Salzano

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Salzano
comune
Salzano – Veduta
Salzano – Veduta
La chiesa di San Bartolomeo Apostolo, il principale luogo di culto del comune, con il suo campanile
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Amministrazione
SindacoLuciano Betteto (centro-destra) dal 19-6-2017
Territorio
Coordinate45°32′N 12°07′E / 45.533333°N 12.116667°E45.533333; 12.116667 (Salzano)
Altitudine10 m s.l.m.
Superficie17,18 km²
Abitanti12 837[1] (30-6-2022)
Densità747,21 ab./km²
FrazioniRobegano
Comuni confinantiMartellago, Mirano, Noale, Scorzè
Altre informazioni
Cod. postale30030
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT027032
Cod. catastaleH735
TargaVE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 635 GG[3]
Nome abitantisalzanesi
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Salzano
Salzano
Salzano – Mappa
Salzano – Mappa
Posizione del comune di Salzano nella città metropolitana di Venezia
Sito istituzionale

Salzano (Salsàn /sal'san/ in veneto[4]) è un comune italiano di 12 837 abitanti[1] della città metropolitana di Venezia in Veneto. Fa parte del comprensorio dei sette comuni del Miranese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio era già abitato in epoca romana, come testimoniano i reperti, tuttavia le prime citazioni scritte di Robegano e Salzano sono del 1154 e del 1283 rispettivamente.

I due villaggi ebbero storie indipendenti, l'una cappella della pieve di Zianigo, l'altra della pieve di Martellago. Per secoli si osservò inoltre una leggera preminenza demografica di Robegano, maggiormente favorita per la vicinanza al Marzenego e la presenza della strada che congiungeva Noale a Mestre.

Zone di confine tra le città rivali di Padova e Treviso, furono al centro di aspri scontri sino al 1384, quando i Carraresi assunsero il controllo della Marca. Dal 1388, invece, a causa di un tumulto popolare, il territorio fu definitivamente sottomesso alla Serenissima.

È questo un periodo di grande stabilità (fatti salvi gli anni della guerra della Lega di Cambrai). Dal punto di vista politico, l'attuale comune fu sottoposto alla podesteria di Noale. L'economia, prevalentemente agricola, fu gestita dalle congregazioni religiose veneziane e dal patriziato, il quale ha lasciato numerose ville signorili. Nel 1603, grazie alla devozione popolare, venne ultimata la costruzione a Robegano di un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie. Intanto a Salzano, tra '600 e '700, famiglie patrizie veneziane costruirono case padronali anche di notevole pregio, quali Villa Donà, Villa Combi, Cà Contarini, Cà Bozza e Cà Savorgnan

Con la caduta della Serenissima e il passaggio ai Francesi, le due frazioni divennero sedi di comuni, riuniti nel 1808. Da questo momento la storia di Salzano coincide con quella di tutto il Veneto: passò al Regno Lombardo-Veneto sino all'Unità d'Italia del 1866[5].

Tra il 1867 e il 1875 l'arciprete di Salzano fu monsignore Giuseppe Sarto, futuro papa Pio X.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune, a campo rosso, riporta un criptogramma consistente nella prima e nell'ultima lettera ("S" e "N") dell'antica denominazione veneta: "SalzaN". Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 4 aprile 1979.[6]

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa Arcipretale dedicata a San Bartolomeo Apostolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel territorio comunale sono degni di nota la chiesa arcipretale dedicata a San Bartolomeo, del 1843, ma con opere del XVI e del XVII secolo. La facciata, orientata ad ovest, presenta quattro semicolonne toscane che sorreggono l'architrave e il timpano, lateralmente alle semicolonne sono poste le statue di San Giovanni Battista e San Bartolomeo, rispettivamente compatrono e patrono della comunità.

Appena entrati, la chiesa si presenta in stile Classico-toscano, sulle pareti laterali si aprono quattro cappelle con volte a botte, colpiscono subito l'affresco del soffitto la "Gloria di san Bartolomeo" di Sebastiano Santi e i numerosi dipinti posti simmetricamente lungo le pareti della chiesa, che per la maggior parte narrano la vita di san Pio X. Colpisce anche il presbiterio, con i due angeli alti 165 cm. posti lateralmente alla sacra mensa, scolpiti dal futuro beato fra Claudio Granzotto e l'organo Mascioni, installato nel 1952, che consta di 1746 canne. L'organo è montato su un semitamburo in legno, al centro del quale è stato ricavato un arco nel quale è stata incastonata la pala di Giovanni Spoldi (1886) raffigurante il Martirio di san Bartolomeo. Sulla chiave di volta dell'arco racchiudente la pala, lo stemma pontificio di Pio X, ripreso più volte all'interno della chiesa: in un affresco; sulla base del busto del Santo; e sulla sommità del battistero regalato dal Papa alla sua vecchia parrocchia nel 1911.

Dal punto di vista storico, citiamo l'immagine della Madonna del Carmelo (qui chiamata Madonna della Roata) che dal 1568 fu protagonista di fatti miracolosi sulla strada verso Mirano, e il crocifisso ligneo restaurato di recente posto nella cappella laterale del Sacro Cuore, con datazione quasi certa al 1531. Nella stessa Cappella è presente una riproduzione della grotta della Vergine di Lourdes, allestita nel 1922, per sciogliere un voto fatto dai salzanesi durante la prima guerra mondiale.

Campanile[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile, iniziato nel 1712 e terminato nel 1879, è alto 69 metri. Il materiale usato per la costruzione è la pietra della Val di Sole, la base fu rivestita nel 1984 con marmi dei colli Euganei. La guglia del campanile è sormontata da un angelo alto 2,80 metri, non si tratta di quello originale, poiché nell'agosto 1984 fu colpito da un fulmine. Nella caratteristica loggetta sotto la guglia vi è una statua della Madonna, che veglia sulla città, precedentemente al restauro del 2005, vi era la campana più piccola, oggi spostata assieme alle altre cinque nella loggia delle campane. La campana maggiore delle cinque pesa 4460 libbre grosse venete (kg 2127) e porta il nome di S. Giuseppe; su di essa sta scritto (Non nobis, Domine, non nobis, sed Nomini tuo da gloriam ("Non a noi, Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria"). Il concerto è stato elettrificato tra il 1958 e il 1960 ed intonato in Si maggiore crescente. Sono state fuse dalla fonderia Pietro Colbachini di Bassano del Grappa (VI) eccetto la seconda, dalla fonderia De Poli di Vittorio Veneto (TV).

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Piazza[modifica | modifica wikitesto]

La piazza, intitolata a Pio X, è un luogo centrale del paese e per questo è stato teatro di notevoli interventi urbanistici che, nel corso di circa 150 anni, hanno radicalmente mutato l'aspetto del paese. Fino a 120 anni fa, buona parte della superficie della piazza era occupata dal cimitero, poi trasferito, e dalla vecchia casa canonica, demolita nel 1887. la pavimentazione attuale è stata inaugurata in occasione dell'Anno Santo del 2000.

Sulla piazza oggi troviamo il campanile, di fronte a questo il Museo di San Pio X, con documenti, reliquie, preziosi arredi e paramenti sacri appartenuti a Don Giuseppe Sarto, poi Pio X. Sul lato ovest il monumento ai caduti, inaugurato nel 1921, su cui sono riportati i nomi di 149 giovani salzanesi. Sul lato sud si trova l'edificio del circolo NOI, sede dei centri catechistici e ricreativi della parrocchia. Fra palazzo Combi, oggi sede della canonica, e il circolo NOI, si trova la Casa della Comunità, anticamente adibita a barchessa, oggi centro di preghiera e vita culturale.

Complesso comunale[modifica | modifica wikitesto]

La Villa Donà Romanin - Jacur[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Villa Romanin Jacur.
Villa Donà Romanin-Jacur, oggi sede comunale.

La villa fu voluta dalla famiglia patrizia veneziana dei Donà che la realizzò nei primi decenni dei XVII secolo, sulle spoglie di una precedente casa padronale cinquecentesca a pianta quadrata, la facciata propone la classica modulazione delle ville veneziane con apertura su tre livelli, il piano terra, il piano nobile e un ulteriore piano con aperture ridotte. Nel lato ovest sono visibili tracce di affreschi cinquecenteschi, poi coperti quando furono acquistati dalla famiglia Jacur poiché raffiguranti divinità pagane. Nel 1847 la villa venne acquistata dalla famiglia ebrea di banchieri padovani Jacur, che vi realizzarono l'adiacente filanda.

Il complesso divenne, durante la seconda guerra mondiale, sede del Comando Tedesco, che danneggiò numerose statue settecentesche poste sulla sommità dei pilastri che reggono i cancelli. Oggi la villa è sede del comune di Salzano.

Filanda[modifica | modifica wikitesto]
Filanda Romanin-Jacur Salzano

Costruita da Leone Romanin Jacur nel 1872 fu una fabbrica di seta composta di un corpo centrale, dove si trovano la sala delle macchine e della filatura, e di due ali laterali con portico. La filanda è stata attiva fino al 1952 ed ha contribuito allo sviluppo economico e sociale di Salzano rappresentando uno dei centri industriali di questo tipo tra più importanti del Veneto. Nei periodi di massima produzione vi lavoravano 250 persone, di cui solo tre uomini (Direttore, fuochista e macchinista).

Il sistema di aerazione del Salone della Filatura conquistò la medaglia d'argento all'Esposizione Internazionale di Bruxelles nel 1876. Il complesso è un insieme di arte, funzionalità e qualità, in armonia con l'ambiente circostante.

Parco romantico[modifica | modifica wikitesto]
Scorcio del parco romantico di Salzano

Parco all'inglese di 48.000 metri quadrati caratterizzato da canali, grotte, rialzati, sentieri, e da una fitta vegetazione. Realizzato nel 1854 a corredo della villa per volontà della famiglia Jacur che deviò il corso del fiume Marzenego. Danneggiato pesantemente alla fine del secondo conflitto mondiale, si è sviluppato per decenni in modo spontaneo, abbandonato, e tra il 1997 e 2001 è stato restaurato in rispetto della sua forma originaria.

Terme di Salzano[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Combi Salzano visto da Via Roma

Salzano è riconosciuto quale Comune termale grazie alla Fonte Primavera, dalla quale sgorga un'acqua oligominerale a 18.6 gradi.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Oasi Naturalistica Lycaena[modifica | modifica wikitesto]

Ex cave situate presso la località Villetta, negli ultimi decenni, non subendo interventi da parte dell'uomo, l'area ha potuto svilupparsi seguendo i dettami della natura stessa. Prende il nome da una particolare varietà di farfalla che vi risiede, è riconosciuta Zona a Protezione Speciale e Sito di Interesse Comunitario.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Carnevale della Monica[modifica | modifica wikitesto]

Il carnevale di Salzano è una sfilata di carri allegorici a livello regionale, con figuranti in costume e gruppi a piedi.

Festa della Filatura[modifica | modifica wikitesto]

Festa popolare che ripropone il ciclo produttivo della seta, dalla coltivazione dei gelsi alla tessitura, nella magnifica cornice della filanda. Un'importante dimensione è quella del ricordo delle antiche tradizioni e mestieri, attraverso canti, filastrocche, danze e giochi di una volta, che hanno caratterizzato Salzano come paese di campagna.

Festa della zucca[modifica | modifica wikitesto]

Festa popolare che si tiene nel mese di novembre. È uno dei festival più rinomati della zona.

Sagra di San Bortolo[modifica | modifica wikitesto]

Dedicata al patrono di Salzano. Il maschio dell'anatra viene cucinato come prodotto tipico locale.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è servito da una stazione ferroviaria denominata Salzano-Robegano, posta a circa 2 km dal centro lungo la linea ferroviaria Venezia Santa Lucia - Bassano del Grappa ed è parte del progetto SFMR.

Il paese è servito anche da alcune linee extraurbane ACTV per Mestre e per Mirano:

5E FOSCARI-GRITTI; HE; 5E; 4DE

Stazione dei treni Salzano-Robegano
La biblioteca comunale
La chiesetta della Roata

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia Amministratori[modifica | modifica wikitesto]

Regno napoleonico d'Italia (1806-1815)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1806 Salzano e Robegano furono aggregati come un unico comune nel Distretto di Camposampiero.[8]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1806 Basso Pellegrino ... Sindaco
1808 Angelo Boschin ... Sindaco

Regno Lombardo-Veneto (1815-1866)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1816 fu creata, all'atto della costituzione del Regno Lombardo-Veneto, la Provincia di Padova (Lombardo-Veneto) e il distretto III di Noale che raggruppava Salzano,Noale, Piombino, Scorzè, Trebaseleghe, Zero Branco.

Il 7 maggio 1853 il distretto di Noale, con Salzano, veniva accorpato al distretto II di Mirano (Mirano interno, Pianiga, Santa Maria di Sala), passando così alla provincia di Venezia (con l'eccezione del comune di Zero Branco, che fu assegnato alla provincia di Treviso).

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1816 Giuseppe Scabello ... primo deputato
1817 1820 Giovanni Battista Combi n.h. ... primo deputato
1821 Marco Boato ... primo deputato
1823 Paolo Donà ... primo deputato
1837 Marco Boato ... primo deputato
1842 Natale Boato ... primo deputato
1848 Giovanni Battista Bottacin ... primo deputato
1861 1866 Girolamo Scarabello ... primo deputato
1866 Tommaso Concina ... primo deputato

Regno d'Italia (1866-1946)[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1867 1876 Timoteo Scarabello sindaco
1876 1882 Luigi Miele sindaco
1882 1883 Federico Scarabello sindaco
1884 1885 cav. nob. Giuseppe Avogadro sindaco
1886 1889 Antonio Ghirardi sindaco
1890 1892 Federico Scabello sindaco
1892 1902 Alessandro Bottaccin sindaco
1902 1905 Angelo Scattolin sindaco
1905 1909 Giuseppe Scattolin sindaco
1909 1910 cav. Leone Romanin-Jacur sindaco
1910 1924 cav. Luigi Zanetti sindaco
1924 1925 cav. Paolino Bottacin sindaco
1926 1945 cav. Paolino Bottacin PNF podestà

Repubblica Italiana (dal 1946)[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Giovanni Liviero Democrazia Cristiana 1946-1960 1946
1951
1956
Maria Cariolato Democrazia Cristiana 1960-1970 1960
1964
Giuseppe Marazzato Democrazia Cristiana 1970-1972 1970
Gianni Casarin Democrazia Cristiana 1972-1975 (1970)
Giuseppe Marazzato Democrazia Cristiana 1975-1980 1975
Andrea Pellizzon Democrazia Cristiana 1980-1983 1980
Angelo Sabatini (Commiss. straordinario) - 1983-1984 -
Franco Malvestio Partito Socialista Italiano 1984-1988 1984
Giuseppe Marazzato Democrazia Cristiana 1988-1989 (1984)
Mario Busatto Democrazia Cristiana 1989-1994 1989
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1994)
Mario Busatto Partito Popolare Italiano 1994-1998 1994
Bruno Pigozzo Centro-sinistra 1998-2007 1998
2002
Alessandro Quaresimin Centro-sinistra 2007-2017 2007
2012
Luciano Betteto Centro-destra 2017-in carica 2017
2022

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 668.
  5. ^ Informazioni dalla sezione Notizie storiche del sito istituzionale Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive..
  6. ^ Salzano, decreto 1979-04-04 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 2 ottobre 2021.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Manifesto del Comune di Salzano, in occasione della seduta straordinaria del consiglio comunale del 18 ottobre 2008 per il «Bicentenario della costituzione di Salzano e Robegano in un unico Comune» con tutti i sindaci e primi deputati dal 1806 al 2007. «Ricerca storica a cura del professor Quirino Bortolato.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salzano, terme, cultura e natura a due passi da Venezia, Comune di Salzano Assessorato alla promozione del territorio - Pro Loco Salzano.
  • Salzano nello zaino, ottobre 2015.
  • La chiesa arcipretale di San Bartolomeo Apostolo in Salzano - guida per il visitatore, Associazione culturale "Tempo e Memoria".
  • Le Tre Venezie - San Pio X, un parroco veneto divenuto Papa, Regione del Veneto.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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