Nazionale di calcio della Repubblica Democratica del Congo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bandiera della RD del Congo Repubblica Democratica del Congo
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
Federazione FECOFA
Fédération Congolaise
de Football-Association
Confederazione CAF
Codice FIFA COD
Soprannome Les Léopards
(I Leopardi)
Selezionatore Bandiera della Francia Sébastien Desabre
Record presenze Chancel Mbemba (83)
Capocannoniere Dieumerci Mbokani (22)
Ranking FIFA 67º (21 dicembre 2023)[1]
Esordio internazionale
Bandiera del Congo belga Congo belga 3 - 2 Rhodesia Settentrionale Bandiera della Rhodesia Settentrionale
Congo belga; 1948
Migliore vittoria
Bandiera del Congo-Kinshasa RD del Congo 10 - 1 Zambia Bandiera dello Zambia
RD del Congo; 22 novembre 1969
Peggiore sconfitta
Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 9 - 0 Zaire Bandiera dello Zaire
Gelsenkirchen, Germania; 18 giugno 1974
Campionato del mondo
Partecipazioni 1 (esordio: 1974)
Miglior risultato Primo turno nel 1974
Coppa d'Africa
Partecipazioni 20 (esordio: 1965)
Miglior risultato Oro Campioni nel 1968, 1974

La nazionale di calcio della Repubblica Democratica del Congo, soprannominata Les Léopards (I leopardi), è la rappresentativa nazionale calcistica dell'omonimo paese africano ed è posta sotto l'egida della Fédération Congolaise de Football-Association.

In passato era conosciuta come nazionale di calcio dello Zaire, quando l'attuale RD del Congo era conosciuta come Zaire (1971-1997). In quel periodo la squadra si qualificò per i mondiali di calcio del 1974, prima nazionale dell'Africa subsahariana a riuscire nell'impresa.[2] Il traguardo fu storico, ma la prestazione al mondiale negativa: gli zairesi furono eliminati dopo la fase a gironi senza riuscire a segnare in nessuna delle tre partite disputate e subendo una sconfitta per 9-0 contro la Jugoslavia,[2] la peggiore per la nazionale africana e il più ampio scarto in una partita della fase finale dei mondiali insieme a Ungheria - El Salvador 10-1 (Spagna 1982).

Il 18 febbraio 2006 il presidente Joseph Kabila decise di adottare un nuovo emblema nazionale passando da quello vecchio in cui era ritratto un leone (da cui il vecchio soprannome lions) a quello odierno in cui il leone è stato sostituito da un leopardo e cambiando, quindi, anche il soprannome della squadra nazionale.

La squadra ha vinto due Coppe d'Africa, una come RD del Congo (o Congo-Kinshasa) nel 1968 e una come Zaire nel 1974, e due campionati delle nazioni africane (2009 e 2016), record condiviso con il Marocco.

Nella graduatoria FIFA in vigore da agosto 1993 il miglior posizionamento raggiunto è stato il 28º posto nel luglio 2017, mentre il peggiore è stato il 133º posto di ottobre 2011; occupa il 67º posto della graduatoria.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

La fondazione della Fédération Congolaise de Football-Association (FECOFA) risale al 1919, quando lo stato non era ancora indipendente.

L'esordio del Congo belga risale al 1948, contro la Rhodesia Settentrionale, oggi Zambia, e si concluse con un successo congolese per 3-2.

Nel 1962 la federcalcio si affiliò alla FIFA e nel 1963 alla CAF.

L'11 aprile 1963 la squadra disputò la sua prima partita ufficiale, contro la Mauritania, nel torneo L'Amitié di Dakar, in Senegal, e vinse per 6-0.

Anni di gloria (1968-1974)[modifica | modifica wikitesto]

La Repubblica Democratica del Congo vinse la Coppa d'Africa 1968 disputata in Etiopia, battendo in finale il Ghana per 1-0.

Il 22 novembre 1969 fece registrare la più larga vittoria della propria storia, sconfiggendo per 10-1 lo Zambia. Anche se in questo periodo svariati giocatori congolesi militavano nei campionati europei (soprattutto il campionato belga), la nazionale era costituita principalmente da giocatori che militavano nel campionato locale. Tra i giocatori militanti all'estero vi era Julien Kialunda, che giocò la Coppa d'Africa 1972 con lo Zaire all'epoca della sua militanza nell'Anderlecht.

Lo Zaire vinse la Coppa d'Africa 1974 in Egitto. I leopardi sconfissero la Guinea per 2-1, il Rep. del Congo per 2-1 e le Mauritius per 4-1. In semifinale ebbero la meglio sull'Egitto per 3-2 e in finale pareggiarono con lo Zambia per 2-2. Nella ripetizione della finale, due giorni dopo, vinsero per 2-0. Mulamba Ndaye fu capocannoniere del torneo con 9 gol segnati, record per il torneo. La squadra fece poi un trionfale ritorno in patria sull'aereo di stato concesso per l'occasione dal presidente Mobutu, che convocò la formazione nel suo palazzo presidenziale per assegnare a ogni singolo calciatore un sostanzioso premio in denaro che avrebbe consentito a ognuno di sistemare per sempre le proprie famiglie.[2]

Lo Zaire divenne la prima nazionale dell'Africa subsahariana a qualificarsi per il campionato del mondo di calcio qualificandosi per Germania Ovest 1974 a spese del Marocco, che aveva rappresentato l'Africa a Messico 1970 e che fu sconfitto dai congolesi per 3-0 in un decisivo incontro giocato a Kinshasa. Ai mondiali lo Zaire non riuscì a segnare in nessuno dei tre incontri della prima fase:[2] nella prima partita venne sconfitto dalla Scozia per 2-0,[2] quindi nella seconda subì la più larga sconfitta della sua storia a Gelsenkirchen contro la Jugoslavia (9-0).[2]

Nell'ultima partita del girone, lo Zaire si trovò di fronte il Brasile di Rivelino,[2] il quale necessitava di una vittoria con almeno tre gol di scarto per accedere alla fase finale della Coppa del Mondo.[2] La Seleçao segnò il primo gol al 13’ del primo tempo con Jairzinho, trovò il bis al 67' con Rivelino e il gol-qualificazione 12 minuti dopo con Valdomiro. Quello che accadde dopo, però, passò alla storia più del punteggio della gara.[2][3]

Sul risultato di 3-0 per i brasiliani fu assegnata una punizione al limite dell'area difesa dagli africani;[2][3] sul pallone si presentò Rivelino, uno dei migliori interpreti dei calci piazzati dell'epoca.[2][3] Prima del fischio dell'arbitro, Joseph Mwepu Ilunga si staccò dalla barriera e calciò il pallone lontano, sfiorando il volto di un incredulo Jairzinho.[2][3] Tra le risate dei giocatori brasiliani e l'allora incomprensibile collera di Mwepu,[2] l'arbitro ammonì quest'ultimo.[2][3] La punizione non sortì alcun effetto e la partita si concluse sul 3-0.[2][3] L'azione di Mwepu, apparentemente inspiegabile,[2][3] era in realtà legata ad una situazione drammatica che stavano vivendo i giocatori africani:[2][3] Mobutu e i suoi uomini, a causa delle sconfitte rimediate prima dell'ultima partita del girone,[2][3] minacciarono la squadra dicendo loro che se avessero perso con più di tre gol di scarto non avrebbero fatto ritorno a casa, e le loro famiglie avrebbero subito un destino simile al loro.[2][3]

Crisi (1974-1990)[modifica | modifica wikitesto]

Eliminata nella prima fase della Coppa d'Africa 1976 con un pari e due sconfitte in tre partite, la squadra congolese non riuscì a qualificarsi per il massimo torneo continentale dal 1978 al 1986, né prese parte alle qualificazioni mondiali per Argentina 1978 e Messico 1986.

Nella Coppa d'Africa 1988 finì ultima nel proprio girone con due pareggi in due partite e fu eliminata.

Ritorno ai vertici (1992-1998)[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1992 al 1996 lo Zaire raggiunse per tre volte consecutive i quarti di finale della Coppa d'Africa. Nel 1992 e nel 1994 fu sconfitto dalla Nigeria e nel 1996 dal Ghana.

Nel 1997 il nome del paese cambiò in Repubblica Democratica del Congo e il soprannome dei calciatori della nazionale divenne simba. L'8 giugno 1997 la nazionale esordì con il nuovo nome a Pointe-Noire, dove perse per 1-0 contro la Repubblica del Congo.

Nella Coppa d'Africa 1998 la RD del Congo, guidata da Louis Watunda, ottenne un sorprendente terzo posto. Batté per 1-0 il quotato Camerun nei quarti di finale, prima di arrendersi al Sudafrica in semifinale (2-1 dopo i tempi supplementari). Nella finale per il terzo posto prevalse sui padroni di casa del Burkina Faso in quello che si rivelò un match rocambolesco: i congolesi andarono sotto di 3 gol, segnarono il gol del 3-1, subirono il gol del 4-1 e poi, in tre minuti, dall'86º all'89º, realizzarono tre gol e pareggiarono l'incontro, portandolo ai supplementari; dopo anche quelli, vinsero ai tiri di rigore per 4-1.

Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Si qualificò anche per la Coppa d'Africa 2000, ma si piazzò terza nel proprio girone e fu eliminata. Nel Coppa d'Africa 2002 fu eliminata ai quarti di finale dal Senegal, mentre nel 2004 fu estromessa al primo turno, dopo aver subito tre sconfitte in altrettanti incontri di prima fase.

Nel 2006, sotto la guida del francese Claude Le Roy, la squadra fu eliminata ai quarti di finale dall'Egitto, che vinse per 4-1.

Mancò poi la qualificazione alla Coppa d'Africa 2008, ma vinse il campionato delle nazioni africane 2009, competizione riservata a nazionali composte esclusivamente da calciatori militanti nei campionati africani.

Anni 2010 e 2020[modifica | modifica wikitesto]

Nella Coppa d'Africa 2013 fu eliminata dopo la prima fase, dopo tre pareggi. Nella Coppa d'Africa 2015 si piazzò terza, dopo aver eliminato Congo (4-2 in rimonta dopo uno svantaggio di due gol) nei quarti di finale e aver ceduto alla Costa d'Avorio (3-1) in semifinale, prima di battere la Guinea Equatoriale dopo i tiri di rigore (0-0 dopo i tempi supplementari) nella finale di consolazione.

Nel 2016 si aggiudicò il campionato delle nazioni africane.

Nella Coppa d'Africa 2017 la RD del Congo vinse il proprio girone, ma fu eliminata ai quarti di finale dal Ghana (2-1); Junior Kabananga fu capocannoniere del torneo con 3 gol. Sfiorata la qualificazione al campionato del mondo 2018, a causa di una sconfitta in casa della Tunisia e a un pareggio nel successivo match casalingo contro lo stesso avversario, la RD del Congo fu eliminata dalla Coppa d'Africa 2019 agli ottavi di finale, perdendo ai tiri di rigore contro il Madagascar. Non si qualificò invece alla Coppa d'Africa 2021. Nel 2021, sotto la conduzione di Héctor Cúper, la squadra riuscì a qualificarsi ai play-off per l'accesso al campionato del mondo 2022, ma mancò la qualificazione, venendo eliminata dal Marocco (1-1 all'andata in casa, 4-1 al ritorno in Marocco).

Nell'edizione del 2023 della Coppa d'Africa i leopardi, guidati dal francese Sébastien Desabre, ritornarono ai vertici del calcio continentale, ottenendo il quarto posto. Dopo aver superato il girone con tre pareggi contro Marocco, Tanzania e Zambia, eliminano l'Egitto ai tiri di rigore, in una lunga serie decisa dall'errore dal dischetto di Gabaski, portiere dell'Egitto, e dalla successiva rete dell'estremo difensore congolese Lionel Mpasi. Nel turno successivo superano la Guinea per 3-1 e giunsero in semifinale, dove persero contro i padroni di casa della Costa d'Avorio. Vengono in fine sconfitti ai tiri di rigore dal Sudafrica nella finale per il terzo posto.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Divise storiche[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali 1974
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
-
Coppa d'Africa 2012
Casa Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Erreà
Coppa d'Africa 2015
Casa Trasferta
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
O'Neills

Commissari tecnici[modifica | modifica wikitesto]

Commissari tecnici della Nazionale congolese (Rep. Dem. del Congo)

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Etiopia 1968, Egitto 1974
Costa d'Avorio 2009, Ruanda 2016

Partecipazioni ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Campione
1934 Campione
1938 Campione
1950 Campione
1954 Campione
1958 Campione
1962 Campione
1966 Campione
1970 Campione
1974 Campione
1978 Campione
1982 Campione
1986 Campione
1990 Campione
1994 Campione
1998 Campione
2002 Campione
2006 Campione
2010 Campione
2014 Campione
2018 Campione
2022 Campione
Coppa d'Africa
Edizione Risultato
1957 Campione
1959 Campione
1962 Campione
1963 Campione
1965 Campione
1968 Campione
1970 Campione
1972 Campione
1974 Campione
1976 Campione
1978 Campione
1980 Campione
1982 Campione
1984 Campione
1986 Campione
1988 Campione
1990 Campione
1992 Campione
1994 Campione
1996 Campione
1998 Campione
2000 Campione
2002 Campione
2004 Campione
2006 Campione
2008 Campione
2010 Campione
2012 Campione
2013 Campione
2015 Campione
2017 Campione
2019 Campione
2021 Campione
2023 Campione
Campionato delle nazioni africane
Edizione Risultato
Giochi olimpici[4]
Edizione Risultato
1908 Oro
1912 Oro
1920 Oro
1924 Oro
1928 Oro
1936 Oro
1948 Oro
Confederations Cup
Edizione Risultato


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Non partecipante - - - -
1934 Bandiera dell'Italia Italia Non partecipante - - - -
1938 Bandiera della Francia Francia Non partecipante - - - -
1950 Bandiera del Brasile Brasile Non partecipante - - - -
1954 Bandiera della Svizzera Svizzera Non partecipante - - - -
1958 Bandiera della Svezia Svezia Non partecipante - - - -
1962 Bandiera del Cile Cile Non partecipante - - - -
1966 Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra Non partecipante - - - -
1970 Bandiera del Messico Messico Non partecipante - - - -
1974 bandiera Germania Ovest Primo turno 0 0 3 0:14
1978 Bandiera dell'Argentina Argentina Ritirata - - - -
1982 Bandiera della Spagna Spagna Non qualificata - - - -
1986 Bandiera del Messico Messico Non partecipante - - - -
1990 Bandiera dell'Italia Italia Non qualificata - - - -
1994 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Non qualificata - - - -
1998 Bandiera della Francia Francia Non qualificata - - - -
2002 Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud / Bandiera del Giappone Giappone Non qualificata - - - -
2006 Bandiera della Germania Germania Non qualificata - - - -
2010 Bandiera del Sudafrica Sudafrica Non qualificata - - - -
2014 Bandiera del Brasile Brasile Non qualificata - - - -
2018 Bandiera della Russia Russia Non qualificata - - - -
2022 Bandiera del Qatar Qatar Non qualificata - - - -

Tutte le rose[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo FIFA 1974
Kazadi, 2 Mwepu, 3 Mukombo, 4 Bwanga, 5 Lobilo, 6 Kilasu, 7 Tshinabu, 8 Mana, 9 Kembo Kembo, 10 Kidumu, 11 Kabasu, 12 Tubilandu, 13 Ndaye, 14 Mayanga Maku, 15 Kibonge, 16 Mwape, 17 Ngoie, 18 Mavuba, 19 Mbungu, 20 Ntumba, 21 Kakoko, 22 Kalambay, CT: Vidinić

Coppa d'Africa[modifica | modifica wikitesto]

Coppa d'Africa 1968
Ebengo, P Kazadi, P Matumona, D Katumba, D Mbuli, D Mukombo, C Kembo Kembo, C Kibonge, C Kidumu, A Kalala Mukendi, A Mwana Kasongo, ? Bilengi, ? Kabamba, ? Lembi, ? Mange, ? Mokili, ? Mulongo, ? Mungamuni, ? Muwawa, ? Mvukani, ? Mwila, ? Ngenyibungi, ? Tshimanga, CT: Csanádi
Coppa d'Africa 1974
Tubilandu, P Kazadi, D Lobilo, D Bwanga, D Mwepu, C Kembo Kembo, C Ngoie, C Kibonge, C Mavuba, C Mayanga Maku, C Kidumu, C Mukombo, C Tshinabu, C T. Mbungu, A E. Mbungu, A Kakoko, A Mana, A Ndaye, CT: Vidinić
Coppa d'Africa 1988
Merikani, D Kalau, D Makengo, D Mutombo, D N'Galula, D N'Gombo, D N'Kongolo, C Kinkomba Kingambo, C Lemba, C Mbote, C Menayane, C Muntubila, A Kabongo, A Mapuata N'Kiambi, A Mobati, A N'Kama, CT: Pfister
Coppa d'Africa 1992
Merikani, 2 Taifan, 3 Tomisi, 4 N'Galula, 5 Kasongo, 6 Lukose, 7 Makongo, 8 Makengo, 9 Muya, 10 Ngombo, 11 Lemba, 12 Etshele, 13 Kingambo, 14 Mayanga, 15 Mukanya, 16 Mbote, 17 Simba, 18 Menayane, 19 Assombalanga, 20 Balenga, 21 N'Gole, 22 Ngombe, CT: Kulala
Coppa d'Africa 1994
Mpia, 2 Mukuayanzo, 3 Tambwe, 4 Danga, 5 Kasongo, 6 Lukose, 7 Lukima, 8 Makengo, 9 Ngombo, 10 Nzau, 11 Lemba, 12 Lembi, 13 Mateso, 14 Mukanya, 15 Mbote, 16 Ngwengwe, 17 Elonga-Ekakia, 18 Lukaku, 19 Mbunga, 20 Nsimba, 21 Ngoy, 22 Ngaduane, CT: Kulala
Coppa d'Africa 1996
Babale, 2 Merikani, 3 Tambwe, 4 Danga, 5 Mazingu-Dinzey, 6 Hitoto, 7 Kasongo, 8 Lukose, 9 Monka, 10 Kabongo, 11 Lembi, 12 Kalenga, 13 Kiniambi, 14 Mamale, 15 Mukanya, 16 N'Dinga, 17 Essende, 18 Lukaku, 19 Kasongo, 20 N'Gole, 21 Ngonge, 22 Ngaduane, CT: Ertuğral-Lusadusu
Coppa d'Africa 1998
Kombe, 2 Kimoto, 3 Kisombe, 4 Makenga, 5 Kabongo, 6 Selenge, 7 Banza, 8 Hitoto, 9 Mbuilua, 10 Simba, 11 Litimba, 12 Mayala, 13 Bakasu, 14 Mungongo, 15 Bazamba, 16 Mbayo, 17 Mamale, 18 Kanokene, 19 Bapupa, 20 Bembuena-Keve, 21 Ilunga, 22 Mtshipayi, CT: Watunda
Coppa d'Africa 2000
Mayala, 2 Bageta, 3 Kasongo, 4 Yuvuladio, 5 Bakasu, 6 Mukando, 7 Banza, 8 Nsilulu, 9 Ngonge, 10 Mputu, 11 Mamale, 12 Kombe, 13 Mangituka, 14 Mazingu-Dinzey, 15 Londji, 16 Apataki, 17 Mulekelayi, 18 Yemweni, 19 Mbabu, 20 Bazamba, 21 Kibwey, 22 Mampuya, CT: Lusadusu
Coppa d'Africa 2002
Kalemba, 2 Kayembe, 3 Kisombe, 4 Yuvuladio, 5 Bakasu, 6 Mayélé, 7 Essengo, 8 Mbiyavanga, 9 LuaLua, 10 Mulekelayi, 11 Kimoto, 12 Kombe, 13 Bageta, 14 Boeka-Lisasi, 15 Kasongo, 16 Apataki, 17 Manzamgala, 18 Nonda, 19 Mbayo, 20 Muamba Musasa, 21 Tekumu, 22 Babale, CT: Watunda
Coppa d'Africa 2004
Kombe, 2 Musasa, 3 Muzinga, 4 Mubiala, 5 Kalala, 6 Luntala, 7 Kalulika, 8 Ndiwa, 9 LuaLua, 10 Masudi, 11 Musasa, 12 Matingou, 13 Ngoy, 14 Mazingu-Dinzey, 15 Ilunga, 16 Lukata, 17 Piana, 18 Mbayo, 19 Biscotte, 20 Kisombe, 21 Nzuzi, 22 Kidiaba, CT: Wadsworth
Coppa d'Africa 2006
Kalemba, 2 Mubiala, 3 Nsumbu, 4 Tshinyama, 5 Biscotte, 6 Milambo, 7 Kinkela, 8 Mputu, 9 LuaLua, 10 Matumona, 11 Mbayo, 12 Matingou, 13 Lubanzadio, 14 Ilongo, 15 Ilunga, 16 Tampungu, 17 Lelo, 18 Bokese, 19 Kalala, 20 Kabundi, 21 Kasongo, 22 Musasa, 23 Chansa, CT: Le Roy
Coppa d'Africa 2013
Kidiaba, 2 Mpeko, 3 Kasusula, 4 Kabangu, 5 Mulemo, 6 Manzia, 7 Mulumbu, 8 Mputu, 9 Mbokani, 10 Matumona, 11 Kanda, 12 Ilunga, 13 Kaluyituka, 14 Mabiala, 15 LuaLua, 16 Mandanda, 17 Mongongu, 18 Makiadi, 19 Mbemba, 20 Luvumbu, 21 Zakuani, 22 Kisombe, 23 Bakala, CT: Le Roy
Coppa d'Africa 2015
Kidiaba, 2 Mpeko, 3 Kasusula, 4 Oualembo, 5 Munganga, 6 Makiadi, 7 Mulumbu, 8 Kage, 9 Mbokani, 10 Kebano, 11 Bolasie, 12 Mabele, 13 Kabananga, 14 Zakuani, 15 Kimwaki, 16 Kudimbana, 17 Mongongu, 18 Mabwati, 19 Bokila, 20 Mabidi, 21 Mubele, 22 Mbemba, 23 Mandanda, CT: Ibengé
Coppa d'Africa 2017
Matampi, 2 Mpeko, 3 N'Sakala, 4 Ikoko, 5 Tisserand, 6 Kabananga, 7 Mulumbu, 8 M'Poku, 9 Mbokani, 10 Kebano, 11 Botaka, 12 Bolingi, 13 Lomalisa, 14 Zakuani, 15 Mulumba, 16 Kudimbana, 17 Bakambu, 18 Bokadi, 19 Bokila, 20 Maghoma, 21 Mubele, 22 Mbemba, 23 Kiassumbua, CT: Ibengé
Coppa d'Africa 2019
Matampi, 2 Mpeko, 3 Muzinga, 4 Ungenda, 5 Tisserand, 6 Akolo, 7 Mulumbu, 8 Mputu, 9 Bolingi, 10 M'Poku, 11 Bolasie, 12 Moke, 13 Elia, 14 Masuaku, 15 Luyindama, 16 Mossi, 17 Bakambu, 18 Bokadi, 19 Assombalonga, 20 Maghoma, 21 Shabani, 22 Mbemba, 23 Mandanda, CT: Ibengé
Coppa d'Africa 2023
Mpasi, 2 Inonga, 4 Bayeye, 5 Batubinsika, 6 Tshibola, 7 Diangana, 8 Moutoussamy, 10 Bongonda, 11 Silas, 12 Kayembe, 13 Elia, 14 Kakuta, 15 Bushiri, 16 Bertaud, 17 Bakambu, 18 Pickel, 19 Mayele, 20 Wissa, 21 Siadi, 22 Mbemba, 23 Banza, 24 Kalulu, 25 Mfulu, 26 Masuaku, CT: Desabre

Rosa attuale[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei giocatori convocati per la Coppa delle nazioni africane 2023, che si disputerà fra il 13 gennaio e l'11 febbraio 2024.

Statistiche aggiornate al termine del loro percorso nel torneo, in cui si sono classificati quarti.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
1 P Lionel Mpasi 1º agosto 1994 (29 anni) 16 0 Bandiera della Francia Rodez
21 P Baggio Siadi 21 luglio 1997 (26 anni) 11 0 Bandiera della Francia Rodez
16 P Dimitry Bertaud 6 giugno 1998 (25 anni) 3 0 Bandiera della RD del Congo TP Mazembe
22 D Chancel Mbemba 8 agosto 1994 (29 anni) 83 6 Bandiera della Francia Olympique Marsiglia
26 D Arthur Masuaku 7 novembre 1993 (30 anni) 26 3
2 D Henoc Inonga Baka 1º novembre 1993 (30 anni) 19 0
24 D Gédéon Kalulu 29 agosto 1997 (26 anni) 15 0
5 D Dylan Batubinsika 15 febbraio 1996 (28 anni) 9 0
12 D Joris Kayembe 8 agosto 1994 (29 anni) 6 0
4 D Brian Bayeye 30 giugno 2000 (23 anni) 3 0 Bandiera dell'Italia Ascoli
15 D Rocky Bushiri 30 novembre 1999 (24 anni) 2 0
13 C Meschak Elia 6 agosto 1997 (26 anni) 44 8
8 C Samuel Moutoussamy 12 agosto 1996 (27 anni) 35 0
14 C Gaël Kakuta 21 giugno 1991 (32 anni) 25 3
10 C Theo Bongonda 20 novembre 1995 (28 anni) 19 3
6 C Aaron Tshibola 25 gennaio 1995 (29 anni) 15 1
11 C Silas Katompa Mvumpa 6 ottobre 1998 (25 anni) 14 1
18 C Charles Pickel 15 maggio 1997 (26 anni) 13 0
7 C Grady Diangana 19 aprile 1998 (26 anni) 6 0
25 C Omenuke Mfulu 20 marzo 1994 (30 anni) 6 0
17 A Cédric Bakambu 11 aprile 1991 (33 anni) 54 16
20 A Yoane Wissa 3 settembre 1996 (27 anni) 25 5
19 A Fiston Kalala Mayele 24 giugno 1994 (29 anni) 17 2
23 A Simon Banza 13 agosto 1996 (27 anni) 9 0

Record individuali[modifica | modifica wikitesto]

Dati aggiornati al 10 febbraio 2024.[5]

I calciatori in grassetto sono ancora attivi con la nazionale.

Classifica presenze[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Giocatore Presenze Reti Periodo
1 Chancel Mbemba 83 6 2011-
2 Issama Mpeko 81 1 2012-
3 Muteba Kidiaba 64 0 2002-2015
4 Cédric Bakambu 54 16 2015-
5 Zola Matumona 53 9 2002-2014
Trésor Mputu 14 2004-2022
7 Joël Kimwaki 52 3 2009-2016
8 Yannick Bolasie 50 9 2013-2022
9 Marcel Mbayo 4 1996-2011
10 Dieumerci Mbokani 49 22 2005-2022

Classifica reti[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Giocatore Reti Pres. Periodo Media gol
1 Dieumerci Mbokani 22 49 2005-2022 0.44
2 Cédric Bakambu 16 54 2015- 0.27
3 Shabani Nonda 14 22 2000-2008 0.63
4 Trésor Mputu 53 2004-2022 0.26
5 Jean-Jacques Yemweni 12 16 2000-2007 0.75
6 Ndaye Mulamba 10 20 1973-1976 0.50
7 Ngoy Kabongo 21 1981-1991 0.48

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Men's Ranking, su fifa.com. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Buffa.
  3. ^ a b c d e f g h i j Addio a Mwepu, l'eroe della punizione al contrario ai Mondiali del 1974, gazzetta.it.
  4. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  5. ^ Congo-Kinshasa - Record International Players, su www.rsssf.org. URL consultato il 5 febbraio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Federico Ferri, Federico Buffa, Storie Mondiali: Arancia Meccanica (1974), Sky Sport, 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio