Ubuntu: differenze tra le versioni

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Versione delle 05:57, 11 apr 2008

Disambiguazione – Se stai cercando l'ideologia umanista dell'Africa sub-Sahariana, vedi Ubuntu (ideologia).

Template:Infobox SO

(EN)

«Ubuntu: Linux for Human Beings»

(IT)

«Ubuntu: Linux per esseri umani»

Ubuntu ([uːˈbuːntuː],[2] [ùbúntú] in zulu) è un sistema operativo GNU/Linux nato nel 2004,[3] basato su Debian, che si focalizza sull'utente e sulla semplicità di utilizzo. Ubuntu è orientato all'utilizzo desktop e pone una grande attenzione al supporto hardware. È prevista una nuova versione ogni sei mesi.

Finanziato dalla società Canonical Ltd (registrata nell'Isola di Man), questo sistema è rilasciato come software libero ed è pertanto gratuito e liberamente modificabile.
L'ideatore dell'iniziativa è Mark Shuttleworth, un giovane imprenditore sudafricano diventato sostenitore del software libero al cui servizio ha posto le sue risorse.

Il 1º luglio 2005 è nata la Fondazione Ubuntu con un fondo iniziale di 10 milioni di dollari, il cui scopo è lo sviluppo della distribuzione nel caso in cui Canonical Ltd dovesse cessare le attività.[4] La fondazione è al momento dormiente.

Il nome

Template:Video Il nome Ubuntu deriva da un antico vocabolo zulu (letteralmente: umanità) diffuso in varie parti dell'Africa meridionale. Il termine viene utilizzato nel detto zulu “umuntu ngumuntu ngabantu”, traducibile con “io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti”.[5]

Ubuntu si prefigge l'obiettivo di portare questa idea nel mondo del software, dando un grande peso alla comunità di utenti partecipanti allo sviluppo di questo sistema operativo.

Caratteristiche principali

Schermata di Ubuntu 7.04 personalizzato.

Ubuntu, basato sull'ambiente desktop GNOME, è progettato per fornire un'interfaccia semplice, intuitiva ed allo stesso tempo completa e potente. I punti di forza della distro sono l'estrema semplicità di utilizzo, l'ottimo riconoscimento e supporto dell'hardware, il vasto parco software aggiornato ed una serie di strumenti di gestione grafici che la rendono improntata verso l'ambiente desktop. È corredata da un'ampia gamma di applicazioni libere, ossia gratuite ed a sorgente aperto.

La versione desktop è stata realizzata per rispondere alle più necessità di un utente classico, quali navigazione internet, gestione di documenti e immagini, svago, comunicazione.

Applicazioni

Il sistema operativo appena installato comprende un word processor (OpenOffice.org) per creare e stampare documenti o presentazioni), un internet browser (Mozilla Firefox) per navigare su internet, un programma di fotoritocco (GIMP), un client di messaggistica istantanea (Pidgin). Inoltre offre funzioni più basilari come un editor di testi (Gedit), un visualizzatore di documenti PDF (Evince), un lettore multimediale ed una serie di giochi.[6]

È possibile installare oltre 20.000 programmi open source, tra cui software come Inkscape (grafica vettoriale), aMSN (chat), Compiz Fusion (effetti grafici avanzati) ed altri.

Sul sito ufficiale è disponibile una lista di applicazioni che possono rimpiazzare software proprietari specifici di altri sistemi operativi, come Microsoft Word, Adobe Photoshop o Skype.

Localizzazione

La distribuzione è tradotta in quasi tutte le lingue occidentali (tra cui l'italiano), orientali ed africane.[7]

La traduzione può essere carente su alcuni pacchetti minori oppure può non essere inclusa nel CD di installazione per motivi di spazio. Questo avviene correntemente nella versione italiana in cui l'ambiente rimane parzialmente tradotto. Per completare la localizzazione occorre installare un pacchetto di traduzione.[8]

Accessibilità

Ubuntu è sensibile al tema dell'accessibilità. Permette a persone con abilità diverse (per età, cultura o condizione fisica) di usare:

Queste caratteristiche possono essere abilitate sulla versione Desktop di Ubuntu.[9]

Aggiornamenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Sistema di gestione dei pacchetti.

I programmi installati vengono gestiti attraverso un sistema centralizzato, detto gestione dei pacchetti, tipica di un sistema operativo Linux. Questo sistema è trasparente all'utente e tiene traccia delle nuove versioni disponibili per ogni programma e li aggiorna di conseguenza.

Dopo l'aggiornamento non è necessario riavviare il computer, fatta eccezione per eventuali modifiche al kernel (il cuore del sistema operativo).

Sicurezza

Una caratteristica di Ubuntu è la sua resistenza a programmi dannosi, come virus, adware, spyware o malware. Una delle ragioni è perché questi sono sviluppati generalmente per Microsoft Windows.[10] [11]

Una seconda ragione è l'architettura di un sistema Linux, che lascia poca libertà d'azione ad un programma nocivo. Anche se un programma nocivo sfruttasse una falla l'architettura del sistema operativo ne impedirebbe l'utilizzo, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. [12]

L'utente inoltre utilizza un account utente limitato che limita la pericolosità dei programmi installati.[13] Per eseguire compiti amministrativi, infatti, all'utente verrà richiesta la propria password per confermare l'operazione.

Scegliendo applicazioni libere dai repository ufficiali è impossibile trovare applicazioni malware, dato che l'eventuale codice nocivo verrebbe notato e subito eliminato.

Stabilità

Per merito del kernel Linux usato il sistema Ubuntu è molto stabile. Non soffre, ad esempio, di problemi di frammentazione del file system, oppure l'installazione o la disinstallazione di applicazioni non sporcano il sistema o ne rallentano l'avvio o la chiusura.

Il sistema operativo è anche resistente: un eventuale crash di un'applicazione non blocca l'intero sistema.

Requisiti di sistema

Architetture supportate

Ubuntu supporta le piattaforme x86, AMD64 e limitatamente alla Server Edition, le UltraSPARC.[14] Il supporto ufficiale della piattaforma PowerPC è stato interrotto a partire dalla versione 7.04,[15] ed affidato al supporto volontario della community.

Requisiti della versione Desktop

I requisiti minimi sono:

  • Processore 300 MHz x86 (raccomandato almeno 700 MHz x86);
  • 64 MB di RAM (raccomandati almeno 384 MB);
  • Almeno 2 GB di spazio libero su disco fisso per un'installazione completa e per la partizione di swap (raccomandati almeno 8 GB);
  • Scheda video VGA con una risoluzione minima pari a 640x480 pixel (raccomandata una scheda grafica con una risoluzione minima pari a 1024x768);
  • Lettore CD-ROM;
  • Connessione internet (non essenziale, ma comunque raccomandata).
  • Scheda audio (raccomandata anche se non essenziale)

Requisiti della versione Server

La versione server (senza grafica, solo interfaccia a linea di comando se non installato successivamente) potrebbe anche utilizzare un computer obsoleto (come un Pentium a 75 MHz con 32 MB di RAM),[16] ma sono comunque raccomandati:

Installazione

Il CD di Ubuntu 7.04

Per installare Ubuntu su un computer bisogna scaricare e masterizzare l'immagine iso della versione desiderata, o farsi inviare gratuitamente il CD tramite Shipit. Il CD di Ubuntu è presente in tre versioni:

Tutti questi CD, oltre alla versione DVD (contenente tutti i pacchetti di tutti i componenti), si possono scaricare dal sito ufficiale oppure attraverso la rete p2p BitTorrent.[17]

L'installazione avviene in maniera grafica (se si dispone di almeno 320 MB di RAM)[18] anche su un computer con un sistema operativo già presente (in dual boot), ridimensionando la partizione originale senza perdita di dati. L'istallazione avviene con istruzioni in italiano. Durante l'installazione si crea un utente che può amministrare il sistema diventando temporaneamente superutente (detto anche root) inserendo la propria password. Una delle promesse della distribuzione è di avere un sistema desktop pronto all'uso in 25 minuti.[19]

Durante l'installazione su un computer in dual boot, è possibile migrare il proprio profilo utente. Si possono importare tutti i dati presenti, compresi segnalibri di Internet Explorer o Mozilla Firefox, documenti, musica, documenti ed altro.[18]

Shipit

Shipit è un servizio gratuito della Canonical che permette l'invio postale del CD/DVD di installazione di Ubuntu senza nessuna spesa (neanche di spedizione) a casa dell'utente, ovunque nel mondo.[20] Il servizio è pensato per chi non ha una connessione internet o chi vuole un CD con le serigrafie originali.

Attraverso lo stesso servizio si possono comprare CD e DVD di Ubuntu (in confezioni da 20).

Wubi

Lo stesso argomento in dettaglio: Wubi.

A partire dalla versione 8.04 di Ubuntu sul CD Desktop è prevista la presenza di Wubi. Questo programma permette l'installazione di Ubuntu sotto Microsoft Windows senza alterare le partizioni e senza intaccare i dati dell'utente. L'utente può quindi provare Ubuntu in un ambiente familiare e testare le sue caratteristiche.

Wubi necessita di un computer con almeno 256 MB di RAM, un processore da almeno 1 GHz e almeno 5 GB di spazio su disco fisso.

Storia e sviluppo del progetto

Nell'aprile del 2004 Mark Shuttleworth riunì un gruppo di programmatori per creare una nuova distribuzione Linux. Il progetto comprendeva tra i punti chiave[21] [22]:

  • ogni utente deve avere la possibilità di eseguire, studiare, modificare, personalizzare e distribuire il proprio sistema operativo senza dover pagare costi di licenza
  • ogni utente deve poter usare il proprio sistema operativo nella propria lingua
  • anche se disabile l'utente deve essere in grado di operare con il proprio computer

Il progetto doveva essere realizzato tramite:

Il primo rilascio del sistema operativo avvenne il 20 ottobre 2004.[3]

Il bug #1 di Ubuntu

Nell'agosto del 2004 Mark Shuttleworth su Launchpad ha scherzosamente "scoperto" un bug fondamentale in Ubuntu alla cui risoluzione si dovrebbe dedicare ogni energia:

  • Microsoft has a majority market share[24] (ovvero Microsoft ha la maggioranza del mercato).

Questa affermazione semiseria è uno degli obiettivi della distribuzione: creare un sistema libero e gratuito che possa sostituire o quantomeno ridurre l'uso di sistemi operativi proprietari, come Microsoft Windows o Mac OS X. Il bug è stato ironicamente segnalato come critico e confermato (ossia verificabile).

Il rapporto con Debian

Lo stesso argomento in dettaglio: Debian.

A differenza di altri precedenti fork di Debian, come MEPIS, Xandros, Linspire, Progeny e Libranet che usano codice proprietario o chiuso in alcune parti, il modello di Ubuntu è di usare sempre software libero (concetto mutuato dalla filosofia di Debian).[25]

I pacchetti di Ubuntu derivano generalmente dal ramo instabile di Debian, usando strumenti come APT o Synaptic per l'installazione degli stessi.

Ubuntu coopera fino ad un certo livello anche con lo sviluppo di Debian apportando correzioni a vari bug ed aggiungendo funzionalità. [26] Ci sono state comunque delle critiche sul volume di questi apporti e sulla incompatibilità binaria di alcuni pacchetti tra Debian e Ubuntu. [27]

Rilasci

Tre copie di CD della distribuzione.

Ogni nuova versione di Ubuntu viene rilasciata ogni sei mesi (fino ad ora l'unica eccezione è stata Ubuntu 6.06 che venne rilasciata con 2 mesi di ritardo). [28]

Ogni versione pubblicata ha un nome ufficiale più un nome in codice durante lo sviluppo. Il nome ufficiale è del tipo Ubuntu X.YY, dove X è l'anno di rilascio e YY il mese (ad esempio 4.10 per ottobre 2004). Il nome in codice durante lo sviluppo descrive le caratteristiche e il carattere che tale versione dovrà rispecchiare. Il nome in codice è del tipo aggettivo animale, con le stesse lettere iniziali in ordine alfabetico crescente.[29] Questa convenzione è maturata solo dopo le prime due versioni.

Il periodo di supporto

Ogni versione ha un supporto ufficiale da parte di Canonical di 18 mesi con patch di sicurezza ed aggiornamenti, ad eccezione delle versione LTS (long term support ossia supporto a lungo termine) che hanno un periodo di supporto esteso.

Una versione LTS riceve un lavoro supplementare di stabilizzazione, raffinamento e traduzione. Queste versioni hanno un periodo di supporto di 3 anni per i desktop e 5 anni per i server. L'aggiornamento viene supportato da una versione LTS all'altra. Mark Shuttleworth ha dichiarato che in futuro si prevede il rilascio di una versione LTS ogni due anni.[30]

Note di rilascio

Di seguito lo schema cronologico delle varie versioni rilasciate fino a quella attuale e di quelle pianificate per il 2008:

Versione Nome Rilascio Fine supporto Caratteristiche
4.10 Warty Warthog
(Facocero Verrucoso)
20 ottobre 2004[31] 30 aprile 2006[32] Versione iniziale; servizio Shipit[31]
5.04 Hoary Hedgehog
(Riccio Veterano)
8 aprile 2005[33] 31 ottobre 2006[34] Manager aggiornamenti; notifiche aggiornamenti; readhead; grepmap; standby, sospensione e ibernazione per i laptop; aggiornamento dinamico della frequenza del processore; database dell'hardware; Kickstart; installazione da dispositivi USB; UTF-8; autenticazione APT[33]
5.10 Breezy Badger
(Tasso Arioso)
12 ottobre 2005[35] 13 aprile 2007[36] Bootup grafico; strumento "Aggiungi/Rimuovi..."; selettore lingue; supporto dei volumi logici; pieno supporto a stampanti Hewlett Packard; supporto per installazioni OEM; integrazione in Launchpad[35]
6.06 LTS, Dapper Drake
(Papero Signorile)
1° giugno 2006[37] Desktop:
giugno 2009

Server:
giugno 2011
Fusione tra Live CD e CD di installazione; installer grafico Ubiquity sul Live CD; Usplash anche in chiusura; manager delle reti per una veloce e semplice passaggio tra connessioni wireless; il tema grafico segue le linee del progetto Tango; possibilità di installare una soluzione LAMP; possibile installazione su supporti USB; introduzione dell'installatore grafico GDebi di pacchetti Debian[37]
6.10 Edgy Eft
(Tritone Tagliente)
26 ottobre 2006[38] aprile 2008 Il tema 'Human' viene radicalmente modificato; inclusione del demone Upstart; strumento di report dei crash; applicazione Tomboy (appunti); gestore album fotografici F-spot; EasyUbuntu si ricongiunge ad Ubuntu con un merge sui pacchetti e funzionalità[38]
7.04 Feisty Fawn
(Cerbiatto Esuberante)
19 aprile 2007[39] ottobre 2008 Assistente alla Migrazione (tra OS); supporto kernel alle macchine virtuali; installazione semplificata di codec e driver; effetti desktop Compiz; supporto WPA; cessato supporto per PowerPC; aggiunta dei giochi Sudoku e scacchi; aggiunti strumenti di analisi del disco; aggiunta del Centro Controllo GNOME e di ZeroConfig per molti dispositivi[40]
7.10 Gutsy Gibbon
(Gibbone Coraggioso)
18 ottobre 2007[41] aprile 2009 Compiz attivato di default; framework AppArmor; ricerca rapida sul desktop; cambio veloce del profilo utente; alcuni plugin per Mozilla Firefox vengono gestiti da APT; strumento grafico per configurare X.Org; nuovo sistema di stampa PDF; pieno supporto NTFS attraverso NTFS-3G[42]
8.04 LTS Hardy Heron
(Airone Audace)
24 aprile 2008[43] Desktop:
ottobre 2011

Server:
ottobre 2013
Previste:
Miglioramenti nel tema Tango; miglioramenti nell'usabilità di Compiz; integrazione degli strumenti di ricerca; miglioramenti su Brasero (masterizzazione); uso del client BitTorrent Transmission e del client VNC Vinagre; versione OpenOffice.org 2.4; utilizzo di PulseAudio[43]
8.10 Intrepid Ibex[44]
(Stambecco Intrepido)
ottobre 2008[45] aprile 2010 Previste:
Completo remake dell'interfaccia utente; scalabilità dai computer palmari fino al desktop; incremento della flessibilità di connessione in rete[45]
Legenda:
Vecchia versione (non più supportata) Vecchia versione (ancora supportata) Versione corrente Versione futura

Il 10 agosto 2006 è stato rilasciato una nuova versione, denominata 6.06.1 LTS, contenente tutti gli aggiornamenti disponibili per Ubuntu 6.06 LTS, nonché alcune correzioni ai CD di installazione.[46]

Il nuovo aggiornamento per Ubuntu 6.06 LTS, denominato 6.02.2 LST, viene rilasciato il 22 gennaio 2008.[47]

Grumpy Groundhog

Nel futuro è previsto l'inserimento di un ramo instabile con nome in codice Grumpy Groundhog (Marmotta Bisbetica). Esso servirà per i test e per aggiungere nuove funzionalità, catturando il codice direttamente dal sistema di controllo versione dei vari programmi e applicazioni che fanno parte di Ubuntu. Questo permetterà a sviluppatori o ad appassionati di avere una versione con tutti gli ultimissimi aggiornamenti, senza dover compilare da soli i pacchetti e fornendo così informazioni sulla stabilità degli stessi nelle varie architetture.[48]

È intenzione del team di sviluppo eseguire un merge con Debian ogni sei mesi. Questa versione non è ancora disponibile al pubblico.

I componenti, o repository, ufficiali

Tutto il software liberamente installabile su Ubuntu viene diviso in quattro grandi componenti (anche detti repository, in pratica una divisione in categorie). Questi componenti sono gestiti dagli sviluppatori e permettono l'installazione di software partendo da un unico sito sicuro, senza dover cercare su internet.

Vengono anche chiamati Sorgenti Software e servono anche ad evidenziare le differenze a livello di licenze e supporto disponibili. I componenti ufficiali di Ubuntu sono Main, Restricted, Universe e Multiverse (rispettivamente Principale, Ristretto, Universo e Multiverso).

Una installazione classica include pacchetti appartenenti solo ai componenti Main e Restricted.[49] Per installare gli altri componenti basta selezionarli nelle preferenze dei Sorgenti Software.

Main

In questo componente è incluso solo software libero ed è pienamente supportato dal team di sviluppo.

Il software incluso risponde ai requisiti di licenza di Ubuntu; usano quindi una licenza libera approvata dalla Free Software Foundation. Viene garantito il supporto tecnico e gli aggiornamenti di sicurezza per tutto il periodo di supporto della versione.

I componente Main può comunque contenere firmware e font, utilizzati dai software liberi di Main, che non possono essere modificati senza il permesso dei loro autori. Viene comunque garantita la redistribuzione di ciò che è compreso in Main.

Restricted

Nel componente sono presenti programmi e funzionalità molto usate ma non disponibili con una licenza pienamente libera. Nella maggior parte dei casi si tratta di software proprietario, come i driver per schede video o per altro tipo di hardware. Il team di sviluppo può non fornire un pieno supporto data l'assenza del codice sorgente.

Universe

Questo componente include la maggior parte dei programmi open source in circolazione, con diversi tipi di licenza, che però non viene supportato direttamente dal team di Ubuntu. Lo scopo di questo componente è fornire un facile accesso al software libero senza costringere l'utente a eseguire ricerche su Internet o compilare il codice sorgente.

Se un programma trova gradimento presso l'utenza il team può decidere di spostarlo e supportarlo nel componente Main nella versione successiva di Ubuntu.

Multiverse

Componente che raccoglie software non libero, detto non-free, come il plugin per Adobe Flash o il supporto mp3, che non viene supportato dal team di sviluppo. È dovere dell'utente verificare il diritto a poter utilizzare questi programmi.

Distribuzioni derivate

CD ufficiali di Ubuntu, Kubuntu ed Edubuntu.

Ci sono diverse distribuzioni derivate da Ubuntu sia ufficiali che non ufficiali. Le varianti derivate da Ubuntu installano una diversa raccolta di pacchetti, e servono a rispondere a bisogni locali che Ubuntu non soddisfa (come una localizzazione, programmi di interesse nazionale o in un ambito specifico). [50]

Ogni variante ufficiale ha comunque la possibilità di installare software incluso in altre varianti semplicemente attingendo ai repository di Ubuntu (ad esempio, Kubuntu può installare pacchetti previsti per Xubuntu). Queste diverse versioni vengono sviluppate da gruppi di programmatori separati che cercano di portare alla distribuzione funzionalità differenti.

Derivate ufficiali

Le versioni Kubuntu ed Edubuntu possono essere richieste gratuitamente con il servizio Shipit.

Derivate Riconosciute

Le seguenti derivate sono ufficialmente riconosciute da Canonical dato il loro significato apporto allo sviluppo di Ubuntu:[56]

  • Gobuntu, versione privata di qualsiasi pacchetto proprietario e contenente quindi solo software libero.[57]
  • Xubuntu, versione leggera basata sull'ambiente desktop Xfce. È indicata per computer obsoleti e/o poco potenti, per reti thin client, o per chi desidera particolari prestazioni, in termini di velocità, per la propria macchina.[58]
  • Ubuntu Studio, versione derivata, riconosciuta e supportata. È rivolta alla produzione multimediale amatoriale e professionale.[56]

Derivate non ufficiali

Vi sono anche varianti non ufficiali che non sono supportate da Canonical e sono generalmente dei fork con differenti obiettivi. Hanno in genere dei repository separati da quelli ufficiali di Ubuntu.

Derivate non ufficiali italiane

Creazione di una propria derivata

Con programmi come Ubuntu Customization Kit oppure remastersys, si possono creare Live CD personalizzati di Ubuntu, aggiungendo funzionalità o rimuovendo programmi non utilizzati.

Collaborare

Tutti gli utenti possono contribuire ad Ubuntu aiutando nello sviluppo, con la segnalazione e la correzione dei bug o proponendo idee e aiutando i nuovi utenti sui forum di supporto. Queste attività sono sponsorizzate dalla Canonical.[59] Essa coordina la formazione di team nazionali di supporto, sviluppo e assistenza denominati Local Community Team (detti anche LoCo Team) fornendo materiale, assistenza e hosting gratuito.[60]

Le principali attività per collaborare sono:

  • Sviluppo: nella struttura Launchpad ogni programmatore può inserire caratteristiche o sviluppare il codice di ogni applicazione usando il sistema di controllo delle versioni Bazaar.[61][50]
  • Documentazione: si possono documentare nella propria lingua le applicazioni attraverso i forum internazionali, locali o attraverso Launchpad (con il progetto Rosetta).[62][63]
  • Traduzione: attraverso i forum internazionali o locali o attraverso Launchpad si può contribuire alla traduzione delle applicazioni.[64]
  • Supporto: i nuovi utenti possono ottenere supporto attraverso Launchpad o sui forum.[65][66]
  • Nuove idee (Idea Pool): attraverso Launchpad o sul sito internazionale si possono richiedere nuove caratteristiche o richieste particolari su nuove opzioni nelle future versioni di Ubuntu. Gli sviluppatori usano i suggerimenti per progettare le caratteristiche future della distribuzione.[67] Da Febbraio 2008 è stato istituito il sito "Ubuntu brainstorm" che raccoglie le idee, i desideri ed i suggerimenti degli utenti del sistema.[68]

Popolarità di Ubuntu

L'utilizzo e la popolarità di Ubuntu è aumentata stabilmente dal 2004. È stata la distribuzione Linux più visitata su Distrowatch nel 2005,[69] 2006[70] e 2007.[71]
Mark Shuttleworth ha affermato che nel 2006 gli utilizzatori di Ubuntu fossero circa 8 milioni nel mondo.[72]

Ubuntu nel 2005 è stata scelta dai lettori come migliore distribuzione nella LinuxWorld Conference and Expo (Esposizione e Conferenza mondiale su Linux) tenutasi a Londra.[73] Ha ricevuto anche critiche positive da pubblicazioni online e dalla stampa.[74][75][76] Ubuntu ha anche vinto nel 2007 l'Infoworld Bossie Award come miglior sistema operativo open source.[77]

Critiche ad Ubuntu

Ad Ubuntu sono state mosse alcune critiche, sia sulla sua filosofia che su alcune sue caratteristiche.

Debian ed Ubuntu

Molti sviluppatori di Debian si sono risentiti della iniziale mancanza di riferimenti sul sito ufficiale di Ubuntu, nonostante il fatto che i pacchetti di Ubuntu siano per i tre quarti presi da Debian. Altri sviluppatori lamentarono una certa carenza di informazioni sul software libero. Dopo la segnalazione di queste incongruenze il sito ufficiale riporta adesso per esteso il rapporto tra Ubuntu e Debian.[26]

Una seconda diatriba ancora aperta tra le due distribuzioni è una parziale divergenza di alcuni pacchetti di Ubuntu che, pur utilizzando il formato Deb, non possono essere installati su Debian.[78]

Il supporto multimediale

L'installazione standard non prevede i codec che permettono all'utente di ascoltare musica Mp3 o vedere un DVD cifrato (come quelli commerciali).[79] La decisione di non includere questi codec è dovuta a vari motivi:

  • incertezza sulle licenze del formato Mp3, che imporrebbe un costo per la distribuzione
  • la volontà di spingere l'utente ad utilizzare formati aperti, come l'Ogg Vorbis
  • incertezze legali, come l'utilizzo, considerato illegale in alcuni stati, della libreria che permette la visione dei DVD criptati con CSS (non in Italia)

Per l'utente è comunque possibile installare i codec necessari semplicemente installando il pacchetto ubuntu-restricted-extras, compatibilmente con la legislazione locale. Alcuni produttori, come Dell, hanno deciso di includere nativamente questi codec e librerie nei loro prodotti.[80]

Il supporto hardware

Una delle critiche più forti su Ubuntu e su Linux in generale, è il supporto limitato per alcuni tipi di hardware, come alcuni modelli di stampanti multifunzione, penne wireless, schede video, scanner e webcam economiche. Il problema è comune a tutte le distribuzioni basate su Linux e deriva dal mancato supporto da parte dei costruttori e dei distributori di hardware perchè non forniscono i driver o le specifiche.[81] [82]

Infatti in ambito proprietario, come ad esempio Windows, il sistema operativo si avvale della presenza di driver specificatamente scritti per esso per operare con i vari dispositivi. In ambito Linux, invece, i driver vengono scritti dagli sviluppatori e possono quindi tardare ad essere rilasciati, o alcune volte, a mancare del tutto. Sono inoltre da rimarcare le differenze di installazione dei driver tra un sistema Linux ed un sistema proprietario quale Windows.[82] Mentre in un sistema Windows non si può fare a meno dei CD d'installazione forniti dal costruttore del dispositivo, in Ubuntu questi sono già integrati e, in genere, il dispositivo viene riconosciuto e utilizzato senza alcun intervento dall'utente,[81] oppure si possono scaricare dagli appositi repository. Se manca il driver si può chiedere assistenza sui forum e in rete, anche se in taluni casi si è costretti a non poter utilizzare il dispositivo.

Alcuni driver per Windows si possono usare su Ubuntu usando un software chiamato NDISwrapper, spesso utilizzato per i dispositivi wireless.

Il sito ufficiale raccomanda di usare solo hardware supportato ed evitare di comprare dispositivi i cui costruttori non rilasciano specifiche o driver, dato che questo comportamento limita la scelta dell'utente finale ad usare software libero.

Note

  1. ^ (EN) Slogan ufficiale di Ubuntu, su wiki.ubuntu.com. URL consultato il 26 febbraio 2008.
  2. ^ (EN) Frequently Asked Questions
  3. ^ a b (EN) La storia di Ubuntu, su ubuntu.com. URL consultato il 21 febbraio 2008.
  4. ^ (EN) The Ubuntu Foundation, su ubuntu.com. URL consultato il 24 febbraio 2008.
  5. ^ (EN) Ubuntu's African Roots, su easy-ubuntu-linux.com. URL consultato il 6 luglio 2007.
  6. ^ (EN) Features, su ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  7. ^ (EN) Translation status by language, su translations.launchpad.net. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  8. ^ Amministrazione Sistema - Ubuntu in Italiano, su wiki.ubuntu-it.org. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  9. ^ (EN) Accessibility, su ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  10. ^ (EN) Switching to Ubuntu from Windows, su help.ubuntu.com. URL consultato il 26 febbraio 2008.
  11. ^ Keir Thomas, Beginning Ubuntu Linux, Apress, 2007.
    «Nobody knows the true number of viruses affecting Linux, but the number is almost certainly less than 50, and that’s the total number since Linux was created back in the early 1990s! At the time of this writing, there are no Linux viruses in the wild, which is to say, actually infecting computers.»
  12. ^ Keir Thomas, Beginning Ubuntu Linux, Apress, 2007.
  13. ^ (EN) Bliss: The Facts (TXT), su math-www.uni-paderborn.de. URL consultato il 18 marzo 2008. Uno dei primi trojan per Linux, Bliss, doveva infatti essere installato ed essere eseguito in modalità superutente. Alan Cox lo definì "un giocattolo".
  14. ^ (EN) Download Ubuntu, su ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  15. ^ (EN) Technical Board Decision - February 2007, su lists.ubuntu.com.
  16. ^ (EN) Installation/LowMemorySystems, su help.ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  17. ^ (EN) Complete Download Options, su ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  18. ^ a b Installazione grafica su Ubuntu-it.org, su wiki.ubuntu-it.org. URL consultato il 25 febbraio 2008.
  19. ^ (EN) "What is Ubuntu?", su ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  20. ^ (EN) Requesting CDs from ShipIt, su shipit.ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  21. ^ (EN) Benjamin Mako Hill, Ubuntu Promises and Goals, in The Official Ubuntu Book, New Jersey, USA, Prentice Hall, 2006.
  22. ^ (EN) Benjamin Mako Hill, Ubuntu Philosophy, in The Official Ubuntu Book, New Jersey, USA, Prentice Hall, 2006.
  23. ^ (EN) Time Based Releases, su wiki.ubuntu.com. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  24. ^ (EN) Bug #1 in Ubuntu, su bugs.launchpad.net. URL consultato il 22 febbraio 2008.
  25. ^ (EN) Filosofia di ubuntu, su ubuntulinux.org. URL consultato il 22 febbraio 2008.
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