Graglia

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Graglia
comune
Graglia – Stemma
Graglia – Bandiera
Graglia – Veduta
Graglia – Veduta
Panorama dall'Alpe Amburnero - in primo piano il santuario della Madonna di Loreto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Amministrazione
SindacoElena Rocchi (lista civica La nuova torre) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°33′30.82″N 7°58′40.87″E / 45.558562°N 7.978019°E45.558562; 7.978019 (Graglia)
Altitudine596 m s.l.m.
Superficie20,14 km²
Abitanti1 456[1] (31-12-2021)
Densità72,29 ab./km²
Comuni confinantiCamburzano, Donato, Lillianes (AO), Mongrando, Muzzano, Netro, Settimo Vittone (TO), Sordevolo
Altre informazioni
Cod. postale13895
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT096028
Cod. catastaleE130
TargaBI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 079 GG[3]
Nome abitantigragliesi
PatronoSanta Fede
Giorno festivoseconda domenica di ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Graglia
Graglia
Graglia – Mappa
Graglia – Mappa
Sito istituzionale

Graglia (Graja in piemontese) è un comune italiano di 1 456 abitanti della provincia di Biella in Piemonte. Sito sul Sacro Monte di Graglia, in frazione "Santuario" (790 metri s.l.m.) vi hanno sede un noto santuario mariano e lo stabilimento in cui viene imbottigliata l'acqua minerale Lauretana[4]. Nel 1992 il comune di Graglia è passato dalla provincia di Vercelli alla provincia di Biella.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Graglia ha una forma allungata in senso nord-ovest/sud-est; la cima Sacro Monte di Graglia è solo l'ingresso alla molto più alta Colma di Mombarone (2.371 m), dalla quale si accede alla Valle d'Aosta. Dalla parte sud-est invece, il Comune scende fino a toccare i 365 metri di quota in corrispondenza del Lago dell'Ingagna. La vetta del Mombarone è raggiungibile in circa quattro ore di cammino, e offre uno splendido panorama sulle Alpi Pennine. È possibile rimanere nell'area della cima usufruendo del rifugio Mombarone, a non molta distanza dalla sommità e aperto solo nei mesi di luglio e agosto[5]. Idrograficamente appartiene al bacino del Torrente Elvo[6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'opinione di alcuni studiosi, il toponimo avrebbe origine dal tardo latino Gradalia, che a sua volta discenderebbe da gradus (gradino), a causa della natura scoscesa del luogo. Nel Medioevo la zona di Graglia era inserita nel feudo vercellese del vescovato, dominio dei signori Avogadro di Cerrione e dopo due secoli di proprietà dei Savoia, che la cedettero alla famiglia Bobbia dopo essere stata saccheggiata nel 1527 dalle milizie al soldo di Filippo Tornielli[7].

Durante la seconda guerra mondiale Graglia fu interessata da diverse sanguinose battaglie e stragi di civili, come la strage avvenuta fuori dal cimitero cittadino il giorno 2 di maggio quando vennero uccisi 28 ufficiali appartenenti al 2°RAU (Raggruppamento Arditi Ufficiali della RSI ) che si erano arresi ai partigiani il 27 aprile 1945 a Cigliano. Con loro vennero uccise anche 5 donne ausiliarie e due mogli (una era incinta) che avevano voluto raggiungere i mariti nella ritirata; o l'assalto di Villa Garzena, in via Netro n.2, dove nel 1944 perse la vita Maria Garzena, sgozzata ,mentre i familiari fuggivano dal retro per andare ad avvertire un vicino presidio di militi repubblicano poi sopraggiunti, nel portico della Villa assediata dai partigiani, che volevano depredare la casa che conservava due pregiati violini stradivari e diverse opere d'arte. La Villa in seguito venne lasciata aperta dai proprietari in fuga e i cittadini ne approfittarono per entrarci e depredare tutto il prezioso mobilio e in seguito venne confiscata e occupata dalla moglie di un noto partigiano locale. Non ritornò più di proprietà della famiglia Garzena e tutto il patrimonio mobiliare venne perduto, oggi è divenuta una scuola. Maria Garzena fu poi insignita della medaglia d’oro al valor militare da parte della Repubblica Sociale Italiana.[senza fonte]

Monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Santuario[modifica | modifica wikitesto]

Santuario di Graglia
Lo stesso argomento in dettaglio: Sacro Monte di Graglia.

Anticamente tutta la località era devota alla Madonna della Neve, di antiche origini presso la frazione Campra. Soltanto agli inizi del XVII secolo, per volere di don Andrea Valotti, nacque la tradizione che si voleva collegare alla Madonna Nera di Oropa e della Madonna Nera di Loreto, nelle Marche. Parimenti, il Monte di Graglia fu altresì dedicato a San Carlo Borromeo, da poco canonizzato nel 1610. Tuttavia, la costruzione della chiesa proseguì a rilento e fu completata soltanto nella seconda metà del XVIII secolo. Nel clima della Rivoluzione francese, la basilica fu convertita dalla sua natura religiosa in edificio di pubblica utilità e venne trasformata in un convitto. Con il ritorno di Vittorio Emanuele II a Torino nel 1814, l'edificio recuperò la sua funzione originaria e durante l'Ottocento fu abbellito da successivi interventi che l'impreziosirono. La chiesa ha pianta greca, con una cupola alta 38 metri: nel 1828, su idea di Perratone, fu scolpito nel marmo l'altare; dieci anni dopo si ebbe l'installazione dell'organo; al 1840 risale l'aggiunta di un terzo piano che ospitava i pellegrini; nel 1870 fu decorata la cupola e poco dopo fu costruita la facciata dell'edificio che dà a sud est. Nel XX secolo furono effettuati restauri e ristrutturazioni e più recentemente nel presbiterio è stato collocato un nuovo altare. La biblioteca accoglie circa 2.000 volumi, alcuni dei quali risalenti al Seicento[8].

Altre chiese[modifica | modifica wikitesto]

Santa Fede: il campanile

Consacrata nel 1601, la Chiesa di Santa Fede è costituita da tre navate che ne formano la pianta longitudinale. Conserva dipinti della scuola del Tiepolo, un altare caratteristico dal punto di vista architettonico e stucchi del Settecento. In Piazza Astrua si trova la confraternita di Santa Croce, che presenta l'originaria pianta a unica navata costeggiata da cappelle e che venne costruita nel 1639 su ciò che rimaneva di un antico castello. La chiesa accoglie reliquari pregiati, scanni del coro risalenti al 1727, un organo del Settecento ancora in funzione. Sempre al Seicento risale la costruzione della chiesetta della Madonna della Neve, con pianta a croce greca e dotata di un campanile in cotto, con affreschi di Paolo Giovanni Crida sulla facciata[9]. Altri luoghi di culto sono la Chiesa Parrocchiale di Vagliumina, l'Oratorio di san Rocco nella frazione di Valle e l'Oratorio dello sposalizio di Maria nella frazione di Merletto.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Marco Astrua lista civica Sindaco
2009 2014 Elena Rocchi lista civica la nuova torre Sindaco
2014 in carica Elena Rocchi lista civica la nuova torre[11] Sindaco II mandato

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune apparteneva alla Comunità montana Alta Valle Elvo, soppressa nel 2009 e confluita, insieme alla Comunità montana Bassa Valle Elvo, nella Comunità montana Valle dell'Elvo. Il codice ISTAT del comune prima della variazione[quale?] era 002064. Dal 1997 il CAP del comune è 13895 che sostituisce il precedente 13050.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Graglia disponeva di una fermata denominata Cambursano-Graglia, posta lungo la ferrovia Biella-Mongrando, attiva fra il 1891 e il 1951 e trasformata in tranvia nel 1922.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Lauretana, su lauretana.com. URL consultato il 24 settembre 2013.
  5. ^ Territorio, su prolocosantuariodigraglia.it, Associazione Pro Loco Santuario di Graglia. URL consultato il 24 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  6. ^ Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
  7. ^ Graglia (BI), su italiapedia.it, italiapedia. URL consultato il 24 settembre 2013.
  8. ^ Il Santuario, su prolocograglia.it, Proloco Graglia. URL consultato il 29 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2013).
  9. ^ Cultura e monumenti, su Proloco Graglia. URL consultato l'8 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2013).
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Comune di Graglia, La Repubblica; risultati on-line su www.repubblica.it (consultato nel giugno 2014)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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