Casima

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Casima
frazione
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoMendrisio
ComuneCastel San Pietro
Territorio
Coordinate45°53′26″N 9°02′13″E / 45.890556°N 9.036944°E45.890556; 9.036944 (Casima)
Altitudine620 m s.l.m.
Abitanti61 (2000)
Altre informazioni
Cod. postale6875
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5248
TargaTI
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Casima
Casima

Casima è una frazione di 61 abitanti del comune svizzero di Castel San Pietro, nel Canton Ticino (distretto di Mendrisio).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del comune di Casima prima degli accorpamenti comunali del 2004

Già comune autonomo istituito nel 1805 per scorproro da comune di Cabbio e che si estendeva per 1,00 km², il 4 aprile[senza fonte] 2004 è stato accorpato al comune di Castel San Pietro assieme all'altro comune soppresso di Monte e alla località di Campora[1].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[2]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Stefania Bianchi, Casima, in Dizionario storico della Svizzera, 12 settembre 2005. URL consultato il 12 novembre 2017.
  2. ^ Dizionario storico della Svizzera

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Martinola, Inventario d'arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 385.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 474-478.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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