Good Charlotte

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Good Charlotte
La band in Malaysia nel 2007
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenerePop punk[1]
Periodo di attività musicale1996 – 2011
2015 – in attività
EtichettaEpic Records
Daylight Records
Capitol Records
Sony Music
Album pubblicati8
Studio7
Raccolte1
Sito ufficiale

I Good Charlotte sono un gruppo musicale pop punk statunitense formato nel 1996 dai gemelli Benji Madden (chitarra) e Joel Madden (voce), provenienti dal Maryland. Il nome deriva dal titolo di un libro per bambini: Good Charlotte: The Girls of Good Day Orphanage di Carol Beach York[2].

Storia del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

La loro prima formazione comprendeva solo i gemelli Joel e Benji Madden che in seguito coinvolsero alcuni compagni di scuola: il bassista Paul Thomas, il batterista Aaron Escolopio e successivamente anche il chitarrista Billy Martin. Dopo alcuni anni è subentrato Chris Wilson (che ha sostituito Aaron Escolopio), ora sostituito, dopo essersi allontanato per problemi di salute, da Dean Butterworth. I Good Charlotte sono nati traendo ispirazione dai Beastie Boys,[3] ma seguono anche lo stile di gruppi come The Clash, Green Day e blink-182.

Alcune canzoni vengono dedicate proprio al loro periodo scolastico, così duro per chi si ribella alle regole. Questo giovanile malessere viene raccontato in molti loro brani come The Little Things,[4] tratto dal loro primo album, che dice:

«This song is dedicated, to every kid thats got picked last in gym class, to every kid that never had a date to no school dance, to everyone who's been called a freak, this is for you.»

Il loro primo album, Good Charlotte, ha introdotto la band nel mondo del punk melodico.[5] Il secondo album, The Young and the Hopeless, è stato un vero e proprio successo pubblicato nel tardo autunno in America (2003), dove ha riscosso numerosi consensi con le canzoni The Anthem, Girls & Boys e Lifestyles of the Rich and Famous.[6]

Il loro terzo album, The Chronicles of Life and Death, contiene i successi della stagione 2005 I Just Wanna Live e We Believe.[7]

Il loro nuovo lavoro, Good Morning Revival, contiene canzoni come Victims of Love o Misery, che parlano (anche indirettamente) della vita dei componenti del gruppo. I primi singoli estratti dall'album sono stati The River, in collaborazione con M. Shadows e Synyster Gates, e Keep Your Hands off My Girl.[8]

Nel 2008 è uscito The Greatest Remixes, un album contenente alcuni remix dei più grandi successi del gruppo realizzati da vari artisti. Nell'album è inclusa una reinterpretazione della canzone "Dance Floor Anthem" realizzata dai Metro Station.

Il quinto album dei Good Charlotte, Cardiology, è stato pubblicato il 2 novembre 2010.[9]

Joel Madden incontra alcuni fan

Descrivendo il nuovo sound a MTV News, Joel Madden disse che lui e la sua band sono stati molto influenzati dai blink-182[10], ma successivamente scrisse sul sito ufficiale che il genere dell'album sarebbe stato pop punk[11]. Nella stessa intervista Joel dichiarò che quest'album è completamente diverso dai primi tre, e si avvicinà alle sonorità di Good Morning Revival. A novembre, Chamillionaire annunciò che i Good Charlotte parteciperanno al suo terzo album di studio[12].

Nel 2008 partecipano alla serie TV iCarly, comparendo nell'episodio 2x07 (Carly va in Giappone parte 3).

Nell'articolo del 3 dicembre 2008 di Kerrang! i Good Charlotte annunciano che il loro quinto album sarà pubblicato nel 2009 e sarà intitolato Cardiology. Successivamente, la data viene posticipata dall'ottobre 2009 al novembre 2010. A proposito di questo, Benji Madden ha dichiarato: "[...] mi sono recato in studio per ascoltare il risultato del nostro lavoro e sono rimasto basito. Non era questo che avevo pensato per il nuovo disco dei Good Charlotte, adoro i testi e le musiche ma mi son accorto che in alcuni punti non si amalgamano bene, non suonano come desideravo. Dopo lo smarrimento iniziale ho deciso di cestinare 'Cardiology' e ricominciare da capo."[13]

Dopo essere entrati in pausa indefinita nel 2011, nell'autunno 2015 il gruppo ha ripreso a registrare nuove canzoni e ad esibirsi dal vivo.

Il 29 marzo 2016 hanno annunciato ufficialmente l'uscita del loro nuovo album, Youth Authority, prevista per il 15 luglio 2016.[14]

Nel 2018 i singoli Actual Pain e Prayers anticipano il settimo album Generation RX.[15]

Attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Billy Martin è vegetariano e ha vinto il premio "vegetariano dell'anno" promosso dalla PETA nel 2012. In passato la band ha supportato attivamente le campagne per i diritti degli animali organizzate dalla PETA. I membri del gruppo hanno registrato una versione di Lifestyles of the Rich and Famous per il CD Liberation dell'associazione e sono apparsi al venticinquesimo "Anniversary Gala and Humanitarian Awards Show".[16] I membri del gruppo hanno inoltre protestato contro il trattamento dei polli da parte di KFC.[17] Nel 2012 e nel 2013 i membri della band hanno promosso fortemente Kentucky Fried Chicken in una serie di pubblicità sulla televisione australiana, ricevendo accuse di ipocrisia.[18]

Stile musicale e influenze[modifica | modifica wikitesto]

I Good Charlotte sono considerati da molti critici musicali un gruppo tipicamente pop punk.[19][20][21][22] Alla loro musica sono state conferite anche etichette come rock alternativo,[23][24][25] emo,[26][27][28] punk rock,[29][30][31] pop rock,[32][33][34] skate punk[35] ed emo pop.[36] Secondo l'autore Bruce Britt, i Good Charlotte uniscono "rabbia skate punk, melodie pop e appariscenza goth degli anni ottanta.[37] Secondo Robert Benjamin, il cantante Benji Madden ha dichiarato che la sua formazione "voleva essere una via di mezzo tra Backstreet Boys e Minor Threat".[38] Benji era un fan del gruppo punk Social Distortion, mentre il fratello Joel prediligeva gruppi come The Smiths e The Cure.[39] I Good Charlotte citano come propri ispiratori Beastie Boys, Minor Threat, The Clash, Sex Pistols, Rancid e Green Day.[38][40]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Formazione attuale[modifica | modifica wikitesto]

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Good Charlotte.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Kerrang! Awards[41][42][43]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Lifestyles of the Rich and Famous Miglior singolo Vincitore/trice
Good Charlotte Miglior gruppo internazionale Candidato/a
2005 The Chronicles of Life and Death Miglior video Candidato/a
MTV Australia Awards[41][44]
Anno Candidatura Premio Risultato
2007 Keep Your Hands off My Girl Scelta degli spettatori Vincitore/trice
Miglior gruppo Candidato/a
Miglior video rock Candidato/a
MTV Europe Music Awards[41][45][46][47]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Good Charlotte Miglior rock Candidato/a
Good Charlotte Miglior nuovo artista Candidato/a
2004 Good Charlotte Miglior rock Candidato/a
2007 Good Charlotte Miglior gruppo Candidato/a
MTV Video Music Awards[41][48][49]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 Lifestyles of the Rich and Famous Scelta degli spettatori Vincitore/trice
Miglior video rock Candidato/a
Miglior video di un gruppo Candidato/a
2004 Hold On Miglior video di un gruppo Candidato/a
Scelta degli spettatori Candidato/a
MTV Video Music Awards Japan[41][50]
Anno Candidatura Premio Risultato
2004 The Anthem Miglior video rock Vincitore/trice
MuchMusic Video Awards[41][51]
Anno Candidatura Premio Risultato
2003 The Anthem Scelta delle persone: gruppo internazionale preferito Vincitore/trice
Nickelodeon Australian Kids' Choice Awards[41][52]
Anno Candidatura Premio Risultato
2007 Good Charlotte Gruppo internazionale preferito Vincitore/trice
NRJ Music Awards[41][53]
Anno Candidatura Premio Risultato
2004 Good Charlotte Miglior gruppo internazionale Vincitore/trice

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Good Charlotte, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ Perché questa band si chiAIMa così? vol.1, su Aim A Trabolmeicher, 19 giugno 2018. URL consultato il 19 novembre 2020.
  3. ^ Wartofsky, Alona, Mastering the Geek Tragedy, in The Washington Post, 12 novembre 2000. URL consultato il 25 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2018).
  4. ^ [1]
  5. ^ [2]
  6. ^ [3]
  7. ^ [4]
  8. ^ [5]
  9. ^ [6]
  10. ^ James Montgomery, Tim Kash, Good Charlotte Fill Blink-182's Void On Next LP, su mtv.com, MTV Networks, 18 novembre 2008. URL consultato il 19 aprile 2009.
  11. ^ GoodCharlotte.com (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2009).
  12. ^ Gowhere Hip Hop EXCLUSIVE Interview: Chamillionaire, su gowherehiphop.com. URL consultato il 27 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).
  13. ^ I Good Charlotte cestinano il nuovo 'Cardiology' e cominciano da capo, su rockol.it, rockol.it, 25 gennaio 2010. URL consultato il 24 agosto 2010.
  14. ^ [7]
  15. ^ [8]
  16. ^ (EN) PETA's 25th Anniversary Gala and Humanitarian Awards Show, su Peta2.com. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2012).
  17. ^ (EN) Good Charlotte Take On KFC, su Peta2.com. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2012).
  18. ^ (EN) Daniel Burt, Sold out for a poultry sum, su brisbanetimes.com.au, Brisbane Times, 12 dicembre 2012. URL consultato il 14 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2014).
  19. ^ Darcie Wilder, How I Learned To Love Good Charlotte Again, su mtv.com, MTV, 19 luglio 2016.
  20. ^ Catherine P. Lewis, Being Good With Good Charlotte, in The Washington Post, 23 ottobre 2006.
  21. ^ Michael Azerrad, Punk's Earnest New Mission, in The New York Times, 4 gennaio 2004.
  22. ^ MacKenzie Wilson, Good Charlotte | Biography & History, su AllMusic.
  23. ^ Good Charlotte on Apple Music, su music.apple.com, Apple Music. URL consultato il 18 maggio 2021.
  24. ^ Brooke Carter, When happened to Benji Madden, su gazettereview.com, The Gazette Review, 16 marzo 2017.
  25. ^ Gary Graff, The Young and the Hopeful, in Billboard, vol. 119, n. 6, 10 febbraio 2007, p. 38, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP).
  26. ^ Maria Sherman, The Emo Revival: Why Mall Punk Nostalgia Isn't Fading Away, su Fuse.tv, 17 dicembre 2015.
  27. ^ Jacob Jardel, 22 Bands That Made Emo Cool, su The Odyssey Online, 1º agosto 2016.
    «Despite more typical associations with pop-punk, the group put out some well-known emo tracks for popular listening.»
  28. ^ Abby Schreiber, What Your Favorite Emo Bands Look Like In 2014, su Paper Magazine, 25 aprile 2014.
  29. ^ Christian Hoard, Good Charlotte: The Polite Punks, in Rolling Stone, 1º maggio 2003.
  30. ^ Austin Cassidy, The 10 best Good Charlotte songs, su axs.com, AXS, 3 dicembre 2014.
  31. ^ Paola Perez, Good Charlotte will bring their 'Generation Rx' fall tour to Orlando, su Orlando Weekly, 9 luglio 2018. URL consultato il 10 giugno 2021.
  32. ^ Jim McGuire, Good Charlotte and the Cool Kids rock the Show 2008, in The Observer, 1º settembre 2008.
  33. ^ Dylan Tuck, New: Good Charlotte share new single, 'Last December'!, in Dead Press!, 18 dicembre 2020. URL consultato il 18 maggio 2021.
  34. ^ Noelle Devoe, Good Charlotte is Back With New Music — Listen Now!, in Seventeen, 4 novembre 2015.
  35. ^ Get your skate punks on, in Hot Press, 17 dicembre 2002.
  36. ^ Eric Renner Brown, Good Charlotte share snippet of new music, hint at return, in Entertainment Weekly, 5 novembre 2015.
  37. ^ Bruce Britt, Good Charlotte Makes Great Music, su bmi.com, Broadcast Music, Inc., 19 maggio 2004.
  38. ^ a b Alona Wartofsky, Mastering the Geek Tragedy, in The Washington Post, 12 novembre 2000.
  39. ^ Natalie Nichols, The people's punks, in Los Angeles Times, 5 giugno 2003. URL consultato il 17 maggio 2021.
  40. ^ Joe D'Angelo, How Green Day's Dookie Fertilized A Punk-Rock Revival, su mtv.com, MTV, 15 settembre 2004.
  41. ^ a b c d e f g h (EN) Good Charlotte, su rockonthenet.com, Rock on the Net. URL consultato l'11 novembre 2020.
  42. ^ (EN) SOAD Set To Score Big At The Kerrang! Awards – Get Voting Then Watch The Video For 'Question?', su sonybmg.com.au, Sony BMG. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2008).
  43. ^ (EN) Backstage gossip from Kerrang! Awards 2003, BBC, 22 agosto 2003. URL consultato l'11 novembre 2020.
  44. ^ (EN) The 3rd MTV Australia Video Music Awards, su tv.com, TV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
  45. ^ (EN) MTV Europe Music Awards: The winners, BBC, 6 novembre 2003. URL consultato l'11 novembre 2020.
  46. ^ (EN) MTV Europe Awards 2004: The winners, BBC, 18 novembre 2004. URL consultato l'11 novembre 2020.
  47. ^ (EN) 2007 MTV Europe Music Awards – Nominees, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2015).
  48. ^ (EN) MTV Video Music Awards – 2003, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020.
  49. ^ (EN) MTV Video Music Awards – 2004, su mtv.com, MTV. URL consultato l'11 novembre 2020.
  50. ^ (EN) Ayumi Hamasaki, Namie Amuro & Mika Nakashima Triumph At The MTV Video Music Awards Japan 2004, su game.mtvasia.com, MTV Asia. URL consultato l'11 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2008).
  51. ^ (EN) 2003 MuchMusic Video Awards Winners, su Billboard. URL consultato l'11 novembre 2020.
  52. ^ (EN) Emily Dunn, Bindi's a big fave – and Zac's just hot, su The Sydney Morning Herald, 11 ottobre 2007. URL consultato l'11 novembre 2020.
  53. ^ (EN) Maroon5 Tapped For Honda Civic Tour, su Billboard, 28 gennaio 2005.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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