Torneo di Capodanno

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Torneo di Capodanno
Sport Calcio
Edizione unica
Organizzatore LNPFIGC
Date dal 4 gennaio 1981
al 14 giugno 1981
Luogo Bandiera dell'Italia Italia
Partecipanti 16
Formula A gironi + play-off
Sede finale Stadio "Del Duca", Ascoli Piceno
Direttore Renzo Righetti
Risultati
Vincitore Ascoli
(unico titolo)
Finalista Juventus
Statistiche
Miglior marcatore 13 giocatori (2)
Incontri disputati 19
Gol segnati 45 (2,37 per incontro)
Pubblico 83 288
(4 384 per incontro)
Una formazione dell'Ascoli, vincitore della competizione

Il Torneo di Capodanno fu una competizione calcistica italiana organizzata nel 1981 dalla Lega Nazionale Professionisti e la FIGC tra i sedici club della Serie A 1980-81.

Era destinata a essere una competizione una tantum, ideata al fine di dare continuità all'attività agonistica durante la disputa in Uruguay, a inizio 1981, della Coppa d'Oro dei Campioni del Mondo, altrimenti nota come Mundialito, anch'essa una competizione senza repliche.

A vincere il torneo fu l'Ascoli, che si impose in finale sulla Juventus per 2-1[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980 la federcalcio uruguaiana organizzò a Montevideo un torneo celebrativo del cinquantesimo anniversario della vittoria nel campionato mondiale 1930, a cui furono invitate quelle Federazioni all'epoca almeno una volta campioni del mondo (nell'ordine, Italia, Germania Ovest, Brasile, Inghilterra — che declinò l'invito a favore dei Paesi Bassi per non dare visibilità politica alla giunta militare all'epoca al potere in Uruguay[2] — e Argentina, campione in carica). Tale torneo avrebbe dovuto tenersi a cavallo tra la fine del 1980 e le prime due settimane del 1981.

Avendo l'Italia accettato l'invito, si pose il problema di dare continuità agonistica al campionato di Serie A 1980-81, sottoposto a un'interruzione di tre settimane dal 28 dicembre 1980 al 18 gennaio 1981; per tale ragione fu messo in cantiere il Torneo di Capodanno[3] che, tuttavia, fu visto già dalla presentazione come un tappabuchi che avrebbe riscosso scarso successo di pubblico, tanto che Juventus e Torino chiesero di avere in calendario incontri in trasferta onde garantire migliori incassi negli stadi ospiti[3].

Per ovviare alla scarsità di tempo a disposizione della disputa del torneo, furono organizzati quattro gironi di quattro squadre ciascuna e ogni squadra avrebbe dovuto incontrare solo due di esse; fu inoltre istituito un bonus in classifica di un punto per ogni incontro vinto con almeno due goal di scarto. Il regolamento prevedeva che la squadra prima classificata di ogni girone accedesse alle semifinali in gara unica e, a seguire, le vincitrici della semifinale si incontrassero in gara unica sul terreno di una delle due per aggiudicarsi il titolo.

Lega e Federcalcio, inoltre, permisero per la durata del torneo il tesseramento straordinario di un ulteriore giocatore proveniente da federazione estera[4], facolta della quale tuttavia si avvalsero solamente tre club, la Fiorentina (che schierò lo svedese Mikael Rönnberg), l'Inter (con lo jugoslavo Abid Kovačević) e l'Udinese (che ingaggiò l'austriaco Dieter Mirnegg, l'unico che poi militò in Italia, ingaggiato dal Como per la stagione successiva). Tra le altre sperimentazioni fu anche permesso di rimettere con i piedi il pallone in gioco da fallo laterale, se lo si riteneva più opportuno[5].

Come paventato dai club più grossi, il torneo ebbe pochissimi spettatori in rapporto alla capienza degli impianti: gli otto incontri della prima giornata raccolsero in totale poco meno di 29 000 spettatori con il picco a Como che riceveva la Juventus (8 061 presenze[6]) e poco più di 136 milioni d'incasso complessivo[6]. A rispettare il pronostico furono Juventus e, sostanzialmente, la Fiorentina, che vinsero il proprio girone, anche se i viola avevano la Roma come avversaria; nel girone dell'Inter e del Torino vinse invece il Bologna per differenza reti, mentre l'Ascoli vinse un girone in cui figurava anche il Napoli.

La semifinale tra Bologna e Juventus, l'11 gennaio successivo, fu l'incontro del torneo con la maggiore affluenza, 18 529 paganti[7], e fu vinto dai bianconeri per 4-3 ai tiri di rigore[7]. L'altra semifinale vide coinvolti Ascoli e Fiorentina e registrò un successo della squadra marchigiana ben più netto di quanto il risultato di 2-1 lasciasse intuire[8].

Con la ripresa del campionato, il torneo andò in letargo sicché la finale fu messa in calendario per il 14 giugno successivo ad Ascoli Piceno[9].

La Juventus si presentò da fresca vincitrice del suo diciannovesimo scudetto e l'andamento dell'incontro mise in luce la maggior determinazione dell'Ascoli a voler vincere il torneo. Dopo un primo tempo senza reti i padroni di casa andarono in vantaggio con Carlo Trevisanello al quinto della ripresa[1]; Marco Tardelli riportò la partita in parità a venti minuti dalla fine, ma nelle battute finali dell'incontro l'arbitro Tonolini assegnò ai padroni di casa un calcio di rigore che la Juventus reputò «generoso», e che la stessa stampa giudicò dubbio[1]: Adelio Moro, alla sua ultima partita con i marchigiani e in procinto di trasferirsi al Milan, trasformò, consegnando alla squadra ascolana il primo trofeo ufficiale della sua storia[1].

Fase a gironi[modifica | modifica wikitesto]

Girone A[modifica | modifica wikitesto]

Napoli
4 gennaio 1981
Napoli0 – 1AvellinoStadio San Paolo (1905 spett.)
Arbitro:  Patrussi (Arezzo)

Catanzaro
4 gennaio 1981
Catanzaro0 – 1AscoliStadio Comunale (1118 spett.)
Arbitro:  Lanese (Messina)

Salerno
7 gennaio 1981
Avellino1 – 2CatanzaroStadio Vestuti (1643 spett.)
Arbitro:  Lombardi (Napoli)

Ascoli Piceno
7 gennaio 1981
Ascoli2 – 2NapoliStadio “Del Duca” (2028 spett.)
Arbitro:  Bianciardi (Siena)

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Squadra G V N P GF GS DR B Pt
Ascoli 2 1 1 0 3 2 +1 3
Catanzaro 2 1 0 1 2 2 0 2
Avellino 2 1 0 1 2 2 0 2
Napoli 2 0 1 1 2 3 -1 1

Girone B[modifica | modifica wikitesto]

Pisa
4 gennaio 1981
Pistoiese1 – 1RomaArena Garibaldi (1 680 spett.)
Arbitro:  Pirandola (Lecce)

Firenze
4 gennaio 1981
Fiorentina2 – 1PerugiaStadio Comunale (3 637 spett.)
Arbitro:  Tani (Livorno)

Roma
7 gennaio 1981
Roma1 – 1PerugiaStadio Olimpico (2 814 spett.)
Arbitro:  R. Paparesta (Bari)

Pistoia
7 gennaio 1981, ore 15 UTC+1
Pistoiese1 – 1FiorentinaStadio Comunale (3 174 spett.)
Arbitro:  Ballerini (La Spezia)

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Squadra G V N P GF GS DR B Pt
Fiorentina 2 1 1 0 3 2 +1 3
Pistoiese 2 0 2 0 2 2 0 2
Roma 2 0 2 0 2 2 0 2
Perugia 2 0 1 1 2 3 -1 1

Girone C[modifica | modifica wikitesto]

Como
4 gennaio 1981
Como1 – 3JuventusStadio “Sinigaglia” (8 061 spett.)
Arbitro:  Falzier (Treviso)

Udine
4 gennaio 1981
Udinese0 – 1CagliariStadio Friuli (2 800 spett.)
Arbitro:  Castoldi (Vasto)

Udine
7 gennaio 1981
Udinese2 – 2JuventusStadio Friuli (3 273 spett.)
Arbitro:  Magni (Milano)

Cagliari
8 gennaio 1981, ore 14:30 UTC+1
Cagliari2 – 1ComoStadio Sant'Elia (2 102 spett.)
Arbitro:  Milan (Treviso)

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Squadra G V N P GF GS DR B Pt
Juventus 2 1 1 0 5 3 +2 1 4
Cagliari 2 2 0 0 3 1 +2 4
Udinese 2 0 1 1 2 3 -1 1
Como 2 0 0 2 2 5 -3 0

Girone D[modifica | modifica wikitesto]

Milano
4 gennaio 1981
Inter2 – 0BresciaStadio Giuseppe Meazza (3 000 spett.)
Arbitro:  Mattei (Macerata)

Bologna
4 gennaio 1981
Bologna1 – 2TorinoStadio “Dall’Ara” (6 513 spett.)
Arbitro:  Benedetti (Roma)

Bologna
8 gennaio 1981, ore 14:30 UTC+1
Bologna3 – 1InterStadio “Dall’Ara” (4 867 spett.)
Arbitro:  D. Lops (Torino)

Brescia
8 gennaio 1981, ore 15 UTC+1
Brescia0 – 0TorinoStadio “Rigamonti” (1 948 spett.)
Arbitro:  Prati (Parma)

Classifica[modifica | modifica wikitesto]

Squadra G V N P GF GS DR B Pt
Bologna 2 1 0 1 4 3 +1 1 3
Torino 2 1 1 0 2 1 +1 3
Inter 2 1 0 1 3 3 0 1 3
Brescia 2 0 1 1 0 2 -2 1

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Semifinali Finale
Ascoli 2
Fiorentina 1 Ascoli 2
Bologna 0(3) Juventus 1
Juventus (dtr) 0(4)

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Ascoli Piceno
11 gennaio 1981, ore 14:30 UTC+1
Ascoli2 – 1FiorentinaStadio “Del Duca” (5 646 spett.)
Arbitro:  D’Elia (Salerno)

Bologna
11 gennaio 1981, ore 14:30 UTC+1
Bologna0 – 0JuventusStadio Renato Dall'Ara (18 529 spett.)
Arbitro:  Lattanzi (Roma)

Finale[modifica | modifica wikitesto]

Ascoli Piceno
14 giugno 1981, ore 19 UTC+2
Ascoli2 – 1JuventusStadio “Del Duca” (8550 spett.)
Arbitro:  Tonolini (Milano)

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

Gol Giocatore Squadra
2 Bandiera dell'Irlanda Liam Brady Juventus
2 Bandiera dell'Italia Ezio Cavagnetto Como
2 Bandiera dell'Italia Agostino Di Bartolomei Roma
2 Bandiera dell'Italia Sauro Fattori Fiorentina
2 Bandiera dell'Italia Giuliano Fiorini Bologna
2 Bandiera dell'Italia Giuseppe Galderisi Juventus
2 Bandiera dell'Italia Emanuele Gattelli Cagliari
2 Bandiera dell'Italia Domenico Marocchino Juventus
2 Bandiera dell'Austria Dieter Mirnegg Udinese
2 Bandiera dell'Italia Paolo Pulici Torino
2 Bandiera dell'Italia Alessandro Scanziani Ascoli
2 Bandiera dell'Italia Carlo Trevisanello Ascoli
2 Bandiera dell'Italia Nicola Zanone Udinese

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Bruno Bernardi, Moro batte la Juve su rigore, in Stampa Sera, 15 giugno 1981, p. 14. URL consultato il 27 luglio 2017.
  2. ^ (EN) Jamie Rainbow, El Mundialito was a perfect propaganda tool for the dictatorships of South America, in World Soccer, Time UK, 8 gennaio 2012. URL consultato il 27 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2017).
  3. ^ a b Fabio Vergnano, Nel torneo di Capodanno c'è spazio per i bianconeri della panchina, in Stampa Sera, 30 dicembre 1980, p. 10. URL consultato il 27 luglio 2017.
  4. ^ Giorgio Gandolfi, Bearzot deve rinunciare a Baresi e a Collovati, in La Stampa, 20 dicembre 1980, p. 20. URL consultato il 27 luglio 2017.
  5. ^ Bruno Bernardi, Fallimentare il mini-torneo, in La Stampa, 6 gennaio 1981, p. 20. URL consultato il 27 luglio 2017.
  6. ^ a b Ferruccio Cavaliere, Il torneo di Capodanno comincia male: pochissimo pubblico e scarsi incassi su tutti i campi, in Stampa Sera, 5 gennaio 1981, p. 14. URL consultato il 27 luglio 2017.
  7. ^ a b Bruno Bernardi, Juve (solo grazie ai rigori) e Ascoli finaliste, in Stampa Sera, 12 gennaio 1981, p. 14. URL consultato il 27 luglio 2017.
  8. ^ Andrea Ferretti, Eliminata senza attenuanti la Fiorentina sperimentale, in Stampa Sera, 12 gennaio 1981, p. 14. URL consultato il 27 luglio 2017.
  9. ^ Bruno Bernardi, Festa per la Juve e addio per Moro, in La Stampa, 14 giugno 1981. URL consultato il 27 luglio 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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