Fußballklub Austria Wien

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FK Austria Wien
Calcio
Die Veilchen
(«I Violetti»)
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Viola, bianco
Dati societari
Città Vienna
Nazione Bandiera dell'Austria Austria
Confederazione UEFA
Federazione ÖFB
Campionato Bundesliga
Fondazione 1911
Presidente Bandiera dell'Austria Wolfgang Katzian
Allenatore Bandiera della Germania Michael Wimmer
Stadio Franz Horr Stadion
(11 800 posti)
Sito web www.fk-austria.at
Palmarès
Mitropa CupMitropa Cup
Titoli nazionali 24 Bundesliga
Trofei nazionali 27 ÖFB-Cup
6 ÖFB-Supercup
Trofei internazionali 2 Coppe Mitropa
1 Coppa Intertoto
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Fußballklub Austria Wien o FK Austria, noto internazionalmente come Austria Wien e in italiano come Austria Vienna, è una società calcistica austriaca con sede a Vienna. Milita in Bundesliga, la massima divisione del calcio austriaco.

Fondato nel 1911, ha come colori sociali il viola e il bianco; in passato il club è stato conosciuto anche come FK Austria Magna e FK Austria Memphis Wien per esigenze di sponsorizzazione.

È l'unica squadra austriaca, insieme ai concittadini del Rapid, ad aver preso parte a tutte le edizioni del massimo campionato austriaco. Con 59 trofei ufficiali vinti (24 campionati, 27 ÖFB-Cup, 6 ÖFB-Supercup e 2 Coppe dell'Europa Centrale) è il club austriaco più titolato. A livello internazionale ha giocato la finale della Coppa delle Coppe 1977-1978, persa contro l'Anderlecht, mentre in Coppa dei Campioni il punto più alto è la semifinale nell'edizione 1978-1979, dove venne eliminato dal Malmö. Negli anni trenta ha vinto due edizioni della Coppa dell'Europa Centrale.

Disputa gli incontri interni al Franz Horr Stadion, che ha una capienza totale di 13 000 spettatori.[1] Con i concittadini del Rapid dà vita al derby di Vienna, la sfida più sentita del calcio austriaco, essendo queste le due squadre più titolate e le uniche sempre presenti in massima serie.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla fondazione alla seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il club viene fondato a Vienna il 12 marzo 1911 con il nome di Wiener Amateur-Sportverein (WAS) da alcuni ex giocatori ed ex dirigenti del Vienna Cricket and Football-Club. La squadra adotta il viola e il bianco come colori sociali; per questo il soprannome della squadra è "Die Veilchen", "I Violetti". Il club vince il suo primo trofeo nel 1921 conquistando la ÖFB-Cup, mentre il primo campionato viene vinto nel 1923-1924, stagione in cui la squadra realizza il double. Questa stessa combinazione viene realizzata anche nel 1926, anno in cui la squadra diventa professionistica; il nome viene perciò cambiato, e da Amateure diventa Austria. In questo periodo Gustav Wieser è capocannoniere in tre campionati consecutivi, mentre un altro giocatore importante è Walter Nausch.

Negli anni trenta l'Austria Vienna inizia ad affermarsi anche a livello internazionale: nel 1933 arriva infatti il primo successo nella Coppa dell'Europa Centrale, trofeo predecessore dell'attuale Champions League: gli austriaci, dopo aver superato il primo turno sconfiggono la Juventus in semifinale, e hanno poi la meglio sull'Ambrosiana-Inter nella doppia finale. Un nuovo successo nella manifestazione avviene nell'edizione del 1936, il trofeo viene conquistato sconfiggendo lo Sparta Praga in finale. Uno dei giocatori simbolo di questo periodo è Matthias Sindelar, che è anche il capitano della nazionale austriaca conosciuta come Wunderteam, la "squadra delle meraviglie".

Nel 1938 l'Austria viene annessa alla Germania, e le squadre austriache militano nella Gauliga Ostmark; qui "i Violetti" realizzano la vittoria più larga in assoluto nel campionato austriaco, un 21-0 contro il LASK.[2] A parte questo, però, l'Austria Vienna non ottiene grandi risultati in questo periodo, che è anche molto triste: molti dei dirigenti e dei giocatori con origini ebree devono fuggire o vengono uccisi dal regime di Hitler. Lo stesso Sindelar muore in circostanze non chiare il 23 gennaio 1939 all'interno dell'appartamento che condivide con la sua compagna italiana, ufficialmente a causa di un avvelenamento da monossido di carbonio. Oltre al fatto che Sindelar convivesse con un'ebrea, l'episodio avvenuto durante la gara di scioglimento della Nazionale austriaca dopo l'Anschluss, un balletto successivo alla marcatura al posto del saluto nazista alla tribuna insieme al suo compagno ed amico Karl Sesta costituiva una forma di opposizione pubblica e visibile, di cui tutti, ancor oggi, parlano a Vienna. Tuttavia il club ottiene in questo periodo una vittoria molto più importante: riesce a mantenere il nome "Austria" nonostante i tentativi delle autorità sportive naziste di rinominare la società. Solo per un breve periodo nel 1938 la squadra assume la denominazione di Sportclub Ostmark.[3][4]

Dal dopoguerra agli anni settanta[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la seconda guerra mondiale comincia per l'Austria Vienna una nuova era ricca di successi: la squadra, con in campo Ernst Stojaspal e Ernst Ocwirk, e in panchina Heinrich Müller vince il campionato nel 1948-49, e si ripete anche nel 1949-50 e nel 1952-53. Gli anni sessanta iniziano poi con la vittoria di tre titoli consecutivi, e in campo ci sono anche Karl Stotz e Horst Nemec. L'Austria Vienna partecipa per la prima volta alla Coppa dei Campioni nell'edizione 1961-1962, dove viene però eliminato negli ottavi di finale dalla squadra che vincerà il trofeo, il Benfica. "I Violetti" tornano al successo in campionato conquistando il titolo nella stagione 1968-1969 e in quella successiva, entrambi sotto la guida di Ernst Ocwirk. La squadra vince poi la quattordicesima coppa nazionale nel 1971, ma nella successiva partecipazione alla Coppa delle Coppe viene eliminata negli ottavi dal Torino.

Il periodo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

La seconda metà degli anni settanta segna l'inizio di un nuovo periodo d'oro per l'Austria Vienna: la squadra vince tre titoli e una coppa nazionale. A livello internazionale invece, gli austriaci sono autori di due partecipazioni memorabili alle competizioni europee, in entrambi i casi sotto la guida di Hermann Stessl: gli austriaci raggiungono la finale della Coppa delle Coppe 1977-1978, ma il 3 maggio 1978 al Parc des Princes di Parigi sono nettamente sconfitti dai belgi dell'Anderlecht per 4-0. Nella stagione successiva, invece, i "Violetti" raggiungono le semifinali della Coppa dei Campioni, dove sono eliminati dal Malmö. Importanti giocatori di questo periodo sono il celeberrimo Herbert Prohaska, detto Schneckerl, Felix Gasselich, Erich Obermayer, Walter Schachner, e infine Robert Sara, il giocatore con più presenze in assoluto nel campionato austriaco. Sempre in questo periodo, dal 1976 al 1978, il club assume il nome di SpG FK Austria/WAC a seguito dello spielgemeinshaft con il Wiener AC.

Gli anni ottanta si aprono con il double del 1980, e con il quindicesimo titolo conquistato l'anno successivo. Nel 1982 arriva poi la diciottesima coppa nazionale, a cui segue un'altra buona prova in campo internazionale nella conseguente partecipazione alla Coppa delle Coppe 1982-1983: qui gli austriaci eliminano i campioni in carica del Barcellona, e in seguito arrivano in semifinale dove vengono eliminati dal Real Madrid. La squadra partecipa poi alla Coppa UEFA 1983-1984 dove elimina l'Inter negli ottavi, ma viene eliminato dai futuri campioni del Tottenham nel turno successivo; tuttavia Tibor Nyilasi è il capocannoniere della manifestazione. A fine stagione i "Violetti" conquistano il sedicesimo titolo, a cui segue una nuova partecipazione alla Coppa dei Campioni: qui gli austriaci sono eliminati sempre ai quarti dalla squadra che sarà vicecampione, il Liverpool. Giocatori importanti di questo periodo sono Friedrich Koncilia e Anton Polster, oltre allo stesso Nyilasi.

L'Austria Vienna vince anche i titoli del 1984-1985 e il successivo; nelle due partecipazioni alla Coppa dei Campioni viene in entrambi i casi eliminato agli ottavi dal Bayern Monaco; in questo periodo Polster conquista la Scarpa d'oro 1987. Nella prima parte degli anni novanta la squadra vince tre titoli, tre coppe e quattro supercoppe nazionali.

Frank Stronach e il Terzo millennio[modifica | modifica wikitesto]

L'Austria Vienna in campo nel 2005

Nel 1999, dopo un periodo senza alcun campionato vinto, la proprietà dell'Austria Vienna viene rilevata da Frank Stronach, che investe molto denaro comprando molti giocatori di prima fascia. La squadra viene rinominata FK Austria Memphis Magna, e i Veilchen riconquistarono il titolo nel campionato 2002-2003, pur mancando l'approdo alla fase a gironi della successiva Champions League dopo l'incontro con l'Olympique Marsiglia. Nella Coppa UEFA 2004-2005 gli austriaci passano invece la fase a gruppi, venendo poi eliminati nei quarti di finale dal Parma solo grazie alla regola dei gol fuori casa. Il 21 novembre 2005, però, Stronach si dimette dall'incarico di presidente, e in seguito molti giocatori come Vladimír Janočko, Joey Didulica, Libor Sionko, Filip Šebo e Sigurd Rushfeldt vengono ceduti; nonostante questo la stagione termina con la conquista del ventitreesimo titolo, sempre però mancando nella stagione successiva la qualificazione alla fase a gruppi della Champions League; questo dopo aver incontrato il Benfica nel terzo turno preliminare.

In questo periodo il club si rende protagonista di un vero e proprio dominio nella coppa nazionale, con le vittorie del 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007 e 2008-2009, prima squadra nella storia del calcio austriaco a vincere il trofeo per quattro edizioni consecutive. Il 22 maggio 2013 poi, l'Austria Vienna si aggiudica il ventiquattresimo titolo battendo per 4-0 il Mattersburg; tuttavia la settimana successiva la squadra perde un po' a sorpresa la finale della coppa nazionale contro il Pasching, squadra militante nella terza divisione del calcio austriaco, la Regionalliga.

La stagione 2013-2014 inizia il 17 giugno 2013 con la nomina di Nenad Bjelica a nuovo allenatore[5] in sostituzione di Peter Stöger che, dopo la vittoria del titolo ha accettato l'offerta del Colonia. L'Austria Vienna ha poi la meglio sulla Dinamo Zagabria, e riesce così a centrare in questa occasione la qualificazione alla fase a gironi della Champions League: i "Violetti" sconfiggono per 2-0 i croati sul proprio terreno, ma la partita di ritorno in Austria sembra compromessa: la Dinamo è infatti in vantaggio per 3-1 fino a pochi minuti dalla fine; gli austriaci vengono salvati da un gol di Roman Kienast che fissa il risultato finale sul 3-2 per gli ospiti, ma che è comunque sufficiente per avanzare.[6] Si tratta della prima partecipazione in assoluto dei viennesi alla fase a gironi della massima competizione continentale, e la prima per una squadra austriaca dopo otto anni. Inseriti in un girone comprendente anche l'Atlético Madrid, lo Zenit e il Porto gli austriaci conquistano due punti nelle prime cinque gare. Ottengono l'unica vittoria all'ultima giornata, nell'incontro casalingo contro i russi; gli austriaci mancano la qualificazione all'Europa League pur chiudendo all'ultimo posto a pari punti con i portoghesi, che sono però in vantaggio negli scontri diretti; lo Zenit procede invece nella manifestazione con un solo punto in più. Nel campionato austriaco chiude in quarta posizione mancando l'accesso alla Europa League.[7]

Il club viennese prende parte alle qualificazioni di UEFA Europa League 2017-2018 dove elimina AEL Limassol ed Osijek (contro i croati grazie alla regola dei gol in trasferta: vittoria per 1-0 in Austria e sconfitta in trasferta per 2-1). Vengono quindi inseriti nel girone D con Milan, AEK Atene e Rijeka, ma gli austriaci concludono quarti con 5 punti (una sola vittoria, sul campo dei croati per 4-1).

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del Fußballklub Austria Wien
  • 1911: fondazione del club


Vince la ÖFB-Cup (1º titolo).
Vince la ÖFB-Cup (2º titolo).
Vince la ÖFB-Cup (3º titolo).
  • 1925-26 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (2º titolo).
Vince la ÖFB-Cup (4º titolo).

Vince la ÖFB-Cup (5º titolo).
Vince la Coppa dell'Europa Centrale (1º titolo).
Ottavi di finale della Coppa dell'Europa Centrale.
Vince la ÖFB-Cup (4º titolo).
Semifinale della Coppa dell'Europa Centrale.
Vince la ÖFB-Cup (5º titolo).
Vince la Coppa dell'Europa Centrale (2º titolo).
Semifinale della Coppa dell'Europa Centrale.

Vince la ÖFB-Cup (8º titolo).
  • 1948-49 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (3º titolo).
Vince la ÖFB-Cup (9º titolo).
  • 1949-50 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (4º titolo).

Vince la ÖFB-Cup (10º titolo).

  • 1960-61 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (6º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe.
  • 1961-62 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (7º titolo).
Eliminato negli ottavi della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (11º titolo).
  • 1962-63 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (8º titolo).
Eliminato negli ottavi della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (12º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (13º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa delle Coppe.
  • 1968-69 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (9º titolo).
  • 1969-70 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (10º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.

Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (14º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (15º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
  • 1975-76 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (11º titolo).
  • 1976-77 - 3º in 1. Division.
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (16º titolo).
  • 1977-78 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (12º titolo).
Finalista nella Coppa delle Coppe.
  • 1978-79 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (13º titolo).
Semifinalista nella Coppa dei Campioni.
  • 1979-80 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (14º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (17º titolo).

  • 1980-81 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (15º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Eliminato negli ottavi della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (18º titolo).
Semifinalista nella Coppa delle Coppe.
  • 1983-84 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (16º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA.
  • 1984-85 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (17º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa dei Campioni.
  • 1985-86 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (18º titolo).
Eliminato negli ottavi della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (19º titolo).
Eliminato negli ottavi della Coppa dei Campioni.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (20º titolo).

  • 1990-91 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (19º titolo).
Vince la ÖFB-Supercup (1º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
  • 1991-92 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (20º titolo).
Vince la ÖFB-Supercup (2º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa dei Campioni.
Vince la ÖFB-Cup (21º titolo).
  • 1992-93 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (21º titolo).
Vince la ÖFB-Supercup (3º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Champions League.
Vince la ÖFB-Supercup (4º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Champions League.
Vince la ÖFB-Cup (22º titolo).
Eliminato nel secondo turno della Coppa delle Coppe.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.

Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (23º titolo).
Vince la ÖFB-Supercup (5º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Supercup (6º titolo).
Eliminato nei quarti della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (24º titolo).
  • 2005-06 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (23º titolo).
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (25º titolo).
Eliminato nel terzo turno preliminare della Champions League.
Eliminato nella fase a gruppi della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (26º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi della Coppa UEFA.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA.
Vince la ÖFB-Cup (27º titolo).
Eliminato nella fase a gruppi dell'Europa League.

Eliminato nel playoff dell'Europa League.
Eliminato nella fase a gruppi dell'Europa League.
  • 2012-13 Bandiera dell'Austria Campione d'Austria (24º titolo).
  • 2013-14 - 4º in Bundesliga.
Eliminato nella fase a gruppi della Champions League.
Eliminato nella fase a gruppi dell'Europa League.
Eliminato nella fase a gruppi dell'Europa League.
Eliminato nel terzo turno preliminare dell'Europa League.

in Conference League.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

I colori della maglia dell'Austria Vienna il viola, il principale e il bianco; anche per questo unoi dei soprannomi del club è appunto "i violetti".

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo dell'Austria Vienna è composto da uno cerchio viola con scritto all'interno, in bianco, "Fussballklub Austria Wien 1911".

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Franz Horr Stadion.
Veduta panoramica del Franz Horr Stadion.

Dal 1973 il club disputa le proprie gare interne nel Franz Horr Stadion, che può ospitare 13.000 spettatori. Per ragioni di sponsorizzazione è ufficialmente noto come "Generali Arena". L'impianto è stato costruito dagli immigrati cechi ed è stato inaugurato nel 1925; nella sua storia è stato più volte ristrutturato.

L'Austria Vienna per lungo tempo non ha avuto un terreno di gioco fisso, lo cambiava di anno in anno e spesso finiva per utilizzare il Prater. Verso la fine degli anni sessanta il club sentì l'esigenza di avere un "proprio" stadio, e pochi anni dopo la scelta cadde sul "Franz Horr".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Amateure[modifica | modifica wikitesto]

L'Austria Vienna è stata una delle sole due squadre austriache, assieme al Salisburgo, ad avere una squadra Amateure in Erste Liga. Promossa al termine della Regionalliga Ost 2004-2005, è stata la prima squadra riserva ad approdare fino alla seconda divisione nazionale. Con la riforma del professionismo approvata nel 2009 il club sarà escluso dalla Erste Liga, in quanto dal 2010-2011 le squadre Amateure potranno giocare al massimo in Regionalliga[8], sul modello di quanto già accade in Germania.

Notevole anche il raggiungimento delle semifinali nell'edizione 2008-2009 della ÖFB-Cup, edizione poi vinta proprio dalla prima squadra.

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del F.K. Austria Wien.
Allenatori

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del F.K. Austria Wien.
Giocatori

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1923-1924, 1925-1926, 1948-1949, 1949-1950, 1952-1953, 1960-1961, 1961-1962, 1962-1963, 1968-1969, 1969-1970, 1975-1976, 1977-1978, 1978-1979, 1979-1980, 1980-1981, 1983-1984, 1984-1985, 1985-1986, 1990-1991, 1991-1992, 1992-1993, 2002-2003, 2005-2006, 2012-2013
1920-1921, 1923-1924, 1924-1925, 1925-1926, 1932-1933, 1934-1935, 1935-1936, 1947-1948, 1948-1949, 1959-1960, 1961-1962, 1962-1963, 1966-1967, 1970-1971, 1973-1974, 1976-1977, 1979-1980, 1981-1982, 1985-1986, 1989-1990, 1991-1992, 1993-1994, 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2008-2009
1990, 1991, 1992, 1993, 2003, 2004

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

1933, 1936
1994

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1947, 1948
1951

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1919-1920, 1920-1921, 1922-1923, 1924-1925, 1936-1937, 1945-1946, 1951-1952, 1953-1954, 1963-1964, 1971-1972, 1981-1982, 1982-1983, 1986-1987, 1987-1988, 1989-1990, 1993-1994, 2003-2004, 2009-2010, 2016-2017
Terzo posto: 1933-1934, 1937-1938, 1947-1948, 1950-1951, 1956-1957, 1965-1966, 1966-1967, 1967-1968, 1976-1977, 1988-1989, 1992-1993, 2004-2005, 2007-2008, 2008-2009, 2010-2011, 2015-2016, 2021-2022
Finalista: 1919-1920, 1921-1922, 1926-1927, 1929-1930, 1946-1947, 1963-1964, 1983-1984, 1984-1985, 2003-2004, 2012-2013
Semifinalista: 1969-1970, 1971-1972, 1977-1978, 1988-1989, 1999-2000, 2008-2009, 2011-2012, 2015-2016
Finalista: 1986, 1994
Secondo posto: 1941
Terzo posto: 1945
Semifinalista: 1951, 1952
Quarto posto: 1937
Semifinalista: 1935, 1937, 1966-1967
Finalista: 1977-1978
Semifinalista: 1982-1983
Semifinalista: 1978-1979
Semifinalista: 1999, 2000

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Dalla stagione 1911-1912 alla 2022-2023 compresa il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Staatsliga A/Staatsliga/Nationalliga/1. Division/Bundesliga 111 1911-1912 2022-2023 111

Tornei internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il miglior risultato raggiunto dal club nelle competizioni europee è la disputa della finale della Coppa delle Coppe 1977-1978, in cui però la squadra austriaca è stata sconfitta 4-0 dall'Anderlecht. In due altre occasioni i violetti hanno raggiunto le semifinali: nella Coppa dei Campioni 1978-1979 e nella Coppa delle Coppe 1982-1983, venendo battuti rispettivamente dal Malmö FF e dal Real Madrid. In tempi più recenti vanta una partecipazione alla fase a gironi della UEFA Champions League, avvenuta nell'edizione 2013-2014 e conclusasi con l'ultimo posto in un gruppo composto da Atlético Madrid, Zenit San Pietroburgo e Porto.

Alla stagione 2020-2021 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[13]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa dei Campioni/UEFA Champions League 19 1961-1962 2013-2014
Coppa delle Coppe 8 1960-1961 1994-1995
Coppa UEFA/UEFA Europa League 19 1972-1973 2019-2020
Europa Conference League 1 2021-2022
Coppa Intertoto UEFA 5 1996 2000

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Robert Sara a quota 62, mentre il miglior marcatore è Toni Polster con 16 gol[13].

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

A livello internazionale la miglior vittoria è per 10-0, ottenuta contro l'Aris Bonnevoie nel primo turno della Coppa UEFA 1983-1984, mentre la peggior sconfitta è rappresentata dal 7-0 subito contro il Beroe nel primo turno della Coppa UEFA 1972-1973[13].

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Aggiornata al 30 gennaio 2024.

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera della Germania P Christian Früchtl
2 Bandiera dell'Austria D Luca Pazourek
3 Bandiera del Brasile D Lucas Galvão
4 Bandiera dell'Austria D Ziad El Sheiwi
8 Bandiera dell'Australia C James Holland
9 Bandiera dell'Austria A Muharem Huskovic
10 Bandiera dell'Austria A Fisnik Asllani
11 Bandiera dell'Austria C Manuel Polster
13 Bandiera dell'Austria P Lukas Wedl
17 Bandiera dell'Austria A Andreas Gruber
19 Bandiera dell'Austria D Marvin Potzmann
21 Bandiera della Francia D Hakim Guenouche
22 Bandiera dell'Austria C Florian Wustinger
24 Bandiera dell'Austria D Tin Plavotic
N. Ruolo Calciatore
26 Bandiera dell'Austria C Reinhold Ranftl
27 Bandiera dell'Austria A Romeo Vučić
29 Bandiera dell'Austria D Marko Raguž
30 Bandiera dell'Austria C Manfred Fischer (capitano)
33 Bandiera dell'Austria A Alexander Schmidt
36 Bandiera dell'Austria C Dominik Fitz
37 Bandiera dell'Austria C Moritz Wels
40 Bandiera dell'Austria D Matteo Meisl
41 Bandiera della Germania D Frans Krätzig
46 Bandiera dell'Austria D Johannes Handl
60 Bandiera del Togo C Silva Kani
66 Bandiera del Lussemburgo D Marvin Martins
99 Bandiera dell'Austria P Mirko Kos

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stadio su Austria-archiv
  2. ^ Austria 1940/41
  3. ^ L'Austria Vienna e Sindelar sotto il Nazismo
  4. ^ Austriasoccer - la banca dati del calcio austriaco
  5. ^ (DE) Nenad Bjelica ist neuer Austria-Trainer, su fk-austria.at, 17 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2013).
  6. ^ (EN) Kienast the hero as Austria Wien advance, su uefa.com, 28 agosto 2013. URL consultato il 1º settembre 2013.
  7. ^ Baumgartner allenerà l'Austria Vienna, in ANSA, 28 maggio 2014. URL consultato il 29 maggio 2014.
  8. ^ Dal 2010 Erste Liga senza squadre Amateure Archiviato il 29 giugno 2009 in Internet Archive.
  9. ^ Austria trennt sich von Bjelica, kicker. URL consultato il 23 marzo 2015.
  10. ^ Austria feuert Trainer Gager, Österreich. URL consultato il 23 marzo 2015.
  11. ^ Austria-Coach Baumgartner will angreifen, Österreich. URL consultato il 23 marzo 2015.
  12. ^ "Sehr gefährdet": Austria feuert Baumgartner, kicker. URL consultato il 23 marzo 2015.
  13. ^ a b c Copia archiviata, su uefa.com. URL consultato il 17 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wiener Amateur-Sportverein: Zehn Jahre Wiener Amateur-Sportverein 1911–1921, Selbstverlag, Vienna 1921
  • Franz Blaha: Sindelar, Blaha-Verlag, Vienna 1946
  • Ernst Ocwirk: Weltbummel. Vom Ballschani zum Kapitän des Kontinent-Teams, Oberösterreischer Landesverlag, Linz 1956
  • Hanns Fonje: Die Wiener Austria. Fußballzauber aus Österreich, Fonje-Verlag, Krems an der Donau 1962
  • Karl Langisch: Fußball-Klub Austria, Austria-Edition, Vienna 1966
  • FK Austria: 60 Jahre Wr. Austria. Festschrift 1911 bis 1971, Selbstverlag, Vienna 1971
  • Jo Huber: Das große Austria-Buch, Mohl-Verlag, Vienna 1975
  • Dieter Chmelar: Ballett in Violett: 75 Jahre Fußballklub Austria, Jugend und Volk Verlag, Vienna 1986
  • F. R. Billisich: 80 violette Jahre. Die Wiener Austria im Spiegel der Zeit, Uranus-Verlag-Ges., Vienna 1991
  • Matthias Marschik: Wiener Austria. Die ersten 90 Jahre, Verlag Fun Toy, Schwechat 2001
  • Peter Klöbl: Die Austria Wien ist wieder da! Der 22. Meistertitel der Violetten, Styria Pichler, Vienna 2003

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