'ultimo, insieme a quello dell'industria alimentare, è un settore in cui il paese ha avuto una vistosa perdita di specializzazione.
[[Immagine:Isolapedonalebivona.jpg|thumb|210px|left|Veduta di Via Picone, luogo di ritrovo per molti bivonesi]]

===Servizi===
Secondo l'analisi delle SLL del [[2003]], nel settore "Servizi alle imprese" e nel settore "Beni e servizi culturali e ambientali" Bivona risulta essere un comune altamente sviluppato: ciò è determinato soprattutto dal ruolo di preminenza che il paese ha assunto dalle sue origini ad oggi nei confronti dei comuni limitrofi. A Bivona non mancano né i servizi scolastici né quelli sanitari né quelli amministrativi. Ciononostante, poco sviluppati sono sia il [[settore terziario]] che quello commerciale. Secondo i dati Istat risalenti al Censimento del [[2001]]<ref>{{cita web|url=http://www.comuniditalia.biz/dati/comune084004.html|titolo=Il Comune di Bivona in cifre|accesso=30-03-2009}}</ref>, il settore trainante dell'economia bivonese è certamente quello agricolo (in cui operano 990 unità); nel commercio operano 71 unità, nel settore industriale 49; il commercio riguarda 71 lavoratori, l'artigianato 57, mentre gli addetti alle istituzioni sono 15. Da qualche anno molti bivonesi lavorano a Santo Stefano Quisquina presso lo stabilimento [[Nestlé]], che nel [[2007]] ha acquistato l'impianto di Santo Stefano Quisquina dove viene imbottigliata l'''acqua Santa Rosalia''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://santo-stefano-quisquina.agrigentonotizie.it/cronaca/nestle-compra-lacqua-santa-rosalia_11199.php|titolo=La Nestlè compra l'acqua Santa Rosalia|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>: alla più grande multinazionale di prodotti alimentari nel mondo si è opposto il sindaco di Bivona Giovanni Panepinto, chiedendo all'Ars ''la tutela e il controllo della quantità di acqua prelevata, al fine di salvaguardare l'integrità del bacino'', riferendosi alle acque delle numerosi sorgenti del territorio dei Monti Sicani<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/09/22/nei-paesi-della-sete-acqua-un.html|titolo=Nei paesi della sete l' acqua è un affare|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>.

===Turismo===
[[Immagine:Sentierinaturalisticibivona.jpg|thumb|200px|right|Sentieri naturalistici di Bivona]]
Il turismo, a Bivona come in tutto il circondario, è il settore meno produttivo.
Sono stati avanzati numerosi progetti per la valorizzazione e la rivalutazione del patrimonio urbanistico e naturalistico di Bivona. La qualità dell'ambiente e l'integrità del paesaggio attirano numerose persone, in particolar modo nel periodo estivo; migliaia di persone affollano il paese in occasione della Sagra della Pesca che si celebra a fine [[agosto]]. Le principali vocazioni turistiche del luogo sono le numerose chiese, con i loro portali e le opere d'arte contenute all'interno; in occasione della festa di Santa Rosalia centinaia di persone accorrono all'omonima chiesa per vedere il Fercolo e il ceppo di quercia sotto cui pregava la vergine palermitana. Oltre alle numerose bellezze che offre la cittadina (edifici sacri, palazzi, piazze ed altro), meta per molti turisti sono le zone montane del territorio: il Monte delle Rose, che offre ampi panorami (tra cui quelle dell'Isola di [[Pantelleria]] e dell'[[Etna]] nelle giornate più limpide); i monti che formano la catena dei Sicani offrono agli amanti di [[mountain bike]] e della natura l'opportunità di fare delle escursioni attraverso numerosi itinerari naturalistici<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/html/guida_turistica/guida_turistica.htm|titolo=Guida turistica di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>.

==Infrastrutture e trasporti==
[[Immagine:Bivonaantica2.jpg|thumb|230px|left|Antica stazione di Bivona con veduta panoramica del paese]]
{{quote|l'andare da Bivona a Ribera, a venticinque chilometri di distanza, significava seguire una pista<br> talvolta ripidissima e lunga cinque volte di più e guadare un fiume una dozzina di volte|[[Denis Mack Smith]], da ''Storia della Sicilia medievale e moderna'', [[1973]]}}
Bivona si trova all'incrocio di due strade molto percorse nei secoli passati: quella che univa Sciacca con Castronovo e quella che univa Agrigento con Corleone. Per questo motivo per molti secoli è stata il punto di sosta obbligata per tutti coloro che percorrevano quelle strade. Questo fattore determinò lo sviluppo di molte vie extraurbane nei pressi di Bivona che permisero il collegamento sia con i centri limitrofi, sia con le maggiori città dell'Isola.<br/> Tuttavia uno dei maggiori problemi che oggi colpisce Bivona è proprio l'inefficienza o la mancanza di infrastrutture che permettano collegamenti sicuri e veloci. Nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, molte strade sono pericolose o impraticabili; la linea ferroviaria è stata abolita alla fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], così oggi la stazione più vicina è quella di Cammarata - San Giovanni Gemini; l'aeroporto più vicino è il "Falcone e Borsellino" di [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|Punta Raisi]] nei pressi di Palermo, dal momento che mancano le strutture aeroportuali in provincia; il porto più vicino è quello di [[Porto Empedocle]], ma il più frequentato rimane quello di [[Porto di Palermo|Palermo]].

===Strade===
[[Immagine:Cartellostradalebivona.jpg|thumb|250px|right|Cartello stradale posto in località Santa Filomena]]
; [[Strada statale|Strade statali]]
[[Immagine:Strada Statale 118 Italia.jpg|85px|left]]
*[[Strada statale 118 Corleonese Agrigentina]]: attraversa Bivona e il suo territorio per diversi chilometri. All'interno del centro urbano corrisponde alla via Porta Palermo, ad una parte di Piazza Guglielmo Marconi, alla via Roma ed alle contrade Scaldamosche e Santa Filomena. La Corleonese Agrigentina è la strada romana più antica di Sicilia: molti tratti infatti coincidono col tracciato che i romani costruirono durante le fasi della [[prima guerra punica]] ([[264 a.C.|264]]-[[241 a.C.]])<ref>{{cita libro | cognome=Oliveri| nome=Fabio| titolo=Palazzo Adriano: territorio e storia| editore=Comune di Palazzo Adriano| città=Palazzo Adriano| anno=1991}}</ref>. Tuttavia anche i romani utilizzarono piste già tracciate anticamente dagli indigeni. La costruzione della strada nazionale Palermo-Girgenti via Corleone e Bivona fu decretata dal Governo, in seguito ad una votazione, il [[30 marzo]] [[1862]]. Il tracciato Corleone-Bivona per Prizzi e Santo Stefano Quisquina è stato scelto solamente in un secondo momento: la prima scelta fu, infatti, quella di costruire un tracciato che da Corleone giungesse a Bivona per Chiusa Sclafani e San Carlo (frazione di Chiusa). Parecchi problemi creò anche la seconda metà del tracciato, la strada Bivona-Girgenti. Fu solamente nei primi anni ottanta del [[XIX secolo]] che la strada venne conclusa e Palermo e Girgenti (Agrigento) furono collegate da un tracciato che attraversava le due principali città dell'entroterra, Corleone nel palermitano e Bivona nell'agrigentino.

; [[Strada provinciale|Strade provinciali]]
* Strada Provinciale 34 Bivona - Bivio Tamburello: collega Bivona con il Bivio Tamburello, sito nel territorio di Calamonaci, da cui si raggiungono facilmente i comuni di Calamonaci, Ribera, Caltabellotta, Burgio, Villafranca Sicula e Lucca Sicula.
* Strada Provinciale Bivona - Palazzo Adriano: collega Bivona con Palazzo Adriano attraversando il territorio montano rappresentato dal Monte delle Rose e dai rilievi posti lungo il confine delle province di Agrigento e Palermo. Il tracciato è praticabile solo da mezzi fuoristrada, in quanto il fondo stradale è completamente dissestato e l'asfalto distrutto.
* Strada Provinciale Ribera - Bivona: collega i due comuni agrigentini. La strada è ai limiti della praticabilità e della sicurezza, mettendo a serio rischio l'incolumità di chi la percorre.

===Ferrovie===
{{vedi anche|Ferrovia Lercara-Filaga-Magazzolo}}
[[Immagine:Caselloferroviariobivona.jpg|thumb|200px|left|Antico casello ferroviario in via Fabrizio De Andrè]]
Bivona era servita da una linea ferroviaria a [[scartamento ridotto]] che collegava la stazione di Lercara Friddi ([[Stazione di Lercara Bassa|Lercara Bassa]]) con la [[stazione di Magazzolo]], nei pressi di Ribera. La ferrovia serviva per trasportare lo zolfo estratto dalle miniere di Lercara Friddi nel palermitano e di Cianciana nell'agrigentino. Permetteva inoltre il facile spostamento dei minatori pendolari. Fu costruita a cura delle Ferrovie dello Stato nel [[1912]]. Nel [[1918]] venne diramato un tronco dalla stazione di Filaga che portava a Prizzi e a Palazzo Adriano. La ferrovia fu terminata nel [[1924]] in concomitanza dell'attivazione del tratto centrale tra Bivona e Alessandria della Rocca ([[1º settembre|1 settembre]]), con cui si congiunse la linea Lercara-Magazzolo con la linea costiera [[Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle|Castelvetrano-Porto Empedocle]]. Il servizio venne interrotto nel [[1959]]. La stazione principale di Bivona si trovava a sud-ovest del paese, in località Santa Filomena. In paese c'era un casello sito in contrada Antinoro (attuale via [[Fabrizio De André]]), oggi di proprietà privata. Un altro casello era situato lungo la Strada Nazionale, a sud del paese: oggi l'edificio è abbandonato e diruto. Il treno era il mezzo più usato sia per raggiungere i posti nelle vicinanze, sia per raggiungere Palermo e le altre città principali. Attualmente i binari della ferrovia sono distrutti o in pessime condizioni.
[[Immagine:Bivona_Welcome.jpg|thumb|170px|right|Cartello d'ingresso del Comune di Bivona, Città delle Pesche]]

===Mobilità urbana===
All'interno del Comune di Bivona la rete urbana è rappresentata dai pullman scolastici e quelli messi a disposizione dal Comune per permettere alla cittadinanza di raggiungere il poliambulatorio dell'ASL, posto fuori dal centro abitato, o in occasione di determinati eventi (ad esempio nei giorni [[1º novembre|1]]-[[2 novembre]], per permettere alla gente di raggiungere il cimitero, posto nella parte settentrionale del paese, fuori dal centro abitato e difficilmente raggiungibile senza mezzi di trasporto). È attivo il servizio di trasporto che assicura i collegamenti con le principali città più vicine a Bivona<ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/TURISMO/TRASPORTI/arcautolinee/orari_bus/autolinee.htm|titolo=Servizi Bus di Sicilia|accesso=30-03-2009}}</ref>.

==Amministrazione==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Giovanni Panepinto
|DataElezione=14/05/2007
|partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|TelefonoComune=0922 983711
|EmailComune=bivona.comune@tiscali.it
}}
[[Immagine:Municipiobivona.jpg|thumb|200px|right|L'ingresso del Palazzo Municipale di Bivona]]
Il Comune di Bivona fa parte di:
* Regione Agraria n. 1 - Versante meridionale dei Sicani, comprendente i comuni di Bivona, Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
*Unione dei Comuni "Platani - Quisquina - Magazzolo", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina
* Patto Territoriale Magazzolo Platani, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula
* Area PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell’Agrigentino, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranza Sicula
*GAL Platani Quisquina "Terre di Halykos", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
*Protocollo d’intesa "Parco fluviale del Fiume Platani", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina

===Amministrazioni precedenti===
{{vedi anche|Sindaci di Bivona}}
Questa lista raccoglie gli incarichi a sindaco del Comune di Bivona dal [[novembre]] [[1993]] ad oggi.
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[novembre]] [[1993]]|[[maggio]] [[2002]]
|Giovanni Panepinto||[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[maggio]] [[2002]]|[[maggio]] [[2007]]
|Vincenzo Di Salvo|[[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[maggio]] [[2007]]|''in carica''
|Giovanni Panepinto|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|
}}
{{-}}{{-}}

===Gemellaggi===
Bivona è gemellata con:
*{{gemellaggio|Italia|Collebeato|2004}}<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.artedamangiare.it/dettagli_pesca.php|titolo=Gemellaggio Bivona-Collebeato|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.prolocoweb.com/sagrapesche/newstep/corpo.html|titolo=Continua il gemellaggio tra Collebeato e Bivona - Anno 2006|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>

===Altre informazioni amministrative===
[[Immagine:Distrettobivona.jpg|thumb|270px|left|Mappa dell'antico Distretto di Bivona, con relative distanze dagli altri comuni]]
Bivona per molti decenni ebbe un territorio vastissimo, che si estendeva dalla zona montana dei Sicani alle coste del Canale di Sicilia. Ecco cosa scrive lo storico Giovan Battista Sedita nel [[1909]]: « [...] allora, non esistendo i paesi di Ribera, Calamonaci, Cianciana, Alessandria, S. Stefano, a fortiori il territorio di Bivona era così vasto, che si comprendeva dal fiume Verdura ai Monti Rifesi, al monte delle Rose, alla serra Ipponica, cui diede il nome d'Hipponium a Bivona, al monte Quisquina, al fiume Platani di cui doveva seguire il corso della sponda sinistra fino al mare, e quel tratto di mare che intercede fra la foce del Platani e quella del Verdura, intermedio Capo Bianco e Secca Grande, per come questo ultimo estremo confine sussistette, ed è provato, fino al XVI secolo, quando Sigismondo De Luna vi teneva un naviglio, sul quale s'imbarcò, quando fuggì da Bivona»<ref>{{cita libro|Giovan Battista | Sedita | Cenno storico-politico-etnografico di Bivona| 1909 || Bivona}} Pag. 23.</ref>.<br> Nel [[XIII secolo]] il casale di Bivona era già uno dei maggiori centri dell'intera diocesi di Agrigento e ad aveva un ruolo preminente anche sui casali di Prizzi, Adriano e Raia, posti al di là della catena montuosa. Il fatto che la maggior parte dei signori bivonesi appartenesse a potentissime famiglie nobili rafforzò la preminenza che Bivona esercitava sui feudi posti nelle vicinanze. Nel periodo normanno numerosi casali vennero abbandonati e gli abitanti emigrarono a Bivona, che così incorporò numerosi territori o li rese suffraganei: Villanova, Billucchio, Gordalisi, Sebi, Rahal Nicola (divenuto Carnicola). I casali di Kinesii, Scibene, Pietra d'Amico e Chincana erano suffraganei alla baronia di Bivona. Altri abitanti provennero dai casali di Filaca, Adriano (Palazzo Adriano, che fu popolato nuovamente nel [[1482]] da una colonia di albanesi), Raia (sito tra Prizzi e Corleone) e Platanella<ref>{{cita|Antonino Marrone, 1987 I|70-73}}.</ref>.<br> Dal [[XVI secolo]], molti feudi furono suffraganei alla ducea di Bivona, tra cui il feudo di Sant'Antonio di Cianciana, divenuto in seguito dapprima Ducato, poi Principato. La preminenza di Bivona fu rilevante anche sotto il punto di vista toponomastico: basti pensare al vicino paese di Santo Stefano, che venne denominato Santo Stefano di Bivona.<br> Quando, nel [[XIX secolo]], fu abolita la feudalità, Bivona venne eletta capoluogo del XII Distretto: da essa dipendevano altri dodici comuni. Dopo l'Unità d'Italia i distretti diventarono circondari, e ancora una volta Bivona fu eletta capoluogo. Nel corso dei secoli Bivona subì numerosi cambi di confini del proprio territorio, sia a causa della creazione di nuovi centri urbani nelle vicinanze, che si ritagliarono un proprio spazio nell'area dei Monti Sicani, sia a causa di concessioni feudali da parte dei nobili o delle autorità ecclesiastiche, che decretarono la cessione di feudi, posti in prossimità di Bivona, ad altri centri; ciononostante, molti cittadini bivonesi tuttora possiedono proprietà terriere anche al di fuori del territorio di Bivona.<br> Un eclatante esempio è il territorio di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, la cui parte meridionale si estende in gran parte nelle zone di Bivona (ma anche di Lucca Sicula e di Burgio): per questo motivo i suoi proprietari terrieri sono soprattutto bivonesi.

==Sport==
[[Immagine:Stadiobivona1.jpg|thumb|250px|right|Il piccolo piazzale antistante l'ingresso principale dello Stadio Comunale di Bivona]]
Poco praticato a livello agonistico, lo sport a Bivona viene esercitato dilettantisticamente, soprattutto dai giovani: a dimostrare ciò sono il basso numero di società agonistiche partecipanti a campionati di categoria (che rientrano solamente nell'ambito calcistico) e le numerose manifestazioni ed attività sportive organizzate specialmente per i bambini ed i ragazzi. <br/>
Lo sport più praticato a Bivona è il calcio, ed in questa disciplina sportiva il paese è rappresentato agonisticamente dalle diverse società militanti nelle varie categorie per fasce d'età (dalla Prima Squadra ai Pulcini). Nel [[2002]] Bivona è stata sede del XIV Congresso Nazionale dell'UISP in ambito provinciale<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.uisp.it/congresso/calendario.php|titolo=Calendario del XIV Congresso Nazionale UISP|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>.

===Calcio===
L'unica squadra bivonese iscritta ad una federazione sportiva nazionale è l'''A.S.D. Virtus Bivona''. La squadra agonistica ha militato in [[Terza Categoria|terza categoria]] nella stagione [[2008]]/[[2009]]: a fine anno la squadra di Bivona ha disputato i play-off, venendo eliminata in semifinale dalla Sant'Angelo Licata, squadra dell'[[Licata|omonima città]]. Fino alla stagione [[2005]]/[[2006]], il nome della squadra era '' A.S. Bivona 98''; dalla stagione [[2006]]/[[2007]] è stato deciso di ripristinare il nome che la squadra ebbe nei decenni scorsi, quando arrivò ben oltre la terza categoria.

===Altri sport===
Eccetto il calcio, sono pochi gli sport che vengono praticati costantemente a Bivona: la [[pallavolo]], il [[tennis]] ed il [[Pallacanestro|basket]] sono praticati periodicamente grazie ai corsi che vengono tenuti dall'Ars Gymnica o da altre associazioni sportive, che organizzano inoltre corsi di [[Ginnastica aerobica|aerobica]], [[Culturismo|body building]], [[tiro con l'arco]], ma anche passeggiate e tracking a cavallo. In estate vengono organizzati tornei di diverse discipline sportive: [[Futsal|calcetto]], [[Pallavolo|volley]], [[minibasket]], [[Tennis tavolo|ping-pong]], gare di [[tiro alla fune]] ed altre attività sportive a sfondo ludico. Fino a qualche anno addietro l'Avis di Bivona organizzava la Manifestazione Ciclistica della Solidarietà, una passeggiata ciclistica che partiva e terminava a Bivona, dopo aver percorso diversi chilometri attraverso gran parte del territorio del circondario. Bivona è quasi sempre una tappa delle numerose corse di [[ciclismo]] o dei raduni motociclistici che interessano il territorio dell'entroterra agrigentino e palermitano. L'associazione "Anuu Migratoristi Italiani" indice annualmente una gara di tiro a bersaglio mobile rappresentato da una sagoma di cinghiale, che si disputa nel territorio montano di Bivona. Sono numerose anche le gare di pesca che si tengono presso la Diga Castello: tra i tanti bivonesi che praticano questa disciplina, uno si classificò ai primi posti nel campionato individuale [[2007]] di [[surfcasting]].
[[Immagine:Stadiobivona14.jpg|thumb|200px|right|Lo Stadio Comunale di Bivona con panoramica del paesaggio montano]]

===Impianti sportivi===
*Stadio Comunale "Renato Traina", sito nella parte sud-occidentale del paese, in prossimità della località Santa Filomena. È un impianto dotato di illuminazione, di tribuna coperta nel lato est e di pista di atletica che, nonostante sia già ricoperta di manto gommoso, non può essere omologata essendo più corta dei 400 metri regolamentari. Il terreno di gioco dello Stadio Comunale non è ancora ricoperto di erba<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.siciliapodistica.it/Oggetti/Clemente/Filodiretto_18.pdf|titolo=La pista di Bivona|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>.
*Altri impianti sportivi: le palestre annesse agli istituti scolastici; una piscina all'aperto di proprietà di privati, in contrada Canfuto; un campo da [[tennis]]; un campo da [[Futsal|calcio a 5]]; una pista di [[Karting|go-kart]] sita nella parte occidentale del territorio bivonese.

==Curiosità==
[[Immagine:Tramontobivona1.jpg|thumb|left|225px|Tramonto sui monti che sovrastano Bivona]]
;Il 17º Duca
Nonostante in Sicilia, nel [[1812]], sia stata abolita la feudalità, tuttora in [[Spagna]] vive Manuel Falcò y Anchorena, 17º Duca di Bivona, classe [[1936]], discendente delle antiche famiglie nobili di Bivona<ref>{{cita web|url=http://www.geneall.net/H/per_page.php?id=527592.html|titolo=Il 17° Duca di Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>.

;Via "Duque de Bivona"
Se nella toponomastica bivonese i personaggi illustri che hanno fatto la [[Storia di Bivona|storia del paese]] sono scarsamente rappresentati, nella nazione iberica invece alcuni comuni hanno intitolato vie e piazze ai vari [[Ducato di Bivona|duchi di Bivona]], appartenenti a nobili famiglie di Spagna.

;La villa del Primo Duca
{{vedi anche|Villa del Duca di Bivona}}
A Palermo, alla fine del [[XVI secolo]], nella campagna a Nord della città si estendevano i giardini della villa di Pietro de Luna, primo Duca di Bivona. All'epoca questa proprietà si trovava a circa mezzo miglio dall’antica cinta muraria della città, ma la residenza del Duca era compresa tra il "Piano Sant'Oliva" (ovvero le attuali piazze S. Oliva, [[Piazza Castelnuovo|Castelnuovo]] e [[Piazza Politeama|Politeama]]), il "Piano delle Croci", il Borgo di Santa Lucia e la Contrada delle Terre Rosse: quelle che oggi sono le zone più frequentate dai palermitani e che costituiscono gran parte del [[Centro storico di Palermo|centro della città]], allora erano i giardini del Duca della già affermata città di Bivona.

;L'inno di Bivona
Secondo quanto è riportato nello Statuto del Comune di Bivona, articolo 4 comma 6, ''il comune ha un proprio inno''<ref>Statuto comunale, art. 4 comma 6.</ref>. Il testo s'intitola ''Bivona è bello'' ed è stato scritto da Carmelo Galasso; la musica è di Pasquale Sciara.

;Il cognome e il soprannome
Bivona, oltre ad essere un toponimo (ad avere tale nome sono questo comune, una [[Bivona (Vibo Valentia)|frazione]] di [[Vibo Valentia]] ed una località di [[Menfi (AG)|Menfi]], anch'essa nell'agrigentino), è un cognome, molto diffuso soprattutto in Sicilia: secondo alcuni dati, circa 450 persone in Italia portano il cognome Bivona, che così risulta il 7.261° più diffuso nel territorio nazionale<ref>{{cita web|url=http://cognome.alfemminile.com/w/cognomi/cognome-bivona.html|titolo=Cognome Bivona|accesso=30-03-2009}}</ref>. Altra curiosità è il soprannome dei bivonesi: vengono definiti ''judè'' ([[Giudaismo|giudei]]), sia per l'antica presenza di una folta [[Giudecca di Bivona|comunità ebraica]] a partire dagli ultimi secoli del medioevo, sia per un'antica tradizione, ormai persa: quella di portare in processione un [[Crocifissione di Gesù|Crocifisso]] in legno ebanizzato il primo venerdì dopo [[Pasqua]], tanto che i cittadini dei paesi limitrofi esclamavano: ''"Vivunisi judè, ca doppu 'na simana Lu mittistivu 'ncruci arrè"'', cioè "Bivonesi giudei, che dopo una settimana l'avete messo nuovamente in croce".

;L'altare del Papa
Il [[17 giugno]] [[2007]] [[Papa Benedetto XVI]] andò in visita pastorale ad [[Assisi]]: in quell'occasione, l'altare e il maxi-palco allestito nella Piazza Inferiore della [[Basilica di San Francesco|Basilica]] per la celebrazione della Santa Messa vennero rivestiti di circa 15.000 [[anthurium]] di Bivona: infatti nel comune agrigentino è attiva una grande azienda di floricoltura, la ''Disaflor''<ref>{{cita web|url=http://www.disaflor.it/|titolo=Disaflor|accesso=30-03-2009}}</ref>, che già nel 2003 aveva abbellito chiese ed altari della cittadina in [[provincia di Perugia]].
[[Immagine:Sgarbiabivona.jpg|thumb|right|250px|Vittorio Sgarbi al ''Supercinema'' di Bivona]]
;Libri d'autore
Negli ultimi anni a Bivona sono stati presentati libri che hanno riscosso grande successo a livello nazionale. Il [[29 maggio]] [[2008]] è stato presentato ''Il cacciatore di mafiosi''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.bivonaonline.it/?p=1191|titolo=Bivonaonline|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>, libro edito dalla [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] scritto da Alfonso Sabella, magistrato bivonese che ha condotto in prima persona alcune indagini che portarono all’arresto di boss mafiosi di primissimo piano ([[Leoluca Bagarella]], [[Giovanni Brusca]], Pasquale Cuntrera e Giuseppe Salvatore Riina, figlio di [[Salvatore Riina|Totò Riina]]), fratello di Marzia Sabella, pm bivonese che nel [[2006]] ha coordinato le operazioni di cattura di [[Bernardo Provenzano]]. Il [[10 febbraio]] [[2009]] Bivona è stata una tappa della tournèe siciliana di [[Vittorio Sgarbi]], che ha avuto modo di presentare il suo ultimo libro, ''Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno)''<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=522&Itemid=1|titolo=Vittorio Sgarbi a Bivona|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=30-03-2009|cid=}}</ref>, edito da [[Bompiani]]; l'attuale sindaco di [[Salemi]] ha dichiarato di aderire all'iniziativa che vede impegnata Bivona nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.comune.bivona.ag.it/index.php?option=com_content&task=view&id=512&Itemid=79|titolo=Sgarbi insieme a Bivona contro la privatizzazione dell'acqua|pubblicazione=|giorno=|mese=|anno=|pagina=|accesso=01-04-2009|cid=}}</ref>.


==Galleria fotografica==
==Galleria fotografica==
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Immagine:Bivona's Mountain.jpg|Bivona, monti della parte meridionale
Immagine:Bivona's Mountain2.jpg|Bivona, monti della parte settentrionale
Immagine:Diga Castello.jpg|Diga Castello
Immagine:Diga Castello's Sunset.jpg|Tramonto sulla diga Castello
Immagine:Piazza Centrale di Bivona.jpg|Piazza Guglielmo Marconi
Immagine:BivonaAntica_(0).jpg|Ecco com'era Piazza Guglielmo Marconi
Immagine:BivonaAntica_(6).jpg|Scorcio della vecchia Villa in Piazza G.Marconi ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(7).jpg|Scorcio di via Lorenzo Panepinto ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica5.jpg|Portale AraboNormanno("ieri")
Immagine:Portale_AraboNormanno1.jpg|Portale AraboNormanno("oggi")
Immagine:Portale_AraboNormanno2.jpg|Portale AraboNormanno("oggi")
Immagine:Palazzo_Marchese-Greco.jpg|Scorcio del palazzo Marchese-Greco
Immagine:Paesaggio.jpg|Panoramica di Bivona
Immagine:BivonaAntica_(3).jpg|Panoramica di Bivona ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(1).jpg|Panoramica di Bivona ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(4).jpg|Via Roma ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(9).jpg|Arcata del Ponte "Pisciato" ai primi del '900
Immagine:BivonaAntica_(8).jpg|Convento dei Cappuccini ai primi del '900


<div style="margin-bottom: 0.5em; border: 1px solid #ccc; padding: 4px; background: #F9F9F9; text-align: center; font-size: 95%;">''Ulteriori immagini di Bivona nella'' [http://commons.wikimedia.org/wiki/Bivona galleria] su Commons [[Immagine:Nuvola_apps_digikam.png|32px]]</div>
Immagine:Lu_Strittu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Lu Strittu
Immagine:Lu_Santissimu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Lu Santissimu
Immagine:Santa_Vennera.JPG| Scorcio paesaggio montano: Santa Vennera
Immagine:Pizzu_San_Mattè.JPG| Scorcio paesaggio montano: Pizzu San Mattè
Immagine:Pizzu_Di_Nasu.JPG| Scorcio paesaggio montano: Pizzu di Nasu
Immagine:Occhi_Bianchi.JPG| Scorcio paesaggio montano: Occhi Bianchi
Immagine:Diga_Castle.jpg| Diga Castello in Piena



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Image:Panoramabivona1.jpg|Panorama di Bivona
Image:Portalebivona6.jpg|Portale Gotico Chiaramontano
Image: Castello Bivona 7.jpg|Ruderi del Castello
Image: Villa comunale 1.jpg|Villa Comunale
Image:Cannulicchi.JPG|''Li Cannulicchi'', storica fontana di Piazza Guglielmo Marconi
Image:Monte delle Rose 1.jpg|Monte delle Rose
Image:Diga Castello 1.jpg|Diga Castello
Image:BivonaAntica_(1).jpg|Panoramica di Bivona ai primi del '900
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==Note==
{{Provincia di Agrigento}}
{{references|3}}


==Bibliografia==
*{{cita libro|Alessandro|De Bono| Damaso Pio De Bono e Luigi Sturzo| 2003| Istituto di Sociologia "Luigi Sturzo"| Caltagirone}}
*{{cita libro|Antonino|Marrone| Bivona città feudale voll. I-II| 1987 | Salvatore Sciascia Editore | Caltanissetta-Roma}}
*{{cita libro|Antonino| Marrone | Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880)| 1996 | Comune di Bivona | Bivona}}
*{{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|1997|Comune di Bivona|Bivona}}
*{{cita libro|Antonino| Marrone | Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547)|2000| Circolo Leonardo da Vinci - Bivona | Bivona}}
*{{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881|2001| Comune di Bivona | Bivona}}
*{{cita libro|Giovan Battista | Sedita | Cenno storico-politico-etnografico di Bivona| 1909 || Bivona}}
*{{cita libro|Cesare| Sermenghi| Il passato e le sue risposte| 1989| Comune di Bivona - Biblioteca Comunale | Bivona}}
*{{cita libro|Salvatore|Tornatore |Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo| 2009| Comune di Bivona| Bivona}}
*{{cita libro|Paolo| Trizzino | La parlata di Bivona nella dialettologia siciliana| 1996| Ciuffa Editore | Roma}}


==Voci correlate==
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|-
|valign=top|
*[[Castello di Bivona]]
*[[Chiese di Bivona]]
*[[Circondario di Bivona]]
*[[Diga Castello]]
*[[Ducato di Bivona]]
*[[Giudecca di Bivona]]
*[[Monte delle Rose]]
*[[Monumenti e luoghi d'interesse di Bivona]]
*[[Chiesa Madre Chiaramontana|Portale Gotico Chiaramontano (Bivona)]]
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*[[Quartieri di Bivona]]
*[[Santa Filomena (Bivona)]]
*[[Sindaci di Bivona]]
*[[Stazione meteorologica di Bivona]]
*[[Stemma di Bivona]]
*[[Storia di Bivona]]
*[[Tradizioni e folclore di Bivona]]
*[[Villa del Duca di Bivona]]
|}

==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
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Versione delle 02:27, 27 giu 2009

Disambiguazione – Se stai cercando la località italiana frazione di Vibo Valentia, vedi Bivona (Vibo Valentia).

Template:Comune

«Nella provincia di Agrigento, è noto come paese modello, pulito, con i conti in ordine. Un posto fortunato, pure: clima invidiabile, terra buona, i peschi più belli del Mediterraneo [...]»

Bivona (IPA: [biˈvoːna][2], Vivona in siciliano) è un comune italiano di 4.015 abitanti[3] della provincia di Agrigento in Sicilia.
Circondata dai monti Sicani, dista 66 km dal capoluogo di provincia e 88 km da Palermo, capoluogo di regione. Durante i secoli XV e XVI fu uno dei maggiori centri feudali della Sicilia ed il primo ad essere elevato a ducato, nel 1554. Vi è attestato il culto più antico di santa Rosalia di cui si abbia notizia certa[4]. Oggi Bivona è nota soprattutto per la coltivazione della pesca e per la presenza di numerose scuole e istituti superiori, che la rende meta di studi di tantissimi giovani dei paesi circostanti[5].

Geografia fisica

Panoramica di Bivona

Bivona è situata alle pendici della catena dei monti Sicani, nell'entroterra agrigentino, al confine con la provincia di Palermo. L'altitudine del paese viene indicata a 503 m s.l.m.: in realtà a questa quota si trova la residenza dell'antica casa comunale (attuale piazza Giovanni Cinà); il centro abitato infatti si sviluppa tra i 420 m s.l.m. dei quartieri meridionali ai circa 600 m s.l.m. dell'ex Tracomatosario a nord[6]. Il paese è attraversato da un torrente, oggi intubato, l'Alba, che confluisce nel Magazzolo: quest'ultimo, a sua volta, scorre a sud del paese. A qualche chilometro dal centro abitato si trova la diga Castello, le cui acque sono irrigue per i pescheti di Bivona e per gli aranceti di Ribera. Ecco cosa scrisse nel 1553 il padre gesuita Domenech in una lettera in cui descrisse Bivona e il suo territorio inviata ad Ignazio di Loyola[7]:

«Oltre a ciò sappia V.P. che questa terra si trova in mezzo a molte altre terre e città, che le fanno corona. A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno, da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano, con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento, carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina, si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto che nelle due predette città. È inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno»

Territorio

Il territorio di Bivona ricade nel tratto montano inferiore del complesso orografico dei monti Sicani e nel tratto medio vallivo del bacino idrografico del fiume Magazzolo. Ha un'estensione di circa 89 km² e si presenta abbastanza eterogeneo sotto il punto di vista geomorfologico: si passa da una zona pedemontana o collinare (circa i 3/4 dell'intero territorio) ad una zona tipicamente montana, con un'altitudine media di circa 1000-1100 m. Il punto più basso del territorio bivonese si trova nella parte meridionale, nella zona confinante con i territori di Ribera e Cianciana (64 m); il punto più alto corrisponde alla cima del Monte delle Rose (1436 m), al confine con la provincia di Palermo (territorio di Palazzo Adriano). Tutto il territorio bivonese, uno dei più estesi del circondario, è costellato di boschi e ampie zone verdi: anch'esso, insieme ai territori di altri tre comuni, ricade all'interno della "riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio".

  • Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003[8]

Orografia

Panoramica del Pizzo Mondello

Il paesaggio montano di Bivona è composto da rilievi calcareo-dolomitici di epoca mesozoica, quasi tutti nella parte settentrionale del territorio, molti al di sopra dei 1.000 metri: essi formano un anfiteatro naturale che sovrasta l'abitato di Bivona. Il Monte delle Rose è sicuramente il rilievo più importante del territorio bivonese. Altre alture presenti nella "Carta Orografica del Territorio del Comune di Bivona" sono:

  • Monte Pernice (1.393 m)
  • Pizzo San Filippo (1.352 m)
  • Monte Scuro (1.310 m)
  • Pizzo Mondello (1.245 m)
  • Pizzo Catera (1.192 m)
  • Pizzo Scavarrante (1.072 m)
  • Pizzo di Naso (965 m)
  • Pizzo San Matteo (751 m)

Il Pizzo Mondello è un affioramento roccioso costituito da calcari con selce ad Halobia che presentano stratificazioni fortemente inclinate, diventate oggetto di studi da parte di un gruppo internazionali di ricercatori e geologi. Il Pizzo Mondello diventerà presto una sezione di riferimento per tutta la comunità scientifica mondiale[9].

Idrografia

Panoramica della Diga Castello

Il fiume Magazzolo rappresenta l'asta principale del bacino idrografico: sono frequenti anche i valloni tributari di destra del Magazzolo e numerosi sono i corsi d'acqua dallo sviluppo tortuoso con forte azione erosiva di tipo regressivo, con importante apporto idrico nella stagione delle piogge (ma asciutti durante l'estate). I corsi d'acqua prendono origine dai rilievi presenti nella zona. I principali affluenti del Magazzolo sono il Vallone Lordo, il Vallone Calabrò, il Vallone Acque Bianche, il Vallone Salito e il Vallone Gebbia. Il bacino del fiume Magazzolo è limitato dal Pizzo Mondello, dal Pizzo Scavarrante, dalla Serra Mezzo Canale e dal Cozzo Timpe Rosse. Questa fitta rete idrografica ha favorito la realizzazione della diga Castello che, con i suoi 20.500.000 mc, risulta uno degli invasi più importanti della zona ed uno dei più grandi dell'intera Sicilia. Numerose sono anche le sorgenti, la cui portata varia da oltre 40 litri/secondo a pochi litri/secondo nei periodi di magra; le acque delle varie sorgenti sgorgano da diverse zone, e convogliano in tre canali naturali principali: il primo, in cui confluiscono le acque delle sorgenti Santa Rosalia e Capo d'Acqua, è il fiume Alba (oggi fiume sotterraneo che attraversa il paese); il secondo convoglia le acque delle sorgenti Santissimo e Acque Bianche e il terzo convoglia le acque delle due sorgenti Grotticelle e delle sorgenti Canfuto e San Filippo: tutti e tre i canali confluiscono nel Magazzolo. Da notare la presenza di alcuni piccoli laghi artificiali, specialmente ad uso aziendale.

Flora e fauna

La flora e la fauna del territorio di Bivona sono quelle tipiche delle zone pedemontane dell'area mediterranea. In prevalenza sono presenti il pino d'Aleppo, il cipresso comune, il pino nero e l'abete greco; l'euforbia cespugliosa, il biancospino e la ginestrella si trovano soprattutto presso i corsi d'acqua. Tanti alberi presenti in paese furono piantati negli anni trenta in vista della visita del paese da parte di Benito Mussolini: in quella occasione vennero piantati i platani di via Lorenzo Panepinto, le robinie nella piazzetta denominata XXVIII ottobre (a ricordare appositamente un evento legato al fascismo) e venne edificata la Villa Comunale. Ugualmente al periodo fascista risale la presenza di numerosi eucalipti introdotti in quel periodo in tutta la Sicilia per interventi di rimboschimento e bonifiche. Per quanto riguarda la fauna, i boschi sono prevalentemente costituiti da piccoli insettivori (cinciarelle, cinciallegre, fringuelli, capinere, pettirossi, scriccioli) e da merli, colombacci e ghiandaie.

Plastico del territorio bivonese e del circondario all'interno del Palazzo Municipale

Comuni confinanti

Bivona confina con 8 comuni:

  • Alessandria della Rocca, Calamonaci, Castronovo di Sicilia (PA), Cianciana, Lucca Sicula, Palazzo Adriano (PA), Ribera, Santo Stefano Quisquina.

Template:Città vicine

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bivona.

L'influenza del clima si fa risentire sia sulla morfologia del territorio che sulla vita vegetale ed animale della zona. Il clima del territorio bivonese presenta una relativa variabilità, legata in particolar modo alle differenze di altitudine e morfologiche. Le caratteristiche offerte dalla stazione meteorologica di Bivona consentono di attribuire il regime del suo territorio ad una clima "temperato caldo" con prolungamento della stagione estiva e con inverni miti. Il clima di Bivona viene considerato come "clima di collina": tuttavia il clima generale dei Sicani si pone tra i climi "temperato-caldi" o "mesotermici" (all'interno dei climi "Xerotherici Mediterranei").
Per quanto riguarda le temperature[11]:

  • nell'ambito delle temperature massime, il valore minimo si riscontra in gennaio (11,2 °C) e quello massimo nel mese di luglio (33,1 °C);
  • nell'ambito delle temperature medie, il valore minimo si riscontra nel mese di gennaio (8,4 °C) e quello massimo nel mese di luglio (26,9 °C);
  • nell'ambito delle temperature minime, il valore minimo si riscontra nel mese di gennaio (5,3 °C) e quello massimo nei mesi di luglio e agosto (20,6 °C). Pochi i giorni di gelo.
    Per quanto riguarda le precipitazioni, il numero di giorni piovosi medi mensili è più alto nei mesi di dicembre e gennaio, e via via minore fino a tendere a zero nel mese di luglio. Le precipitazioni nevose si riscontrano soprattutto nel mese di gennaio (ma raramente avvengono anche nei mesi di dicembre, febbraio e marzo).
BIVONA[12] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,613,115,318,724,630,033,032,828,322,016,713,112,619,531,922,321,6
T. min. media (°C) 4,85,16,48,512,317,220,020,417,012,89,46,55,59,119,213,111,7
  • Classificazione climatica: zona C, 1268 GG[13]

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Bivona.

Dalle origini alla fine del XIII secolo

Alcuni reperti archeologici hanno confermato la presenza umana nel territorio di Bivona a partire già dall'età del rame[14]. Si pensa che la città sia stata fondata dal tiranno Gelone di Siracusa (allora avrebbe dovuto chiamarsi Hipponium); alcuni studiosi la identificano con Ippana (città greca rinvenuta nei pressi di Prizzi), ma è un'ipotesi aspramente criticata da molti[15]. Il primo documento ufficiale su Bivona risale al 1160, al tempo di re Ruggero II e dei suoi successori Guglielmo I e Guglielmo II[16]. Da semplice casale abitato da popolazione musulmana, in pochi anni divenne uno dei maggiori centri del Val di Mazara.

Dal XIV al XVIII secolo

Divenuta signoria alla fine del XII secolo, fu messa al sacco dalle truppe regie comandate da Francesco Ventimiglia (1359), che lasciò poi il castello di Bivona in custodia a Corrado Doria, futuro signore del paese[18]. Bivona si sviluppò maggiormente sotto la signoria dei Chiaramonte (1363-1392) ma soprattutto sotto quella dei De Luna. Alcuni esponenti di questa famiglia furono protagonisti dei due famosi Casi di Sciacca.
Il XVI secolo fu il secolo d'oro della storia di Bivona: nel 1554 Carlo V elevò il paese a città ducale e Pietro De Luna fu il primo nobile siciliano ad acquistare il maggiore titolo feudale dell'epoca, cioè il titolo di duca[19]. I due secoli successivi furono caratterizzati prima dal ducato della famiglia dei Moncada (i principi di Paternò), poi da quello di nobili famiglie spagnole che non entrarono mai negli affari locali e favorirono il declino della città di Bivona.

Dal XIX secolo ai giorni nostri

Lo stesso argomento in dettaglio: Circondario di Bivona.

«L'anno 1812 venne pertanto a rappresentare per Bivona, molto più che per tanti altri centri dell'Isola, un effettivo spartiacque storico: esso concludeva infatti per la nostra cittadina quel lungo e travagliato ciclo storico che le aveva procurato dignità e benessere, ma anche delusioni e miseria, e ne apriva un altro carico di speranze che le infondeva la fiducia di recuperare quella dignità che nel passato le aveva fatto occupare uno dei posti preminenti fra i centri abitati della Sicilia Occidentale»

Nel 1812 in Sicilia venne abolita la feudalità e ciò favorì la rinascita, soprattutto economica, di Bivona: infatti la cittadina agrigentina fu designata a capoluogo di uno dei ventitré distretti in cui fu divisa l'intera isola[21]. Il distretto comprendeva Bivona e altri dodici comuni limitrofi.
Nel Novecento Bivona si affermò soprattutto come importante centro amministrativo e culturale dell'entroterra agrigentino: infatti Bivona è sede di tanti uffici (sanitari e amministrativi), di numerose scuole (soprattutto istituti superiori) e rappresenta un punto di riferimento per i comuni nelle vicinanze delle province di Agrigento e di Palermo.

Simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Bivona.
Stemma del Comune
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune
Gonfalone del Comune

Ecco la descrizione dello stemma del comune di Bivona: «Scudo recante al suo interno due rami intrecciati di quercia e di ulivo e stemma, sormontato da una corona, raffigurante nella parte superiore una mezza luna calante e nella parte inferiore un granchio.»[22]

La mezza luna rappresenta la famiglia nobile De Luna d'Aragona, la famiglia del primo ducato sotto la quale Bivona conobbe il periodo di maggiore splendore, mentre il granchio si riferisce alla città di Agrigento, capoluogo di Provincia: l'animale ne era il simbolo, ed era rappresentato anche sulle monete della città di Akragas.

Il gonfalone del comune di Bivona riproduce lo Stemma su fondo azzurro arricchito di decori floreali.[22] Il gonfalone deve essere sempre accompagnato dal sindaco o da un assessore delegato e deve essere scortato dai vigili urbani del comune di Bivona.

Il Palazzo Ducale di Bivona in una foto di inizio Novecento

Onorificenze

La più importante onorificenza della storia di Bivona risale all'epoca del Regno di Sicilia: nel 1554, Carlo V, con privilegio del 22 maggio, esecutoriato a Palermo il 16 giugno, elevò la baronia di Bivona alla dignità di ducato. Così Bivona acquisì il diritto ad assumere il titolo di città[19]. Il titolo di ducato decadde nel 1812 quando la feudalità fu abolita con la nuova Costituzione del Regno delle Due Sicilie.

Tre cittadini del distretto di Bivona (il sorvegliante Francesco Bonomo[23], l'operaio Carmelo De Marco[24] e il capomastro Giovanni Todaro[25]) ricevettero la medaglia d'oro al valor civile alla memoria per aver perso la vita il 4 luglio 1916 nel tentativo di soccorrere i compagni intrappolati nelle miniere Cozzo Disi e Serralonga di Casteltermini, in un incidente minerario che fece 89 vittime.

Ricorrenze

  • 1160: in un documento viene scritto usque ad viam que vadit ad Bibonam: è questo il primo dato certo sull'esistenza di Bivona.
  • 11 ottobre 1299: in un diploma si attesta la cessione del castello di Bivona da parte del re di Napoli Roberto d'Angiò: è questo il primo dato certo sulla signoria di Bivona.
  • luglio 1359: Bivona viene messa al sacco da Francesco Ventimiglia.
  • 13 agosto 1529: gli uomini della famiglia Perollo saccheggiarono Bivona e distrussero il castello durante il "Secondo Caso di Sciacca".
  • 16 giugno 1554: Pietro de Luna, primo fra i nobili siciliani, acquista il titolo di duca; Bivona viene elevata a ducato.
  • 4 settembre 1624: Santa Rosalia viene proclamata Patrona di Bivona.
  • 19 luglio 1812: in Sicilia viene soppresso l'antico sistema feudale; Bivona diviene capoluogo del XII Distretto in Provincia di Girgenti.
  • 11 novembre 1817: con regio decreto, Bivona viene elevata a Sottintendenza della Provincia di Girgenti; nel 1862 diviene Sottoprefettura.
  • 6 agosto 1860: scontro tra i garibaldini e i soldati dell'esercito inviati dalla sottoprefettura di Bivona a Santo Stefano di Bivona.
  • 26 agosto 1860: con decreto prodittatoriale, il Distretto di Bivona diventa Circondario di Bivona.

Monumenti e luoghi d'interesse

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti e luoghi d'interesse di Bivona.
Panoramica del territorio di Bivona

«Alle falde di una lunga catena di monti, contornata di magnifici giardini, siede operosa e silente la graziosa e ridente cittadina di Bivona, che rassomiglia a prima vista a un delizioso luogo di villeggiatura della frontiera svizzera»

Nonostante le piccole dimensioni del centro abitato, Bivona possiede numerosi monumenti, luoghi d'interesse e opere d'arte: è un paese ricco soprattutto di edifici religiosi (circa quaranta in tutta la sua storia); a partire dal Seicento vennero costruiti numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne. Sono numerosi anche i punti panoramici presenti in paese e in tutto il territorio e le aree verdi. I molteplici giardini presenti nel territorio comunale negli scorsi secoli sono stati sostituiti da zone di verde pubblico e dall'istituzione di diverse aree protette. Il territorio di Bivona, inoltre, è stato oggetto di diversi preziosi ritrovamenti archeologici, e tuttora corrisponde all'area della Sicilia in cui sono stati trovati i più antichi reperti fossili[27].

Architetture religiose

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Bivona.
Portale della Chiesa Madre Chiaramontana, simbolo di Bivona
Altre architetture religiose di Bivona

Chiese del passato

Santuario della Madonna di l'Ogliu[28]
Convento dei Cappuccini
Cappella della Madonna di la Sprescia
La nuova Chiesa Madre
Orologio solare di Via Fondachello; accanto, sopra il balcone, un'edicola sacra
  • Chiesa di Sant'Andrea
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate
  • Chiesa di Sant'Agata
  • Chiesa di San Giovanni Battista
  • Chiesa di Santa Maria Maddalena
  • Chiesa di San Pietro, detta poi di Santa Maria del Soccorso
  • Chiesa di Santa Caterina
  • Chiesa di San Giacomo
  • Chiesa di Santa Chiara
  • Chiesa di Santa Lucia
  • Chiesa di San Rocco
  • Chiesa del Purgatorio
  • Chiesa di San Michele Arcangelo (o di San Francesco)

Chiese rurali

  • Chiesa di Santa Maria dell'Olio
  • Chiesa di San Leonardo
  • Chiesa di San Vito
  • Chiesa di San Matteo
  • Chiesa di San Giovanni Evangelista
  • Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
  • Chiesa di Santa Maria del Bosco
  • Chiesa della Madonna del Ponte
  • Chiesa di Santa Maria della Scala
  • Chiesa nella casa rurale del Barone Guggino
  • Chiesa della Millaca
  • Chiesa di Pollicia Sottana
  • Chiesa di Pollicia Soprana
  • Chiesa della Casina del Barone don Giovanni Guggino

Conventi, monasteri e collegi

  • Convento dei Carmelitani
  • Convento dei Minori Conventuali
  • Monastero delle Benedettine
  • Convento dei Domenicani
  • Convento di Santa Maria di Gesù
  • Convento dei Cappuccini
  • Monastero delle Clarisse
  • Collegio dei Gesuiti

Cappelle

  • Cappella di San Michele Arcangelo
  • Cappella dell'Ospedale (Santa Maria delle Catene)
  • Cappella della Madonna di Montemaggiore
  • Cappella della Madonna delle Grazie
  • Cappella nella casina del rev. don Pasquale Bellone
  • Cappella nella casina del rev. don Antonio Russo
  • Cappella della Madonna della Sprescia
  • Cappella del Carcere
  • Cappella del Camposanto
  • Cappella di Santa Filomena

Oratori

  • Oratorio Urbano della Compagnia della Madonna dell'Olio
  • Oratorio del Marchese Greco
  • Oratorio presso la casa rurale del rev. don Giuseppe Guggino
  • Oratorio dei baroni Guggino
  • Oratorio del sac. don Melchiorre Fiano
  • Oratori dei sacerdoti Antonino Russo e Pasquale Bellone
  • Oratorio dei baroni De Michele
  • Oratorio di don Alfonso Puccio
  • Oratorio della famiglia De Bono

Moschee e sinagoghe

Essendo stato praticato l'Islam dai primi abitanti di Bivona, si pensa che tale comunità dovesse possedere un proprio luogo di culto, probabilmente una moschea: per mancanza di fonti e di documenti, non si è a conoscenza dell'ubicazione di tale edificio[29]. Ma Bivona è stata anche una Judaica (o Giudecca): gli Ebrei occuparono un quartiere abbastanza centrale nella cittadina, ovvero quello circostante la chiesa e il convento di San Domenico. Molto probabilmente in questa zona sorgevano sia la meschita (la sinagoga o moschea), sia il locale adibito alla purificazione delle donne, sia la sede locale dove si riuniva la aliama (la comunità giudaica del paese).

Architetture civili

Palazzi

Portale del Palazzo De Michele
La Villa Comunale e la fontana circolare
  • Palazzo Ducale (XVI secolo)
  • Palazzo Municipale (XVII secolo)
  • Palazzo del Marchese Greco (XVIII secolo)
  • Palazzo De Michele
  • Palazzo dei Baroni Guggino
  • Antica Casa Comunale

Fontane

Numerose sono le fontane e le sorgenti sparse nel territorio bivonese. Il primo impianto di fontane pubbliche risale al 1887, molte furono costruite nel 1894. Oggi a Bivona sono presenti circa una ventina di fontane; le più importanti sono:

Altre architetture civili

Architetture militari

Ruderi del Castello di Bivona

Le principali architetture militari di Bivona sono:

  • I resti del bastione e le rovine del castello (XIV secolo)
  • Il Casino (XVII secolo), sito in prossimità del Monte Il Casino, da cui prende nome
  • I ruderi del castello "Petra d'Amico" (IX secolo), sito in prossimità della Diga (che da esso prende il nome), al confine con il territorio di Alessandria della Rocca
  • La torre di guardia, o Turris Bibonae, era la costruzione militare che venne poi inglobata dal castello; viene citata in un diploma dell'11 ottobre 1299 in cui si attesta la concessione dei castelli di Bivona e di Calatamauro a Giacomo di Catania
  • La torre difensiva, sita nelle vicinanze del "Ponte Pisciato", i cui ruderi erano visibili fino agli anni sessanta del XX secolo. Il bastione era stato costruito ad oggetto di difesa e sicurezza molto probabilmente durante la costruzione della cinta muraria cittadina
  • Le mura cittadine, costruite nel Trecento, il cui circuito è ricavabile dalla posizione dei vari edifici sacri che esistevano all'epoca e da alcuni documenti e toponimi del tempo
  • Il castello di Poggiodiana (XIV secolo), sito nel territorio di Ribera: ha attinenza con Bivona in quanto è stato costruito da Guglielmo Peralta, padre di Niccolò, signore di Bivona, e per secoli è stato dominio dei nobili signori bivonesi

Altro

Strade e Piazze

Piazza Guglielmo Marconi
Xanèa di Via Arco Marchese Greco
Territorio bivonese che ricade all'interno della Riserva naturale

Principali strade e piazze di Bivona:

  • Via Roma
  • Via Porta Palermo
  • Via Lorenzo Panepinto
  • Piazza Castello
  • Piazza Damaso Pio De Bono
  • Piazza Giovanni Cinà
  • Piazza Guglielmo Marconi
  • Piazza San Giovanni
  • Piazza XXVIII Ottobre

Xanèe

Una xanèa (o hanìa, hanèia, khanèa) è una volta ad arco, tipicamente araba, che si trova ad un crocicchio di vie dentro il paese.

  • Xanèa Piazza Guggino
  • Xanèa Piazza San Paolo (Ex Via Arco Trizzino)
  • Xanèa Via Arco Marciante
  • Xanèa Via Arco Marchese Greco

Statue ed altri monumenti

  • Monumento dei caduti
  • Monumento a Cesare Sermenghi
  • Monumento al movimento operaio e contadino
  • Monumento dei donatori

Siti archeologici

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Bivona § Testimonianze archeologiche.

Nel territorio di Bivona non esistono veri e propri siti archeologici; tuttavia a Bivona e in tutto il suo territorio sono stati ritrovati tantissimi reperti archeologici, che confermano la presenza di insediamenti umani nel luogo a partire già dall'età del rame.

Aree naturali

Società

Evoluzione demografica

Evoluzione storica della
popolazione
1593 7.315
1628 10.000[30]
1659 4.000
1697 3.600
1722 4.023
1762 3.381
1772 3.417
1802 2.660
1805 2.050
1814 2.565
1861 3.475
1901 4.850
1931 5.146
1951 5.667
1981 5.030
1991 5.076
2001 4.225
2002 4.179[31]
2003 4.160[32]
2004 4.116[33]
2005 4.086[34]
2006 4.091[35]
2007 4.041[36]

Abitanti censiti[37]

Bivona è oggi il 28° comune più popoloso della provincia di Agrigento e il 217° dell'intera Sicilia.
I dati certi più antichi sulla popolazione di Bivona sono quelli del Rivelo[38] del 1548; la dinamica demografica del periodo precedente a tale anno fu senza dubbio positiva: secondo calcoli approssimativi[39], nel 1375 il paese contava 2.076 abitanti, negli anni intorno al 1530 5.222, nel 1548 6.666. Nella seconda metà del Quattrocento Bivona ebbe una crescita sia demografica che economica: ciò fu dovuto soprattutto alla presenza della comunità ebraica e ai numerosi ordini religiosi che si stabilirono nella cittadina (in particolar modo nel XVI secolo, subito dopo l'elevazione a ducato)[39].
Nel rivelo demografico del 1548 Bivona risultò formata da 1.515 famiglie (circa 7.300 abitanti)[39]. A causa della fondazione di nuovi Comuni feudali nella zona di Bivona, nel Seicento cominciò per il paese il declino demografico: contava circa 6.000 abitanti nella prima metà del XVII secolo; ne contava poco più di 4.000 nella prima metà del Settecento. Alla fine del XVIII secolo la popolazione era di circa 3.300 abitanti[39]. Il minimo storico è stato raggiunto nel 1806: allora Bivona contava appena 2.006 abitanti; in seguito la popolazione ricominciò ad aumentare: nel 1812 gli abitanti erano 2.383, due anni dopo diventarono 2.565[39]. A partire dallo stesso anno (1814) e fino al 1859 fece parte del comune di Bivona il borgo San Ferdinando, che dopo l'Unità d'Italia venne chiamato Filaga (e oggi è frazione del comune di Prizzi in provincia di Palermo). La borgata contava circa una cinquantina di abitanti, annoverati nei rilevi insieme agli abitanti di Bivona. Col passare degli anni la popolazione bivonese aumentò nuovamente, e raggiunse i 3.475 abitanti nel 1861.
Nei primi anni del Novecento Bivona superò di gran lunga la soglia dei 4.000 abitanti, nel primo dopoguerra quella dei 5.000 abitanti; nel secondo dopoguerra la cittadina raggiunse la soglia massima del XX secolo: più di 5.600 abitanti. In seguito, a causa delle emigrazioni (in un primo momento nelle Americhe e nel Nord Europa, più recentemente nel Nord Italia) la popolazione diminuì ancora una volta e oggi conta solamente poco più di 4.000 persone.
Tuttavia il paese si rianima nei mesi caldi dell'anno, in quanto tanta gente del posto fa ritorno a casa per trascorrere il periodo estivo; il resto dell'anno, nonostante la tranquillità del posto, il paese è sempre pieno di gente grazie alla numerosa presenza di studenti provenienti dai paesi del circondario.

Etnie

La presenza straniera a Bivona è piuttosto esigua: al 31 dicembre 2007 sono residenti 27 stranieri, pari allo 0.7% della popolazione, dato di gran lunga inferiore alla media nazionale[40].
Nel corso dei secoli la popolazione di Bivona è stata composta da diverse etnie: fu un pagus Saracenorum (villaggio di Saraceni, come lo definì lo storico Fazello), quindi abitato da gente araba, che lasciò notevoli tracce sia nella toponomastica bivonese sia nel dialetto. Successivamente la popolazione del paese crebbe con la venuta dei Normanni. Il paese subì l'influenza sia delle popolazioni che dominarono in Sicilia (Angioini, Aragonesi), sia, soprattutto, dai signori (e successivamente dai duchi) che esercitarono il potere nella cittadina, quasi tutti di origini spagnole.
Alla fine del XIV secolo si stanziò nella cittadina una comunità ebraica, che diede vita alla Giudecca di Bivona.

Lingue e dialetti

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto di Bivona.

L'idioma più diffuso è, ovviamente, la lingua italiana, ma il dialetto tipico di Bivona è il bivonese, facente parte della famiglia dei dialetti centro-occidentali del siciliano. Il subdialetto bivonese presenta alcune caratteristiche che lo rendono simile al tipico siciliano occidentale, altre che lo accostano al dialetto ennese[41].

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Aspetti religiosi di Bivona.

La religione maggiormente praticata a Bivona è la religione cattolica. Bivona appartiene all'Arcidiocesi di Agrigento ed è stato considerato per secoli uno dei posti più religiosi dell'intera Sicilia[42]: a testimoniare ciò sono le numerose chiese presenti nel territorio (nel corso dei secoli furono costruiti più di 40 edifici sacri, evento insolito per un paese che al massimo arrivò a contare poco più di 7.000 abitanti) e le molteplici comunità religiose che si stanziarono in paese. Bivona è un paese ancora legato alle proprie tradizioni e devozioni religiose: su tutte quella di Santa Rosalia, la vergine palermitana che visse gran parte della sua vita sulle montagne di Bivona. A Bivona è attestato il culto più antico di cui si abbia traccia della santa[4]. L'altro santo patrono del paese è San Francesco d'Assisi, festeggiato il 4 ottobre.

Comunità religiose nella storia di Bivona

Comunità e ordini religiosi
in parentesi la data di fondazione della comunità

  • Priorato Benedettino (metà del XII secolo)
  • Confraternita di Sant'Antonio Abate (prima del 1250)
  • Carmelitani (XIII-XIV secolo)
  • Confraternita di S. Bartolomeo (XIII-XIV secolo)
  • Confraternita di San Michele Arcangelo (probabilmente in data anteriore al 1394)
  • Confraternita di S. Rosalia (fine XIV secolo)
  • Minori Conventuali (1394)
  • Confraternita di S. Sebastiano (XV secolo)
  • Domenicani (XV secolo)
  • Opera del SS. Sacramento nella chiesa di S. Agata (XV secolo)
  • Suore Benedettine (XV secolo)
  • Frati Minori Osservanti (1500)
  • Compagnia della Madonna del Rosario (XVI secolo)
  • Confraternita di S. Rocco (XVI secolo)
  • Compagnia del SS. Sacramento (tra il 1543 e il 1569)
  • Gesuiti (1556)
  • Cappuccini (seconda metà del XVI secolo)
  • Frati Minori Riformati (fine XVI secolo)
  • Suore Clarisse (fine XVI secolo)
  • Opera delle Anime Sante del Purgatorio (anni dieci del XVII secolo)
  • Eremiti Agostiniani (1614)
  • Compagnia della Madonna della Pietà (prima metà del XVII secolo)
  • Compagnia di S. Maria del Soccorso (1642)
  • Compagnia del SS. Crocifisso (1650)
  • Opera del SS. Viatico nella chiesa di S. Giovanni (anni di poco anteriori al 1722)
  • Congregazione femminile del SS. Rosario (XIX secolo)
  • Confraternita dell'Annunziata o del Carmelo (approvata in modo non definitivo nel 1860)
  • Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia (1910)
  • Congregazione delle Suore Terziarie Agostiniane (1928)
  • Compagnia delle Dimesse di S. Orsola (1930)
  • Congregazione del "Sacro Cuore" (1937)
  • Congregazione delle "Missionarie del S. Cuore di S. F. Cabrini" (1968)
  • Congregazione delle Suore Assuntine (2006), unico ordine ancora esistente

Altre religioni professate nel corso dei secoli a Bivona furono l'islam, il giudaismo e il protestantesimo e sono tuttora presenti una comunità evangelica e la congregazione cristiana dei testimoni di Geova.

Tradizioni e folclore

Lo stesso argomento in dettaglio: Tradizioni e folclore di Bivona.
File:DSCF0207.JPG
Il Fercolo di Santa Rosalia del Seicento

Durante l'anno, gli eventi tradizionali e folcloristici che coinvolgono la popolazione locale sono i seguenti:

L'atrio del Palazzo Municipale, già Collegio dei Gesuiti

A Bivona, nel 1996, è stato formato il gruppo folcloristico “Bivona folk”, che si esibisce, in tipici abiti siculi, in occasione delle feste di paese e in diversi saggi di musica tradizionale siciliana.

Istituzioni, enti e associazioni

Per secoli Bivona ha rappresentato il centro amministrativo, culturale, sociale, religioso e sanitario di tutto il circondario, grazie alla presenza di numerosi uffici, servizi, scuole, edifici sacri e di enti e associazioni di rilevanza provinciale e regionale, e tuttora il paese ricopre questo ruolo importante.

L'ospedale di Bivona, ex Tracomatosario e sede dell'ASL

Per quanto riguarda la sanità, fin dal XVI secolo Bivona è dotata di strutture ospedaliere: nel 1540, infatti, con l'aiuto del Senato cittadino è stato fondato l'Ospedale degli Incurabili, in prossimità della Chiesa di San Bartolomeo[43]. Oggi a ricordare quell'edificio rimane solo il nome della via, denominata appunto "Via Ospedale". Nel 1936 è stato costruito un ospedale nei quartieri più alti del paese: la struttura divenne presto un Tracomatosario, luogo di cura del tracoma, malattia che imperversò in Sicilia soprattutto nel secondo dopoguerra e colpì maggiormente i bambini. Oggi l'edificio è una sede dell'ASL di Bivona (l'altra è in via Benedettine, in quello che anticamente era il Convento delle Suore Benedettine): la cittadina è infatti sede dell'omonimo Distretto Sanitario (Distretto di Bivona) dell'Azienda Sanitaria Locale N°1 di Agrigento [44]. Oltre al poliambulatorio e alla guardia medica ad esso connessa, a Bivona è presente l'Ambulatorio Specialistico "Renato Traina", un centro dialisi nato nella primavera del 2001 convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale[45], e la Casa di Riposo per anziani "Villa Santa Chiara"[46]. A pochi chilometri dal paese, sulla SS 118, in direzione di Santo Stefano Quisquina, si trova la Casa di Salute "Ignazio Attardi", in territorio stefanese[47], clinica privata appartenente all'ASL n°1 di Agrigento.

Qualità della vita

Nel comune di Bivona non si riscontrano particolari problematiche ambientali: c'è poco inquinamento, sia per l'assenza di centrali ed industrie, sia per il basso numero di abitanti che comporta anche una moderata presenza di veicoli di vario genere, sia per la presenza di ampie zone verdi e di salutifere acque in tutto il territorio.[senza fonte] Ma Bivona non è esente da diverse problematiche: una riguarda proprio l'acqua e il tentativo da parte della società "Girgenti Acque" di privatizzarla. Il Comune ha reagito con un referendum cittadino svoltosi il 15 febbraio 2009: al quesito "Ritieni che la gestione dell’acqua debba essere affidata ai privati?", il 99,43 % dei votanti ha risposto con un plebiscitario "no"[48]. Per l'accanimento e la determinazione mostrati dalla cittadinanza bivonese nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua, il sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo, durante un Consiglio Comunale svoltosi a Bivona il 4 febbraio 2009, affermò che Bivona può ritenersi la capitale della Sicilia[49].
Un altro problema che grava sui bivonesi è quello che riguarda le infrastrutture e i trasporti: nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, sono pessimi i collegamenti sia con le principali città dell'Isola, sia con i comuni posti nelle vicinanze. La strada che collega Bivona con Lucca Sicula sta per essere ultimata; quella che collega Bivona con Ribera è al limite della percorribilità; ormai impraticabile è la strada montana che collega Bivona con Palazzo Adriano. È ancora in cantiere il progetto della "Mare-Monti", la strada che dovrebbe collegare le aree interne della provincia agrigentina con la fascia costiera, attraversando i comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana e Ribera.
Un altro grave problema è la crisi economica che negli ultimi anni ha colpito gran parte della Sicilia: tantissimi giovani, per mancanza di lavoro, sono costretti ad emigrare nel Nord Italia e, talvolta, anche all'estero. Nel 2008 la provincia di Agrigento risulta essere al 101° posto (in ex-aequo con quella di Palermo) nella classifica annuale sulla "Qualità della vita" stilata da Il Sole 24 Ore[50].
Il problema delle discariche e dei rifiuti urbani è parzialmente risolto in seguito all'adesione del comune alla Sogeir S.p.A.[51], società che gestisce l’ATO AG1 e che si occupa dei servizi di nettezza urbana. Anche a Bivona i dipendenti della Sogeir praticano la raccolta differenziata porta a porta.
Infine, tra i problemi che colpiscono maggiormente la cittadina è da annoverare la siccità del periodo estivo, che causa il quasi totale prosciugamento delle acque della Diga Castello ed enormi problemi nel settore agricolo.
Ciononostante, Bivona è considerato un punto fermo per i comuni limitrofi, rappresentando per essi un centro amministrativo e culturale, e il fatto che in Bivona si alternano pregevoli paesaggi naturalistici (monti, boschi, fiumi, sorgenti, laghi) ad efficienti strutture culturali, amministrative e sociali (scuole, unità sanitarie, uffici, cinema, ristoranti) all'interno del paese, rende agiata la qualità della vita del comune[senza fonte].

Criminalità ed intimidazioni mafiose

In seguito alla nomina a capoluogo di distretto ricevuta nel 1812, Bivona venne dotata delle carceri distrettuali e circondariali, ed in paese esercitava un giudice supplente e un giudice istruttore: in quel periodo venne rivoluzionato l'intero ordinamento giudiziario siciliano. Tra i maggiori problemi del Regno delle Due Sicilie, infatti, vi erano la criminalità e il brigantaggio, che si accentuarono ancor di più in seguito all'Unità d'Italia (la "questione meridionale"); il circondario di Bivona era uno dei più difficili a custodirsi a causa della notevole presenza di compagnie di malviventi[52]. Ma è proprio in questo periodo che prendono il sopravvento le prime associazioni mafiose, tra cui Cosa Nostra, poi evolutasi in Stidda (maggiormente diffusa nell'agrigentino). Negli anni novanta del XX secolo, Bivona è stata più volte luogo di episodi legati alla mafia: tra tutti, spicca quello del 1994, in cui, nel giro di pochi mesi, vi furono due omicidi[53]. Nell'estate del 2008 ancora una volta Bivona è stata teatro di un'operazione antimafia[54]: nell'occasione si distinse un imprenditore bivonese, che, nonostante avesse subito l'incendio dei propri mezzi di lavoro ed altri diversi attentati mafiosi, denunciò gli estorsori e contribuì all'indagine che portò al loro arresto[55]. Nel maggio 2009, su iniziativa dello stesso imprenditore, nacque la prima associazione anti-racket della provincia di Agrigento, denominata Libere Terre[56].

Cultura

Istruzione

Biblioteche

A Bivona è presente la Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" (poeta e scrittore bivonese), con sede provvisoria nei locali del Palazzo Municipale (ex Collegio dei Gesuiti). Dispone di un fondo di 8.359 articoli, così suddivisi: 7.175 libri, 827 videocassette e relativi opuscoli, 357 dischi.[57] La Biblioteca Comunale di Bivona ha curato la pubblicazione di molti testi di storia locale.

Ricerca

Dedito alla ricerca è il Centro Studi "Luigi Pirandello". Istituito nel 1999, il suo fine è l'attivazione di percorsi culturali, umani e sociali, attraverso iniziative di studio e di ricerca. In questi anni il Centro Studi ha intensificato i rapporti con professionisti, enti pubblici e privati, organizzazioni sindacali ed istituti bancari e ha realizzato progetti formativi concordati con i lavoratori, le imprese e le istituzioni. Tra i progetti, i principali sono il Progetto Giovenale (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati alla creazione di un "Osservatorio sui Minori a Rischio"), il Progetto Idros (che si pone l’obiettivo di attuare un articolato programma di interventi finalizzati allo sviluppo e alla gestione delle risorse idriche) e il Progetto Calceola (che intende creare le condizioni che favoriscono l’ingresso, il reingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro nell’area dei comuni del PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell'Agrigentino)[58].
Bivona è sede del Rotaract Club "Bivona - Montagna delle Rose" del Distretto 2110 Sicilia - Malta[59]. Nel territorio comunale, inoltre, sono presenti un Circolo Culturale (Circolo "Leonardo da Vinci") e l'Istituto Carmelo Cammarata, che si propone come obiettivo quello di valorizzare la vita e le opere dell'artista bivonese, facendo della sede museale a lui intitolata un luogo di incontro sociale e culturale.

Scuole

Lo stesso argomento in dettaglio: Liceo ginnasio statale Luigi Pirandello (Bivona).
Il Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello"
L'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Lorenzo Panepinto"

La presenza della comunità ebraica prima e della Compagnia di Gesù in un secondo momento assicurò a Bivona un continuo processo di crescita culturale già a partire dal XVI secolo. Nel 1767 i Gesuiti vennero espulsi dalla Sicilia e il sistema scolastico, qualche anno dopo, venne gestito direttamente dal governo dei Borboni, che dispose l'istituzione di una scuola apposita in ciascuno dei conventi dell'Isola: fu una fortuna per Bivona, sede, all'epoca, di quattro conventi. Sotto il governo dei Savoia, a Bivona venne istituito un Ginnasio, con decreto di Garibaldi, nel 1860[5]: tuttavia l'apertura si ebbe solo il 9 febbraio 1863. Nel periodo fascista l'istituto fu sostituito da un istituto tecnico (intitolato a Francesco Crispi, originario della zona), in cui veniva insegnato anche il latino. Il Liceo Classico fu attivato alla fine degli anni quaranta grazie alla collaborazione tra l'avvocato bivonese Edmondo Trizzino, il Ministro della Pubblica Istruzione Guido Gonella e l'avvocato bresciano Ludovico Montini, fratello di Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI. Il Liceo-Ginnasio Statale di Bivona ottenne l'autonomia il 18 marzo 1953; alla fine degli anni settanta fu attivato l'Istituto Tecnico Commerciale; negli anni novanta vennero attivati nuovi corsi liceali: il Linguistico, lo Scientifico e il Bio-Socio-Sanitario, unico in Sicilia. È in fase di costruzione un nuovo istituto superiore, con annesso un corso Alberghiero.

Università

Bivona è una sede decentrata dell'Università degli Studi di Palermo. Dal 1991, per quasi un decennio, è stata sede del Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali della Facoltà di Agraria dell'ateneo palermitano e i suoi locali erano siti in Via Roma, all'interno dell'ex convento dei Domenicani; dal 2001 è sede del Corso di Laurea in Tecniche erboristiche della Facoltà di Farmacia di Palermo[60] e dipende logisticamente dal Consorzio universitario della Provincia di Agrigento (Cupa)[61]; i suoi locali sono siti in Via Roma nel contiguo comune di Santo Stefano Quisquina. Attualmente in questa sede gli iscritti sono solo venticinque, e all'interno dei locali non ci sono mense, pensionati, postazioni Internet, laboratori, biblioteche.[62]

Musei

  • Casa-Museo Carmelo Cammarata: dedicata allo scultore bivonese Carmelo Cammarata (1924-1999), si tratta della bottega in cui l'artista lavorava. La casa è stata restaurata e contiene alcune opere dello scultore. La specialità del Cammarata (grande amico di artisti e intellettuali del suo tempo, tra cui Renato Guttuso e Cesare Sermenghi) era la scultura in legno, alabastro e arenaria, tutte tecniche tipiche della scultura siciliana.

Media

Con la chiusura di Radio Bivona[63], il paese non dispone di stazioni radiofoniche. L'informazione locale via etere è coperta dalle radio site nei comuni vicini e dalle emittenti televisive locali. Circa la carta stampata, le uniche testate giornalistiche bivonesi sono i giornali pubblicati dagli istituti scolastici e dai partiti politici. Ha sede a Bivona, inoltre, la casa editrice Cammarata editore[64] che pubblica testi di narrativa e ha una collana dedicata alla multimedialità.

Monografie su Bivona

Alla scuola media "Giovanni Meli", alla Biblioteca Comunale "Romano Cammarata" e al Circolo "Leonardo da Vinci" si devono la pubblicazione di alcuni saggi storici, quali i lavori del cultore di storia locale Antonino Marrone, autore di Bivona Città feudale, saggio in due volumi sulla storia del paese fino al 1812, e di diverse monografie (Il Distretto, il Circondario ed il Collegio Elettorale di Bivona (1812-1880), Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Ebrei e Giudaismo a Bivona (1428-1547), Bivona dal 1812 al 1881, Il fascio dei lavoratori di Bivona); del poeta e saggista Cesare Sermenghi. Rilevante è il Cenno storico - politico - etnografico di Bivona, pubblicato nel 1909 dal bivonese Giovan Battista Sedita e ristampato nel 1992. Di argomento religioso sono i recenti Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo di Salvatore Tornatore e Cristianesimo imperfetto di Alessandro De Bono.

Di recente pubblicazione sono alcuni libri ambientati a Bivona: Gaetano Marini verificatore di pesi e misure. Bivona 1862 di Pasquale Marchese, Le tribolazioni di un insegnante di ginnasio di Placido Cerri (pubblicato nel 1872 e ristampato nel 2005), Giardino sicano. Bivona come metafora di Salvatore Guida e I bambini della Croce bianca di Carmelo Miduri[65].

Arte

Fercolo di Santa Rosalia

A Bivona sono presenti numerose opere d'arte appartenenti alle correnti artistiche che più influenzarono e caratterizzarono la Sicilia nei secoli scorsi. Nel campo della pittura si mettono in risalto i quadri e le tele che decorano le pareti e le sagrestie delle molteplici chiese bivonesi: esempi illustri sono i quadri dello Zoppo di Ganci presenti all'interno della Chiesa del Carmine (come Maria e Sant'Anna del XVII secolo), la tela settecentesca raffigurante Santa Maria degli Angeli presente dietro l'altare maggiore della Chiesa dei Cappuccini (probabilmente opera del pittore fiammingo Ettore Cruzer) o le preziose tele site all'interno della Chiesa Madre e della Chiesa di San Paolo. Nel campo dell'architettura, i portali delle chiese di Bivona sono gli esempi eclatanti delle numerose correnti artistiche che fecero parte della vita culturale della cittadina: dal Portale Gotico Chiaramontano, ritenuto tra i più apprezzabili reperti dell'architettura tardo gotica dell'entroterra siculo[66], al portale tardo gotico della Chiesa del Carmine; dal portale barocco della Chiesa di Santa Rosalia a quello di identico stile della Chiesa di San Bartolomeo; dal portale tardo-rinascimentale della Chiesa Madre a quello tipico del barocco autoctono della Chiesa di San Paolo.

Particolari delle chiavi di volta del Portale Gotico Chiaramontano

Nel campo della scultura, le statue e i crocifissi presenti all'interno degli edifici sacri testimoniano il benessere economico e culturale della Bivona dei secoli passati. Nel 1601 il sacerdote bivonese Ruggero Valenti scolpì il Fercolo di Santa Rosalia, ritenuta la più bella statua della vergine presente in Sicilia[67]: si tratta di una vara in legno dorato e policromo, a forma di baldacchino, sovrastata da una cupola traforata e sorretta da una base a rilievi instoriati da figure fantastiche (all'interno dell'opera figurano circa duecento personaggi fantastici); le colonne, ricche di dettagli e decorazioni (elementi tipici della corrente artistica tardo-manierista), sembrano quasi proteggere la statua della Santuzza, dalle fattezze leggiadre e completamente ricoperta d'oro zecchino. A Bivona nacquero e operarono tantissimi artisti famosi a livello regionale[42], tra cui Carmelo Cammarata.
Ogni anno, nel periodo estivo, viene organizzata una Rassegna d'Arte (nel 2008 giunta alla seconda edizione) a cui partecipano numerosi artisti, che mettono in mostra i propri lavori che toccano ogni forma d'arte visiva: pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia.

L'Associazione Boccascena di Bivona in Dalle Origini all'Inizio

Teatro

A Bivona opera l'associazione culturale "Boccascena"[68]. Le sue origini risalgono ai primi anni Ottanta, quando l'associazione aveva un'altra denominazione, ARCAS (Associazione Culturale Amici dello Spettacolo), che per anni rappresentò con successo due musical (La Barunissa di Carini e Caino e Abele, quest’ultimo trasmesso dalla RAI). Nel 2003 nasce ufficialmente la compagnia Boccascena, con un cast totalmente rinnovato. In questi ultimi anni l'associazione ha messo in scena due musical, Dalle Origini all'Inizio e la Barunissa di Carini.
Ogni anno a Bivona si svolge la Rassegna di Teatro Popolare "Città di Bivona", a cui partecipano compagnie teatrali provenienti da tutta la Sicilia: nell'estate del 2008 si è disputata la XIII edizione. Tra i più grandi autori bivonesi di opere teatrali si ricordano Cesare Sermenghi, Paolo Trizzino (1897-1955), il cui capolavoro è Il calvario di Pinocchio, messo in scena nel 1926 al Teatro Morgana di Roma, l'attuale teatro Brancaccio, e Giuseppe Scilì Bellomo (Bivona, 1951), autore di alcune commedie in rima alternata o baciata interamente in dialetto bivonese.

Il Flauto dolce, strumento con cui Bivona raggiunse il primo posto in concorsi nazionali e regionali (copia da Jan Steenbergen, 1700 circa)

Musica

A Bivona sono presenti due associazioni musicali:

  • A.C.M. "Città di Bivona", diretta dal maestro Salvatore Cutrò;
  • Banda musicale A.C.G.M. "G. Rossini", diretta dal maestro Ignazio Lo Pinto.

Nel 2006 l'Associazione Culturale Musicale ha indetto il primo Concorso Regionale per Banda "Città di Bivona", riservato ai complessi bandistici amatoriali di tutta la Sicilia[69], in cui ogni banda deve eseguire un brano a scelta libera ed uno d'obbligo per una durata complessiva di 15 minuti. Al concorso, giunto alla terza edizione, hanno preso parte numerose bande musicali siciliane. Per quanto concerne altri concorsi musicali, il gruppo polifonico di flauto dolce della Scuola Media "Giovanni Meli" di Bivona, diretta dal professore Francesco Lo Porto, vanta diversi successi in competizioni regionali e nazionali: nel 1995 il gruppo si è classificato secondo nel concorso regionale "G. Zizolfi" di Mirto; nel 1996 quarto nel concorso nazionale "F. Gullo" di Cosenza; nel 1998 si è classificato al primo posto nel medesimo concorso nella città calabra, mentre l'anno successivo arrivò un terzo posto; nel 2001 il gruppo polifonico di Bivona si classificò primo nella Rassegna Regionale "Premio Salvuccio Percacciolo" nuovamente a Mirto; nel 2002 si confermò al primo posto; nel 2003 arrivò un secondo posto, sempre a Mirto, mentre nel 2004 il secondo posto fu conquistato nel primo Concorso Nazionale di Musica "Ruvo di Puglia Città d'Arte", disputatosi nell'omonima cittadina in provincia di Bari. L'ultimo concorso a cui ha partecipato il gruppo musicale bivonese è stato la Rassegna Scolastica Musicale di Capo d'Orlando e Mirto, con cui la scuola si confermò ancora una volta al primo posto a livello regionale. Di notevole importanza anche i piazzamenti ottenuti dai solisti, che nel 1999 culminarono nel primo posto in occasione del Concorso Nazionale a Cosenza[70].

Cucina

La Pesca Bianca Di Bivona, si dice in giro che è la più buona[71]

«Bivona, il mio paese, il paese delle pesche più buone del mondo, terra di confine tra Palermo e Agrigento»

Bivona vanta un'antica tradizione gastronomica. Il clima mite temperato e i terreni permeabili hanno favorito la coltivazione della pesca di Bivona, chiamata anche "Montagnola", appunto perché prodotta in un'area caratterizzata da una orografia collinare e montana. La Pescabivona si presenta con la polpa bianca e soda, vellutata, di media pezzatura, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte di pesche prodotte nel resto di Sicilia e d'Italia. Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo di maturazione, si possono distinguere quattro ecotipi di Pescabivona: la Primizia o Murtiddara, la Bianca, l'Agostina e la Settembrina.
Le principali specialità gastronomiche di Bivona sono a base di pesche: torta alle pesche e di ricotta, biscotti con marmellata di pesche, pasticciotti con marmellata di pesche. Altre specialità sono la Pasta Ncasciata, la Froscia, la Pasta alla Milanisa, la caponata di olive verdi, li sfinci, li cannoli, i ravioli con la ricotta, i biscotti di mandorla, le paste alla frutta, i dessert, i bocconcini con crema e ricotta, la pignolata, la cubata e, ovviamente, la cassata. Il gelato è artigianale, da gustare in morbidissime brioches.

Personalità legate a Bivona

Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Bivona.
Carlo V, re di Spagna e Imperatore dei Romani, si innamorò delle bellezze naturali di Bivona e decise di elevare la cittadina a ducato, il primo in Sicilia
Statua sita nel Palazzo Reale di Napoli

Altre personalità[42]:

  • Paolo Caggio (1521 - 1562) letterato siciliano. Visse qualche anno a Bivona.
  • Suor Maria Roccaforte (1597 - 1648) fu una suora benedettina del monastero bivonese che ebbe visioni della Madonna, di Gesù e soprattutto di Santa Rosalia, che ad essa avrebbe narrato la propria vita. È nata, vissuta e morta a Bivona.
  • Giuseppe Romano (1613 - 1681) fu un medico ed un illustre poeta siciliano. È nato e morto a Bivona.

Eventi

File:Pescabivona.jpg
Locandina della Sagra della Pesca

Sagra della Pesca

L'evento principale bivonese, noto a livello regionale, è la Sagra della Pesca, che viene organizzata dall'amministrazione comunale dal 1985. La sagra si svolge nella seconda metà di agosto e si articola in tre giorni, dal venerdì alla domenica.
Durante la giornata conclusiva numerosi sono gli stand per la degustazione gratuita delle specialità locali a base di pesche, tra cui le crostate, la marmellata, il gelato e pesche con il vino rosso e bianco.
Altri stand espongono l'artigianato locale e altri prodotti agroalimentari tipici.
Nel corso degli anni, in occasione della sagra si sono esibiti a Bivona, tra gli altri, Max Gazzé, Paola Turci, Marina Rei, Silvia Salemi, Anna Oxa, Ivana Spagna, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Francesco Baccini, Mario Venuti e Michele Zarrillo.

Altri eventi

  • Maggio Bivonese: include attività culturali, sportive e musicali per tutto il mese di maggio;
  • Estate Bivonese: il cartellone delle manifestazioni organizzate nei mesi estivi comprende rassegne teatrali, concerti, serate di cabaret, cinema all'aperto, mostre e tornei sportivi amatoriali.
  • Torneo di calcio a 5: nato nei primi anni ottanta, si svolge nella seconda metà di luglio ed è l'evento più seguito dalla popolazione bivonese, dopo la sagra. Tradizionalmente disputato in piazza San Giovanni, vede la partecipazione di ragazzi e adulti provenienti anche dai comuni del circondario.
  • Notte Bianca: solitamente si svolge durante la Sagra della Pesca, la notte tra il sabato e la domenica.
  • Festa dei Giovani: include una serie di attività e manifestazioni dedicate ai giovani che si svolgono ad agosto. Il programma si articola in diverse settimane e offre esibizioni di bande musicali, majorettes, disco-dance in piazza, gruppi folkloristici, torneo di ping-pong, caccia al tesoro, gare di tiro alla fune e il Raduno Rock, in cui partecipano le band di Bivona e dintorni.

Geografia Antropica

Urbanistica

Piano Regolatore Generale del Comune di Bivona

I coloni che fondarono il primo nucleo urbano nel territorio bivonese scelsero una zona in cui l'abbondanza di acque e di sorgenti e la posizione collinare ai piedi della catena montuosa dei Sicani assicurava loro una vita pacifica, dedita all'agricoltura e alla pastorizia ed esente da gravi malattie dell'epoca, ad esempio la malaria. Nel XIII secolo il casale di Bivona venne infeudato, divenendo così, nel secolo successivo, una terra cum turri: il castello (o torre di guardia) venne infatti costruito all'interno del centro abitato fortificato, a nord-est del nucleo abitato. Inizialmente i quartieri di Bivona erano posti tra le sorgenti del Savuco e dei Ferri, poi il paese si estese verso meridione.
Nel XIV secolo, lungo il circuito murario dovevano trovarsi quattro Porte attraverso le quali si entrava e si usciva dalla cittadina. L'impianto della struttura urbana era irregolare, le numerose piazze non avevano alcuna funzione scenografica ed in paese vi erano numerosi giardini. Una consistente immigrazione nel XVI secolo fece sì che nascessero nuovi quartieri: in questo modo Bivona raggiunse la configurazione urbanistica che perdurò per diversi secoli.
Gli isolati furono disposti in maniera lineare, la maggior parte "a spina". I quartieri si moltiplicarono, divenendo circa una quarantina alla fine del secolo, e le loro denominazioni servivano da vero e proprio punto di riferimento, poiché non era usanza dare nomi alle singole vie.
Nel XVIII secolo, a causa dell'emigrazione e dell'impoverimento della popolazione, molti edifici e molte strade si deteriorarono, e crollarono molte chiese e molti campanili. A causa della presenza del fiume Alba, che attraversava parte del paese, furono costruiti diversi ponti che univano i due lati del fiume. L'impianto urbanistico medievale, di forma pressappoco romboidale, si mantenne anche nei due secoli successivi, caratterizzati da un notevole incremento demografico. Le numerose aree verdi erano di proprietà delle comunità religiose e delle famiglie più agiate. Gli uffici distrettuali e circondariali di Bivona erano situati nei quartieri posti nelle vicinanze della piazza principale del paese.
Negli anni quaranta del XIX secolo si procedette alla denominazione delle strade del paese e alla numerazione delle case. Negli stessi anni venne realizzata la strada rotabile interna, la Strada Nazionale (attuale Via Roma), che collegava Palermo e Girgenti (Agrigento) via Corleone e Bivona. Venne ampliata Piazza San Giovanni, vennero sistemate varie strade, venne realizzata la Strada Nuova (l'attuale Via Lorenzo Panepinto), che coprì il fiume Alba, e venne aperto il Cimitero.
Nel XX secolo Bivona cominciò ad espandersi verso est e verso ovest, con la costruzione dei palazzi condominiali di Via Porta Palermo e delle case popolari in prossimità della località Santa Filomena. Inoltre furono edificate numerose ville soprattutto nella parte orientale del territorio bivonese, in direzione di Santo Stefano Quisquina.
Il Comune di Bivona è dotato di Piano Regolatore Generale adottato con delibera del commissario ad acta n. 1 del 20 luglio 1999[72]. Sul centro abitato gravano i vincoli antisismici e quelli storico-artistico-monumentali. Il Comune è suddiviso in diverse zone territoriali omogenee (ai sensi del decreto interministeriale del 2 aprile 1968, n. 1444) e dispone di ampie zone di verde pubblico, destinate ad aumentare. Inoltre sono previste le realizzazioni di diversi parcheggi (contrada Scaldamosche e Via Porta Palermo), di un parco urbano, di una piccola ricettività alberghiera urbana, di un impianto di tiro al piattello, di un impianto teatrale all'aperto e di una centrale per la produzione di energia alternativa (eolica)[73].

Suddivisioni storiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Bivona.

Bivona è suddivisa in numerosi quartieri e contrade. I quartieri a Bivona non sono riconosciuti amministrativamente, pertanto sono considerati solamente sotto il punto di vista storico; le contrade, in Sicilia, sono strade larghe con delle abitazioni o altri edifici sparsi, provvisti di numeri civici: a Bivona stanno ad indicare anche ampie zone fuori dal centro urbano. I principali quartieri storici di Bivona sono[74]:

  • Quartiere del Savuco, che prende nome dalla sorgente omonima;
  • Quartiere di Fontana Pazza, che prende nome dalla fontana omonima;
  • Quartiere del Nadaro, il cui nome si ricollega probabilmente al termine arabo Nadarà, posto panoramico, per la sua posizione da cui si scorge gran parte del paese;
    Antica via di Bivona nei quartieri settentrionali del paese
  • Quartiere di Santa Rosalia, uno dei più antichi tra quelli costruiti extra moenia;
  • Quartiere di Santa Chiara, uno dei quartieri più estesi del paese, nella parte meridionale;
  • Quartiere di San Domenico, un quartiere posto nella parte centrale del paese, un tempo sede della Giudecca di Bivona;
  • Quartiere dei Garitani, che prende nome da una garita, cioè una torre di guardia che era posta nel lato sud-occidentale delle mura cittadine.

I quartieri prendono nome da caratteristiche fisiche o architettoniche; fino alla prima metà del XIX secolo, non essendoci alcuna denominazione di vie e piazze, i quartieri erano l'unico punto di riferimento in grado di fornire indicazioni topografiche.
Per quanto riguarda le contrade, le principali sono:

  • Contrada Canfuto, che prende nome dall'arabo Kunfud (porcospino), sita in prossimità dell'ingresso orientale del paese;
  • Contrada Cappuccini, sita nella parte più alta del centro abitato, in cui si trovano il Convento dei Cappuccini, il Calvario e l'ex Tracomatosario;
  • Contrada Paratore, nella parte settentrionale del paese, in cui si trova il Liceo Ginnasio Statale "Luigi Pirandello";
  • Contrada Scaldamosche, sita nella parte sud-occidentale del paese, in cui si trova, tra le altre cose, la Caserma dei Carabinieri.

Suddivisioni amministrative

Il territorio del Comune di Bivona è suddiviso in zone territoriali omogenee[75]:

  • Zona A - Centro storico urbano
  • Zona B - Completamento e ristrutturazione urbana
  • Zona C - Espansione residenziale
  • Zona D - Insediamento artigianale
  • Zona E - Comprende il territorio destinato all'attività e alla produzione agricola e zootecnica
  • Zona F - Parti del territorio individuate per le attrezzature pubbliche e per gli impianti di interesse generale, distinte in diverse zone omogenee con specifiche destinazioni d'uso.

Frazioni

Il comune di Bivona presenta solamente una località abitata ed un'area speciale: Santa Filomena e Bacino di Barico[76]. Nel XIX secolo Bivona aveva una frazione, il Borgo San Ferdinando, oggi Filaga in territorio di Prizzi.

Santa Filomena

L'antica stazione ferroviaria di Bivona nel territorio della località abitata Santa Filomena

Santa Filomena è una piccola località abitata del Comune di Bivona[76], di 178 abitanti. La località è sita nell'omonima contrada del territorio bivonese. Posta a 449 m s.l.m., si trova all'ingresso sud-occidentale di Bivona, lungo la SS 118 in direzione di Alessandria della Rocca. La distanza delle coordinate del Comune di Bivona e della località Santa Filomena misura 0,60 km. In prossimità di Santa Filomena, da molti considerata una semplice contrada di Bivona, non sono presenti molti edifici storici o monumenti del passato, ma sono situate alcune importanti strutture di Bivona, tra cui lo Stadio Comunale, un nuovo istituto superiore (ancora in fase di costruzione) e alcune case popolari. Nella parte meridionale è situata l'antica stazione di Bivona, oggi ristrutturata e adibita a centro commerciale (non ancora in funzione).

Altre località del territorio

  • Bacino di Barico: si tratta di un'area speciale, un bacino artificiale suddiviso con il Comune di Alessandria della Rocca[77], in prossimità della Diga Castello.
  • Case sparse: con questo termine si indicano case disseminate nel territorio comunale a distanza tale tra loro da non poter costituire nemmeno un nucleo abitato (definizione ISTAT). Secondo il 14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni del 2001, a Bivona sono presenti 107 case sparse per un totale di 185 abitanti[78].

Economia

L'economia di Bivona si basa prevalentemente sull'agricoltura: in paese ha sede il Patto territoriale Agriqualitas di Monti Sicani il cui obiettivo è quello di valorizzare il territorio dei Monti Sicani presentando sul mercato nazionale una vasta gamma di prodotti agroalimentari locali con un "marchio di tipicità" a garanzia della qualità[79]. Assume rilevante importanza anche l'artigianato locale. Alcune iniziative e alcuni progetti, come l'Itinerarium Rosaliae e la realizzazione della Strada Mare-Monti, tendono a promuovere il settore turistico.

Agricoltura

Veduta panoramica di Bivona

Il terreno di Bivona, permeabile e argilloso nelle zone basse del territorio, calcareo in quelle alte, ha favorito lo sviluppo e la propagazione del pesco. Ogni pianta riesce a produrre, specialmente dal terzo anno di vita in poi, più di quaranta chili di frutto. La coltivazioni delle pesche ricopre circa il 70% dell'agricoltura locale. La peschicoltura ebbe inizio a Bivona a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, nella contrada di San Matteo. Nel giro di un ventennio lo sfruttamento del terreno si era esteso da pochi ettari a circa 350 ettari; oggi si è esteso a circa 1.200 ettari di terreno, e la coltivazione della Pescabivona non riguarda solo il territorio bivonese, ma anche quelli di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Palazzo Adriano. Un grande contributo alla peschicoltura di queste zone è dato sicuramente dalle acque della Diga Castello e alle opere di canalizzazione realizzate. Il Comune di Bivona ha già avviato l'iter affinchè la Pescabivona ottenga il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta)[80].
Alla peschicoltura si aggiunge una vasta produzione di olive, mandorle, e uva (a Bivona durante il periodo fascista si celebrava la Festa dell'uva). La produttività del settore agricolo è da attribuire soprattutto alla vicina presenza dell'Invaso Castello ma anche ai moderni sistemi di irrigazione, grazie ai quali si superano, seppur con le dovute difficoltà, le torride estati caratterizzate da tanta siccità.

È sviluppato l'allevamento di bovini, ovini e suini (Carne dei Monti Sicani). Per quanto riguarda i prodotti caseari, anche a Bivona vengono ottenuti formaggi e latticini tipicamente siciliani. Specialità locali sono la Tuma, formaggio a pasta dura semicotta, a forma cilindrica con facce piane o leggermente concave, di sapore piccante, che viene prodotto con latte di pecora intero crudo e non richiede stagionatura; il fiore sicano, l'unico formaggio a pasta cruda tipico dell'area sicana; il piacentino, il cui nome non ha niente a che fare con la città di Piacenza ma significa formaggio piacevole (piacentino, cioè che piace), molto simile al pecorino, anch'esso largamente prodotto nel territorio; anche la ricotta ha un'enorme produzione in tutto il circondario.
Bivona fa parte del Distretto Rurale dei Monti Sicani: tale istituzione è un sistema produttivo locale costituito da imprese agricole e non agricole in grado di interagire tra loro attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica, sociale e di coesione nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali ed in grado di promuovere una qualità totale territoriale, con una forte vivibilità per i residenti, promovendosi a polo d’attrazione per altre imprese ed individui[81]. II territorio del Distretto Rurale dei Monti Sicani si sviluppa tra le Province di Palermo, di Agrigento e di Caltanissetta, comprendendo numerosi comuni.
Bivona è assai nota a livello regionale come la Città delle Pesche[82].

Cartello pubblicitario della Sedia di Bivona

Artigianato

Nel settore dell'artigianato preminente è la produzione di sedie in legno (famosa in tutto il circondario è la cosiddetta Sedia di Bivona)[83], ma è in crescita anche la produzione di ricami, di merletti, di piatti in terracotta dipinti a mano, e ancora di mobili, di divani, di tendaggi, di infissi, di ceste di vimini, di sculture, di oggetti in legno e di manufatti in ferro battuto. Nel mese di agosto, in occasione della Sagra della Pesca, si svolge la Mostra dell'Artigianato, il cui fine è quello di far conoscere i prodotti artigianali locali alle centinaia di persone che durante la festa affollano il paese. Per l'occasione vengono messi in mostra anche antichi mobili restaurati.

Industria

L'Istat ha suddiviso la Regione siciliana in 82 Sistemi Locali del Lavoro (SLL), cioè unità territoriali costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili[84]. Ciascuna SLL è costituita da un'aggregazione di comuni basata sul principio di funzionalità economica. Bivona costituisce una SLL all'interno della Provincia di Agrigento. Secondo un'analisi della situazione delle SSL siciliane effettuata nel 2003[85], nel settore industriale, oltre ad avere una notevole rendita nell'industria agricola, incentrata sulla trasformazione dei prodotti, Bivona è specializzata:

  • nelle industrie delle pelli, del cuoio e delle calzature;
  • nelle industrie chimiche e delle fibre;
  • nelle industrie della fabbricazione di apparecchi medicali e di precisione
  • nella fabbricazione degli autoveicoli, anche se quest'ultimo, insieme a quello dell'industria alimentare, è un settore in cui il paese ha avuto una vistosa perdita di specializzazione.
File:Isolapedonalebivona.jpg
Veduta di Via Picone, luogo di ritrovo per molti bivonesi

Servizi

Secondo l'analisi delle SLL del 2003, nel settore "Servizi alle imprese" e nel settore "Beni e servizi culturali e ambientali" Bivona risulta essere un comune altamente sviluppato: ciò è determinato soprattutto dal ruolo di preminenza che il paese ha assunto dalle sue origini ad oggi nei confronti dei comuni limitrofi. A Bivona non mancano né i servizi scolastici né quelli sanitari né quelli amministrativi. Ciononostante, poco sviluppati sono sia il settore terziario che quello commerciale. Secondo i dati Istat risalenti al Censimento del 2001[86], il settore trainante dell'economia bivonese è certamente quello agricolo (in cui operano 990 unità); nel commercio operano 71 unità, nel settore industriale 49; il commercio riguarda 71 lavoratori, l'artigianato 57, mentre gli addetti alle istituzioni sono 15. Da qualche anno molti bivonesi lavorano a Santo Stefano Quisquina presso lo stabilimento Nestlé, che nel 2007 ha acquistato l'impianto di Santo Stefano Quisquina dove viene imbottigliata l'acqua Santa Rosalia[87]: alla più grande multinazionale di prodotti alimentari nel mondo si è opposto il sindaco di Bivona Giovanni Panepinto, chiedendo all'Ars la tutela e il controllo della quantità di acqua prelevata, al fine di salvaguardare l'integrità del bacino, riferendosi alle acque delle numerosi sorgenti del territorio dei Monti Sicani[88].

Turismo

Sentieri naturalistici di Bivona

Il turismo, a Bivona come in tutto il circondario, è il settore meno produttivo. Sono stati avanzati numerosi progetti per la valorizzazione e la rivalutazione del patrimonio urbanistico e naturalistico di Bivona. La qualità dell'ambiente e l'integrità del paesaggio attirano numerose persone, in particolar modo nel periodo estivo; migliaia di persone affollano il paese in occasione della Sagra della Pesca che si celebra a fine agosto. Le principali vocazioni turistiche del luogo sono le numerose chiese, con i loro portali e le opere d'arte contenute all'interno; in occasione della festa di Santa Rosalia centinaia di persone accorrono all'omonima chiesa per vedere il Fercolo e il ceppo di quercia sotto cui pregava la vergine palermitana. Oltre alle numerose bellezze che offre la cittadina (edifici sacri, palazzi, piazze ed altro), meta per molti turisti sono le zone montane del territorio: il Monte delle Rose, che offre ampi panorami (tra cui quelle dell'Isola di Pantelleria e dell'Etna nelle giornate più limpide); i monti che formano la catena dei Sicani offrono agli amanti di mountain bike e della natura l'opportunità di fare delle escursioni attraverso numerosi itinerari naturalistici[42].

Infrastrutture e trasporti

Antica stazione di Bivona con veduta panoramica del paese

«l'andare da Bivona a Ribera, a venticinque chilometri di distanza, significava seguire una pista
talvolta ripidissima e lunga cinque volte di più e guadare un fiume una dozzina di volte»

Bivona si trova all'incrocio di due strade molto percorse nei secoli passati: quella che univa Sciacca con Castronovo e quella che univa Agrigento con Corleone. Per questo motivo per molti secoli è stata il punto di sosta obbligata per tutti coloro che percorrevano quelle strade. Questo fattore determinò lo sviluppo di molte vie extraurbane nei pressi di Bivona che permisero il collegamento sia con i centri limitrofi, sia con le maggiori città dell'Isola.
Tuttavia uno dei maggiori problemi che oggi colpisce Bivona è proprio l'inefficienza o la mancanza di infrastrutture che permettano collegamenti sicuri e veloci. Nonostante il paese sia attraversato dalla SS 118, molte strade sono pericolose o impraticabili; la linea ferroviaria è stata abolita alla fine degli anni cinquanta, così oggi la stazione più vicina è quella di Cammarata - San Giovanni Gemini; l'aeroporto più vicino è il "Falcone e Borsellino" di Punta Raisi nei pressi di Palermo, dal momento che mancano le strutture aeroportuali in provincia; il porto più vicino è quello di Porto Empedocle, ma il più frequentato rimane quello di Palermo.

Strade

Cartello stradale posto in località Santa Filomena
Strade statali
File:Strada Statale 118 Italia.jpg
  • Strada statale 118 Corleonese Agrigentina: attraversa Bivona e il suo territorio per diversi chilometri. All'interno del centro urbano corrisponde alla via Porta Palermo, ad una parte di Piazza Guglielmo Marconi, alla via Roma ed alle contrade Scaldamosche e Santa Filomena. La Corleonese Agrigentina è la strada romana più antica di Sicilia: molti tratti infatti coincidono col tracciato che i romani costruirono durante le fasi della prima guerra punica (264-241 a.C.)[89]. Tuttavia anche i romani utilizzarono piste già tracciate anticamente dagli indigeni. La costruzione della strada nazionale Palermo-Girgenti via Corleone e Bivona fu decretata dal Governo, in seguito ad una votazione, il 30 marzo 1862. Il tracciato Corleone-Bivona per Prizzi e Santo Stefano Quisquina è stato scelto solamente in un secondo momento: la prima scelta fu, infatti, quella di costruire un tracciato che da Corleone giungesse a Bivona per Chiusa Sclafani e San Carlo (frazione di Chiusa). Parecchi problemi creò anche la seconda metà del tracciato, la strada Bivona-Girgenti. Fu solamente nei primi anni ottanta del XIX secolo che la strada venne conclusa e Palermo e Girgenti (Agrigento) furono collegate da un tracciato che attraversava le due principali città dell'entroterra, Corleone nel palermitano e Bivona nell'agrigentino.
Strade provinciali
  • Strada Provinciale 34 Bivona - Bivio Tamburello: collega Bivona con il Bivio Tamburello, sito nel territorio di Calamonaci, da cui si raggiungono facilmente i comuni di Calamonaci, Ribera, Caltabellotta, Burgio, Villafranca Sicula e Lucca Sicula.
  • Strada Provinciale Bivona - Palazzo Adriano: collega Bivona con Palazzo Adriano attraversando il territorio montano rappresentato dal Monte delle Rose e dai rilievi posti lungo il confine delle province di Agrigento e Palermo. Il tracciato è praticabile solo da mezzi fuoristrada, in quanto il fondo stradale è completamente dissestato e l'asfalto distrutto.
  • Strada Provinciale Ribera - Bivona: collega i due comuni agrigentini. La strada è ai limiti della praticabilità e della sicurezza, mettendo a serio rischio l'incolumità di chi la percorre.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Lercara-Filaga-Magazzolo.
Antico casello ferroviario in via Fabrizio De Andrè

Bivona era servita da una linea ferroviaria a scartamento ridotto che collegava la stazione di Lercara Friddi (Lercara Bassa) con la stazione di Magazzolo, nei pressi di Ribera. La ferrovia serviva per trasportare lo zolfo estratto dalle miniere di Lercara Friddi nel palermitano e di Cianciana nell'agrigentino. Permetteva inoltre il facile spostamento dei minatori pendolari. Fu costruita a cura delle Ferrovie dello Stato nel 1912. Nel 1918 venne diramato un tronco dalla stazione di Filaga che portava a Prizzi e a Palazzo Adriano. La ferrovia fu terminata nel 1924 in concomitanza dell'attivazione del tratto centrale tra Bivona e Alessandria della Rocca (1 settembre), con cui si congiunse la linea Lercara-Magazzolo con la linea costiera Castelvetrano-Porto Empedocle. Il servizio venne interrotto nel 1959. La stazione principale di Bivona si trovava a sud-ovest del paese, in località Santa Filomena. In paese c'era un casello sito in contrada Antinoro (attuale via Fabrizio De André), oggi di proprietà privata. Un altro casello era situato lungo la Strada Nazionale, a sud del paese: oggi l'edificio è abbandonato e diruto. Il treno era il mezzo più usato sia per raggiungere i posti nelle vicinanze, sia per raggiungere Palermo e le altre città principali. Attualmente i binari della ferrovia sono distrutti o in pessime condizioni.

Cartello d'ingresso del Comune di Bivona, Città delle Pesche

Mobilità urbana

All'interno del Comune di Bivona la rete urbana è rappresentata dai pullman scolastici e quelli messi a disposizione dal Comune per permettere alla cittadinanza di raggiungere il poliambulatorio dell'ASL, posto fuori dal centro abitato, o in occasione di determinati eventi (ad esempio nei giorni 1-2 novembre, per permettere alla gente di raggiungere il cimitero, posto nella parte settentrionale del paese, fuori dal centro abitato e difficilmente raggiungibile senza mezzi di trasporto). È attivo il servizio di trasporto che assicura i collegamenti con le principali città più vicine a Bivona[90].

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

L'ingresso del Palazzo Municipale di Bivona

Il Comune di Bivona fa parte di:

  • Regione Agraria n. 1 - Versante meridionale dei Sicani, comprendente i comuni di Bivona, Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
  • Unione dei Comuni "Platani - Quisquina - Magazzolo", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano Quisquina
  • Patto Territoriale Magazzolo Platani, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranca Sicula
  • Area PIT 23 Magazzolo Platani e Monti Sicani dell’Agrigentino, comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Burgio, Cammarata, Casteltermini, Cianciana, Lucca Sicula, Sant'Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Villafranza Sicula
  • GAL Platani Quisquina "Terre di Halykos", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina
  • Protocollo d’intesa "Parco fluviale del Fiume Platani", comprendente i comuni di Alessandria della Rocca, Bivona, Cammarata, Cianciana, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina

Amministrazioni precedenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Bivona.

Questa lista raccoglie gli incarichi a sindaco del Comune di Bivona dal novembre 1993 ad oggi.

Gemellaggi

Bivona è gemellata con:

Altre informazioni amministrative

Mappa dell'antico Distretto di Bivona, con relative distanze dagli altri comuni

Bivona per molti decenni ebbe un territorio vastissimo, che si estendeva dalla zona montana dei Sicani alle coste del Canale di Sicilia. Ecco cosa scrive lo storico Giovan Battista Sedita nel 1909: « [...] allora, non esistendo i paesi di Ribera, Calamonaci, Cianciana, Alessandria, S. Stefano, a fortiori il territorio di Bivona era così vasto, che si comprendeva dal fiume Verdura ai Monti Rifesi, al monte delle Rose, alla serra Ipponica, cui diede il nome d'Hipponium a Bivona, al monte Quisquina, al fiume Platani di cui doveva seguire il corso della sponda sinistra fino al mare, e quel tratto di mare che intercede fra la foce del Platani e quella del Verdura, intermedio Capo Bianco e Secca Grande, per come questo ultimo estremo confine sussistette, ed è provato, fino al XVI secolo, quando Sigismondo De Luna vi teneva un naviglio, sul quale s'imbarcò, quando fuggì da Bivona»[93].
Nel XIII secolo il casale di Bivona era già uno dei maggiori centri dell'intera diocesi di Agrigento e ad aveva un ruolo preminente anche sui casali di Prizzi, Adriano e Raia, posti al di là della catena montuosa. Il fatto che la maggior parte dei signori bivonesi appartenesse a potentissime famiglie nobili rafforzò la preminenza che Bivona esercitava sui feudi posti nelle vicinanze. Nel periodo normanno numerosi casali vennero abbandonati e gli abitanti emigrarono a Bivona, che così incorporò numerosi territori o li rese suffraganei: Villanova, Billucchio, Gordalisi, Sebi, Rahal Nicola (divenuto Carnicola). I casali di Kinesii, Scibene, Pietra d'Amico e Chincana erano suffraganei alla baronia di Bivona. Altri abitanti provennero dai casali di Filaca, Adriano (Palazzo Adriano, che fu popolato nuovamente nel 1482 da una colonia di albanesi), Raia (sito tra Prizzi e Corleone) e Platanella[94].
Dal XVI secolo, molti feudi furono suffraganei alla ducea di Bivona, tra cui il feudo di Sant'Antonio di Cianciana, divenuto in seguito dapprima Ducato, poi Principato. La preminenza di Bivona fu rilevante anche sotto il punto di vista toponomastico: basti pensare al vicino paese di Santo Stefano, che venne denominato Santo Stefano di Bivona.
Quando, nel XIX secolo, fu abolita la feudalità, Bivona venne eletta capoluogo del XII Distretto: da essa dipendevano altri dodici comuni. Dopo l'Unità d'Italia i distretti diventarono circondari, e ancora una volta Bivona fu eletta capoluogo. Nel corso dei secoli Bivona subì numerosi cambi di confini del proprio territorio, sia a causa della creazione di nuovi centri urbani nelle vicinanze, che si ritagliarono un proprio spazio nell'area dei Monti Sicani, sia a causa di concessioni feudali da parte dei nobili o delle autorità ecclesiastiche, che decretarono la cessione di feudi, posti in prossimità di Bivona, ad altri centri; ciononostante, molti cittadini bivonesi tuttora possiedono proprietà terriere anche al di fuori del territorio di Bivona.
Un eclatante esempio è il territorio di Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, la cui parte meridionale si estende in gran parte nelle zone di Bivona (ma anche di Lucca Sicula e di Burgio): per questo motivo i suoi proprietari terrieri sono soprattutto bivonesi.

Sport

Il piccolo piazzale antistante l'ingresso principale dello Stadio Comunale di Bivona

Poco praticato a livello agonistico, lo sport a Bivona viene esercitato dilettantisticamente, soprattutto dai giovani: a dimostrare ciò sono il basso numero di società agonistiche partecipanti a campionati di categoria (che rientrano solamente nell'ambito calcistico) e le numerose manifestazioni ed attività sportive organizzate specialmente per i bambini ed i ragazzi.
Lo sport più praticato a Bivona è il calcio, ed in questa disciplina sportiva il paese è rappresentato agonisticamente dalle diverse società militanti nelle varie categorie per fasce d'età (dalla Prima Squadra ai Pulcini). Nel 2002 Bivona è stata sede del XIV Congresso Nazionale dell'UISP in ambito provinciale[95].

Calcio

L'unica squadra bivonese iscritta ad una federazione sportiva nazionale è l'A.S.D. Virtus Bivona. La squadra agonistica ha militato in terza categoria nella stagione 2008/2009: a fine anno la squadra di Bivona ha disputato i play-off, venendo eliminata in semifinale dalla Sant'Angelo Licata, squadra dell'omonima città. Fino alla stagione 2005/2006, il nome della squadra era A.S. Bivona 98; dalla stagione 2006/2007 è stato deciso di ripristinare il nome che la squadra ebbe nei decenni scorsi, quando arrivò ben oltre la terza categoria.

Altri sport

Eccetto il calcio, sono pochi gli sport che vengono praticati costantemente a Bivona: la pallavolo, il tennis ed il basket sono praticati periodicamente grazie ai corsi che vengono tenuti dall'Ars Gymnica o da altre associazioni sportive, che organizzano inoltre corsi di aerobica, body building, tiro con l'arco, ma anche passeggiate e tracking a cavallo. In estate vengono organizzati tornei di diverse discipline sportive: calcetto, volley, minibasket, ping-pong, gare di tiro alla fune ed altre attività sportive a sfondo ludico. Fino a qualche anno addietro l'Avis di Bivona organizzava la Manifestazione Ciclistica della Solidarietà, una passeggiata ciclistica che partiva e terminava a Bivona, dopo aver percorso diversi chilometri attraverso gran parte del territorio del circondario. Bivona è quasi sempre una tappa delle numerose corse di ciclismo o dei raduni motociclistici che interessano il territorio dell'entroterra agrigentino e palermitano. L'associazione "Anuu Migratoristi Italiani" indice annualmente una gara di tiro a bersaglio mobile rappresentato da una sagoma di cinghiale, che si disputa nel territorio montano di Bivona. Sono numerose anche le gare di pesca che si tengono presso la Diga Castello: tra i tanti bivonesi che praticano questa disciplina, uno si classificò ai primi posti nel campionato individuale 2007 di surfcasting.

Lo Stadio Comunale di Bivona con panoramica del paesaggio montano

Impianti sportivi

  • Stadio Comunale "Renato Traina", sito nella parte sud-occidentale del paese, in prossimità della località Santa Filomena. È un impianto dotato di illuminazione, di tribuna coperta nel lato est e di pista di atletica che, nonostante sia già ricoperta di manto gommoso, non può essere omologata essendo più corta dei 400 metri regolamentari. Il terreno di gioco dello Stadio Comunale non è ancora ricoperto di erba[96].
  • Altri impianti sportivi: le palestre annesse agli istituti scolastici; una piscina all'aperto di proprietà di privati, in contrada Canfuto; un campo da tennis; un campo da calcio a 5; una pista di go-kart sita nella parte occidentale del territorio bivonese.

Curiosità

Tramonto sui monti che sovrastano Bivona
Il 17º Duca

Nonostante in Sicilia, nel 1812, sia stata abolita la feudalità, tuttora in Spagna vive Manuel Falcò y Anchorena, 17º Duca di Bivona, classe 1936, discendente delle antiche famiglie nobili di Bivona[97].

Via "Duque de Bivona"

Se nella toponomastica bivonese i personaggi illustri che hanno fatto la storia del paese sono scarsamente rappresentati, nella nazione iberica invece alcuni comuni hanno intitolato vie e piazze ai vari duchi di Bivona, appartenenti a nobili famiglie di Spagna.

La villa del Primo Duca
Lo stesso argomento in dettaglio: Villa del Duca di Bivona.

A Palermo, alla fine del XVI secolo, nella campagna a Nord della città si estendevano i giardini della villa di Pietro de Luna, primo Duca di Bivona. All'epoca questa proprietà si trovava a circa mezzo miglio dall’antica cinta muraria della città, ma la residenza del Duca era compresa tra il "Piano Sant'Oliva" (ovvero le attuali piazze S. Oliva, Castelnuovo e Politeama), il "Piano delle Croci", il Borgo di Santa Lucia e la Contrada delle Terre Rosse: quelle che oggi sono le zone più frequentate dai palermitani e che costituiscono gran parte del centro della città, allora erano i giardini del Duca della già affermata città di Bivona.

L'inno di Bivona

Secondo quanto è riportato nello Statuto del Comune di Bivona, articolo 4 comma 6, il comune ha un proprio inno[98]. Il testo s'intitola Bivona è bello ed è stato scritto da Carmelo Galasso; la musica è di Pasquale Sciara.

Il cognome e il soprannome

Bivona, oltre ad essere un toponimo (ad avere tale nome sono questo comune, una frazione di Vibo Valentia ed una località di Menfi, anch'essa nell'agrigentino), è un cognome, molto diffuso soprattutto in Sicilia: secondo alcuni dati, circa 450 persone in Italia portano il cognome Bivona, che così risulta il 7.261° più diffuso nel territorio nazionale[99]. Altra curiosità è il soprannome dei bivonesi: vengono definiti judè (giudei), sia per l'antica presenza di una folta comunità ebraica a partire dagli ultimi secoli del medioevo, sia per un'antica tradizione, ormai persa: quella di portare in processione un Crocifisso in legno ebanizzato il primo venerdì dopo Pasqua, tanto che i cittadini dei paesi limitrofi esclamavano: "Vivunisi judè, ca doppu 'na simana Lu mittistivu 'ncruci arrè", cioè "Bivonesi giudei, che dopo una settimana l'avete messo nuovamente in croce".

L'altare del Papa

Il 17 giugno 2007 Papa Benedetto XVI andò in visita pastorale ad Assisi: in quell'occasione, l'altare e il maxi-palco allestito nella Piazza Inferiore della Basilica per la celebrazione della Santa Messa vennero rivestiti di circa 15.000 anthurium di Bivona: infatti nel comune agrigentino è attiva una grande azienda di floricoltura, la Disaflor[100], che già nel 2003 aveva abbellito chiese ed altari della cittadina in provincia di Perugia.

Vittorio Sgarbi al Supercinema di Bivona
Libri d'autore

Negli ultimi anni a Bivona sono stati presentati libri che hanno riscosso grande successo a livello nazionale. Il 29 maggio 2008 è stato presentato Il cacciatore di mafiosi[101], libro edito dalla Mondadori scritto da Alfonso Sabella, magistrato bivonese che ha condotto in prima persona alcune indagini che portarono all’arresto di boss mafiosi di primissimo piano (Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Pasquale Cuntrera e Giuseppe Salvatore Riina, figlio di Totò Riina), fratello di Marzia Sabella, pm bivonese che nel 2006 ha coordinato le operazioni di cattura di Bernardo Provenzano. Il 10 febbraio 2009 Bivona è stata una tappa della tournèe siciliana di Vittorio Sgarbi, che ha avuto modo di presentare il suo ultimo libro, Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e ritorno)[102], edito da Bompiani; l'attuale sindaco di Salemi ha dichiarato di aderire all'iniziativa che vede impegnata Bivona nella lotta contro la privatizzazione dell'acqua[103].

Galleria fotografica

Ulteriori immagini di Bivona nella galleria su Commons


Note

  1. ^ La Repubblica del 12 luglio 2000. URL consultato il 01-06-2009.
  2. ^ Dizionario di ortografia e pronunzia su Rai.it, su dizionario.rai.it. URL consultato il 30-03-2009.
  3. ^ Dato Istat al 31/12/2008, su demo.istat.it. URL consultato il 27-04-2009.
  4. ^ a b Antonino Marrone, Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Bivona, Comune di Bivona, 1997. pag. 106.
  5. ^ a b La storia del liceo di Bivona, su liceobivona.altervista.org. URL consultato il 25-06-2009.
  6. ^ I dati altimetrici specificati sono stati desunti dalla carta aerofotogrammetrica esistente nell'ufficio tecnico del Comune di Bivona.
  7. ^ Antonino Marrone, Bivona città feudale vol. I, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 1987. Pag. 206.
  8. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (PDF), su protezionecivile.it. URL consultato il 30-03-2009.
  9. ^ Pizzo Mondello, su guidasentiero.it. URL consultato il 30-03-2009.
  10. ^ Distanze in linea d'aria calcolate con il software Google Earth. La ricerca è stata effettuata tra le distanze delle coordinate dei comuni nel raggio approssimativo di 25 km lineari, dei comuni capoluoghi di provincia della Sicilia e del comune di Roma, capitale d'Italia.
  11. ^ Dati tratti da un lavoro di ricerca svolto sui Monti Sicani da ARUTA et al. (1985). Tali elaborazioni si riferiscono ad un periodo di cinquanta anni a partire dal 1921.
  12. ^ I dati della tabella si riferiscono invece al periodo trentennale 1961-1990 (TXT), su erg7118.casaccia.enea.it. URL consultato il 30-03-2009.
  13. ^ Dati Confedilizia, su confedilizia.it. URL consultato il 30-03-2009.
  14. ^ Antonino Marrone, 1987 I, 40.
  15. ^ Antonino Marrone, 1987 I, 33-40.
  16. ^ Antonino Marrone, 1987 I, 49.
  17. ^ Antonino Marrone, 1987 I, 47-48.
  18. ^ Antonino Marrone, 1987 I, 59.
  19. ^ a b Antonino Marrone, 1987 I, 152.
  20. ^ Antonino Marrone, Bivona città feudale vol. II, Caltanissetta-Roma, Salvatore Sciascia Editore, 1987. Pag. 645.
  21. ^ Antonino Marrone, 1987 II, 643.
  22. ^ a b Tratto dallo statuto comunale.
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  24. ^ Onorificenze, su quirinale.it. URL consultato il 30-03-2009.
  25. ^ Onorificenze, su quirinale.it. URL consultato il 30-03-2009.
  26. ^ Ingegnere Luigi La Russa di Agrigento: Relazione su Bivona, 1928.
  27. ^ Il Portale dei Parchi italiani, su parks.it. URL consultato il 30-03-2009.
  28. ^ Il nome deriva dall'affioramento spontaneo di olio minerale nella zona in cui sorse il Santuario. L'olio veniva utilizzato per accendere le lucerne e, come medicamento, per guarire alcune malattie, specialmente quelle degli animali.
  29. ^ Antonino Marrone, Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona, Bivona, Comune di Bivona, 1997. pag. 403.
  30. ^ Tale dato, fornito nel 1628 dai Giurati di Bivona, risulta inattendibile: infatti loro dichiararono un numero di abitanti così elevato perché volevano ottenere dal TRP (Tribunale del Real Patrimonio) l'autorizzazione a macellare quattro giovenchi la settimana (all'epoca la macellazione era ostacolata).
  31. ^ Dato Istat fine 2002, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
  32. ^ Dato Istat fine 2003, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
  33. ^ Dato Istat fine 2004, su demo.istat.it. URL consultato il 30-03-2009.
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Bibliografia

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  • Salvatore Tornatore, Il culto di S. Rosalia a Bivona. La Chiesa e il Fercolo, Bivona, Comune di Bivona, 2009.
  • Paolo Trizzino, La parlata di Bivona nella dialettologia siciliana, Roma, Ciuffa Editore, 1996.

Voci correlate

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
novembre 1993 maggio 2002 Giovanni Panepinto Sindaco
maggio 2002 maggio 2007 Vincenzo Di Salvo DS Sindaco
maggio 2007 in carica Giovanni Panepinto PD Sindaco

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