Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri

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Il Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri (in acronimo FCRC) è stata una formazione militare clandestina italiana, nota anche come Organizzazione Caruso o Banda Caruso, attiva all'indomani dell'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943.

Storia

Il 23 settembre 1943, mentre Roma era occupata dai nazisti a seguito della mancata difesa da parte del Regio esercito, fu costituito il Fronte militare clandestino, con l'intento di raccordare e organizzare la resistenza da parte dei militari appartenenti alle varie Armi dell'Esercito italiano, agli ordini del colonnello di stato maggiore Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo.

La creazione, sempre a Roma, del Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri avvenne il mese successivo: esso fu costituito da militari dei Carabinieri Reali guidati dal generale medaglia d'oro al valor militare Filippo Caruso, da pochi mesi in pensione.
Responsabile del "Nucleo informativo" del FCRC, in collegamento con il Comando carabinieri Italia Meridionale, era il colonnello Ugo Luca[1], del SIM (Servizio informazioni militare). Capo di stato maggiore era Ugo De Carolis.

La Banda Caruso era operativa non solo a Roma ma anche nell'Italia centrale, in collegamento con bande partigiane di varie regioni. Composta da una forza di circa 6.000 uomini, era articolata in due formazioni:

  1. il raggruppamento territoriale, che organizzava e svolgeva l'attività informativa sui movimenti nemici;
  2. il raggruppamento mobile, costituita da piccole squadre che mettevano a segno operazioni di guerriglia e sabotaggio.

Nel maggio 1944 Caruso fu arrestato, e torturato dalle SS, ma pochi giorni dopo riuscì a fuggire, riprendendo il comando dell'organizzazione clandestina fino alla Liberazione.

Personalità legate al FCRC

Tra i caduti della Banda Caruso 12 furono tra le 335 vittime dell'eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944:

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni