Largario

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Largario
frazione
Largario – Veduta
Largario – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoBlenio
ComuneAcquarossa
Territorio
Coordinate46°29′40″N 8°56′28″E / 46.494444°N 8.941111°E46.494444; 8.941111 (Largario)
Altitudine847 m s.l.m.
Superficie1,25 km²
Abitanti25 (2000)
Densità20 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale6724
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5037
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Largario
Largario

Largario è una frazione di 25 abitanti del comune svizzero di Acquarossa, nel Canton Ticino (distretto di Blenio).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Largario prima degli accorpamenti comunali del 2004

Fino al 3 aprile 2004 è stato un comune autonomo che si estendeva per 1,25 km²; il 4 aprile 2004 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Castro, Corzoneso, Dongio, Leontica, Lottigna, Marolta, Ponto Valentino e Prugiasco per formare il nuovo comune di Acquarossa.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:

Abitanti censiti[5]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. Largario condivide un unico patriziato con Campo e Olivone[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gilardi, 1967, 377.
  2. ^ a b c Sonia Fiorini, Largario, in Dizionario storico della Svizzera, 9 gennaio 2017. URL consultato il 1º settembre 2017.
  3. ^ Bernasconi Reusser, 2010, 241.
  4. ^ Bernasconi Reusser, 2010, 214 nota 50.
  5. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Bianconi, Arte in Blenio. Guida della valle, S.A. Grassi & Co. Bellinzona-Lugano 1944; Idem, Inventario delle cose d'arte e d'antichità, volume I, Le tre valli superiori, S. A. Grassi & Co, Bellinzona 1948, 99-100.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 91, 283, 377.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 78-79.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 56.
  • AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 89, 104.
  • Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 231.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN248315940 · GND (DE7604019-7
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