Biella

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 1 apr 2010 alle 21:34 di Melquíades (discussione | contributi) (Aggiorno il numero di abitanti)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando la parte del motore, vedi Biella (meccanica).

Template:Comune

«Biella tra 'l monte e il verdeggiar de' piani
lieta guardante l'ubere convalle,
ch'armi ed aratri e a l'opera fumanti
camini ostenta»

Biella (Bièla in piemontese) è un comune italiano di 45.722 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia nel Piemonte settentrionale.

Geografia fisica

Biella è situata ai piedi delle Alpi biellesi, sezione delle Alpi Pennine, al centro di rilievi montuosi ricchi di sorgenti (Massiccio del Bo, monti Mucrone - con l'omonimo lago - e Camino cuore di questa sezione) che alimentano i torrenti Elvo a ovest della città, Oropa e Cervo a est.

Ingrandisci
Panorama di Biella: sulla sinistra, quartiere di Riva, strada di accesso alla Valle Cervo;
al centro, la collina di Pavignano e gli stabilimenti lanieri; sulla destra l'abitato di Chiavazza.
Ingrandisci
Panorama di Biella

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Biella.

Il clima di Biella è quello tipico delle zone prealpine. In inverno il termometro scende sovente sotto lo zero, con frequenti nevicate e gelate. La primavera e l'autunno sono le stagioni più piovose, con le maggiori concentrazioni in Maggio e Novembre. L'estate è calda e quasi mai afosa, alcune volte le temperature arrivano a toccare e, a volte, superare i 30°C, ma raramente si oltrepassano i 35°C. Frequenti in questa stagione sono i temporali.

  • Classificazione climatica: zona E
  • Gradi Giorno 2.589
  • Accensione Impianti Termici: il limite massimo consentito è di 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 15 aprile (b)

Storia

Le origini della città

In base ad antichi ritrovamenti preistorici si ha la certezza che i primi abitanti del Biellese furono celti e liguri; essi si stabilirono vicino ai corsi d'acqua e si dedicarono alla pesca, alla caccia e, in seguito, alla pastorizia.

Una popolazione ligure - i Vittimuli o Victimuli - si sviluppò lungo i territori della zona della Bessa (pianura biellese) e sfruttò i giacimenti auriferi che dopo le glaciazioni si erano disciolti nel torrente Elvo. Tale sfruttamento continuò anche in epoca romana e continua tutt'oggi, sia pure come semplice hobby.

Sulla collina dove sorge l'attuale Parco della Burcina vi sono stati verso la fine degli anni cinquanta ritrovamenti di attrezzi da lavoro e monili risalenti all'età del bronzo che testimoniano le antiche origini di Biella.

Bugella

Un documento dell'anno 826 attesta come l'allora Bugella venne donata al conte Bosone da Ludovico il Pio (figlio di Carlo Magno), imperatore del Sacro Romano Impero, di cui Bosone era messo.

È questa la prima volta che il nome della città compare in un testo ufficiale; un altro documento (anno 882) testimonia poi di un'altra cessione, questa volta da parte di Carlo il Grosso alla Chiesa di Vercelli.

Nel X secolo la città è abitata da Alemanni, Longobardi e Franchi, i quali costruiscono le prime mura per difendersi dalle invasioni barbariche. Di questo periodo restano oggi il Battistero. Esisteva anche un'attigua chiesa di Santo Stefano (nome dell'attuale duomo cittadino) attorno ai quali crebbe la città. Di quest'ultima resta soltanto il campanile.

Il borgo medioevale del Piazzo

Lo stesso argomento in dettaglio: Piazzo (Biella).

Il Piazzo, borgo medioevale che costituisce la parte alta di Biella, è considerato il cuore della città e fino al XIX secolo era sede del municipio. All'interno del borgo si possono ammirare spunti architettonici tipicamente medioevali come piazza Cisterna e la duecentesca chiesa di San Giacomo. Il borgo è collegato al resto della città con numerose coste e salite medioevali, ma vi si può accedere più comodamente utilizzando la funicolare gestita dall'agenzia dei trasporti pubblici dell'A.T.A.P.

Rivalità fra i Visconti e i Savoia

Tra il XIV secolo e il XV secolo ci furono numerosi scontri tra i Visconti e i Savoia per conquistare il possesso del Biellese. Nel 1377 una rivolta cittadina capeggiata dal canonico Ardizzone Codecapra pose fine al dominio dei Vescovi di Vercelli, con la dedizione ai Savoia. Sul finire del Quattrocento si costruisce in città la Basilica di San Sebastiano.

Seicento e Settecento

Il XVII secolo vide invece guerre contro i Francesi e gli Spagnoli e la città fu occupata dai primi nel 1704; nel 1706 l'eroico soldato biellese Pietro Micca salvò a prezzo della propria vita la città di Torino e di conseguenza Biella dall'invasione francese.

Il 1º giugno 1772 fu eretta la diocesi di Biella.

Piazza Martiri della Libertà: statua a Quintino Sella; sullo sfondo il Teatro Sociale

Nel 1798 Biella fu però nuovamente occupata dai Francesi con l'approvazione dei liberali biellesi che speravano in un futuro prospero e privo di conflitti. Nella piazza della chiesa di Santo Stefano fu innalzato l'albero della libertà. Dopo la battaglia di Marengo, la città venne annessa alla Francia. Il Congresso di Vienna la ridiede nuovamente ai Savoia.

La via della lana

Nel 1835 lungo le rive del torrente Cervo veniva acquistato da Massimo Sella un edificio del 1695 che era stato prima utilizzato per la torcitura della seta e che sarebbe stato in seguito trasformato in lanificio mentre nel 1866 il nobile Giovanni Battista Rivetti Badone fonda la Filatura Rivetti Padre e Figlio.

Con l'introduzione dei nuovi telai meccanici nasceva così il primo lanificio moderno, con una lavorazione della lana che continuava una tradizione risalente a più di cinquecento anni prima, se si considera che già nel 1245 erano inseriti negli statuti di Biella il Collegio dei Lanaioli e quello dei Tessitori.

Nel 1859 Biella venne liberata dall'assedio delle truppe austriache da Garibaldi entrando così a far parte della provincia di Novara, con la perdita della sua posizione di capoluogo, privilegio che le era stato concesso nel XVII secolo da Carlo Emanuele I di Savoia. Entrerà a far parte della provincia di Vercelli nel 1927, per diventare infine provincia autonoma nel 1992.

Seconda guerra mondiale

Nella seconda guerra mondiale Biella - una delle città fulcro della Resistenza in Piemonte - è stata teatro, con le sue colline e le sue montagne che le fanno da corona rendendola pari ad un'inespugnabile enclave, di intense lotte partigiane e di fatti sanguinosi legati alla guerra civile anche nel periodo post bellico (vedi la strage di Graglia).

Luogo della memoria della Resistenza partigiana contro la tirannide nazifascista è Villa Schneider, un edificio storico oggi sede di un assessorato comunale e di una sala permanente della memoria allestita a ricordo degli eventi accaduti nel biellese negli anni che vanno dal 1943 al 1945.

Anni recenti

Negli anni settanta, grazie all'opera dell'imprenditore Giuseppe Peppo Sacchi, Biella si è presentata all'appuntamento con i libri di storia dei mezzi di comunicazione di massa. È in un ex convitto della periferia della città che nasce Telebiella, prima tv libera italiana e la prima emittente privata a rompere il monopolio della RAI (l'emittente di Sacchi fallì poi negli anni ottanta ed è in seguito rinata sotto altra proprietà). In seguito il mobilificio biellese Aiazzone sarà un altro importante protagonista dello sviluppo delle televisioni locali.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Per le genti del biellese - ribelli da sempre al servaggio e all'ingiustizia, dalle gloriose tradizioni Risorgimentali, prime nelle grandi lotte sociali - la Resistenza fu spontanea riaffermazione d'attaccamento alla Libertà ed agli insopprimibili diritti dell'uomo. Migliaia di Ebrei e di ex militari italiani e alleati furono sottratti alla deportazione della popolazione generosa, fonte e supporto determinante delle formazioni armate. Eroica quotidiana lotta, nonostante feroci rastrellamenti e barbare rappresaglie - sabotaggio della produzione per i nazisti - fabbricazione di armi per le Formazioni partigiane - incursioni di sabotatori anche lontano dalle basi biellesi - massicce azioni di collegamento con le Forze Alleate - atti di autogoverno del CLN in tutta la zona, quali: tassazione straordinaria, stipulazione ed applicazione "Contratto sindacale della Montagna", in uno con il salvamento totale delle fabbriche e l'autoliberazione di Biella, prima tra le Città del Nord, completano il quadro operativo ed illustrano l'efficienza della Resistenza Biellese. 667 Caduti, 313 invalidi e mutilati furono il prezzo della lotta per la libertà conclusasi con la resa incondizionata - in Biella - del 75° Corpo d'Armata tedesco e dipendenti Divisioni fasciste Monterosa e Littorio.»
— Biella, settembre 1943 - aprile 1945

Monumenti e luoghi d'interesse

La funicolare che collega Biella Piano al Piazzo. È gestita dall'Azienda Trasporti Pubblici

Luoghi di rilievo turistico sono, nella Val Cervo, l'Oasi Zegna e il centro sciistico di Bielmonte, presso Trivero raggiunto dalla Strada Statale 232 Panoramica Zegna); il Parco della Burcina, riserva naturale con flora protetta, il territorio della Bessa e la riserva naturale regionale detta delle Baragge, un'area verde che fa da corona alla parte a sud-est della città; il Ricetto di Candelo, antico borgo medievale.

Luogo di culto è il Santuario mariano di Oropa, situato a una dozzina di chilometri dal capoluogo e meta di pellegrinaggi.

Di interesse turistico anche la stessa città di Biella con il suo nucleo storico del Piazzo, ricco di atmosfere medievali e di pregevoli palazzi del XV secolo e del XVI secolo, e la città bassa per la presenza di alcuni importanti monumenti come il Battistero (X-XI secolo) romanico con all'interno affreschi del XIII secolo adiacente alla Cattedrale. La rinascimentale chiesa di San Sebastiano (1504) ancora intatta all'interno conserva ottime pitture di artisti piemontesi. Il chiostro di San Sebastiano ospita il Museo del Territorio, in cui sono esposti reperti di una necropoli romana, ceramiche e quadri, soprattutto degli ultimi due secoli.[2]

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

La comunità ebraica di Biella

Lo stesso argomento in dettaglio: Comunità ebraica di Biella.

Biella è dal XVI secolo sede di una piccola ma significativa comunità ebraica. Agli inizi del Settecento, come nel resto del Piemonte, fu istituito il ghetto, nel quale si conserva la piccola sinogoga settecentesca, con i suoi arredi originali. Degno di nota è anche il cimitero ebraico di Biella, in via dei Tigli.

Cultura

Musica

Biella è stata sede per molti anni del concorso nazionale corale "Provincia e Città di Biella" organizzato dall'Associazione cori del Piemonte che ha visto la partecipazione di formazioni corali provenienti da tutta Italia. Ogni anno, invece, intorno a fine ottobre si svolge il Biella festival che richiama cantautori a autori da tutta Italia e non solo. Arrivato alla sua ottava edizione, sta acquistando sempre più importanza.

Teatro

Personalità legate a Biella

Tra le personalità che hanno avuto i natali in questa città o che a Biella sono legate per motivi storici si ricordano:

Geografia antropica

Quartieri

San Paolo-Masarone-Villaggio Sportivo

Il quartiere di San Paolo-Masarone-Villaggio Sportivo nacque intorno al 1915 nei pressi della prima chiesa dedicata ai Santi Paolo ed Elisabetta inaugurata nel 1919. Durante il periodo fascista vennero inaugurate, nel suo territorio, la Stazione di Biella San Paolo e lo stadio Lamarmora.

Il rione viene idealmente suddiviso in diverse zone: Zona San Paolo, propriamente detta Borgonuovo, e Villaggio Sportivo. Nella zona san Paolo sorge il cinema teatro Odeon. In zona Borgonuovo sorge la Piccola Casa della Divina Provvidenza, detta "Il Cottolengo", costituita da una serie di vasti edifici comprendenti una chiesa, campi gioco e palazzine destinate ad ospitare persone disabili ed anziani.

Nel villaggio sportivo si trovano lo stadio comunale per il calcio, la piscina comunale Rivetti, il circolo tennis Biella, il bocciodromo, il palazzetto dello sport, utilizzato per basket e calcetto, ed il campo da rugby oltre al nuovo mercato trisettimanale (lunedì, giovedì e sabato).

Le principali arterie viarie che collegano la città, sia in direzione sud che est, attraversano questo quartiere prima di collegarsi al centro cittadino. Anche la nuova strada, cosiddetta " di gronda" e progettata dall'architetto Gae Aulenti è collegata al quartiere tramite una bretella, da Via Carso.

Il quartiere conta circa 15.000 abitanti.

Economia

L'economia di Biella e del biellese è tradizionalmente legata al settore tessile ed in particolare a quello della lana. La lavorazione della lana ha origini antiche e si è progressivamente sviluppata determinando il tessuto economico dell'area, con grandi ed importanti aziende del settore, tra le quali occorre ricordare, per l'importanza che tuttora mantengono, anche se in parte non più in mani biellesi, il gruppo Ermenegildo Zegna, il gruppo Lanificio fratelli Cerruti e la Filatura di Pollone S.p.A., azienda quest'ultima quotata alla Borsa valori di Milano, unica azienda industriale di Biella e della sua provincia, accanto alla holding finanziaria Borgosesia S.p.A.

A Biella hanno inoltre sede aziende storiche in altri settori come ad esempio la Banca Sella, forse ad oggi la più grande delle banche private italiane, fondata nel 1886 su ispirazione di Quintino Sella, già ministro delle finanze all'epoca di Vittorio Emanuele II, e la Menabrea, una delle più antiche fabbriche di birra italiane, fondata nel lontano 1846.

Infrastrutture e trasporti

I collegamenti alle grandi vie di comunicazione del nord Italia sono garantiti attraverso la Strada Statale 142 Biellese e le autostrade A4 Torino-Milano (caselli di Santhià e Carisio), A5 Torino-Aosta (caselli di Albiano d'Ivrea ed Ivrea) e A26 Genova-Gravellona Toce (casello di Romagnano Sesia, o caselli di Vercelli, Carisio, Santhià).

La strada tangenziale - della quale gli ultimi tratti sono stati aperti nel 2006 - delimita la zona sud della città, favorendo un rapido scorrimento tra la zona ovest ed est del Biellese, innestandosi sulla variante della ex-SS142, ora arteria di valenza regionale.

Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, Biella è dotata di due stazioni ferroviarie, la Stazione di Biella San Paolo, la principale, posta sulla Ferrovia Biella-Novara e sulla Biella-Santhià e la Stazione di Biella Chiavazza sulla linea Biella-Novara.

Nel limitrofo comune di Cerrione è localizzato un piccolo ma ben attrezzato aeroporto turistico.

Amministrazione

Template:ComuniAmministrazione

Gemellaggi

Sport

Lo stadio La Marmora - Vittorio Pozzo

Il 4 giugno 1996 la 17^ tappa del Giro d'Italia 1996 si è conclusa a Biella con la vittoria del danese Nicolay Bo Larsen.

Il 25 maggio 2007 ospitò la cronoscalata, 13^ tappa del Giro d'Italia 2007, con partenza a Biella piano e arrivo al Santuario di Oropa. Vinse la tappa Marzio Bruseghin.

La squadra più importante della città è Pallacanestro Biella, formazione di basket che milita da alcune stagioni in serie A: nel 2009, esattamente il 24 maggio, sconfiggendo Roma in gara 5 dei play-off ha raggiunto per la prima volta nella storia le semifinali scudetto, perse poi contro Milano. Questo risultato ha dato la possibilità a Pallacanestro Biella di disputare la Eurocup, in fase di svolgimento (dicembre 09-gennaio 10).

Il calcio cittadino è rappresentato dall'A.S.Biellese 1902 che dopo un passato professionistico in serie C2 e C1 ha dovuto ricominciare nel 2009/10 dalle categorie regionali. Nella stagione 2008-2009, infatti, conquista la promozione diretta in lega pro (ex C2) e la semifinale della poule scudetto, poi durante l'estate 2009 alcune vicissitudini societarie determinano la mancata iscrizione al campionato e quindi la retrocessione nei dilettanti categoria Eccellenza.

Lo stadio La Marmora - Vittorio Pozzo ospita, oltre alle partite domenicali della società A.S.Biellese 1902, anche gare di atletica leggera, organizzate dall'Unione Giovane Biella, una delle storiche società sportive biellesi e dalla Fidal, la Federazione Italiana di Atletica Leggera, comitato di Biella e Vercelli. Al La Marmora-Pozzo si allenano molto spesso anche Elena Romagnolo, Valeria Roffino, Fatna Maraoui e Nadia Ejjafini, atlete di livello internazionale: Romagnolo è triverese di nascita, Roffino è biellese, mentre Maraoui e Ejjafini sono atlete marocchine con cittadinanza italiana e da tempo residenti in città.

Per quanto riguarda gli altri sport di squadra molto importante il movimento del rugby e della pallavolo. Il Biella Rugby, promosso in serie B al termine della stagione 2007-2008, sta disputando onorevoli campionati in questa categoria, lavorando moltissimo con il settore giovanile nel nuovissimo campo in erba sintetica costruito in città, primo passo verso la costruzione della cittadella del rugby.

Per quanto concerne il volley la società di punta è il Biella Volley, da oltre 10 anni in serie B1 maschile, la terza serie nazionale. Nel settore femminile grande ascesa nell'ultimo decennio da parte della Virtus, piccola realtà del quartiere cittadino di Chiavazza, cresciuta sino a diventare grande protagonista in serie B2. In città è attivo anche il Volley Club Biella, società che si occupa prevalentemente di settore giovanile.

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dati al 31/10/2009, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 1-4-2010.
  2. ^ "I tesori d'Italia", Selezione del Reader's Digest, Milano, 1975, p. 49
  3. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 06-05-2019.

Bibliografia

  • AA.VV., Biella e provincia, Milano, Touring Club Italiano, 2002, ISBN 9788836525706.
  • Giuliano Ramella, Ortàlia ed altre periferie invisibili, Gaglianico, Aerre Editore, 2006, ISBN non esistente.
  • Giuliano Ramella, Marco Valentino Maroino, Biella e il biellese - Terra narrata, Milano, Viennepierre, 2007, ISBN 8876010815.
  • Giuliano Ramella, Marco Valentino Maroino, I Biellesi raccontano, Biella, Aerre/Lineadaria Editori, 2008, ISBN non esistente.
  • Marco Soggetto, Nuova Guida della Mountain Bike nel Biellese, Biella, Libreria Giovannacci Editore, 2008, ISBN non esistente.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Provincia di Biella

  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte