Appennino ligure

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Appennino ligure
Il Monte Maggiorasca
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleAppennino settentrionale (negli Appennini)
Cima più elevatamonte Maggiorasca (1.804 m s.l.m.)

L'Appennino ligure costituisce il tratto iniziale dell'Appennino settentrionale e quindi della catena montuosa degli Appennini, raggiungendo il punto più alto con il monte Maggiorasca (1804 m s.l.m.) nel tratto dell'Appennino piacentino.

Si estende, convenzionalmente, fra il colle di Cadibona o bocchetta di Altare, in provincia di Savona, ed il passo della Cisa, al confine tra la provincia di Parma e la provincia di Massa e Carrara. Il colle di Cadibona lo separa dalle Alpi Liguri, mentre il passo della Cisa lo divide dall'Appennino tosco-emiliano. Tuttavia, dal punto di vista geologico, la separazione tra Alpi e Appennini, invece che all'altezza del colle di Cadibona, è situata alcune decine di km più a est, in provincia (e, in parte, nel comune) di Genova, all'altezza del passo della Bocchetta, in corrispondenza di quella che viene chiamata la linea Sestri-Voltaggio; pertanto, i monti situati in provincia di Savona e nella parte più occidentale di quella di Genova sono geologicamente derivati dall'orogenesi alpina.[1][2][3]

Le sue montagne sorgono su cinque regioni: Liguria (province di Savona, Genova e La Spezia), Piemonte (provincia di Alessandria), Lombardia (provincia di Pavia), Emilia-Romagna (province di Piacenza e Parma) e Toscana (provincia di Massa e Carrara).

Descrizione

Tra il colle di Cadibona (458 m) e il colle del Giovo (516 m) l'altitudine rimane sempre al sotto dei 900 m s.l.m.

La Valle Borbera coperta di nubi dalla vetta dell'Antola

A est del Giovo si erge il gruppo del Beigua, vasto massiccio formato da rocce metamorfiche di natura ultrabasica (ofioliti di tipo alpino del "gruppo di Voltri"), che presenta morfologie piuttosto aspre e accidentate e raggiunge la quota altimetrica più elevata con il monte Beigua (1286 m). In questo tratto lo spartiacque ligure-padano fa misurare la distanza minima dal mar Ligure, infatti la cima del monte Reixa (1183 m) si trova a meno di 6 km in linea d'aria dal litorale di Arenzano.

La morfologia del gruppo del Beigua è inoltre caratterizzata da una marcata dissimmetria tra il versante marittimo, spesso assai ripido e contraddistinto da notevoli strutture rocciose, come quelle che formano i versanti meridionali del m. Rama (1150 m) e del m. Argentea (1086 m) e il versante padano (bacini dell'Erro e dell'Orba) che presenta morfologie meno aspre e pendenze più attenuate, anche se non vi mancano valloni rocciosi e incassati (ad esempio la val Gargassa, presso Rossiglione) e rilievi rocciosi.

Dopo il passo del Faiallo (1044 m) ed il bric del Dente (1107 m), il crinale degrada rapidamente verso il passo del Turchino (588 m). A nord del Turchino si apre la valle Stura, attraversata dall'omonimo torrente che nasce dall'altopiano di Praglia e confluisce nell'Orba presso Ovada, mentre a sud si trovano le brevi vallate del Leiro e del Cerusa che scendono rapidamente verso Voltri, la delegazione più occidentale di Genova.

Dopo le depressioni altimetriche del passo del Turchino e del Giovo Piatto (661 m) il crinale principale torna a salire, per superare nuovamente i 1000 m di altitudine con il m. Taccone (1113 m) e il m. Leco (1071 m) mentre in direzione nord e ovest delle brevi dorsali si sviluppano verso la val padana, contando alcune cime di una certa importanza, tra queste il m. delle Figne (1172 m), il m. Tobbio (1092 m) e la costa Lavezzara (1081 m), oggi inserite nel parco regionale piemontese delle Capanne di Marcarolo; come per il massiccio del Beigua anche quest'area è caratterizzata dai substrati ofiolitici (a metamorfismo alpino) del "gruppo di Voltri" e fa geologicamente parte del sistema alpino.

Costa Lavezzara (1081 m), nel parco regionale delle Capanne di Marcarolo

Dopo il passo dei Giovi (472 m) il crinale appenninico principale si allontana dal mare, lasciando maggior spazio a vallate sul versante a mare (val Bisagno, valle Fontanabuona) e sviluppandosi verso nord con propaggini articolate e protratte ben oltre i confini della regione Liguria, con vette che raggiungono altitudini significative come il m. Lesima (1724 m), il m. Ebro (1701 m), il m. Alfeo (1651 m) e il m. Antola (1597 m) con valli e versanti caratterizzati non di rado da una complessa struttura morfologica; più ad Est, nell'entroterra di Chiavari, oltre il passo della Forcella (875 m), si sviluppa un'imponente dorsale montuosa, che, staccandosi in prossimità del crinale principale, nei pressi del m. Aiona (1702 m), si sviluppa in direzione nord, formando la dorsale che divide il bacino dell'Aveto da quelli del Ceno e del Nure; si tratta del tratto mediamente più elevato dell'intero Appennino ligure, lungo il quale si innalzano le vette del m. Penna (1735 m), del m. Maggiorasca (1804 m), del m. Nero (1752 m), del m. Ragola (1711 m) e del m. Roncalla (1658 m[4]).

Dopo il passo del Bocco (956 m), in corrispondenza del m. Zatta (1404 m) e quindi all'ingresso della provincia spezzina, si stacca dal crinale principale una catena secondaria decorrente a ridosso della costa e quindi parallela all'Appennino stesso, che all'estremità meridionale individua la fascia costiera delle Cinque Terre e quindi il promontorio occidentale del golfo della Spezia, con all'apice Porto Venere.

Il crinale principale si mantiene invece più all'interno e contorna a nord la val di Vara, per trovare una nuova culminazione nel gruppo del Monte Gottero (1639 m), al confine tra le province della Spezia, Parma e Massa, con una propaggine meridionale che verso SE si chiude alla confluenza dei fiumi Magra e Vara.

Ad est del gruppo del monte Gottero il passo del Brattello e quindi l'ultima elevazione del m. Molinatico (1549 m) precedono il passo della Cisa (1039 m) e quindi l'Appennino tosco-emiliano. Va rilevato che secondo alcuni autori l'Appennino ligure terminerebbe in corrispondenza del passo del Brattello, mentre da un punto di vista rigorosamente geologico la catena appenninica ha inizio solo al passo della Bocchetta (772 m), posto tra le valli Polcevera e Lemme, circa 17 km in linea d'aria a nord-ovest di Genova.

Vette

Le principali vette dell'Appennino ligure sono:

Il Monte Lesima
Il monte Groppo Rosso

Valli

La val Trebbia da Casa del Romano
Le Rocche del Reopasso in val Vobbia

Le principali valli dell'Appennino ligure sono:

Valichi

I principali valichi dell'Appennino ligure sono:

Il passo della Scoglina d'inverno
Il passo del Turchino
nome altitudine (m s.l.m.) località collegate nome del collegamento
Colle di Cadibona 459 Altare - Savona Autostrada A6, SP 29 (SV), Ferrovia San Giuseppe di Cairo – Savona
Colle del Giovo 516 Sassello - Stella SP 334 (SV)
Passo dell'Incisa 1468 Val d'Aveto - Val di Taro Alta Via dei Monti Liguri, strade forestali
Passo del Faiallo 1044 Mele - Urbe SP 40 (SV), SP 73 (GE)
Passo del Turchino 588 Masone - Mele Autostrada A26, SP 456 (GE), Ferrovia Asti-Genova
Colla di Praglia 880 Bosio - Ceranesi SP 4 (GE)
Passo dei Ghiffi 1067,5 Passo del Bocco - Borzonasca SP 49 (GE)
Passo della Bocchetta 772 Campomorone - Voltaggio SP 5 (GE)
Passo dei Giovi 472 Busalla - Mignanego Autostrada A7, SP 35 (GE), Ferrovia Torino-Genova
Crocetta d'Orero 468 Casella - Serra Riccò SP 3 (GE)
Colle di Creto 603 Genova - Montoggio SP 13 (GE)
Passo della Scoffera 674 Bargagli - Torriglia SS 45
Passo del Brallo 951 Ottone - Varzi Dir. SP 461 (PC) (PV)
Passo del Penice 1149 Bobbio - Varzi SP 461 (PC) (PV)
Sella della Giassina 926 Neirone - Torriglia SP 21 (GE)
Passo della Scoglina 922 Favale di Malvaro - Rezzoaglio SP 23, SP 56 (GE)
Passo della Forcella 875 Borzonasca - Rezzoaglio SP 586 (GE)
Passo della Spingarda 1551 valle Sturla - valle Aveto strada sterrata
Passo del Tomarlo 1494 Ferriere - Santo Stefano d'Aveto SP 654 (GE) (PC) (PR)
Passo del Chiodo 1457 Bedonia - Rezzoaglio SP 75 (GE)
Passo del Bocco 956 Bedonia - Mezzanego SP 27 (GE)
Passo di Centocroci 1055 Borgo Val di Taro - Varese Ligure SP 523 (PR) (SP)
Passo del Rastello 1043 Pontremoli - Sesta Godano SP 3 (SP)
Passo della Cisa 1041 Berceto - Pontremoli SS 62
Passo del Carmine 600 Ruino - Zavattarello SP 201 (PV)
Passo della Crocetta 599 Cicagna - Rapallo SP 58

Fiumi

Il Vara a Ceparana

I corsi d'acqua che drenano l'Appennino ligure sono piuttosto diversi a seconda del lato della catena montuosa dal quale scendono. Quelli del versante tributario del Mar Ligure sono in maggioranza corti e relativamente poco ramificati e solo nella parte più orientale dalla catena si sviluppa un bacino idrografico di grandi dimensioni, quello del Magra. Verso nord invece fiumi e torrenti che scendono verso il Po sono più lunghi e ramificati, soprattutto nella zona occidentale dove la Bormida con i suoi molti affluenti drena una vasta area della catena.

Laghi e zone umide

Il Lago Lungo, uno dei tre laghi del Gorzente
Il lago delle Lame in val d'Aveto

I principali laghi naturali e invasi artificiali dell'Appennino ligure sono:

Le principali zone umide sono:

Parchi e riserve

Le Aree naturali protette dell'Appennino ligure sono:

Turismo

Per molti decenni l'Appennino ligure ha subìto l'attrattività turistica sia delle due riviere liguri di Levante e di Ponente, sia delle vicine Alpi Liguri e delle Langhe. Tuttavia non è mai venuto meno il turismo legato alle seconde case, di chi risiede nella costa ligure o nella pianura padana occidentale.

Tra i paesi più frequentati durante tutto l'anno vi sono Sassello in provincia di Savona, Gavi in provincia di Alessandria, Casella e Torriglia in Valle Scrivia, Ottone e Bobbio in Val Trebbia, Santo Stefano d'Aveto in Val d'Aveto, Ferriere in Val Nure, Borgo Val di Taro e Bedonia in Val di Taro, Varese Ligure in Val di Vara.

Altre località meta di turisti soprattutto nel fine settimana e nei mesi estivi sono il Monte Beigua e l'altopiano che lo collega al Passo del Faiallo; la zona di Tiglieto con la sua Badia ed il Lago di Ortiglieto; i Piani di Praglia e le Capanne di Marcarolo con i vicini Laghi del Gorzente; Casa del Romano, Capanne di Carrega, Capanne di Cosola e Caldirola nei monti della Catena dell'Antola; le rive del fiume Trebbia; il Lago di Giacopiane ed i Piani di Oneto nel Parco naturale regionale dell'Aveto.

Al turismo legato alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche si è affiancato negli ultimi anni il cosiddetto turismo eno-gastronomico, grazie alla riscoperta e alla valorizzazione di prodotti e sapori tipici delle valli dell'Appennino ligure, quali il Parmigiano-Reggiano, la torta di patate del Piacentino, il salame di Sant'Olcese e il fungo porcino di Borgotaro.

Panorama dell'Appennino ligure dal Bric del Dente, nei pressi del Passo del Faiallo

Sentieri e alte vie

Scorcio di una montagna a picco sul mare nelle Cinque Terre

Lo spartiacque ligure-padano dell'Appennino ligure, dal colle di Cadibona a Ceparana, è percorso da 28 delle 44 tappe in cui è idealmente divisa l'Alta Via dei Monti Liguri, per un totale di circa 275 km. Il punto più alto del tratto appenninico del sentiero è la vetta del monte Aiona (1701 m).

Tra le numerose vie che collegano la costa ligure all'alta via, sono di particolare pregio paesaggistico e naturalistico i sentieri che, partendo da Portofino, risalgono lo spartiacque tra il golfo del Tigullio ed il golfo Paradiso fino a raggiungere il passo della Scoffera. Sempre da Portofino è possibile percorrere lo spartiacque tra il golfo del Tigullio e la val Fontanabuona fino a Chiavari.

L'alta via delle Cinque Terre è un sentiero che mette in comunicazione tra di loro le Cinque Terre passando per il crinale a picco sul mar Ligure. Congiunge Porto Venere a Monterosso al Mare, per poi risalire lo spartiacque tra la val di Vara e le valli del Petronio e del Graveglia e ricongiungersi all'alta via dei monti liguri nei pressi del monte Zatta (1404 m).

Tra i tanti sentieri che consentono di raggiungere la cima del monte Antola, il più comodo e panoramico è quello che parte dalla località Casa del Romano (1390 m), raggiungibile su strada asfaltata percorrendo la SP 16. Dalla vicina località Capanne di Carrega (1367 m), al confine tra Liguria e Piemonte, è possibile salire sul monte Carmo (1641 m) e sul monte Cavalmurone (1670 m).

Dal lago delle Lame, raggiungibile in auto da Rezzoaglio, parte un sentiero didattico all'interno della foresta del parco naturale regionale dell'Aveto che consente di visitare alcuni laghi di origine glaciale e zone umide di pregio. Nei pressi è stata istituita la Riserva naturale Agoraie di sopra e Moggetto, i cui sentieri sono accessibili solo per motivi didattici e scientifici.

Note

  1. ^ Voce appennini, dal sito sapere.it dell'editore De Agostini
  2. ^ Giuseppe Pipino, Il parco geologico delle Capanne di Marcarolo, La Provincia di Alessandria, giugno 1990, pag 37 e seg, riportato in Giuseppe Pipino, Liguria mineraria. Miscellanea di giacimentologia e storia estrattiva, tipografia Pesce, Ovada, 2005, ISBN 978-88-903296-1-6, pag 195
  3. ^ Voce appennino, sal sito treccani.it
  4. ^ Marco Salvo, Daniele Canossini, Appennino ligure e tosco-emiliano, Touring Editore, 2003, pp. 170.

Bibliografia

  • Andrea Parodi, Alte vie della Liguria, Andrea Parodi editore, Arenzano (GE), 2003
  • Andrea Parodi, La catena dell'Antola, Andrea Parodi editore, Arenzano (GE), 2001
  • Centro Studi Unioncamere Liguri, Studio Cartografico Italiano, Alta Via dei Monti Liguri, Genova, 1983
  • Michele Picco, Spiagge dell'Appennino Ligure, Le Mani-Microart's edizioni, Recco, 2006
  • Legenda Srl Cartografia di Novara, Tutto Liguria - Atlante stradale 1:75000, Demetra Srl, Colognola ai Colli (VR), 2000
  • Studio Cartografico Italiano (Genova), Il Parco Naturale Regionale del Beigua, 1:30.000, Aree Protette Regione Liguria
  • Studio Cartografico Italiano (Genova), Il Parco Naturale Regionale dell'Aveto, 1:25.000, Aree Protette Regione Liguria
  • Christian Roccati, L'Altimetro segna Zero, Le Mani-Microart's edizioni, Recco, 2007.
  • Christian Roccati, Il Sale sulle Ruote, Le Mani-Microart's edizioni, Recco, 2008.
  • Christian Roccati, Le Montagne di Genova, Le Mani-Roccati Editore, Recco, 2009.

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