Coordinate: 45°34′42.96″N 12°22′21.72″E

Quarto d'Altino

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Quarto d'Altino
comune
Quarto d'Altino – Veduta
Quarto d'Altino – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Amministrazione
SindacoClaudio Grosso (centro-destra) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate45°34′42.96″N 12°22′21.72″E
Altitudinem s.l.m.
Superficie28,33 km²
Abitanti8 029[1] (1-12-2023)
Densità283,41 ab./km²
FrazioniAltino, Portegrandi

Località: Le Crete, San Michele Vecchio, Trepalade, Trezze

Comuni confinantiCasale sul Sile (TV), Marcon, Meolo, Mogliano Veneto (TV), Musile di Piave, Roncade (TV), Venezia
Altre informazioni
Cod. postale30020
Prefisso0422
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT027031
Cod. catastaleH117
TargaVE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 541 GG[3]
Nome abitantialtinati
Patronosan Michele Arcangelo
Giorno festivo29 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Quarto d'Altino
Quarto d'Altino
Quarto d'Altino – Mappa
Quarto d'Altino – Mappa
Il territorio comunale nella città metropolitana di Venezia
Sito istituzionale

Quarto d'Altino (['kwaɾto dal'tino]; San Michel de'l Cuarto [saŋ miˈkɛl del ˈkwaɾto] o Cuarto d'Altin [ˈkwaɾto dalˈtiŋ] in veneto) è un comune italiano di 8029[1] abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto.

In base alla legge regionale n. 36 del 12 agosto 1993 il suo territorio rientra nell'area metropolitana di Venezia.

Geografia fisica

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Il territorio è attraversato dal tratto finale del fiume Sile che si biforca in corrispondenza della frazione di Portegrandi: un cortissimo ramo, che segue il corso originale, è collegato alla laguna veneta per mezzo di una chiusa (è il canale Silone) mentre il ramo principale prosegue per Jesolo lungo il canale scavato all'epoca della Serenissima (il cosiddetto Taglio del Sile). Questa zona, affacciata alla laguna e un tempo prevalentemente paludosa, è stata bonificata a partire dal XV secolo, anche se le opere più radicali si sono avute tra il XIX e il XX secolo.

Da ricordare che il 70% della superficie comunale è sottoposta a vincolo, quindi lo sviluppo urbanistico è estremamente controllato. Questo per la presenza di alcuni siti di interesse ambientale, paesaggistico e storico: la zona archeologica di Altino, il Parco naturale regionale del Fiume Sile, l'oasi naturalistica di Trepalade e la Laguna Veneta[4].

Lo stesso argomento in dettaglio: Altinum.
Sito archeologico di Altino
Museo archeologico di Altino

La storia del comune è indissolubilmente legata alla città di Altino, antico insediamento paleoveneto e poi municipium romano. In epoca romana il territorio di Quarto Altino era attraversato da un'importante strada romana, la via Gallica. Quarto Altino, in particolare, distava quattro miglia da Altino, da cui il nome in latino del centro abitato (Ad Quartum), che esisteva già in questa epoca storica.

Notevole porto commerciale sulle rive della laguna, Altino decadde in seguito alle distruzioni dei barbari e al mutare delle condizioni ambientali, che determinarono l'impaludamento della zona. La popolazione si trasferì nell'estuario fondando un primo embrione della futura Venezia e altri importanti insediamenti come Torcello, Murano, Burano. Ciò che restava di Altino servì come "cava" da cui attingere materiali di recupero, resti delle antiche vestigia.

Nel frattempo, forse in epoca longobarda, si era sviluppata all'estremità occidentale del territorio una piccola borgata attorno ad una cappella intitolata a San Michele Arcangelo; la dicitura "del Quarto" fu aggiunta in quanto il paese distava quattro miglia romane dall'antica Altino. Il villaggio dipendeva dalla diocesi di Torcello sin dal 1177[5].

La zona orientale del territorio rimase impaludata sino al XV secolo, quando la Serenissima cominciò l'imponente opera di bonifica e ripopolamento, che si è protratta sino all'inizio del Novecento. La caduta di Venezia (1797) vide l'istituzione dei comuni di San Michele del Quarto e di Trepalade (quest'ultimo assorbito dal primo con l'istituzione del regno Lombardo-Veneto).

Tra l'Otto e il Novecento il centro vitale del comune si spostò più ad est, dove si trova tuttora. Questa zona era già molto popolata grazie alle bonifiche, ma lo sviluppo urbano fu favorito anche dal passaggio della ferrovia Venezia-Trieste e dalla costruzione del ponte sul Sile. Anche la parrocchiale fu riedificata in questa zona. L'antica borgata di San Michele, ormai località marginale, ricevette l'appellativo "Vecchio" per distinguerla dal nuovo abitato.

Lo stemma e il gonfalone del comune di Quarto d'Altino sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 marzo 1982.[6]

«Trinciato, ad una strada acciottolata al naturale sulla partizione: il primo di rosso, ad un pastorale d'argento in palo; il secondo di azzurro, ad un fabbricato sinistrato da una ciminiera fumante, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo trinciato di azzurro e di rosso.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Michele Arcangelo (Quarto d'Altino).
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Magno (Portegrandi).

Area archeologica e Museo archeologico nazionale

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Il Museo archeologico nazionale di Altino[7] fu istituito nel 1960. L'edificio fu progettato dall'architetto Ferdinando Forlati assieme all'attigua chiesa e al portico. Numerosi i reperti conservati, provenienti specialmente dalla necropoli. Fuori dal Museo vi è l'area degli scavi, aperta al pubblico, dove si possono ammirare i resti di strade ed edifici.

Quarto d'Altino è un patrimonio archeologico, culturale e naturalistico, inserito nel SITO UNESCOVenezia e la sua laguna[8] istituito nel 1987.[9]

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2018 gli stranieri residenti nel comune sono 923, ovvero il 11,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[11]:

  1. Romania, 257
  2. Albania, 86
  3. Moldavia, 67
  4. Marocco, 65
  5. Cina, 52
  6. Macedonia del Nord, 47
  7. Ucraina, 42
  8. Tunisia, 26
  9. Brasile, 25
  10. Togo, 23

Geografia antropica

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Sono ufficialmente riconosciuti dallo statuto comunale come frazioni gli insediamenti di Altino e Portegrandi[12]. Sono ufficialmente riconosciute come località:

Le Crete
Tranquilla borgatella rurale al confine con Mogliano Veneto e Marcon. Da segnalare i resti di un bosco planiziale, potenzialmente utili come punto di partenza per una ricostruzione silvicola.
San Michele Vecchio
Assunse questa denominazione nella seconda metà dell'Ottocento, quando la chiesa parrocchiale ivi esistente fu demolita e riedificata presso l'attuale capoluogo, di origini più recenti. Oggi costituisce un'amena località in riva al Sile. Dell'antico luogo di culto non resta nulla, se non un'acquasantiera (conservata presso l'attuale parrocchiale) e la casa canonica. Altro sito di interesse è villa Zorzi detta "il Tribunale". Confina con la provincia di Treviso e con il comune di Casale sul Sile.
Trepalade
Trae il nome dalle tre palizzate erette sul Sile per sbarrare la strada ai natanti costringendoli a passare per una dogana. Si trattava infatti di una località di transito, al confine tra i territori di Treviso e la Serenissima, e non a caso vi sorgeva un edificio detto la Granza, comprendente un magazzino, una chiesetta e una locanda. Da qui si diparte il canale Siloncello, via d'acqua che metteva in comunicazione il Sile con le isole torcellane. La chiesa, intitolata a San Magno, è oggi ridotta a casa privata e gli arredi sono stati trasferiti nella più recente parrocchiale di Portegrandi.
Le Trezze
Il toponimo deriva dall'espressione a tresso, che in dialetto locale significa "di traverso". Le Trezze si presenta infatti come un insediamento semplice e lineare, costituito da qualche casa colonica affacciata al Taglio del Sile e alla laguna. Vi sorge la chiesetta del Santo Nome di Maria, costruita dal proprietario terriero Dal Ferro su invito di monsignor Pasquini[13].

L'agricoltura svolge un ruolo primario, specie dopo le ampie bonifiche. Attività artigianali, piccola e media industria sono pure molto fiorenti.

Infrastrutture e trasporti

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Quarto d'Altino è dotata di uno svincolo autostradale posto all'estremità est dell'autostrada A57-Tangenziale di Mestre, che permette quindi anche un rapido accesso all'autostrada A4-Passante di Mestre e all'autostrada A27 attraverso i raccordi (a 600 metri per l'A4 e a 5,4 km per l'A27).

Per quanto riguarda le altre arterie stradali, la principale è la SS 14 "della Venezia Giulia" (via Trieste) che transita per Altino e Portegrandi. Vanno inoltre menzionate la SP 40 "Favaro-Quarto d'Altino" (viali della Resistenza-Kennedy), la SP 41 "Casale sul Sile-Portegrandi" (vie Roma-Marconi-Trieste), la SP 43 "Portegrandi-Caposile-Jesolo" (via Trezze).

Vista dei binari 2 e 3 della stazione

Il comune è provvisto di una stazione ferroviaria sulla linea Venezia-Trieste con corse ogni mezz'ora circa in entrambe le direzioni. Vi fermano tutti i treni Regionali e Regionali Veloci.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Quarto d'Altino.

Autolinee extraurbane

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Vi sono fermate dei mezzi ACTV sulla linea Casale sul Sile-Quarto d'Altino-Marcon-Mogliano-Mestre e dei mezzi de La Marca per Treviso e Jesolo, con corse frequenti specie verso Treviso.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2006 2011 Loredano Marcassa centro-sinistra Sindaco
2011 2016 Silvia Conte centro-sinistra Sindaco
2016 in carica Claudio Grosso centro-destra Sindaco

È in corso un rapporto di fattiva collaborazione con il comune di Cesiomaggiore.

Altre informazioni amministrative

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Fino al 1946 il comune (e il capoluogo) era denominato San Michele del Quarto. Tracce dell'antico toponimo sono rimaste nella località San Michele Vecchio, nell'antica "cartellonistica" (in particolare una scritta apposta su una casa cantoniera) e dalla dicitura dialettale San Micel, usata ancora da qualche anziano.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Informazioni dal sito del Comune, su comune.quartodaltino.ve.it. URL consultato il 26 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2010).
  5. ^ Daniele Scomparin, La pieve di Casale sul Sile. Il territorio, le cappelle e i comuni minori, Silea, Piazza Editore, 1994, p. 44.
  6. ^ Quarto d'Altino, decreto 1982-03-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 15 maggio 2022.
  7. ^ Home > Musei > Altino - Altino - MUSEO NAZIONALE E AREE ARCHEOLOGICHE, su archeopd.beniculturali.it, Sito web: http://www.archeopd.beniculturali.it/index.php?it/129/la-soprintendenza. URL consultato il 7 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  8. ^ (EN) UNESCO » Culture » World Heritage Centre » The List » World Heritage List, Venice and its Lagoon, su whc.unesco.org, UNESCO. URL consultato il 7 aprile 2015.
  9. ^ Sito web dedicato alla Laguna veneta, su veniceandlagoon.net. URL consultato il 7 aprile 2015.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2018 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 9 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  12. ^ Statuto comunale.
  13. ^ Informazioni dal sito del Comune, su comune.quartodaltino.ve.it. URL consultato il 26 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2007).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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