Commissione europea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Commissione Europea)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Commissione europea
Ursula von der Leyen, attuale presidente della Commissione europea.
OrganizzazioneBandiera dell'Unione europea Unione europea
TipoOrgano esecutivo
In caricaCommissione von der Leyen (PPE-PSE-ALDE-ECR)
da1º dicembre 2019
Istituito1º gennaio 1958
PredecessoreCommissione delle Comunità europee
Operativo dal1968
PresidenteBandiera della Germania Ursula von der Leyen
Durata mandato5 anni
Impiegati32 399 (1º gennaio 2019)
SedePalazzo Berlaymont,
Bruxelles
Indirizzo200 Rue de la Loi
Sito webec.europa.eu/

La Commissione europea è una delle principali istituzioni dell'Unione europea, suo organo esecutivo e promotrice del processo legislativo.[1] È composta da delegati (uno per ogni Stato membro dell'Unione europea, detto Commissario), a ciascuno dei quali è richiesta la massima indipendenza decisionale dal governo nazionale che lo ha indicato. La Commissione tuttavia è legata anche da un particolare tipo di rapporto fiduciario nei confronti del Parlamento Europeo. Ha la sua sede principale nel Palazzo Berlaymont a Bruxelles.

Rappresenta e tutela gli interessi dell'Unione europea nella sua interezza e avendo il monopolio del potere di iniziativa legislativa, propone l'adozione degli atti normativi dell'UE, la cui approvazione ultima spetta al Parlamento europeo e al Consiglio dell'Unione europea; è responsabile inoltre dell'attuazione delle decisioni politiche da parte degli organi legislativi,[2] gestisce i programmi UE e la spesa dei suoi fondi strutturali.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'integrazione europea.
Palazzo Berlaymont
La sala riunioni della Commissione
Logo della Commissione Europea all'ingresso del Berlaymont (evocazione stilizzata dell'edificio).

Il nucleo originario da cui deriva l'attuale Commissione europea fu l'"Alta autorità della Comunità europea del carbone e dell'acciaio", creata nel 1951 e insediatasi il 10 agosto 1952 a Lussemburgo. L'Alta autorità era presieduta dal francese Jean Monnet ed era composta da nove membri (2 membri per gli stati membri più grandi, 1 membro per quelli più piccoli). I Trattati di Roma del 1957 affiancarono alla CECA la Comunità Economica Europea e la Comunità europea dell'energia atomica, entrambe dotate di una propria "Commissione". Primo Presidente della Commissione CEE fu il tedesco Walter Hallstein, mentre il primo Presidente della Commissione Euratom fu il francese Louis Armand. La prima riunione della Commissione della CEE si svolse il 16 gennaio 1958.

La Commissione Hallstein ottenne dei successi significativi nel processo di armonizzazione delle legislazioni degli stati membri e riuscì gradualmente ad affermare la propria influenza e la propria autorità, anche grazie all'appoggio della Corte di Giustizia Europea[3]. La Commissione Hallstein II subì le tensioni provocate dall'opposizione tra la Francia di Charles de Gaulle e gli altri stati membri su una serie di argomenti delicati per la CEE, quali l'ingresso del Regno Unito nella Comunità, l'elezione diretta del Parlamento europeo, il piano Fouchet di unione politica e la Politica Agricola Comune. Hallstein stesso rimase vittima di questa situazione: nel 1967 fu indotto a dimettersi e non gli venne assegnato un nuovo mandato.

I tre esecutivi europei (Alta autorità della CECA, Commissione della CEE, Commissione dell'Euratom) coesistettero fino al 1º luglio 1967, quando il Trattato di fusione portò a combinarli in un unico organismo, la Commissione delle Comunità europee, presieduta dal belga Jean Rey. La Commissione Rey portò a compimento l'unione doganale nel 1968 e si impegnò per l'elezione diretta del Parlamento europeo[4].

Nei primi anni settanta la Commissione Malfatti e la Commissione Mansholt proseguirono con il lavoro sulla cooperazione monetaria e gestirono il primo allargamento delle Comunità europee, con l'ingresso di Regno Unito, Irlanda e Danimarca nel 1973[5][6]. Alla Commissione Mansholt succedettero le commissioni Ortoli e Jenkins. Roy Jenkins fu il primo Presidente della Commissione a partecipare a un vertice del G8 in rappresentanza dell'intera Comunità[7]. Nei primi anni ottanta la Commissione Thorn curò l'allargamento delle Comunità verso Sud (Grecia, Spagna e Portogallo[8]).

Jacques Delors presiedette la Commissione dal 1985 al 1995 (Commissioni Delors I, II e III) e fu uno dei Presidenti più carismatici ed incisivi nella storia della Commissione europea, capace di indicare obiettivi ambiziosi e dare speranza alla costruzione europea[9][10]. Delors e le sue Commissioni promossero con forza lo sviluppo e il rafforzamento dell'integrazione europea, portarono a compimento la creazione del mercato unico, prepararono il terreno per la creazione dell'euro e gestirono il passaggio dalla CEE all'Unione europea con il Trattato di Maastricht[11].

Nel 1995 entrò in carica la Commissione Santer, che continuò a preparare l'introduzione dell'euro e che gestì il Trattato di Amsterdam, che aumentò i poteri della Commissione europea[12]. Tuttavia, nel 1999 l'intera Commissione fu costretta a dimettersi dal Parlamento europeo a causa di accuse di corruzione contro alcuni suoi membri. Si trattò del primo e finora solo caso di dimissioni dell'intera Commissione ad opera del Parlamento, e segnò una svolta importante nel processo di affermazione dell'influenza del Parlamento europeo e dei suoi poteri di controllo sulla Commissione[13].

La Commissione Prodi, in carica dal 1999 al 2004, gestì l'introduzione dell'euro, l'allargamento ai 10 nuovi stati membri nel 2004 e il Trattato di Nizza. Nel 2004 il Parlamento europeo tornò a condizionare l'approvazione della nuova Commissione, la Commissione Barroso, bocciando la nomina del commissario italiano designato Rocco Buttiglione, poi sostituito con Franco Frattini[14]. La prima Commissione Barroso dovette gestire il processo di approvazione della Costituzione europea, poi fallito, e la successiva elaborazione ed approvazione del Trattato di Lisbona.

Nel 2010 è entrata in carica la seconda Commissione Barroso. In base al nuovo Trattato di Lisbona, la Commissione è stata "eletta" dal Parlamento europeo, non meramente "approvata"; come già nel 2004 il Parlamento ha bocciato la nomina di una commissaria designata. Sempre in base al nuovo Trattato, l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza è ora un membro della Commissione e un suo vicepresidente di diritto[15][16].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Composizione e nomina[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione è composta da 27 commissari (uno per stato membro compreso il presidente)[17], scelti tra le personalità di spicco dello Stato membro di appartenenza. Tra i membri sono compresi il presidente e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (PESC) in veste di vicepresidente. Il presidente può nominare altri vicepresidenti.

I commissari non sono legati da alcun titolo di rappresentanza con lo Stato da cui provengono, in quanto i commissari devono agire nell'interesse generale dell'Unione; per tale motivo la Commissione viene definita come "organo di individui" a differenza del Consiglio qualificato come "organo di Stati". Questo principio viene sancito dall'art. 17 del Trattato sull'Unione europea (TUE):

«[..] I membri della Commissione sono scelti in base alla loro competenza generale e al loro impegno europeo e tra personalità che offrono tutte le garanzie di indipendenza.»

«[..] La Commissione esercita le sue responsabilità in piena indipendenza. Fatto salvo l'articolo 18, paragrafo 2, i membri della Commissione non sollecitano né accettano istruzioni da alcun governo, istituzione, organo o organismo. Essi si astengono da ogni atto incompatibile con le loro funzioni o con l'esecuzione dei loro compiti.»

Dato l'alto numero di commissari venutosi a creare a seguito degli allargamenti, il trattato chiamato "di Lisbona " prevedeva che "a decorrere dal 1º novembre 2014, la Commissione [sarebbe stata] composta da un numero di membri, compresi il Presidente e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, corrispondente ai due terzi del numero degli Stati membri, a meno che il Consiglio europeo, deliberando all'unanimità, non decida di modificare tale numero." Il Consiglio europeo dell'11 e 12 dicembre 2008[18][19] ha deciso che il sistema di rotazione non entrerà in funzione.

La durata del mandato dei membri è di 5 anni, che corrispondono alla durata delle legislature del Parlamento europeo.

La procedura di nomina è disciplinata dall'art. 17 par. 7 del TUE e ha subìto notevoli variazioni nel corso del tempo.

Un tempo erano gli stati membri che nominavano tutta la Commissione di comune accordo, ma successivamente il ruolo del Parlamento crebbe d'importanza. Attualmente, il presidente della Commissione è proposto dal Consiglio europeo, che decide a maggioranza qualificata. Il trattato di Lisbona impone che, nella scelta, sia tenuto conto dei risultati delle elezioni europee. Il candidato deve poi essere eletto dal Parlamento europeo a maggioranza assoluta. Se il candidato non ottiene l'elezione, il Consiglio europeo, entro un mese, deve presentare un altro candidato.

Alla conferma della carica, il presidente della Commissione, in accordo con il Consiglio dell'Unione europea, sceglie i rimanenti commissari sulla base delle nomine proposte da ognuno degli Stati membri. Alla fine l'intera Commissione deve essere approvata dal Parlamento europeo (che ha anche facoltà di porre in essere audizioni per vagliare le candidature dei singoli commissari), per poi essere definitivamente nominata dal Consiglio europeo.

Organizzazione interna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Direzione generale della Commissione europea.

Con l'espressione "Commissione europea" non si indica solo l'insieme dei 27 commissari, ma anche l'insieme delle strutture burocratiche che fanno loro riferimento e al personale da esse impiegato. La Commissione europea è infatti strutturata in Direzioni Generali (DG), l'equivalente dei ministeri o dicasteri degli ordinamenti statuali, suddivisi a loro volta in direzioni e queste ultime in unità.

Ogni commissario europeo è a capo di una Direzione Generale, che prepara documenti e proposte di iniziative, ed è assistito nel suo lavoro da un gabinetto, che offre invece al commissario consigli e assistenza di tipo più strettamente politico.

Struttura e funzioni[modifica | modifica wikitesto]

La Commissione europea è un organo collegiale, strutturato all'interno con un'ampia delega di funzioni a singoli commissari, che guidano le direzioni generali.

Le deliberazioni dell'istituzione vengono prese a maggioranza del numero dei suoi membri.

Per quel che riguarda i compiti, descritti nell'art 17 par. 1 del Trattato sull'Unione Europea (TUE), sono

«1. La Commissione promuove l'interesse generale dell'Unione e adotta le iniziative appropriate a tal fine. Vigila sull'applicazione dei trattati e delle misure adottate dalle istituzioni in virtù dei trattati. Vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione sotto il controllo della Corte di giustizia dell'Unione europea. Dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi. Esercita funzioni di coordinamento, di esecuzione e di gestione, alle condizioni stabilite dai trattati. Assicura la rappresentanza esterna dell'Unione, fatta eccezione per la politica estera e di sicurezza comune e per gli altri casi previsti dai trattati. Avvia il processo di programmazione annuale e pluriennale dell'Unione per giungere ad accordi interistituzionali.»

Questa disposizione fa l'istituzione custode e garante della legalità comunitaria, compito che la Commissione esercita nei confronti degli Stati membri grazie alla procedura di infrazione.

«formula raccomandazioni o pareri nei settori definiti dal presente trattato, quando questo esplicitamente lo preveda ovvero quando la Commissione lo ritenga necessario»

Si tratta di un potere di raccomandazione di portata generale, coincidente per estensione col campo d'azione del trattato.

«dispone di un proprio potere di decisione e partecipa alla formazione degli atti del Consiglio e del Parlamento europeo, alle condizioni previste dal presente trattato»

La Commissione europea detiene il diritto d'iniziativa nel processo legislativo, cioè la facoltà di proporre la normativa sulla quale decidono poi il Parlamento europeo ed il Consiglio.

Sede di rappresentanza della Commissione europea e del Parlamento europeo a Roma.

«esercita le competenze che le sono conferite dal Consiglio per l'attuazione delle norme da esso stabilite»

Quale organo esecutivo dell'Unione, la Commissione si occupa altresì dell'attuazione pratica delle politiche comuni, della gestione dei programmi dell'Unione e della gestione del bilancio comunitario. Questa competenza è disciplinata anche dall'art. 291 TFUE. Nell'adozione delle misure necessarie per l'attuazione del diritto dell'UE, la Commissione è assistita da comitati composti da rappresentanti degli Stati membri, da esperti, da esponenti delle organizzazioni della società civile, del mondo del lavoro e dell'impresa (processo noto in gergo come "comitatologia")[20].

Le riunioni della Commissione si tengono almeno una volta la settimana, di solito il mercoledì nella sede di Bruxelles o in quella di Strasburgo se a Bruxelles vi è un'assemblea del Parlamento. Le sedute si tengono a porte chiuse e sono riservate, tuttavia gli ordini del giorno delle sedute e i verbali prodotti sono disponibili per la consultazione sul sito istituzionale.

La Commissione europea ha il potere di sanzionare gli stati membri inadempienti nell'attuazione delle decisioni e per i ritardi nell'approvazione di leggi in recepimento di direttive comunitarie.

Nelle capitali dei Paesi membri vi sono sedi di rappresentanza che assicurano il coordinamento tra le strutture centrali della Commissione e quelle dei Governi dei singoli Paesi. La rappresentanza in Italia ha sede in Roma, via IV Novembre, 149, presso Palazzo dei Campanari.

È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).[21]

Commissione 2019-2024[modifica | modifica wikitesto]

Commissario Immagine Incarico e competenze Stato Partito politico europeo Partito politico nazionale
von der LeyenUrsula von der Leyen Presidente della Commissione europea Bandiera della Germania Germania PPE Unione Cristiano-Democratica di Germania
TimmermansFrans Timmermans Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo

Commissario europeo per il clima
(1º dicembre 2019-22 agosto 2023)

Bandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi PSE Partito del Lavoro
VestagerMargrethe Vestager Vicepresidente esecutivo per un'Europa pronta per l'era digitale

Commissaria europea per la concorrenza

Bandiera della Danimarca Danimarca ALDE Sinistra Radicale
DombrovskisValdis Dombrovskis Vicepresidente esecutivo per un'economia al servizio delle persone

Commissario europeo per i servizi finanziari

Commissario europeo per il commercio (dal 26 agosto 2020)

Bandiera della Lettonia Lettonia PPE Unità
BorrellJosep Borrell i Fontelles Vicepresidente per un'Europa più forte nel mondo

Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza[22]

Bandiera della Spagna Spagna PSE Partito Socialista Operaio Spagnolo
JourováVěra Jourová Vicepresidente per i valori e la trasparenza Bandiera della Rep. Ceca Repubblica Ceca ALDE ANO 2011
SchinasMargaritis Schinas Vicepresidente per la promozione dello stile di vita europeo Bandiera della Grecia Grecia PPE Nuova Democrazia
SefčovičMaroš Šefčovič Vicepresidente per le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche

Commissario europeo per il clima (dal 22 agosto 2023)

Bandiera della Slovacchia Slovacchia PSE Direzione - Socialdemocrazia
ŠuicaDubravka Šuica Vicepresidente per la democrazia e la demografia[23] Bandiera della Croazia Croazia PPE Unione Democratica Croata
HahnJohannes Hahn Commissario europeo per il bilancio e l'amministrazione Bandiera dell'Austria Austria PPE Partito Popolare Austriaco
ReyndersDidier Reynders Commissario europeo per la giustizia Bandiera del Belgio Belgio ALDE Movimento Riformatore
GabrielMarija Gabriel Commissaria europea per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù Bandiera della Bulgaria Bulgaria PPE Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria
KyriakidouStella Kyriakidou Commissaria europea per la salute Bandiera di Cipro Cipro PPE Raggruppamento Democratico
SimsonKadri Simson Commissaria europea per l'energia Bandiera dell'Estonia Estonia ALDE Partito di Centro Estone
UrpilainenJutta Urpilainen Commissaria europea per i partenariati internazionali Bandiera della Finlandia Finlandia PSE Partito Socialdemocratico Finlandese
BretonThierry Breton Commissario europeo per il mercato interno Bandiera della Francia Francia Indipendente
HoganPhil Hogan

(2019-2020)

Commissario europeo per il commercio Bandiera dell'Irlanda Irlanda PPE Fine Gael
Mairead McGuinness
(dal 2020)
Commissaria europea per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'unione dei mercati dei capitali
GentiloniPaolo Gentiloni Commissario europeo per l'economia Bandiera dell'Italia Italia PSE Partito Democratico
SinkevičiusVirginijus Sinkevičius Commissario europeo per l'ambiente, gli oceani e la pesca Bandiera della Lituania Lituania Nessuno

(gruppo Verdi/ALE)[24]

Unione dei Contadini e dei Verdi di Lituania
SchmitNicolas Schmit Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali Bandiera del Lussemburgo Lussemburgo PSE Partito Operaio Socialista Lussemburghese
DalliHelena Dalli Commissaria europea per l'uguaglianza Bandiera di Malta Malta PSE Partito Laburista
WojciechowskiJanusz Wojciechowski Commissario europeo per l'agricoltura Bandiera della Polonia Polonia ECR Diritto e Giustizia
FerreiraElisa Ferreira Commissaria europea per la coesione e le riforme Bandiera del Portogallo Portogallo PSE Partito Socialista
VăleanAdina-Ioana Vălean Commissaria europea per i trasporti Bandiera della Romania Romania PPE Partito Nazionale Liberale
LenarčičJanez Lenarčič Commissario europeo per la gestione delle crisi Bandiera della Slovenia Slovenia Indipendente
JohanssonYlva Johansson Commissaria europea per gli affari interni Bandiera della Svezia Svezia PSE Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia
VárhelyiOlivér Várhelyi Commissario europeo per la politica di vicinato e l'allargamento Bandiera dell'Ungheria Ungheria Indipendente[25]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Come funziona l'Unione europea. Guida del cittadino alle istituzioni dell'UE, su op.europa.eu, 2014, p. 20, ISBN 978-92-79-39916-9. URL consultato il 26 dicembre 2023.
  2. ^ La Commissione europea, su europa.eu, Portale dell'Unione europea. URL consultato il 10 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2009).
  3. ^ D.-J. Eppink, Life of a European Mandarin: Inside the Commission, Lannoo, Tielt 2007, pp. 221-222.
  4. ^ Discover the former Presidents: The Rey Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  5. ^ Discover the former Presidents: The Mansholt Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  6. ^ Discover the former Presidents: The Malfatti Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  7. ^ EU and the G8, su deljpn.ec.europa.eu, European Commission (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2007).
  8. ^ Discover the former Presidents: The Thorn Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  9. ^ The new Commission - some initial thoughts, su bmbrussels.be, Burson-Marsteller, 2004 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2006).
  10. ^ Giles Merritt, A Bit More Delors Could Revamp the Commission, su iht.com, International Herald Tribune, 21 gennaio 1992 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2008).
  11. ^ Discover the former Presidents: The Delors Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  12. ^ Discover the former Presidents: The Santer Commission, su ec.europa.eu, European Commission (web portal).
  13. ^ Angelina Topan, The resignation of the Santer-Commission: the impact of 'trust' and 'reputation' (PDF), su eiop.or.at, European Integration Online Papers, 30 settembre 2002.
  14. ^ Troll Tobais, “We have to democratise procedures”, su cafebabel.com, Café Babel, 2 novembre 2004 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2005).
  15. ^ The Union's institutions: Commission, su europa.eu, Europa (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2012).
  16. ^ Council of the European Union, Brussels European Council 21/22 June 2007: Presidency Conclusions (PDF), su consilium.europa.eu, 20 giugno 2007.
  17. ^ Art. 17 par. 5 del trattato sull'Unione europea (TUE) modificato dal trattato di Lisbona.
  18. ^ La Commissione europea
  19. ^ http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/fr/ec/104669.pdf
  20. ^ Comitatologia, su ec.europa.eu.
  21. ^ (EN) List of All ETSI Full Members - ETSI Associate Members - Observers - Counsellors
  22. ^ Secondo il Trattato di Lisbona l'Alto rappresentante è, di diritto, vicepresidente della Commissione.
  23. ^ Dubravka Šuica guiderà inoltre le attività della Commissione nell'ambito della conferenza sul futuro dell'Europa.
  24. ^ Gli europarlamentari dell'Unione dei Contadini e dei Verdi di Lituania sono iscritti al gruppo I Verdi/Alleanza Libera Europea, ma il partito non aderisce a nessun partito politico europeo.
  25. ^ È considerato molto vicino al primo ministro ungherese Viktor Orbán e al suo partito Fidesz.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN213728962 · ISNI (EN0000 0001 2162 673X · SBN SBNV011357 · LCCN (ENno95038119 · GND (DE1024466-9 · BNE (ESXX113349 (data) · BNF (FRcb12421727r (data) · J9U (ENHE987007368347905171 · CONOR.SI (SL337679971 · WorldCat Identities (ENlccn-no95038119