Green Day

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Green Day
La band in concerto nel 2010
Paese d'origineStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenerePop punk[1][2][3]
Punk rock[1][4][5][6]
Punk revival
Periodo di attività musicale1986 – in attività[1]
EtichettaLookout! Records (1989-1993)
Reprise Records (1993-presente)
Album pubblicati40
Studio14
Live4
Colonne sonore1
Raccolte5
Opere audiovisive4
Logo ufficiale
Logo ufficiale
Sito ufficiale

I Green Day sono un gruppo musicale pop punk statunitense formatosi a Berkeley nel 1986.

La band è composta da tre membri: Billie Joe Armstrong (chitarra e voce), Mike Dirnt (basso e voce secondaria) e Tré Cool (batteria). Tré Cool sostituì l'originario batterista Al Sobrante nel 1990, il quale abbandonò il gruppo per impegni di studio. Il turnista Jason White è stato il quarto membro ufficiale del gruppo dal 2012 al 2016.[7][8][9]

Nel 1994, grazie al successo del loro terzo album Dookie, il quale, con 10 dischi di platino e uno di diamante, ha venduto più di 20 milioni di copie solo negli Stati Uniti e 25 in tutto il mondo, sono stati annoverati, insieme a gruppi come Offspring e Rancid, tra le band che hanno riportato il punk rock nella musica mainstream[10][11]. I loro successivi tre album Insomniac (1995), Nimrod (1997) e Warning (2000) non hanno avuto lo stesso successo, ma hanno ricevuto buon apprezzamento, tanto che Insomniac e Nimrod hanno ottenuto il doppio disco di platino, mentre Warning ha ottenuto il disco d'oro.[12] La band è tornata al grande successo nel 2004 con American Idiot, la prima opera rock dei Green Day e disco dal contenuto sociopolitico, che non solo ha riscosso il consenso della critica e del pubblico, soprattutto giovanile, ma ha ampliato l'onda di influenza dei Green Day sul panorama musicale dei successivi dieci anni.[12] Nel 2009 è uscita la loro seconda rock opera, 21st Century Breakdown, controverso album di protesta politica, il migliore dal punto di vista delle classifiche.[13] Nel 2012 è uscita la trilogia composta dai dischi ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!, il primo uscito il 25 settembre 2012, il secondo il 13 novembre e il terzo l'11 dicembre. Nel 2016 la band ha pubblicato il disco Revolution Radio, nel 2020 l'album Father of All Motherfuckers. Il 19 gennaio 2024 è uscito il loro quattordicesimo album, Saviors, preceduto da quattro singoli.

I Green Day sono tra i gruppi musicali con più vendite della storia, avendo venduto più di 85 milioni di dischi in tutto il mondo.[14] Inoltre la rivista Rolling Stone, li ha inseriti nella lista "New Immortals", elenco degli artisti definiti le nuove leggende della storia della musica.[15] Il settimanale storico Billboard li ha inseriti nella lista dei "migliori artisti alternativi di sempre", classificandoli al 4º posto.[16] Il gruppo ha inoltre vinto 6 Grammy Awards, Best Alternative Album per Dookie, Best Rock Album per American Idiot, Record of the Year per Boulevard of Broken Dreams, Best Rock Album per la seconda volta con 21st Century Breakdown e Best Musical Show Album per American Idiot: The Original Broadway Cast Recording. Nel 2010 il musical American Idiot tratto dall'omonimo album della band ha debuttato a Broadway. Il musical è stato nominato per diversi premi tra cui 2 Tony Awards per Best Musical e Best Scenic Design.[17] Il 18 aprile 2015 vengono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame.[18] Nel 2016 ricevono il premio MTV Europe Music Award come icona globale.[19]

Storia del gruppo

[modifica | modifica wikitesto]

1986-1994: origini e primi lavori discografici

[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo nacque con il nome di Sweet Children[20] nel 1986[21] a Berkeley, una piccola cittadina non lontana da San Francisco. La formazione iniziale era composta da Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt, Sean Hughes e Raj Punjabi. L'anno seguente John Kiffmeyer, in arte Al Sobrante, sostituì Raj Punjabi e Hughes lasciò il gruppo, lasciando il suo posto di bassista a Dirnt.

Gli Sweet Children scoprirono il 924 Gilman Street, un locale indipendente dove si esibivano tutte le giovani band punk locali.[4] Fecero dei provini per suonare, ma all'inizio non vennero presi, a causa delle sonorità reputate troppo tendenti al pop in confronto agli altri gruppi. Le cose cambiarono quando fece il suo ingresso nel gruppo Al Sobrante, ex-batterista degli Isocracy. Sobrante si occupò di organizzare concerti per gli Sweet Children e fu proprio lui a contattare Lawrence Livermore, titolare della Lookout! Records, una casa discografica indipendente per cui suonavano molti altri gruppi della Bay Area, tra cui gli allora famosissimi Operation Ivy, ed invitarlo ad un loro concerto.

Il 17 ottobre 1987 gli Sweet Children organizzarono il loro primo concerto al Rod's Hickory Pit a Vallejo, in California, locale dove lavorava la madre di Armstrong. Nel 1989 il nome del gruppo cambiò in Green Day, da un'espressione usuale tra gli amici alla Berkeley University[20] (il termine in slang americano significa giornata passata a fumare erba),[22] dopodiché pubblicarono il loro primo lavoro per la Lookout! Records, l'EP 1,000 Hours.

Riscosso un discreto successo con l'album d'esordio, 39/Smooth, e Slappy, entrambi del 1990, Al Sobrante lasciò la band poiché impegnato negli studi e venne sostituito con Frank Edwin Wright III, in arte Tré Cool. Quest'ultimo era l'ex-insegnante di batteria del membro uscente, oltre ad essere stato componente dei Lookouts. Prima di Tré Cool, il batterista Dave E.C. era entrato temporaneamente nella formazione, contribuendo a scrivere ed arrangiare alcuni brani che il gruppo avrebbe inserito nell'imminente album.[23]

Nel 1991 i Green Day incisero Kerplunk, che poi avrebbe garantito al gruppo l'attenzione delle major. Il disco infatti ottenne, con 55 000 copie vendute solo negli Stati Uniti,[24] un successo superiore alle aspettative, e grazie ad esso i Green Day acquisirono notorietà anche in Europa.

Con la pubblicazione di 1,039/Smoothed Out Slappy Hours e Kerplunk per mezzo della Lookout! Records, la visibilità del gruppo nel panorama alternativo aumentò considerevolmente. Nella successiva versione in CD di Kerplunk vennero aggiunti i brani dell'EP Sweet Children (pubblicato nel 1990 con la Skene Records e spesso erroneamente conosciuto come primo disco della band), tra le cui tracce spiccava la presenza di My Generation, cover dei The Who.

Nel frattempo, Billie Joe Armstrong suonò anche con i Rancid componendo, insieme a Tim Armstrong, la canzone Radio, presente nell'album Let's Go del 1993. Tra il '93 ed il '94, per spostarsi i Green Day usarono un vecchio bibliobus che il padre di Tré Cool adattò alle loro necessità.[25]

La firma per la Warner Bros. Records

[modifica | modifica wikitesto]

La crescente popolarità dei Green Day, acquisita anche grazie alla ristampa del secondo lavoro, attirò l'attenzione delle case discografiche più importanti del settore, e al gruppo pervennero varie offerte di collaborazione. In particolare si è a conoscenza dell'interessamento della Epitaph Records (nota etichetta indipendente specializzata in ambito punk e di proprietà di Brett Gurewitz, membro dei Bad Religion) e della Reprise, sottoetichetta della Warner Bros.

Il trio non mostrò esitazioni, firmando nel 1994 il contratto con la Reprise Records.[26] Tale decisione contribuì ad allontanare una consistente fetta di fan, che non gradirono il passaggio della formazione ad una major, ed impedì ai Green Day di esibirsi ulteriormente al 924 Gilman Street,[26] il locale dove spesso il gruppo suonava agli inizi della propria carriera, a causa della peculiare politica posta dalla direzione dello stesso. Dopo la firma con la Reprise, la band si mise al lavoro per registrare il nuovo album.

1994-1995: Dookie e Insomniac

[modifica | modifica wikitesto]
Mike Dirnt e Tré Cool a Cardiff.

Pubblicato nel febbraio 1994 e registrato in tre settimane,[27] Dookie, sinonimo di "shit" (merda),[28] diventò un successo commerciale, anche grazie all'aiuto dell'emittente musicale MTV, che accettò di trasmettere i video di Longview, Basket Case e When I Come Around, che raggiunsero tutti la prima posizione nella classifica Modern Rock Tracks. Gli altri singoli estratti furono She e Welcome to Paradise, quest'ultimo già presente nell'album Kerplunk. Il gruppo intanto avviò un tour insieme alla band Pansy Division e partecipò al festival di Lollapalooza e a Woodstock '94.[29]

Nel 1995 Dookie ricevette un premio Grammy come Miglior album alternative e la band fu nominata per 9 MTV Video Music Awards.[17] Il grande successo portato dall'album (disco di diamante negli Stati Uniti[30]) diede avvio al primo tour internazionale dei Green Day.

Nello stesso anno fu pubblicato un nuovo singolo estratto dalla colonna sonora del film Angus, chiamato J.A.R., il quale raggiunse la prima posizione nella classifica Modern Rock Tracks; in seguito diventò un lato B del nuovo album Insomniac, uscito nello stesso anno.

L'album, caratterizzato da un sound più duro e cupo di quello del melodico Dookie, ricevette un voto di 4/5 dal settimanale Rolling Stone. Anche se non raggiunse il successo del precedente, riuscì comunque a vendere più di due milioni di copie negli Stati Uniti.[31] I singoli estratti furono Geek Stink Breath, Stuck with Me, Brain Stew/Jaded e Walking Contradiction. Il video di quest'ultimo ricevette un MTV Video Music Award per i "migliori effetti speciali".[17] La copertina, realizzata da Winston Smith con la tecnica del collage, è intitolata God Told Me to Skin You Alive ("Dio mi ha detto di scuoiarti vivo").

A questo punto, a causa della stanchezza provocata dai tour estenuanti, la band annullò il tour europeo e si prese una pausa.[27]

1996-2000: Nimrod e Warning

[modifica | modifica wikitesto]
Billie Joe e Jason Freese nell'esecuzione di King for a Day (brano di Nimrod).

Dopo una pausa di un anno, nel 1997 i Green Day iniziarono a lavorare su un nuovo album. Prima dell'uscita dell'album, Rob Cavallo dichiarò che il lavoro avrebbe avuto un sound differente dai precedenti.[32]

Dopo l'uscita di due EP dal vivo, Bowling Bowling Bowling Parking Parking e Foot in Mouth, pubblicati nel 1996, dal lavoro del gruppo il risultato fu Nimrod, album che mescola surf rock, ska punk e altri generi, in una deviazione sperimentale dal genere pop punk.[27] L'album ha raggiunto lo stesso successo del precedente lavoro del gruppo (oltre 2 milioni di copie vendute negli Stati Uniti).[31]

L'album riscosse un discreto successo, anche grazie ad una ballata acustica intitolata Good Riddance (Time of Your Life), il cui video fece vincere alla band un MTV Video Music Awards come Miglior Video Alternativo[27] e che entrò a far parte delle colonne sonore di alcuni programmi televisivi, tra cui anche E.R. - Medici in prima linea. I singoli estratti furono Nice Guys Finish Last, Hitchin' a Ride, Redundant e Good Riddance (Time of Your Life) stesso.

Nel 1998 il gruppo si prese una nuova pausa, questa volta di due anni, perché ognuno potesse passare del tempo con la propria famiglia.[27] Nel 2000 riapparvero sulla scena musicale con Warning:, che con orgoglio definirono il loro miglior lavoro fino a quel momento.[27] I critici musicali, tuttavia, espressero opinioni diverse sul nuovo album. Rolling Stone gli attribuì un voto di 3/5 dicendo:

«Warning: [...] spinge a chiedersi: chi ha bisogno di ascoltare canzoni di fede, speranza e impegno sociale da chi è abituato a essere al centro, da una band che fa moltissime vendite?»

All Music Guide fu invece più benevola e diede all'album un giudizio di 4.5/5, dicendo:

«Warning: potrebbe non essere un album innovativo di per sé, ma è tremendamente soddisfacente»

Molti pensarono che l'album potesse essere l'inizio di un declino da parte della band,[35] anche perché Warning:, al contrario degli album precedenti, che avevano conquistato una doppia certificazione di platino, ne riceve soltanto una d'oro.[31] Tuttavia Minority divenne un pezzo storico, un inno all'individualità (dirà poi Billie Joe Armstrong: "Minority parla dell'essere un individuo"), particolarmente adatto all'esecuzione dal vivo grazie al ritornello posto subito dopo una breve intro di chitarra.

I singoli estratti furono Minority, Warning, Waiting e Macy's Day Parade. Tali brani riuscirono ad entrare in classifica e l'album regalò alla band tutti e otto i California Music Awards del 2001 ai quali furono candidati.[36]

2001-2002: International Superhits! e Shenanigans

[modifica | modifica wikitesto]
Logo adottato fino al 2008.

Nel 2001, a solo un anno di distanza dall'ultimo lavoro, vide la luce un greatest hits dal titolo International Superhits! (seguito dalla raccolta di videoclip International Supervideos!) che raccoglieva due inediti (Maria e Poprocks & Coke) e i singoli della band più famosi e venduti, escludendo però le pubblicazioni della Lookout!. La raccolta riuscì ad ottenere una certificazione di disco platino.[31] Un'altra traccia compresa nella raccolta è J.A.R. (Jason Andrew Relva), canzone scritta da Billie insieme a Mike dedicata ad un loro amico defunto.

Nel 2002 venne pubblicata un'altra raccolta, stavolta di b-side dal titolo Shenanigans,[37] dove è contenuta la canzone Outsider, cover dei Ramones ed originariamente pubblicata dagli stessi Green Day in We're a Happy Family, album tributo ai fast four del 2003 prodotto da Rob Zombie e Johnny Ramone, nel quale famose formazioni (tra cui Red Hot Chili Peppers, Offspring, Garbage, U2 e Metallica) hanno dato il loro personale omaggio ad una tra le più importanti band americane che più ha influenzato i Green Day.

Inoltre vi è contenuto anche il brano Espionage, estratto dalla colonna sonora di Austin Powers - La spia che ci provava, che regalò al gruppo un American Music Award come Migliore performance rock strumentale.[17] Nell'estate del 2002 il gruppo partecipò al Pop Disaster Tour insieme ai blink-182. Il tour fu documentato nel DVD Riding in Vans with Boys.

Nel 2002 suonarono Blitzkrieg Bop e Teenage Lobotomy dei Ramones alla loro cerimonia d'ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame.[38]

2003-2006: American Idiot e Bullet in a Bible

[modifica | modifica wikitesto]
I Green Day nel 2005 in concerto al Giants Stadium, New York.

Nell'estate del 2003 la band tornò in studio per scrivere e registrare un nuovo album, chiamato a titolo di prova Cigarettes and Valentines.[39] Dopo aver completato 20 tracce, i file per la registrazione vennero rubati dallo studio.[40] La band, invece di provare a ricreare l'album, decise di cominciarne uno nuovo e migliore.[27]

Prima dell'uscita del nuovo lavoro, il trio collaborò con Iggy Pop in due tracce del suo nuovo album, Skull Ring.[41]

Nel 2004 uscì American Idiot, risultato del duro lavoro della band, che raggiunse molto rapidamente la prima posizione nella classifica Billboard, aiutato anche dal grande successo del primo singolo, American Idiot. Il disco è riuscito a vendere a livello globale oltre 12 milioni di copie,[42] mentre il singolo omonimo più di un milione.[43] L'album venne annunciato come "un'opera punk rock che segue il cammino del Gesù della periferia " (Jesus of Suburbia).[44]

La band ricevette un Grammy Award per American Idiot come Miglior album rock e agli MTV Video Music Awards del 2005 vinse ben 7 premi degli 8 ai quali era candidata.[17][27]

Il secondo singolo, che ottenne il maggior successo a livello internazionale, fu Boulevard of Broken Dreams, il quale, nel 2006, fece vincere alla band un Grammy come Record of the Year[17] per essere rimasto 16 settimane in testa alla Billboard Modern Rock Tracks alla pari con la canzone dei Red Hot Chili Peppers Scar Tissue e quella degli Staind It's Been Awhile. Boulevard of Broken Dreams vendette più di due milioni di copie.[45] I successivi singoli furono Holiday e Wake Me Up When September Ends; quest'ultimo, scritto da Billie Joe, tratta argomenti molto personali[46] ed accompagnato da un videoclip molto esplicito (girato come gli altri di American Idiot dallo storico regista del videoclip di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, Samuel Bayer)[46] che, nel 2005, regala al gruppo ben cinque MTV Video Music Awards.[17] Inoltre, Wake Me Up When September Ends ottenne il disco di platino sia negli Stati Uniti[31] che in Canada.[47] Il successivo singolo fu invece Jesus of Suburbia, una "mini-opera punk" dalla durata di oltre nove minuti e composta da 5 pezzi dalla durata di circa 2 minuti ciascuno. Il video di quest'ultima, tuttavia, fu censurato da MTV a causa di alcune scene troppo esplicite. Esso riassume in nove minuti (versione ridotta senza tutti i dialoghi) la storia di Jimmy, il protagonista del concept album American Idiot.

Durante il 2005 il gruppo iniziò il suo tour più lungo (circa 150 date), passando per il Giappone, l'Australia, il Sud America e l'Inghilterra.[27]

I Green Day al Rock am Ring durante l'American Idiot Tour.

Durante il tour, la band filmò e registrò i suoi due concerti al Milton Keynes di Londra davanti a 130.000 spettatori, che furono descritti da Kerrang! come "i più emozionanti, memorabili e folli spettacoli dal vivo che il Regno Unito abbia mai visto".[48] Queste registrazioni vennero pubblicate in un CD/DVD, dal nome Bullet in a Bible, pubblicato il 15 novembre 2005. Durante la performance, il gruppo suonò le sue canzoni più famose, incluse anche quelle dell'album American Idiot. Il DVD contiene numerosi dietro le quinte e le preparazioni del gruppo al concerto.[49]

Il 2 luglio 2005 i Green Day parteciparono al Live 8 di Berlino,[50] suonando Minority, Holiday, American Idiot ed il brano dei Queen We Are the Champions.

Il 9 luglio dello stesso anno i Green Day resero omaggio alle vittime degli attentati di Londra del 2005 all'Oxegen Festival[51] dedicando loro la canzone Wake Me Up When September Ends, dicendo "Due giorni fa c'è stata una tragedia. Questa [canzone] è per tutti gli innocenti" (riferito agli innocents di cui si parla nel brano).[52]

Poco dopo, il 1º agosto, i Green Day acquistarono dalla Lookout! Records i diritti per ristampare i primi lavori, che vennero pubblicati sotto etichetta Reprise il 9 gennaio 2007.[53]

Periodo 2006-2008

[modifica | modifica wikitesto]
Mike Dirnt e Tré Cool a Cardiff.

Il 10 gennaio 2006 il gruppo venne premiato con un People's Choice Award come Miglior gruppo.[17]

Il 25 settembre 2006 i Green Day e gli U2 suonarono insieme Wake Me Up When September Ends, The Saints Are Coming e Beautiful Day al Super Dome di New Orleans, in onore ai sopravvissuti al disastro che ha portato l'Uragano Katrina a New Orleans.[54] Il video del concerto è disponibile su YouTube, mentre il singolo fu pubblicato nel novembre del 2006 e riscosse molto successo; i profitti ricavati furono tutti devoluti in beneficenza. Nello stesso periodo, prestarono la loro voce nel cartoon Live Freaky Die Freaky, il cui DVD è uscito nel 2006 negli Stati Uniti. Nella colonna sonora è presente anche un pezzo di Billie Joe, intitolato Mechanical Man.[55]

Inoltre, la band comparve nel primo film de I Simpson, I Simpson - Il film. Per l'occasione eseguì la reinterpretazione della sigla iniziale della famosa serie animata.[56] Nello stesso anno, le canzoni Holiday e Welcome to Paradise furono inserite nel film d'animazione Surf's Up - I re delle onde.[57]

Nel maggio 2007 uscì la chitarra Billie Joe Armstrong Les Paul Junior,[58] riedizione della Gibson Les Paul Junior del 1965.

Nell'ottobre 2007 Armstrong dichiarò:

«Abbiamo troppe canzoni per le mani... è un caos totale! Voglio scavare dentro la persona che sono e in ciò che sto provando in questo momento. Voglio essere sicuro di fare qualcosa che sia onesto con me stesso»

Nel febbraio 2008 si formò un gruppo chiamato Foxboro Hot Tubs, pubblicando sul sito ufficiale tre brani. In seguito si scoprì che la band non era altro che un side-project dei Green Day, i quali, il 29 aprile 2008, hanno pubblicato il primo album, Stop Drop and Roll. La formazione comprende anche due membri non ufficiali della band, Jason White e Jason Freese.[60][61][62]

2009: 21st Century Breakdown

[modifica | modifica wikitesto]
I Green Day in concerto nel 2009.

Nell'ottobre 2008 i Green Day tornarono in studio di registrazione con Butch Vig per registrare il loro ottavo album, annunciato nell'agosto del 2006.[63] Annunciarono il titolo del nuovo progetto, 21st Century Breakdown, in occasione dei Grammy Awards 2009. L'album, pubblicato il 15 maggio 2009, è diviso in tre atti:[64] Heroes and Cons, Charlatans and Saints, Horseshoes and Handgrenades. Il 7 e il 9 aprile vennero tenuti due concerti di presentazione dell'album in altrettanti locali di San Francisco. Il primo singolo estratto dall'album fu Know Your Enemy, messo in commercio il 16 aprile 2009, mentre il video del singolo venne trasmesso in anteprima esclusiva su MTV il 24 aprile.

21st Century Breakdown debuttò, dopo soli 3 giorni di vendita, in prima posizione nella Billboard 200.[65] L'album si confermò in testa alla classifica anche nella settimana dal 23 al 30 maggio.[66] Il disco, inoltre, raggiunse nove prime posizioni in altrettante classifiche nazionali (tra cui quella italiana, per la prima volta nella carriera della band) ed altri sei podi.[67] Diventò disco d'oro in nove paesi e di platino in 7, tra cui il Canada, nel quale ne ottenne due (per un totale di otto dischi di platino). Vinse anche diversi premi, tra i quali il Grammy Award al miglior album rock.[17][68] Il secondo singolo fu 21 Guns, in radio dal 15 giugno, data anche della pubblicazione ufficiale del video su MTV. Il singolo è doppio disco d'oro (Australia[69] ed Italia[70]). Il terzo singolo pubblicato fu East Jesus Nowhere.

Il 12 dicembre 2009 durante la trasmissione Spike TV's Video Game Awards i Green Day (in collaborazione con harmonix) annunciarono l'uscita del videogioco Green Day: Rock Band, pubblicato l'anno successivo.[71]

2009-2011: Il musical American Idiot e Awesome as Fuck

[modifica | modifica wikitesto]
Logo adottato fino al 2012.

Nel 2009, i Green Day trasformarono il loro album di maggiore successo, American Idiot, in un omonimo musical. Lo spettacolo, presentato nell'autunno 2009 a Berkeley, fece il giro d'America, debuttando anche a Broadway.[72] Nell'album American Idiot - The Original Broadway Cast Recording, oltre ad essere contenuti i brani della band (reinterpretati dal cast del musical), è presente anche un brano inedito, When It's Time, cantato dai soli Green Day. Nell'ottobre 2010 e nel gennaio 2011, lo stesso Billie Joe Armstrong prese parte ad alcuni spettacoli, recitando il ruolo di St. Jimmy, personaggio di spicco dell'album American Idiot. In uno di questi spettacoli suonò anche un piccolo brano inedito, nel quale dichiarava il suo amore a New York e al mondo del teatro.[73][74]

Durante un concerto a Denver, i Green Day suonarono una nuova canzone, Cigarettes and Valentines (il titolo dell'album che sarebbe dovuto uscire nel 2003), affermando di star lavorando alla registrazione di un album live. Infatti, il 17 gennaio 2011 il sito di vendite online Amazon.com mise in pre-vendita il disco, svelandone il formato (CD+DVD), il titolo e data di uscita: Awesome as Fuck, pubblicato il 22 marzo 2011. Il CD è composto da canzoni suonate nelle varie tappe del loro 21st Century Breakdown world tour, mentre nel DVD bonus sono inserite le sole canzoni suonate nel doppio show al Saitama Super Arena a Saitama-shi, tenuto in Giappone nel gennaio del 2010.[75] Il 12 gennaio 2011, il sito ufficiale della band pubblicò le tracklist dei due dischi.[76]

2011-2014: ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!

[modifica | modifica wikitesto]
I Green Day nel 2010 a Camden.

Nell'ottobre del 2010 Mike Dirnt annunciò in una intervista a Radio W i lavori in corso della band per l'uscita del nono album in studio.[77] Anche Billie Joe Armstrong affermò che stavano lavorando su un nuovo album e che avevano molto materiale tra le mani, addirittura troppo perché il nuovo album potesse essere registrato al più presto.[78]

L'11 agosto 2011 i Green Day si esibirono in un concerto last minute al Tiki bar in Costa Mesa (California). Iniziarono lo show suonando a sorpresa 15 nuove canzoni,[78] tra cui Amy, dedicata alla cantante Amy Winehouse, morta poche settimane prima dello show.[79] Non venne confermato dalla band se queste canzoni sarebbero state incluse nel nuovo album, anche se Billie Joe Armstrong affermò che era fiero di mostrare dal vivo il lavoro in corso della band. Il 9 dicembre 2011 apparvero nel festival Not so Silent Night, ed annunciarono che erano in procinto di pubblicare il loro nono album in studio. Il 14 febbraio 2012 Billie Joe Armstrong annunciò sul suo profilo Twitter: "Buon San Valentino! Oggi abbiamo iniziato ufficialmente a registrare il nuovo disco. Era ora!!!!.[80] Lo stesso giorno sul canale YouTube della band, fu pubblicato un video, intitolato 2/14/2012 Day One, nel quale si vedono alcune sequenze in cui la band sta registrando.[81]

L'11 aprile 2012, la band pubblicò un video su YouTube[82] ed un articolo sul proprio sito web, mediante i quali presentarono una trilogia composta da tre album: ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!, annunciati rispettivamente per il 25 settembre, 13 novembre 2012 e 15 gennaio 2013.[83] Il 14 aprile, i Green Day furono invitati alla cerimonia annuale della Rock and Roll Hall of Fame, dove, dopo aver interpretato il brano Letterbomb, introdussero i Guns N' Roses nell'elenco della storica Hall of Fame.[84] Il 14 giugno uscì il trailer del primo album della trilogia su YouTube, con l'immagine della copertina che vede Billie Joe protagonista,[85] mentre il 21 giugno arrivò sugli schermi di YouTube il trailer di ¡Dos!, con un'analoga immagine di copertina raffigurante il bassista Mike Dirnt.[86] Infine il 28 giugno uscì il trailer di ¡Tré!.[87]

Logo adottato fino al 2014

Il 16 luglio fu pubblicato il primo singolo di ¡Uno!, Oh Love,[88] il 14 agosto Kill the DJ[89] ed il 5 settembre Let Yourself Go[90].

Frattanto, tra agosto e settembre, la band intraprese un tour dal Giappone in Europa, con date in diversi festival europei, come il Rock en Seine in Francia,[91] il Rock am See in Germania[92] e l'I-Day Festival in Italia[93] (che venne però annullato a causa di un malore accusato da Billie Joe, ricoverato presso l'Ospedale Maggiore di Bologna[94][95]). Il 21 settembre parteciparono all'iHeartRadio Music Festival assieme ad altri artisti di fama mondiale,[96] a seguito del quale, sempre a causa delle condizioni fisiche del leader, la band decise di posticipare tutte le date del tour nordamericano, così da poter garantire al cantante un periodo di riposo e disintossicazione.[97] A seguito della riabilitazione del frontman Billie Joe Armstrong, la band, il 29 ottobre 2012, pubblicò sul proprio sito un post nel quale hanno annunciato di aver cancellato tutte le restanti date del 2012 ed anticipato l'uscita di ¡Tré! all'11 dicembre 2012.[98]

Il 15 ottobre pubblicarono il primo singolo di ¡Dos!, Stray Heart, con annesso videoclip.[99] In attesa dell'uscita del terzo album della trilogia, il 28 novembre, sul canale VH1, fu mandato in onda ¡Cuatro!, documentario (diretto da Tim Wheeler) riguardante la trilogia appena pubblicata, che era stato annunciato il 21 novembre e la cui versione integrale è stata mostrata per la prima volta ai Winter X Games, nel gennaio del 2013.[100][101] Il 10 marzo 2013, la band torna nei palchi americani con il tour 99 Revolutions. Il 15 marzo, al Moody Theater di Austin, Texas, oltre al concerto, vengono presentati i documentari ¡Cuatro! e Broadway Idiot.[102][103] Quest'ultimo è un altro documentario, che illustra il viaggio di Billie Joe Armstrong dal punk rock a Broadway.[104] Il 10 novembre 2013 agli MTV EMA vincono il premio Best Rock. A fine novembre 2013 Billie Joe annuncia che i Green Day si prenderanno un periodo di pausa alla fine del tour.[105]

Il 24 febbraio 2014 i Green Day hanno annunciato la pubblicazione della raccolta Demolicious, contenente 17 demo di brani precedentemente inseriti in ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré! più un brano inedito. L'album è stato pubblicato il 19 aprile 2014, in occasione del Record Store Day.[106]

2014-2019: Rock and Roll Hall of Fame e Revolution Radio

[modifica | modifica wikitesto]
Green Day a Cleveland nel 2015.

Il 9 ottobre 2014 i Green Day sono nominati ufficialmente per l'ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame[107]. Il 16 dicembre è annunciata la loro introduzione nel prestigioso novero, avvenuta il 18 aprile 2015, nel primo anno di eleggibilità, insieme a Lou Reed, Stevie Ray Vaughan con i Double Trouble, Joan Jett and the Blackhearts, Bill Withers e la Paul Butterfield Blues Band.[18]

Il 24 aprile 2015 Rob Cavallo rivela che i Green Day hanno cominciato a scrivere le canzoni per il nuovo album. "Ho sentito cinque nuove canzoni scritte da Billie. È il massimo della sua musica. I fan possono essere certi che, al loro ritorno, la loro musica sarà fantastica", sono le parole del produttore.[108]

L'11 agosto 2016 il gruppo ha pubblicato il primo singolo Bang Bang, che anticipa l'uscita dell'album Revolution Radio.[109].

Il 6 settembre 2016 vengono annunciate ufficialmente le date del Revolution Radio Tour, il quale visiterà il Nord America, l'Europa e l'Oceania fino all'estate dell'anno successivo. Il 23 settembre 2016 esce il secondo singolo estratto dall'album, Still Breathing. Il 16 maggio 2017 verrà pubblicato come terzo singolo l'omonimo Revolution Radio.[110]

Il 17 novembre 2017 esce l'album raccolta God's Favorite Band.

2019-2023: Father of All Motherfuckers e Hella Mega Tour

[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 settembre 2019 esce il singolo Father of All..., che anticipa l'uscita del tredicesimo album dei Green Day, Father of All Motherfuckers, prevista per l'anno seguente, con un tour insieme ai Fall Out Boy e ai Weezer. Esce il 9 ottobre 2019 il singolo Fire, Ready, Aim, utilizzato come sigla per la partita del mercoledì sera di National Hockey League.[111] Il 3 novembre 2019 la band si aggiudica il premio "Best Rock" agli MTV Europe Music Awards 2019 di Siviglia, dove si esibisce. Nel gennaio 2020 esce il terzo singolo estratto dall'album, Oh Yeah, mentre il 7 febbraio 2020 viene pubblicato il disco Father of All Motherfuckers, insieme ad un nuovo singolo, Meet Me On The Roof. Il disco è il più breve della carriera del gruppo, con una durata di soli 27 minuti per 10 canzoni di rock 'n' roll prive di intenti politici.[112]

Il 27 gennaio 2023 pubblicano un'edizione speciale di Nimrod per il 25º anniversario del disco, contenente (oltre alle 18 canzoni della versione standard) 14 demo (di cui 4 inediti e 2 cover) e 20 tracce registrate dal vivo al concerto del 14 novembre 1997 all'Electric Factory di Philadelphia.[113]

Ad agosto 2023 annunciano una Super Deluxe Edition per il 30º anniversario di Dookie, che uscirà il 29 settembre 2023 e conterrà outtakes, demo, e due concerti dal vivo.[114]

2023-oggi: Saviors

[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 ottobre pubblicano il singolo The American Dream Is Killing Me, e successivamente Look Ma, No Brains!, Dilemma, One eyed bastard e Bobby Sox annunciando l'uscita dell'album Saviors, uscito il 19 gennaio 2024.[115]

Lo stesso argomento in dettaglio: Foxboro Hot Tubs.
I Green Day nel 2005 in concerto al Giants Stadium (New Jersey).

I Green Day hanno due side project, con i quali hanno pubblicato altrettanti album.

Il primo progetto parallelo nacque nel 2003, con la pubblicazione dell'album Money Money 2020, sotto il nome di The Network. Il gruppo è composto dagli stessi membri dei Green Day, assieme a Jason White e a due ex-componenti dei Devo.

Nel 2007 pubblicarono un album dal titolo Stop Drop and Roll!!!, sotto il nome di Foxboro Hot Tubs. Nel 2008 l'album arrivò in 21ª posizione nella Billboard 200.[116] Sebbene rimasero inizialmente in incognito, nel 2008 uscirono allo scoperto e dichiararono la loro vera identità.[117] Nel 2010 suonarono dal vivo un brano intitolato It's Fuck Time. In seguito, tale brano venne usato per il trailer di ¡Dos!.[86] Lo stile dei Foxboro Hot Tubs è molto vicino al garage rock che caratterizza la produzione dei Green Day post-21st Century Breakdown.

Stile musicale e influenze

[modifica | modifica wikitesto]

I Green Day si ispirano a gruppi punk rock molto importanti degli anni settanta ed ottanta. La band ha partecipato a molti concerti in onore dei Ramones. Billie Joe fu molto influenzato anche dal padre, un musicista a tempo pieno di musica jazz. Oltre ai Ramones, le band che hanno maggiormente influenzato il gruppo sono Buzzcocks, The Clash, The Jam, The Rezillos, The Sex Pistols, Stiff Little Fingers, The Undertones, NOFX, The Adverts, The Who, Bad Religion, The Damned, Sham 69, Operation Ivy, Agent Orange, Dead Kennedys, Hüsker Dü, The Muffs, Black Flag, Cheap Trick, Circle Jerks, Tsunami Bomb, Billy Bragg e Suicidal Tendencies.[118]

Oltre ad essere uno dei gruppi più rappresentativi del punk revival,[11][119] i Green Day furono, assieme ai Weezer, il gruppo che, dal 1994, seppe meglio sfruttare il potenziale commerciale del pop punk,[120] quest'ultima una definizione con cui vengono spesso classificati[2][3] ma che, tuttavia, rigettano.[2]

A loro volta, infatti, i Green Day hanno influenzato molti gruppi pop punk, come blink-182, All Time Low, Sum 41, My Chemical Romance, The Matches, Face to Face, Good Charlotte, Billy Talent, MxPx, Simple Plan, Yellowcard, Fall Out Boy, e Goldfinger.[118] Infine, alcuni citano i Green Day fra i gruppi power pop[6][121] e di rock alternativo.[1]

I Green Day in concerto nel 2005.

Molti dei loro brani sono legati a due a due da una sorta di medley: Green Day/Going to Pasalaqua, Chump/Longview, Brain Stew/Jaded, Uptight/Last Ride In, Jinx/Haushinka, Suffocate/Desensitized, Holiday/Boulevard of Broken Dreams, Are We the Waiting/St. Jimmy, Give Me Novacaine/She's a Rebel, Christian's Inferno/Last Night on Earth, Last of the American Girls/Murder City, The Static Age/21 Guns, See You Tonight/Fuck Time e Ashley/Baby Eyes.

Inoltre, nel loro musical American Idiot sono state collegate anche altre 12 canzoni: Favorite Son/Are We the Waiting,[122] Are We the Waiting/St. Jimmy, Last of the American Girls - She's a Rebel/Last night On Earth, Before The Lobotomy/Extraordinary Girl,[122] Extraordinary Girl/Before the Lobotomy , 21 Guns/Letterbomb e Chump/Longview.

I Green Day si sono mostrati più volte attenti ai problemi sociali e sono stati protagonisti di gesti simbolici o di iniziative di beneficenza.

Nel 2005, ad esempio, i guadagni annuali derivanti dai download di Boulevard of Broken Dreams su iTunes furono destinati alla Croce Rossa Americana, per aiutare le vittime del terremoto e maremoto dell'Oceano Indiano del 2004.[123]

Nel 2006 il gruppo pubblicò il singolo The Saints Are Coming assieme agli U2, devolvendo il ricavato alle vittime dell'uragano Katrina.[54] Nel 2007 i Green Day parteciparono con altri grandi artisti (U2, R.E.M. ecc.) al CD Instant Karma: The Amnesty International Campaign to Save Darfur con una reinterpretazione di Working Class Hero di John Lennon, in collaborazione con Amnesty International. I ricavati della vendita del CD furono destinati in beneficenza per fermare la strage in Darfur.[124] Il 6 agosto 2011 parteciparono al quinto Pipeline to a Cure Gala annuale, organizzato dalla fondazione benefica Pipeline to a Cure.[125] Il ricavato (465.000 $) portò il budget della fondazione (che si occupa di ricerca per la cura di fibrosi cistica) a circa 2 milioni di dollari.[126]

Nel 2012, a seguito del disastroso uragano Sandy, per aiutare le persone colpite da questa calamità la band pubblicò un link sul proprio sito ufficiale per consentire di effettuare donazioni alla Croce Rossa statunitense.[127]

I Green Day collaborarono inoltre con l'associazione ambientalista americana NRDC per sensibilizzare la popolazione mondiale verso i temi ambientali, quali inquinamento atmosferico, inquinamento idrico, raccolta differenziata, salvaguardia della fauna e della flora.[128]

Nel 2017 i Green Day raccolsero, tramite una diretta su Facebook, donazioni dai fan per le vittime dell'uragano Irma.

Formazione attuale

[modifica | modifica wikitesto]

Ex componenti

[modifica | modifica wikitesto]
  • Raj Punjabi – batteria, percussioni, cori (1986-1987)[129][130]
  • Sean Hughes – basso, cori (1986-1988)
  • Al Sobrante – batteria, percussioni, cori (1987-1990, 2015)
  • Jason Whitechitarra, cori (1999-2012, 2016-presente)
  • Jason Freese – tastiera, pianoforte, fisarmonica, sassofono, trombone, chitarra acustica, cori (2004-presente)
  • Kevin Preston – chitarra, cori (2019-presente)
  • Coley O'Toole - tastiera, pianoforte (2024-presente, in sostituzione temporanea di Jason Freese)
  • Aaron Cometbus – batteria, percussioni, cori (1990)[131]
  • Dave Henwood – batteria, cori (1990)[132][133]
  • Garth Schultz – trombone, tromba (1997-1999)
  • Gabrial McNair – trombone, sassofono (1999-2001)
  • Kurt Lohmiller – tromba, timpano, percussioni, cori (1999-2004)
  • Mike Pelino – chitarra, cori (2004-2005)
  • Ronnie Blake – tromba, timpano, percussioni, cori (2004-2005)
  • Bobby Schneck – chitarra, cori (2004–2005)
  • Jeff Matika – chitarra, cori (2009-2019)
Billie Joe Armstrong scherza con il pubblico.

Cronologia

[modifica wikitesto]
I Green Day in concerto al Giants Stadium, New York
Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Green Day.

Album in studio

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]

Grammy Awards

[modifica | modifica wikitesto]

I Green Day hanno vinto sei Grammy Awards ed hanno ricevuto in totale quindici nomination nel corso degli anni.[17]

Amadeus Austrian Music Awards[17]
  • 2006 - Miglior album musicale
American Music Award[17]
  • 1996 - Miglior artista musicale
  • 1996 - Miglior artista heavy metal/hard rock
  • 1996 - Miglior artista alternative
  • 1998 - Miglior artista musicale
  • 1999 - Miglior artista musicale
  • 2000 - Miglior performance rock strumentale (per Espionage)
  • 2005 - Miglior album pop/rock
  • 2005 - Miglior artista alternative
  • 2005 - Miglior gruppo musicale pop/rock
  • 2005 - Artista dell'anno
  • 2009 - Miglior artista alternative rock
Billboard Music Award[134]
  • 2005 - Gruppo musicale dell'anno
  • 2005 - Artista modern rock dell'anno
  • 2005 - Artista rock dell'anno
BRIT Award[17]
  • 2006 - Miglior gruppo internazionale
  • 2006 - Miglior album internazionale
Juno Awards[17]
  • 2005 - Miglior album internazionale dell'anno
Kerrang! Awards[135]
  • 2001 - Miglior gruppo musicale del pianeta
  • 2001 - Miglior performance dal vivo
MTV Asia Awards[17]
  • 2006 - Miglior performance rock
MTV Australia Awards[17]
  • 2006 - Miglior gruppo musicale
MTV Europe Music Awards[17]
  • 2005 - Miglior album rock
  • 2005 - Miglior gruppo musicale
  • 2009 - Miglior artista rock
  • 2009 - Miglior video rock (per 21 Guns)
  • 2009 - Miglior regia (per 21 Guns)
  • 2009 - Miglior cinematografia (per 21 Guns)
  • 2013 - Miglior artista rock
  • 2016 - Icona globale
  • 2019 - Miglior artista rock
MTV Movie Award[17]
MTV Pilipinas Music Awards[17]
  • 2006 - Miglior video internazionale (per Wake Me Up When September Ends)
MTV Video Music Awards[17]
  • 1998 - Miglior video alternative (per Good Riddance (Time of Your Life))[136]
  • 2005 - Video dell'anno (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Miglior video di gruppo (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Miglior video rock (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Miglior regia (Samuel Bayer) (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Miglior cinematografia (Samuel Bayer) (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Miglior editing (Tim Royes) (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Scelta degli spettatori (per il videoclip di American Idiot)
  • 2007 - Miglior video in collaborazione (The Saints Are Coming, con gli U2)
MTV Video Music Awards Japan[17]
  • 2006 - Miglior video rock (Boulevard of Broken Dreams)
MTV Video Music Awards Latin America[17]
  • 2009 - Miglior gruppo rock internazionale
  • 2009 - Miglior musica in un videogioco (per Green Day: Rock Band)
MuchMusic Video Award[17]
  • 2006 - Miglior gruppo internazionale
Nickelodeon Kids' Choice Awards[17]
  • 2005 - Miglior gruppo musicale
  • 2006 - Miglior gruppo musicale
  • 2006 - Miglior brano musicale (per Wake Me Up When September Ends)
People's Choice Awards[17]
  • 2006 - Gruppo musicale favorito
Q Awards[17]
  • 2010 - Miglior performance live
Radio Music Awards
  • 2005 - Artista alternative dell'anno
  • 2005 - Artista rock dell'anno
  • 2005 - Canzone adult dell'anno (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Brano musicale alternative dell'anno (per Boulevard of Broken Dreams)
  • 2005 - Brano musicale rock dell'anno (per Boulevard of Broken Dreams)
Spike Video Game Awards[17]
  1. ^ a b c d e f (EN) Green Day, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ a b c (EN) Maria Sherman, Review: Green Day Try to Kill Pop-Punk on Revolution Radio, Spin. URL consultato il 10 marzo 2017.
  3. ^ a b (EN) Dave Simpson, Green Day review – pop-punk pranksters banish the blues, The Guardian. URL consultato il 10 marzo 2017.
  4. ^ a b (EN) Biografia dei Green Day, su punkmusic.about.com, About.com. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2014).
  5. ^ (EN) Pop Punk, su punkmusic.about.com, punkmusic.about.com. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2014).
  6. ^ a b Piero Scaruffi, Green Day, su scaruffi.com.
  7. ^ (EN) Alan Di Perna, Green Day make the biggest move of their career, Guitar World, 12 ottobre 2012, p. 60.
    «"He was in the room with us the whole time", Armstrong Says. "He's been playing with us for over 10 years now, so we figured, 'Let's bring him in and he'll be the fourth member. He can be 'Cuatro.'"»
  8. ^ (EN) Jim Harrington, Green Day at SXSW 2013: Billie Joe Armstrong back; band delivers glorious night of music, San Jose Mercury News, 16 marzo 2013. URL consultato il 21 aprile 2013.
  9. ^ (EN) Billie Joe Armstrong on Green Day's Provocative New LP, su rollingstone.com, Rolling Stone, 11 agosto 2016. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2016).
  10. ^ DeRogatis, p. 357.
  11. ^ a b (EN) D'Angelo, Joe, How Green Day's Dookie Fertilize d A Punk-Rock Revival, su MTV, 2004. URL consultato il 26 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2013).
  12. ^ a b Green Day Timeline, su rockonthenet.com, Rock on the Net. URL consultato il 6 settembre 2010.
  13. ^ (EN) Green Day Announce New Album Title, su rocklouder.co.uk, Rocklouder, 9 febbraio 2009. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
  14. ^ (EN) Derrick Rossignol, Green Day Join the Rock and Roll Hall of Fame’s Class of 2015, su diffuser.fm, 18 aprile 2015. URL consultato il 17 gennaio 2017.
  15. ^ The New Immortals, su rollingstone.com, Rolling Stone, 5 marzo 2013.
  16. ^ Alternative Chart 25th Anniversary: Top 50 Artists, Most Top 10s, Most No. 1s & More | Billboard
  17. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao (EN) Green Day's Awards, su greendayauthority.com. URL consultato l'11 novembre 2012.
  18. ^ a b Andy Greene, Green Day, Lou Reed, Joan Jett, Ringo Starr Lead 2015 Rock and Roll Hall of Fame, su rollingstone.com, Rolling Stone, 16 dicembre 2014. URL consultato il 16 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2014).
  19. ^ (EN) Samantha Maine, Green Day crowned ‘Global Icons’, New Musical Express, 1º novembre 2016. URL consultato il 6 marzo 2019 (archiviato il 5 novembre 2016).
  20. ^ a b PERCHÉ QUESTA BAND SI CHIAIMA COSÌ? VOL.2, su Aim A Trabolmeicher, 3 giugno 2019. URL consultato il 19 novembre 2020.
  21. ^ Egerdahl, p. 7.
  22. ^ Green Day, su urbandictionary.com, Urban Dictionary, 18 settembre 2003. URL consultato il 12 novembre 2012.
  23. ^ (EN) Dave E.C., su Discogs, Zink Media.
  24. ^ Dave Thompson, Alternative Rock, San Francisco, Miller Freeman Books, 2000, p. 837, ISBN 0-87930-607-6.
  25. ^ David Fricke, Tre Cool on Growing Up Punk and Finding Green Day's Groove, su rollingstone.com, Rolling Stone.com, 15 maggio 2009. URL consultato il 5 maggio 2012.
  26. ^ a b Egerdahl, p. X.
  27. ^ a b c d e f g h i (EN) Green Day Biography, su thebiographychannel.co.uk, The Biography Channel. URL consultato l'11 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2009).
  28. ^ Inizialmente l'album avrebbe dovuto nominarsi "Liquid Dookie", ma l'idea fu presto scartata per l'eccessiva scurrilità del titolo
  29. ^ James E. Perone, Woodstock: An Encyclopedia of the Music and Art Fair, 2005.
  30. ^ (EN) Dookie disco di diamante, su riaa.com, RIAA. URL consultato il 7 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
  31. ^ a b c d e (EN) Gold & Platinum Searchable Database, su riaa.com, RIAA. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  32. ^ Spitz, p. 128.
  33. ^ (EN) Greg Kot, Warning, Album Reviews, su rollingstone.com, Rolling Stone, 12 ottobre 2000. URL consultato il 7 giugno 2012.
  34. ^ (EN) Warning:, su AllMusic, All Media Network.
  35. ^ (EN) Green Day: Warning (2000): Reviews, su metacritic.com. URL consultato l'11 novembre 2012.
  36. ^ I Green Day dominano i California Music Awards, rockol.it, 1º maggio 2001. URL consultato il 12 novembre 2012.
  37. ^ Egerdahl, p. XI.
  38. ^ Filmato audio (EN) GREEN DAY - LIVE Hall Of Fame - RAMONES Tribute - Teenage Lobotomy/Blitzkrieg Bop 2002 video, NME. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  39. ^ Spitz, p. 152.
  40. ^ (EN) Lost Music: Green Day's Stolen Album, Kurt's Demos and Other Mythical Masterpieces, su rollingstone.com, Rolling Stone, 9 febbraio 2007. URL consultato il 21 agosto 2012.
  41. ^ (EN) Skull Ring, su AllMusic, All Media Network.
  42. ^ (EN) Green Day's American Idiot on Broadway, su americanidiotonbroadway.com. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2010).
  43. ^ (EN) Paul Grein, Week Ending July 25, 2010: It’s Every Rapper For Himself, 27 luglio 2010. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  44. ^ Di Perna, Alan. Combat Rock. Guitar World. Holiday 2004.
  45. ^ (EN) Paul Grein, Chart Watch Extra: Swift Joins An Elite Club, 3 novembre 2010. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
  46. ^ a b (EN) Wake Me Up When September Ends, su songfacts.com, SongFacts. URL consultato il 12 novembre 2012.
  47. ^ (EN) Gold and Platinum Search, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato l'8 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2012).
  48. ^ (EN) Kerrang, Blender, People, and iTunes, GreenDayAuthority, 15 novembre 2007. URL consultato il 12 novembre 2012.
    «[...] the most thrilling, most memorable and most insane live shows the UK has ever seen.»
  49. ^ (EN) Bullet in a Bible, su AllMusic, All Media Network.
  50. ^ (EN) Green Day at Live 8, su thelive8concert.com, Sito ufficiale del Live 8. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2012).
  51. ^ (EN) Green Day, Snoop And Brown Headline Oxegen Festival, su contactmusic.com, 19 aprile 2005. URL consultato il 21 agosto 2012.
  52. ^ (EN) For the innocents, NME, 10 luglio 2005. URL consultato il 12 agosto 2012.
    «Two days ago there was a tragedy. This is for the all the innocents.»
  53. ^ (EN) 1039 / Smoothed Out Slappy Hours (Reis) (Dig), su amazon.com, Amazon, 9 gennaio 2007. URL consultato il 12 novembre 2012.
  54. ^ a b (EN) Green Day, U2 Rock Superdome, su spin.com, Spin.com, 27 settembre 2006. URL consultato il 5 maggio 2012.
  55. ^ Filmato audio (EN) Billie Joe Armstrong - Mechanical Man (From "Live Freaky, Die Freaky.") video, NME. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  56. ^ Filmato audio (FR) Green Day - Simpson Theme video, NME.
  57. ^ (EN) Green Day, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  58. ^ Billie Joe Armstrong Les Paul Junior, su gibson.com, Gibson.com, 21 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2008).
  59. ^ (EN) Green Day break studio silence on new album, NME, 8 ottobre 2007. URL consultato il 24 giugno 2012.
  60. ^ (EN) Green Day side project releases new single, NME, 1º aprile 2008. URL consultato il 24 giugno 2012.
  61. ^ (EN) Green Day confirm that they are Foxboro Hot Tubs. Everyone act surprised, su punknews.org. URL consultato il 12 novembre 2012.
  62. ^ (EN) Hear new Green Day material now, su nme.com, NME, 10 dicembre 2007. URL consultato il 24 giugno 2012.
  63. ^ (EN) Green Day begin work on new album, New Musical Express, 30 agosto 2006. URL consultato il 12 novembre 2012.
  64. ^ (EN) Green Day:This is our most ambitious LP, The Sun, 24 aprile 2009. URL consultato il 21 agosto 2012.
  65. ^ (EN) Green Day's '21st Century Breakdown' Breaks In At No. 1, su billboard.biz, Billboard.biz, 20 maggio 2009. URL consultato il 4 maggio 2012.
  66. ^ Billboard 200 - Week of May 30, 2009, su billboard.com, Billboard.com, 30 maggio 2009. URL consultato il 4 maggio 2012.
  67. ^ Green Day - 21st Century Breakdown, su italiancharts.com. URL consultato il 12 novembre 2012.
  68. ^ (EN) Grammy Award 2010, su grammy.com. URL consultato il 15 febbraio 2011.
  69. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2009 Singles, su aria.com.au, ARIA.com. URL consultato il 12 novembre 2012.
  70. ^ 2011, 12ª settimana (PDF), su fimi.it, FIMI. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2012).
  71. ^ (EN) Jim Reilly, Green Day: Rock Band Confirmed for 2010, IGN, 12 dicembre 2009. URL consultato il 12 novembre 2012.
  72. ^ (EN) American Idiot goes to Broadway in March, su greendayauthority.com, Green Day Authority, 5 gennaio 2012. URL consultato il 24 giugno 2012.
  73. ^ (EN) Dave Itzkoff, More Green Days at the Box Office? Billie Joe Armstrong Returning to ‘American Idiot’, The New York Times, 30 novembre 2010. URL consultato il 24 giugno 2012.
  74. ^ (EN) Patrick Healy, Billie Joe Armstrong Adds New Number to ‘American Idiot’, The New York Times, 4 ottobre 2010. URL consultato il 24 giugno 2012.
  75. ^ (EN) Green Day's live album/DVD currently titled "Awesome as Fuck", coming March 15, 2011, su greendayauthority.com, Green Day Authority, 17 dicembre 2010. URL consultato il 24 giugno 2012.
  76. ^ (EN) GREEN DAY TO RELEASE LIVE ALBUM — AWESOME AS FUCK — ON MARCH 22ND, 2011, ON REPRISE RECORDS, su greenday.com, 11 gennaio 2011. URL consultato il 5 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016)., news sulla tracklist di Awesome as Fuck
  77. ^ (ES) Mike Dirnt, bajista de la agrupación Green Day, habla en exclusiva con W Radio, su nem-catacoa.com. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2010).
  78. ^ a b (EN) Green Day debut 15 new songs at surprise show, su greenday.com, 14 agosto 2011. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  79. ^ (EN) Green Day debuts touching tribute song to Amy Winehouse, su greenday.com, 16 agosto 2011. URL consultato il 2 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2011).
  80. ^ (EN) Billie Joe Armstrong, New Record Announcement, su twitter.com, Twitter, 14 febbraio 2012. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  81. ^ (EN) Green Day, 2/14/2012 Day One, su youtube.com, YouTube, 15 febbraio 2012. URL consultato l'8 dicembre 2012.
  82. ^ Filmato audio (EN) Green Day, Green Day Announce ¡Uno! ¡Dos! ¡Tré!, su YouTube, 11 aprile 2012.
  83. ^ Press Release, su greenday.com, 11 aprile 2012. URL consultato il 19 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2012).
  84. ^ (EN) Watch Green Day open the Rock And Roll Hall Of Fame Induction Ceremony, su altpress.com, Alternative Press, 16 aprile 2012. URL consultato il 19 aprile 2012.
  85. ^ Filmato audio (EN) Green Day, Green Day: ¡Uno! [Official Trailer With Album Cover], su YouTube, 14 giugno 2012. URL consultato il 15 giugno 2012.
  86. ^ a b Filmato audio (EN) Green Day, Green Day: ¡Dos! - coming 11/13 [Official Trailer With Album Cover], su YouTube, 21 giugno 2012. URL consultato il 22 giugno 2012.
  87. ^ Filmato audio (EN) Green Day, Green Day: ¡Tre! - coming 1/15 [Official Trailer With Album Cover], su YouTube, 28 giugno 2012. URL consultato il 17 luglio 2012.
  88. ^ Filmato audio Green Day, Green Day: "Oh Love" - [Official Lyric video], su YouTube, 16 luglio 2012.
  89. ^ (EN) Green Day Unleash New Song ‘Kill the DJ’, http://loudwire.com, 14 agosto 2012. URL consultato il 23 agosto 2012.
  90. ^ (EN) Let Yourself Go, su itunes.apple.com, iTunes, 5 settembre 2012. URL consultato il 7 settembre 2012.
  91. ^ (EN) Rock en Seine 2012 France, su greenday.com, 12 marzo 2012. URL consultato il 24 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  92. ^ (DE) Green Day - Rock am See, su rock-am-see.de. URL consultato il 24 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2012).
  93. ^ I-Day Festival: Green Day primo ospite confermato - Domenica 2 settembre a Bologna, su rockon.it, 19 marzo 2012. URL consultato il 24 agosto 2012.
  94. ^ Message from Green Day, su greenday.com, 2 settembre 2012. URL consultato il 3 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2012).
  95. ^ I-Day Festival 2012 annullato per un malore a Billie Joe dei Green Day: comunicazione ufficiale, su rockon.it, 2 settembre 2012. URL consultato il 3 settembre 2012.
  96. ^ Luigi Spezzi, Dai Green Day a Taylor Swift, l'emozionante realtà racchiusa nell'iHeart Radio Music Festival, su mauxa.com, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2012).
  97. ^ Green Day - Concerti annullati, su cult.ecoseven.net, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2012).
  98. ^ Green Day cancel remaining 2012 appearances, su greenday.com, 29 ottobre 2012. URL consultato il 5 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2013).
  99. ^ (EN) Green Day reveal 'Stray Heart' video, NME, 7 novembre 2012. URL consultato il 10 novembre 2012.
  100. ^ (EN) Highlights from new documentary to premiere on VH1 with more airings on MTV2 and Palladia, su greenday.com, 21 novembre 2012. URL consultato il 2 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2012).
  101. ^ (EN) Green Day Documentary to Premiere at X Games, Rolling Stone, 22 gennaio 2013. URL consultato il 25 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2013).
  102. ^ (EN) Green Day Appearance at SXSW Film Austin, TX, greenday.com, 16 marzo 2013. URL consultato il 14 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2013).
  103. ^ (EN) Chad Childers, Green Day’s ‘Broadway Idiot’ Documentary + Concert Performance Highlight Big Day at SXSW, loudwire.com, 16 marzo 2013. URL consultato il 14 aprile 2013.
  104. ^ (EN) ABOUT, su broadwayidiot.com, Broadway Idiot. URL consultato il 14 aprile 2013.
  105. ^ Green Day, pausa dopo il tour australiano: "Ma durerà poco", su soundsblog.it.
  106. ^ Elisa Vottre, Green Day: la raccolta Demolicious in uscita il 19 aprile 2014, allsongs.tv, 24 febbraio 2014. URL consultato il 25 febbraio 2014.
  107. ^ (EN) Andy Greene, Green Day, Nine Inch Nails, Smiths Nominated for Rock and Roll Hall of Fame, su rollingstone.com, Rolling Stone, 9 ottobre 2014. URL consultato il 16 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).
  108. ^ (EN) Luke Morgan Britton, Green Day have written 'five fantastic new songs', says their producer, su nme.com, New Musical Express, 25 aprile 2015. URL consultato il 25 maggio 2015.
    «I recently heard five new songs that Billie [Joe Armstrong, frontman] has written and demoed," Cavallo is quoted as saying. "Let me tell you, they were just fantastic. He is absolutely at the top of his game. Fans can be sure that when they do return, the music will be amazing.»
  109. ^ Andy Biddulph, There's a New Green Day Song on the Way, su rocksound.tv, Rock Sound, 1º agosto 2016. URL consultato il 20 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2016).
  110. ^ (EN) Future Releases, su allaccess.com. URL consultato il 29 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2017).
  111. ^ Il nuovo singolo dei Green Day per l'Hockey americano [collegamento interrotto], su talassamagazine.com, Talassa Magazine. URL consultato il 1º ottobre 2019.
  112. ^ ‘Father of All’ dei Green Day sono 27 minuti di rock’n’roll selvaggio, Rolling Stone, 7 febbraio 2020.
  113. ^ Davide Bolignano, Nimrod XXV: i Green Day festeggiano i 25 anni del loro album "più punk", su Booklet Magazine, 4 febbraio 2023. URL consultato il 4 febbraio 2023.
  114. ^ (EN) Matthew Strauss, Green Day to Reissue Dookie for 30th Anniversary, su Pitchfork, 17 agosto 2023. URL consultato il 18 agosto 2023.
  115. ^ Green Day, ascolta il nuovo singolo "The American Dream Is Killing Me" - Anticipa l'album "Saviors" in uscita a gennaio, su OndaRock. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  116. ^ (EN) Chris Harris, American Idol David Cook, Runner-Up David Archuleta Dominate Billboard Downloads Chart, MTV, 28 maggio 2008. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2014).
  117. ^ (EN) Lindsey Millar, Who the hell are you calling Green Day? Juanita’s Cantina Ballroom, Little Rock, Arkansas (May 19), su nme.com, NME, 30 maggio 2008. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2009).
  118. ^ a b (EN) Green Day - Similar Artists, Influenced By, Followers, su AllMusic, All Media Network.
  119. ^ DeRogatis.
  120. ^ (EN) Punk-Pop, su AllMusic, All Media Network.
  121. ^ (EN) James Montgomery, Green Day Go Power-Pop On Uno!, Dos!, Tre! Trilogy, MTV, 21 giugno 2012. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
  122. ^ a b In questa coppia di brani, il collegamento è realizzato mediante l'inizio del secondo brano poco prima della fine del primo brano, in contemporanea con quest'ultimo.
  123. ^ (EN) Crystal Wiebe, Cultural Analysis: Green Day, su cpyu.org, Center for Parent Youth Understanding. URL consultato il 21 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  124. ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Instant Karma: The Amnesty International Campaign to Save Darfur, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 maggio 2012.
  125. ^ (EN) Pipeline to a Cure, su greenday.com, 5 luglio 2011. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  126. ^ (EN) Barbara Caruso, Fifth Annual Pipeline to a Cure Gala Raises $465,000 to Help Find a Cure for Cystic Fibrosis (PDF), su pipelinetoacure.com, Pipeline to a Cure, 16 luglio 2012. URL consultato il 21 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2012).
  127. ^ (EN) Donate to American Red Cross, su greenday.com, 5 novembre 2012. URL consultato il 10 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2012).
  128. ^ (EN) Greenday + NRDC, su greendaynrdc.com. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2013).
  129. ^ https://books.google.it/books?id=UfMAtvcbex4C&pg=PA7&lpg=PA7&dq=Raj+Punjabi+green+day&redir_esc=y&hl=it#v=onepage&q=Raj%20Punjabi%20green%20day&f=false
  130. ^ http://www.dnaindia.com/lifestyle/report-minus-one-so-what-2072699
  131. ^ https://www.instagram.com/p/BA5brvIJFTg/
  132. ^ https://books.google.it/books?id=bbkSCgAAQBAJ&pg=PT46&lpg=PT46&dq=Dave+Henwood+green+day&redir_esc=y&hl=it#v=onepage&q=Dave%20Henwood%20green%20day&f=false
  133. ^ Copia archiviata, su greendaycommunity.org. URL consultato il 21 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2015).
  134. ^ 2005 Billboard Music Awards, su metrolyrics.com. URL consultato il 4 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2012).
  135. ^ (EN) Green Day triumph at Kerrang! awards, su guardian.co.uk, The Guardian, 26 agosto 2005. URL consultato il 4 maggio 2012.
  136. ^ 1998 MTV Video Music Awards, su metrolyrics.com. URL consultato il 4 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN312669970 · LCCN (ENno95037164 · GND (DE3061095-3 · BNF (FRcb139688386 (data) · J9U (ENHE987007362620905171 · NDL (ENJA01039929
  Portale Punk: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di musica punk