Campofiorito

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Campofiorito
comune
Campofiorito – Stemma
Campofiorito – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Amministrazione
SindacoGiuseppe Oddo (Di Con Per Campofiorito - Giuseppe Oddo Sindaco) dal 10-6-2013
Territorio
Coordinate37°45′N 13°16′E / 37.75°N 13.266667°E37.75; 13.266667 (Campofiorito)
Altitudine660 m s.l.m.
Superficie21,7 km²
Abitanti1 171[1] (30-11-2021)
Densità53,96 ab./km²
Comuni confinantiBisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana
Altre informazioni
Cod. postale90030
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082018
Cod. catastaleB535
TargaPA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 627 GG[3]
Nome abitanticampofioritani, secondo l'uso volgare, ufficialmente: campofiorisani o campofioritesi

Patrono: Santo Stefano, Compatrono: San Giuseppe - Giorno festivo: 19 marzo.

Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Campofiorito
Campofiorito
Campofiorito – Mappa
Campofiorito – Mappa
Posizione del comune di Campofiorito all'interno della città metropolitana di Palermo
Sito istituzionale

Campofiorito (Bellanova in siciliano, secondo l'antico toponimo di origine araba[4]) è un comune italiano di 1 171 abitanti[1] della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Un primo nucleo abitativo probabilmente risale al periodo greco. Esso in epoca romana perse importanza, tanto che quando fu occupato dagli arabi fu distrutto e ridotto al paesino di Ballanūba, patria di un noto poeta arabo di Sicilia il cui Canzoniere (Dīwān) è stato studiato dal grande arabista Umberto Rizzitano, ordinario a Palermo nella seconda metà del XX secolo di Lingua e Letteratura araba.
Successivamente la città prese il nome di Bellanova. Nel XII secolo, precisamente nel 1246, l'imperatore Federico II di Hohenstaufen in seguito alla sua lotta contro i musulmani, allontano da Bellanova gli occupanti che si dispersero, e gli abitanti cristiani si spostarono verso l'odierno Campofiorito, dando origine a "Casale Bellanova".

Attraverso un complesso giro di eredità, compravendite e successioni, il Casale Bellanova passò al principe Stefano Reggio, a cui fu concessa l'investitura il 5 dicembre 1698. Quando, però, dopo la metà del Settecento, suo nipote, il principe Stefano Reggio-Gravina, pensò di servirsi dello "jus aedificadi" del 1452 per costruire su quelle terre un nuovo paese, dovette fare i conti con la ferrea opposizione dei notabili di Corleone e Bisacquino, che non riuscivano ad accettare la nascita di un nuovo agglomerato urbano in concorrenza con i loro.

Reggio avrebbe potuto costruire il suo paese, pagando però un indennizzo alle due città vicine. Lo "jus aedificandi", concesso da Alfonso d'Aragona tre secoli prima, quindi, consentì al principe dì avere la meglio, contro le stesse disposizioni giuridiche del tempo, che vietavano la costruzione di nuovi paesi che distassero meno di sette miglia da altri centri urbani.

Stefano Reggio-Gravina ebbe così via libera per realizzare l'ambizioso progetto di riunire sotto la sua proprietà il feudo Batticani e il feudo Scorciavacche.

In un primo momento il principe chiamò la cittadina in costruzione "Santo Stefano Reggio".I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1768, primo giorno di primavera: una data probabilmente non casuale, che voleva avere un significato bene augurale. Le prime case, tutte di eguali dimensioni. Nell'asse culminante con la collinetta del Calvario, a circa 700 m sul livello del mare, fu costruita la piccola chiesa di Santo Stefano, protettore del paese.

Per popolare il nuovo paese il principe emanò un bando, promettendo la concessione gratuita del terreno dove costruire la casa e il pagamento di lievi censi per gli appezzamenti di terreno concessi in enfiteusi. Dai paesi del circondario, allora, arrivò tanta gente, attratta dal miraggio della casa e del lavoro. Già nel 1798, Campofiorito contava 775 abitanti, fino ad arrivare - negli anni '50 - a 2.500. Dopo le ondate migratorie degli anni '60, però, gli abitanti si stabilizzarono temporaneamente ai 1700.Cifra che tuttora continua a scendere. Testimonianza della presenza del principe è la chiesa di Santo Stefano, che sorge in via Calvario. All'interno della chiesa vi si conserva anche una lapide in marmo con iscrizioni latine, rinvenuta nel 1935, fatta incidere probabilmente dallo stesso Stefano Reggio.

Monumenti e luoghi di Interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa Madre di San Giuseppe
  • Chiesa di Santo Stefano
  • Chiesa di Maria Ss. Addolorata, detta volgarmente della "Madunnuzza d' 'a Punta 'a Terra"

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Campofiorito è riuscita a non perdere le tradizioni come tutte le città siciliane dell'entroterra. Ricordiamo la festa del Compatrono San Giuseppe il 19 marzo con la processione e le altre manifestazioni tipiche delle feste popolari. In questo giorno si allestiscono nelle case private tavolate e altari dedicati a San Giuseppe. Recentemente viene innalzato nei locali dell'ex Lavatoio "Regina Elena" un monumentale altare, nel contesto dell'evento : "L'artaru di San Giuseppi nelle terre del Principe di Campofiorito".

La festa di Maria Santissima del Rosario, il 10 ottobre, antica festa in onore della Madonna e particolarmente legata alla rinomata fiera del bestiame, ultima della stagione. In disuso ormai, la festa di Santo Stefano (che si celebrava, secondo il Nicotra, il 26 Agosto con il concorso della pubblica municipalità).

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Arrivati in paese si nota subito la statua in bronzo dedicata ai caduti delle due guerre mondiali. Di Fronte fa bella mostra la fontana rotonda in pietra. Inoltre da visitare le due chiese e l'ex lavatoio pubblico oltre ad altre opere sparse per il paese, inoltre il primo sabato d'agosto si tiene una sagra delle fave dove per l'occasione si costruiscono delle capanne dove si distribuiscono le fave e prodotti tipici e del vino nostrano.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 dicembre 1987 26 maggio 1990 Luigi Guadagnino Democrazia Cristiana Sindaco [6]
26 maggio 1990 17 giugno 1993 Salvatore Eduardo Leto Partito Comunista Italiano Sindaco [6]
10 luglio 1993 10 febbraio 1994 Maurizio Giordano Democrazia Cristiana Sindaco [6]
13 giugno 1994 25 maggio 1998 Maurizio Giordano lista civica Sindaco [6]
25 maggio 1998 27 maggio 2003 Maurizio Giordano lista civica Sindaco [6]
27 maggio 2003 17 giugno 2008 Giuseppe Sagona lista civica Sindaco [6]
17 giugno 2008 20 maggio 2013 Giuseppe Sagona lista civica Sindaco [6]
11 giugno 2013 in carica Giuseppe Oddo Sindaco [6]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 126, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN234374359 · GND (DE7633196-9
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