Cerda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cerda (disambigua).
Cerda
comune
Cerda – Stemma
Cerda – Bandiera
Cerda – Veduta
Cerda – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Amministrazione
SindacoSalvatore Geraci (lista civica) dal 12-6-2018 (2º mandato dal 29-5-2023)
Territorio
Coordinate37°54′N 13°49′E / 37.9°N 13.816667°E37.9; 13.816667
Altitudine272 m s.l.m.
Superficie43,83 km²
Abitanti4 959[1] (31-8-2021)
Densità113,14 ab./km²
FrazioniBurgitabus, Castellaccio, Fontanarossa, Sambuca
Comuni confinantiAliminusa, Collesano, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Termini Imerese
Altre informazioni
Cod. postale90010
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082028
Cod. catastaleC496
TargaPA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona C, 1 050 GG[3]
Nome abitanticerdesi
PatronoMadonna Addolorata
Giorno festivo16 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cerda
Cerda
Cerda – Mappa
Cerda – Mappa
Posizione del comune di Cerda all'interno della città metropolitana di Palermo
Sito istituzionale

Cerda (Cerda in siciliano) è un comune italiano di 4 959 abitanti[1] della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Sorge in una zona collinare tra l'Imera settentrionale e il Torto, ex feudo di Calcusa.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

CERDA[4] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 12,713,114,717,121,625,628,628,925,921,617,514,213,317,827,721,720,1
T. min. media (°C) 7,47,28,310,213,817,720,521,118,815,211,78,97,810,819,815,213,4
Precipitazioni (mm) 715948422175143678727520511126186528

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

  • Il significato è da attribuire alla nobile famiglia spagnola de la Cerda, discendenti di Ferdinando de la Cerda, erede del regno e reggente di Castiglia e León, furono diseredati e scavalcati nella successione al trono dallo zio Sancho. Per generazioni i de la Cerda lottarono con i re di Castiglia e si calmarono solo con il ducato di Medinaceli. Il soprannome, de la Cerda, di Ferdinando deriva dal fatto di esser nato con del pelo nel petto, simile a delle setole di maiale, che in spagnolo si dice de la cerda. Il suo soprannome fu assunto come cognome dai suoi discendenti.
  • Il nome Cerda è una parola spagnola che si può tradurre come scrofa.[5]
  • Cerdà è un comune spagnolo.

I de la Cerda in questo comune[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe San Esteban y de la Cerda (y oppure e, nei paesi di cultura spagnola precede il cognome materno) barone di Calcusa e Fontana Murata, cavaliere dell'Alcantara, fu governatore del Monte di Pietà di Palermo negli anni 1646, 1659, 1660, e, con privilegio dato a 13 febbraio 1659 esecutoriato a 16 gennaio 1663, ottenne la concessione del titolo di marchese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Calcusa era un casale facente parte dell'allora Contea di Golisano dalla quale, nel 1430, ne fu distaccato dal re Alfonso V il Magnanimo, figlio di Ferdinando I d'Aragona, mentre era conte Gilberto Centelles, il quale, autorizzato dallo stesso re, lo cedette al conte di Geraci Giovanni Ventimiglia. L'erede di quest'ultimo, Luciano Ventimiglia, signore di Castronuovo nel 1453, vende il feudo ad Antonio de Simone Andrea, con diritto di riscatto entro 20 anni. Da questa data e per circa due secoli il feudo appartenente alla famiglia Bardi. Il nipote Salvatore, nel dicembre del 1526, ottiene dal re Carlo V l'autorizzazione a riunire gente, tramite bando, nei feudi di Calcusa, presso il "Fondaco nuovo". Anche se questa data potrebbe rappresentare l'inizio effettivo della comunità di Cerda, la licentia populandi ottenuta rimase senza esecuzione. Un primo nucleo di case, con una chiesa e alcuni magazzini, è documentato solo nel 1626, come testimonia un atto di vendita rinvenuto. Un borgo, quindi, forse chiamato "Taverna nuova" o appunto "Fondaco nuovo", probabilmente per indicarne la funzione di stazione di sosta per coloro che dovevano inoltrarsi verso le Madonie o l'interno della Sicilia. Dalla famiglia Bardi il feudo passò alla famiglia San Esteban y de la Cerda (y oppure e, nei paesi di cultura spagnola precede il cognome materno) signore di Calcusa Vallelunga e di Fontana murata. Giuseppe Santostefano, capitano di ventura a riposo, fu nominato marchese dal re Filippo IV, ottenendo la licentia populandi. Giuseppe Santostefano nel 1636 promosse le prime fabbriche, da lui e da Giuseppa Bertola, Alessio conseguì le signorie nel 1674 che con Antonia Notarbartolo generò Giuseppe, Tribuno della regia milizia, prefetto del castello di Palermo, sposò Eleonora Vanni e da lei generò Alessio. La popolazione cerdese ebbe un notevole incremento raggiungendo circa 2000 abitanti, che diventarono oltre 3000 intorno al 1860 e superarono le 4000 unità nel 1870 per attestarsi, negli anni successivi, sui 5000 abitanti. Ma nel secolo successivo a causa dell'emigrazione di molte famiglie in cerca di lavoro, si ebbe un freno all'aumento della popolazione, che si stabilizzò attorno a 5000 abitanti. Nel XIX secolo Cerda si elevava alla dignità di Comune.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Cerda sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 aprile 2011.[6]

«D'azzurro, alla quercia di verde, fustata al naturale, nodrita nella campagna di verde, addestrata e sinistrata da due lupi di rosso, passanti sulla campagna. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

A circa 7 km dal centro abitato si trovano le "Tribune", ricordo della mitica Targa Florio (comune di Termini Imerese) la gara automobilistica su strada più antica del mondo. La realtà architettonica è rappresentata da una delle più antiche costruzioni: il Palazzo baronale (chiamato il palazzo "Marchese"), databile intorno al 1626. L'edificio ha un impianto austero, tipico delle costruzioni del territorio madonita e mostra evidenti segni di rifacimenti. Interessante è anche la chiesa madre, dedicata a Maria SS. Immacolata, costruita tra il XVI e il XVII secolo e rimaneggiata nell'Ottocento. Altri palazzi di rilievo sono: il palazzo Russo ed il palazzo Coniglio. In particolare, nel palazzo Russo, che sorge sul lato destro della piazza, si possono ammirare nel salone delle feste affreschi in buono stato di conservazione realizzati dai pittori Enrico Cavallaro e Brusca nel 1892, gli stessi che curarono, sotto le direttive dell'architetto Ernesto Basile, gli affreschi del Teatro Massimo di Palermo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Facciata della chiesa parrocchiale dedicata a Maria Santissima Immacolata

La santa patrona di Cerda è la Madonna Addolorata la cui ricorrenza cade il 16 agosto. Tradizione religiosa particolarmente rilevante riguarda la processione del venerdì santo. Culto minore, ma non meno rilevante, riguarda la Madonna della Catena, la cui chiesa, edificata nel 1915 fu inaugurata l'anno successivo dal sindaco Luigi Russo e dal cardinale Lualdi, è situata in contrada Baiata distante dal centro abitato, che viene omaggiata con festeggiamenti e processioni religiose l'ultima domenica di agosto. Altre tradizioni religiose riguardano: la Madonna dei Miracoli (cui è intitolata la chiesa posta nella parte alta del paese), San Giuseppe, Santa Lucia, San Pio, la Madonna Assunta.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Hanno sede nel Comune una scuola secondaria di primo grado, due scuole secondarie di secondo grado, un centro territoriale Permanente e un istituto comprensivo[8].

Musei[modifica | modifica wikitesto]

A Cerda è visitabile il museo Vincenzo Florio, dedicato alla famiglia Florio e alla Targa Florio, sono visibili foto, libri, giornali plastici, tute e caschi di alcuni piloti, e cimeli vari fra cui La Targa Florio dl 1926 unica targa assegnata ad una casa costruttrice la Bugatti. E esposta una Bugatti in ferro e lamiera in scala 1a1 opera dell'artista Calogero Sperandeo a ricordo di Costantini che vinse nel 1926 la mitica corsa.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Fulcro dell'economia agricola è il carciofo, per antonomasia l'elemento rappresentativo del paese, riconosciuto come prodotto di eccellenza al quale è stata dedicata una Sagra che si svolge ogni anno ormai da oltre un ventennio il 25 aprile, in cui non mancano eventi intrattenitivi di degustazione e presentazione dei prodotti locali. Intorno all'ortaggio (in lingua locale cacuocciulu o cacuocciula) si è sviluppata una cultura culinaria che vede la preparazione di numerosi e raffinati piatti incentrati su di esso. Altro evento culturale insito nella religione riguarda la cosiddetta tavolata di San Giuseppe o meglio conosciuta come i Virgineddi svolta periodicamente il 19 marzo. Nell'Ottocento e in buona parte del Novecento esse rappresentavano una mensa riservata ai poveri in onore del santo per la quale si prodigavano numerosi fedeli nella realizzazione dei piatti caratteristici ovvero: pasta con le sarde, la ghiotta (un insieme di finocchi e pinoli), i sfinci (dolci d'uovo) e l'immancabile pane di San Giuseppe il cui strato più esterno viene sapientemente decorato. Durante la tavolata, che adesso vede la partecipazione di grandi e piccini, viene più volte ricordato il santo con il verso Viva Patriarca e San Giuseppi.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

A Cerda è stato girato il film Sicilian Dream, ambientato durante la Targa Florio del 1910, con vetture dell'epoca fra cui una Nazzaro. Il produttore del film è l'inglese David Biggins, con particolare cura di Francesco da Mosto e Alan Decadenet. Hanno partecipato Silvana Paladino, Nino Vaccarella, Catanzaro Antonio, Serafino Barbera e altri appassionati di Targa Florio.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il cuore del paese è la piazza La Mantia che si distende su più piani raccordati da scalinate. Su di essa si affacciano, a sinistra, il Municipio, al centro la Chiesa Madre e, sulla destra, il palazzo Russo. La sua attuale sistemazione risale al 1871; sino ad allora si trattava di uno spiazzo polveroso, occupato da baracche abusive ed infestato dal fetore delle fognature a cielo aperto. Con delibera del consiglio comunale n. 269 del 18 maggio 1871 si stabilì di abbattere le baracche, di sistemare le fogne e di costruire le attuali scalinate. Le spese relative alla sistemazione della piazza furono a carico del signor Antonio Russo, proprietario dell'omonimo palazzo e sindaco in carica del comune di Cerda, spese che ammontarono a circa 1800 lire. La piazza che sino ad allora si chiamava piazza Matrice, fu dedicata a Vito La Mantia, illustre cittadino cerdese e noto studioso di storia del diritto, avvocato e magistrato presso il Tribunale di Palermo. Nel Pantheon (chiesa di San Domenico) di Palermo, sulla navata destra, è possibile ammirare un monumento marmoreo a lui dedicato.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è interessato dalla strada statale 120 dell'Etna e delle Madonie.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
25 giugno 1988 23 luglio 1989 Giuseppe Biondolillo Democrazia Cristiana Sindaco [9]
23 luglio 1989 30 settembre 1991 Francesco La Chiusa Democrazia Cristiana Sindaco [9]
30 settembre 1991 16 ottobre 1992 Giovanni Cassata Comm. straordinario [9]
30 settembre 1991 8 giugno 1993 Sebastiano Rigoli Comm. straordinario [9]
30 settembre 1991 8 giugno 1993 Riccardo Cirillo Comm. straordinario [9]
16 ottobre 1992 8 giugno 1993 Santo Casamichele Comm. straordinario [9]
8 giugno 1993 1º dicembre 1997 Mario Cappadonia lista civica Sindaco [9]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Loreto Dionisi centro-sinistra Sindaco [9]
28 maggio 2002 12 dicembre 2006 Loreto Dionisi lista civica Sindaco [9]
12 dicembre 2006 8 giugno 2009 Esther Libertini Comm. straordinario [9]
12 dicembre 2006 8 giugno 2009 Giuseppe Guglielmo Giliberto Comm. straordinario [9]
12 dicembre 2006 8 giugno 2009 Ernesto Bianca Comm. straordinario [9]
9 giugno 2009 5 novembre 2012 Andrea Maria Pio Mendola lista civica Sindaco [9]
30 novembre 2012 11 giugno 2013 Pietro Tramuto Comm. straordinario [9]
11 giugno 2013 10 giugno 2018 Giuseppe Ognibene lista civica Sindaco [9]
11 giugno 2018 in carica Salvatore Geraci lista civica Sindaco [9]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D Cerda Giuseppe Macina, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 ottobre 2021. URL consultato il 26 novembre 2021.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ https://it.climate-data.org/location/114451/
  5. ^ Dizionario Spagnolo-Italiano Italiano-Spagnolo di Secundí Sañé e Giovanna Schepisi Data di pubblicazione: 2005, Zanichelli
  6. ^ Cerda (Palermo) D.P.R. 18.04.2011 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato l'8 agosto 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Scuole di Cerda, su tuttitalia.it. URL consultato il 29 novembre 2021.
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p http://amministratori.interno.it/
  10. ^ A.S.D Cerda Giuseppe Macina, su tuttocampo.it. URL consultato il 29 novembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario topografico della Sicilia, volume 1 di Vito Amico, Gioacchino Di marzo
  • Nobiliario di Sicilia, Volume 2 Antonio Mango di Casalgerardo
  • Historia generale della Monarchia Spagnola antica e moderna, Bernardo Giustiniani
  • Città nuove di Sicilia, XV-XIX secolo: Per una storia dell'architettura e degli insediamenti urbani nell'area occidentale, Maria Giuffrè, Vittorietti, 1979

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàGND (DE1121529895
  Portale Sicilia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sicilia